A volte ritornano, come questa specie di lemon/pwp scritta nella notte dei tempi e adesso rimaneggiata un po’… ehm è un’hanaru e la dedico a delle ragazze stupende, Calipso, Greta e Nausicaa e a tutte quelle che amano e leggono fic di Slam Dunk che ovviamente è ormai di mia proprietà visto tutte le fic che trasformo!


La persona giusta

di ria


Erano rimasti solo loro due nello spogliatoio.

Hanamichi si asciugò con stizza dopo aver fatto la doccia.

"Merda! Anche stavolta non sono riuscito superare Rukawa! Grrr! Maledetto! Ma la prossima volta gliela farò pagare cara! Parola dell'immenso Hanamichi Sakuragi!" si infilò i pantaloni della divisa scolastica e cominciò a  raccogliere la sua roba continuando a bofonchiare.

"Accidenti! Devo controllarmi di più." Una mano gli battè sulla spalla e lui si voltò inferocito "Chi cazz...!"

"Senti scimmia rossa, vedi di non lasciarmi le tue cose tra i piedi. Mi basti già tu in campo!" Rukawa con solo un asciugamano legato intorno ai fianchi gli lanciò il bagno schiuma. Poi si voltò e cominciò ad asciugarsi, ignorandolo totalmente, perso come al solito nei suoi pensieri.

"Fanculo!" borbottò Sakuragi, passandosi la mano nel ciuffo dei capelli rossi.

Finì di vestirsi e si abbottonò distrattamente la giacca della divisa. Chiuse il borsone e se lo gettò su una spalla. Finalmente non avrebbe più avuto davanti la sua nemesi, il ragazzo per cui la 'sua' Haruko avrebbe fatto  follie. Maledetto! Che cosa aveva Rukawa che non avesse anche lui?!

Gli gettò un'occhiata di traverso, era ancora seduto sulla panca *Scommetterei che si è addormentato come al solito!*

La maglia da gioco n. 11 era in terra vicino a lui, tanto valeva portargliela, l'appoggiò sulla panca dove era seduto e poi si sporse sopra la spalla di Rukawa.

"Ehi, scemo di una volpe, ti sei addormentato? Sei ancora nudo! Caspita se sei lento!" l’altro voltò piano la testa e Sakuragi si ritrovò a fissarlo ad un centimetro dal suo naso. Nei suoi occhi scuri e profondi passò un lampo strano che lasciò Hanamichi interdetto. 

Rukawa era un pezzo di ghiaccio, non mostrava mai nervosismo prima di una partita o una qualsiasi emozione. Sakuragi si accigliò, l'indomani avrebbero avuto la partita contro lo Shoyo e malgrado detestasse il rivale gli  riconosceva indubbie qualità atletiche e, anche se gli dispiaceva ammetterlo, la sua presenza era fondamentale per la squadra.

Gli appoggiò una mano sulla fronte "Sei sicuro di stare bene?" scottava, gli occhi erano lucidi e respirava con affanno.

"Lasciami! Sto bene!" allontanò la mano in malo modo e si alzò in piedi di scatto, traballando sulle gambe.

"Ehi!" Sakuragi mollò il borsone e corse ad aiutarlo. Se lo ritrovò tra le braccia, le mani che sostenevano il petto nudo di Rukawa, sorprendentemente liscio al tatto. Aveva di nuovo difficoltà di respirazione.

"Senti kitsune, tu hai la febbre. Vado a chiamare un dottore, devi essere in forma per la partita di domani." Disse a malincuore. Fece per allontanarsi, ma non riuscì a muoversi. Lo fissò. Avevano la stessa altezza, ma Rukawa teneva la testa appoggiata sulla sua spalla, mentre gli artigliava le braccia con una forza sorprendente.

"Ru... Rukawa...?" Sakuragi non sapeva che cosa fare, il comportamento del  rivale lo lasciava spiazzato.

"Non ho bisogno... del dottore... ma... " sussurrò qualcosa.

Lui non riuscì a sentire bene. Poi Rukawa alzò il volto e finalmente lo guardò negli occhi. Erano intensi, brucianti, non avevano nulla della freddezza remota che li caratterizzavano sempre, anche il volto era arrossato e goccioline di sudore rendevano splendente la sua pelle diafana.

"Rukawa...che cosa stai facendo… lasciami andare!"

Sakuragi cercò di liberarsi, senza successo. "Merda! Ma che cazzo vuoi da me!"

L’altro si avvicinò talmente tanto che lui sentì il suo fiato caldo sulle labbra. "Il tuo." gli sussurrò con occhi febbricitanti e pieni di sfida.

Sakuragi lo fissò sbalordito per un attimo, poi cominciò a lottare per liberarsi. Ma Rukawa sembrava avvinghiato a lui come un'edera ad una quercia.

Nella lotta i loro corpi si incontravano e si saldavano insieme come un'unica entità. Non era mai stato così vicino a nessuno, nemmeno alla sua dolce Haruko eppure cominciava a sentire il suo sangue bollire a quegli sfregamenti, non era possibile! Gli occhi spalancati e increduli di Hanamichi si rifletterono in quelli intensi e brucianti del compagno di squadra.

Di colpo Rukawa lo lasciò andare e gli voltò le spalle, respirando normalmente.

Come se non gli si fosse appena gettato addosso.

Come se non gli avesse appena detto… 

Arrossiva come una scolaretta solo a pensarci, ma che diavolo! Non aveva proprio la più pallida idea che a Rukawa piacessero i ragazzi… beh era vero che non degnava di uno sguardo quelle oche del suo fan club, però aveva sempre pensato perché era troppo impegnato con il basket, quel maledetto si credeva un campione e voleva diventare il numero uno, ma lui lo avrebbe battuto!! Questo era certo!

Come se nulla fosse lo vide chinarsi per prendere le sue cose per vestirsi e andarsene.

Sakuragi non riusciva a credere ai propri occhi, ecco di nuovo il gelido frigorifero che conoscevano tutti. 

Ma dove era finito quell'essere appassionato che solo pochi attimi prima gli aveva fatto provare il desiderio di ricambiare, di sperimentare qualcosa di completamente estraneo alla sua natura? E poi lui era mister 50 scaricamenti!! Non una delle ragazze di cui si era infatuato aveva ricambiato i suoi sentimenti. Non era ancora giunto a quota 51, solo perché non si era ancora dichiarato ad Haruko. E come faceva, quando lei era così palesemente innamorata di Rukawa… che si era appena lanciato nelle sue braccia chiedendogli di… Arrossì di nuovo come un pomodoro. Non poteva finire così! 

Voleva vedere un'altra volta *quel* Rukawa. Quel Rukawa di cui nessuno sospettava l’esistenza, solo a lui era stata concessa quella possibilità e gli dei non concedevano mai due volte la stessa cosa se uno era troppo sciocco da rifiutare la prima volta.

Gli arrivò alle spalle e lo abbracciò, seppellendo il viso nella curva tenera della nuca, lo sentì tremare e lasciar cadere gli oggetti che aveva in mano.

Le sue mani, dapprima inesperte e timorose e poi sempre più sicure, cominciarono ad esplorarne il petto liscio, soffermandosi sui capezzoli, tormentandoli fino a che questi non si ersero turgidi e rosei. Rukawa cominciò ad ansimare forte, ma non aveva più detto neanche una parola.

Le mani di Sakuragi continuarono le loro esplorazioni, mentre gli tormentava con piccoli morsi, respiri e baci il lobo di un orecchio.  Non aveva bene idea di quello che stava facendo, cercava di seguire l’istinto, quello che gli sarebbe piaciuto farsi fare e vaghe reminescenze da un giornaletto porno che Yohei aveva rubato ad un’edicola e che avevano guardato tutti eccitati e increduli. La sua erezione premeva imperiosa contro le natiche muscolose del rivale, ma l’altro continuava a rimanere in silenzio.

E Sakuragi si infuriò! Doveva reagire! Fosse stata l'ultima cosa che avesse fatto in vita sua, ma lo avrebbe fatto parlare, anzi no! Gridare!

Arrivò all'orlo dell'asciugamano e con seducente lentezza cominciò a sciogliere il nodo che lo teneva al suo posto, mentre continuava a muoversi piano contro il corpo del compagno. Il suo corpo completamente vestito, contro quello seminudo di Rukawa. Una sensazione elettrizzante.

Un centimetro alla volta l'asciugamano scese, seguito dalle sue dita indagatrici, finchè non si chiusero sull'oggetto della loro ricerca. Se aveva avuto qualche dubbio che Rukawa lo desiderasse veramente, da quando aveva cominciato quel gioco, adesso non sussisteva più. L'erezione del rivale era altrettanto forte della sua. Si sentiva un po’ strano a tenere in mano…. Beh l’affare di un altro ragazzo, ma il contatto era piacevole, la pelle liscia come il velluto e calda come un tizzone, una morbidezza apparente che nascondeva un cuore rigido e pulsante.

Le sue mani si chiusero con avidità sulla prova del suo desiderio e Rukawa emise un gemito prolungato di piacere tormentoso. Finalmente!

Sakuragi lo fece voltare e assalì le sue labbra con la disperazione di un affamato, affondandogli la lingua in bocca senza nessun preambolo, un po’ goffamente, ma con passione, venendo subito ricompensato dalla pari avidità di Rukawa, mentre si avvinghiavano in un abbraccio frenetico e violento.

Lo spinse contro gli armadietti e mentre continuava a baciarlo furiosamente, cercò di spogliarsi, aiutato dalle mani impazienti di Rukawa, che perso ormai ogni ritegno, gemeva e singhiozzava ad ogni bacio e carezza. Non se ne era reso conto ma stava gemendo anche lui, gemendo per la frustrazione e gemendo per il piacere che gli davano le mani del compagno che si infilavano instancabili sotto la sua maglia e dalla lingua che duellava con la sua e il suono di quei gemiti mescolati lo faceva eccitare ancora di più.

Sakuragi chinò la testa e cominciò a succhiare e leccare golosamente i capezzoli di Kaede, che a quella nuova sensazione, inarcò il corpo di scatto, sbattendo la testa contro il metallo. Ormai era diventata una gara su chi avrebbe eccitato di più l'altro, non c'era tempo per fermarsi a riflettere sull'importanza delle loro azioni, erano come un treno lanciato in corsa. Neanche se in quel momento fosse entrata l’intera squadra sarebbero riusciti a fermarsi.

“Ti prego… ti prego…” continuava a mormorare Rukawa tra un gemito e l’altro.

“Ti prego di cosa? Non so cosa fare kitsune… aiutami…” confessò timidamente sulla sua bocca, fermandosi un attimo per guardarlo negli occhi. Rukawa sollevò lentamente una mano e la posò sul suo capo e poi lo spinse giù “Baciami… dove vuoi… ma ti prego, non ti fermare!” Hanamichi deglutì… per baciarlo dove voleva, intendeva dire anche là… là dove erano state prima le sue mani?

Sakuragi si lasciò cadere in ginocchio di fronte a lui, ebbe un attimo di esitazione, questo nel giornale di Yohei non c’era! Poi accostò le labbra alla virilità dell'altro. Rukawa gemette a lungo, mentre lui lo accoglieva esitante tra le sue labbra e cominciava a succhiarlo dolcemente. Rukawa si aggrappò ai suoi capelli per tenerlo fermo in quella posizione. Poi lo allontanò bruscamente, prima di esplodere, lo fece alzare e lo baciò appassionatamente, mentre le sue mani finalmente cominciavano a giocare con la virilità di Sakuragi. Hanamichi gemette forte e spalancò gli occhi, deliziato dalla frizione e si ritrovò a fissare gli occhi scuri e profondi di Rukawa che lo baciava ad occhi aperti.

"Ru… Rukawa, sme...smetti o finirò... prima di aver cominciato..." articolò a fatica, staccandosi un attimo per riprendere fiato.

"Sakuragi... voglio ... voglio sentirti dentro di me..." finì d'un fiato, troppo imbarazzato perfino per guardarlo.

“Chiamami per nome…”

“Cosa?”

“Ti prego, almeno una volta chiamami per nome.” Disse, poi si morse le labbra. Che cosa gli saltava in testa di andare a pregarlo, magari si sarebbe fatto una bella risata a sue spese, o forse no. Erano quasi nudi, uno nelle braccia dell’altro e aveva permesso a Rukawa di fargli più di quello che aveva mai sognato di fare la prima volta con una ragazza e lui gli aveva appena chiesto di… 

“H… Hanamichi.” Sussurrò Rukawa stupendolo. Sakuragi sorrise, un sorriso di gioia, ma anche malizioso.

“Kaede… Kaede…. Kaede…” mormorò come una litania, tornando a baciarlo febbrilmente. Poi lo fissò serio "Kaede, non c'è bisogno... di..." divenne più rosso dei suoi capelli. Lo baciò teneramente sulla bocca "A me basta...questo non devi sentirti... obbligato..."

Rukawa scosse la testa serio "Voglio sentirmi... Voglio sentire di appartenere ad un'altra persona e non c’è nessun altro a cui posso chiederlo… a cui voglia chiederlo. Sono sempre stato così... solo..." seppellì il viso nel collo di Sakuragi e lo abbracciò stretto. Sakuragi sentì l'urgenza del desiderio recedere e ricambiò il tenero abbraccio. Per un attimo rimasero così, fermi e immobili, non facendo nient'altro che consolarsi a vicenda. Poi Rukawa lo baciò di nuovo e la corrente del desiderio riprese a scorrere. 

Lo fece stendere su una panca e cominciò a baciarlo dappertutto, cercava di rimandare il momento, ma sapeva che entrambi non avrebbero  resistito ancora a lungo. Non voleva fargli male. Questo era il suo unico pensiero, prima ancora della soddisfazione del suo desiderio, del fatto inconcepibile di essere lì con un altro ragazzo e di stare per fare proprio quello. Il fatto che poi questo era il suo peggior rivale non importava in quel momento. La cosa importante era che non voleva fargli male.

"Kaede..."

"Ti prego Hana-kun, adesso! Non riesco ad aspettare oltre!" 

"Piano, piano." Cercò di controllarsi. Aveva la fronte imperlata di sudore e i nervi delle braccia in rilievo per lo sforzo. Sperava anche di stare facendo nel modo giusto, ma perché non era stato più attento ai corsi di educazione sessuale!!!

"Non voglio che tu faccia piano." Prima di capire che cosa stesse succedendo Sakuragi sentì le mani di Rukawa scivolare dalle spalle alle natiche e dare un colpo violento. Hanamichi gemette forte nel sentirsi tutto racchiuso in quell'orifizio così stretto e caldo. Rukawa urlò di dolore e poi tacque.

"Baka! Perchè hai fatto una cosa simile!" 

"Pensa per te, stupido! Sei una testa calda, avresti dovuto farlo tu!" articolò a fatica Rukawa.

Hanamichi si chinò a baciarlo, mentre cercava di stare fermo il più possibile.

"Muoviti, idiota! Datti fare!" lo sculacciò sulle natiche.

"Attento a come parli, 'campione', sono io che comando adesso!" lo rimbeccò e poi sorrise. Cominciò a muoversi piano, Rukawa gemette di nuovo subito per il dolore, ma poi cominciò a rilassarsi e i gemiti divennero di piacere e si aggrappò alle sue spalle. Hanamichi aumentò il ritmo, sentendosi sempre più eccitato. Non avrebbe retto ancora a lungo. Non aveva idea che fare l’amore, sì perché quello era fare l’amore, era inesperto, ma il suo cuore gli diceva che non era una questione fisica, fosse così… così… impetuoso, totale, sconvolgente. Sentiva le cellule del suo corpo urlare dalla gioia di essere finalmente libere. I suoi occhi vedevano l’espressione estatica sul bellissimo volto del suo compagno di squadra e lui si sentiva scoppiare d’orgoglio al pensiero, che era lui, con il suo corpo, a dargli tanto piacere. Respirava il suo odore muschiato, mascolino… buono… che si legava al suo e i loro gemiti erano la canzone più bella che avesse mai ascoltato e il suo cuore continuava a ripetergli che la prima volta era proprio con la persona giusta.

"Rukawa... sto ... per... venire..." sussurrò tra i denti "Non ce la faccio più..."

"Hanamichi vieni!" a quelle parole Sakuragi non resse più, affondò un'ultima  volta e sentì il suo seme liberarsi e inondare il partner. Gridò e nella foga gli morsicò una spalla. Poi si accasciò su di lui. Rukawa gemette di delusione e si mosse irrequieto sotto di lui che respirava affannosamente e sembrava quasi svenuto. Ma la beatitudine in cui era piombato fu presto infranta dalla voce seccata del compagno.

"Scimmia idiota ed egoista..."

"Aspetta..." Si ritirò lentamente e a malincuore, ma deciso a regalargli lo stesso piacere, lui aveva toccato le stelle con un dito, era giusto che anche l’altro provasse la stessa cosa. Scivolò in basso e gli prese dolcemente la virilità tra le labbra e cominciò a leccare e succhiare, sempre piano, come in un sogno, mentre i gemiti di Kaede riprendevano intensità e lo spronavano a fare sempre di più. Non ci volle molto. Rukawa raggiunse il culmine del piacere gridando forte. Sakuragi si appoggiò alla panca stremato, con un sorriso ebete sulla faccia e chiuse gli occhi. Li riaprì di colpo sentendo la lingua curiosa di Rukawa che esplorava le sue labbra e si intrufolava in bocca  per assaggiare il sapore del suo stesso seme. Si appoggiò alla sua spalla e lui cominciò a ridacchiare.

"Certo che questo è uno dei modi più originali per rilassarsi prima di una partita." poi si mise a ridere forte senza riuscire a fermarsi. Era anche un modo per nascondere il suo imbarazzo. Che cosa si diceva dopo aver appena fatto sesso con un ragazzo, in più compagno di squadra, in più rivale in gioco, in più… che cos’era in più? Il desiderio segreto del suo cuore, fin dall’inizio lui guardava solo Rukawa, pensava solo a Rukawa, giocava a basket per battere Rukawa… beh forse non proprio perché aveva scoperto di amare il basket, ma meglio non farsi illusioni. Quell’esperienza per lui era stata illuminante, ma non era detto che fosse la stessa cosa anche per Kaede, anche se era stato lui a cercarlo per primo. 

Rukawa lo fissò con occhi di nuovo freddi.

"Idiota al cubo." con una spinta lo fece sdraiare sul pavimento e procedette ad un'altra seduta di rilassamento, mentre la risata di sollievo e di gioia di Hanamichi si spegneva in un gemito di piacere.

 

"Abbiamo vinto!"

"Evviva!"

"Maledetto Rukawa, anche stavolta ha segnato più punti di me! Merda!" Sakuragi si sentì ribollire di rabbia alla vista di Haruko persa in contemplazione del rivale. Si avvicinò al compagno di squadra e gli battè una mano sulla spalla.

"La prossima volta ti annienterò Rukawa." gli ringhiò sul viso. Fu solo un attimo, ma lo sentì tremare e vide i suoi occhi trasformarsi. Allora non era un pezzo di ghiaccio! Sakuragi sogghignò mentre il tremito di Rukawa aumentava e anche il suo respiro si era alterato impercettibilmente, come il suo del resto, e non era colpa della partita appena finita!

Nel basket era ancora più bravo lui, ma c'era un altro campo in cui sarebbe stato sempre il vincitore.

Sakuragi lo lasciò andare e cominciò a ridere forte, solo per essere seppellito da  una gabbia di palloni da basket...





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