La
Pasqua dei malintesi
di Swan
Erano oramai le undici di
sera quando Remus Lupin smise di correggere alcuni compiti in classe e
decise di coricarsi.
La finestra che
troneggiava sopra alla sua scrivania offriva un meraviglioso spettacolo: la
luna si rispecchiava nel lago sottostante creando infiniti giochi di luce e
colore, ma il mago era troppo preso dai suoi pensieri per potersene
accorgere. Sospirò con aria rassegnata e si prese il mento tra le mani,
appoggiando i gomiti al ripiano della scrivania, completamente sommersa di
fogli scritti disposti disordinatamente; il professore non era mai stato un
cultore dell’ordine.
Oltretutto solo poche ore
prima aveva ricevuto una visita decisamente inaspettata …
- Accidenti a me … - Si
disse solo vagamente indispettito mentre gettava un rapido sguardo sul suo
letto, posto nel centro della stanza; qualcosa o qualcuno si mosse tra le
lenzuola celesti, facendo sospirare( per l’ennesima volta in quel giorno )
il professore di difesa alle arti oscure.
- Dormi bello, dormi … -
Disse l’uomo, portando il suo pensiero inevitabilmente alla sera prima,
quando il suo amico Hagrid lo aveva invitato a Hogsmeade per bere qualcosa.
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La sera prima …
- Congratulazione Remus!!!
– Aveva gridato Hagrid col suo solito vocione – Sono davvero contento che ci
sei tu per fare l’insegnante quest’anno … ROSMERTAAA!!!!! … vieni carissima
porta altro rum che io e il mio amico qua dobbiamo festeggiare! –
Madama Rosmerta arrivò
con due bottiglie intere in mano e posò al tavolo occupato dai due uomini
cercando di fare il più in fretta possibile, non riuscendo però a evitare
una sonora palpata di sedere da parte di un Hagrid decisamente più alticcio
ed entusiasta del solito.
- Ma Hagrid, emh … guarda
che sono mesi ormai che insegno qui a Hogwarts … tra due tre giorni è
Pasqua! – Disse Remus cercando di nascondersi dietro al corpo massiccio del
mezzo gigante mentre tutti gli altri clienti del pub si giravano a guardarli
bisbigliando tra loro.
- Ah si? – Disse l’altro
con enfasi dandogli una pacca sulla schiena che mandò il povero Lupin a
baciare il ripiano del bancone al quale erano entrambi seduti. - … Allora
festeggiamo la Pasqua!!! Bevi! Bevi!!!! Oggi dobbiamo proprio ubriacarci!!!
–
E riempito il bicchiere
del professore quasi fino all’orlo, glelo porse
- Allora che farai per le
vacanze, la maggior parte dei ragazzi è tornata a casa, non dirmi che
resterai a scuola? – Continuò poi il guardiacaccia.
- Umh … si resterò qui,
tanto poi è solo questione di una decina di giorni; inoltre sinceramente non
avrei il denaro per andarmene in vacanza da qualche parte . –
- Bene, bene … bevi
allora! – Replicò l’altro notando il bicchiere ormai vuoto del professore -
… Sei sicuro che resti? Non andrai neanche a trovare qualche parente? –
- No, non ho più parenti
… - Disse Lupin trangugiando la bevanda infuocata.
- Bene, bene … -
- Come bene? – Fece Lupin
osservandolo con sospetto.
- Emh … volevo dire:
BENE! Allora beviamoci su! –
- Si ma … quanto ci
costeranno tutte queste bottiglie? –
- Tranquillo Remus,
stasera offro io … sei sicuro che non devi fare proprio nessun viaggetto?
Non c’è nessuno che potrebbe invitarti da qualche parte? –
- No, proprio nessuno! –
Disse piano il giovane mago - … e poi ho delle lezioni da preparare! –
- BRAVO! – Replicò il
mezzogigante parcheggiandogli un’altra devastante pacca sulla schiena che
fece arrivare nella gola del mago dai capelli ramati stomaco, duodeno e
parte della milza …
Anche se agonizzante sul
tavolo Lupin riuscì a indirizzare all’altro uno sguardo inequivocabilmente
sospetto.
- E’ bello vedere uno che
è così attaccato al suo lavoro … bevi bevi … -
Il professore sentiva che
c’era qualcosa sotto, ma non riuscendo proprio a immaginarsi che cosa, si
lasciò convincere dall’amico a bere più del solito … tanto pagava lui!
**********************
Lupin si stiracchiò, si
alzò dalla sedia per chiudere la finestra: l’aria della notte si satava
facendo un po’ troppo fredda e quello non era decisamente il momento più
indicato per buscarsi un raffreddore.
Nello stesso istante, la
cosa nel letto parve muoversi di nuovo tra le lenzuola …
* Accidenti ad Hagrid … *
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- Cosa? … - Disse Lupin
esterrefatto alzandosi dal proprio letto, sul quale erano seduti lui e
Hagrid – uno smorfietto? Ma di che stai parlando? –
- Non sai cosa sono gli
smorfietti? – Chiese Hagrid sorpreso – Sono delle piccole creature che … -
- Non intendevo dire
questo – Replicò il professore con un gesto d’impazienza della mano – so
benissimo COSA sono gli smorfietti … mi chiedevo piuttosto quando ti avrei
promesso di prendermene cura in tua assenza! –
- Ma come? Me l’hai detto
giusto ieri sera, non dirmi che te ne sei scordato? –
- Non mi ricordo di
averti promesso niente! –
- L’hai detto invece … e
hai aggiunto che non avrei avuto di che preoccuparmi,… che finchè non
tornavo da mio cugino Igor avresti pensato a tutto tu! –
Lupin sbuffò, ora i fatti
della sera prima si stavano facendo decisamente più chiari.
- Adesso capisco perché
mi hai fatto ubriacare! … Sei davvero un furbone! –
- Eddai Remus, ogni
promessa è debito! –
- Hagrid… non posso
tenere un animale di quel genere nella scuola, il regolamento … -
- E tu lasceresti una
povera bestiolina tutta sola per seguire uno sciocco regolamento? … Mi
deludi Remus! –
Tanto disse e tanto fece
che alla fine Remus si convinse … avrebbe tenuto con se lo smorfiotto, a
patto che non fosse uscito dalla sua camera, onde evitare ogni sorta di
guaio.
- Allora, mi fai vedere
questo animaletto? – Chiese con aria rassegnata.
Il guardiacaccia
ridacchiò e prese la cesta che aveva appoggiato in un angolo della stanza:
ne estrasse un candido batuffolo peloso dall’aria apparentemente innocua.
Il piccolo essere fece le
fusa non appena Hagrid lo accarezzò sulla testolina, coperta di soffice pelo
candido. L’animale era grande più o meno quanto una mela e della stessa,
identica forma , inoltre era completamente sprovvisto di zampe anteriori;
gli smorfiotti in genere saltellavano con l’ausilio di quelle posteriori,
che erano solide robuste e altrettanto pelose.
* Bhe, questo per lo meno
è caruccio * pensò Remus tra se e se, inoltre anche se gli smorfiotti non
erano contemplati tra gli animali che potevano frequentare la scuola, non
erano tutto sommato pericolosi … si, magari a volte potevano essere un po’
dispettosi, ma in ogni caso una settimana passava in fretta; era
sopravvissuto a ben altre disgrazie in fin dei conti…
- E’ carino … - Disse il
professore avvicinandosi e accarezzando la bestiola nel modo in cui lo
stava facendo Hagrid
- Si, vero? – Fece il
mezzogigante tutto orgoglioso – Però ti do un consiglio, non toccargli mai
la coda … quando qualcuno lo fa si irrita … e … ehm … si irrita molto. –
Lupin bloccò la mano con
cui stava toccando l’animale, che lo guardò ed emise una specie di miagolio.
- Non avevo mai saputo di
questa cosa – Disse guardando con sospetto l’amico di fronte a lui - Senza
contare che non avevo mai sentito parlare di uno smorfiotto con la coda … -
- Bhe sai, in realtà lui
è un incrocio tra due razze di smorfiotti, uno della nuova guinea e uno
della Giamaica … credo … -
Remus rabbrividì
preferendo non pensare al complesso codice genetico della bestiola, mentre
Hagrid grattandole energicamente il capo disse
- Dai Sevvy, saluta il
tuo amico Remus -
La bestola miagolò ancora
in direzione del professore che si sentì cedere le gambe
- Come hai detto che si
chiama? – chiese sperando di avere capito male
- Si chiama Severus, eh
eh eh ma in famigliarmente lo chiamo Sevvy! – Rispose l’altro con un
sorriso.
Lupin deglutì … sentiva
che questo gli avrebbe portato dei guai …
- Ma che razza di nome
gli hai dato? – Disse stupito – Non mi sembra adatto a quel batuffolo di
peli ! –
- In realtà non gliel’ho
dato io, l’ho vinto alle carte al bar e gli avevano gia dato il nome! … Lui
ti ubbidisce solo se lo chiami così! –
Remus pensò che avrebbe
parlato can il ministero della magia per far diventare fuori legge il gioco
alle carte ….
- Va bene, ve bene, terrò
Severus con me – Disse rabbrividendo nel sentire la sua voce pronunciare lo
stesso nome che portava anche l’arcigno professore di pozioni – ma solo per
una settimana, capito? SETTE GIORNI e non di più! –
Il suo tono non ammetteva
repliche e Hagrid se ne andò pensando che era meglio non chiedere a Remus di
tenergli anche la sua nuova pianta gigante carnivora …
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Remus si sedette sul
letto e cominciò a togliersi le scarpe
- In che situazione mi
sono cacciato! – Disse ad alta voce mentre lo smorfiotto usciva dalle
lenzuola e si accoccolava sul suo grembo.
Il professore rimase per
qualche attimo a guardare la fragile creatura …
- Certo che sei proprio
carino … - Sorrise - … Severus! –
L’animale fece le fusa e
sbadigliò con aria assonnata; aveva avuto doppia razione di cibo e quel tipo
con cui l’aveva lasciato il suo padrone, era decisamente gradevole.
Si addormentarono tutti e
due e la stanza sprofondò nel silenzio.
Un raggio di sole
primaverile filtrò dalle imposte ancora chiuse della camera di Remus Lupin,
soffermandosi proprio sulle sue ciglia chiuse. Il professore si stiracchiò
rigirandosi nel letto, disturbato da quel fascio di luce improvviso e
guardando con aria annoiata la sveglia sul comodino: le otto e mezza.
Il mago decise di
rimanere ancora per qualche attimo infagottato nelle coperte; le lezioni
ormai erano sospese e gran parte degli studenti e dei professori era andata
a passare le vacanze altrove: un’ottima occasione per rimanere a poltrire a
letto un po’ più del solito.
Allungò un braccio verso
l’angolo del letto dove lo smorfiotto si era rannicchiato la notte prima e
sentendo che l’animale non c’era più, con uno sbadiglio di sollevò dalle
coperte; forse si era svegliato e aveva fame, meglio dare un’occhiata prima
che la bestiola potesse combinare qualche guaio…
Severus Snape si era
alzato come al solito di buon mattino, per primo si era recato a far
colazione nel grande salone della scuola, si era recato a Hogsmeade per
acquistare nuovi in gradienti per le pozioni e ora stava tornando nei
sotterranei nel castello.
Le sue giornate si
svolgevano con puntuale regolarità da quando aveva cominciato a insegnare a
Hogwarts, sveglia presto, colazione frugale, lezioni e alla sera, dopo cena
era solito rinchiudersi nella sua stanza per correggere i compiti dei suoi
deludenti allievi e andare a letto presto. Albus gli diceva sempre che era
ancora giovane e avrebbe potuto svagarsi un po’,ma a lui andava bene così.
Ricordava bene la discussione che aveva avuto con il preside soltanto il
giorno prima: Dumbledore era entrato nel suo laboratorio con un’aria molto
preoccupata: la scusa era quella di fargli firmare delle scartoffie, ma in
breve andò al dunque:
- Severus, perché non te
ne vai da qualche parte per le vacanze? Ti farebbe bene prendere un po’
d’aria di tanto in tanto … -
- No preside, penso che
rimarrò ad Hogwarts … -
- Ma Severus … -
- La prego, ho gia deciso
–
E il discorso era stato
troncato lì, come ogni volta che Dumbledore cercava di dargli qualche
consiglio sulla sua vita privata.
Gli dispiaceva che fosse
tanto in ansia per lui: Severus sapeva che il preside lo diceva per il suo
bene, ma non sopportava quando il suo ex professore cercava di fargli da
padre … neanche avesse avuto sedici anni!
Poi, data l’assenza
temporanea degli allievi, avrebbe potuto dedicarsi allo studio di nuove
pozioni: da sempre la sua più grande passione; un motivo in più per restare
… se ne sarebbe stato nel suo sotterraneo a trafficare con i suoi miscugli
senza rompiscatole tra i piedi!
Mentre era perso nei suoi
pensieri, il professore sentì una voce familiare rimbombare per le scale.
- Severus!!! Severus dove
sei!!!???? –
Il professore si bloccò
sul posto …* Lupin!!??? No, non poteva essere, aveva capito male … Lupin che
lo chiamava tsk! Figurarsi *
Riprese a scendere
- Severus!!! Severus dove
ti sei cacciato? –
Acc … era proprio Lupin,
e a quanto pare stava chiamando davvero lui!
Fece di corsa la rampa di
scale e percorse in fretta il corridoio fino alla camera di Lupin,
chiedendosi se avesse dovuto bussare oppure no.
- Severus! Non
nasconderti, vieni qui sciocco! –
Sciocco!!??? A LUI!!!!???
Il professore di pozioni bussò energicamente alla porta decisamente
indispettito. Si sentì una grande confusione, un rumore sordo… come di una
palla che rimbalzava sul pavimento e poi un tonfo: probabilmente Lupin si
era gettato per afferrarla.
Gli aprì la porta un
Remus decisamente agitato e con un insolito largo sorriso da un orecchio
all’altro.
- Seeeveruuusss … ma che
… emh … piacere vederti!!! –
Snape lo osservò da capo
a piedi con aria fosca
- Sentiamo … chi è che
sarebbe scemo? –
A Remus cadde la mascella
…
- E poi io non mi sto
affatto nascondendo da nessuno … che stupidaggini ti inventi? –
* Una scusa!!! Una
scusa!!! * pensava intanto Remus preso dal panico.
- Che dici Severus? Ti
sbagli, io non ti ho affatto chiamato! –
Negare era la soluzione
migliore!
Snape assunse un’aria
sorpresa
- Come sarebbe a dire? Ti
ho sentito chiaramente, sono certo che era la tua voce! –
- Ti giuro che io non ho
chiamato affatto te! - … Bhe in effetti non era una bugia …
- E allora la voce che ho
sentito? –
- Dai, sarà stato Pix, lo
sai che si diverte a imitare la gente! –
Il professore di pozioni
assunse un’aria sospettosa e si guardò intorno
- Non mi è sembrato di
vederlo in giro! –
- Ehm … è bravissimo a
nascondersi eh eh eh sai come si dice … toccata e fuga eh eh eh –
ma l’altro non rise
affatto e se ne andò con fare circospetto senza aggiungere una parola,
scoccando un’occhiataccia all’altro mago fermo sulla porta.
Remus rimase per un
attimo a fissarlo mentre se ne andava e si richiuse la porta alle spalle:
- Però … simpatico come
sempre! – Disse sorridendo e guardando lo smorfiotto che legato e
imbavagliato cercava di liberarsi.
Remus ridacchiò …
- Eh eh scusa amico, ma
non potevo permettere che fossi visto, soprattutto dal tuo acido omonimo! –
E liberato con un gesto della bacchetta il piccolo essere dalle corde,
rimase a guardarlo mentre quello, indispettito, gli lanciava pernacchie
sputando saliva ovunque.
- Eh eh, dimenticavo che
sei una smorfiotto – Replicò il mago prendendo tra le mani l’animale che
continuava a sputacchiare – dai, adesso stai buono che ti do da mangiare! –
Il professor Dumbledore
si avvicinò alla stanza dell’insegnante di difesa alle arti oscure, voleva
sapere qualcosa a proposito degli effetti della pozione anti licantropia che
Severus preparava a Lupin per evitare la trasformazione di quest’ultimo in
un terribile lupo mannaro… A proposito di Severus … l’aveva visto uscire di
prima mattina e non l’aveva più visto in giro, sicuramente si era di nuovo
chiuso nel suo laboratorio a studiare! ... Benedetto ragazzo! Avrebbe dovuto
trovarsi degli amici!!! Altro che starsene solo tutto il giorno!
Arrivato innanzi alla
porta, il preside fece per bussare, ma …
- Severus, dai ti prego,
smettila di leccarmi –
Dumbledore in principio
non volle credere a quanto aveva sentito, ma poi sentì uno starnuto e la
voce di Lupin continuò …
- …Stanotte mentre
dormivamo hai tirato verso di te le coperte e mi hai scoperto completamente
… devo essermi buscato un malanno! –
Dumbledore arrossì … *
MENTRE DORMIVAMOOO??? * voleva dire che quei due avevano passato la notte
insieme!?! Con il cuore in gola il preside avvicinò l’oreccho alla parta per
sentire meglio
- Severus …va bene dai,
fammi vedere in che altro modo sai usare la bocca! –
Il preside divenne color
porpora … forse era maglio allontanarsi! Se ne andò fischiettando: ecco
perché Severus aveva deciso di rimanere e aveva rifiutato le ferie! Eh! Eh!
E lui che era tanto preoccupato … decise di non prendersela per il fatto che
il professore di pozioni non gli avesse parlato della sua relazione con
Remus Lupin, forse pensava che lui fosse contrario all’amore gay? In ogni
caso l’importante era che Severus avesse trovato qualcuno da amare! Maschio
o femmina non importava, bastava che fossero entrambi felici!
Dentro la sua stanza
Remus disse con pazienza:
- Severus … va bene dai,
fammi vedere in che altro modo sai usare la bocca! –
E lo smorfiotto non se lo
fece ripetere due volte; la bestiola Continuò a fare spugni e smorfie
all’insegnante finchè questi non gli riempì il piattino di cibo.
Remus si sedette sul
letto a guardarlo, per fortuna che con Severus se l’era cavata!!!
L’importante era che nessuno si accorgesse della presenza dello smorfiotto e
cosa della massima importanza, che l’animale non fosse mai uscito dalla
stanza!
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Erano passati gia quattro
giorni da quando quel pazzo di Hagrid aveva dato in affidamento il piccolo
Severus al professore di difesa alle arti oscure. Quest’ultimo appariva
molto più entusiasta, dalla prima volta che il simpatico batuffolo di pelo
gli era stato presentato … sotto il nome del suo collega meno simpatico per
giunta, ma si sa, non si può avere tutto dalla vita e anzi, il professore
pensava che se quel ghiacciolo di Snape avesse avuto una bestiolina così
simpatica di cui prendersi cura, avrebbe sicuramente avuto modo di
migliorare il suo carattere, diventando sicuramente meno acido e più di
compagnia.
Quella mattina Lupin era
seduto alla scrivania, intento a correggere delle relazioni dei suoi
allievi, ma l’aria frizzante fuori dalla finestra e il tiepido sole
primaverile erano una tentazione impossibile da ignorare: era una giornata
da andarsene a passeggio per il lago, non era di sicuro fatta per starsene
chiusi nel castello a lavorare!
Il lupo mannaro si volse
verso lo smorfiotto che saltellava per tutta la stanza, divertendosi a
gettare in terra tutto cio che incontrava e facendo linguacce al suo
temporaneo padrone.
- Che ne dici Sevvy,
perché non ce ne andiamo a fare una passeggiata intorno al lago? –
Il singolare animale fece
una capriola ed emise il suo strano verso simile a un miagolio per esprimere
la sua contentezza: erano quattro giorni che viveva chiuso dentro la stanza
di Lupin e aveva decisamente voglia di saltellare su una bella distesa
d’erba, dato che nella stanza aveva già demolito cio che c’era da demolire.
- Ok, allora è deciso,
oggi si fa vacanza! – Sentenziò poi il professore con un sorriso alzandosi
dalla scrivania e afferrando tra le mani lo smorfiotto - … Ma tu dovrai
comportarti bene capito? Soprattutto nel tragitto che va dalla mia stanza al
parco della scuola te ne starai fermo e buono sotto al mio mantello?Ci siamo
intesi bene? –
L’animale miagolò felice
e fece le fusa contro la mano del lupo mannaro leccandola con la lingua
rosea e decisamente grande in confronto alle dimensioni del resto del corpo.
- Ah ah ah sei davvero
tenero Severus - Disse Lupin allegramente; doveva ammettere che si era
davvero affezionato a quell’insolita bestiola, era l’unica che gli avesse
dimostrato un po’ d’affetto dopo tanto, tanto tempo – … Mi dispiacerà quando
dovrò restituirti al tuo padrone! –
Detto questo il
professore prese il leggero mantello appeso sull’appendiabiti e dopo avere
nascosto nella maniera migliore possibile lo smorfiotto, si apprestò ad
uscire dalla sua stanza.
L’interno del castello
era davvero paragonabile a un labirinto: corridoi su corridoi che si
incrociavano tra loro, in un intrico di passaggi sconosciuti, stanze mai
viste e scale che cambiavano posizione. Era una bella fortuna essere stato
uno dei Marauders all’epoca del liceo: conosceva forse ogni antro di quell’imponente
edificio e sapeva muoversi con grande destrezza; … pensare che alcuni dei
professori ancora si perdevano, mentre andavano a far lezione!!!
Era quasi arrivato
all’ingesso principale quando incrociò l’alta figura del preside Dubledore,
seduta davanti a un quadro a grandezza naturale di un personaggio abbigliato
secondo la moda medievale.
- AH! Il nostro
professore di difesa alle arti oscure!!! – Disse l’anziano mago non appena
lo vide, mentre il gentiluomo all’interno del quadro lo squadrava con
un’aria strana, quasi divertita.
- Preside! – Esclamò
Lupin, stringendo forte contro di sé lo smorfiotto, che si mosse piano sotto
al suo mantello. Maledizione! non poteva fermarsi a chiacchierare, avrebbero
scoperto la presenza di Severus!!!
- Perché non ti unisci a
noi, stiamo facendo una partita a briscola …ti piace giocare a briscola,
vero? … –
Lupin gettò un’occhiata
piena di panico alle due figure di fronte a lui e al tavolo da gioco che era
stato allestito di fronte al quadro.
- Venga professore,
venga!!! – Incalzò l’uomo dentro al quadro – Chissà come si starà annoiando
tutto solo in una giornata come questa! –
- Emh … veramente io … -
- Suvvia suvvia mio caro
Remus!!! Vieni con noi!!! – Incalzò Dumbledore alzandosi dalla seggiola e
avvicinandosi al lupo mannaro.
* Ma porc … *
- No preside davvero, ho
… ehm … un impegno irrinunciabile, mi piacerebbe molto ma … -
- Remus!!! Basta con gli
impegni e il lavoro!!! Siamo in vacanza, rilassati un po’! – Replicò
Dumbledore sorridendo e afferrando Lupin per un braccio, ma … al piccolo
smorfiotto improvvisamente mancò l’aria, costringendo il povero animale
stipato sotto al mantello del professore a muoversi in cerca d’aria …
proprio tra le gambe del povero Lupin.
- AHU … - Remus cercò di
soffocare il grido, diventando bordeaux in viso …
- Remus! … Che ti pre … -
Ma le parole gli morirono in gola, quando il preside vide spuntare sotto al
mantello del professore, in una posizione decisamente strategica e
inconfondibile … uno strano rigonfiamento. Improvvisamente il precedente
rifiuto di Lupin gli parve decisamente chiaro:
- Eh eh eh beh … bene,
capisco … - Disse con uno straordinario sorriso - … Beh, divertitevi allora
… - aggiunse facendo l’occhiolino a un sempre più stupefatto Lupin, che
comunque non perse l’occasione di girare sui tacchi ed andarsene di gran
carriera, dopo avere biascicato un saluto al preside sempre più rosso e
gasato e al ritratto del gentiluomo.
Quando Lupin fu lontano
il preside tornò a sedere e sempre sghignazzando, riprese la partita a carte
che aveva interrotto.
- Cosa ridi Albus ? –
Fece il suo avversario, curioso.
- Eh eh eh … - Fece
Dumbledore con aria estremamente soddisfatta – sai, è che il professor Lupin
mi ha tolto una grande preoccupazione! –
- Posso sapere quale? –
Il preside si fregò le
mani e dopo avere fatto apparire due calici e una bottiglia di ottimo vino,
ne versò per se e per il gentiluomo.
- Bevi amico mio – Disse
alzando in aria il bicchiere – Brindiamo alla gioventù e all’amore –
L’uomo del quadro non
insistette, sapeva che Dumbledore non era un pettegolo e non gli avrebbe mai
parlato degli interessi di qualcun altro, specie se questo qualcuno gli
stava a cuore, così si rassegnò a brindare con l’amico e a finire la loro
partita.
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Remus uscì quasi di corsa
dal castello e si avviò di volata verso il lago ripensando alla faccia del
preside.
* Che figura!!! * Pensava
con aria abbattuta, non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardare in
faccia il preside!!! Di sicuro aveva pensato che doveva vedersi con qualcuno
per combinare chissà che cosa … doveva considerarlo una specie di
pervertito!!!
Quando fu arrivato a un
piccolo spiazzo in riva, circondato da grossi alberi, si fermò e si guardò
intorno …
Nessuno ….
Si sedette dunque
sull’erba e estrasse finalmente da sotto il mantello il povero smorfiotto
mezzo soffocato e ansante per il caldo. Inizialmente la bestiola prese a
fargli sgugni e boccacce come al solito, che stavano per:
* PER POCO NON MI
ASFISSIAVO LA’ SOTTO, STRONZO!!! *
Ma il vedersi finalmente
all’aria aperta, dopo tutti quei giorni rinchiuso al castello, fece
dimenticare allo smorfiotto che era offeso e l’animaletto cominciò a
saltellare e a ruzzolare per tutto lo spiazzo d’erba.
Remus lo osservò
sorridendo:
- Se sapessi la figura
che mi hai fatto fare!!!... Ma proprio la sotto dovevi andare a finire? –
Disse ripensando alla scena con il preside.
Il piccolo Severus per
tutta risposta gli fece il muso e si tuffò in acqua spruzzandolo da capo a
piedi con le sue forti zampe posteriori.
- Maledizione!!! – Gridò
Remus completamente fradicio scappando il più lontano possibile dalla riva.
Il licantropo si stese
sull’erba in un punto dove il sole filtrava tra gli alberi, si sarebbe
asciugato il vestito e magari avrebbe anche preso un po’ di sole.
- Non ti allontanare!!! –
Gridò allo smorfiotto che nuotava felice nel lago e quello per tutta
risposta gli rivolse un’altra delle sue ormai famose pernacchie
- Beh, in qualcosa si
assomigliano – Disse Lupin ridacchiando pensando all’altro Severus, quello
formato ghiacciolo ambulante. – Quando ci si mettono sanno essere davvero
dispettosi! –
Poi il professore
estrasse dalla tasca il libro che si era portato e si calò nella lettura.
Lupin, con il suo amico
smorfiotto sotto al mantello, rientrò dalla breve gita nel tardo pomeriggio
e dopo avere portato l’animale in camera sua, andò in biblioteca a cercare
un libro sugli avvicini, che sarebbero stati presto oggetto di una sua
lezione.
Mentre era assorto nella
ricerca, sentì qualcuno aprire la porta e la voce del custode Gazza dire:
- Professor Lupin, è qui?
–
Remus alzò il naso dal
libro che stava leggendo e rispose al custode
- Si ci sono, ha bisogno
di me? –
- C’è Hagrid per lei a
quella macchinetta infernale dei babbani … com’è che si chiama? … relefono?
felefono? –
- Si dice telefono Gazza
… arrivo subito – Rispose Remus ridacchiando sotto i baffi mentre sentiva
Gazza urlare nella cornetta: “ HA DETTO IL PROFESSORE CHE ARRIVVAAAA!!!!! “
Quando Hagrid andava da
quel suo cugino che stava in territorio babbano, adorava usare il telefono:
lo trovava un oggetto esotico e quando tornava se ne vantava con tutti al
pub! Purtroppo non era un oggetto di uso comune nel mondo dei maghi e pochi
ne avevano uno, a scuola lo possedevano per informare le famiglie dei
ragazzi di origine babbana, che non avevano dimestichezza con la posta via
gufo, delle comunicazioni della scuola … Gazza impazziva sempre quando era
costretto ad usarlo!!!
Lupin prese la cornetta
che gli porse Gazza e si allontanò dal custode per poter parlare
tranquillamente, rientrando nella biblioteca.
- Ciao Hagrid, si tutto
bene … -
*****************************************************
In quel momento
Dumbledore e la Mc Grannith stavano verificando l’efficacia di tutte le
barriere magiche di sicurezza che avevano instaurato per proteggere la
scuola da Sirius Black ( Sirius!!!! : DDDD )
- Signor preside, la
biblioteca è gia stata controllata? –
- Tutto è gia stato
passato al setaccio Minerva, ma un’occhiata in più ogni tanto non guasta! –
Replicò il preside aprendo la porta della grande biblioteca.
Improvvisamente una voce
ben nota giunse alle loro orecchie:
- Si certo, anche Severus
sta bene! –
Dumbledore e la Mc
Grannith si guardarono stupiti e si misero in ascolto …
- Ormai dormiamo insieme
tutte le notti … -
Il preside ridacchiò
sommessamente e guardò la strega diventare di un malsano color violaceo.
- Si, scivola sotto le
mie lenzuola …e si accoccola contro di me
-
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! – Mc
Grannith
- …………….. – Dumbledore
- E poi … ma quanto ce
l’ha grande!!! –
La Mc Grannith non resse
a quest’ultima scandalosa affermazione e svenne , prontamente recuperata da
Dumbledore che la trascinò verso l’infermieria per rianimarla.
- … Si, non sapevo che la
lingua degli smorfiotti fosse così grande rispetto al corpo – Specificò
Lupin al telefono – Bhe, ora ti saluto, ormai sarà ora di cena …. Si …. Si
….. ciao !!! –
E ignaro di tutto, il
professore di difesa si recò verso la sala da pranzo.
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Quella sera, a cena, il
professore di difesa alle arti oscure si sentì estremamente a disagio, anche
se non avrebbe saputo esplicitarne propriamente il motivo; forse era a causa
del fatto che il preside continuava a lanciargli occhiate soddisfatte
facendogli di tanto in tanto l’occhiolino, con una stranissima aria complice
… o forse era per il fatto che la Mac Grannith si era presentata soltanto a
metà del pasto, con attaccato al naso qualcosa che somigliava in maniera
inquietante a una specie di sondino per l’ossigeno terapia, ma il peggio era
che la strega non gli aveva tolto gli occhi stralunati di dosso per tutto il
tempo che il povero Remus era rimasto nella sala mensa.
Fortemente disorientato
dal comportamento del preside e della professoressa, il povero Remus si alzò
da tavola prima del dolce, incurante delle straordinarie torte alla crema
che apparivano per magia sulle tavole riccamente imbandite e decorate,
allontanandosi definitivamente dalla sala.
Dumbledore, osservò
sorridendo la figura del lupo mannaro, sparire dietro il portone e fece
scivolare lo sguardo su Severus Snape, che terminato il pasto, si
apprestava medesimamente ad alzarsi… Se non avesse saputo i retroscena tra
Lui e Lupin, sicuramente non avrebbe dato peso alla cosa: Severus era una
persona schiva, e stare in mezzo a tutta quella gente più del necessario, a
detta sua, gli faceva venire il mal di testa, …senza contare che detestava i
dolciumi.
Ma ora … ora le sue
motivazioni dovevano essere indubbiamente altre, almeno secondo il punto di
vista del preside.
Il preside sorrise …
Accidenti, non aspettavano neppure la fine del pasto per incontrarsi in
segreto … quei due ragazzi dovevano amarsi davvero molto! ( Dumby è un
romanticone … nda ). E mentre era preso da questi pensieri, si riempì per la
terza volta il piatto, di torta alla crema … lanciando un’occhiata di sbieco
alla Mac Grannith, che da quando Remus era uscito dalla stanza, non faceva
altro che fissare il punto da dove il professore era sparito, senza
risparmiare alcuni memorabili sguardi all’amico e collega Albus Dumbledore.
- Suvvia Minerva! –
Disse il preside con fare allegro - Non vedo che cosa ci sia da rimanerci
così male… -
La strega, alle parole
del potente mago, parve uscire dal suo apatico torpore almeno quanto bastava
per articolare un qualcosa di intellegibile.
- Albus, non scherzare! –
Replicò con decisione – Io non posso credere a questa storia, è troppo
assurda! –
- Ma cosa c’è di assurdo?
– Incalzò il preside – Se i ragazzi si amano non ci trovo nulla di male!
Eravamo entrambi preoccupati per il fatto che severus, dopo la terribile
esperienza con i death eaters, non fosse più riuscito a rifarsi una vita
sentimentale! … E ora tu ti lamenti! –
La donna si scaldò
ulteriormente
- Conosco profondamente
Severus Snape da anni e sono pronta a giurare che non ha CERTE tendenze! …
Non farebbe mai sconcerie di quel genere tra le mura di questo castello!!! –
Aggiunse, riassumendo una pericolosa tinta cutanea tendente alla cianosi,
risistemandosi alla megli il sondino con l’ossigeno … il colpo era stato
troppo duro …il pensiero che sotto lo stesso tetto dove abitava anche lei,
due uomini potessero fare… certe porcherie …era inconcepibile, SCONVOLGENTE!
Le sue idee bigotte, da vecchia zitella inacidita non potevano tollerare
cose di questo genere e Dumbledore afferrò al volo questa innegabile realtà.
- Ah Minerva! – Disse
sospirando – A te vorrebbe ogni tanto un bello SFILATINO come si deve, sei
troppo tesa amica mia, rilassati! –
La donna diventò color
porpora
- Ma di che stai parlando
Albus? – Replicò, indecisa se sentirsi offesa o divertita dall’affermazione
del suo vecchio amico.
- Eddai Minnuccia mia,
sta parlando di un bel … emh … determinante anatomico maschile nella tua
entrata femminile! Lo so che ultimamente hai qualche problemuccio in campo
sessuale! –
La donna arrossì:
- Questi mio caro non
sono affari tuoi! – Affermò irritata, abbandonando la sala dove ancora
alcuni professori e studenti stavano finendo il pasto.
Minerva Mac Grannith
percorse di gran carriera i corridoi sconfinati di Hogwarts, con visibile
apprensione. Maledizione!!! Come aveva fatto Albus a venire a conoscenza dei
problemi di eiaculazione precoce di gazza? Si vedeva così tanto che
ultimamente non era soddisfatta al meglio?!? Non voleva sembrare una vecchia
zitella inacidita come la maggior parte delle sue colleghe!!! ( lo sembra
già, ma non glelo dite, nda ) … Appena avrebbe trovato coraggio, avrebbe
chiesto a Severus qualche pozione per risolvere il problema suo e del suo
compagno!
Comunque, stando alla
situazione attuale, c’era un problema ben più gravoso da risolvere … Severus
e Lupin.
Ma come fare? Come
affrontare la questione? Come evitare lo scandalo? … Due professori maschi
insieme … brrrr ….
Mentre rimuginava sulle
possibili soluzioni, la donna non si accorse di essere arrivata davanti
all’entrata dei sotterranei, sede altre che dell’aula di pozioni, anche
delle stanze di Severus; decise di tornare indietro e avviasi verso la torre
dei grifondoro, ma la porta alle sue spalle scricchiolò e la strega si trovò
davanti severus snape.
… Allora non era venuto
via da tavola per incontrarsi in gran segreto con Lupin! …
- Minerva – Esordì
Severus sorpreso – Cosa ci fai da queste parti? –
La donna lo fissò per
qualche istante, indecisa sul parlargli o meno riguardo a cio che aveva
udito il pomeriggio prima dalla bocca di Lupin.
- Scusa Severus, non
volevo disturbarti … sono capitata qui per caso –
- Nessun disturbo –
Replicò lui con un mezzo sorriso – Piuttosto … so che oggi ti sei sentita
male, che ti è accaduto? –
La donna si sentì cedere
sotto al peso delle gambe; se quel benedetto ragazzo avesse saputo il motivo
del suo malore! Anzi, doveva dirglielo, doveva assolutamente parlargliene o
sarebbe scoppiata!
- Tutto bene ora – Tagliò
corto lei – … piuttosto, non è che avresti un minuto da dedicarmi? – Chiese
in fretta.
- Anche due – Rispose lui
col consueto sorriso triste – Entra pure –
E con il cuore in gola,
la donna entrò nel vasto salone da cui partiva il lungo corridoio che
conduceva alle classi, ai laboratori di pozioni e agli appartamenti di
Snape.
***************************************************************
Remus, subito dopo cena,
si era immediatamente andato a rinchiudere nella sua stanza, trovando il suo
piccolo amico ad aspettarlo impaziente proprio davanti alla ciotola del
cibo. Con tutto quello che era successo durante il giorno aveva
completamente dimenticato che anche per il povero smorfiotto era ora di
cibarsi.
- Scusa Sevvy, non mi
sono scordato di te … - Disse Lupin alla bestiola che lo osservava con aria
offesa
- Miaaaaaa – Gli rispose
il cucciolo prima di fargli una pernacchia.
Il mago sbadigliò e aprì
una delle scatolette di mangime che Hagrid gli aveva lasciato per sfamare la
bestiola:
- Che sonno … - Disse il
mago riempiendo la ciotola dell’animale, che si apprestò velocemente a
ripulire il piattino del suo contenuto.
Il giovane professore
rimase qualche attimo a fissare la pelosa creatura mentre mangiava di gusto
il suo pasto, poi le accarezzò dolcemente la testolina e si alzò in piedi:
– Blea! Come puzza questa
roba! … Ma che ti mangi Sevvy? – Continuò poi tossicchiando; in effetti il
cibo in scatola dello smorfiotto odorava pesantemente da pesce marcio e il
professore ritenne salutare arieggiare la stanza.
Aperte le imposte, nella
camera entrò una lieve brezza piuttosto fresca, che fece rabbrividire il
mago, il quale si strinse nel proprio abito di seconda mano, guardando
istintivamente verso la luna che brillava alta nel cielo.
- Luna calante … -
Sussurrò; presto avrebbe avuto luogo la sua trasformazione in lupo mannaro,
ma per allora Hagrid sarebbe tornato, dato che al telefono gli aveva
riferito che la sua piccola vacanza si sarebbe protratta per altri due
giorni e non di più.
Il mago guardò la strana
creatura che, spazzato via tutto il cibo, era già saltata sul letto,
intrufolandosi sotto le lenzuola…. Gli sarebbe mancato quell’insolito
esserino!
Stava giusto per
slacciarsi la tunica, quando sentì una serie di pesanti passi rimbombare
sulla pietra dei gradini della torre dove si trovava, tra le altre, anche la
sua camera e le voci di un uomo e di una donna discorrere animatamente tra
loro.
Lì per lì Lupin non ci
diede molto peso, anche se era strano sentire qualcuno in giro a quell’ora:
in genere gli studenti erano nei loro dormitori e i professori nelle loro
stanza, quando non si recavano a Hogsmeade per un bicchierino. Tuttavia la
discussione tra i due pareva talmente animata che il giovane licantropo non
potette fare a meno di incuriosirsi e si mise in ascolto.
- Severus!!! Severus, ti
prego torniamo indietro, non pensarci più!!! –
- Minerva, va in camera
tua!!! Questa faccenda riguarda me e quel VERME! –
Lupin sobbalzò: le voci
erano chiaramente quelle della professoressa Mac Grannith e di Severus Snape
e ... aveva il vago sospetto che il verme di cui parlava il professore di
pozioni, fosse proprio lui!
I due si fermarono
proprio davanti alla sua camera e mentre la strega pregava di nuovo Severus
di lasciare perdere ( che cosa poi? Boh? ), si udirono distintamente due
colpi secchi alla porta della sua stanza.
- Lupin ! Apri, lo so che
ci sei!!! – Gridò Snape dal corridoio: la sua voce non prometteva nulla di
buono; sembrava assolutamente furioso… Remus sobbalzò ma che poteva mai
essere successo? Erano venuti a conoscenza del fatto che teneva nascosto
illegalmente un animale non previsto dal regolamento della scuola?
- Lupin!!! Aprì!!! –
Ripetè l’altro uomo fuori dalla porta.
Velocemente Remus prese
lo smorfiotto da sotto le coperte del letto e lo nascose dentro l’armadio
andando poi alla porta, prima che il suo agitato collega uscisse di testa
del tutto; aprì l’uscio con titubanza , trovandosi davanti un Severus Snape
dall’aria sconvolta e decisamente arrabbiata e una Mac Grannith pallida e
smarrita.
- Severus, per favore …
vieni via! - Continuò la donna con aria supplichevole.
- Te lo ripeto per
l’ultima volta Minerva – Sibilò il mago bruno senza togliere lo sguardo
dall’altro professore – Tornatene ai tuoi alloggi … non lascerò che questo
PERVERTITO infanghi il mio nome una volta di più! –
*Pervertitoooo????? *
……. * Infangareeee ??? * ; Remus non sapeva che pensare.
La strega lanciò
un’ultima occhiata titubante all’alto mago dai capelli scuri, e con un’altra
occhiata fulminò praticamente il povero Remus, che in tutta quella
sceneggiata non ci stava capendo proprio niente!
- Si vergogni! – Disse
l’anziana donna rivolta al professore di difesa alle arti oscure, prima di
sparire nell’oscurità del corridoio.
Remus guardò inquieto
Severus che tremava dalla testa ai piedi per la rabbia, con il consueto
volto cereo, ma con le guance tinte di un acceso color porpora. I due uomini
si fronteggiarono per qualche attimo, finchè Snape non riuscì finalmente ad
articolare una frase:
- TU – Praticamente sputò
– COME HAI OSATO? –
- A che ti riferisci
Severus? – Chiese il lupo mannaro al colmo della sorpresa. Il professore di
pozioni strinse i pugni:
- Ho saputo … - Disse con
una strana calma ostentata… la voce che gli tremava per lo sdegno - …Che
dormo insieme a te ogni notte. –
Lupin rimase senza parole
…
- Ho saputo anche –
Continuò Snape interperrito - … Che scivolo tra le tue lenzuola per dormire
tra le tue braccia … -
Il lupo mannaro si sentì
spiazzato, ma credette di capire a cosa era dovuto il malinteso: la
professoressa Mc Grannith doveva avere sentito la sua conversazione
telefonica con Hagrid e sicuramente aveva tirato le somme sbagliate; ecco la
motivazione del suo strano comportamento durante la cena. E Dumbledore?
Aveva di certo equivocato ciò che era successo quello stesso pomeriggio,
magari lo aveva sentito chiamare per nome lo smorfiotto e si era fatto
chissa’ quali idee… beh, a questo punto l’idea che il preside si era fatto
era piuttosto chiara: pensava che lui e Snape avessero una relazione!
Una relazione … tra lui e
Severus; … sarebbe stato come stare assieme a un serpente a sonagli! Il lupo
mannaro fu scosso da un brivido.
- Che ti prende Lupin? –
Incalzò Snape – Il gatto ti ha mangiato la lingua? –
- Severus, ti posso
spiegare ogni cosa, vedi … - Remus era ovviamente in difficoltà; cosa
diavolo poteva inventarsi? * MALEDIZIONE! CHE RAZZA DI SITUAZIONE!!!! *
- Allora spiegati … e in
fretta anche, o potrei dimenticarmi che le maledizioni senza perdono sono
fuori legge – Replicò l’altro digrignando i denti.
Improvvisamente
dall’armadio si udirono dei tonfi e uno strano suono, come una specie di
miagolio, che insospettì immediatamente il professore di pozioni, il quale
con uno spintone obbligò Lupin a farsi da parte, entrando nella stanza e
dirigendosi verso le ante chiuse del poco fornito guardaroba del licantropo.
- Chi nascondi
maledetto!!!??? – Gridò - … il tuo vecchio compare Sirius Black immagino! …
Lo sapevo, avevo sempre sospettato di te!!! Hai cercato di infamarmi perché
il preside perdesse la fiducia che ripone in me, ma ormai il tuo piano è
stato sventa … –
- Severus aspetta!!! –
Disse Lupin rialzandosi, ma il professore di pozioni aveva ormai aperto il
piccolo sportello di legno, trovandosi di fronte non il pericolosissimo
galeotto Sirius Black, così come si era aspettato … ma un piccolo essere
peloso dall’aria innocua, che ora lo fissava indirizzandogli sonore
pernacchie.
Severus Snape rimase per
qualche attimo fermo a fissare la bestiola di fronte a lui, poi si voltò
verso il collega con uno sguardo decisamente stupito.
- Severus Snape … -
Esordì Lupin con un sospiro – Ti presento … Severus! … lo smorfiotto –
L’ex death eater era
senza parole
- Come hai detto? –
Chiese incredulo, oltre che per l’assurdità della situazione anche per il
fatto che Lupin non era evidentemente complice di un complotto contro
hogwarts, ordito dal latitante Siriu Black.
- Hagrid mi ha affidato
quella bestiola per il tempo del suo soggiorno da suo cugino, è uno
smorfiotto e si chiama proprio Severus; evidentemente Minerva mi ha sentito
parlare di lui con Hagrid quest’oggi al telefono, e ha equivocato … -
- E Albus? – Sussurrò
Severus indeciso se buttarsi giù dalla finestra, se buttare Lupin oppure
optare per l’eliminazione fisica della malefica bestiaccia.
- Non so … - Rispose
Remus imbarazzato – Probabilmente mi ha sentito parlare con Sevvy … emh …
con lo smorfiotto – Si corresse poi vedendo Snape incupirsi.
Il professore di pozioni
sospirò e si rannicchiò sulle ginocchia davanti a quella strana bestiola
sputacchiante.
- La mia reputazione è
distrutta! – Disse con aria depressa, tanto che Lupin si intenerì e gli si
avvicinò mettendogli una mano sulla spalla.
- Dai Severus, non essere
così tragico, spiegheremo che si è trattato solamente di un equivoco, vedrai
che si risolverà tutto! –
- Speriamo … - Sospirò
Snape con aria assorta, mentre lo smorfiotto aveva smesso di fare pernacchie
e con la testolina che spuntava dall’interno dell’armadio, fissava
avidamente la porta d’ingresso della stanza.
- Questi animali non sono
previsti dal regolamento – Stava ora ricordando Severus a Lupin – Possibile
che voi grifondoro non stiate bene fisicamente se non infrangete le regole
della scuola ( e del vivere civile )? –
- Lo so benissimo,
altrimenti non lo avrei tenuto qui nascosto per tutto questo tempo, non
credi? – Rispose Remus mentre l’altro si preparava a fargli una bella
ramanzina; ma era possibile che un professore potesse comportarsi in una
maniera talmente sconsiderata? Va bene che era stato un amico di quel
perdigiorno di James Potter … ma che diamine! A tutto c’e un limite!
Mentre i due erano persi
nella discussione il piccolo Sevvy prese un balzo per guadagnare il più
velocemente possibile la porta: aveva proprio voglia di farsi un giro per
quell’enorme castello!
- Fermati Severus!!! –
Gridò Lupin accorgendosi che il batuffolo di candido pelo si stava lanciando
verso l’uscita.
- Ma che stai
dicendo???!!! – Chiese Snape, che preso dal discorso si era completamente
scordato della sua omonimia con la stramba bestiolina.
- Lo smorfiotto sta
scappando, fermalo!!! –
Severus si voltò verso la
piccola creatura, ma quella con le forti zampe posteriori lo spinse
all’indietro, proprio fra le braccia del suo odiato collega, che si ritrovò
le labbra dell’altro a un millesimo di centimetro …
Rimasero fermi a
guardarsi, imbarazzatissimi, l’uno tra le braccia dell’altro, per pochi
secondi, finchè Remus non prese la parola.
- Credo sia meglio andare
a cercare quella bestiola prima che si cacci nei guai … o crei problemi ad
altri – Disse sommessamente.
Snape annuì e Lupin notò
divertito che il suo algido collega era arrossito; doveva essere una cosa
davvero insolita per lui trovarsi così prossimo a un’altra persona.
Improvvisamente una voce
chiamò il nome del lupo mannaro e la testa di Dumbledore fece capolino dalla
porta aperta.
- Professor Lupin, che
succede? Ho sentito dei rumori e … -
Come al solito il preside
era arrivato nel posto giusto al momento sbagliato ^_^ ; guardò per pochi
attimi i due uomini stesi l’uno sopra l’altro sul pavimento, poi si aggiustò
gli occhiali, si schiarì la voce e disse con aria imbarazzata:
- Emh … scusate ragazzi,
non volevo disturbare, me ne vado immediatamente! –
Lupin ridacchiò, ma Snape
non parve affatto divertito: preso il lupo mannaro per il colletto sibilò:
- Spiegagli tutto …
dall’inizio alla fine … -
- Eh … si certamente! –
Rispose Remus cercando di ricomporsi mentre il professore di pozioni si
risollevava, si sistemava gli abiti e richiamava il preside nella stanza;
era ora di mettere fine a quella farsa!
********************************************************************************
Snape non potè fare a
meno di rabbrividire, quando una volta imboccato il corridoio che arrivava
all’ufficio del preside, lui Dumbledore e Lupin erano passati davanti al
quadro del gentiluomo medievale: esso li aveva salutati calorosamente, come
era solito fare, ma aveva rivolto un sorriso sornione al più anziano mago
della compagnia, alludendo in modo vago ai due professori alle spalle dello
stesso. Dumbledore aveva risposto incerto al saluto e con aria nervosa,
accelerato il passo, il che fece temere al professore di pozioni che il
preside non avesse utilizzato in maniera poi così discreta le false
conclusioni a cui era giunto durante gli ultimi giorni.
Arrivati a destinazione,
il preside recitò la parola d’ordine che serviva da chiave per la porta del
suo ufficio e invitò i due maghi ad entrare.
- Credo sia meglio
preparare tre bei te caldi! – Disse con aria gioviale prendendo un piccolo
bollitore e riempiendolo d’acqua con un piccolo colpo di bacchetta magica –
…Così potremo metterci meglio a nostro agio – Continuò poi notando l’agitato
imbarazzo che traspariva chiaramente dal professore di pozioni.
- Lasci stare preside, ci
penso io! – Si offrì Lupin; così Dumbledore gli cedette il bollitore e il
mago fece apparire un fornelletto elettrico, dove vi ripose il contenitore
d’acqua … quando era ansioso Remus adorava mettersi a trafficare con
qualsiasi cosa gli capitasse a tiro: era un modo per rilassarsi!
- Così … - Cominciò
l’anziano mago sedendosi alla scrivania - … stando a cio che mi avete appena
riferito … anche con una certa enfasi – Aggiunse poi lanciando uno sguardo
divertito a Severus che era ancora di un acceso color semaforo - … Credo che
sia io, sia Minerva si abbia preso un abbaglio –
- ASSOLUTAMENTE!!! –
Intervenne Snape con gli occhi che lanciavano fiamme
- E’ così preside – Disse
Lupin con aria colpevole – La responsabilità di tutto è soltanto mia: avevo
promesso a un amico di tenergli lo smorfiotto qui a scuola per una
settimana e … beh, tutto sarebbe filato liscio se non ci fosse stato
l’inconveniente dell’omonimia tra lui e Severus qui presente –
- Sei sempre il solito
IRRESPONSABILE!!! – Gli abbaiò dietro Snape sobbalzando dalla sedia – …
Esattamente come quando frequentavamo la scuola, tu e i tuoi sciocchi amici
non perdevate occasione per infrangere le regole, mettendo in seri guai voi
stessi e gli altri! –
Remus sorpirò; non poteva
certo ribattere all’accusa del collega! Per prima cosa Severus aveva
ragione: tenere con sè lo smorfiotto a discapito delle leggi della scuola
era stato un gesto indegno per un insegnante, che invece dovrebbe essere
d’esempio agli alunni nel rispettarle. Il secondo motivo era molto più
personale e li toccava entrambi da vicini: molti anni prima, in seguito a
uno sciocco scherzo ideato dal suo ex amico e compagno Sirius Black, Severus
aveva rischiato di lasciarci le penne per mano sua, anzi, per mano sua
durante la trasformazione in lupo mannaro.
Nonostante questo, a
parte il solito atteggiamento distaccato che il professore di pozioni
avevanei riguardi di tutte le persone con cui era in contatto, il collega
non si era dimostrato particolarmente ostile nei suoi confronti …
addirittura si era offerto di preparargli la pozione anti licantropia; per
la sicurezza degli studenti, diceva lui, certo … ma Lupin era sempre più
convinto che in fondo al cuore lo schivo Severus non fosse poi una persona
così cattiva e sgradevole.
Ricordò,con un sorriso,il
volto dell’altro arrossire come un bambino,quando qualche attimo prima si
erano trovati faccia a faccia a pochi centimetri l’uno dall’altro: Severus
non era sembrato arrabbiato ma completamente spiazzato e piuttosto
imbarazzato.
La verità era che ora
Remus si sentiva un verme nell’aver messo il povero collega, al quale doveva
così tanto, in una situazione così imbarazzante; lui che era così orgoglioso
poi …
- Suvvia Severus – ammonì
Albus Dumbledore – Non te la prendere così … in fondo non è successo nulla
di male, si è trattato soltanto di un equivoco … -
- Oh si, certo – Continuò
acido il professore dai capelli corvini - … Un semplice equivoco che ha
quasi distrutto la mia reputazione e ucciso d’infarto la Mac Grannith! –
Il preside sorrise nel
ricordare la faccia allibita della professoressa dopo la scandalosa scoperta
del pomeriggio appena trascorso; Lupin invece, in cuor suo non trovò la cosa
poi così comica, in quanto rabbrividì ripensando alle occhiate di disgusto
che la vecchia strega gli aveva rivolto durante la cena.
- Oh giusto … - Disse
Albus continuando a ridacchiare – Sarà meglio informare Minerva di tutti
questi malintesi … sono certo che ne sarà assai sollevata –
- … E io con lei … -
Replicò Lupin mestamente versando il Te ormai bollente agli altri due maghi
– Comunque ora abbiamo un altro problema più importante da affrontare,
signor preside: la scomparsa dello smorfiotto. Hag … emh il mio amico mi
aveva rivelato che poteva diventare pericoloso se gli si toccava la coda! –
Il preside si lisciò la
barba assumendo un’aria pensosa
- Beh, in ogni caso, per
il momento sarà meglio bersi questa meraviglioso e bollente bevanda –
Concluse sorridendo e portandosi alle labbra la tazzina di fine porcellana
contenente il te fumante.
Severus e Lupin si
lanciarono una rapida e stupita occhiata, per poi imitare il preside: se
Dumbledore non era preoccupato, sicuramente non c’era nessuna ragione di
temere alcun pericolo ad opera della tenera ma misteriosa bestiola.
******************************************************************************
In quello stesso momento
tre figure stavano vagando per i corridoi avvolti nell’oscurità della
notte, alla chiara ricerca di un qualcosa.
- Maledizione! – Esclamò
il più corpulento dei tre personaggi – …Capo, mi dispiace, ma avevo letto
che il passaggio per raggiungere il retro delle serre era proprio qui! –
- Sei sempre il solito
idiota! – Replicò il ragazzo più minuto: un biondino con due straordinari
occhi color ghiaccio – Potter e Wesley saranno di sicuro già arrivati e ci
prenderanno per dei codardi se non riusciamo ad arrivare in tempo sul luogo
del duello! –
- Mi dispiace capo!!! –
- Mf … mai che voi due
bietoloni veniate a capo di qualcosa!!! … E abbassa la voce che qualcuno può
sentirci!!! –
- Capo, ma sei tu che
stai urlando – Sussurrò l’altro
- Goyle … lo sai che
quando vengo contraddetto mi inkakkio come una bestia vero??? –
- Ok ok capo, sto zitto –
- Bravo! – Replicò
stizzito il ragazzo dai capelli biondi, mentre in quello stesso momento
l’altro membro del trio stava tastando il muro di fronte con grande
attenzione.
- Crabbe … hai trovato
qualcosa? – Lo apostrofarono gli altri due
- Un attimo solo ragazzi
… sono certo che Flint ha detto che il passaggio si trova qui! – Rispose il
giovane senza voltarsi.
- Accidenti – Sussurrò
Draco Malfoy scostandosi dal viso appuntito una ciocca di capelli dorati. -
…è un imbecille, ma ha uno sguardo quasi intelligente quando s’impegna in
qualcosa … -
Il ragazzo al suo fianco
ridacchiò ottusamente guardandolo con occhi vuoti
- Certo che in quanto a
idiozia anche tu non scherzi, sai Goyle? … - Aggiunse Draco
- Si capo, me lo dici in
media ogni dieci minuti … –
- Ah … - Fece Malfoy
pensoso – Evidentemente le mie parole non hanno ancora dato buoni frutti!
Quando ti allenerai a comportarti in maniera meno cretina? –
- Quando tu batterai a
Quiddich Potter capo … - Rise il corpulento ragazzo
Draco parve offendersi
molto
- Non mi nominare quell’infame
grifondoro babbanofilo! – Disse rabbrividendo - … lo sai che sono allergico
al suo nome! … Guarda: comincia gia a spuntarmi l’orticaria! – Concluse
grattandosi energicamente le braccia.
- Scusa capo –
In quel momento Crabbe li
chiamò a gran voce:
- Capooo!!!! Goyleee!!!-
- Ma sei impazzito?
Abbassa il volume … - Disse Draco sopraggiungendo - … Vuoi forse che ci
scopra quella specie di avvoltoio di Gazza? –
- Hai trovato il
passaggio? – Chiese Goyle entusiasta
- No … - Rispose l’altro
- … guardate un po’ qui! -
Entrambi guardarono il
compagno, che accovacciato a terra, pareva tenere qualcosa nascosto tra le
mani.
- Che cos’è Crabbe? –
Intervenne il giovane Malfoy incuriosito.
L’interpellato ridacchiò
e dalle mani mostrò ai due amici il frutto della sua ricerca: era un piccolo
animale dalla folta e candida pelliccia, più o meno delle dimensioni di una
mela, che fissava i presenti con aria attenta.
- MIAAAAA …. – Li salutò
a suo modo, concludendo la propria presentazione con una sonora pernacchia….
- Ma è uno smorfiotto! –
Disse Draco colpito
- Che ci farà qui ad
Hogwarts una bestia del genere? – Replicò Crabbe
- Smorfiocheeeeeeeee????????
– Chiese Goyle grattandosi la testa
- Poi te lo spieghiamo …
-
- E adesso che ce ne
facciamo di questo coso? – Intervenne di nuovo Crabbe dubbioso
Draco parve riflettere
- Potremo utilizzarlo per
provare degli incantesimi nuovi! – Suggerì entusiasta
- Siiii … la cruciatus
magari … o un bell’imperius, che ne dite? – Convenne Crabbe
- O magari potremo
sperimentare su di lui le pozioni disidratanti che abbiamo preparato per
Lunedì … se il pulcioso si rinsecchisce vuole dire che la pozione funziona
… male che vada la bestiaccia va all’altro mondo! – Disse Goyle gasatissimo
Sevvy guardò con
apprensione le sue nuove conoscenze: decisamente i loro discorsi non
promettevano nulla di buono; … meglio tagliare la corda e alla svelta!
Lo smorfiotto spiccò
dunque un poderoso balzo, scavalcando le teste dei ragazzi accovacciati che,
irritati per la fuga del loro animale da esperimento, se ne gettarono
prontamente all’inseguimento, imprecando a più non posso.
Il povero Sevvy corse
senza meta per i corridoi della scuola, cercando di ricordarsi la strada per
tornare nella camera del suo temporaneo padrone, ma diamine! Quel castello
era troppo grande, chissà dove era finito! … E quei tre teppisti gli stavano
alle calcagna!!!
Che fare???!!!
Mentre il piccolo animale
era preso da questi pensieri, andò a scontrarsi contro qualcosa di solido
che stava proprio nel mezzo del corridoio.
- Miaaaa – Si lamentò; …*
che botta! *
Alzato lo sguardo la
bestiola si trovò di fronte a due ragazzi: uno dai capelli rossi e parecchie
lentiggini e un altro un po’ più basso con una chioma ribelle e nera.
Entrambi spuntavano da sotto uno strano mantello che li rendeva visibili
soltanto a chiazze.
- Maledizione!!! –
Esclamò il ragazzo dai capelli neri sfilando l’oggetto dalle loro teste – Ma
è possibile che questo maledetto mantello continui a fare le bizze? –
- Da quando Dobby lo ha
lavato con quella sua candeggina elfa non ha più funzionato a dovere … -
Replicò l’altro con decisione - Per non parlare della mia camicia quasi
nuova! … guarda come me l’ha ridotta … -
- Meglio se d’ora in
avanti ci laviamo la roba da noi! – Esclamò l’altro guardando sconsolato il
proprio mantello dell’invisibilità – Speriamo che almeno il mantello si
riprenda! –
Il giovane rosso annuì
con convinzione, poi il suo sguardo si fermò su Sevvy che li stava fissando
incuriosito.
- E questo coso che è? –
- Mhhhhhh – Fece l’altro
dubbioso – Sembrerebbe un qualche animale –
- Bhe, … sei molto
perspicace Harry, ma mi chiedevo CHE GENERE di animale –
- Una animale dal pelo
bianco e grande quanto una mela! – Rispose il ragazzo chiamato Harry molto
seriamente.
- ………… grazie per avermi
illuminato …. Comunque è carino, potrei regalarlo a qualche ragazza per fare
colpo –
- Ma Ron … - Rispose
Harry sospettoso – Non sappiamo di che razza di animale è! Potrebbe essere
pericoloso … potrebbe improvvisamente trasformarsi in un mostro e divorarci
… oppure potrebbero spuntargli dalle zampe dei tremendi artigli e squartarci
… o … -
- Harry? … -
- Si Ron? –
- Smettila di leggere i
fumetti di Dylan Dog che poi ti impressionano … -
- … emh … In ogni caso
non abbiamo tempo di starcene a giocare con questo coso, dobbiamo andare
all’appuntamento con Malfoy, ti sei gia dimenticato del nostro duello?
Sicuramente lui e i suoi due mastini saranno gia arrivati e staranno
pensando che ce la siamo fatta sotto e abbiamo rinunciato alla sfida!-
Rispose Harry irritato: Ron lo prendeva sempre in giro per la sua
propensione a rendere le cose il più drammatiche possibile.
- Ma và … e poi
chissenefrega di quello che pensano quei tre pazzi … sono sicuro che se
regalerò questo coso peloso a una ragazza, di certo riuscirò a farmela! –
- E sentiamo … a chi lo
regaleresti? –
- Non saprei … basta che
respiri credo; io sono di bocca buona! –
- …. –
Mentre Ron si chinava per
catturare la bestiola ai suoi piedi, fu interrotto da un chiaro rumore di
passi in avvicinamento e in breve lui e Harry si trovarono a fronteggiare
proprio Draco, Crabbe e Goyle.
- Ahaaaa … - Disse il
biondo Malfoy guardandoli beffardo – Lo sapevo che avreste avuto paura e
non sareste andati all’appuntamento! –
- La stessa cosa vale per
voi – Rispose Harry con disappunto - … Che ci fate qui’ non dovreste essere
dietro le serre? –
- Poche ciance – Replicò
Malfoy - … piuttosto cosa credete di fare con quella bestiaccia? L’abbiamo
trovata prima noi –
- Non ci contare, ora ce
l’abbiamo noi e voi fareste bene a tornarvene al vostro dormitorio! – Disse
Ron guardando avidamente il piccolo Sevvy che assisteva alla scena con
crescente apprensione
- Sganciate il bottino! –
Disse Goyle con aria minacciosa
- Va a quel paese
sbruffone –
La risposta di Ron fece
alterare Draco che si gettò sullo smorfiotto per afferrarlo, prontamente
imitato dai suoi scagnozzi e anche dai due grifodoro, che non avevano
nessuna intenzione di prendere persa la partita.
************************************************
Nello stesso momento, in
un’altra zona del castello, i professori Snape e Lupin, in compagnia del
preside Dumbledore, avevano finito di sorseggiare il loro tè e si stavano
apprestando alla ricerca della bestiola di quello svitato di Hagrid.
- Chissà dove sarà finito
quel benedetto animale! – Esclamò Remus con apprensione – Severus, dove
sei!!! SEVERUUUSSSS TESORUCCIOOOOO!!!!! –
Per fortuna il preside
trattenne il professore di pozioni prima che, alzata minacciosamente la
bacchetta, lanciasse sul collega uno schiantesimo alla massima potenza.
Remus arrossì, lanciando
uno sguardo di cordoglio al professore di pozioni che lo fissava con un
cipiglio omicida.
- Emh scusa Severus … mi
ero dimenticato che … ehehehehehe … sai com’è … -
- No, non so com’è –
Ruggì l’altro digrignando i denti e sbuffando come un toro
- Suvvia Severus caro –
Intervenne Dumbledore – Non te la prendere, il professor Lupin si è scusato
… comunque a me dispiace che si sia rivelato tutto il malinteso il fatto che
voi due … -
- PRESIDE!!! – Gridò
Snape scandalizzato guardando il preside come se fosse pazzo
- Emh … ok, ok non dico
più nulla –
Lupin ridacchiò; Severus
appariva davvero buffo quando era imbarazzato! Poi rivolgendosi al preside
gli chiese:
- C’è una cosa che vorrei
chiederle professor Dumbledore –
- Dimmi pure Remus –
- Hagrid mi ha detto che
la razza di smorfiotti da cui proviene Sev … ehm Sevvy ha una particolarità:
non si deve mai tirare loro la coda altrimenti possono diventare
pericolosi, ma non ha specificato quali tipi di problemi possano creare;lei
ne sa qualcosa? Sono un po’ preoccupato per la verità –
- Per caso Hagrid ti ha
detto a che razza appartiene il suo smorfiotto? –
- E’ un incrocio tra uno
della nuova Guinea e uno della Giamaica, mi pare … -
Il preside si lisciò la
lunga barba riflettendo per qualche attimo;
- So che un amico mi
aveva detto che alcune razze di smorfiotti hanno la peculiarità di
controllare la mente degli altri animali … e di conseguenza anche quelle
delle persone, ma non so in che modo possano esercitare la loro capacità …
può darsi che avvenga stringendo loro la coda. –
- Dobbiamo trovarlo il
più in fretta possibile – Replicò Lupin con decisione – Dubito che possa
fare del male volontariamente a qualcuno, ma non si sa mai -
Snape sbuffò
- Speriamo che non accada
nulla agli studenti per colpa dell’irresponsabilità di qualcuno! – Disse
trafiggendo il collega con uno sguardo d’accusa.
******************************************************************
In quel momento i cinque
ragazzi si erano gettati sul povero smorfiotto per poterlo catturare, ma
questi con un balzo riuscì a sfuggire loro canzonandoli con le sue ormai
famose pernacchie.
- Maledetta bestiaccia! –
Esclamò Draco – Ci prende pure in giro … INSEGUIAMOLO! –
- Miaaaa – Sevvy era
veramente seccato da tutta quella confusione e non ne poteva davvero più di
correre in giro per quell’accidenti di castello; si infilò per un corridoio
illuminato da una miriade di candele che conduceva a una torre; dopo avere
percorso per tutta la lunghezza, lo stremato animale si trovò con suo grande
disappunto di fronte a un vicolo cieco.
- Ah ah ah sei in
trappola – Esclamò Ron sfregandosi le mani
- Un attimo Wesley! Il
pelosone è nostro –
- Facciamo così –
Intervenne Harry – Chi riesce a toccargli per primo la coda se lo tiene! –
- Umhhh mi sembra
un’offerta ragionevole capo! – Disse Crebbe a Malfoy
- Silenzio! Sono io che
decido! – Rispose quello seccato - … Va bene, accetto, mi sembra un’offerta
ragionevole … -
- Ma capo è esattamente
quello che… -
- Silenzio! –
Così i ragazzi si
accordarono e balzarono all’unisono verso lo smorfiotto in trappola; il
piccolo Sevvy balzò di nuovo in aria, ma stavolta non abbastanza in alto,
poiché sentì qualcuno attaccarsi alla sua coda e la voce di uno dei ragazzi
urlare:
- L’ho preso!!! L’ho
preso!!! E’ mio!!! –
In quel momento una delle
porte del corridoio si aprì e da essa uscì una Mac Grannith ,in camicia da
notte , visibilmente alterata.
- Maledizione, è vero che
qui c’è la stanza della Mac Grannith – Sibilò Harry a Ron, che teneva ben
stretta tra le mani la coda dello smorfiotto.
- Voi cinque! Disse la
strega con aria autoritaria - … Che ci fate in giro a quest’ora??? –
Sevvy intanto si stava
irritando sempre di più, oltre al fatto che volevano farlo fuori … regalarlo
come trofeo a un insulsa ragazzina in cambio di chissà quale porcheria …
fatto correre come un pazzo … stressarlo a più non posso … oltre a tutto
questo quel branco di mocciosi osava anche prenderlo per la coda!!! La cosa
che odiava sopra a tutte le altre!!!!
Non c’era altro da fare,
ci voleva una bella punizione coi fiocchi …
- Emh … vede
professoressa, noi … - Aveva esordito Harry, ma si bloccò guardando gli
occhietti neri dello smorfiotto scintillare di una strana luce argentata …
sentendo poi un insolito senso di torpore agli arti e alla mente; le sue
mani cominciarono a tremare e il ragazzo si rese conto di non riuscire più a
controllare il suo corpo. Guardò Ron al suo fianco e anche gli altri: anche
loro parevano essere nelle stesse condizioni.
- Allora? – Continò la
professoressa, vedendoli muti come pesci – Volete spiegarmi cosa accidenti …
- Ma la frase le morì in gola, poiché sia Potter, che Wesley che gli altri
avevano cominciato a slacciarsi i pantaloni e giratisi le avevano mostrato
il sedere dicendo:
- BACIA QUI VECCHIA
ARPIA!!! –
-
AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
-
Il grido della Mac
Grannith si levò alto sul cielo di Hogwarts, arrivando anche alle orecchie
dei tre uomini che erano ancora lla ricerca dell’animale fuggito
- Avete sentito? – Chiese
Snape
- Era Minerva! …
Proveniva dalla sua camera –
- Corriamo, magari l’ha
trovato lei!!! –
Così i tre maghi si
mossero velocemente verso la sorgente del grido e arrivati sul posto
assistettero sbigottiti alla scena della Mac Grannith stesa in terra mentre
delirava frasi indecifrabili tra cui erano udibili soltanto le parole *
Espellere * e * Togliere punti *, circondata da Potter, Wesley, Malfoy,
Crebbe e Goyle che ballavano la Macarena con le chiappe al vento. In mezzo a
tutta quella confusione apparve lo smorfiotto, che appena visto Lupin, gli
si precipitò tra le braccia leccandogli il volto e inondandolo di saliva.
- Sevvy! – Esclamò Lupin
mentre gli altri due maghi fissavano l’animale senza parole – Sei stato tu a
combinare tutto questo? –
- Miaaaaa – Annuì lo
smorfiotto girandosi verso i cinque ragazzi e indirizzando loro una sonora
pernacchia.
- Liberali subito piccolo
pazzo! – Disse il licantropo guardandolo con aria di rimprovero
L’animale sbuffò …
dopotutto si era trattata di legittima difesa! Ma obbedì alla richiesta del
suo temporaneo padrone e in breve i cinque monelli si ritrovarono di nuovo
padroni del loro corpo, liberi finalmente per lo meno di reinfilarsi le
mutande!
- Andate ai vostri
dormitori – Sibilò Snape – TUTTI QUANTI … domani faremo i conti! –
Rossi per la vergogna e
sconvolti per quanto era successo, i ragazzini obbedirono senza aggiungere
nulla e sparirono di corsa immersi nella tremolante luce delle candele.
Dumbledore sospirò:
- Adesso sarà meglio
occuparci di lei ! – Disse rivolto alla Mac Grannith, ancora era persa nel
suo delirio – … Dopo che si sarà ripresa, avremo parecchie spiegazioni da
darle – * prima che le venga davvero un infarto *
I due professori
annuirono, poi con l’ausilio della bacchetta, trasportarono la collega in
infermeria.
******************************************************************************
Il giorno dopo le acque
parvero calmarsi: la Mac Grannith era tornata in lei e dopo le spiegazioni
di Dumbledore, era stata davvero felice di sapere: in primo luogo che i
ragazzi non si erano comportati in quella maniera ignobile per loro volontà,
e seconda cosa ( ma non meno importante ) che non c’era veramente niente tra
i due professori di pozioni e di difesa alle arti oscure.
Draco, Harry e gli altri
non erano nemmeno stati puniti per il fatto che gironzolassero di notte per
la scuola, con loro grande sorpresa Snape era stato magnanimo e anche se non
se ne sapevano spiegare il motivo, l’importante era non passare una qualche
stupida punizione… magari in compagnia di Gazza. In realtà il professore di
pozioni si era sentito empaticamente vicino ai ragazzi per la figuraccia che
avevano fatto a causa di quell’affare peloso, che anche a lui aveva creato
non pochi problemi di reputazione…per non creare sospetti e per non perdere
la sua nomea di professore bastardo, aveva detto loro che li perdonava
giusto perché le vacanze pasquali non erano ancora finite e a patto che
avessero tenuti segreto il fattaccio della notte prima.
Il professore di pozioni
sospirò, lasciandosi scivolare su una poltrona della sua grande stanza in
prossimità dei sotterranei; Che giornataccia era stata la precedente! Tutta
colpa di quel suo importuno collega! In ogni caso, l’importante era che la
bestiaccia, responsabile di tutto quel dannato caos, se ne fosse andata via
presto dai dintorni; Lupin aveva detto che Hagrid non avrebbe tardato. *
meno male!!!! *
Improvvisamente sentì
pochi colpi secchi alla porta dell’entrata.
- Avanti! – Disse
irritato; mai che si potesse stare tranquilli in quella scuola!
Dall’uscio fece capolino
la persona che meno avrebbe voluto vedere:
- Ciao Severus! – Esclamò
la voce allegra di Remus Lupin
Severus alzò gli occhi al
cielo
- Non ho affatto voglia
di parlare con te Lupin! – Disse con aria ostile – Perciò se vuoi togliere
il dist … -
- Dai aspetta, ho pensato
che ti avrebbe fatto piacere salutare il tuo amonimo prima dell’arrivo di
Hagrid –
- FREMEVO dalla voglia –
Rispose il professore di pozioni con aria lugubre – …lascia la porta aperta,
c’è un caldo che si soffoca! – Continuò poi facendo segno all’altro mago di
entrare
- Dai, non fare l’acido,
lo so che in fondo ti piacciono gli animali –
- MOOOLTO in fondo – Lo
rimbeccò l’altro lanciando un’occhiata allo smorfiotto in braccio al collega
che lo guardava scodinzolando.
- Vedi che gli piaci? –
- Ma và … - Rispose Snape
allungando una mano e accarezzando quella creatura pelosa … * beh, è una
bestiaccia pestifera, però è davvero carino …*
In quel momento sentirono
una specie di ticchettio alla finestra: era un bellissimo pappagallo
multicolore, che recava chiaramente una lettera legata al collo.
- Di che si tratterà? –
Chiese Snape alzandosi e facendo entrare il variopinto volatile nella
stanza.
Lupin si limitò ad alzare
le spalle.
Severus srotolò la
pergamena e lette le prime righe la passò al collega
- E’ per te… – Disse – …
Da parte di Hagrid –
Lupin prese la lettera e
cominciò a leggerla ad alta voce:
-Caro Remus, visto che
ti è piaciuto tanto tenere Sevvy per qualche giorno, ne ho approfittato per
prolungare le ferie e farmi un altro paio di settimane alle Mauritious con
mio cugino; sono sicuro che ti farà molto piacere avere il mio smorfiotto
ancora per un po’ e di sicuro anche lui sarà contento, dato che mi hai detto
che dormite sempre insieme e che gli fai sempre le coccole. Bhe, ora ti
saluto, ci si vede al mio ritorno.
Baci Hagrid -
Remus era impallidito e
Snape aveva assunto una tonalità tra il rosso semaforo e il rosso ciliegia
- Se stavolta sento dire
in giro che Severus Snape va a letto con Remus Lupin ti polverizzo … MI SONO
SPIEGATO!!!???? –
- Emh …certo – Rispose il
lupo mannaro, mentre lo smorfiotto tra le sue braccia saltellava per la
gioia di potere passare un altro po’ di tempo con quello strambo mago …
inoltre anche il moro, quello dall’aria burbera gli piaceva.
Improvvisamente il
pappagallo parlò
- SEVERUS SNAPE VA A
LETTO CON REMUS LUPIN! – Gracchiò con la sua voce acuta
I due rimasero impietriti
- SEVERUS SNAPE VA A
LETTO CON REMUS LUPIN! – Ripetè l’animale levandosi in volo e uscendo dalla
porta della camera che era rimasta aperta.
I due maghi si fissarono
sbigottiti
- Stavolta la colpa è
tua! – Disse Lupin al collega prima che questi potesse replicare qualcosa –
Il pappagallo ha ripetuto la frase che hai detto tu prima … -
- Muoviamoci ad
acchiappare quel volatile prima che ci svergogni per tutta la scuola! – Si
limitò a rispondere il professore di pozioni mentre lo smorfiotto gli
saltava sulla spalla leccandogli il viso – … Bleah che schifo! E tu Smettila
di insalivarmi la faccia !!!
- Non c’è niente da fare
Severus, gli piaci proprio – Esclamò Lupin ridacchiando di gusto e
successivamente precipitandosi fuori dalla porta all’inseguimento del
pappagallo che continuava a gridare
- SEVERUS SNAPE VA A
LETTO CON REMUS LUPIN!!! –
Il professore emise un
profondo sospiro e seguì il collega fuori dalla porta, sempre con lo
smorfiotto sulla spalla; quelle erano state alla lunga le vacanze pasquali
più movimentate della sua vita! Ci mancava solo quel maledetto uccello,
fortuna che aveva chiuso l’ingresso principale che dava ai sotterranei e ai
suoi appartamenti … o no?
La voce di Lupin lo
raggiunse acuta e squillante:
- Severuuus! L’ingresso
era aperto!! Quella bestiaccia se n’è uscita per i corridoi!!! –
Maledetto licantropo …
quando era entrato aveva lasciato la porta aperta!
- NOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!
BRUTTO IDIOTAAAAA!!!!!!!!!!!!! –
****************************************************************
Di sopra, nel giardino,
Harry e Ron si erano stesi al sole giocando con gli scacchi magici del
giovane Wesley
- Insomma! Ma quando
torna Hermione dalle vacanze? … Devo ancora copiare tutti i compiti da lei!
– Disse Ron con disappunto
- Umh … presumo domani –
Rispose l’altro mentre pensava alle mosse da fare con estrema attenzione.
- Harry … -
- SI ? –
- … Pensi che Malfoy e
gli altri raccontino qualcosa in giro, riguardo a ieri notte? –
- Se lo facessero si
sputtanerebbero da soli … -
- Effettivamente è vero –
Ammise Ron - … E la Mac Grannith? Secondo te dobbiamo aspettarci qualche
sorpresa in pagella? –
- Ma no … e poi saremmo
stati gli unici uomini che a visto nudi in tutta la sua vita … figurati, si
sarà divertita! –
- Umhhh …. – Rimuginò Ron
mangiando una torre all’amico – Harry? –
- Che altro c’è? –
- Sai che hai un bel
sedere ? –
Il giovane Potter guardò
l’amico con commiserazione e continuò a giocare senza degnarsi di rispondere
alla domanda.
- … era così per dire … -
Si giustificò Ron imbarazzatissimo.
Improvvisamente si sentì
una gran confusione, come il suono di diverse persone che schiamazzavano
come impazzite e dal portone del castello uscì un bellissimo e variopinto
pappagallo che sfrecciò per il parco, sorvolando il prato fiorito.
- Harry!!!! – Gridò Ron
scuotendo il braccio all’amico – E’ appena passato un pappagallo!!! –
- E allora? – Rispose
l’amico senza scomporsi
- Come e allora??? Ma non
l’hai sentito? Diceva che il professor Snape e il professor Lupin vanno a
letto insieme!!! –
- Umhhhh …. – Replicò
Harry muovendo un cavallo contro un pedone di Ron
Passarono pochi attimi di
silenzio, poi Ron scosse di nuovo il braccio all’altro maghetto.
- Harryyyyyyyyyyy!!!!!!!!!!!!!!!!!
- Gridò
- Ma insomma, si può
sapere cos’altro hai da gridare? –
- E’ passato il professor
Lupin, con dietro Snape che cercava di schiantarlo! –
- Sai che novità … l’ha
sempre detestato! –
- AHHHH!!!!!!!! Ora sono
passati Dumbledore e la Mac Grannith che … -
- RON! Ti darò un
consiglio da amico … chi si fa i fatti suoi campa cent’anni! – Replicò Harry
– …E poi la vuoi smettere di strillare per ogni stupidaggine? Sto cercando
di concentrarmi! –
Il ragazzo dai capelli
rossi guardò l’amico sorridendo e disse con malizia
- Tanto perdi lo stesso –
- Questo lo dici tu! –
Replicò il giovane Potter offeso - … Stai a guardare la vera classe: … ecco,
ti ho fatto fuori la regina, adesso sei bloccato AHHAHAHAH SEI BLOCCATO!!!!!
–
Ron afferrò
tranquillamente il proprio alfiere e con un gesto elegante lo pose di fronte
al re dell’amico.
- Scacco – Disse
- Come sarebbe a dire? –
Esclamò l’altro sorpreso
- Scacco al re!!! –
- Ron? –
- Siii??? –
- Vaffan**** -
Ron sbadigliò e si stese
sull’erba, mentre Harry, arrabbiatissimo per l’ennesima sconfitta, estrasse
dalla tasca il suo manuale per diventare campioni a scacchi magici e
sprofondò nella lettura del suddetto testo.
Il pappagallo, Snape,
Lupin, Dumbledore e la Mac Grannith passarono di lì parecchie volte, ma lui
non ci fece più caso; gli parve pure di vedere sulla spalla di Snape quella
maledetta cosa pelosa che la notte prima li aveva messi nei guai con la
professoressa di trasfigurazione, ma anche a quello non prestò attenzione:
Harry Aveva ragione, meglio farsi i fatti propri.
In ogni caso … quelle
erano state veramente delle vacanze da dimenticare.
Fine
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