Avvertimenti: è una PWP molto soft, i caratteri dei personaggi sono assolutamente inventati perché io NON li conosco, purtroppo, è una storia non a scopo di lucro e descrive semplicemente una mia fantasia (mia e di buona parte del forum)
La coppia? Gianmarco Pozzecco e Gianluca Basile.. e non ditemi che a leggere i nomi non avete pensato pure voi ad un caso del destino!!!
Ehm, la storia è inventata, nomi e fatti non sono realmente esistenti e se c’è qualcosa di simile alla realtà è un semplice caso…

 


La Mosca

di Noir

 

Salve! Mi presento, io sono Fly, e sono una mosca.
Oh, non fate quelle facce, sono perfettamente convinta che avrete letto fanfic ben più strane di una che inizia con “sono una mosca”!
In ogni caso, sono lietissima di conoscervi! ^_^
Sono qui perché ho un compito importantissimo da svolgere, ovvero esaudire il desiderio che ognuno di voi ha avuto almeno una volta nella vita: “ah, potessi essere una mosca, per vedere questo o quello…”.
Vi prego NON NEGATE, che tanto vi conosco… bene, io sono qui per questo!
Mi infiltrerò ove più mi aggrada, raccontandovi per filo e per segno le cose che vedrò.. siete felici?!?!? Bene!
Ordunque, iniziamo.
Al momento mi trovo posata su di un muro, ed attorno a me si è fatto finalmente silenzio… fino a poco fa per stare tranquilla dovevo stare sul soffitto, ed anche lì le grida mi rintronavano!
Precisamente, sono in uno spogliatoio, almeno a giudicare dalla puzza di sudore che c’è, e dai bei ragazzi mezzi nudi che popolavano la stanza qualche minuto prima.
Incredibile ma vero, la nazionale italiana di basket, reputata da tutti come un gruppetto di brocchi che non avrebbe combinato nulla, ha appena battuto i campioni europei.
Fatta fuori la Lituania, in una gara che se mi consentite definirei da CARDIOPALMA, hanno raggiunto la finale.
Ed a fine partita, in una scena da CARDIOPALMA, c’è stata un’ammucchiata generale a bordo campo durante la quale avrei sbavato copiosamente, se solo la salivazione di un insetto lo avesse permesso!
Ah, ma non finisce certo qui!
Hanno ben che festeggiato dopo la partita, increduli per essere arrivati fin là, ed il gigantesco abbraccio di gruppo con aggiunta di sbaciucchiamenti e palpate varie si è a malapena sciolto pochi minuti prima, quando tutti sono usciti dallo spogliatoio sospinti dall’allenatore, che non ce la faceva più a sopportare Bulleri che continuava ad avvinghiarsi a qualsiasi compagno gli capitasse davanti, o che il capitano, in teoria un esempio per i giocatori più giovani, saltasse di qua e di là urlando come un indemoniato.
Seriamente, era proprio come aveva gridato l’allenatore, sgolandosi per sovrastare il caos:
“SEMBRATE UN GRUPPO DI RAGAZZINI INVECE CHE DEI PROFESSIONISTI!!”
Ma non era molto verosimile visto che me lo ricordo bene, lui, in cima alla piramide umana di abbracci e baci a fine partita!
Adesso però lo spogliatoio, come abbiamo detto, è silenzioso… eccettuato il rumore di acqua corrente che proviene da una stanza più in là, e da lievi sussurri intervallati da scoppi di risa.
Curiosi? Volete andare a vedere?!? Bene, ed io vi ci porto!
-Qualche miliardo di battiti d’ali dopo-
Anf, anf… ricordatemi di non accettare MAI PIU’ questo genere di incarichi!!!
Bene, diamo un’occhiata… oho!
Le docce, anche se decisamente meno frequentate di prima (quando i ragazzi si tiravano i saponi e si schizzavano in modo tale che nemmeno i bambini delle elementari…), non sono affatto vuote…
Due begli ometti infatti sono in fondo al locale, abbracciati e nudi, ed evidentemente i sussurri provengono da loro.. vediamo di avvicinarci!
I due stanno ridendo per qualcosa, ancora allacciati, mentre si passano vicendevolmente le mani sulla schiena. Oh, sono adorabili… mi poso in alto sul muro, vicino al soffitto e fuori portata dall’acqua.
Ed osservo.
Fra le altre cose vi pregherei di ricordarvi che tutto questo lo sto facendo esclusivamente per voi, quindi mi aspetto dei ringraziamenti!!! E magari anche qualche regalo…
-Ci pensi che eravamo in diretta internazionale?!?- mormora piano quello più alto, ridacchiando.
-Certo… ma in quell’orgia di abbracci non si sarà notato più di tanto…-
-Non si sarà notato?!? Poz, non ti staccavi più da sopra di me! Anche le pietre se ne sarebbero accorte…-
L’altro scoppia a ridere, appoggiandosi contro il muro.
-Paranoico… e poi potevi sempre allontanarmi, no? Dopotutmph!- il resto della sua frase gli muore in gola, perché quello più alto (che per la cronaca riconosco come Gianluca Basile, guardia nel tempo libero e gran figo per professione) decide intelligentemente di interrompere quell’inutile flusso di parole, schioccandogli un bacio per poi mordicchiargli dolcemente il labbro inferiore.
-Non avevo voglia di allontanarti…- mormora poi contro il suo zigomo, mentre il tappo (oddio, visto che io sono alta all’incirca come l’unghia del suo mignolo, forse chiamarlo “tappo” non è adatto…) sorride e strofina la guancia contro quella dell’altro.
“Oh, che tenero”, direte voi… peccato che io veda anche *dove* sta scivolando la mano del ragazzo più basso, e non mi viene in mente niente di “tenero”, al momento.
-Cos..Poz, no! Non qui, siamo nello spogliatoio!- esclama Gianluca, afferrandogli il polso.
Gianmarco sorride malizioso. Sinceramente, se io fossi Basile, ora inizierei a tremare. Oppure lo sbatterei al muro, una delle due.
Per fugare ogni dubbio dell’altro, il “tappo” inizia a baciargli il volto, seguendo la linea della mascella fino ad arrivare all’orecchio, che morde delicatamente.
Oh, *finalmente* Gianluca si è deciso e lo ha sbattuto contro il muro.
-Cosa.. credi… di fare..?- mormora roco fra un bacio e l’altro. Gianmarco, invece di rispondere, gli cinge il collo con le braccia e se lo tira contro, facendo aderire i loro corpi e causando un mezzo infarto a me. Metaforicamente parlando, s’intende. Non credo che il mio sistema circolatorio preveda arresti cardiaci simili a quello che incombe su di voi in questo momento.
-Dovresti saperlo…- sussurra poi, affondando il volto contro il suo collo mentre l’altro, il moro, si tende.
L’aria si fa improvvisamente più pesante, più tesa, più calda, vibrante dei loro sospiri; lo avverto con tutti i miei sensi di insetto-spia.
-Qui?!? Potrebbe… e se entra qualcuno? E se…-
-Gian, per l’amor del Cielo smettila di farti tutti questi problemi!- esclama l’altro, prima di incollarsi avidamente alle sue labbra. Ben detto, ragazzo!
Oh, forse il caro Basile ha davvero smesso di farsi seghe mentali, visto che ha afferrato Gianmarco per le spalle e se lo stringe addos…. No, lo allontan… no, lo bacia famelico! Ma che si decida, insomma!

Beh, pare essersi deciso. Oppure sta tentando di raggiungere le tonsille dell’altro, una delle due.
Si staccano ansimanti, fissandosi negli occhi resi liquidi dalla nascente passione. E’ uno spettacolo ammirare le loro labbra, rosse e umide di baci… ah, che invidia! Troverò mai la mia mosca gemella?!?!
Vabbè, non è né tempo né luogo per questi pensieri, concentriamoci su questo show che è meglio…
Ma bene!!! Questo fanciullo pare andare da un estremo all’altro! In questo momento sta mordicchiando dolcemente il collo di Pozzecco, proprio sotto l’orecchio.
-Gian…- geme l’altro, roco, gettando indietro la testa mentre l’acqua della doccia gli scorre sul viso, sulle palpebre chiuse, fra le labbra… affonda le mani fra i capelli neri dell’altro, attirandolo verso di sè, e finalmente questi non si fa pregare, addossandolo al muro e baciandolo con desiderio. Basile mugola sulle labbra dell’altro, quando le sue mani gli scivolano lungo la schiena e gli afferrano i fianchi, stringendoselo contro.
Direi che le cose si stanno facendo estremamente interessanti, non trovate?!?!? Certo che però da degli sportivi ci si aspetterebbe maggiore resistenza, non fanno altro che ansimare… intendiamoci, non che sia particolarmente sgradevole stare ad ascoltarli…
Il moro lo asseconda, ondeggiando il bacino contro il suo, e Gianmarco stringe gli occhi mentre un ansito gli sale alla gola senza che lo possa trattenere. Nasconde il volto nel suo collo, forse imbarazzat.. no, visto come l’altro ha iniziato a gemere (senza ritegno, se posso permettermi), deve essersi messo d’impegno per lasciargli un succhiotto stratosferico!
Poz (“la mosca atomica”... ditemi se non è destino che io lo venga a spiare!!!) gli posa una mano sulla nuca, mentre l’altro gli si abbandona contro inarcando il collo ed esponendolo ai suoi baci avidi, gemendo un roco –sì…- che mi fa tremare le ali.
-Non avevi paura che entrasse qualcuno..?- gli mormora Gianmarco sul collo, prima di succhiarlo con forza.
-Zitto.. e.. ah….. continua..- rantola l’altro in risposta, mentre il playmaker ridacchia.
Ah, che dialoghi brillanti… sono delusa, credo che me ne potrei anche andare ora, se non fosse che Pozzecco ha appena iniziato a cospargere di baci il petto dell'altro, con conseguenti e numerosi ansiti da parte del moretto.
L’altro percorre con le labbra il suo torace, assaggiando di quando in quando il sapore della sua pelle sfiorandolo maliziosamente con la lingua, poi passa a mordicchiargli voracemente un capezzolo. Gianluca inarca la schiena, spingendosi contro la sua bocca, gemendo un’invocazione che io non ho ben capito ma Pozzecco evidentemente sì, visto che sogghigna sulla sua pelle e si china a giocare con i suoi addominali.
Cielo, su quelle collinette di muscoli io mi ci potrei arrampicare!!!
Gianmarco invece ne mordicchia la superficie, lasciando di tanto in tanto dei piccoli succhiotti rossi che risaltano sulla pelle dell’altro; poi tuffa la lingua nel suo ombelico, mentre Basile gli afferra la testa e se lo tira contro con un gemito.
L’altro s’inginocchia, lanciandogli uno sguardo bruciante; Gianluca gli accarezza i capelli, sorridendo, e Poz inizia a scorrere la lingua lì dove “la pelle di solito non si abbronza”, se mi passate l’espressione… o almeno dove *di solito* non ci si abbronza…
In ogni caso, il moro appoggia una mano al muro, la testa piegata in avanti (maledizione, non gli vedo il volto!), mentre la mano che è rimasta sulla testa di Gianmarco tenta di dirigerlo verso una precisa meta, che invece l’altro sembra divertirsi ad evitare, girandoci attorno. Gli mordicchia l’interno coscia, per poi risalire lentamente indifferente ai gemiti di protesta dell’altro.
-Finiscila… di giocare…- mormora la “vittima”, talmente piano che io lo sento appena. L’altro, il bastardello sadico, sorride.
Non so se aspettarmi qualche altra carognata o… no, a quanto pare (alleluja!) decide di accontentarlo, afferrando l’altro per i fianchi e facendoselo scivolare fra le labbra, chiudendo gli occhi.
Gianluca mugola, inarcando la schiena, l’espressione rapita, mentre ad ogni movimento dell’altro dei lunghi gemiti gli escono dalle labbra socchiuse. L’acqua della doccia gli scorre addosso, colpendolo al petto, e scorre poi sulla schiena dell’altro, ancora accucciato fra le sue gambe; questo finché Basile non sospira, fra i gemiti:
-Fermo.. Gianmarco…… al..alzati…-
Ma… MA E’ SCEMO!!! Ha tanto ben di Dio impegnato a dargli piacere fra le gambe e cosa fa?!?!?! Gli chiede di smettere?!?!?!? Se non fossi una mosca lo picchierei! Perseguiterò tutte le sue notti ronzandogli sulla testa! Com’è giusto che sia, Pozzecco infatti gli lancia un’occhiata perplessa, e sembra che non abbia nessuna intenzione d staccarsi da lui… almeno uno dei due è normale!!!
Ma Basile, quell’incommensurabile deficiente (basta, tutta la mia stima di lui se n’è andata…), gli cinge il volto con le mani e lo allontana da sé, facendolo alzare. L’altro, anche se controvoglia, ritorna in piedi, solo per esser incollato al muro sotto l’assalto del moro alle sue labbra.
Posso dire che in tutta la mia carriera di spia, non ho *mai* visto un bacio tanto avido, passionale e coinvolgente… sarà anche per la gamba di Gianluca che è andata ad infilarsi fra quelle dell’assaltato, ed ora si muove lentamente contro di lui.
Gianmarco mugola sulle sue labbra, passando una mano attorno al suo collo per tirarselo più vicino, mentre l’altro braccio è aggrappato alla sua schiena; s’inarca, spingendo il bacino contro quello dell’altro, e le loro bocche si separano mentre entrambi gemono languidi.
-Gli.. gli altri..- mormora roco Basile, baciandogli la linea del mento -.. si chiederanno cosa stiamo facendo…-
-Beh, dopotutto…- ridacchia l’altro fra gli ansiti –stiamo.. solo facendo ..la doccia, no?-
E per confermare la verità della sua frase, non trova di meglio che far scendere la mano dalla schiena all’inguine dell’altro; ne segue un gemito roco e prolungato di Gianluca.
Quest’ultimo, poi, per vendetta, afferra l’altro per le natiche e se lo attira contro di scatto, mordendogli il collo.
-Ahh...- grida Poz, preso alla sprovvista.
Il moro fa un sorrisetto fra il dolce ed il malizioso, leccando languidamente il punto che prima aveva morso, mentre Gianmarco gli si aggrappa alle spalle, spingendo il volto contro la sua guancia e mugolando qualcosa che assomiglia molto ad un “Oddio…”
Se vi chiedete perché, probabilmente il motivo è che le dita della mano destra di Gianluca sono scomparse alla mia vista, precisamente *dentro* l’altro… non so se mi spiego. Sì, esatto. Lì.
Cielo, i gemiti che stanno uscendo dalla bocca di Pozzecco sono qualcosa che definire “erotico” sarebbe un’offesa… il moro gli ricopre la nuca di baci, un braccio attorno la sua schiena mentre l’altra mano è impegnata a far perdere la testa all’altro.

-Gian… Gianluca……- ansima con le labbra sulla sua pelle, prima di afferrargli la testa e baciar... WOW! Questo *non* è un bacio, è un tentativo di omicidio!
Bene, il playmaker ha definitivamente perso la facoltà di intendere e di volere, altrimenti non si spiegherebbero i mugolii che le labbra di Basile non riescono a soffocare, o la possessività con la quale gli si aggrappa alle spalle… non so voi, ma io ADORO questo spogliatoio!
Oh..OHO!!! Una mosca-spia diligente si distrae per un attimo e guarda questi cosa combinano!!!
Dunque, come descrivere ciò che vedono i miei occhietti con la giusta dovizia di particolari sbavosi?
Bene, iniziamo dicendo che Pozzecco, quel caro ragazzo che prima faceva il sadico ed ora invece è praticamente liquefatto sotto le attenzioni dell’altro, si trova in una posizione estremamente compromettente: la schiena premuta contro il petto dell’altro, lievemente inarcato in avanti e con il volto abbassato, anche se riesco benissimo a sentire i pesanti ansiti che gli sfuggono dalle labbra; entrambi gli avanbracci sono posati al muro di fronte a lui, le mani strette a pugno.
Basile, invece, dopo essersi gustato la sua piccola vendetta, ha spostato un braccio attorno alla vita dell’altro, stringendolo a sé, mentre la mano sinistra (no, non quella che era *impegnata*, l’altra) è intrecciata a quella di Gianmarco.
Ma che posizione interessante che hann... ODDIO!
Ehm, scusatemi ma… ok, passo indietro.
Io ero lì tranquilla ad occhieggiare i due, e ad un tratto succede questo: Gianmarco si tende, alzando il viso con un gemito languido che potrebbe sembrare quasi un miagolio, se avete presente il suono… massì dai, il verso di quelle maledette bestiacce che si divertono a tentare di schiacciarmi fra le zampe quando mi vedono!
Comunque, dicevamo… gemito languido, occhi chiusi e labbra socchiuse mentre l’altro, Gianluca spinge in avanti con un lungo e lento movimento… ora, io non ho *visto* cos’è successo a causa della mia posizione, ma direi che potete ben immaginarlo, vero?
Da qui in poi mi sa che sarà tutto un crescendo di ansiti, mugolii, gemiti, e simili… già siamo fra il primo ed il secondo, visto che entrambi emettono ogni genere di suono indistinto producibile dalle gole umane.
Il moro si muove con un ritmo lento e costante, ogni affondo accompagnato da un respiro spezzato… i corpi di entrambi fremono sotto l’acqua che vi scorre continuamente, le parole, roche, sussurrate al limite della propria coscienza…
Gianmarco posa la nuca sulla spalla dell’altro, esponendo il collo ai suoi baci febbrili, trattenendogli la testa con una mano che gli accarezza i capelli. Il volto ora totalmente gettato all’indietro, esposto alle gocce che lo colpiscono, e gemiti e gemiti che non riesce, non vuole trattenere…
La mano di Basile, che era rimasta sul suo fianco, scivola ora davanti al corpo dell’altro, accarezzandolo con lo stesso ritmo delle sue spinte, sempre più rapide, più frenetiche, incontrollate…
Sento l’uomo più basso, Gianmarco, gridare qualcosa con l’ultimo respiro che sembra rimanergli in gola, per poi rimanere senza fiato, assecondando i suoi movimenti … e geme, e geme ancora, fino a che finalmente non lo vedo inarcarsi e tendersi, invocando il nome dell’altro. Non ho capito cos’abbia detto prima, ma il moro invece sembra averlo fatto, perché fra gli ansiti è ancora in grado di mormorare “anch’io..anch’…. io…”, prima di perdersi nel corpo dell’altro con un grido strozzato, abbandonandosi sulla sua schiena.
E’ strana, la calma che ne segue… rimangono così, immobili ed in silenzio, per un lungo attimo, respirando profondamente.
E’ Gianluca a scuotersi per primo, allontanandosi lentamente dall’altro; questi si volta verso di lui, sorridendogli e baciandolo con trasporto. I due poi si stringono, allacciati in un abbraccio da cui traspare una tenerezza tale, da creare uno strano contrasto con la passione travolgente di poco prima. Basile posa qualche dolce bacio sulla tempia del compagno, mentre questi con un sospiro interrompe il caldo getto d’acqua della doccia, sporgendosi ad afferrare un asciugamano, che poi ridacchiando getta sulla testa dell’altro.
-Ma cosa?!?- esclama lui, ridendo a sua volta ed afferrandolo per la vita prima che Pozzecco riesca a correre via. Tenendolo con un braccio solleva un lembo del morbido panno, e vedo il suo sorriso felice mentre lo sposta sopra ad entrambe le teste.
Scoppiano a ridere, come due adolescenti, poi improvvisamente si fa silenzio, ed i due si stringono a vicenda, le braccia intrecciate dietro le rispettive schiene.
Penso solo io che si stiano baciando?