Dediche Tutto per Rei-chan!!!!! all'inizio
doveva essere solo un breve epilogo, ma lei mi ha dato l'idea di
ripresentare la mamma di hana ed è venuto fuori così^__^
L'amore vicino
di Niane
Parte IX
Rukawa era accoccolato in un angolo del
divano, la testa piegata leggermente
all’indietro verso lo schienale,
un braccio che gli cadeva mollemente sul fianco
e l’altro che cadeva svogliato dal
bracciolo.Gli occhi erano appena socchiusi,
indecisi se continuare a prestare
attenzione alla televisione o sonnecchiare; se
non fosse stato per Hanamichi
si sarebbe permesso di dormire già da un bel pezzo,
mail suo ragazzo era sotto la doccia e lui
si era riproposto di aspettarlo sveglio.
Sveglio….mica facile però quando
l’unica cosa interessante che davano era una
televendita di bambole in
porcellana. Avrebbe dovuto cambiare canale, ma il
telecomando era così lontano,
abbandonato dall’altra parte del divano. Gli occhi
si chiusero ignorando la bellissima e
biondissima bambola Molly, la numero 67 di soli 150 pezzi.
Qualcosa di piacevolmente umido gli sfiorò
la guancia, lasciandovi una piccola scia bagnata.
Delle labbra leggere sfioravano la sua
gola candida con tocchi lievi, quasi sottovoce
per paura di svegliarlo.
"Hana" disse senza aprire gli
occhi, allungando una mano sulla chioma umida.
"Pensavo dormissi…." Borbottò
il ragazzo concedendosi di succhiargli la giugulare.
"E ne approfitti per
molestarmi?"
"Volpaccia antipatica, guarda che non
ti puoi permettere di fare il difficile sai?" brontolò
mordendogli piano la gola sotto il
mento
"Altrimenti?"
"Altrimenti potrei decidere che un
genio come me ha diritto a stare con un campione
del calibro di Sendoh"
La mano di Kaede, che prima gli stava
accarezzando piano I capelli, li strinse con
forza tirandoli all’indietro e
costringendolo ad alzare il viso per guardarlo
"Cosa vorresti dire do’hao, che lui
è più bravo di me?"
Hanamichi lo fissò inorridito spalancando
gli occhi, incapace di parlare per un lungo
silenziosissimo istante "VOLPE!"
urlò quando fu finalmente in grado di parlare "QUI
STIAMO PARLANDO DI ME CHE ME NE VADO COL
PORCOSPINO!!!!!!!
COSA C’ENTRA IL FATTO CHE TU SIA O NO Più
BRAVO DI LUI???"
Kaede scosse il capo divertito,
riprendendo ad accarezzargli piano la nuca "Sendoh
è mio rivale solo nel basket, in amore
non mi preoccupa minimamente" sussurrò
scivolando con la schiena sul divano
e trascinando Hana con sé.
"Ma davvero? Non mi parevi di questo
avviso ‘sto pomeriggio" sussurrò
imprigionandogli il labbro inferiore tra I
denti e succhiandolo piano.
Stavano tornando dal campetto di basket
vicino a casa di Hanamichi, dove
avevano fatto una breve partita
uno contro uno,(finita con Hana che aveva preso
la volpe malefica, rea di aver
utilizzato un pallone truccato, e l’aveva sbattuta
contro un albero cominciando a baciarla
fino a toglierle il respiro e supplicarlo di
andare a continuare a casa), quando
una mano abbronzata si era posata sulle loro spalle.
"Ehilà ragazzi" li aveva
salutati Sendoh col suo eterno sorriso e uno sguardo felice
"Hanamichi speravo proprio di
incontrarti prima o poi, credo di doverti dei
ringraziamenti sai?" aveva
detto con tono complice strizzando loro l’occhio.
Senza rendersene conto Rukawa aveva
afferrato il polso di Hanamichi attirandolo
con forza contro il suo fianco e
cingendogli la vita con fare possessivo.
"Cosa ci fai da queste parti Sendoh?"
aveva chiesto gelido.
"Un giretto" aveva risposto
Akira stringendosi nelle spalle e sorridendo sornione.
"Aki?"
"Hiro, finalmente hai finito,
cominciavo ad invecchiare qui fuori!"
"Già, immagino che avrai sentito la
mia mancanza" ironizzò Koshino incapace di
distogliere lo sguardo da Rukawa.
Hanamichi aveva sbattuto gli occhi
perplesso, conscio del braccio del suo ragazzo
che lo serrava in una morsa, del suo
sguardo irritato e…….. omicida? che non si
distoglieva dal porcospino e di quello
cattivo che invece Koshino stava lanciando
a Ru. Kacchan-Sendoh-Koshino un micidiale
triangolo delle bermude semovente
capace di incenerire con la sua potenza
l’ignaro passante che si fosse malauguratamente
trovato nella traiettoria dei loro
sguardi.
"Sarà meglio che torni a casa
ora" aveva borbottato Koshino distogliendo lo sguardo
per primo e girandosi sui suoi
passi.
"Sei una creatura insopportabile
amore mio, lo sai?" aveva chiesto Akira abbracciandolo
da dietro e tirandoselo contro il
petto.
"Non t’importa di quello che pensa
Rukawa vedendoti così?" aveva sussurrato Hiroaki,
rigido tra le sue braccia, e Akira
aveva ridacchiato compiaciuto.
"Ma come fai ad essere ancora geloso
dopo tutto quello che ti ho detto? Vediamo se
così capisci…." gli aveva
sussurrato all’orecchio costringendolo a girarsi verso di lui.
"Aki……." Aveva mormorato
ammaliato dagli occhi nocciola che si riflettevano nei suo,
diventando sempre più grandi man mano che
I loro visi si avvicinavano. Aveva chiuso gli
occhi godendosi per un attimo il bacio,
prima di allontanarlo con forza "Ma sei rincitrullito?
Siamo in una strada!" aveva gridato,
conscio degli occhi pieni di indignato oltraggio dei
passanti; ma Akira si era limitato a
sorridere.
"Ma guarda che l’avrebbe mai
detto…." Si era congratulato Hanamichi posando una
mano su quella di Kaede che ancora
gli pesava sul fianco.
Rukawa da parte sua aveva assistito alla
scena semplicemente allibito. Sendoh stava
con il coso….il playmaker…come si
chiamava….Koshino si ecco. Stava con Koshino.
L’aveva baciato davanti a tutti.
L’aveva chiamato amore. Un sorriso
illuminò per un attimo il suo viso: non doveva più
temere che Sendoh cercasse di
portargli via Hana. Non aveva più nessun motivo per
essere geloso.
"Io? Quando?" chiese con
noncuranza sfiorandogli le labbra con la lingua
Hanamichi chiuse gli occhi mugugnando
"Quando cercavi di carbonizzare Akira con lo
sguardo! Era ovvio pensare che lui
fosse innamorato di un genio come me!"
"se lo dici tu" concesse Kaede
facendo scivolare le proprie mani sotto la spugna morbida
dell’accappatoio, lungo la sua spina
dorsale e poi ancora più giù, nella sottile linea calda
tra le natiche, fino alla sua
apertura invitante.
Hanamichi gemette accasciandosi su di lui
ed ansimando con forza contro il suo petto,
quando la punta affusolata di un dito
iniziò a stuzzicare l’uscio rugoso del buchetto.
"Ka, sei un animale insaziabile, ma
ti pare abbiamo finito poco fa……" gli gemette contro
il collo. Kami, quanto adorava la
gola morbida di Kaede, il suo sapore leggermente salato,
la pulsazione della sua giugulare
contro le labbra….
Il dito di Kaede lo penetrò in profondità
per quanto poteva, prima di ritrarsi di botto
da lui, lasciandogli come ricordo solo il
violento desiderio di qualcosa di più.
"Io posso benissimo aspettare do’hao"
sussurrò divertito, sentendo contro la sua stessa
gamba quando Hana fosse diventato duro.
"Eh?"
"Mi pareva mi avessi appena accusato
di saltarti addosso in continuazione no? Per oggi
basta così, sei d’accordo?"
chiese strusciando piano la gamba contro la sua eccitazione.
"C’è modo eh…….moohdo
volpe" gli ansimò contro la gola "insomma potresti imparare
a procedere per gradi sai?
Cominciare baciandomi invece che infilandoti direttamente
nelle mie mutande…ho bisogno di un po’
di preliminari io!" brontolò mordicchiandogli il collo.
Kaede sollevò un sopracciglio sorridendo
"Vuoi un bacio? Basta chiedere do’hao" sussurrò
malizioso prendendogli il viso tra
le mani e tenendolo fermo davanti a sé.. Nessuna parola,
nessun rumore, nessun movimento,
eccetto quello affrettato del loro respiro che si
confondeva sui loro nasi, solo I loro
occhi che si riflettevano uno nell’altro.
"Ru" bisbigliò Hana quando sentì
di non poter sopportare oltre una simile comunione
e Kaede sorrise coprendo la distanza
irrisoria che li separava. Le labbra si sfiorarono
dolcemente mescolando il loro
calore. Con un mugugno soddisfatto Hanamichi
socchiuse la bocca, invitandolo ad
approfondire il bacio; ma Kaede si limitò a
disegnarli il contorno delle labbra con la
lingua, stuzzicandogli gli angoli della bocca,
senza penetrare in quel dolce
anfratto.
Hana grugnì inseguendo con la propria
quella linguetta dispettosa che si rifiutava
di incontrarlo, ma non appena la
raggiungeva lei si spostava sul labbro inferiore,
scappando lungo il mento prima di
tornare a torturarlo.
Hanamichi serrò la bocca in un piccolo
broncio infantile facendo impietosire Kaede
che bussò piano contro le sue labbra
serrate. "Vuoi aprire questa dannata bocca?"
gli chiese senza staccarsi
"No" rispose lasciandogli libero
accesso.
Fu il delirio.
Le mani di Kaede gli bloccavano il viso in
una morsa, impedendogli qualsiasi
movimento, mentre lui era in balia di
quella bocca che giocava con lui inibendo
ogni suo senso.
Tutta la realtà era data dalle loro
bocche che li fondevano in un unico essere,
risucchiando anche l’anima, e da
un desiderio di ottenere qualcosa di più.
Una bramosia forte che gli nasceva nello
stomaco e lo stringeva con forza
facendolo annaspare alla ricerca di aria.
"va bene così?" mormorò in un
soffio incerto, tutto il fiato che aveva, Kaede
scostandosi un poco da lui.
Hana aprì lentamente gli occhi appannati
dal desiderio, fissandolo incerto prima
di sorridere.
"Altro che volpe, tu sei un
dannatissimo yoko" biascicò accarezzandogli piano
una guancia "hai vinto
tu."
"Vinto cosa?" chiese.
Hanamichi sorrise sollevandosi dal divano
quel poco che bastava per slacciare la
cintura dell’accappatoio e farlo
cadere a terra.
Kaede deglutì con forza il respiro che
gli si era incastrato in gola.
"Hana…." Invocò osservando il
suo ragazzo che gli si stagliava davanti completamente
nudo; era la prima volta che poteva
ammirarlo così, prima erano stati sempre troppo
presi nel rotolarsi l’uno
sull’altro, nello scoprirsi col tatto per poter concedere agli
occhi un’esplorazione poco più che
approssimativa.
Nella penombra del salotto, con la luce
del televisore che colorava la sua pelle di bianco
e azzurro Hana era bellissimo e
Kaede allungò una mano per sfiorare quel corpo, per
accertarsi della sua reale esistenza.
Hana sorrise e gli si sedette in braccio a
cavalcioni sulle sue cosce.
"Hana" chiamò ed Hana scese su
di lui a riunire le loro bocche in un bacio profondo e
sensuale, separandosi un attimo
solo, per sfilargli la maglietta.
Le mani scivolavano sulla pelle tracciando
contorni bollenti e soffermandosi sui punti
che rubavano gemiti più profondi. Carezze
lente e bollenti, affamate.
"Ka togli quella porcheria"
gemette Hana scivolando a mordergli la clavicola.
"Hn? Che porcheria?"
"Questa" gli spiegò
strattonandogli I pantaloni della tuta.
Kaede ritrovò un barlume di lucidità in
mezzo a quella follia "Hana andiamo in camera"
"No volpe, stiamo qui" decretò
dolcemente sollevando il bacino dalle sue gambe ed iniziando
a tirare verso il basso I pantaloni.
"Ma Hana…." Provò a
replicare, sollevando I fianchi ed aiutandolo nell’impresa.
Quando gli indumenti caddero a terra non
ci fu più il tempo per le proteste.
I loro membri duri si incontrarono
accarezzandosi l’un l’altro e quel semplice contatto
minacciò di farli esplodere
entrambi.
"Restiamo qui volpe, in camera ci
andiamo dopo, a dormire...." affermò
ansimando Hana e si alzò, poggiando
le ginocchia accanto
alla vita di Kaede, per ridiscendere ad
impalarsi piano sul suo sesso durissimo.
Kaede spalancò gli occhi e rantolò un
‘ah’ quando Hana l’accolse completamente
dentro di sé.
Era bloccato sotto di lui, in balia del
suo corpo che si alzava e riabbassava ritmicamente
sul suo sesso, incapace di fare
altro che non fosse accarezzare spasmodicamente la sua
schiena e gemere senza pudore. Hana
saliva veloce, fino a che la punta bollente non
sembrava uscire dal suo corpo, e
ridiscendeva piano, schiacciandosi contro il ventre
teso di Kaede, per accoglierlo più
profondamente possibile.
L’estasi era il disegno sul viso di
Kaede che sentiva il piacere scivolare nelle vene e
raccogliersi sul suo inguine sempre più
duro. La sua mano abbandonò la schiena di
Hana per scivolargli sul membro fremente
ed accarezzarlo con insolenza.
Hanamichi si morse il labbro ed incapace
di mantenere la posizione eretta si accasciò
contro il petto di Kaede, puntellandosi
con le mani allo schienale del divano.
Non c’erano più spinte ritmiche e
profonde, ma solo movimenti sempre più frenetici e
disperati.
Kaede gemette il suo nome stringendo la
sua presa attorno ad Hana sciogliendosi
dentro di lui; Hana spalancò gli
occhi soffocando un urlo di piacere contro la gola
del moro, mentre rilasciava tutto se
stesso nella mano di Kaede.
OoOo OoOo OoOo
Quello era un avvenimento da festeggiare
con una gigantesca torta al cioccolato!
Quanto tempo era che non passava una domenica con il suo amore?
Una domenica?
Macché domenica d’Egitto…nemmeno I
giorni della settimana poteva
stare col suo tesoro!
E il lavoro e la scuola e il
club….probabilmente si era anche dimenticato
la sua faccia!
Bene, ora aveva la giornata libera e ci
avrebbe pensato lei a fra tornare
la memoria al signor sakuragi.Loro due e
una torta gigante, la preferita di Hana.
Sorrise dolcemente aprendo la porta
dell’appartamento; erano le nove
del mattino e di certo il suo cucciolo
stava ancora dormendo.
Appoggiò la torta sul tavolo della cucina
e mise l’acqua per il te sul fuoco.
Lentamente aprì la porta della camera di
Hana, che le imposte mezze
aperte lasciavano in penombra.
Che si fosse già alzato?
Il lenzuolo del futon era gettato tutto in
un mucchio lungo sul lato sinistro.
Evidentemente si, dato che Hana aveva
l’abitudine di dormire con le gambe
aperte e le braccia a croce,
occupando l’intero letto.
Il rumore debole della doccia la rincuorò;
si era alzato, ma non era uscito.
Avrebbero potuto fare colazione
insieme e non avrebbe nemmeno dovuto
sentirlo brontolare perché
l’aveva svegliato!
Chissà, se fosse stato di buon umore avrebbe anche potuto convincerlo
a sistemare un po’ quella cosa che lui
chiamava stanza, prima che I topi
ci facessero il nido……..
Il cuore della signora Sakuragi si bloccò
un attimo mentre il lato basso
del lenzuolo si muoveva.
Un brivido freddo le corse lungo la
schiena raggelandola.
Sangue freddo e calma, si impose. Aveva
sempre detto che prima o poi sarebbe
nato qualcosa di organico…ma le
pareva un po’ troppo presto perché questo
potesse avvenire.Si tolse una
ciabatta e sfiorò il futon….c’era qualcosa di duro
sotto il lenzuolo……senza pensare
ne afferrò un lembo e lo tirò con forza
urlando preventivamente.
Kaede saltò seduto con il cuore che
galoppava per la paura e la signora
Sakuragi sbiancò.
"Chi…..chi…..chi…….CHI SEI
TU!!!!" urlò gettando il lenzuolo contro il
ragazzo seminudo davanti a lei.
Kaede chiuse gli occhi, sperando di
potersi svegliare da quello che certamente
era solo un bruttissimo incubo.
"Mamma?!" gridò Hanamichi,
coperto solo da un asciugamano legato in vita e
grondante acqua da tutte le parti.
"CHI E?" urlò la donna
abbracciando il figlio che la sovrastava di almeno
venti centimetri.
Hanamichi incrociò lo sguardo di Kaede e
scostò delicatamente la donna,
tenendo le mani sulle spalle esili.
"Mamma lui è Kaede Rukawa, un mio
compagno di scuola…..di squadra"
la donna sospirò e sorrise
tranquillizzata "scusami tanto Kaede Rukawa, non
sapevo avessimo ospiti. Io sono Minako
sakuragi, la mamma di Hanamichi."
Poi osservò la stanza e con occhi di
ghiaccio si girò verso il figlio. "La camera per
gli ospiti ci serve per evitare che tu
faccia dormire qualcuno in questo porcile,
poverino e se si fosse preso qualche
malattia?"
"mamma lui non è un ospite"
disse d’un fiato, conscio che Kaede, che si stava
infilando I pantaloni, stava
scuotendo piano la testa "io e lui stiamo insieme"
Minako sbatté le palpebre e sorrise
"ma tesoro, lui è un ragazzo"
"lo so mamma. Ed è il mio
ragazzo"
"no" sussurrò la donna
irrigidendosi.
Hanamichi le lasciò le spalle,
spostandosi piano verso Kaeede e circondandogli
la vita con un
braccio."Mamma…."
"Ho detto di no……."
"Non m’importa mamma. Io lo
amo!"
Kaede chiuse gli occhi stringendo la mano
di Hana nella sua, mentre la
donna fissava allibita il figlio.
Non c’era mai stato nulla che
interessasse davvero ad Hanamichi. Il tempo
era qualcosa che andava fatto
passare in modo veloce e divertente, non qualcosa
che andava goduto e sfruttato.
Poi era arrivato il basket e lei aveva
visto per la prima volta un vero interesse
nei suoi occhi nocciola.
Ma quello che vi leggeva ora, quella
decisione, quella sicurezza indomita…….
era stata colpa sua? Non era stata lei a
dirgli che l’amore è amore in ogni sua forma?
"Lo amo" ripetè Hanamichi.
Minako uscì dalla stanza rinchiudendosi
nella propria stanza.
La foto sul comò l’osservava placida e
sorridente; suo marito innaffiava con
la pompa dell’acqua un piccolo Hana che
rideva felice.
Perché non era una bella ragazza?
Lei voleva dei nipotini da poter
viziare…..
Lo amo
Una bella nuora con cui andare a fare le
spese
Lo amo
Poter dire ai vicini ‘E’ una brava
ragazza, renderà felice il mio Hana"
Lo amo
Dei nipotini………
"Io volevo…." Sussurrò
sentendo le lacrime pungerle gli occhi. Quante cose
si era ripromessa per il suo
bambino. Quanti progetti avevano fatto guardandolo
dormire pacifico nel suo lettino.
Una creaturina non più grande del suo polpaccio.
Promesse infrante. Tutte.
Lo amo
Una lacrima scivolava piano sulla sua
guancia, portandosi dietro un’invisibile
scia di mascara.
Sorrise.
Non tutte. Ce n’era ancora una,
traballante e zoppicante forse, ma ancora
realizzabile. La più importante. Quella
che gli aveva ripetuto ogni notte per
I primi cinque anni di vita.
Voglio che tu sia felice.
Inspirò profondamente asciugandosi la
guancia e spalancò la porta dirigendosi
a grandi passi verso al camera del suo
cucciolo.
Il suo cucciolo non era più tale, ora
aveva un fidanzato, si ricordò.
Scosse la testa e sorrise, va bene, aveva
un fidanzato, le aveva gridato in
faccia che lo amava e probabilmente quella
notte loro due avevano…NO
non aveva importanza. Non aveva
perso il suo cucciolo, casomai ora avrebbe
dovuto adottarne un altro.
Aprì la porta di colpo facendo sussultare
I due ragazzi che si erano rivestiti.
"Mamma…." Mormorò Hanamichi
con tono incerto, aveva gli occhi rossi per
il pianto; anche l’altro, Kaede
aveva gli occhi lucidi. Aveva pianto anche lui?
Aveva pianto per il dolore che stava
provando il suo Hana? Una ventata tiepida
e calda le scivolò nel petto, forse
il suo Hana era in buone mani.
"mettiamo le cose in chiaro,
moccioso" disse con tono duro, per coprire la
commozione "non mi interessa se
lo ami o meno, ma se volete stare insieme
ci sono due condizioni da
rispettare. La prima" continuò impedendo ad
Hanamichi di replicare "ha
effetto immediato: lui non metterà più piede in
questa casa fino a che non avrai
sistemato ‘sto porcile. La seconda, che
sarà valida solo dopo che avrete finito
l’università è che io esigo un nipotino, chiaro?"
"mamma io non sto scherzando sono
gay" sospirò tristemente.
"nemmeno io sto scherzando."
"Davvero non ha remore se noi stiamo
insieme?" chiese Kaede
La donna lo guardò e sorrise " se
mette in ordine la camera, se mi procurate
un nipotino e se non lo fari
soffrire no. Certo avrei preferito una famiglia un
po’ più convenzionale" ammise
"ma non importa ciò che io voglio, basta che
Hana sia felice"
Hanamichi si morse il labbro avvolgendo la
donna in un abbraccio stritolante
"Ti voglio bene mamma" sussurrò
singhiozzando.
Minako sorrise trattenendo a stento le
lacrime "anche io ti voglio tanto bene Hana,
il che però non toglie che ora io e
Kaede andiamo giù a mangiare la torta al
cioccolato e che tu ci potrai raggiungere
solo quando qui sarà tutto a posto."
"faccio tempo ad invecchiare"
borbottò Kaede, che stava fissando fuori dalla
finestra, per nascondere la propria
commozione.
"Veero???" chiese cinguettando
Minako
"Kitsune!" gridò
contemporaneamente Hana.
"Kitsune? LUI è Kitsune? Oh ma che
madre idiota hai tesoro mio, ma come
ho fatto a non capirlo…..O Kaede caro il
mio Hana non fa che parlare di te
dal primo giorno di scuola…"
"MAMMA!!!"
"metti a posto qui tu e taci" decretò afferrando
un’allibito Rukawa per il braccio
e trascinadolo in cucina.
OoOo OoOo OoOo
"FUKUCHAAAAAN" gli gridò
saltandogli sulle spalle ed avvinghiandosi
alla sua vita come un koala.
"Si ecco..brava..uno due tre
prova..prova…." borbottò il ragazzo sbattendosi
piano l’orecchia assordata.
"Oh ma quante storie fai
sempre….dove sono Aki e Kosh?"
"a casa e tortoreggiare"
Michiru ridacchiò divertita "Ah se
solo potessi vederli? Andiamo a spiarli Kitcho?
Dai andiamo?"
"Solo se mi ammazzi e mi riporti in
vita come zombie. Mamma che schifo." Brontolò
infilando un braccio sotto il suo e
trascinandola verso la spiaggia "andiamo a cercarci
un gelato che è meglio"
"ma quanto sei antipatico" lo
canzonò facendogli la linguaccia
"Se fossi simpatico non sarei qui a
perdere tempo con una come te…"
"facciamo che io intanto ti uccido e
per lo zombitaggio ci pensiamo più avanti?"
Fukuda si fermò di colpo a pochi metri
dal bar "Guarda" sussurrò tironandola
davanti a sé posandole le mani sulle
spalle, indicandole il cielo.
"E’ bellissima" sussurrò lei
appoggiando la schiena contro il suo petto.
o OoOo OoOo
"Hirokun, molla un attimo quei libri
e guarda là" bisbigliò Akira appoggiato al
davanzale della finestra.
Hiroaki si alzò raggiungendolo e
scavandosi un posto nel suo abbraccio.
La luna piena brillava incontrastata nel
cielo terso, rischiarando la notte con il suo
pallido candore.
OoOo OoOo OoOo
"E guarda là sembra che abbia un
alone di luce attorno a sé…." Sussurrò Hana
contro I capelli morbidi della sua volpe.
"C’è un alone Hana, è dato dal
riflesso del suo splendore…e se guardi bene c’è
anche….si, lì sotto la luna a
destra…….."
OoOo OoOo OoOo
"La vedi quella stellina Kitcho? C’è
sempre una stellina accanto alla luna, le fa compagnia.
Si racconta che ci siano state due
grandissime amiche, una bellissima principessa e
la sua dama di corte. Erano
inseparabili, ma un giorno la principessa s’innamoro
perdutamente di un uomo che però partì
per un paese lontane e la giovane principessa
disperata salì nel cielo per
cercarlo e divenne la luna. La sua dama di corte, che in
segreto amava la principessa con
tutta se stessa la inseguì per tenerle compagnia
nell’attesa…ed è la stellina.Non c’è
mai la luna senza la stellina. Non è bellissimo?"
Kitcho sorrise stringendola a sé "
l’unica cosa bellissma qui sei tu"
OoOo OoOo OoOo
Akira gli accarezzò piano il viso
illuminato dalla luce fioca e sorrise dolcemente
" Sei tu la mia luna Hiro"
mormorò posando le sue labbra sulle sue
OoOo OoOo OoOo
Kaede si girò nell’abbraccio gettando
le braccia attorno al collo di Hana per
un lunghissimo bacio.
In cielo la luna brillava.
Owari
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