L'amore vicino

parte IV

di Niane


Sakuragi camminava a lunghi passi nel buio intermittente della sera; la mano con cui aveva colpito Sendoh gli doleva leggermente eppure il suo più grande rimpianto rimaneva il non aver assestato anche un secondo pugno a quel brutto
muso sorridente e soddisfatto; chissà, se lo avesse fatto forse, avrebbe anche potuto riuscire a calmarsi un po'.

Quel pomeriggio, sotto la doccia, aveva continuato a pensare affannosamente: la volpe si era presentata stanca e dolorante e con i boxer di Sendoh..tutti in squadra avevano frainteso, ma per il genio quello non voleva dire niente:
magari Kaede si era addormentato mentre correva in bicicletta ed era finito contro un idrante, o dentro una vasca con le anguille e Sendoh si era trovato lì per caso e lo aveva aiutato e prestato dei vestiti asciutti....

Era anche riuscito quasi a convincersi di credere davvero che ci fossero mille motivi più realistici del fatto che quei due fossero finiti a letto insieme quando Mito, con una battuta infelice, gli aveva riferito dell'insolita sceneggiata tra Sendoh e la Kitsune: -'Dovevi vederli Hana', aveva biascicato tra le risate, ' sembrava proprio che Sendoh stesse convincendo una bella recalcitrante ragazza ad uscire con lui....e la faccia che non ha fatto quando Rukawa ha detto si...dev'essere tornato a casa volando su una nube di cuoricini'-.

Per quanto strana fosse stata la faccia di Sendoh di sicuro era stata meno allucinata dell'espressione del povero Mito nel momento in cui Hanamichi, afferratolo per il bavero della giacca, lo aveva sollevato di tre centimetri da terra e costretto a ripetere parola per parola tutto discorso che aveva sentito.

Così Hana si era appostato davanti al locale e li aveva visti entrare: una bella moretta che avrebbe scatenato le battuttine a doppio senso della sua armata e poi loro due, uno affianco all'altro.

Con le lacrime che gli bruciavano gli occhi e un nodo che gli spezzava i polmoni impedendogli di respirare era andato a passeggiare sul lungomare: era inutile attendere fermo davanti al pub, non sarebbero mai usciti prima della fine della partita, ma allora lui sarebbe stato lì fermo e glaciale e si sarebbe riappropriato di quello che gli spettava; anche a costo di sventrare il porcospino.

Gli era venuto un colpo quando Sendoh, in anticipo sul suo piano perfetto, gli era passato davanti da solo e le sue parole avevano bruciato più del sale sulla carne viva.

Merda, faceva male e male davvero, tanto quanto non ne aveva più provato da quando..da quando suo padre se ne era andato senza che lui potesse fare nulla per salvarlo.

Come allora l'impotenza gli macerava piano l'animo tendendo tutti i suoi muscoli fino alla spasimo.

Fare qualcosa, era un imperativo categorico. Fare qualcosa per dimenticare, stancarsi così tanto da impedire al cervello di formulare un pensiero coerente.
Ma non c'era nessuno in giro con cui valesse la pena di azzuffarsi, non restava altro che la salvezza del basket, della palestra scura che si stagliava come una macchia un po' più chiara della notte.

Scavalcò il cancello e, sentendosi come un ladro che rientra di soppiatto nel suo carcere, raggiunse la palestra. Una piccola luce illuminava le finestre che davano sul retro dell'edificio e che non erano perciò visibili dalla strada.

"Chi diavolo è lo sciroccato che si allena a quest'ora" brontolò irritato " Il Gorilla ha bisogno di uno psicologo in gamba se è ancora qua " borbottò osservando pensieroso la maniglia della porta.

Sendoh aveva detto di aver riaccompagnato la volpe a casa ciò nonostante il suo cuore si era messo a battere furiosamente nella speranza che lo sciroccato di turno fosse proprio una stupida kitsune dai capelli neri come il cielo notturno.

Afferrò la maniglia.

Una scarica di adrenalina tempestò il suo corpo.

Il battito troppo accelerato del suo cuore gli rimbombò sonoramente nelle orecchie e facendogli pulsare la testa.

Sakuragi inspirò profondamente ,abbassò la maniglia ed il tempo smise di esistere: il respiro non raggiunse i polmoni e il cuore si fermò a metà di un battito.

Rukawa era davanti al canestro intento ad eseguire un tiro da tre. La luce vaga di un'unica fila di neon illuminava le piccole goccioline che insinuanti scivolavano sul suo petto nudo fino ai pantaloni. Non si era cambiato dopo l'uscita con Sendoh: la camicia bianca era gettata svogliatamente su una sedia e i pantaloni di sottile lino nero gli aderivano alle gambe come una seconda pelle evidenziando la linea scolpita delle cosce e il disegno perfetto delle natiche tonde.

Senza nemmeno rendersene conto Hanamichi entrò chiudendosi la porta dietro le spalle. A chiave.

Ancora soggiogato dalla visione avanzò nella penombra avvicinandosi a Rukawa che lo osservava sorpreso. Il torace che si sollevava in veloci respiri affannati, le labbra umide e socchiuse nel respiro.

I loro occhi si incrociano soffermandosi l'uno nell'altro per un lungo momento.

"Che vuoi do'hao?" sussurrò Rukawa.

"Sei venuto ad allenarti di nascosto per superare il Tensai eh stupida volpe?" urlò Sakuragi lasciando che tutta la tensione accumulata si sciogliesse nelle sue vene, caricando tutti i suoi movimenti, le sue parole.

Rukawa sbuffò e con grazia insaccò il canestro. "Non mi preoccupo di chi non sa nemmeno fare un simile tiro, idiota" ribattè.

Con velocità impressionante, anche se non con la stessa forza che aveva riservato a Sendoh, il destro del rossino si schiantò contro la mascella di Rukawa.

Con indifferenza il moro si asciugò il rivoletto di sangue che gli usciva dal labbro rotto prima di restituire il favore con un gancio al mento.

"Vuoi la guerra stupida volpe?" ringhiò colpendolo allo stomaco.

"Hn" rispose Rukawa assestandogli un calcio sulla schiena.

"E' inutile che fai il superiore, iceberg semovente, saprai anche fare un tiro da tre, ma sei e resti solo un lurido frocio di merda" gli gridò spingendolo con forza.

Gli occhi blu di Rukawa si spalancarono mentre cadeva a terra, dolorosamente colpito dalle parole del rossino.

Sakuragi lo bloccò sotto di sè, serrandogli con forza i polsi sopra la testa.

"Sei solo un frocio Rukawa , uno a cui piace prenderlo in culo, non dovresti fare tanto il superiore"

"E tu sei un coglione do'hao se sei davvero convinto di quello che dici" gli rispose furente Rukawa, ormai nulla aveva più importanza. Sentiva le lacrime pungergli gli occhi, ma non si sarebbe mai permesso di piangere davanti al do'hao, chiedeva solo di essere picchiato fino alla morte in modo da non essere più costretto a sentire quella voce infuriata e denigrante calare su tutto il suo essere e ridurlo alla stregua di un castello di sabbia calpestato da un'orda di giganti.

"Hai anche il coraggio di ribattere puttana deviata che non sei altro" gridò il rosso "perchè non fai anche a me una pompa come hai fatto con quel bellimbusto del porcospino?"

Rukawa fece per ribattere, ma la bocca di Sakuragi piombò sulla sua con violenza impedendoglielo.

Sakuragi lo stava davvero baciando? E quella cosa poteva definirsi un bacio? Le labbra del rosso erano pressate con forza sulle sue e la sua lingua vorticava incontrollata nella sua bocca. In realtà era piuttosto goffo nei movimenti
troppo veloci, troppo violenti. No, non era un bacio; eppure il cuore di Rukawa aveva cominciato a battere più forte e il suo corpo formicolava nei punti in cui toccava quello del do'hao.

"Ti piace eh brutto frocio?" grugnì Sakuragi, evitando di guardarlo negli occhi, la voce forse un po' incerta.

Rukawa sorrise appena "No che non mi piace, baci male quanto giochi a basket idiota".

Sakuragi allentò la presa sui suoi polsi per tirargli un pugno e Rukawa ne approfittò per ribaltare le loro posizioni, portandosi sopra al rosso e bloccandolo proprio come era stato fatto a lui poco prima; solo che non si mise a cavalcioni su di lui, ma riuscì ad infilare una gamba tra le sue.

"Oltre al terzo tempo ti insegnerò a baciare, va bene do'hao?" lo derise decidendo improvvisamente di giocarsi il tutto per tutto.

"STUPI." Sakuragi fece in tempo a stringere le labbra prima che la bocca di Rukawa scendesse su di lui e cominciasse a muoversi piano sulla sua.

Sakuragi si irrigidì sotto il corpo più sottile del moro e strinse i pugni con forza, conficcandosi le unghie corte nel palmo. La Kitsune lo stava baciando e kami..come lo stava baciando! Le sue labbra lo accarezzavano leggere, lo
assaporavano piano e con un'inesorabile lentezza.

La lingua bollente di Rukawa gli sfiorò le labbra, disegnandone il contorno.
Quando arrivò a stuzzicargli l'angolo destro della bocca cercando di aprirsi un varco, Sakuragi spalancò gli occhi : Rukawa era sopra di lui, quasi steso sul suo corpo, gli occhi chiusi ed un'espressione così....così...sensuale sul volto
che, suo malgrado, si trovò a sospirare concedendogli l'accesso.

Rukawa approfittò di quel piccolo attimo di distrazione per approfondire il bacio e coinvolgerlo in una lentissima schermaglia tra le loro lingue che sembrava non dovere mai avere fine.

Un unica immensa corrente di desiderio scorreva nelle vene del rossino, incendiandogli il corpo e quando Rukawa gli bloccò la lingua tra i propri denti ed iniziò a succhiarla piano Sakuragi gemette forte, inarcandosi contro il corpo del compagno.

Rukawa sorrise nel bacio, prima di interromperlo per osservare il viso arrossato di Sakuragi.

"Sì, do'hao, hai ragione, sono io il pervertito qui dentro. Hai proprio ragione" sussurrò sensuale "è per questo che tu mugugni e ti agiti come un'anguilla sotto di me"

"Non dire menzogne volpe infame. Tu mi fai schifo. Frocio di un porco", non gli avrebbe mai e poi mai permesso di scoprire quanto debole lo rendesse la sua vicinanza, quanto potere avesse su di lui, no, la stupida volpe doveva solo
pagare: pagare per essere uscita con Sendoh, per preferire il porcospino a lui, per avergli strappato il cuore dal petto e averlo carbonizzato sulla griglia della sua indifferenza.

Gli occhi di Rukawa scintillarono divertiti: " do'hao" mormorò scendendo a succhiargli il lobo dell'orecchio.

"Smettila volpe malefica" gridò con la voce roca ed incerta.

Rukawa gli leccò l'orecchio prima di mordicchiargli lo zigomo e scendere a baciargli la gola.

Incurante di tutti i suoi buoni propositi il respiro di Sakuragi si era fatto pesante, tanto che ansimava con forza sotto il petto della volpe.

Rukawa modificò la presa sui polsi del rossino in modo da liberarsi una mano ed incominciò ad accarezzare il petto di Sakuragi, sbottonando piano la camicia scoprendo nuovi spazi che la sua bocca vorace assaporava senza tralasciare il più piccolo centimetro di pelle.

"Baka kitsune!" mugugnò incapace di dare un tono più deciso e cattivo alle sue parole; i baci di quella volpaccia lo stavano facendo impazzire.

Per tutta risposta Rukawa gli titillò con la punta della lingua un capezzolo duro ,prima di stringerlo piano tra i denti, facendolo gemere rumorosamente.

"Che casino che fai Hana, si vede che ti piace.."

"Noo" si ribellò il rosso.

Rukawa sollevò la testa, permettendogli così di vedere l'espressione compiaciuta sul suo bel viso e gli accarezzò con la mano l'eccitazione dolorosamente dura.

"Sei un idiota" sussurrò Rukawa beandosi del lungo gemito che Sakuragi non riuscì a trattenere.

"Ho detto no, stupida volpe spelacchiata" gridò alzando una gamba e rifilando una poderosa ginocchiata sul sedere di Rukawa. Il moretto lasciò la presa sui polsi di Sakuragi che con un colpo di reni invertì le loro posizioni bloccando
le braccia del moro con la mano sinistra.

"Mettiti in testa che tu mi fai S-C-H-I-F-O. Hai capito?" gli disse baciandogli il collo subito sotto l'orecchio "mi fai ribrezzo" e scese lungo la gola "sei una nullità" affermò sfiorandogli con la lingua I capezzoli e sorridendo quando
vide Rukawa inarcare la schiena per inseguire il suo tocco.

Continuò spostandosi piano verso lo stomaco ed indugiò a lungo a giocare con l'ombelico di Rukawa non appena si accorse di come questi gemesse forte quando la sua lingua entrava a stuzzicarlo.

Lasciò la presa sui polsi per slacciargli i pantaloni e, senza mai smettere di baciare quella pelle salata che lo stava letteralmente drogando, farli scendere fino alle ginocchia.

Non gli interessava più nulla oltre ai gemiti sommessi della volpe, alle sue dita tra i suoi capelli e a quella pelle sotto le sue labbra.

Lasciò che la sua bocca scendesse ancora fino ad incontrare l'elastico rosso dei boxer.

Sperava solo che non fossero di Sendoh anche quelli.

Il pensiero, venuto da chissà dove lo risvegliò dall'incantesimo erotico in cui era precipitato.

Lentamente sollevò il viso dal ventre del ragazzo per osservarlo. Rukawa lo stava guardando a sua volta, gli occhi blu ancora più scuri e profondi, velati dalla passione.

Anche Sendoh aveva visto quello sguardo? Anche sendoh aveva sentito quei gemiti?

Con rabbia abbassò di colpo i boxer liberando la virilità di Rukawa che si innalzò dura ed umida davanti a lui.

"Gran bell'arnese kitsune" sibilò, sfiorandone piano la punta costringendo Rukawa ad inarcarsi sotto il suo tocco. "suppongo sia piaciuto anche al porcospino vero? Siete usciti insieme stasera, brutto schifoso. Sarà meglio per
te che tu gli stia lontano kitsune mi hai capito?" gridò sollevandosi sulle mani per osservare la volpe in faccia.

Una doccia di ghiaccio scrosciò con violenza su Rukawa; mentre le parole di Sendoh gli rimbombavano nella testa. -'Sono innamorato di lui..potrei portartelo via'- gliel'aveva detto solo poche ore prima.

Ed ora il suo Hana era geloso, geloso del fatto che Akira fosse uscito con lui.

Un brivido percorse il corpo di Rukawa che gemette. Sakuragi gli stava accarezzando il membro teso, cercando i punti che lo facevano urlare con più forza e ridacchiando ogni volta che gemeva o si contorceva sotto il suo tocco.
Si sentiva quasi una cavia da laboratorio.

"Quanto mugugni Volpe. Di un po' anche il porcospino ti ha fatto ululare così?"

"No." disse.

"Eh bhè, vorrei vedere che fosse in gamba come il tensai." avrebbe voluto aggiungere qualcosa, ma temeva che la voce gli si sarebbe spezzata da un momento all'altro. Sembrava un incubo. Aveva la sua volpetta tra le braccia,
nuda ed ansimante come lo era stato nei suoi sogni eppure gli veniva da piangere.

"Hanamichi?" chiamò piano Rukawa raccogliendo con la punta carezzevole di un dito la piccola lacrima che si era formata all'angolo degli occhi. Non lo sopportava, non poteva credere di essere in qualche modo causa di tutto quel
dolore per il suo do'hao. "Non lo farò più" disse 'non vedrò più il tuo Akira' pensò sentendo il proprio cuore raggrinzirsi

Sakuragi avrebbe voluto chiedergli 'cosa' non avrebbe più fatto ma il suo orgoglio di tensai prese ancora una volta il sopravvento; in fondo voleva l'amore della volpe,non la sua pietà.

Rukawa accolse quella pausa con gratitudine. Aveva bisogno di pensare, ma non poteva certo farlo con quel bellissimo diavolo tentatore che lo accarezzava in quel modo!

Per l'ennesima volta Rukawa riuscì a rotolare sopra sakuragi

"Che cazzo pensi di fare Volpe? Sei in MIO potere, tornatene là sotto e stai fermo!"

Rukawa lo baciò. Un bacio dolce che aspettò senza invadenza che la bocca di Hanamichi si aprisse spontaneamente sotto la sua pressione.

Veloci le mani di Kaede lo spogliarono di tutti i vestiti.

Piano si spostò a baciare la base del collo per poi disegnare una linea infuocata che scendeva dritta lungo in torace, all'ombelico. Si fermò un istante a studiare l'immagine del suo do'hao nudo ed eccitato,finalmente inerme tra le sue braccia. Quanto vantaggio aveva il porcospino? Era ancora possibile scalzarlo dal cuore del do'hao?

Gli occhi cupi di Kaede scintillarono di malizia, forse Sendoh era anche riuscito a conquistare il do'hao, ma quella sera lui aveva modo di conquistarsi una posizione in un angolino del cuore di Hanamichi: una particina che Sendoh non sarebbe mai riuscito a cancellare.

Ne era certo, Sakuragi non aveva mai avuto nessun tipo di rapporto prima di quella sera e lui gli avrebbe dato un piacere tale che il rosso l'avrebbe ricordato per sempre. O almeno sperava vivamente di esserne in grado.

Fece scorrere le mani sul quel corpo fremente e caldo stuzzicando ogni centimetro di pelle, scendendo con lente spirali verso la sua virilità tesa.
Sfiorò l'asta tumida con un dito, salendo dalla base alla cima, soffermandosi sulla punta rossa fino a fare gridare Hanamichi di piacere.

"Hana" sussurrò salendo verso la sua bocca per un altro bacio e questa volta Hanamichi gli cinse il collo con le braccia e lo tirò su di sè fondendo le loro bocche in un 'interminabile battaglia che li lasciò senza fiato.

"Hana" ripetè Kaede spostandosi a baciargli il collo e, così facendo mosse le gambe facendo sbattere tra loro le erezioni dure fino a far male.

"Kaede!" gridò Hanamichi spingendosi verso il corpo dell'amante, mentre il moro gli mordeva con forza il collo "Kaede non ce la faccio più." gemette iniziando a muovere il bacino contro il suo.

Kaede gli sfiorò le labbra con un bacio casto tornando a stuzzicare il membro di Hana con la punta del dito.

"Do'hao" sussurrò con una dolcezza che Hanamichi non gli riconosceva "stai facendo un sacco di casino" disse prendendogli il membro tra le labbra.

Hanamichi gridò il suo nome inarcandosi con violenza sotto quella squisita tortura. La bocca calda si muoveva sulla sua erezione pulsante, mentre pareva che le sue mani riuscissero a toccarlo ed accarezzarlo ovunque causandogli
ondate di piacere intenso.

Le dita di Rukawa s'insinuarono sotto il suo membro, a stringere tra le dita i testicoli e a sfiorare la pelle sottile sotto di essi.

"Kaaaa...baasta" lo supplicò quando un dito arrivò a sfiorare la sua apertura; ma Kaede sorrise e pompò più forte. Con un urlo indistinto Hanamichi si sciolse nella sua bocca lasciando che Kaede si abbeverasse del suo piacere senza
perderne una sola goccia.

Incapace di parlare Hana strinse le braccia attorno al corpo bollente della volpe trascinandola verso l'alto per un nuovo troppo breve bacio.

Kaede si adagiò sul corpo del rossino stando ben attento a non fargli sentire l'erezione ancora dolorosa e pulsante. Chiedeva solo altri due minuti, solo due, di pace tra le braccia del ragazzo che amava.

"Ru...?"

Kaede chiuse gli occhi: era già tornato ad essere Rukawa e tra non molto sarebbe ridivenuto anche la baka kitsune.

"Che vuoi do'hao"

"Perchè non finisci quello che hai cominciato" chiese cercandogli l'erezione con la mano e diventando al contempo dello stesso colore dei suoi capelli.

Rukawa si irrigidì e Sakuragi fraintese.

"Già, scusa, suppongo che tu ti conceda solo a Sendoh" brontolò. Perchè, perchè non era capace di starsene un po' zitto?

Gli occhi di Rukawa divennero due fessure sottili e pericolose.

"Cosa stai insinuando stupida scimmia?" sibilò.

"Io non insinuo deficiente!" urlò scostandolo con violenza da sè.

I loro occhi si incrociarono di nuovo ed entrambi vi videro riflesso lo stesso sentimento: una rabbia stanca e delusa.

Rukawa sbuffò chinandosi a raccogliere i vestiti "sei un do'hao"

Sakuragi gli tirò un pugno a tradimento proprio mentre l'altro rialzava il viso.

Rukawa sentì il sapore metallico invadergli la bocca e coprire il gusto dolce del suo Hanamichi.

Il suo pugno di risposta venne bloccato da una parata di Sakuragi che si impossessò anche dell'altro braccio stringendolo in una morsa.

Rukawa stava per liberarsi con un calcio, quando si accorse delle piccole scie lucide che solcavano le guance di Hanamichi.

Bloccandogli le braccia dietro la schiena il rosso lo costrinse a retrocedere fino ad imprigionarlo tra il muro e il suo stesso petto.

Alcune gocce di sangue scendevano ancora dal labbro rotto di Kaede e Hana le asciugò con le labbra, leccando piano il piccolo taglio. Kaede rabbrividì sentendo tutta l'eccitazione non soddisfatta tornare ad investirlo con brutalità.

"Perchè" chiese Hanamichi contro la sua bocca "perchè fremi sotto il mio tocco e non vuoi essere mio?"

"Ma sei scemo per davvero?" gli chiese con un gemito "prima mi pesti perchè esco col tuo Sendoh e poi questo?"

"Oi volpe" gli rispose guardandolo negli occhi, completamente incapace di capire cosa stesse succedendo "qui il baka sei tu. Sei tu che stai con Sendoh invece che con me, ricordi?"

"Io non sto con nessun,  Sendoh ama...." non riuscì a dirlo. Non poteva dirlo, non poteva confessare all'unica persona che mai avesse amato che c'era un altro che lo voleva per sè. Forse non era un comportamento leale, ma se così poteva tenere Hana per sè..

Hanamichi lo fissò perplesso "tu non stai col porcospino?"

Kaede scosse la testa.

"E non ami il porcospino?"

Kaede negò ancora e si dimenticò come si facesse a respirare. Lacrime sottili avevano ripreso a scendere dagli occhi nocciola del rosso che brillavano come stelle illuminate da una luce dolce, indescrivibile che gli stava scendendo nel
cuore e lo stava gonfiando di gioia.

"Allora volpaccia schifosa, tu sei del tensai"

Kaede sgranò gli occhi pronto a ribattere, ma la bocca del rossino si appoggiò piano sulla sua, bloccando con la sua tenerezza ogni protesta.

Non c'era paragone con i baci che si erano scambiati prima: le loro labbra si sfioravano e si cercavano paghe di quel dolce contatto.

Hanamichi liberò le braccia del moro, per accarezzargli piano gli zigomi e la linea del collo e Kaede ne approfittò per abbracciarlo con forza.

"Kacchan" sospirò Hanamichi sentendo l'amore nelle carezze che gli sfioravano la schiena.

Kaede sorrise e si sporse per cercare un nuovo bacio, più profondo che li fece sentire instabile sulle gambe, costringendoli a scivolare lungo il muro fino a stendersi per terra.

Le loro mani scivolavano sui corpi, riscoprendo le forme che avevano conosciuto solo pochi attimi prima, accarezzandole con calma, soffermandosi sui punti che rubavano gemiti più acuti.

La bocca di Kaede si appropriò del collo del rossino succhiandolo piano prima di scivolare sul torace.

Hana si lasciò cadere sulla schiena, lasciando più spazio alla lingua dell'amante che percorreva il suo corpo tracciando bollenti sentieri irregolari. Hanamichi urlò quando la lingua umida e calda sfiorò la punta della sua virilità lambendo le piccole goccioline traslucide che la coprivano. Era il delirio.

Kaede gli stuzzicava il membro spostandosi con lentezza micidiale dalla punta ai testicoli, percorrendo la sottile striscia di pelle fino a raggiungere la piccola apertura, stuzzicandone i bordi e spingendosi dentro di lui, per poi
ripetere il percorso al contrario, fino a risucchiare il membro teso nella sua bocca calda. Hanamichi non capiva più nulla, sapeva solo che voleva che Kaede smettesse quella tortura e che allo stesso tempo la continuasse in eterno.
Decise di essere sul punto di morire quando imprigionato nella bocca della volpe che lo succhiava con piacere sentì la lingua sfiorargli la punta dell'eccitazione, mentre un dito curioso stuzzicava il suo buchetto.

Gridò qualcosa e Kaede si fermò, il volto arrossato dal desiderio, il respiro veloce come non era mai stato.

"Ka, prendimi" lo supplicò.

"Perchè?" gli chiese costringendolo a guardarlo negli occhi.

"Che cazzo di domande fai?" ansimò " perchè ti voglio no? Voglio che tu sia mio e non di quel porcospino. E io voglio sentirmi tuo." gemette mentre l'altro gli accarezzava il collo con un dito.

"Sono già tuo, do'hao" gli sorrise.

Anche Hanamici sorrise ed allungo le gambe per stuzzicare con la propria coscia la virilità tremendamente dure e tesa di Kaede che gemette e si inarcò all'indietro.

"E allora fa qualcosa stupida Kitsune pigra" lo incitò continuando a toccarlo con le sue gambe.

Kaede gemette ancora più forte "Hana...però."

"Shhh" sussurrò, afferrandogli una mano e portandosi un dito in bocca, succhiandolo e leccandolo piano, imitando volontariamente i movimenti che aveva sentito fare prima su di sè.

"Kami.." Mugugnò Kaede, chiedendosi se sarebbe stato capace di resistere a quella tortura più a lungo.

Con delicatezza portò le dita a giocare con l'apertura di Hana, stuzzicandone prima l'esterno e poi facendola penetrare piano nel corpo bollente. Hana gridò inarcandosi.

"Ma guarda" sussurrò Kaede baciandogli lo stomaco "reazione interessante" lo provocò prima di inserire un secondo dito. Hanamici si contorceva sotto di lui come un serpente e Kaede sentì di non poter resistere più a lungo. Si sistemò tra le cosce spalancate di Hana iniziando a penetrarlo piano.

Hanamichi si tese sentendo il membro squarciargli il corpo e il dolore sopprimere il piacere che aveva provato. Un gemito gli sfuggì dalle labbra e kaede si bloccò.

"Hana, rilassati, amore" gli sussurrò piegandosi su di lui per raggiungere il suo viso e baciarlo.

"Sono rilassatissimo, kitsune. Sono il tensai io." Bofonchiò affrettandosi però a cingere il collo del moro e soffocare il proprio dolore tra quelle labbra calde.

Senza mai smettere di baciarlo Kaede si spinse un po' più a fondo e, con un unico colpo lo penetrò del tutto.

Hanamichi si tese per il dolore e si lasciò scappare un grido.

Kaede da parte sua si sentiva morire. Sapeva di aver fatto male al suo amore, ma non era più in grado di controllare I propri movimenti: stare fermo così dentro quel calore stretto ed intossicante lo stava conducendo alla pazzia.
Prese in mano il membro di Hanamichi e cominciò a masturbarlo con forza aspettando si sentire il suo corpo rilassarsi un poco sotto di lui prima di iniziare a muoversi.

I gemiti di dolore presto cambiarono suono diventando affannati ansiti di piacere.

"Cazzo, Ka, si!" gridò quando Kaede sfiorò un punto in profondità dentro di lui, provocandogli un'esplosione di piacere mai provata.

Kaede sorrise aumentando la velocità delle spinte, sincronizzando le sue urla con quelle del rosso, fino a che entrambi esplosero in un getto di piacere che li annullò.

Hanamichi giocava delicatamente con i capelli della volpe che era accasciata sul suo petto. Non credeva ancora che potesse essere vero.

"Ehi Ru, ma allora tu sei mio?"

"Hn" sospirò Kaede.

"E non mi lasci per il porcospino vero?"

Kaede sfregò il viso contro il collo sudato di Hanamichi. Si era aspettato una simile domanda. Il do'hao poteva giocare anche a fare il tensai, ma da un pezzo lui aveva capito che era solo una posa. Quanta insicurezza si celava dietro
quegli splendidi occhi? Bhè, non voleva che Hana dubitasse del suo amore.

"Solo quando tu mi lascerai per haruko"

"Dunque è...mai vero?"

"Do'hao...come faccio a farti capire che ti amo e che ti ho sempre amato e non ho intenzione di lasciarti andare?"

Hanamichi lo strinse fino a soffocarlo "le persone normali di solito usano parole come quelle che hai appena detto tu, sai spesso funzionano."

"Hn" sbuffò baciandogli il collo.

"Sai, volpetta, ero così preoccupato ieri quando sei comparso con i boxer di Sendoh..."

"Mh?" mugugnò succhiandogli il lobo dell'orecchio

"Oi baka kitsune perchè...avevi...i Boxer di ooooooh...." gemette mentre la bocca di Kaede riprendeva ad assaporare il suo corpo riportandolo in un mondo che apparteneva solo a loro.


 

      

  

 


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