I personaggi non sono miei, tranne Nobunaga che è stato
regolarmente comperato come schiavo da letto alle scuole di Kendo ed Hisashi
Mitsui( Vero Naika che l'ho comperato io??? Vero???? )e Michiru che è un parto
inutile della mia mente malata


L'amore vicino

parte III

di Niane




Shohoku. Palestra di basket.

"Vaaaaaaaaaai Mitchi"

"Mitsui forza!"

Mitsui sorrise e tirò. La palla ruotò un istante sul ferro prima di scendere con un flop morbido nella retina.

Il maestro dei tiri da tre abbassò il pugno che aveva sollevato in aria e sorrise compiaciuto notando la smorfia indispettita del suo capitano.

"Mitsui sei stato fantastico" urlò Kogure schiaffeggiandogli il palmo aperto della mano. Mitsui gongolò interiormente: gli piaceva un sacco quando il vice-capitano gli faceva i complimenti.

"Ah ah ah! Davvero bravo Mitchi, sei riuscito a sfruttare abbastanza bene il magnifico passaggio del tensai."

Un do'hao rimbombò nella palestra, ma Hanamichi era troppo esaltato per ribattere. La sua squadra si era portata in pareggio con quella, appena uscita da uno zoo, in cui giocavano la volpe, il gorilla , il playmaker puffo, Kakuta( che gioca solo perchè il suo nome ricorda quello di un pokemon coleottero.NDA) e Sasaoka. E la volpaccia malefica non era nemmeno in una forma schifosa come il giorno precedente.

"Ah ah ah Kitsune roditi pure! Le formazioni cambiano ma la squadra in cui gioca il mitico tensai vincerà sempre" tuonò fermo in mezzo alla palestra, le mani sui fianchi, la bocca spalancata in un sorriso cavernoso.

Rukawa gli passò accanto palleggiando elegantemente e, prima ancora che Sakuragi riuscisse a muoversi, insaccò un tiro da tre riportandosi in vantaggio.

"Non ti distrarre in partita deficiente" tuonò Akagi calandogli un poderoso pugno sulla testa.

"L'ho fatto apposta, volevo darvi un po' di vantaggio" brontolò correndo a inseguire la palla.

Mancava meno di un minuto alla fine dell'incontro di allenamento e la squadra di Akagi e Rukawa era di nuovo in vantaggio(ma guarda te che strano.) di 5 punti. Rukawa scartò Yasuda e si diresse spedito al canestro;un altro tiro e per i rivali non ci sarebbe stato più nulla da fare.

Rukawa saltò.

Hanamichi si materializzò dal nulla davanti a lui e con una splendida schiacciata gli allontanò la palla dalle mani facendola rotolare dall'altra parte del campo. I due riscesero, ma nel toccare terra Rukawa mise male un piede e, per non cadere s'aggrappò istintivamente alla canottiera del rossino che gli rovinò addosso schiacciandolo a terra.  improvvisamente Kaede sentì il respiro diventare troppo pesante e non per la corsa. Percepiva il corpo di Sakuragi incollato sul suo, i loro toraci sfiorarsi l'un l'altro nel respirare, la pelle nuda e sudata che bruciava nei punti dove si toccava. E le loro gambe....kami...le loro gambe si erano intrecciate così che poteva sentire benissimo l'inguine di Hanamichi. premere sulla parte alta della sua coscia.

"Volpe demente" brontolò Sakuragi, la voce stranamente bassa, affannata .

Piano, facendo leva sulle braccia Hana cominciò ad alzarsi. Per un attimo i loro occhi si incrociarono, i volti così vicini che potevano respirare l'uno il fiato dell'altro. Muovendosi Hana sfiorò con la gamba l'inguine di Rukawa che si morse la lingua a sangue per non gemere.

Sempre borbottando Sakuragi cercò di alzarsi, infilando entrambe le gambe tra quelle di Rukawa e mettendosi in ginocchio.

Un urlo lacerò l'aria della palestra."Che cazzo ci fate qua per terra idioti!"
tuonò Miyagi mentre inciampava sulla gamba di Rukawa e precipitava addosso ai due compagni. Sbilanciato Sakuragi si trovò di nuovo spalmato contro il corpo di Kaede, mentre Ryota gli si era seduto sulla schiena.

Ridendo come un pazzo Mitsui si avvicinò per aiutarli a districarsi.

Rukawa era pallido come un cencio immerso nella candeggina. Il suo povero cuore aveva accelerato i battiti sfidando la velocità della luce. Non poteva sbagliarsi. Non era possibile. Quella cosa dura che gli premeva con violenza contro le parti basse. Hanamichi era, si era eccitato? Si era davvero...per lui?Per il loro contatto? Rukawa sentì il sangue sparirgli dal corpo e concentrarsi tutto nel suo ventre. Merda, la situazione stava per diventare imbarazzante.

Sakuragi d'altra parte era rosso come un gambero bollito e sentiva così tanto caldo che temeva di morire per autocombustione.I due ragazzi non ebbero il coraggio di guardarsi in faccia.

"Siete tre dementi! Ma come diavolo hai fatto a non vedere 'sti scemi che si ramegavano per terra?" urlò Akagi al povero Myiagi, che tanto non sentì una parola: Ayako gli stava chiedendo se stava bene...

"Il tensai non si ramegava proprio con nessuno!" urlò Hanamici, ma la sua sfuriata fu interrotta dalla voce apprensiva di Kogure.

"Rukawa stai bene?" chiese al ragazzo che era ancora seduto per terra. Rukawa annuì appena rialzandosi dolorosamente.

Akagi sospirò "D'accordo ragazzi per oggi finiamo qui" si rassegnò spedendo tutti nello spogliatoio.

Come al solito Hanamichi osservò di soppiatto tutti i movimenti del proclamato rivale; normalmente gli andava piuttosto bene, Kaede si spogliava con indolente lentezza si lavava con la velocità di una tartaruga mummificata crogiolandosi sotto l'acqua tiepida fino a che tutta la stanchezza non era scomparsa ed Hana si beatificava ogni volta, ed erano davvero tante, che il suo sguardo riusciva a rubare qualche porzione nuda di quel corpo perfetto. Il petto liscio e scolpito. Le gambe lunghe e sinuose. E quel sedere che faceva impazzire lui e tre quarti dello Shohoku.Ma quel pomeriggio Rukawa, troppo scosso da ciò che era accaduto negli ultimi minuti di allenamento, fu un vero un lampo.
S'infilò sotto la doccia gelida, ne uscì non appena il bagnoschiuma fu sciacquato e si rivestì alla velocità della luce. In meno di cinque minuti aveva lasciato lo spogliatoio senza una sola parola. Hana sospirò e si crogiolò un poco sotto l'acqua, Mito avrebbe anche potuto aspettare un paio di minuti in più.

Quando la porta dello spogliatoi fu chiusa dietro le sue spalle Rukawa si lasciò scappare un piccolo sospiro di sollievo. Nessuno, per fortuna, pareva essersi accorto del suo stato. Doveva assolutamente Imparare a controllare i propri impulsi, il do'hao era un vero genio per quanto riguardava falli e cadute varie. 'Eppure lui si è eccitato' gli fece presente una maliziosa ed impertinente parte del suo cervello. Rukawa si sentì arrossire.

"Ehi campione"

.e sbiancò.

Appoggiato al muro, vicino alla porta della palestra, a meno di un metro da Mito, un sorriso immenso stampato sul viso c'era Sendoh.

"hn" lo salutò Rukawa.

"senti un po'" continuò gioviale l'altro sventolandogli sotto al naso uno strano biglietto rosso e bianco "ho dei biglietti gratis per quel nuovo disco pub alla spiaggia ti va di venire?"

"no"

"Eddai! In fondo l'altra sera ci siamo divertiti e sei ancora vivo, no? Cosa ti costa farmi contento?"

"...."

"Avaaanti, non farti pregare! Anche Michi ci tiene tantissimo."

Rukawa alzò un sopracciglio e sendoh se ne accorse.

"Michiru, mia cugina, la tipa che ti ha rotto le scatole l'altro ieri al parco........ricordi? Si sente in colpa e vuole farsi perdonare. Non le piace passare per scocciatrice"

"E allora che non scocci. Non mi va di uscire con lei."

"ma tu non esci con lei, tu sei con me."

"Non mi va neanche di uscire con te."

Sendoh sbuffò, ma continuò a sorridere: Rukawa stava reagendo come aveva previsto. Ci aveva impiegato quasi un'ora e mezza per convincerlo ad andare fuori insieme a mangiare qualcosa l'ultima volta e ce l'aveva fatta solo per
caso, quella sera invece era preparato.

"Peccato.sai hanno anche il maxi schermo e trasmettono la partita dei Lakers.poteva essere divertente commentarla insieme: tu, io, Fukuda." disse  stringendosi nelle spalle. "sei sicuro che non vuoi venire?"

Rukawa sbuffò ed afferrò un biglietto. "A dopo Sendoh" biascicò.



Direi che posso finire qui il capitolo..

Nobu: ma se hai già il resto, perchè ti fermi?

Niane: così soffrono.

Nobu "..."

Niane dici che lo posto?

Nobu annuisce

Niane e cosa ottengo in cambio?
Nobu me

Niane:*_____* Lopostoloposto e voi ringraziate Nobu!!!!

a..
b.. - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
- - - - - - - - - - - - - -
"Mi dispiace davvero tanto Kaede" disse Sendoh "so quanto ci tenevi a vedere quella partita".

Rukawa si strinse nelle spalle. Era vero la partita si era rivelata elettrizzante, almeno fino a quando le fans di Akira non si erano accorte della presenza del loro idolo e li avevano assediati, costringendoli ad andarsene.

"Davvero Kaede io..

"E piantala un po'. Ho anch'io delle fans." Lo interruppe irritato. Gli dava fastidio quel chiacchericcio continuo; non riusciva a pensare e, in quel momento c'era un qualcosa, noioso ed inafferrabile come una mosca. che gli gironzolava per la testa.

Akira annuì con un sorriso. In realtà poteva ritenersi pienamente soddisfatto. Non solo Rukawa aveva accettato di uscire con lui, ma aveva anche acconsentito, una volta scappati dal locale di fare una passeggiata tutti insieme sul
lungomare. Certo, gli camminava accanto silenzioso come una statua greca, ma, se non altro era ancora là con lui. Il primo passo era fatto, dopo quell'incontro ce ne sarebbero stati altri, avrebbero parlato e lui gli avrebbe spiegato che in fondo non era la persona che diceva di essere, che il suo sorriso era una maschera contro il mondo,una difesa contro la sofferenza. Gli avrebbe spiegato di quanto in fondo loro fossero simili, Rukawa nascosto dietro la dura maschera di uno scontroso silenzio, e lui dietro quella di un sorriso gioviale.Gli avrebbe mostrato il vero Akira, quello che conoscevano in pochi.
Si, gli avrebbe permesso di conoscerlo; più avanti.

"Raaaaaaaaagazziiiiii! Ecco il chioschetto!!!!"urlò Michiru correndo verso una piccola bancarella che faceva dei dolcetti caramellati.

"Corri come una papera, in quel modo ti spiaccicherai per terra" le urlò ghignando sadicamente Fukuda.

Michiru si voltò a fargli la linguaccia e Rukawa, riscosso dai suoi pensieri, si fermò a fissarla intensamente.Quella non era la prima volta che Sendoh lo beccava ad osservare di sottecchi sua cugina. Se non fosse stato così sicuro di
averlo sentito dire che amava Sakuragi avrebbe anche potuto credere che il campione dello Shohoku si fosse preso una cotta.

"Andiamo?" gli bisbigliò Akira all'orecchio, così vicino che il moretto ne sentì l'alito caldo sfiorargli il lobo.

"No. io me ne torno a casa. Accompagnami" gli disse con un tono più simile ad un ordine che ad una richiesta.

Akira sgranò gli occhi ed aprì la bocca, incapace di credere alle proprie orecchie."agli ordini capo, aspetta solo che li avverto!" gridò correndo verso il chiosco.

Rukawa si voltò ad osserare il mare calmo che si infrangeva sulla spiaggia e, senza riflettere, scavalcò il basso recinto di legno dirigendosi verso il bagnasciuga.

"Andiamo" sussurrò Akira posandogli una mano sulla spalla,in un incerto tentativo di abbraccio; ma Kaede annuì appena e si avviò a lunghi passi, lasciandolo indietro. Il fragore delle onde che si spegnevano pigre sulla riva fu l'unico suono che, per molti minuti riempì il silenzio. Akira si scoprì più nervoso di quanto non fosse mai stato in tutta la sua giovane vita; aveva il più bel ragazzo che ci fosse in tutta la prefettura a pochi passi da lui, il mare e le stelle come cornice romantica, eppure non riusciva neppure a dire una parola. Era così facile con le ragazze, aveva un'intera collezione di frasi delicate e dolci che le facevano sciogliere in pochi minuti; ma non era certo che avrebbero avuto un effetto positivo su un ragazzo.su quel ragazzo almeno.Poi aveva deciso di essere sincero con Kacchan e di non nascondersi e perchè mai non riusciva nemmeno a spiccicare parola? Una frase qualsiasi, tanto per fare conversazione, tanto per.

"Guarda che non occorre che mi accompagni a casa" disse improvvisamente Rukawa.

"Ma..ma.Ma tu avevi detto."

Kaede sbuffò irritato "Volevo lasciare soli quei due, non ti sentivi di troppo?"

Sendoh scoppiò a ridere fragorosamente, piegandosi in due ed appoggiando le mani sulle cosce per non cadere a terra. "Fu..fukuemichi?" riuscì a dire tra un accesso di risa e l'altro "sono solo amici, non c'è nulla tra loro".

Rukawa lo fissò a lungo, scosse la testa e si girò "Buonanotte".

"Aspetta" lo fermò l'altro afferrandolo per un polso e tirandolo verso di sè "tu credi che..."

Kaede annuì, ma Akira ostinato scosse negativamente il capo.

Sorprendentemente Kaede accennò un sorriso e si sedette sulla sabbia fredda."
'Quella' è stata l'apoteosi della falsità per tutta la serata" disse piano, quasi che parlare lo infastidisse ed Akira gli dovette sedere, con grande gioia, accanto, spalla a spalla, gamba a gamba, per sentire le sue parole. "Una ragazza da manuale, gentile, sorridente , civettuola come il resto della popolazione femminile del mondo. E' diventata sè stessa solo quando è arrivato Fukuda".

Akira si morsicò piano la lingua, pensieroso. Michiru che annuiva loro; che li osservava con l'espressione falsamente disinteressata che riservava al 'fidanzato' del momento; Michi che non parlava di cose che non fossero di un'ovvietà abissale; Michi che, come lui non si arrabbiava mai e rideva sempre anche se provocata. E Fukuda che invece riusciva ad accenderla in interminabili discussioni su qualunque cosa, a sgretolare quella maschera da brava ragazza spingendola a rivelare la monella che ancora era, ma questo solo perchè.

"Lei e Kitcho si conoscono dalla prima elementare, sono grandi amici; con lui lei sa di non aver bisogno di mostrarsi per quello che non è"

Rukawa si girò a fissarlo con palese stupore. " Fingere di essere ciò che non si è?" ripetè.

Akira annuì, "Come facciamo tutti no? Per evitare di soffrire ci creiamo una bella maschera da presentare al mondo, attendendo con ansia le poche persone che hanno la voglia di vedere oltre la facciata, di conoscere il tuo vero io;
le poche persone a cui sappiamo di voler davvero bene e nel cui amore crediamo. Non è quello che fai tu allontanando tutti con quel tuo scontroso silenzio?"

"Io non mi nascondo; io sono tutto quello che vedi. A che serve presentare una maschera? Io sono così, non ho lati nascosti che attendano di essere scoperti; non inganno nessuno con una falsa rappresentazione di me stesso."

Akira mosse una mano in aria, come per sminuire le parole di Rukawa "in questo modo però sei solo"

"Perchè, tu non ti senti solo circondato da una moltitudine di gente che in fondo non sa chi sei?".

Il silenzio li avvolse in un lungo caldo abbraccio, Akira non aveva il coraggio di ammettere che in fondo,molto in fondo Rukawa aveva ragione.
 
"La solitudine non è un dramma Akira. Il silenzio è un amico dolce e saggio e ti conosce a fondo, molto più a fondo di quanto potranno mai fare la maggior parte delle persone."

Sendoh si girò a guardare Rukawa stupito, non lo aveva mai sentito parlare così tanto; ma Ru osservava rapito il movimento delle onde, incurante della brezza che gli gettava I capelli sugli occhi, quasi inconsapevole della presenza
dell'altro ragazzo.

" Non c'è bisogno di avere mille persone a fianco che diano consigli buoni per una creatura che in fondo non conoscono.Cosa mi serve dare a loro il modello che vogliono se io non lo sono? E poi con quale criterio dovrei togliere la maschera e permettere loro di conoscermi? A cosa mi servirebbe parlare, ridere con lui se non è quello che io voglio? E se fatalmente lui amasse solo l'immagine che io gli mostro e non me? Non avrei finito col soffrire lo stesso?
Sono quello che tutti vedono, non mi importa di cosa pensa di me la gente, ma so che le poche persone che mi vogliono bene me ne vogliono per davvero e a me, non ad un'illusione."

"Ah oltre ad essere un campione di basket sei anche un filosofo, sei una scoperta continua Kaede!" sdrammatizzò Sendoh sorridendo suo malgrado; "ero davvero convinto sai che tu ti nascondessi dietro la maschera di musone per
allontanare la gente, magari perchè sei stato ferito negli affetti da piccolo o cose del genere; credevo ti tenessi lontano dagli altri per timore, invece sei proprio un lupo solitario."

Rukawa si alzò riprendendo a camminare "Il silenzio è un amico prezioso per chi non ha nulla da nascondere a se stesso, Sendoh" rispose con un tono velatamente irritato; perchè mai si era messo a fare simili discorsi a quel porcospino?

"certo e, suppongo che proprio perchè stai così bene da solo al silenzio che ti sei innamorato di quella scimmia urlatrice di Sakuragi, vero?"

"sei un coglione Sendoh"

"rispondi un po', invece"

"Taci ed ascolta".

Non si udì nulla, a parte il mare che si infrangeva ,alcuni grilli e delle risate lontane.

"Questo non è silenzio, è solo la mancanza di rumore. Il silenzio di cui io parlo è uno stato della mente, è qualcosa che ovatta parole e sentimenti. Toglie il rumore anche quando c'è, e' come quando ci si sente soli in mezzo ad
una folla." gli spiego Rukawa

"hai vissuto crogiolandoti nella solitudine, solo che Sakuragi..."

"Lui.Fa così tanto rumore che è impossibile ignorarlo" completò. (liberamente tratto dalle 'parole famose del pelato Sanzo' NDA)

"si è aperto un varco nella tua solitudine dorata"concluse invece Akira " che pensi di fare ora?"

"Nulla"

"EH? Come nulla, prima te ne esci con tutti qiesti sconclusionati discorsi e poi mi rispondi nulla? Lui che rompe quella specie di apatia in cui ti culli, che ti mostra come al mondo esista ben altro oltre una palla arancione e..... e tu che non fai nulla?"

Rukawa si strinse nelle spalle con indifferenza, era tornato il Kaede che Akira conosceva.


"E se qualcuno arrivasse e te lo portasse via?"
"Hn. Anche lui sta indossando una stupidissima maschera e si sta tagliando ogni possibilità con la cretina di cui è innamorato."

"E se arrivasse qualcuno che vede oltre la maschera? Qualcuno davvero disposto ad amarlo? Qualcuno che te lo portasse via?" .

"Hn"

Sendoh sorrise dolcemente e posò le mani sulle spalle di Rukawa costringendolo a girarsi. I suoi occhi nocciola si persero per un momento nel blu intenso di quelli della matricola, mentre le sue dita giocavano distratte con I capelli
neri sulla nuca del moretto.

"Senti Kaede, c'è una cosa che io devo dirti" sussurrò piano al ragazzo rigido tra le sue braccia; "so che può sembrati assurdo da parte mia, ma vorrei mettere le cose in chiaro con te."

Rukawa lo guardava in silenzio, attendendo.

"Tu.Tu sei un mio rivale. Anche io sono innamorato di Hanamichi" disse tutto d'un tratto.

Rukawa lo osservò un istante, poi con una velocità sorprendente gli tirò un poderoso sinistro sotto il mento che lo fece barcollare."Tu non lo avrai mai Sendoh" decretò girandogli le spalle ed andandosene.

Sendoh sorrise passandosi la mano sullo zigomo dolorante, chissà che cavolo gli era preso di dire una cosa simile a Rukawa. In quel modo lo stava allontanando, gettando tra le braccia di Sakuragi. Proprio non si capiva, solo che..... tutti quei discorsi...... gli avevano dato un fastidio tremendo; cavoli sembrava quasi di sentir parlare Hiro!

Hiro..ecco che poteva dargli una mano a capire cosa diavolo stava accadendo.

In fondo erano appena le 11, Kosh non si sarebbe lamentato per essere svegliato a quell'ora, bhè, almeno non si sarebbe lamentato tanto.. Decise avviandosi verso la casa dell'amico.

"In fondo lui è l'unico che può dirmi perchè mai io sono stato così deficiente da fare una simile cazzata" brontolò a mezza voce.

"tho' un porcospino parlante, questa sì che è una rarità".

"ehilà Sakuragi, tu cosa ci fai.qui?" chiese stupito scoprendo di essere già arrivato nei pressi del locale da cui erano fuggiti un'ora e mezza prima.

"Girovagavo, maniaco porcospino, tu invece perchè non sei allo zoo?"

Sendoh sorrise "io sono uscito con Rukawa." disse, felice di vedere una scintilla di pura cattiveria brillare negli occhi del rosso.

"Che schifo! Allora Mito aveva ragione, siete due froci di merda!"urlò.

"Uhm.così è stato Mito a dirti che saremmo venuti qui.e tu sei corso a controllare."

Hanamich arrossì brutalmente "che cavolo stai dicendo pervertito schifoso"

"Ma mi dispiace, se volevi goderti uno spettacolino sei arrivato tardi, ho già riaccompagnato a casa Kacchan, magari se arrivavi prima potevi goderti il bacio della buonanot."

Il pugno di Hanamichi gli troncò la frase a metà spedendolo lungo disteso ai piedi di un lampione.

"tu... Tu... tu..."gridò il viso rosso quanto I capelli "se ti rivedo vicino alla mia kitsune ti scuoio!" urlò voltandosi e sparendo lungo la strada buia.

Akira si massaggiò piano lo zigomo sinistro: non c'era niente da dire, avevano fatto proprio un bel lavoro, uno da una parte e l'altro dall'altra. Il sorriso tornò sul suo viso,mentre lui si accomodava meglio contro il freddo metallo del
palo.

" L'ho fatto di nuovo....Sono un coglione" mormorò alla luna che lo osservò in silenzio.





NIANE: che faticaccia..questo capitolo non voleva farsi scrivere..e non è
nemmeno voluto come io volevo.sigh.però il prossimo è meglio, si si

AKI:era meglio se non lo scrivevi, senti che male che fa....

NIANE -___-'''''' Scusa..mi dispiace...

NOBU: Perchè dici le bugie? Non sta bene!!! Ma..il prossimo è già fatto?
NIANE sisi^______^
NOBU:oh.ma se lo hai scritto prima di finire questo vuol dire che c'è una
lemon!!!
NIANE ?_? Ma ti pare che sono una maniaca come sendoh??

NOBU: non lo so..provate un po' a sorridere..

Niane ^_____^

AKI ^______^

NOBU:tanta differenza non c'è.....



 

      

  

 


Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions