Dedica: Questo capitolo è dedicato alla mia ex moglie con tutto il cuore! Voglio regalarle questo capitolo, e quelli che stanno per arrivare, ringraziandola per l'aiuto valido che mi da, e per ringraziarla… del manga che sta per disegnare proprio sulla Maschera di Marmo. GRAZIE TESORO, TI VOGLIO UN MONDO DI BENE.
Ringraziamenti: DOUMO ARIGATOU GOZIAMASU PAM-CHAN! Per correggere le mie schifezze e per subirtele naturalmente!
 


La maschera di marmo

parte VI

di Saya


Capitolo 6: Il Ballo in maschera

Michel era appoggiato alla parete con un bicchiere pieno di liquido rosso. I suoi occhi freddi erano intenti a seguire la figura snella di Alain, che in quel momento ballava con la piccola Josy, la quale di certo non stava mostrando il suo vero aspetto. Vicino a Michel era appoggiato Jean che squadrava la sala da ballo, e il cui sguardo pungente si fermava ogni tanto sul suo “amico” Julien. L’occhiata di Michel si spostò sul principe e senza distoglierlo passò la propria coppa a Jean:
”Vado a parlare con il principe…”
“In bocca al garou.”
“Nh, crepi.”
Si mosse con eleganza tra gli invitati che danzavano, avvicinatosi ad Alain gli sfiorò leggermente i lunghi capelli. Alain si girò per un attimo soffermando lo sguardo sull’uomo, che continuò a proseguire e a camminare verso il bordo del podio di ballo. Michel si avvicinò lentamente al principe, che si girò sorridendo:
”Michel tesoro, che bello vederti! Com’è Londra?”
“Fredda come sempre.”
Sorrise in risposta il Lasombra.
“Allora?”
“Dovrei parlarvi in privato principe…”
L’uomo dai capelli biondi guardò verso il giovane che ballava con la Malkavian, continuando a sorridere:
”Si tratta del ragazzino?”
”Certo, lei poi mi deve anche un favore, e vorrei usalo adesso.”
“Mhm… si potrebbe fare…si, si potrebbe fare.”
Rigirandosi verso il vampiro.
“Devo dire che hai sempre avuto gusto nello sceglierti le vittime.”
”Ma lui non è una vittima… un giorno sarà l’erede del ducato dei De Bournier…”
“Capisco…”
Il principe accarezzò il viso di Michel con disinvoltura. Il vampiro alzò un sopraciglio senza distogliere lo sguardo, fissando con curiosità Armand. (meno male che dovevate chiacchierare in privato ndSaya veramente ha fatto tutto lui ndMich -.- sei tu a scrivere ndArma) Alain per un attimo alzò lo sguardo cercando il suo amico, notando che stava parlando con un uomo di rara bellezza; aveva boccoli dorati che gli ricadevano casualmente sulle spalle, uno sguardo divertito e due occhi castani che potevano sedurre chiunque, ma non Michel che continuò ad avere sul viso la maschera di marmo, che toglieva solo in sua compagnia. Qualcosa si strinse intorno al suo cuore, mentre la sua compagna di ballo lo guardava incuriosita, per poi sorridere leggermente e guardare verso il proprio principe e l'oggetto delle attenzioni del giovane figlio del marchese De Chatlet.
"Ti piace Michel… non è vero?"
Alain si rigirò di scatto verso la ragazza arrossendo vistosamente, non sapendo cosa rispondere, facendo ridere la ragazzina, che poi tanto piccola non era.
"Il nostro Michel è un vero rubacuori, e anche Armand ha messo gli occhi su di lui."
"Eh?"
"Vedi quell’uomo dai capelli biondi?"
"Si?"
"Quello è Armand, e come vedi, gli piacerebbe avere qualcosa di più con il Duca De Bournier, anche se sembra che Michel non sia tanto in questa relazione, in fondo lo capisco."
"Non capisco cosa cercate di dire signorina."
"Che per adesso Michel si interessa a te, e solo a te."
"Oh…"
"Ti sei perso lo sguardo omicida che mi ha lanciato quando abbiamo iniziato a ballare."
Quello che diceva la ragazza, stava confondendo sempre di più il giovane Alain, che non capiva come poteva esserci amore tra due uomini… però qualcosa era più chiara, quella stretta al cuore, che sentiva solo in compagnia di Marie, adesso la sentiva anche durante gli incontri con il duca. Jospehine lanciò un ultimo sguardo verso Michel, e quando si accorse che aveva l'attenzione di questo, attirò il giovane ragazzo a se avvicinando pericolosamente le labbra a quelle di Alain. Il marchesino sgranò gli occhi non sapendo cosa fare e come reagire, in fondo non aveva ancora mai baciato nessuno. Il sorriso di Josy si trasformò in un ghigno malefico, mentre poggiò con disinvoltura le proprie labbra su quelle di Alain. Michel sgranò gli occhi e per un attimo la sua maschera scomparve, Jean stava cercando di trattenere una fragorosa risata, mentre Julien lo fissava senza capire, Armand guardò da un'altra parte cercando di non prendere in giro l'amico, però disse:
"Sembra che la nostra Lunatica ti stia sfidando…"
"Nh…"
Michel continuava a fissare la ragazza, che ormai si era staccata dalle labbra intossicanti del giovane, e adesso i suoi occhi pieni di conoscenza stavano reggendo lo sguardo del Lasombra. Michel si rigirò guardando Armand:
"Se volete scusarmi..."
"Vai vai, Michel, vai a riprendere il tuo futuro figlio."
"Grazie vostra signoria."
Dicendo questo il Lasombra si inchinò davanti al suo principe, per raggiungere la coppia che aveva appena finito di ballare, doveva scambiare quattro chiacchiere con Josy.
"Ti piace il giovane Lasombra, non è cosi?"
Armand si girò di scatto, fissando una donna con un sorriso dolce e gentile, due occhi grandi e scuri che guardavano il figlio amorevolmente. I suoi capelli erano legati in una pettinatura stranissima degna del clan di cui faceva parte: Toreador. Passò la mano tra i capelli di Armand dolcemente:
"Maman, siete tornata."
Polette annuì, continuando ad accarezzare i capelli del suo figlio più giovane, quando vicino a lui apparve un'altra ragazza dai capelli di seta nera, che cadevano liberi intorno a lei. Il suo sguardo malizioso si era soffermato sul principe di Parigi, mentre le sue labbra si erano arricciate in un sorriso di certo non innocente. Il busto era strettissimo intorno alla sua vita che sembrava essere molto sottile. Il vestito di seta rosso le donava, avvolgeva le sue forme ed poi si allargava sul fondo.
"Armand, fratellino, io comunque so che succederà qualcosa, e i tuoi occhi si sposteranno su qualcun altro."
"Simon, anche tu qui."
"Certo lo sai che io seguo sempre Mà, mentre tu devi governare Parigi."
"Christien?"
Un giovane dai lunghi capelli castani legati in un codino si avvicinò al principe sorridendo. I suoi occhi castani erano fermi sul principe davanti al quale si stava inchinando casualmente:
"Non potrei mai lasciare da sola la mia Simon, non crede?"

Michel si avvicino minacciosamente ai due, sorrise freddamente alla ragazza:
"Jospehine, dovrei parlarle, se non le dispiace."
Alain alzò lo sguardo verso l'uomo che stava dietro di lui, perdendosi per un attimo in quegli occhi freddi. Josy sorrise maliziosamente con un sopracciglio alzato, per poi annuire. Michel prese sotto braccio il giovane marchesino trascinandolo verso Jean, Julien e Antea. La ragazza alzò lo sguardo fissando il Lasombra e molto presto anche i due uomini in sua compagnia lo fecero.
"Michel…"
"Jean risparmiami, questo è Alain De Chatlet, io devo parlare con Josephine, perciò vorrei che teneste un occhio addosso a lui. Alain questi sono Jean e Julien. Ti lascio in loro compagnia."
Il ragazzo annuì, guardando dietro al suo amico che si stava allontanando con passi veloci verso la veranda, seguito dalla bellissima ragazza. Ad un certo punto sentì degli occhi addosso e si girò per incontrare tre sguardi che lo scrutavano, poi alla fine Julien si decise:
"Piacere Alain, io sono Julien Giovanni e questa è mia figlia Antea Giovanni."
Le labbra del ragazzo si arricciarono in un sorriso spontaneo, accettò la mano di Julien, per poi fare un baciamano alla adorabile figlia di esso. I suoi occhi si fermarono sul giovane che Michel aveva chiamato Jean, che annuì:
"Jean D'Anton piacere."
Gli occhi freddi di Antea continuarono a seguire la gente che stava ballando, mentre Alain stava ancora scrutando i due uomini. Julien era un uomo abbastanza alto con uno sguardo abbastanza caldo, aveva dei capelli neri ondeggianti che erano legati in un codino dietro la nuca, mentre Jean aveva i capelli di una lunghezza media, che gli ricadevano distrattamente sulle spalle. Gli occhi scuri di Jean sembravano molto intriganti e nascondevano molte cose. Julien fissò il ragazzo, per poi avvicinarsi al suo orecchio:
"Invitala a ballare… siamo arrivati oggi da Londra, e non conosce ancora nessuno."
Il ragazzo annuì e si avvicinò alla ragazza dai capelli neri, che aveva due occhi del colore del ghiaccio e un sorriso stampato sulle labbra. Il marchesino si avvicinò alla ragazza porgendole la mano con un inchino abbastanza profondo. Antea lo guardò sorpresa, poi sorrise con il cuore e i suoi occhi divennero come il suo vestito azzurrino, molto semplice, che comunque faceva risaltare le sue forme perfette. Gli porse la mano e Alain la portò nel vortice della musica.
"Sembra felice tua figlia…"
"E’ la prima volta dopo l'abbraccio che qualcuno la considera, sai,… ho paura di come diventerà Alain dopo che Michel ci lavorerà sopra."
"Non so che dirti, comunque più tardi vuole parlare insieme a me, sembra una questione importante."
"La mia Anteuccia è molto bella."
"Certo con il padre che si ritrova."
In quel momento se avesse potuto, Julien di certo sarebbe arrossito, guardò con tenerezza l'uomo che stava appoggiato casualmente alla parete con il bicchiere.
"Veni qui Ju."
Julien si avvicinò lentamente con il timore di cosa avrebbe potuto fare Jean, che lo attirò a se sussurrandogli direttamente sulle labbra:
"Sei bellissimo Julien Giovanni."
Dicendo così le loro labbra si incontrarono in un bacio casto e puro. Appena si staccarono Julien sorrise annuendo:
"Anche tu non sei da meno…"

Intanto fuori sulla veranda, mentre la luna brillava in cielo c'era una figura di bambina seduta sulla balaustra, davanti a lei in piedi invece c'era un uomo dai lunghi capelli scuri che la fissava con i suoi occhi scuri.
"Michel, Michel, che cos'è quello sguardo seccato?"
"Alain è mio Josy, l'ho visto prima io."
"Quella povera creatura, su cui hai messo gli occhi, mi fa pena."
"Lui in futuro diventerà mio figlio."
"Per quel ragazzo prevedo secoli di sofferenza, lo sai questo."
"Ma io lo voglio e sarà mio."
"Noi creature della notte siamo sempre degli egoisti."
"Con ciò? Io gli donerò la vita eterna, che tutti bramano."
"Costretto a vivere nella notte come noi?"
"C'è sempre un prezzo da pagare non credi, Josy?"
"Si, ma io per esempio ho scelto da sola di percorrere questa strada… e per quanto ne so anche tu, ma lui, lui accetterà questa cosa?"
"Sarà costretto a sceglierla e non per volontà mia."
"Sono contento che ne sei convinto."
"François…, è da molto che non ci vediamo."
"In fondo conosci Jospehine, è molto possessiva del corpo, anche se adesso sono riuscito ad uscire…, forse vuole che parli con te."
"E di cosa?"
"Del tuo futuro figlio? Abbiamo entrambi visto un futuro scuro per lui."
"Non vedo dov'è il problema."
"Ah, no?"
"François noi siamo maledetti e come ha già detto la tua gemella, siamo estremamente egoisti."
"A noi non interessa se la persona amata soffre, basta che siamo noi a essere soddisfatti?"
"Esatto."
"E la questione Marie?"
"Alain in poco tempo non vedrà che me, inoltre alla dolce sorellina penserà Ramirez."
"Uhh, un incarico per la mano del diavolo."
"Può fare quello che vuole di lei, ma dopo che Alain diventerà mio in tutti i sensi non la voglio tra i piedi."

Julien osservava la figlia ballare con il marchesino, notando che stavano chiacchierando animatamente. Sorrise a se stesso cercando di fare finta di sospirare (ignoro come lo fai ndSaya fatti un dvd di … tua ndJulien)
"Che hai Ju?"
Il Giovanni guardò distrattamente l'amico.
"Finalmente la vedo sorridere."
"Come mai?"
"Qualche mese fa ci è arrivato il messaggio che suo figlio è disperso."
"Perché ha già un figlio?"
"Intendo figlio naturale, il vampiro di cui Giulio era ghoul è morto, mentre del ragazzo nessuna notizia."
"Non ho capito."
Julien scosse la testa poi fissò Jean negli occhi:
"Coloro che vengono scelti per diventare Giovanni nascono in una delle famiglie dei Giovanni e sono destinati a diventare se non vampiri almeno ghoul di questi. Antea prima di venire da me e diventare mia figlia diede alla luce un bambino che chiamò Giulio."
Jean continuò a fissare l'amico per poi attirarlo a se abbracciandolo come per proteggerlo.
"Mi dispiace."
Julien nascose il viso vicino al collo di Jean, poggiando un bacio delicato sulla pelle scoperta. L'uomo dagli occhi verdi sorrise, passando la mano lentamente sulla schiena dell'amante. Sentì Julien passare giocosamente la lingua sul suo collo come per tentarlo e Jean non se lo fece ripetere due volte. Attirò l'uomo dai capelli castani in un angolo buio, spingendolo contro la parete mentre le sue labbra cercarono quelle dell'amante e quando le trovò ci fu un esplosione di emozioni. Le loro lingue si intrecciarono duellando freneticamente. Julien spinse via per un momento Jean sorridendo maliziosamente. La sua lingua accarezzò le proprie labbra, poi estroflesse i canini provocandosi una ferita leggera. Jean fissò affascinato quella goccia rossa di sangue. Senza distogliere lo sguardo imitò in tutto e per tutto Julien, per poi attirarlo nuovamente a se, le loro labbra si rincontrarono in un bacio di complicità scambiandosi il sangue in una tacita promessa. (seeeee… ndSaya -.- ndJ&J)

Nella sala da ballo, Alain aveva un sorriso ingenuo sulle labbra mentre chiacchierava con la giovane Giovanni.
"Voi siete la figlia di monsegnour Julien?"
"In un certo senso si."
"In un certo senso?"
La musica continuava mentre i due ragazzi si muovevano al ritmo.
"Lui è come un padre per me."
"Capisco."
"E voi Alain?"
"Io?"
"Per voi cosa rappresenta il Duca?"
Alain arrossì a questa domanda sbrigandosi a rispondere.
"Solo un amico."
Antea alzò un sopracciglio ma non disse niente per ribattere alla risposta del marchesino. Alain la osservò per un momento poi sussurrò:
"Cosa?"
"Niente… Alain com'è la vostra famiglia?"
Il giovane sorrise dolcemente:
"Ho un fratello minore, due sorelle maggiori e due minori, prima ne avevo tre di minori, ma una è morta tra le braccia della più piccola."
"Deve essere stato uno shock."
"Marie urlava tra le lacrime supplicandola di svegliarsi."
A quel ricordo lo sguardo di Alain si offuscò di una tristezza toccante. Antea gli asciugò una lacrima sorprendendosi di essersi commossa vedendo dopo anni una lacrima vera e non di sangue. La ragazza gli rivolse un sorriso rassicurante.
"Sarà stata dura anche per te."
Gli occhi rossi fuoco di Alain incontrarono quelli azzurri acqua di Antea e le sorrise:
"I primi tempi era dura, ma dovevo abituarmi all’idea di non poterla più vedere."
"Così come io con Giulio."
"Giulio?"
"Mio figlio."
"Mi dispiace…"
"Ormai sono passati molti anni, ma lui sarà sempre nel mio cuore."
"Come la piccola Angelique."

Michel rientrò scrutando la sala da ballo, notando presto che Alain e Antea stavano conversando amichevolmente. Lo sguardo del Lasombra si fermò per un tempo indeterminato sulla sua giovane preda, ammirandolo appieno. I suoi occhi color della notte si mossero a cercare l'altra persona senza successo. Così si poggiò sulla colonna prendendo un bicchiere dal primo valletto che passò vicino a lui. Poggiò le labbra sul bordo del bicchiere mentre osservava il ragazzo dagli occhi rossi con interesse sperando che Jean si facesse vivo (morto al massimo ndSaya il tuo humor fa schifo ndAla ma sta zitto confuso ndSaya me la pagherai ndAla) al più presto. Alain alzò lo sguardo che venne catturato dagli occhi suadenti di Michel. Gli sorrise mentre il suo viso si tinse di rosso, per poi distogliere lo sguardo:
"Vogliamo fermarci un po' signorina Antea?"
"Si…"
La ragazza si guardò intorno notando che il suo sire era scomparso, adocchiò Michel e trascinò Alain verso l'uomo.
"Duca De Bournier è un piacere rivederla."
"Antea bella come sempre."
"Oh… mi fa arrossire Duca."
Michel annuì poi guardò il ragazzo:
"Alain ti sei divertito?"
Il marchesino imbarazzato annuì distrattamente mentre contemplava le proprie scarpe facendo quasi ridere la ragazza.
"Ma Ju?"
"Non saprei… era con Jean."
"…"
Antea sbatté le palpebre poi si mise a ridere mentre i due uomini la guardarono sconcertati.
"Perché ridi?"
"Sicuramente si sono imbucati in qualche angolino buio." (maniaca ndRng ci sarai ndAntea hahahahahaha fatti valere Anteuccia ndSaya cmq è più maniaca Saya di me ndAntea -.- ndSaya)
Alain continuava ad avere un’espressione confusa, mentre gli occhi di Michel davano a vedere che il Lasombra era abbastanza seccato.
"Potevo pensarci prima."
Appena disse queste parole, da dietro una tenda emersero i due in questione. La ragazza cercava di trattenere le risa, mentre Alain li osservava con curiosità. Jean e Julien si avvicinarono con disinvoltura.
"Antea stai male?"
"No… no… mphf"
"Ma che succede?"
"Julien ma non vedi che sta cercando di non ridere?"
Il Giovanni fissò confuso la propria figlia mentre Jean guardò Michel con un sopracciglio alzato.
"Jean devo parlarti."
Appena disse quelle parole da fuori si sentì un urlo.
"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH"
La musica si fermò di scatto, le persone che ballavano e gli altri che li guardavano danzare, si girarono verso i balconi, verso l’esterno. Ci fu uno scambio di sguardi tra Jean, Julien, Michel e Armand. Le persone iniziarono a dirigersi vero le terrazze. Davanti ai loro occhi si presentò una scena raccapricciante. Una dama di corte galleggiava nella fontana principale circondata dal sangue, anche da lontano si notava la ferita che aveva sul collo, la pelle e la carne sembravano essere state strappate via a morsi.
Alain sgranò gli occhi fissando la scena non sapendo cosa pensare, quando una mano fredda si posò sui suoi occhi rossi.
"Alain non guardare."
Il giovane non notò il freddo sguardo di Michel scrutare i giardini e fermarsi su una persona nascosta, per poi rivolgere lo sguardo verso il principe che annuì. Jean sembrava non aspettare altro e appena Michel rivolse il proprio sguardo verso di lui, questi sorrise sadicamente facendo un leggero inchino per poi scomparire nel nulla. Julien e Antea si guardarono come se niente fosse, sicuri che sarebbe toccato a loro analizzare il cadavere. Si sentì del vociare.
"Ma come è potuto succedere?"
"Chi è la ragazza mal capitata?"
Poi qualcuno iniziò a far rientrare dentro tutti gli invitati, molti di loro se ne fregarono altamente di quello che era successo alla povera dama di corte, sapendo che il colpevole sarebbe stato punito dall’esecutore che era già stato mandato a cercarlo. Michel continuava a stringere il corpo caldo del ragazzo a se. Michel sentì un sussurro:
"Quella ragazza è venuta il mio stesso giorno alla corte… si chiamava Juliette La Boisone."
"Non ti preoccupare Alain, cerca di non pensarci più."
Il ragazzo annuì ancora scosso da quello che era successo. I due si fermarono vicino a Julien ed Antea.
"Dì a Jean quando torna che gli dovrò parlare in un futuro prossimo, io adesso mi ritiro con Alain."
Il giovane sorrise debolmente alla nuova amica facendole il baciamano e un inchino davanti a Julien.
"Buona notte."
I due lo guardarono apprensivi ed infine Antea gli sorrise dolcemente.
"Buona notte piccolo."

Alain seguiva Michel nel silenzio totale, mentre continuavano a passare per i corridoi stretti e secondari, sembrava sul serio che Michel detestasse gli spechi, eppure erano così belli, poi quando sorgeva il sole ancora di più. Ma il suo amico era molto misterioso e a lui piaceva cosi com'era. Prima quando l'aveva abbracciato il suo cuore aveva iniziato a battere all’impazzata, si era sentito sicuro e protetto. (sei masochista Alain ndSaya ç_ç lo zooooo, ma non ci posso fare niente amo sia Michel che Federico ndAla povero piccolo mio ç_ç ndSaya) Quando finalmente alzò lo sguardo i suoi occhi rossi tramonto incontrarono quelli di Michel, che gli sorrise dolcemente come per rassicurarlo. Entrarono nella stanza del Duca, ma l'uomo non si fermò vicino al letto a baldacchino che era nella stanza.
"Oggi è meglio che dormiamo nella stanza segreta… ne ho una per ogni evenienza se succede qualcosa di pericoloso." (bugiardo ndSaya mica posso dirgli, senti so' 'n vampiro ndMich hai ragione ndSaya)
"Capisco…"
Il vampiro lo teneva per mano e si diresse nella stanza accanto che Alain non aveva mai visto . Entrarono in un buco con un altro letto a baldacchino, con lenzuola di seta nera. Michel si tolse la mascherina nera che indossava e poi la tolse anche ad Alain.
"Non ti preoccupare, la questione si risolverà presto."
Ma Alain ormai non lo ascoltava più, era perso completamente in quello sguardo di pietra, che si ammorbidiva solo quando Michel guardava lui. A quel punto il Lasombra non resistette e si avvicinò pericolosamente.
"Mio piccolo Alain."
Il ragazzo socchiuse gli occhi, confuso, ma sapendo che qualunque cosa stava per succedere era una cosa voluta anche da lui. Michel catturò la bocca di Alain passandogli delicatamente la lingua sulle sue labbra rosee, per poi fargli provare un vortice di emozioni quando le loro due lingue si toccarono ed iniziarono ad accarezzarsi sensualmente. Alain stringeva la camicia di Michel tra le mani, i suoi occhi erano chiusi, mentre il vampiro lo stava abbracciando come se non ci fosse più stato un domani. L'uomo si ricordò che a differenza di lui Alain doveva respirare, così si staccò da quelle labbra intossicanti e lo guardò con un sorriso, mentre l'espressione di Alain era indecifrabile. Iniziò lentamente a spogliarlo, sembrava che al ragazzo non desse fastidio. Poi lo alzò tra le braccia e lo poggiò sul letto matrimoniale. Si tolse anche lui i vestiti e si sdraiò vicino al suo futuro figlio abbracciandolo dolcemente.
"Buona notte Alain."
Gli occhi rossi si puntarono in quelli scuri notte:
"Buona notte Michel."

--------------------------*owari 6*-------------------------------

Saya: :D finalmente finito
Ala: Te ce n’è voluto di tempo
Saya: ringrazia la mia ex moglie
Ala&Mich: grazie ex moglie
ExMoglie: La prossima volta ti decapito lo sai ex marito
Saya: ^^;;;
Rng: Io cmq continuo a pensare che sei una maniaca
Saya: a te dedico i capitoli su Antea, cmq… SAYONARA A TUTTI E BUONA PASQUA!



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