DEDICA: Alla mie grandissime amiche Rosa e Antea, per avermi prestato i loro personaggi (parlo di Federico, Maddalena, Astore e Seji *_*) 
RINGRAZIAMENTI: Ringrazio entrambe le ragazze di non essersi dimenticate di me e dei miei adorati pucci Alain e Giuliana. 
NOTE: miao


La maschera di marmo

parte I

di Saya


Capitolo 1: Alla ricerca dei miei ricordi

La piazza San Marco era illuminata dai timidi raggi di luna. C'era ancora molta gente fuori, tra i turisti e veneziani. Ma solo una persona sembrava spiccare fuori da questa folla assurda. L'uomo era vestito in un impermeabile nero, come se non gi importasse del fatto che erano solo i primi di settembre e che intorno a lui c'erano solo mini gonne, mini mogliettine e pantaloncini corti. Sembrava che non notasse tutta questa folla intorno a lui, come se perso in un mondo tutto suo. I suoi occhi rosso accarezzavano dolcemente e avvolgevano l'intera piazza come per cercare qualcosa dimenticato da tempo. Poi sussurro:
"Strano, speravo che mi ricordasse qualcosa questo posto..."
Lentamente si passo la mano tra i suoi capelli biondi, mentre continuava il suo monologo sussurrato:
"Eppure... c'e' qualcosa qui... che mi fa sentire bene…"
Il ragazzo non fece caso alla sensazione di essere osservato, anche se lo sapeva benissimo che era diverso… in qualche modo.
"Come se qui si nascondessero i miei ricordi più profondi…"
Una donna dai capelli rossi continuava ad osservare l'uomo biondo, che per un attimo si girò verso di lei e i loro sguardi si incontrano, poi lui distolse lo sguardo alzando gli occhi rossi verso il campanile, come se quello che cerca fosse li. La donna continuo a guardarlo di tanto in tanto, con uno sguardo divertito, come se sapesse qualcosa. Il biondino si mise a posto una cocca di capelli troppo ribelli, con una calma, mentre i suoi occhi si posano sulla bellissima donna:
"Scusi… ci conosciamo?"
La donna dai capelli rossi sorrise compiaciuta:
"Noi? Non credo…."
L'uomo tirò fuori un pacchetto di sigarette con un sorriso e se ne accende una:
"Me ne offre una?"
Il biondo le porse il pacchetto annuendo.
"Danken…"
"Sil vous plais…" 
La rossa prese la sigaretta e se la accese , mentre l'uomo la osserva con i suoi occhi fuoco. 
"Siete francese?"
"Oui, madame…. Devo dedurre che voi invece siete tedesca…"
"Ja."
"Bella la Germania… ci sono passato qualche settimana fa."
"Peccato, io ci manco… si potrebbe dire da secoli…"
Il biondino sorride annuendo….
"Io non ricordo…"
"Cosa non ricordate?"
L'uomo la guarda con occhi completamente vuoti, senza traccia di nessun sentimento.
"Niente…"
"E per questo che siete qui?"
La donna iniziò a studiarselo per qualche attimo. 
"La sensazione che mi avvolge in questo posto… e come dire…piacevole… come se ci fossi già stato qui."
"Quindi qualcosa ricordate…."
"No… non ricordo assolutamente di essere già stato qui…. sono solo sensazioni…"
"Comprendo…"
L'uomo sorrise di nuovo, anche se i suoi sorrisi continuarono a essere velati di una tristezza unica, e anche la donna sembrava capire molto bene il stato in qui il biondino si trovava.
"Anche lei ha questo problema?"
"Si…."
"Oh,… capisco… io ricordo solo il mio nome… io sono Alain De Bournier… piacere di conoscerla madoiselle…"
"Siete fortunato… io non so se quello che porto sia il mio vero nome, sono Maddalena, piacere di conoscerla…"
La donna li offri la propria mano, ed Alain elegantemente le fece un baciamano. 
"Nemmeno io posso affermare che Alain sia il mio nome vero…"
Maddalena sorrise compiaciuta. 
"E ditemi… quando siete arrivato?"
"Stasera…"
"Resterete qui?"
"Non lo so… dipende…da non so cosa e non so chi…."
Alain butto via la sigaretta ormai finita… 
"Il Cipriani qui a Venezia è un ottimo albergo."
Mentre l'uomo fece un mezzo sorriso Maddalena buttò via la sua sigaretta lontano, osservando come si spegneva. 
"Grazie,… lo terrò a mente…"
"Bene…."
Alain tornò a guardare il campanile…
"Venezia e una bella città, merita di essere vista…"
"Si, l'ho notato…sembra che lei ami questa città."
"Si, mi piace molto…si può dire che ormai abito qui…"
"Io vorrei tanto ricordare… non importa se sono ricordi brutti o belli.... ma senza niente e cosi difficile…"
"Immagino di si… ma forse restando qui non è escluso k potreste ricordare qualcosa."
Alain si girò di nuovo verso la donna dai capelli rossi.
"Sembra quasi che voi vogliate che io rimango qui…"
Abbozzando un sorriso continuò:
"Potrebbe essere … ma anche no…"
Maddalena con un aria intrigante rispose:
"Chissà…"
"Già… chissà…"
"Dico solo che se siete tornato qui… un motivo ci sarà…."
"Sono andato anche a Madrid, Roma, Monaco in Germania, Londra… eppure… perché proprio Venezia dovrebbe ridarmi i miei ricordi?"
"Mah… restate qui e scopritelo, non è una città molto grande…"
"Forse avete ragione… dovrei provarci, dovrei dare anche a questa città la possibilità di provare…"
"Ja…"
"Conoscete qualche posto carino per fermarsi a bere qualcosa?"
"Ja, ci sono un paio di posti dove potremo andarci…"
"Allora andiamoci, vi offro qualcosa, visto che guardando il campanile di certo non mi ritornerà la memoria…"
"Beh, si…"
Alain da gentleman offri un braccio a Maddalena che lei accetto ben volentieri. 
"Andiamo?"
"Ja…"
Senza dire una parola si incamminarono per le stradine di Venezia, ed Alain fu guidato dalla rossa. Maddalena entrò in un vicolo ed entrarono in una specie di locale. Il biondino si guardò introno.
"Bel posto… non si può fumare qui?"
Il locale dava molto l'aria di antica taverna c'erano i tavoli di legno e i lampadari con candele. Maddalena fecce il segno di seguirla verso un tavolo più appartato…
"Penso che qui non dia fastidio il fumo…"
Alain la seguì e la fece sedere per prima, per poi sedersi anche lui di fronte a lei guardandosi ancora introno. Nel locale c'era pochissima gente, erano quasi soli e dopo un po' si avvicino un cameriere, che sembrava conoscere la donna dai capelli rossi. 
".........come se ci fossi gia stato... ma quando?.... non riesco a ricordare…."
Maddalena fece un segno al cameriere e ritornò a guardare Alain.
"Può darsi che ci siete già venuto…"
"Forse… comunque e una sensazione piacevole…"
Il locale aveva un aria tranquilla e la luce soffusa dava un idea di grande intimità. Mentre Alain si perse nei suoi pensieri contemplando che questo posto gli era noto, e che ci e stato di già, ma con qualcun altro.
"Mhm…"
"Di poche parole signorina?"
Il cameriere tornò poggiando due coppe di peltro e le poggiò davanti alla donna e all'uomo, con dentro un liquido rosso cupo. Alain guardò nella coppa. 
"Pensavo… questo posto è tranquillo e favorisce i pensieri…."
"Infatti…"
Maddalena prese la coppa, mentre Alain la imitò facendo il segno di brindisi e la rossa accettò. 
"Ai ricordi!"
"Ai ricordi…"
La donna posò le labbra sulla coppa e guardò Alain da sotto ciglia… mentre il biondino beveva come se niente fosse….
"Vi piace?"
"Si,…., molto buono…"
Alain poso di nuovo la coppa e fece un segno come se sospirava:
"Ho una sensazione di vuoto…. come se mi mancasse la mia metà, e non capisco…"
"Si vede che siete qui per cercare qualcuno allora…"
L'uomo sorseggio ancora un po' del liquido rosso. 
"Forse,…, e ne ho bisogno sempre di più…"
"Come una droga?"
Alain guardò negli occhi Maddalena e annui lentamente.
"Chissà se e un bene che la ritrovate…"
Mentre si sporge sul tavolino giocando con il bicchiere.
"Io voglio sapere, e sono sicuro, che questa persona potrebbe aiutarmi…"
"Aiutarvi?"
"A ricordare…"
Maddalena sorseggio dalla coppa con un sorriso. 
"Chissà, forse avrete fortuna…"
"Perché dice cosi?"
"Visto k non ricordate…ma cercate qualcuno…solo la fortuna vi può aiutare"
"Voi avete detto forse avrete fortuna...."
"O forse anche questa persona vi sta cercando…"
"Come se sapeste qualcosa...comunque non lo so se mi cerca...e se mi cerca... non mi ha ancora trovato"
"Suppongo k vene accorgerete quando accadrà…"
Alain sorseggia ancora un po' dalla coppa.
"Suppongo…"
"I ricordi a metà sono una cosa strana…"
"I miei non sono ricordi a metà, sono solo sensazioni… voi avete ricordi a metà?"
"Sogni…"
"Io nemmeno quelli…"
"Ma il mio passato e lontano…. molto… il vostro direi che e più vicino…"
"Io direi che sia quello lontano che quello recente…"
"Comunque potrebbe essere anche pericoloso non ricordare Alain."
"Lo so benissimo."
Maddalena per un po' guardò oltre Alain e sorrise con sufficienza, mentre il biondino non capisce. 
"Alain il fatto e che noi due siamo molto simili…"
La rossa marca le parole sorridendo in maniera accattivante, mentre Alain alza un sopraciglio.
"E direi che non è un caso che vi abbia notato tra la folla."
"Sarà…. perché dite cosi?"
Maddalena si sistemò i capelli con un gesto disinvolto.
"Mi siete simpatico, e voglio darvi una mano…"
"Grazie…"
"Non posso dirvi chi siete, ma cosa siete,…"
"Cosa sono?"
Alain la guarda abbastanza perplesso. Maddalena lanciò un altra occhiata alle spalle del amico di fronte a lei, poi x un istante fece una smorfia gettandosi in dietro una ciocca di capelli come a dire non rompere faccio a modo mio e Alain questa volta si gira per vedere cosa succede alle sue spalle, notando solo un ombra.
"Si vede che non ricordate nemmeno la vostra natura…. Alain sapete cosa contiene questo calice?"
"Aperitivo?"
Maddalena sorride divertita. 
"Si in un certo senso…"
"Spiegatevi…"
"Ma il pasto, vi ricordate qual è?"
"Il pasto?"
"Vi andrebbe un bel pollo arrosto?"
"No…"
Ed istintivamente gli venne da pensare che cavolo ci poteva fare con la carne arrosto.
"E una bella fanciulla con la pelle candida e un bel collo bianco e vellutato?"
Alain non disse una parola, ma si lecco lentamente le labbra, mentre Maddalena sorrise. 
"Per fortuna gli istinti sono istinti…"
Alain ribeve dalla coppa…
"So di cosa parli, mi succede ogni cinque notti…"
La rossa si leccò le labbra con finto candore e sussurrò con un sorriso:
"è normale…. per un vampiro…"
Il biondino riguardò la coppa, poi sussurrando chiese alla donna di fronte a lui:
"Volete dire che sono una creatura della notte?"
"Ja…"
"Capisco."
"Si può dire che siamo fratelli, Alain caro, apparteniamo alla stessa razza. Oltre che e una cosa che deve rimanere segreta…"
"Nessuno deve saperlo… se no mi metto nei guai?"
"Ja…"
Il biondino annui:
"E per questo che vi ho sentita cosi vicina … quando vi ho visto…"
La donna dai capelli rossi annui, mentre Alain continuò:
"Capisco."
"Mercie Maddalena…"
"Qui ci sono posti dove troverete quelli come noi…"
"E noi siamo in uno di questi posti?"
"Ja… vi consiglio di andarci…"
Il biondino annui di nuovo, ma questa volta guardandola negli occhi.
"Inoltre anche se adesso non vi ricordate, ci sono persone che governano tra noi, e bisogna presentarsi a costoro…"
"E come ci si presenta?"
"Bisogna andare in posti precisi…"
"Come ad un sovrano?"
"Ja, precisamente."
"Oh,…"
"Solo che è un principe, Astore e il suo nome…"
"Astore… l'ho già sentito… ne sono certo…"
"Molto probabile…qui a Venezia il circolo di potere è molto conosciuto… e poi…. dovreste conoscere anche il custode…"
Maddalena trattiene un sorrisetto.
"….Federico…" 
Sentendo questo nome qualcosa scatto dentro il vampiro che alzo lo sguardo e fisso serio Maddalena.
"Ah… e quando posso presentarmi al principe?"
"Bhe quando volete…"
"Se e una cosa che si deve fare… dovrei farla subito…"
"Già…altrimenti ..qualcuno potrebbe avere da dire"
Maddalena quasi sbuffò. 
"Lei può dirmi dove posso trovarlo?"
"Si, certo."
La rossa si alzò con grazia seguita a ruota da Alain. 
"Se volete vi accompagno io…."
"Grazie Maddalena, siete molto gentile…"
"Di nulla ci si aiuta sempre tra fratelli…"
Il biondo annuì mentre porse il mano alla donna disse:
"Mi e stata di molto aiuto."
Uscirono insieme e Maddalena lo porto alla porta principale del posto in qui sono stati, alla Maschera Purpurea di Venezia. Il luogo d'incontro di vampiri di questa città sul mare. 
"Questo e il punto di ritrovo di quelli come noi…ed e il luogo dove si trova il principe e anche il custode…."
"Entriamo?"
"Va bene…."
Il giovane segui la rossa nel locale ed entrando per l'anticamera si accorse che il posto aveva qualcosa di famigliare. Entrando finalmente in un salone era enorme con parecchi tavolini e divani. La sensazione che lo avvolgeva era come se conosceva benissimo questo posto in passato, eppure era solo una sensazione. Alain scruto ogni dettaglio di questo posto mentre Maddalena disse:
"Non so se il principe e presente adesso, molto probabilmente no…"
"Capisco… allora devo presentarmi al custode?"
"Penso proprio di si…"
Nel salone c'era poca gente, anzi era quasi vuoto.
"Adesso vado informarmi…"
Dicendo cosi Maddalena se ne andò in un'altra sala, mentre Alain stava in piedi guardandosi introno e rigirandosi i pollici abbastanza nervoso. In quel momento entrò un uomo dai lungi capelli neri e vestito preciso di colore nero. Alain si gira verso di lui e le braccia li cadono sui fianchi mentre lo fissa affascinato sentendo un attrazione inimmaginabile. La rossa dopo un po' tornò:
"Il principe non e presente vi riceverà domani…"
Alain non la guarda ma annuisce alle sue parole, senza mai distogliere gli occhi dal uomo appena entrato, mentre Maddalena sorride divertita.
"Presentatevi a quel uomo li."
Ed indicò l'uomo che Alain stava gia guardando da un bel pezzo. Il biondino continuò a guardare quel uomo, ma non fece un passo:
"Lui?"
La donna gli diede una spintarella verso l'uomo dai capelli neri:
"Certo, e lui il custode."
Mentre Alain si avvicina lentamente con un groppo in gola, mentre Maddalena si allontanò con un sorrisetto divertito come se cercasse qualcuno. Il biondino sembrava quasi avere paura di avvicinarsi cosi sussurro lentamente all'uomo…
"Buona sera…ecco.... mi hanno... detto... che.. devo.... eh... dire a voi che sono qui…."
L'uomo lo guardo con freddezza, quasi dando l'impressione che fosse una stata. 
"Mi e stato riferito,… siete giunto qua da poco?"
Alain alzo lo sguardo, non sapeva cosa cavolo gli succedeva, questa voce cosi profonda gli era famigliare e non poco, se il cuore battesse ancora, adesso sicuramente sarebbe esploso. Ma quest'uomo continuava a trattarlo con freddezza, eppure…. Alla fine il suo sguardo vuoto si trasformo in uno triste senza che il vampiro biondo se ne accorse.
"Si… stasera…"
"Avete intenzione di restare?"
"Si forse per qualche giorno…"
L'uomo iniziò a scrutarlo, mentre Alain era molto confuso di tutte queste sensazioni insieme. Non le aveva mai provate cosi tante nello stesso momento. Mentre il moro davanti continuava a essere più freddo di un iceberg (Ru sembra fuoco in confronto a lui ndSaya).
"Conoscete le regole di Venezia?"
Continuò l'uomo mentre non smise di scrutarlo. Alain trovo solo la forza di scuotere la testa nel segno di un no.
"Unica regola universale e la discrezione…"
"Si…."
"Qui alla Maschera troverete alloggio in caso di bisogno… se siete in pericolo c'è la porta sul retro per entrare…"
Alain continuava ad annuire solo in quel momento non poteva dire niente, anzi aveva paura che la voce poteva tradirlo.
"Se vi serve alloggio ve lo si può trovare…"
Finalmente il biondino riuscì a trovare la forza di parlare e sussurrò:
"No… posso trovarmelo da solo…"
"Molto bene,… qual e il vostro nome?"
"Alain … Alain De Bourner…."
"Bene il mio è Federico Orsini Malaspina…in caso di necessità farete capo a me…"
Alain non riusciva più a trattenere il malessere che provava, e quando il custode pronuncio il suo nome, questo lo trapasso come una scarica elettrica e sussurrando un va bene a fatica, mentre impallidiva sempre di più osservato da Federico. 
"Ho idea che necessitate di nutrimento."
"No….l'ho fatto da poco…."
"Bene, il salone e a vostra disposizione…"
Alain pensava a dove cavolo si era cacciata Maddalena, la quale pero e uscita pochi minuti prima con un uomo alto e biondo. Il vampiro era completamente smarrito, e di certo il comportamento di Federico non lo aiutava molto, anche perché dopo che non disse più una parola sembrava una statua greca vestita. Alain si girò via da lui e con passo lento se ne usci dalla Maschera seguito dallo sguardo del moro, che non mosse un dito, per poi accasciarsi per terra sussurrando a se stesso in quel aria fresca alle stelle che si vedevano per via del cielo limpido:
"….. Fede….."
Il quale in quel momento si cercò un posto a sedere nel salone.
"Perché mi attira come una calamita... perché mi sentivo come finalmente intero acanto a lui....."
Il biondino sentiva quasi la sua voce nelle orecchie, e si copri il viso ripetendo:
"Smettila…. Smettila…e troppo…"
Alain si girò di scatto come se qualcuno lo osservava, eppure c'era solo ombra e niente altro, la stessa cosa che gli successe nel locale, quando era insieme con Maddalena. Questa volta però continuò a fissarla, quel ombra gli dava pace, e un senso di calma, ed in un certo senso gli ricordava Federico. 
"Ti prego…"
Si avvicinò al ombra tremante. 
"Chi sono io…. Perché non sono morto…"
In quel momento spuntò da dietro lui Maddalena.
"Alain…."
Il vampiro biondo si girò di scatto.
"Che ci fai qui fuori? Ti sei presentato?"
La rossa iniziò a scrutarlo, Alain era tremante e pallidissimo, mentre quel bellissimo viso era rigato dalle lacrime di sangue.
"Questo non va bene , che hai? Stai male?"
L'uomo le risponde qualcosa di indecifrabile, mentre lei gli asciuga le lacrime con un gesto affettuoso. 
"Se qualcuno le vede… come le spieghi queste?"
Alain solo alzò lo sguardo e Maddalena noto che quel vuoto che prima popolava quei occhi rossi, si era tramutato in una tristezza profonda e la donna sbuffò.
"Allora che hai intenzione di fare?"
"Io non lo so... Maddalena..... mi attira come se fosse lui la ragione della mia vita...."
Quasi iniziò a piangere di nuovo quando la rossa lo fermò:
"Mmmm, frena le lacrime…."
Il biondino cercò di trattenersi, mentre la vampira continuò:
"Senti non so Fede, ma io sono un tipo pratico, non so come ma voi due vi conoscete o vi conoscevate…."
"E lui la meta che cerco…."
"Ora Fede è… lasciamo stare, è quello che è…se aspetti che faccia lui un passo stai fresco…"
" E colpa mia, ne sono certo, gli ho dovuto fare qualcosa di terribile… e sicuramente successo qualcosa, ma io non ricordo NON RICORDO…"
"Non so di k parli in questo non posso aiutarti, dovrai convincere lui a farlo…"
"E come?"
"Va da lui e parla chiaro, semplice no?"
"Non hai visto... non mi ha degnato di uno sguardo…non gliene frega.... minimamente... non si e scomposto…"
"Seee, è sempre così… non si scomporrebbe nemmeno se lo prendessi a calci nelle palle."
Alain si alzò:
"Si hai ragione…"
"Credimi lo conosco da quando ricordo di esistere…"
Il biondo annuì:
"Va da lui e niente debolezze…"
Alain si asciugo l'ultime tracce di lacrime del suo sangue e si mise la maschera da marmo, portata cosi bene da Federico.
"Ja, bravo… come un vero soldat!"
"Grazie Maddalena…. Che farei senza di te…"
Maddalena sorrise e strizzò un occhio, mentre Alain mise a posto una ciocca di capelli ribelli, poi annuì e con la testa alta rientro nel salone dirigendosi dove in quel momento era seduto Federico. Mentre il mr.frigorifero vampirico (scusate non ho resistito ndSaya) era seduto li con indifferenza. Alain si fermò davanti a lui, mentre quel Alain di prima sembrava solo una pallida ombra di questo e sembra estremamente deciso. Federico alzò a malapena il suo sguardo.
"Dovrei parlarvi in privato signore…."

---------*Fine Capitolo 1*-------




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions