E
dopo X ci ho provato anche con Tokyo Babylon^^’’!!! Il risultato… bè,
scopritevelo da soli, io ci ho provato :p!!!
I
personaggi sono delle mitiche Clamp che però presto mi regaleranno perché io
sono tanto dolce e gentile con loro^-^!!!
Fuuma: Ma non farmi ridere-__-…
Io:
Perché, non è così ():)? E poi tu che ci fai qui che non compari nemmeno?_?
Fuuma:
E’ proprio perché non compaio che sono venuto qui a lamentarmi>__<!!!
Io:
Ah^^;;;… e che ti posso dire… pagami e una parte te la concedo*__*!!!
Fuuma: Non la voglio più-__-…
Io:
Tirchio-_-…
La maschera
dell'assassino di
Aya-chan
Petali
di ciliegio bagnano la mia vita in un esistenza senza senso mentre cammino
guardandomi intorno senza vedere davvero tutte queste persone che credono
di avere un futuro, che credono in qualcosa chiamato destino.
E io rido, non riesco a
fare a meno di ridere pensando proprio a loro e a quanto siano stupidi,
ipocriti, deboli esseri che si nascondono nelle sicurezze di un lavoro, di
una famiglia, di un amore…
Cose stupide, inutili,
senza senso che però formano la loro esistenza e sono fondamentali per la
sopravvivenza dell’unica specie a cui è stato dato il dono
dell’intelligenza, e quando guardo quei patetici esseri combattere
inutilmente cercando di divincolarsi dai fili di un futuro già deciso non
posso che ridere di loro.
Incapace di amare e
provare qualsiasi altro sentimento fingo di vivere come loro, fingo di
essere come qual ragazzo dagli occhi color speranza mi vorrebbe, ma presto
il patto sarà sciolto e i suoi occhi verranno tinti del sangue di cui il
Sakura vuole cibarsi, di cui da molto voglio sentirne l’odore.
Con lentezza mi faccio
largo tra la folla che ignara ospita tra sé un assassino, che non sa o
soltanto non vuole ammettere a sé stessa che la vita prima o poi finisce
e che combattere sapendo di perdere comunque è inutile, ma loro, folli
animali intelligenti, non si arrendono e si aggrappano alle speranze che
puntualmente vengono infrante.
Non sanno che io sono
in agguato e che proprio uno di loro potrebbe essere la mia prossima
vittima, la prossima anima di cui si ciberà l’Albero sempre affamato.
La maschera continua a
coprire il mio volto ogni qualvolta sono con lui che mi sembra un cucciolo
di leone coraggioso ma ancora debole e indifeso, è con essa che continuo
a stargli accanto aspettando il compiersi del patto che tempo fa ho fatto
con lui quando non era che un bambino ma i suoi occhi erano sempre gli
stessi.
Con una mano nella
tasca tiro fuori un pacchetto di sigarette e ne prendo una appoggiandola
alla bocca e accendendola aspirandone il fumo nocivo che mi riempie i
polmoni allo stesso modo di come questi esseri che camminano e pensano
riempiono la mia vista.
Non sono che oggetti
per me sempre pronto ad ucciderli alla Sua richiesta, sempre indifferente
al loro dolore che come un’ombra li accompagna in tutta la loro
esistenza perché è impossibile farne a meno.
Eppure io esisto
proprio come loro, ma non ho sentimenti da sprecare per niente, non ho
lacrime da buttare per nessuno, non ho dolore da provare e mai ne avrò
perché il giorno della riscossione per la mia vittoria è vicino e il
cucciolo di leone, la preda del cacciatore, sta per cadere nella sua
trappola e presto morirà…
Sono ancora davanti a
lui che gentilmente mi accoglie in casa vedendo il sorriso che senza
fatica gli mostro come fosse una fotografia in un album di ricordi, come
se fosse un nuovo vestito di cui vantarmi, come fosse una merce esposta in
un negozio. È questo che è il mio sorriso, troppo spesso sulle mie
labbra, falso per me, ma solo un sorriso per lui che ancora non ha capito
chi sono e ciecamente si fida di me facendomi entrare nella sua vita come
ora sono entrato a casa sua: con un sorriso.
- Hokuto-chan mi ha
detto di tenerti compagnia visto che oggi avrebbe tardato. – gli dico
con una punta di malizia nella voce che lui nota ma fa finta di niente
chiudendo la porta dietro le mie spalle e appoggiando il soprabito che gli
ho dato.
La lampada in cucina,
unica luce della casa, è rimasta accesa mentre con calma si avvicina alla
stanza e io lo seguo senza smettere di sorridere, un sorriso gentile che
mentre passiamo davanti ad uno specchio perde la sua apparenza mostrando
la realtà che però lui ancora non deve scoprire e con un gesto rapido
della mia mano lo specchio va in frantumi e Subaru si ferma a guardare
stupito i pezzi di vetro ai miei piedi.
- Ma… cosa è
successo? – chiede senza capire, senza poter intuire e io faccio finta
di non sapere, come per questo lungo anno ho fatto finta di essere un
altro nascondendo la mia vera immagine dietro un paio di occhiali e dietro
ad una frase senza alcuna importanza che però riesce così bene a far
breccia nel cuore del mio piccolo cucciolo.
-
Subaru-kun… - il mio sussurro gli arriva all’orecchio come una fresca
brezza di primavera e un brivido gli attraversa la schiena mentre con un
dito seguo il suo percorso e lo vedo arrossire sotto il mio tocco lieve.
Questo mi diverte. Cosa farebbe se ora lo baciassi? È proprio questo che
mi diverte oltre ogni modo, sapere che un solo mio gesto basta per
ottenere il suo amore, che un solo mio gesto basta per distruggere anche
la sua vita e aggiungere il suo cadavere a quelli che dimorano ai piedi
dell’Albero da quando sono diventato un Sakurazukamori uccidendo mia
madre, la donna che mi ha dato la vita e a cui io ho tolto senza provare
niente, assolutamente niente e come sarà anche in futuro.
Eppure ora sono qui
mentre, circondato dal suo profumo che invade tutta la casa, lo desidero
come mai ho desiderato una cosa in vita mia, e, mentre un frammento di
vetro riflette la sua mano coperta da un guanto nero e su di essa il mio
marchio, veloce lo afferro per il collo spingendolo con forza contro il
muro e perdendo i miei occhi nei suoi in cui c’è qualcosa che a me
manca…
- Subaru-kun… ti
desidero… - mormoro assaggiando il dolce sapore delle sue labbra e
cibandomi della sua bocca mentre gioco con la sua lingua e lui ricambia il
bacio perduto in quello che crede essere il mio amore per lui.
È così forte il
sapore di lui che ne voglio ancora e continuo a baciarlo con passione
bruciante per riempirmi di lui e accontentare il mio desiderio.
Continuo a tenere
stretto il suo collo sottile mentre con l’altra mano inizio a
sbottonargli la camicia nera, scelta per lui probabilmente da Hokuto-chan,
e accarezzargli il torace.
Desidero tutto di te
Subaru…
E, più lo bacio, più
il mio desiderio aumenta e io posso solo assecondarlo e lasciarmi
trasportare dal mio istinto come un animale che avvista la sua preda, e la
mia preda è Subaru.
La mia bocca, affamata
di lui, esplora tutto il suo corpo che in pochi minuti si ritrova nudo e
rispecchia la luce della luna mentre viene oscurata dall’ombra di un
assassino con le mani sporche del sangue di troppe vittime.
Faccio scorrere le mie
mani lungo il suo candido corpo fino a cingergli i polsi e con la lingua
gioco con il suo ombelico seguendo la sua forma per poi scendere più in
basso, alla sua virilità eccitata che prendo tra le labbra succhiando
avidamente.
Desidero tutto di te
Subaru…
Sentirlo gemere mi
eccita sempre di più e alimenta la voglia che ho di lui che in questo
momento sta diventando troppo e senza che me ne renda conto sto perdendo
il controllo della mia maschera e del cuore che non ho mai avuto e che non
ha mai battuto per nessuno, ma ora qualcosa sta battendo al suo posto
privo delle redini che lo controllavano…
Sento il sapore del suo
succo mentre chiudo gli occhi e ancora il profumo di lui mi pervade e
rimane sulla mia pelle indelebilmente, impedendomi di rimettere la mia
maschera e restare insensibile, insensibile a tutto ma non a Subaru che
desidero, che voglio e che mi appartiene.
Mi stacco da lui che
ancora ansimante è appoggiato alla fredda parete e mi guarda, mi guarda
mentre anch’io ansimo per la passione che mi investe togliendomi il
fiato ma mai come il suo contatto riesce a spezzare la mia maschera di
indifferenza.
È troppo difficile
resistere a questa impazienza che mi travolge e mi impedisce di smettere
di volerlo, così, velocemente sto di nuovo baciando la sua bocca e senza
aspettare oltre soddisfo il mio desiderio penetrando in lui, fondendo la
preda con il cacciatore in una corsa senza meta che è il nostro amarci…
il suo amarmi perché io non posso permettermelo, perché io non ne sono
capace e l’unica cosa che davvero mi interessa è vincere la nostra
sfida.
Solo questo…
Ma ora sono qui con lui
tra le mie braccia e nel vetro andato in pezzi non riesco più a vedere il
mio vero sorriso e la sua apparenza è scomparsa dal riflesso che mostra
solo noi due uniti dalla bramosia, uniti nella passione.
Guardo Subaru, i suoi
occhi continuano a brillare nell’oscurità con cui condivido la mia
esistenza da tutta la vita e nuovamente in essi riesco a scorgere quel
qualcosa che a me manca e che ancora non riesco a capire e non voglio
scoprire…
Lentamente mi rivesto
senza smettere di guardare in quegli occhi che come calamite di smeraldo
mi attirano a loro incatenandomi e, anche se so che non mi è possibile,
vorrei abbandonarmi in quell’oceano verde e provare anche solo una volta
quello che lui prova, quello che posso leggere nei suoi occhi che dicono
sempre tutto senza mai mentire, senza mai fingere…
Eppure non mi è
possibile e raccogliendo uno dei frammenti del vetro su cui piccole gocce
rosse cadono dalle mie dita mi guardo mettere di nuovo quella maschera che
ora sembra più stretta e che avrei voglia di spezzare con le mie mani e
spezzare con essa le catene che legano il mio corpo per mettere al loro
posto Subaru e il suo folle amore, perché altro non può essere se non
pazzo, malato, quest’amore che lo spinge a darmi tutto di sé e farsi
mio…
Con un ultimo sorriso
esco dalla porta uscendo anche da quella prigione che è diventata la
vicinanza di lui che mi confonde le idee, che mi annebbia i sensi e mi
lascia con il cuore nel petto che batte troppo forte per me che non l’ho
mai sentito battere.
In strada, al buio,
unico luogo in cui mi senta davvero a mio agio, rivolgo lo sguardo alla
finestra della sua stanza in cui lui probabilmente si sarà messo a
riposare pensando a me, pensando al mio amore che si illude ci sia come si
illude esista un veterinario di nome Seishiro…
È solo illusione la
sua, il sogno di un piccolo cucciolo di leone sperduto nella giungla di
ferro della città in cui cerca di salvare le anime di persone che si
stanno autodistruggendo lentamente…
Un’altra sigaretta
riposa consumata tra le mie labbra che vogliono ancora sentire il sapore
dei suoi baci e del suo corpo, ma il mio non è che un desiderio
impossibile perché so che la prossima volta che ci incontreremo sarà per
mettere fine alla nostra storia durata un anno in cui io smetterò di
amarlo per farlo diventare finalmente nutrimento per l‘Albero che come
me lo vuole e aspetta…
So bene che il mio
volerlo non è amore, ma solo voglia di sentire ancora il suo corpo di
porcellana muoversi sotto il mio in un ultimo caldo abbraccio per poi
farlo cadere nel soave mondo del nulla che lo aspetta da quando è
diventato la mia preda, da quando ho impresso su di lui il mio marchio…
E mentre sto di nuovo
camminando tra persone che continuano come possono la loro misera
esistenza senza senso ripenso a Subaru e ai suoi occhi troppo trasparenti
e troppo luminosi perché io possa guardarli senza sciogliermi come un
vampiro alla luce del sole. Io che senza pietà ogni notte mi aggiro nelle
vie di Tokyo per rubare il sangue alle mie vittime e donarlo all’Albero.
Io che senza coscienza tolgo la vita a questa gente che ancora crede di
avere un futuro, che ancora spera in un fato, ma che non vuole accettare
la fine perché troppo attaccata a questa vita inutile e piena di
sofferenza.
Subaru… cosa devo
fare di te…?
Da quando l’ho
lasciato nel mio petto qualcosa continua a battere fastidioso senza
smettere, senza darmi tregua, sempre più forte, tanto che non riesco a
dormire e l’immagine del mio cucciolo di leone continua a perseguitarmi
nella testa ormai riempita di lui fino alla nausea.
Mi metto a sedere sul
letto fissando una foto sul comodino accanto che prendo in mano e guardo
sorridendo. Tre persone mi guardano da quella foto scattata poco tempo fa,
e tra quelle persone c’è anche Subaru che ride accanto a sua sorella,
ancora ignaro di quello che lo aspetta, ancora ignaro del mio vero volto
che si mostra mentre la fotografia va in pezzi e io mi libero di un
ricordo insignificante che rappresentava quell’oggetto fatto di inganni
e falsità, le stesse di cui si ciba Subaru quando sta con me o quando
crede che io stia con lui…
Ora finalmente anche
quel dannato cuore che non ho ha smesso di battere e posso abbandonarmi al
sonno che prende il sopravvento su di me trascinandomi lontano dal Sakura
a cui sono incatenato e vicino a Subaru che vedo nei miei sogni senza
importanza ma che sanno ridarmi quel qualcosa che a me manca e che lui ha
bene in vista nei suoi occhi del colore delle praterie su cui noi due come
cavalli selvaggi corriamo a perdifiato rincorrendoci in questo che lui
chiama amore ma a cui io non so dare un nome…
Tutto questo è solo
per quel ragazzo dagli occhi d’argento verde che ogni volta che mi
guardano cercano in me qualcosa che io non posso dargli ma che ora vorrei
anche solo per un istante potergli concedere nel tempo che ci rimane prima
che il sogno finisca e ancora una volta la mia mano dovrà smettere di
toccarlo e i miei occhi smettere di guardarlo per ritornare nell’oscurità
da cui provengo ed eseguire il volere dell’Albero che non mi da pace e
che sono obbligato ad obbedire.
Ma questo non ha
importanza. Non ne ha mai avuta.
Così sono nuovamente
ai piedi del Sakura mentre figure senza corpo mi fissano senza vedermi e
di cui io posso sentirne i gemiti e i lamenti provenire dall’inferno
della loro morte. Della morte che io ho dato loro togliendoli a questo
mondo ingrato pieno di angosce e tormenti che loro non hanno ancora
cessato di ricordare.
Tra poco potrò sentire
anche la voce di Subaru mischiarsi a quelle di queste anime perdute, una
voce cristallina, come i suoi occhi privi di barriere che nascondano i
suoi sentimenti, che risuonerà nelle mie orecchie nell’eternità del
suo amore infranto.
Questo mi fa ridere,
questo mi diverte.
Voglio
distruggere tutto di quel ragazzo così puro e sempre pronto al sacrificio
che senza paura si dona a me con fiducia, voglio che tutto quello che è
Subaru sia mio e mio soltanto così da poterlo disperdere in questa cosa
che ha smesso finalmente di battere nel mio petto e scoprire finalmente
che cosa a me manca e che vedo nei suoi occhi. Così da poter capire
cos’è questa sensazione che mi pervade ora che lui non è più tra le
mie braccia, ora che non riesco a sentire il profumo del suo corpo, ora
che è troppo distante perché io senta i suoi pensieri riempirsi di me e
possa riempire i miei dei suoi baci e delle sue carezze.
Subaru desidero tutto
di te…
Desidero spezzare tutto
quello in cui credi per poterti portare nel baratro della pazzia che ti ha
condotto ad amare questo assassino senza cuore e coscienza e rompere
l’immagine, che io ti ho concesso di crearti, di me. Desidero
distruggere quei tuoi occhi così diversi dai miei in cui qualcosa si cela
rimanendo però in vista. Cosa? Cos’è quel qualcosa che a me manca per
poter essere come te, come tu mi vuoi? Per poter esser davvero io la
persona di cui tu vuoi sfamarti senza fine, di cui tu sei innamorato
sebbene non ti abbia mai detto niente di me e non ti abbia fatto vedere
che una piccola parte, quella più falsa e più insignificante del mio
aspetto?
Dimmi, dimmi Subaru,
cosa devo fare per averti e non dividere il tuo sorriso e i tuoi occhi con
nessun altro? Cosa devo fare per spezzare una volta per tutti quel
qualcosa che è nel tuo sguardo di sogni profondi e tenerlo soltanto per
me?
Rimango in attesa di
una risposta che so non potrà arrivare e con questi pensieri che
affollano la mente di un assassino abituata solo ad un sentimento, mi
preparo per rimettere di nuovo la maschera che giace sulla fotografia
rotta di un ricordo dimenticato in qualche angolo buio dentro di me e in
cui non uscirà mai più ma si perderà affondando pian piano nelle
tenebre che mi formano e in cui presto anche Subaru cadrà.
La guardo mentre il suo
richiamo è forte ed anche lei è conscia che per continuare questa farsa
ho bisogno di metterla, di coprire il mio vero volto e fingere qualcosa
che non sono e non voglio, qualcosa che forse vorrei essere per davvero
per non dover più essere costretto ad indossarla giorno dopo giorno
nell’attesa che il patto si compia e che il cucciolo di leone cada nella
mia rete.
Con disgusto la
raccolgo fissandola, aspettando che mi parli e mi confessi che è davvero
questo quello che voglio o che devo fare, aspettando che qualcuno mi
fermi, che Subaru entri da quella porta che mi separa dal suo amore e mi
impedisca di continuare un’esistenza come la mia per cominciarne una
insignificante come quella degli animali intelligenti che riempiono le
strade di questa città in cui un assassino e un ragazzo vivono senza
potersi incontrare realmente, senza potersi fondere l’uno nell’altro,
senza che io possa provare niente…
Ma nessuno c’è a
fermarmi e il patto silenzioso che lega me e l’Albero può continuare
per raggiungere la fine di quello con Subaru e spezzare tutto ciò che mi
tiene legato a quel piccolo animale dallo sguardo fiero e dolce e
prendermi l’unica cosa che di lui terrò per me prima di darlo al Sakura,
tenermi l’unica cosa che compare in quegli occhi tanto opposti a miei.
Mentre da lontano lo
guardo camminare scorgo di nuovo nei suoi occhi quella cosa che mi da solo
fastidio e che ora più che mai vorrei distruggere per rendere lui uguale
a me.
Così, nascosto nel
buio della città, aspetto con impazienza il giorno in cui i suoi occhi
perderanno quella voglia di vivere che i miei non conoscono e lui scopra
chi è in realtà l’uomo di cui si è innamorato senza un perché.
Ma fino a quel giorno
potrò essere come lui mi vuole e scoprire quanto anch’io lo voglia…
Fino a quel giorno
fingerò di amarlo per scoprire forse che il mio non è un sentimento
falso e inventato per raggiungere solo il mio scopo…
Fino a quel giorno mi
basta poter sapere di avere il suo cuore e che presto avrò anche la sua
anima…
Per questo ora sorrido
con il rumore di qualcosa che batte incessante dentro me e aspetto
nell’ombra di un Albero che ha creato la mia immagine e che presto si
prenderà la vita di Subaru come ha già fatto con la mia…
Cosa? Dimmi Subaru
cos’è questo essere che mi batte nel petto e che desidera solo te?
Ma lui non può
rispondermi e io sono destinato a continuare questa esistenza senza dolore
e sentimenti…
Forse, però, presto
anch’io sarò capace di guardare nei suoi occhi senza scottarmi…
…e allora tutto di
Subaru mi apparterrà…
><FINE><
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