Note: i personaggi purtroppo non appartengono a noi, ci limitiamo a sfruttarli. Finalmente dopo non sappiamo più quanto tempo siamo riuscite a completare l’ultimo capitolo di questa fic ^O^ speriamo sinceramente che vi sia piaciuto e grazie di averci seguito fedelmente fino in fondo u___u
La mano del destino parte VIII di Miyuki & Saya
Alla fine il giorno dei saluti arrivò anche per Wufei ed i suoi amici. Di lì a poche ore i quattro ragazzi avrebbero preso gli aerei che li avrebbero riportati alle loro case ed alle loro vite ma adesso che si erano ritrovati si erano ripromessi di tenersi costantemente in contatto e di organizzare presto un altro raduno…fosse stato per Duo si sarebbero dovuti sentire almeno due volte al giorno ma la proposta era stata bocciata sul nascere da Heero che sottolineò l’impossibilità della cosa. Le valigie erano state già carichate sull’elicottero personale della famiglia Kushrenada e ben presto anche i passeggeri sarebbero saliti a bordo. Per la prima volta da quando si era verificato quel terribile malinteso durante la festa, Wufei non si sentì sprofondare in un baratro senza fine nel vedere Treize congedarsi subito dopo colazione con la scusa di avere molto lavoro da fare, il tutto pur di evitare la sua compagnia. Non si lasciò abbattere, retto dalla determinazione di portare a termine il piano orchestrato dai suoi amici…seppur fosse ancora piuttosto perplesso sulla sua riuscita. Quatre stava parlando con Ludvig e continuava a ringraziarlo dell'ospitalità che aveva offerto loro, Duo mangiava con gusto la propria colazione mentre Trowa e Heero furono gli unici a notare la ritirata strategica di Treize e si lanciarono uno sguardo complice. Duo poi alzò lo sguardo e guardò Wufei: "Sai che il cibo questa mattina è ottimo?" Il moro si voltò verso di lui e sorrise con una vena di divertimento. “E’ la stessa pietanza che hai mangiato ieri Duo…” "Si ma oggi ha un sapore migliore" rispose il ragazzo, mentre gli venne dato un sberla sulla testa dal suo fidanzato "Ahio, che cosa ho fatto." "Non dire scemenze Duo, mangia in silenzio." Wufei li fissò sorridendo e si dedicò anche lui alla propria colazione…così ben presto il gruppetto di ragazzi finirono e si ritrovarono ai piedi dell’elicottero a salutare il capofamiglia Kushrenada. “Fate buon viaggio ragazzi…e mi raccomando, tornate a trovarci presto. Qui siete sempre i benvenuti” sorrise l’uomo. "Oh, lei è così gentile signor Ludvig, che ci torneremo appena possibile." rispose Duo nel suo solito modo, facendo reagire di nuovo Heero, che si scusò: "Lo perdoni, è un po' troppo sfacciato." Ludvig rise allegramente. “Oh non c’è nulla di cui scusarsi!” “Allora…nonno…noi andremo…” si intromise Wefei, ancora un po’ impacciato nel chiamare in quel modo il suo benefattore. “Oh si, certo! Non vorrei che perdeste l’areo…a presto ragazzi!” I quattro lo salutarono cordialmente, salendo poi nell’elicottero. Duo prese subito posto accanto al finestrino, amava guardare il paesaggio, mentre Heero si sedette accanto a lui. Di fronte a loro invece preserò posto Quatre e Trowa. "Wu, dove vuoi sederti tu?" “Un posto vale l’altro…” disse sedendosi accanto agli ultimi due. Una volta che tutti furono detuti ed ebbero allacciato le cinture il pilota decollò e si avviò verso l’aeroporto. "Allora Wu sei pronto?" chiese Duo mentre fissava fuori guardando l’immensa tenuda dei Kushrenada che si allontanava. Gli altri tre, intanto, si erano mesi comodi. “Eh…pronto?” chiese il cinesino voltandosi verso l’amico preso momentaneamente alla provvista da quella domanda. Duo finalmente si girò a studiarlo. "Si, pronto per il piano, quello di cui abbiamo discusso" rispose con un sorriso, quello che era solito fare quando una cosa lo interessava immensamente. “Ah…quello…” non riuscendo ad evitare di arrossire leggermente “Si…credo di si…anche se non sono molto convinto della sua riuscita…e se è lui a respingermi questa volta?” "Scemo! Se ti ha baciato significa che qualcosa bolle in pentola." disse quasi adirato Duo. “Beh…magari nel frattempo ha cambiato idea…” borbottò scoccandogli un’occhiataccia. "Allora è un idiota…e non mi è sembrato un idiota quando l’ho conosciuto" continuò ad incalzare Duo, mentre Heero continuava a fissare Wufei senza dire niente. "Duo, suvvia non essere così drastico." si intromise anche Quatre. Wufei li fissò alcuni istanti prima di sospirare. “No…non lo è…speriamo vada tutto per il meglio…non sopporto che continui ad evitarmi in questo modo…” "Non ti preocupare Wufei, andrà tutto bene, come previsto, ok?" rispose Quatre cercando di dargli coraggio. "Su non ci siamo mai arresi Wu non farlo adesso! Ne va del tuo onore." aggiunse divertito Duo. “Mhh…in ogni caso si saprà presto il risultato…quindi vada come vada il tutto avrò una risposta oggi…” abbozzando un sorriso. "Domani però chiamami." disse Duo con un sorrisone a trentaduedenti. Wufei sbuffò con un vago divertimento. “Come vuoi mammina…” "Ma sai figliolo che a me interessa tutto quello che succede", rispose divertito Duo, pizzicandogli le guancie. Con questo il viaggio procedette in modo tranquillo, tra una chiacchiara allegra e l’altra, e nel giro di una mezzoretta scarsa atterrarono all’aeroporto di Francoforte, dove i ragazzi scesero e recuperarono le proprie valigie. Heero era riuscito a recuperare i bagagli suoi e di Duo, sapendo che il suo ragazzo li avrebbe sicuramente dimenticati mentre abbracciava Wufei piangendo per il fatto di doverlo lasciare in questa lontana Francoforte. Prima di lasciarlo andare si assicurò che avrebbe scritto e chiamato spesso. Trowa stava accanto al moro aspettando che anche Quarte salutasse l'amico, prima di congedarsi con saluti sinceri ma meno affettuosi ed asfisianti degli altri due. “A presto ragazzi…e tu Duo cerca di non cacciarti troppo nei guai, mi raccomando…” sorrise Wufei dopo averli abbracciati tutti, un po’ triste nel vederli partire così presto dopo tanto tempo che non li aveva visti.
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Era stanco, esausto…si era fatto tardi e quella noiosa cena di lavoro non voleva saperne di finire. Mancava poco a mezza notte quando Treize Kushrenada mise finalmente piede a casa, esaurito da tutto quel parlare di affari ed ancora di più dalle persone che cercavano in tutti i modi di entrare nelle sue grazie, come se non fosse in grado di capire le loro vere intenzioni. Lentamente fece le scale e si diresse verso la propria stanza. Quello che gli ci voleva in quel momento era una bella doccia rilassante ed una bella dormita per dimenticare tutto quello che lo circondava... Si era buttato nel lavoro per non dover guardare Wufei in faccia dopo quello che era successo, desiderandolo pur sapendo che non aveva alcuna possibilità di averlo visto che lo aveva disgustato a tal punto da svenire per colpa del suo bacio. (=O= lo sapevo che avrebbe pensato qualcosa del genere ndSaya) Sospirò ed entrò in camera, per rimanere di sasso subito dopo... la luce era accesa e lui era sicuro di non averla lasciata accesa... poi quando il suo sguardò si posò sul letto alzò un sopraciglio perplesso, quasi sbigottito, e si voltò a guardare se per caso non avesse sbagliato camera... no... non l'aveva sbagliata, era la sua, così tornò a fissare di nuovo il letto. Lì c'era Wufei, mezzo nudo... si più nudo che vestito…sdraiato nel suo letto…addormentato in una posizione decisamente provocante, cosa della quale non era assolutamente consapevole. Treize sospirò, chiuse gli occhi per poi riaprirli…no, non era frutto della sua immaginazione... Infatti Wufei era davvero nella sua stanza, essendo questo parte del piano che i suoi amici avevano progettato per lui allo scopo di riottenere le attenzioni del nobile e rimediare alla pessima figura fatta la notte della festa. Il piano, in realtà, era molto semplice. Wufei avrebbe dovuto intrufolarsi in camera di Treize subito dopo cena, già sapendo che quest’ultimo avrebbe tardato di proposito per evitare di incontrarlo, ed una volta lì si sarebbe dovuto spogliare ed avrebbe dovuto aspettarlo nudo nel letto come una “vergine immolata ad una divinità”, parole testuali di Duo. Il moretto aveva provato a far notare all’amico l’eventualità che Treize non fosse più interessato a lui…in quel caso la sua presenza sarebbe stata imbarazzante da spiegare…ma il ragazzo aveva scartato la possibilità con un gesto della mano, dicendo che era matematicamente impossibile che non cadesse in tentazione con un simile “bocconcino” a portata di mano. Allora Wufei si era fatto coraggio e si era spogliato, rimanendo in soli boxer, e si era messo ad aspettare……ma l’attesa si era rivelata più lunga del previsto ed aveva finito per addormentarsi tra i cuscini…perdendosi così il ritorno di Treize. Il giovane continuò a fissare il bel ragazzo nel suo letto e sorrise, convinto di stare sognando... ormai era vicinissimo a lui e lo stava fissando, non si era reso nemmeno conto di essersi avvicinato così tanto. Il suo sguardò passo sul corpo, iniziando dalle dita dei piedi, per poi passare sui polpacci e sui fianchi, lentamente gli occhi scivolaronò in sui, accarezzando anche il petto per arrivare al viso, che illuminato da quella luce sembrava ancora più pallido di quello che era normalmente…sembrava così sereno adormentato. Non si accorse che la sua mano, tentata da quella pelle che sembrava di procellana, si mosse per accarezzare dolcemente le sue guancie, per poi andare sulla fronte, spostando i capelli lungi da essa, scoprendo completamente il viso. Wufei mormorò qualcosa nel sonno, disturbato da quei tocchi che avevano interrotto i suoi sogni, e lentamente iniziò ad aprire gli occhi. Subito non riconobbe la camera e nemmeno chi gli stava di fronte…per lui era solo un’ombra indistinta…poi si ricordò della sua missione ed allora sgranò gli occhi sorpreso nel notare che si era addormentato quando non avrebbe dovuto…e che l’unica persona che poteva essere lì era il giovane Kushrenada. “T-Treize……s-sei tornato…” Il più grande si limitò a fissarlo, non spostò nemmeno la mano che lo stava accarezando, forse per paura che Wufei svanisse nel nulla. I suoi occhi erano puntati in quelli scuri del ragazzo. Il moretto arrossì sotto quello sguardo intenso…forse alla fine aveva visto giusto lui, non avrebbe dovuto presentarsi in quel modo nella sua stanza. “Treize…?” mormorò un po’ incerto cercando di capire che cosa fare…la situazione stava risultando troppo imbarazzante…stupido lui che aveva dato retta a quei pazzi dei suoi amici! “Sei davvero qui?” chiese alla fine Treize. “Beh…si…scusami…so che è stata un’idea stupida da parte mia…non avrei dovuto farlo…” mormorò a capo chino sul punto di scostarsi da lui per andarsene ma l’altro lo bloccò prendendogli il volto tra le mani. “Ti credevo un sogno…perché sei qui?” Wufei si morse nervosamente un labbro nel tentativo di sfuggire al suo sguardo inquisitore, non sapeva se rispondergli sinceramente o meno…il fatto che non lo avesse cacciato fuori dalla sua stanza appena lo aveva visto lo si poteva ritenere un buon segno, no? “Ecco io…è stata un’idea di Duo e gli altri per ottenere la tua attenzione e…beh…rimediare al malinteso che si è verificato durante la festa…” Questa volta fu il turno di Treize di abbassare lo sguardo colpevole e scostare le mani dal suo volto. “Perdonami, non avrei dovuto fare quello che ho fatto…è stata una mia debolezza. Non ricapiterà più te lo prometto.” “No!” si affrettò a fermare la sua ritirata aggrappandosi ad un braccio “Non hai capito! Perché credi che mi sia presentato in camera tua, nel tuo letto, mezzo nudo!? Quella sera mi hai colto di sorpresa, tutto qui ma io…insomma tu mi piaci! E se quel bacio significava qualcosa per te e nel frattempo non hai avuto ripensamente e non mi consideri uno stupido allora io…vorrei…” ma il giovane Kushrenada lo zittì posando due dita contro le sue labbra. Un leggero sorriso colmo di speranza gli illuminava il viso. “Hai detto che ti piaccio?” Wufei si limitò a fissarlo imbarazzato ed a fare un piccolo cenno col capo. “Ti piaccio più di un amico o di un semplice famigliare?” Ricevette un altro cenno affermativo. “Quindi se io ti toccassi e ti baciassi di nuovo…a te non dispiacerebbe?” Wufei scosse il capo e Treize sorrise maggiormente. “Bene” Con questo si abbassò lentamente e colmò la distanza che li separava per posare le proprie labbra su quelle del moretto, che sgranò gli occhi sorpreso. Treize mantenne il bacio molto casto, solo un leggero sfiorarsi di pelle, aspettando che fosse Wufei a dargli il segnale per continuare. Quest’ultimo dopo l’iniziale shock sentì un’enorme sollievo invadergli il corpo ed ogni preoccupazione abbandonare la sua mente. Un poco alla volta si rilassò e con gesti un po’ impacciati fece scivolare le mani lungo le sue braccia e si strinse a lui, iniziando a ricambiare il bacio. Treize allora accarezzò le sue labbra con la lingua, delineandone i contorni prima di intrufolarsi tra di esse ed approfondire il contatto. Wufei non riuscì a trattenere un gemito e si avvicinò a lui con il proprio corpo costringendo l’altro a raggiungerlo e sedersi accanto a lui sul letto. Lentamente fu spinto a sdraiarsi di nuovo contro i cuscini e Treize lo seguì sdraiandosi parzialmente su di lui. Il moretto lo abbracciò attorno al collo ed alla vita premendoselo contro ed accarezzandogli il corpo attraverso la camicia. Ciò non gli diede alcuna soddisfazione perché voleva potergli accarezzare la pelle proprio come stava facendo Treize con lui. Quindi decise di pareggiare un po’ la situazione cominciando a sbottonargli la camicia. L’erede Kushrenada lo lasciò fare, continuando a sfiorargli il petto nella sua esplorazione, pizzicando appena i suoi capezzoli quando le sue mani li incontravano. Wufei fremette a quelle stimolazioni e si sentì accalorare. Nella sua breve esistenza nessuno lo aveva mai toccato in quel modo. Alla fine, dopo numerose distrazioni, riuscì nel suo scopo e gli sfilò la camicia gettandola da qualche parte. Treize si scostò da lui e lo fissò sorridendo con estrema dolcezza. “Non posso ancora credere che tu sia davvero qui.” Il ragazzo ricambiò il sorriso ed arrossì. “Devo ammettere che questa è stata l’azione più coraggiosa che abbia mai fatto…” mormorò imbarazzato. Treize rise. “Beh, sono felice che tu l’abbia fatto.” e si chinò di nuovo a baciarlo. Wufei si strinse saldamente a lui e si inarcò con il corpo contro il suo, facendo entrare in contatto le pelli dei loro petti scoperti. Gemette a quella nuova e piacevole sensazione. E per quanto imbarazzante potesse essere, si stava eccitanto e la sua carenza di vestiti rendeva la cosa più che evidente al compagno. Cercò quasi si scostarsi ma Treize lo bloccò posandogli una mano sul fianco. “Non farlo. Non devi sentirti in imbarazzo…è normale…” sussurrò l’uomo contro il suo orecchio prima di baciargli il collo “Senti, sono anch’io nelle tue stesse contidioni.” e con questo premette il proprio bacino contro il suo facendo sfregare le loro virilità intrappolate dai vestit. Wufei sgrano gli occhi e mugolò andandogli incontro istintivamente per aumentare il contatto. “Ti piace? Se me lo permetti potrei mostrarti tutte le cose piacevoli che si possono fare…ma solo quello che vuoi tu.” gli accarezzò un fianco mentre continuava a baciargli il collo “L’ultima cosa che voglio è costringerti a fare qualcosa che non desideri.” Il moretto alzò lo sguardo sul viso del compagno e sorrise passandogli una mano tra i capelli. “Mi fido di te” mormorò. Gli occhi azzurrì di Treize si illuminarono assieme al suo sorriso. “Grazie.” Con questo riprese la sua esplorazione. Gli accarezzò il petto, soffermandosi a tormentare i capezzoli per strappare quei dolci versi dalle labbra del ragazzo steso sotto di lui. Poi con le mani scese più in bacco ed accarezzò con le dita il bordo dei boxer, dando a Wufei la possibilità di fermarlo ste stava osando troppo. Ma Wufei non lo fermò e Treize allora intrufolò una mano sotto l’indumento e prese in mano la sua erezione cominciando a massaggiarla. “A-ahh…Trei..ze…” Il moretto si inarcò dal letto ed emise un urlo roco, stringendo le dita attorno alle spalle del Kushrenada. Tutto per lui era così nuovo che non sapeva mai che cosa aspettarsi. Certo, in passato si era già dato piacere da solo, ma era una sensazione completamente diversa dall’avere qualcun altro a farlo al posto tuo…era mille volte meglio. Treize intanto osservava affascinato Wufei contorcersi sotto di lui per il piacere che gli stava dando, con la bocca socchiusa ed il respiro affannato, gli occhi chiusi ed i capelli sparpagliati sul cuscino. Era una visione splendida, che lo eccitava e gli scaldava il cuore allo stesso tempo, sapendo che il ragazzo si stava donando a lui con totale fiducia. Il giovane Kushrenada continuò a stimolarlo, sfiorando la punta sensibile della sua virlità con le dita, e Wufei credette di impazzire. Di quel passo non avrebbe resistito a lungo. Cercò di farlo capire a Treize ma questo non si fermò, anzi, abbassò i suoi boxer e si chinò a prendere in bocca il suo sesso iniziando a succhiarlo. Quello fece perdere ogni controllo al ragazzo, che dopo un paio di minuti di quella bocca calda attorno al suo organo sensibile raggiunse il proprio orgasmo. Treize assaporò ogni goccia della sua essenza, poi si sollevò e fissò Wufei con un sorriso estremamente soddisfatto. “Sei bellissimo” mormorò affascinato. Il moretto, privo di forze, socchiuse gli occhi e lo fissò con sguardo liquido e volto arrossato. Distolse lo sguardo imbarazzato. “Non esagerare…” “Non esagero affatto…per me sei splendido, in tutti i sensi. Se mio nonno non ti avesse trovato avrei dovuto venirti a cercare io.” Wufei abbozzò un sorriso ed allungò le braccia per attirarlo a sé e baciarlo dolcemente. Gli fece posto tra le sue gambe e questo gli rammentò che Treize era ancora vestito quindi fece scivolare le mani un po’ tremanti verso l’allacciatura dei pantaloni e cominciò a slacciarli. Treize allora smise di baciarlo e lo fissò con intensità. “Wufei…non è necessario…” Il moretto ricambiò lo sguardo ed arrossì. “Ma io voglio farlo…” “Ne sei sicuro? Non devi per forza…” ma Wufei lo zittì con un bacio. “Non farmelo dire più chiaramente…” mormorò imbarazzato. Treize sorrise. “Va bene ma puoi fermarmi in qualsiasi momento se lo desideri.” Così si scostò dal ragazzo quel tanto che bastava per rimuovere gli indumenti e gettarli sul pavimento assieme alla camicia. Una volta nudo si stese nuovamente su Wufei e questo sospirò di piacere a quel totale contatto tra i loro corpi. Era un po’ nervoso, era naturale, ma sapeva quello che voleva e non avrebbe sprecato una simile occasione. Il momento era perfetto. Treize tornò a dedicarsi con cura al corpo del cinesino, accarezzandolo e baciandolo in tutti quei punti che lo facevano fremere. Col passare del tempo l’eccitazione tornò ad impadronirsi di lui ed il Kushrenada decise che era giunto il momento di continuare. Inumidì le proprie dita e con sensuali carezze si fece strada sul suo interno coscia fino a raggiungere i suoi glutei, poi con l’indice andò a stuzzicare la sua apertura. Wufei si irrigidì leggermente a quella strana sensazione. “Rilassati e ricordati che basta una sola tua parola ed io mi fermo” sussurrò dolcemente Treize contro il suo orecchio. Wufei fece come gli era stato detto e si rilassò. Il compagno attese alcuni istanti prima di far scivolare con estrema lentezza il dito nel suo stretto passaggio per prepararlo. Fu molto attento alle sue reazioni, fermandosi ogni volta che intravedeva anche solo un vago disagio sul volto del giovane. Grazie a questo Wufei non provò alcun dolore alla preparazione. Alla fine Treize estrasse le dita dal suo corpo e si posizionò meglio tra le sue gambe. “Sei sicuro?” chiese accarezzandogli il volto. Wufei sorrise e gli passò una gamba attorno alla vita. “Si” Allora Treize premette contro l’anello muscolare con la propria virilità ed entrò dentro il corpo caldo ed accogliente del ragazzo. Wufei si morse un labbro per un dolore al quale non potè fuggire in quell’occasione ma si stringe a Treize in cerca di sostegno e quest’ultimo lo strinse dolcemente a sé e gli sussurrò parole di conforto e d’amore. Quando lo sentì rilassarsi iniziò a muoversi dentro di lui con ritmo lento ma profondo e Wufei si ritrovò ben presto a gemere di piacere. Gli circondò la vita con entrambe le gambe e si inarcò sotto di lui per assecondare le sue spinte. Si sentiva bene, vivo. Uno strano senso di perfezione lo invase ed ebbe la consapevolezza che Treize fosse davvero la persona con cui era destinata a restare per il resto della sua vita. Fin dal primo momento che lo aveva incontrato tra di loro c’era stata subito una perfetta intesa, avevano gli stessi gusti, gli stessi interessi e solo con lui riusciva ad essere veramente sé stesso. I due continuarono a muoversi in perfetta sincronia, Wufei sempre più vicino al suo secondo orgasmo. I suoi gemiti e le sue urla di desiderio venivano zittite dai baci di Treize, che stimolava la sua virilità allo stesso ritmo delle sue spinte, che andavano a colpire ogni volta il suo punto di massimo piacere. Il moretto fu il primo a perdere il controllo svuotandosi tra i loro ventri, seguito poco dopo dal compagno che lo marchiò come suo. Entrambi caddero stremati sul materasso, esausti ma soddisfatto, mentre cercavano di riprendere un po’ le forze. Treize appena potè scivolò fuori dal suo corpo e si stese accanto a Wufei prendendolo poi tra le braccia per stringerselo al petto. Il giovane Kushrenada era troppo stanco per fare qualsiasi altra cosa, provato da una lunga giornata di lavoro com’era, così si addormentò subito dopo aver sussurrato a Wufei di amarlo alla follia.
Il mattino successivo Ludvig si stupì nel notare l’assenza dei due giovani a colazione ed attese a lungo prima di domandare ad uno dei domestici se erano stati mandati a chiamare. La risposta che ottenne fu che Wufei non si trovava in camera sua ed il letto era ancora fatto e che la camera di Treize era stata chiusa stranamente a chiave. Ludvig allora sorrise con sguardo luminoso e divertito portandosi una tazza di tea alle labbra, chiedendo ad una delle cameriere di lasciare una colazione abbondante davanti alla porta della stanza del nipote…colazione sufficiente a sfamare due persone…mentre lui si sarebbe occupato di avvertire in ufficio che Treize quel giorno si sarebbe preso una piccola vacanza.
*Fine*
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