Disclaimer: I personaggi di Gundam Wing non appartengono a noi ma ai rispettivi autori…noi li tormentiamo e basta ^o^


La mano del destino

parte VII

di Miyuki & Saya

 

“Sono belle, non è vero?”

“Molto belle.”

 

Treize si avvicinò a Wufei appoggiandosi alla balaustra del terrazzo e si mise anche lui a guardare le stelle.

“Il tempo ha sorriso alla tua festa Wufei…è davvero una serata splendida.”

“Già…” si limitò a rispondere il cinesino, mettendosi a fissare il giardino con aria assorta.

“C’è qualcosa che non va? Ti stai forse annoiando?” chiese il giovane Kushrenada un po’ preoccupato che la festa potesse non essere di gradimento al ragazzo “Lo so, non è il massimo stare in compagnia di certi pomposi individui ma hai sempre i tuoi amici a tirarti su di morale…anche se temo ti dovrai abituare a certi eventi mondani…i nobili ne vanno matti.”

“Oh no…- disse il moretto riscuotendosi subito – non pensare che sia un ingrato! La festa è meravigliosa e mi sto divertendo più di quello che avrei sperato…solo temo di sentirmi ancora un pesce fuor d’acqua in mezzo a tutta questa gente.” ammise leggermente imbarazzato.

Wufei infatti, nonostante fossero mesi che viveva in quel gigantesco castello, circondato dal lusso, era ancora la persona semplice che era quando viveva in orfanotrofio. Non era abituato ad essere al centro dell’attenzione…le cose superflue non avevano importanza per lui e già sapeva che non sarebbe mai potuto diventare come uno di quei nobilotti arroganti e dispendiosi…però gli sarebbe piaciuto diventare come il signor Ludvig e Treize…generosi e nobili nel vero senso della parola…nobili nell’anima…chissà se ce l’avrebbe mai fatta.

“Posso capirti Wufei…” sorrise dolcemente il ragazzo più grande “E’ tutto nuovo per te…non devi metterti fretta, ne cercare di cambiare quello che sei per farci contenti…devi essere te stesso, il resto non importa…”

Il cinesino lo fissò con espressione leggermente sorpresa alle sue parole…il suo volto si tinse di rosso…era incredibile come Treize riuscisse a leggergli nel pensiero ed a trovare subito le parole adatte a consolarlo ed a cancellare tutti i suoi dubbi.

“E poi lo vuoi sapere un piccolo segreto? Anche per me è stato difficile entrare a far parte della società…alla tua età, forse un po’ più giovane, non le sopportavo proprio queste feste…i miei genitori mi portavano perché era mio dovere esserci ma io me la svignavo appena possibile per andarmi a rifugiare in qualche posto tranquillo. Mi ci è voluto un po’ di tempo per capire quanto tutto questo sia importante…sia per il nonno, che ora come allora si trova a dover affrontare da solo branchi di squali affamati che non bramano altro che il suo patrimonio per combinare chissà cosa, sia per i miei genitori che sono morti lasciandomi con la nozione che ‘coloro che hanno la capacità di cambiare le cose le devono cambiare in meglio per quelli che non hanno alcun potere’…così sono cambiato, anche se sono rimasto sempre lo stesso…ed eccomi a partecipare anche alle feste più noiose in circolazione pur di impedire che gente inutile si impossessi del potere che non merita..”

Wufei nel sentirlo parlare così bene e con una tale passione e determinazione in corpo non poté far altro che ammirarlo e rimanerne incantato…sembrava un uomo troppo perfetto per poter esistere davvero…era quasi uno di quei principi delle favole, che riuscivano a mantenere fino alla fine la promessa “per sempre felici e contenti”.

“Sei davvero una persona da ammirare, sai?” disse infine il moretto sempre con occhi fissi su di lui.

Treize sorrise divertito ma allo stesso tempo lusingato.

“Non sono poi questa gran cosa…e se davvero mi reputi tale…anche tu sei da ammirare…”

“Io? – chiese sorpreso – Io non ho alcuna dote particolare…non posso neppure vantare la tua saggezza…”

“Invece a modo tuo sei più speciale di me…hai avuto una vita difficile…piena di prove che sei riuscito a superare brillantemente…e nonostante l’enorme sofferenza che hai patito sei rimasto quello che sei, un ragazzo splendido dall’animo puro…” disse con sguardo particolarmente dolce mentre una mano si muoveva di sua iniziativa ed andava ad accarezzargli una guancia.

Le gote di Wufei si tinsero di una leggera tonalità di rosso mentre i suoi occhi si perdevano in quelli azzurri del giovane Kushrenada…il suo corpo si sentì invadere da uno strano calore che partiva da dove la mano di Treize toccava la sua pelle ed il suo cuore prese a battergli a mille.

“Io…non credo di…beh…meritarmi tutti questi…complimenti…” balbettò abbassando un po’ lo sguardo.

“Ti assicuro che li meriti tutti…”

Treize fece scivolare la mano dalla sua guancia al suo mento, forzandolo ad alzare di nuovo il capo per fissarlo…e mentre lo studiava fece scorrere il suo pollice sulle sue labbra morbide. Entrambi i ragazzi sentirono una certa tensione scorrere tra di loro ma prima che uno di loro potesse agirvi sopra…qualcuno li portò bruscamente con i piedi per terra.

“Wufei…dov’è finito il protagonista di questa festa…qualcuno ha visto il mio neo-battezzato nipote?” si sentì la voce di Liudvig chiamarlo dall’interno della sala da ballo qualche attimo prima di comparire in terrazza “Oh…eccoti qui…e ci sei anche tu Trezie…bene…”

I due si erano subito separati l’uno dall’altro…Treize composto ed impeccabile come sempre mentre Wufei era di una bellissima tonalità pomodoro…

“Mi stavate cercando..hn…nonno?” chiese un po’ impacciato.

“Si…sei sparito così all’improvviso e nessuno sapeva che fine avessi fatto…” disse il vecchio sorridendo arzillo “Ti cercavo perché volevo convincerti a ballare…sei il festeggiato in fondo…almeno un ballo per i presenti lo devi fare! Lo so che non ti piace metterti in mostra ma devi dimostrare a quel branco di avvoltoi che non hai paura di loro…a quanto sembra il mio annuncio li ha sorpresi e stanno già cercando di confabulare qualcosa.”

“B-ballare…io?”

Wufei sgranò gli occhi preso alla sprovvista da quella richiesta…d’accordo…Treize gli aveva insegnato come fare e possedeva una certa fiducia in sé stesso da non commettere qualche terribile figuraccia…inizialmente si era detto anche propenso a farlo ma ora la cosa non gli sembrava più una così grande idea…e poi con chi avrebbe dovuto ballare….però non poteva dire di no al suo benefattore, soprattutto quando la cosa sembrava necessaria.

“Ok ma….non ho una partner…”

“Beh a questo si può porre rimedio…di sicuro troveremo qualche damigella disposta a ballare con te…sei un così bel ragazzo che saranno felicissime di farti da compagna…”

“Ecco…però…non credo mi sentirei a mio agio a ballare con..hn…una estranea…” aggiunse imbarazzato…non riusciva proprio ad immaginarsi a chiedere ad una perfetta sconosciuta di danzare…questo era un problema.

Liudvig fissò il cinesino con fare pensoso, lo comprendeva, non era mai facile partecipare per la prima volta ad una festa del genere…soprattutto se non era il tuo ambiente naturale…stava per proporre una qualche soluzione quando fu interrotto da Treize.

“Ballerò io con Wufei.”

I due si voltarono a fissare il ragazzo sorpresi.

“Tu Treize?” chiese il nonno perplesso.

“Perché no? Gli ho insegnato io a ballare…e con me non si dovrebbe sentire a disagio no?” disse fissando il cinesino con un sorriso.

Quest’ultimo lo fissò leggermente imbarazzato ma fece un cenno d’assenso col capo.

“Beh si…con te andrebbe bene…”

“Visto?”

“Mmhhh….si potrebbe fare…” disse pensoso lord Kushrenada prima di sorridere “E penso che sarà divertente…ci voleva giusto qualcosa per ravvivare la serata…venite con me…”

Con questo Liudvig si voltò e si diresse nuovamente dentro la sala, dove andò subito a recuperare Zechs, che se ne stava seduto ad un divanetto con Karoline mentre li accanto Ana stava chiacchierando allegramente con Trowa e Quatre.

Il vecchio ed il biondo parlarono alcuni minuti, discutendo di qualcosa, ed alla fine Zechs sorrise con fare cospiratore e si alzò sussurrando qualcosa alla sua fidanzata che sorrise a sua volta…Treize e Wufei fissarono tutta la scena perplessi…il giovane Kushrenada però conosceva il nonno molto bene e sapeva di doversi aspettare qualcosa di bizzarro da un momento all’altro…poi osservò Zechs avvicinarsi alla piccola orchestra allestita in un angolo dell’enorme salone e la consapevolezza di quello che stava per succedere lo colpì…sorrise.

La musica cessò lentamente mentre il ragazzo se ne stava davanti a quella folla di nobili con il suo solito sorriso disarmante sulle labbra e la solita naturalezza…prese in mano un microfono e parlò.

“Onorevoli ospiti…buona sera a tutti…spero che la festa fino ad ora sia stata di vostro gradimento…vi domanderete perché ho interrotto le danze così all’improvviso e vi dico subito che non sono qui per fare qualche altro misterioso annuncio…solo per riferirvi una piccola iniziativa per rendere più interessante questa serata” sorrise con uno strano luccichio negli occhi, tipico di qualcuno che stava organizzando qualcosa “Il signor Kushrenada ha lasciato a me il compito di annunciare questo nuovo giro di danze…solo che ci sarà una leggera modifica rispetto al solito…le coppie dovranno essere strettamente dello stesso sesso.”

Zechs pronunciò quelle parole con espressione divertita mentre un brusio quasi scandalizzato si alzava dalla maggior parte delle persone presenti…se c’era una cosa in cui lui e Treize erano molto simili, era il fatto che entrambi odiavano a morte quel genere di feste dove generalmente regnava la falsità più totale…ed ogni cosa volta a “rovinare” in qualche modo la loro finta perfezione gli procurava un enorme piacere.

Il biondo fece cenno all’orchestra di riprendere a suonare mentre la pista da ballo si svuotava quasi completamente…la prima coppia ad entrare fu quella composta da Liudvig e Zechs, coppia alquanto bizzarra ma che non sfigurava affatto nella danza.

La seconda invece fu quella composta da Karoline e sua sorella Ana, che ridacchiando sommessamente, presero anche loro a ballare il valzer che aleggiava nell’aria, dando così man forte alla proposta del nobile ed incitando i presenti a fare altrettanto…se ne avevano il coraggio.

Treize abbassò lo sguardo verso Wufei sorridendo divertito…suo nonno ed il suo migliore amico erano di una genialità davvero unica e oserebbe quasi dire perfida. Il cinesino intanto stava fissando a bocca aperta quello che si stava verificando sulla pista da ballo.

“Beh…a quanto sembra ci hanno spianato la strada…in questo modo non ti sentirai a disagio a ballare con me…”

“Eh?” chiese il moretto riscuotendosi dal suo stato di stupore.

Treize lo fissò e poi con un luccichio nello sguardo si inchinò e prese una delle sue mani tra le sue per portarsela alle labbra e baciarne il dorso.

“Wufei…vuoi concedermi questo ballo?”

Il ragazzo arrossì leggermente a quel gesto ma cercò di riprendersi in fretta e fece un cenno d’assenso col capo.

“Volentieri..”

Il giovane Kushrenada allora gli porse il braccio e lo portò alla pista da ballo, dove qualche altra coppia si era unita a quelle già presenti. Lì gli avvolse dolcemente la vita con un braccio e si mise in posizione…poi fissandolo negli occhi come ad accertarsi che fosse pronto, si lasciò trasportare dalla musica.

Una volta cominciato a Wufei sembrò quasi di essere tornato in dietro nel tempo, a qualche settimana prima quando Treize gli stava insegnando i passi dei vari balli…si era quasi dimenticato della gente attorno a loro che li fissava…in quel momento non aveva molta importanza. Fu di nuovo invaso dalla strana sensazione di calore che aveva provato più di una volta in presenza del ragazzo più grande e ciò lo spinse a lasciarsi andare un po’ di più…quella era ancora una sensazione nuova per lui, alla quale non sapeva bene che nome dargli…anche se una piccola parte di lui una vaga idea ce l’aveva già…ma Wufei non voleva ancora ascoltarla. Così continuò a ballare, accantonando futili pensieri per dedicarsi solo a Treize.

Quest’ultimo pure non aveva occhi che per Wufei…già quando lo aveva soccorso dopo la caduta da cavallo aveva pensato che tenere stretto quell’esile corpo tra le braccia era la cosa più bella che avesse mai provato…era la perfezione.

Treize non era così ingenuo ed inesperto da non capire quello che gli stava succedendo, al contrario, già da un po’ sembrava aver capito ciò che lo spingeva in continuazione a cercare la presenza e la compagnia del moretto…e per quanto la cosa gli sembrava allettante, non era certo che fosse una cosa corretta agire su quel sentimento…anche se Wufei sembrava rispondere egregiamente ai suoi gesti.

I due senza accorgersene continuarono a danzare per parecchio tempo, passando da un ballo all’altro fino a quando il giovane Kushrenada non decise che era tempo di prendersi una pausa…così lo condusse verso il tavolo dove i camerieri stavano servendo agli ospiti da bere. Prese per sé un calice di champagne e per Wufei un cocktail analcolico…e con questo uscirono di nuovo all’aria aperta per rinfrescarsi un po’. Questa volta non si limitarono ad andare solo in terrazza ma si diressero proprio giù in giardino…passeggiando lungo i sentieri illuminati fino a sedersi su una panchina in pietra.

“Allora…non è stato forse divertente?”

“Oh si…pensavo che mi sarei sentito impacciatissimo…invece dopo il nervosismo iniziale è passato tutto” confessò Wufei abbozzando un sorriso e prendendo a sorseggiare il suo bicchiere.

“Che ti avevo detto…non era poi una gran cosa…anche i tuoi amici se la sono cavata molto bene…”

Infatti ad un certo punto pure gli altri quattro ragazzi si erano fatti contagiare dalla musica e senza farsi troppi problemi si erano uniti alle coppie già in pista.

“Già…a Duo di certo non importa dare spettacolo…è fatto così…” ridacchiando.

“Ormai credo di averlo capito…ma fa bene…perché trattenersi, bisogna fare quello che ci si senti di fare…altrimenti la vita è sprecata…”

“Si, credo tu abbia ragione….anche il nonno e Zechs si sono lasciati andare parecchio…mi hanno molto sorpreso con la loro idea…”

Treize rise scostando il calice dalle labbra.

“Ti assicuro che sono capaci di molto peggio se decidono di impegnarsi…come avrai capito il nonno non è una persona convenzionale…non è come tutti gli altri nobili che pensano solo all’apparenza e si fingono ciò che non sono…lui è sé stesso tutto il tempo, al diavolo l’opinione degli altri!”

“Lo so…infatti lo invidio molto per questo…invidio anche i miei amici per la loro naturalezza…” sospirò fissando il bicchiere.

Treize lo studiò attentamente posando il calice vuoto sulla panchina accanto a lui.

“Perché…nessuno ti impedisce di essere chi sei qui…”

“Non parlavo di adesso…da quando sono venuto a vivere con voi sto bene…sto cominciando a sentirmi libero di nuovo…” si voltò verso di lui “Stavo pensando al passato…a quando stavo ancora in orfanotrofio…già allora i ragazzi non badavano molto alle regole di comportamento…facevano ciò che volevano anche a costo di essere puniti…”

“E tu?” chiese sempre con lo stesso sguardo attento il giovane Kushrenada…non gli piaceva che Wufei pensasse ancora ai tempi bui di quando viveva ancora in quell’istituto…non gli piaceva che paragonasse i due stili di vita…ma in fondo era comprensibile…non era passato poi molto tempo da allora e la memoria di quel posto era ancora fresca…e probabilmente non lo avrebbe mai lasciato…era un pezzo notevole della sua vita, però lui aveva intenzione di fare tutto ciò che era in suo potere per fargli dimenticare quel periodo.

“Io in parte ero me stesso…ma in parte cercavo di adattarmi…soprattutto negli ultimi anni che ho passato da solo…nessuno stava con me, nessuno mi parlava…ed a me stava bene…mi sono sempre considerato un tipo tranquillo amante della lettura…ma per il resto non potevo comportarmi come desideravo…le regole erano ferree e senza i miei amici non aveva senso infrangerle per capriccio…”

“Ma qui non ci sono regole Wufei…- disse appoggiandogli una mano su una gamba – Qui puoi fare ciò che ti pare…essere te stesso e vivere come preferisci…”

“Lo so…ed infatti è per questo che continuo a ripetervi di non sapere come sdebitarmi con voi per ciò che mi avete dato…” sorrise un poco.

“E noi continueremo a ripeterti all’infinito che non hai bisogno ne di ringraziarci ne di stebitarti…l’importante per noi è che tu sia felice…te lo meriti davvero…”

La mano di Treize si mosse sulla gamba di Wufei di propria volontà, in una lenta carezza, e solo allora il ragazzo si accorse di quel tocco, che gli fece tingere di rosso le gote.

Tra di loro si era formata nuovamente quell’atmosfera che si era creata prima sulla terrazza ed entrambi i ragazzi furono assaliti di nuovo dalle stesse sensazioni insistenti. Wufei si sentiva confuso ma attratto come una falena dalla luce verso di Treize, non sapendo bene cosa aspettarsi da lui…le parole e le allusioni che i suoi amici gli avevano lanciato l’altra sera vociavano pacatamente nelle profondità della sua mente. Treize d’altra parte aveva ben chiaro ciò che avrebbe desiderato fare in quel momento…ma era in conflitto con sé stesso se dare ascolto al suo istinto, alle sue emozioni o meno…in fondo Wufei era solo un ragazzo…non sapeva come avrebbe reagito alle sue avance e soprattutto non voleva rovinare il loro bel rapporto con qualche gesto sbagliato….eppure la tentazione era molto forte. Averlo così vicino da poterlo toccare con facilità…con la sensazione ancora fresca del suo corpo perfetto stretto contro il proprio…per non parlare dell’espressione fiduciosa ed innocente sul suo viso…era decisamente troppo per poter resistere.

Così allungò lentamente una mano come prima ad accarezzargli il volo…Wufei non si ritrasse e Treize prese la cosa come un buon segno…fece scivolare le dita sotto il suo mento sollevandolo un po’ verso di lui mentre il pollice gli sfiorava con delicatezza il labbro inferiore. Il cinesino lo fissò confuso ma curioso allo stesso tempo…i suoi occhi neri erano persi in quelli blu del compagno…sembrava quasi un’inerme preda ammaliata dal suo predatore ma non era una sensazione spiacevole.

Poi, alla fine, fu fatto il grande passo…Treize si sporse verso di lui e posò le labbra contro le sue in un tenero bacio. Wufei subito non si rese conto di quello che era accaduto, poi da quel tocco scaturì un’ondata di calore che non aveva mai provato prima e che gli invase tutto il corpo…spalancò gli occhi sorpreso nel capire di essere appena stato baciato da Treize ma non si ritrasse…sia perché non ne era in grado sia perché una parte consistente di lui non voleva.

Il giovane Kushrenada, seppur sentendolo un po’ irrigidirsi, provò a rendere più consistente il contatto, cominciando a sedurgli le labbra mentre un braccio scivolava attorno alla sua vita per stringerlo a sé. Wufei cercò di calmare la sua mente in tumulto nel sentire quel bacio farsi un po’ più passionale…avrebbe voluto ricambiarlo ma non sapeva bene come fare…non era mai stato baciato da qualcuno prima…si sentiva così agitato, impacciato, il suo cuore batteva a mille…gli sembrava quasi di impazzire. Così fece l’unica cosa che gli venne in mente per fermare quel turbinio di sensazioni…spinse via Treize da sé, fissandolo spaesato…e poi fece un'altra cosa che avrebbe rimpianto nei giorni seguenti…svenne.

Treize lo prese al volo prima che cadesse e si facesse del male e lo strinse tra le braccia fissandolo addolorato.

“Perdonami Wufei…”

 

******************************

 

Nei giorni successivi Treize fece di tutto per evitare Wufei…con la scusa del lavoro rimaneva fuori la maggior parte del giorno, restando fuori anche a pranzo per tornare solo verso sera, poco prima della cena…solo in quel momento i due si incontravano per davvero ma anche lì non volevano e non potevano discutere come desideravano per la presenza di tutti gli altri attorno a loro. E poi Treize spariva di nuovo…lasciando Wufei in balia di sé stesso.

Il giovane Kushrenada si comportava come se nulla fosse successo ma il fatto che lo evitasse indicava chiaramente che qualcosa non andava tra loro…mentre Wufei, beh, si sentiva malissimo…non si perdonava quello che aveva fatto durante la festa…perché sapeva di essere stato uno stupido…era tutta colpa sua…come aveva potuto reagire in quel modo…e soprattutto svenire! Si vergognava di sé stesso.

Ora di sicuro Treize pensava che lo odiasse o peggio, che provasse disgusto…ma non era così! Solo non sapeva come dirglielo visto che non si faceva mai trovare. Non sapeva ancora del perché Treize lo avesse baciato…ma sapeva che non era il tipo da scherzare su cose simili o sui sentimenti degli altri…quindi poteva davvero essere che…beh…provasse qualcosa per lui…di certo quello non era un semplice bacio d’affetto.

Ludvig aveva notato che qualcosa non andava tra i suoi due nipoti e la cosa lo preoccupava parecchio visto che fino a quel momento erano andati d’amore e d’accordo ma decise per il momento di non intervenire, fidandosi del giudizio e della coscienza dei due…che se avevano qualche cosa da sistemare sapeva con certezza che l’avrebbero risolta da soli.

Gli amici di Wufei invece non erano altrettanto pazienti…avevano notato la faccia cupa di Treize quando questi aveva condotto il ragazzo nella sua stanza la sera della festa, dicendo loro che aveva avuto un malessere ed era svenuto…e se a quella scusa avrebbero potuto credere, ora vedendo il loro atteggiamento sapevano che c’era dell’altro sotto. Avevano atteso qualche giorno per studiare l’evolversi della situazione ma quando videro che le cose non si stavano muovendo decisero di intervenire direttamente…perché da lì ad un paio di giorni sarebbero ripartiti e non avrebbero viaggiato tranquilli nel sapere che Treize e Wufei non si guardavano più in faccia.

Così quella sera, dopo che il Kushrenada se l’era filata come al solito dopo cena e Wufei si era congedato per andare in camera sua dicendo di sentirsi poco bene…i quattro ragazzi lo seguirono e bussarono alla sua porta.

“E’ aperta…” fu la semplice risposta del cinesino dall’interno della stanza.

Il primo ad entrare fu Duo, che con passo marziale si avvicinò al letto sul quale l’amico era sdraiato e vi saltò sopra.

“Dobbiamo parlare Wufei!” disse fissandolo con espressione seria.

Il moretto sussultò nel sentirselo piombare quasi addosso e lo fissò perplesso.

“Parlare…e di cosa?”

“Di quello che sta succedendo tra te e Treize” disse Quatre sedendosi compostamente sul materasso.

L’espressione di Wufei fu attraversata da un lampo di dolore ed abbassò lo sguardo.

“Non è successo niente…ve l’assicuro.”

“Invece ci stai nascondendo qualcosa…con noi puoi confidarti…”

“Quatre ha ragione – intervenne Trowa – Siamo tuoi amici…vogliamo aiutarti…”

A quelle parole seguì un attimo di silenzio.

“Non so se mi potete aiutare…”

“Mettici alla prova.” disse Heero salendo anche lui sul letto e mettendosi a gambe incrociate vicino al suo compagno.

Wufei fissò i suoi amici incerto ed imbarazzato, stringendo al petto il proprio cuscino…ci pensò a lungo prima di iniziare a raccontare nel modo più breve possibile l’accaduto.

“La sera della festa Treize…mi ha baciato…” mormorò arrossendo un poco.

“Che…sul serio!? Ma è una notizia magnifica! Lo sapevo che gli piacevi…ne ero certo!” insorse con tutta la sua energia Duo, per poi placarsi quando si accorse che qualcosa non tornava “Allora perché vi state evitando?”

“Se magari lo lasciassi finire ce lo direbbe…” sbuffò Heero all’impulsività del suo ragazzo.

“Ehm…si…scusa…”

“Cosa è successo Wufei?” chiese Quatre con espressione un po’ preoccupata.

“Lui…mi ha baciato…eravamo seduti su una panchina ed io…non me lo aspettavo…non sapevo che fare…oh…sono stato uno stupido…ho fatto una sciocchezza…” mormorò affranto nascondendo il viso nel cuscino.

“Che hai fatto?” chiese con dolcezza il biondino passando una mano tra i capelli corvini.

“L’ho…l’ho respinto…l’ho allontanato…e poi…sono svenuto…”

“Tu cosa!?!?! Ma sei sce….ahio!!” protestò Duo quando Heero gli mollò una sonora sberla sulla testa per farlo tacere.

“Oh Wufei…”

“Lo so Quatre…lo so…ho fatto una stronzata…ma non volevo! Solo è successo tutto così velocemente che non sapevo che fare…ed ora scommetto che Treize pensa che io lo odi…ma non è così! Però non mi lascia spiegare…non vuole parlare con me…cosa faccio…” singhiozzò nel cuscino.

“E’ una brutta situazione…” osservò Trowa “Ma non è irrecuperabile…”

“Certo che no!! Bisogna subito rimettere a posto le cose!” saltò su Duo con aria determinata.

“Non bisogna avere fretta…bisogna pensare con calma ad una soluzione…” disse Heero con la solita espressione indecifrabile mentre Quatre si era avvicinato di più a Wufei e lo aveva racchiuso in un abbraccio per consolarlo.

“Giusto…è evidente che il primo passo per riavvicinarsi lo dovrà fare Wufei, visto che Treize sembra essere sulla difensiva…quindi dobbiamo escogitare un modo per farli trovare soli in modo che possano chiarirsi…” meditò Trowa.

“Già…”

A quelle parole calò il silenzio nella stanza…ogni ragazzo stava mettendo insieme delle idee per aiutare il loro amico.

Ad un certo punto Duo alzò di scatto il braccio per attirare l’attenzione cominciando a sobbalzare sul letto.

“Ho trovato! Ho un’idea!!”

“Prima dilla a me Duo…” disse Heero fissandolo ed il compagno mise il broncio.

“Cattivo non ti fidi di me…perché non posso dirla!?”

“Perché le tue idee sono sempre…strane…ed in questo momento non abbiamo bisogno delle tue uscite…”

Il ragazzo dalla lunga treccia lo fissò offeso.

“Duo…” lo sollecitò.

“E va bene…” sbuffò avvicinandosi a lui per sussurrargli nell’orecchio la sua idea…gli altri tre ragazzi li stavano a fissare in attesa di un responso.

Il volto di Heero rimase impassibile ma alla fine della spiegazione di Duo fece un cenno d’assenso col capo, sembrando approvare la sua idea.

“Ragazzi…strano a dirsi ma Duo ha escogitato un piano efficace…”

 

 

*fine 7^ parte*

 

Miyu: oh bene, anche questa è fatta!! siamo a meno uno!! *____*

Wufei: ç_____ç

Duo: che vi dicevo!! Il mio piano era geniale!!!^O^

Heero: ….

Miyu: ^_______^ *sorrisino bastardo*

 


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