Disclaimer: I personaggi di Gundam Wing purtroppo non appartengono a noi ma ai rispettivi creatori.

Saya- io sono pronta a rapirli se necessario! *saya vestita da ladra*

Miyu- io intanto vado a preparare gli attrezzi! *miyu riempie enorme borsone*


La mano del destino

parte V

di Miyuki & Saya

Wufei comparve nell’enorme sala da pranzo arredata a temi autunnali, trovando come al solito Ludvig e Treize già seduti al tavolo abbondantemente servito di cibarie varie, e lui subito li raggiunse. Il giovane Kushrenada, sentendolo arrivare, distolse lo sguardo dal giornale che stava leggendo e lo accolse con uno dei suoi caldi sorrisi.

“Buon giorno Wufei!”

Il ragazzo ricambiò il sorriso.

“Buon giorno Treize…signor Ludvig!”

“Oh, ancora con questo signore! Quante volte ti devo dire di non chiamarmi così…mi fai sentire vecchio! (ma tu sei vecchio-_-;;; NdMiyu oh dettagli! io ho l’animo giovane! NdLud) Chiamami Ludvig o ancora meglio nonno!”

“Ehm…lo so, mi spiace…è che è difficile perdere certe abitudini…” rispose Wufei fissando imbarazzato il suo benefattore mentre prendeva posto “….e poi non mi sembra rispettoso nei vostri confronti e neppure in quelli di Treize…”

“Ragazzo mio, ti fai troppi problemi, questo è tutto! Sono quasi due mesi che sei con noi…e sei anche tu membro di questa famiglia quindi ripeti con me…buon giorno n-o-n-n-o!!”

“Ma…”

“Niente storie, ripeti!”

“B-buon giorno…n-nonno…” mormorò con il volto di un vivo rosso pomodoro.

“Ecco, visto!? Non era difficile!” esclamò l’uomo con espressione estremamente soddisfatta mentre Treize cercava di trattenere le risa nascondendosi dietro il giornale….ma fallì miseramente. Wufei lo fulminò con uno sguardo assassino.

“Scusami….non volevo….è solo che ti compatisco…quando mio nonno decide di farti fare una cosa non puoi sfuggirgli…” disse tra una risata e l’altra.

“L’ho notato…” borbottò in risposta il cinesino, ancora imbarazzato.

“Su su…contegno!! E poi Treize…noi tra poco dovremmo scappare a lavoro…ma tu prima non dovevi riferire a Wufei del banchetto?”

“Che banchetto?” passando lo sguardo incuriosito da uno all’altro.

“Ehm…vedi….ogni anno qui alla tenuta si tiene una grande festa alla quale sono invitati tutti i membri della famiglia Kushrenada e gli amici più intimi….ed importanti. Ci sarà un grande banchetto e si danzerà praticamente fino all’alba.”

“Oh…capisco”

“E noi coglieremo quell’evento per presentarti pubblicamente come nuovo membro della nostra famiglia!” aggiunse Ludvig tutto sorridente “Il tutto tra esattamente due settimane!”

“Coosaaa??”

Wufei fissò allibito i due uomini. Oh no…lui non voleva assolutamente dare spettacolo. Odiava essere al centro dell’attenzione…specialmente quella di estranei! Da quello che Ludvig gli aveva detto il primo giorno della sua ‘nuova vita’ gli unici a sapere della sua adozione erano Treize e sua figlia Katrine…agli altri non aveva detto nulla. Ora, era improbabile che nessuno sia venuto a conoscenza della cosa…le voci girano anche se si è in pochi a conoscere la verità. Quindi, con tutta probabilità, si sarebbe sentito come un povero pesciolino in mezzo agli squali….magnifico!

L’idea della festa ora non gli sembrava più tanto allettante.

Però non poteva di certo continuare a nascondersi per sempre. Non era un comportamento dignitoso! Prima o poi avrebbero scoperto tutto comunque ed avrebbero voluto spiegazioni….in questo caso era meglio affrontare tutto e subito ed essere presenti. Così avrebbe avuto una chiara idea delle loro reazioni ed avrebbe saputo come sistemare la situazione.

“Tranquillo Wufei…non sarà poi così terribile come pensi…” disse allegramente Ludvig, cercando di dare poco peso alla cosa.

“Nonno, non tentare di addolcire la pillola…ha già capito che i nostri ‘cari’ parenti lo guarderanno storto tutto il tempo…però scommetto quello che vuoi che saprà tenergli testa alla grande! Il nostro Wufei è un tipo in gamba o sbaglio?” chiese ammiccando in direzione del cinesino che sorrise imbarazzato.

Treize aveva una grande stima di lui, come poteva deluderlo? E poi aveva ragione…lui era riuscito a superare situazioni ben più difficili. Non poteva farsi spaventare da un branco di damerini pomposi e con la puzza sotto il naso. Avrebbe fatto vedere a tutti quanto valeva e che era degno di stare in quella famiglia molto più di loro, che non sapevano apprezzare una persona fantastica come Ludvig!

“Assolutamente! Vedrai, li lascerò tutti di sasso!”

“Bravissimo! Così si parla!” sorridendo soddisfatto “Forse, però, ti farebbe piacere avere qualche viso amico in quella folla…che ne dici di invitare i tuoi amici? Tanto li avresti dovuti comunque invitare un giorno di questi…perché non cogliere questa occasione?”

“Dici sul serio?” chiese a dir poco incredulo.

“Certo! Allora ti va?”

“Sarebbe fantastico!! Sono anni che non li vedo!”

Il volto di Wufei si illuminò letteralmente. Poteva invitare Duo, Heero, Trowa e Quatre alla festa! Era troppo bello per essere vero! Gli erano mancati così tanto in tutti quegli anni! Si era sempre dovuto accontentare di semplici lettere o cartoline…non li aveva più rivisti da quando avevano lasciato l’orfanotrofio….se non fosse stato per le foto che i ragazzi gli avevano mandato in continuazione era certo che non li avrebbe mai riconosciuti da solo se li avessi incontrati.

Loro bene o male si erano riusciti a ritrovare….Duo stava con Heero….e da poco aveva saputo, in risposta alla sua lettera, che il circo dei genitori di Trowa aveva messo le tende nella città in cui viveva Quatre e lì vi sarebbe rimasto per parecchi mesi, allo scopo di organizzare nuovi spettacoli ed esibizioni. Così pure gli altri due suoi amici erano assieme adesso.

Ora però li avrebbe incontrati di nuovo! Al solo pensiero non stava più nella pelle!

Treize invece fissava Wufei incantato. Vederlo così felice e per una cosa tanto semplice gli scaldava il cuore. Avrebbe voluto vederlo sorridere sempre a quel modo…era qualcosa di meraviglioso, un vero spettacolo.

E doveva ammetterlo…gli sarebbe piaciuto essere lui stesso la causa di quei sorrisi…avere quegli splendidi occhi scuri puntati solo su di lui….oh, ma che pensieri assurdi che stava facendo!

Intanto il vecchio Kushrenada si stava limitando a fissare la scena con approvazione mentre sorseggiava il suo caffè.

“Non so davvero come ringraziarti Treize! Appena ho cinque minuti liberi scriverò ai ragazzi una bella lettera!”

“Ma perchè sprecare tanto tempo….fai loro una telefonata no? Se non hai i loro numeri posso sempre procurarteli io…” disse Treize.

“No, li ho….i miei amici mi hanno dato il numero del loro cellulare…solo che…non avrei mai pensato di usarli…”

“Caro ragazzo, tu ormai non sei più in quell’orfanotrofio…in questa casa puoi fare quello che vuoi! Il telefono è sempre a tua disposizione come qualunque altra cosa qua dentro!” intervenne Ludvig.

“Beh….allora penso…si..penso che li chiamerò dopo colazione…”

“Perfetto…io l’unico che dovevo avvertire era Zechs e l’ho fatto ieri sera…ha detto che sarebbe passato in questi giorni a ritirare i suoi inviti…”

“Treize…il tempo passa e noi dobbiamo andare.”

“Ah si….sono pronto nonno…” disse voltandosi verso il nonno che si stava alzando dal tavolo, poi tornò a fissare il cinesino “Wufei…noi andiamo a lavoro, tu continua pure a fare colazione con calma…”

“Certo…non ti preoccupare…buon lavoro Treize…n-nonno…”

“Oh oh oh…hai visto che non era così difficile!” disse Ludvig sorridendo contento. Scombinò affettuosamente i capelli di Wufei passandogli accanto ed uscì dalla sala da pranzo in compagnia del nipote.

Una volta finita la colazione Wufei decise di chiamare i suoi amici, quindi corse subito in camera sua e si mise a frugare tra le vecchie lettere che gli erano state mandate alla ricerca dei numeri di telefono. Alcuni minuti dopo li trovò, così uscì dalla stanza e si diresse nello studio di Treize, dove sapeva esserci un telefono.

Aveva il cuore che batteva a mille….non stava più nella pelle…non vedeva l’ora di sentire la voce dei ragazzi dopo tutto quel tempo. Chissà come avrebbero reagito alla sua chiamata.

Prese il primo numero, quello di Heero, e lo digitò….la linea segnava libero…lo sentì squillare…e poi qualcuno rispose.

“Pronto?”

“Ehm....Heero?”

“....hn....Wufei...”

Il ragazzo non potè fare a meno di sorridere….Heero era sempre così ‘loquace’, non era cambiato di una virgola in quegli anni di lontananza.

“Indovinato....sono secoli che non ci sentiamo...beh, almeno di persona. Come stai?”

“Hn... tu?”

“Molto bene grazie! e Duo?”

“Bene.....” improvvisamente dall’altra parte della cornetta si sentì un gran rumore ed una voce “Hee-chan con chi stai al telefono?”

“Duo lascia stare... è Wufei... no Duo... va bene ... ti passo Duo che sta piangendo..”

“Ok…passamelo”

“WUUUUUUUUUUUU CIAOOOO!!!!”

“Ehm....ciao Duo….” rispose allontanando di qualche metro la cornetta dall’orecchio per non essere assordato dalla voce squillante dell’amico.

“Come stai amico?” chiese eccitatissimo Duo, a quanto sembrava l’idea di poter parlare con Wufei lo rendeva particolarmente felice.

“Tutto bene e tu?”

“Una meraviglia!! Con Hee-chan è da ieri che siamo soli! I nostri genitori sono in viaggio di lavoro sai!?”

“Buon per voi....ma non è che stai combinando qualche danno vero?” chiese con voce sospettosa. Conoscendolo come lo conosceva lui era un grosso rischio lasciarlo da solo….si rischiava di trovare qualcosa distrutto o peggio, in fiamme.

“Chi io? Mai!”

“Hn...sarà....comunque vi ho telefonato per un motivo importante!!”

“Dimmi dimmi Wu-boy!”

“I Kushrenada terranno tra due settimane un importante banchetto qui alla tenuta e mi hanno permesso di invitare anche voi!! Cioè...loro, a dirla tutta, sono ansiosi di conoscervi visto quanto ho parlato di voi, quindi hanno detto che questo evento sarebbe l'ideale per una ‘rimpatriata’! Che dite?”

“FANTASTICO!!! HEE-KOI SIAMO STATI INVITATI DA WU PER UNA FESTA!!!”

Wufei allontanò per l’ennesima volta la cornetta dall’orecchio….quel ragazzo era decisamente troppo esuberante per il suo stesso bene.

“E’ d'accordo anche lui...” continuò Duo “Però dobbiamo parlarne con i nostri che tornano domani....hai un cellulare... così ti mandiamo un messaggio... ma al 99.9% veniamo!!”

“Ehm.....ad essere sinceri non ho un cellulare...e sai....a dirla tutta non so neppure il numero di casa..” disse Wufei imbarazzatissimo, viveva lì da due mesi e non sapeva neppure le cose più ovvie come il numero di telefono….sarà che prima d’ora quel problema non gli si era mai posto, visto che il telefono per lui all’orfanotrofio era qualcosa di irraggiungibile… “Che dici se vi richiamo io per sapere quello che vi hanno detto? Così intanto riesco a chiamare anche Quatre e Trowa e sapere la loro!”

“Non hai il cellulare? Oh...”

La voce di Duo sembrava delusa….probabilmente gli stava dando dello sciocco per non aver pensato ad una cosa così semplice come quella. Poi però si sentirono strani rumori provenire dall’altro capo della cornetta e si ritrovò a parlare con Heero.

“Wufei….ho sentito mio padre ha detto che va benissimo…anzi veniamo entrambi…misson accomplished!”

“Di già?....ma Duo mi ha detto che erano fuori città?” chiese Wufei alquanto perplesso.

“....cellulare? L'ho chiamato al sul numero privato.”

“Ah....giusto.....” mormorò dandosi mentalmente dello stupido “Ok, sono felice che possiate venire!! Ora non mi resta che chiamare gli altri e sapere se anche loro sono disponibili! Poi eventualmente vi mettete d'accordo tra di voi per arrivare assieme?”

“Si certo, non è un problema.... e Wufei....”

“Si?”

“E’ bello risentirti…” disse il ragazzo con voce piatta come suo solito…però Wufei dopo anni passati con lui sapeva percepire l’enorme affetto che era nascosto dietro quel tono apparentemente apatico. Heero non diceva mai nulla che non pensava veramente…e Wufei sentì un improvviso desiderio di abbracciare l’amico….e se lo avesse fatto davvero era sicuro che si sarebbe beccato un’occhiataccia mica da scherzi da parte sua.

“Grazie....lo stesso vale per me, mi siete mancati un sacco.....”

“CIAO WUFEI A PRESTO, CHIAMA GLI ALTRIIII!!!” urlò Duo, poco distante dal compagno.

“Certo, puoi contarci! Allora a presto ragazzi!”

“A presto…”

E con questo il cinesino riattaccò la cornetta…solo allora si accorse che la sua mano stava tremando leggermente. Dio…sentirli dopo tutti quegli anni era stato talmente emozionante da scuoterlo…avrebbe creduto di sentire un certo distacco nelle loro voci, invece mentre parlavano sembrava proprio come ai vecchi tempi.

C’era ancora un affiatamento incredibile tra di loro, non erano state dette parole inutili o non si erano persi in discorsi superflui. Avevano parlato come se si sentissero praticamente tutti i giorni, come se non si fossero mai separati veramente….era stato tutto così naturale e piacevole.

Wufei fece due profondi respiri per calmarsi e poi prese il numero di telefono di Quatre…era quello di casa. Con tutta probabilità sarebbe bastato avvertire lui e poi ci avrebbe pensato il biondino ad avvertire Trowa non appena ne avesse avuta l’opportunità.

Digitò il numero ed attese…a rispondere fu il maggiordomo, o almeno così suppose Wufei.

“Pronto... casa Reberba Winner”

“Salve...sono Chang Wufei...vorrei parlare con Quatre se è possibile....”

“Chi devo annunciare?”

“Ditegli che sono un amico.”

“Certo, le passero il signorino” disse l’uomo riattaccando momentaneamente…subito dopo si sentì uno stacchetto musicale che aveva lo scopo di allietare l’attesa…poi la musica si interruppe.

“Si pronto?”

“Quatre? Ciao...sono Wufei!”

“Wufei, che bello sentirti!” lo voce del ragazzo era dolce e gentile e probabilmente stava sorridendo in quello stesso momento.

“Anche per me lo è...come stai?”

“Sto bene, c'è Trowa qui a fare colazione con me.... tu come stai invece?”

“Spero di non avervi disturbati....comunque io sto bene, sinceramente non potrei stare meglio!”

“Non ci hai disturbati affatto, anzi ci ha fatto piacere... lo dice anche Trowa..”

“Bene....senti, io vi avrei telefonato per farvi una proposta. Ho giusto finito in questo momento di parlare con Heero e Duo....e loro hanno già accettato.”

“Dimmi pure Wufei”

“Allora....tra due settimane qui alla tenuta dei Kushrenada si terrà una grande festa e mi è stato permesso di invitare anche voi...vi va di venire? se potete ovviamente....nessun obbligo.”

“Oh, che gentile che sei stato a pensare a noi...” sentì il ragazzo allontanarsi dalla cornetta e riferire l’invito anche al suo compagno “Certo che ci va di venire, però dobbiamo parlarne con i nostri genitori...Tro sta già chiamando i suoi, se gli danno il permesso, i miei non avranno niente da obbiettare.” (w i cellulari! wuccy te ne devi prendere uno pure tu u_u NdMiyu si si provvederò!-__- NdWu)

“Benissimo...sarebbe stupendo avervi tutto qui dopo tutto questo tempo!”

“E’ vero, vorrei tanto abbracciarvi.... tutti quanti...ah, la risposta del papà di Trowa è positiva... te lo passo, così chiamo al lavoro mio padre…” così ci fu un passaggio di telefono.

“....nh Wufei“

“Ciao Trowa! Sono felice che tu possa venire!”

“Si anche io.... tutto bene?” chiese anche lui con voce apatica…….lui ed Heero continuavano a contendersi il primato di Mr. Socievolezza a quanto sembrava. Gli venne da ridere.

“Benissimo....ora speriamo anche a Quatre diano il via libera”

“Non temere, non possono negargli niente... è troppo dolce...”

Wufei rimase particolarmente sorpreso a quell’affermazione….Trowa era come Heero…non era solito esprimere apertamente i propri pensieri…ma se diceva qualcosa era perché la riteneva importante. Comunque era una cosa vera….Quatre era sempre stato il più dolce di tutti, quello che si preoccupava sempre prima degli altri e poi di sé stesso. Se c’era qualcuno su cui potevi contare in qualsiasi momento, quello era lui. Aveva sempre un sorriso ed una parola di conforto o incoraggiamento per tutti…era davvero una persona speciale.

“Lo so, è sempre stato così...” rispose il cinesino sorridendo, cosa che gli fece addolcire inconsciamente la voce.

“Già....Quatre dice che i suoi hanno acconsentito…”

“Grandioso!!! Prima ho detto a Heero che vi sareste accordati tra di voi per arrivare assieme....per voi non è un problema spero?”

“Certo che no, ci parlerò io con Heero...poi avvertiremo te.”

“Grazie....allora vi saluto....dai un bacio a Quatre da parte mia!” (e non ne approfittare Tro-chan!^-^ NdMiyu ……NdTrowa ma cosa dice signorina Miyu!^/////^ NdQuatre)

“Va bene... a presto Wufei”

“Ciao Trowa!”

E per la seconda volta nel giro di quindici minuti mise giù la cornetta.

Con l’umore alle stelle Wufei trascorse tutta la mattinata a studiare con il signor Wudermeier, il suo tutore…ascoltando si e no la metà delle cose che gli venivano dette visto che la sua mente in quel momento era colma di altri pensieri. Fremeva dalla gioia al sapere che tra due settimane avrebbe potuto rivedere i suoi amici ed allo stesso tempo era invaso dalla determinazione di lasciare tutti a bocca aperta durante il banchetto. Avrebbe fatto vedere agli altri Kushrenada quanto valeva!

Fortunatamente, nonostante la sua distrazione, riuscì in ogni caso a fare un’ottima figura con il suo insegnante, rispondendo esattamente a tutte le domande che gli venivano poste. Ad un tratto, però, gli balzò alla mente un dettaglio sulla festa al quale non aveva fatto caso e che lo colse completamente impreparato, spingendolo ad imprecare sottovoce.

“Ha detto qualcosa signorino?” chiese il signor Wudermeier, voltandosi dalla lavagna sulla quale stava scrivendo varie formule.

“No signore, non ho detto nulla.” rispose prontamente.

“Ah, mi era sembrato….ma già che ho la sua attenzione venga qui e mi risolva questa disequazione.”

Wufei si alzò dal suo posto e si diresse alla lavagna per svolgere il calcolo e mentre lo risolveva tornò a pensare con espressione cupa al suo enorme problema.

Non sapeva ballare.

*******************************

Treize e Ludvig non fecero ritorno per pranzo come avevano preannunciato, così Wufei fu costretto a pranzare da solo in quell’enorme sala….era una cosa piuttosto deprimente doveva ammetterlo.

I due Kushrenada tornarono solo verso il primo pomeriggio, erano stati trattenuti in ufficio più del previsto da un loro cliente proveniente dall’Australia.

Wufei si trovava nella biblioteca a leggere “La metamorfosi” di Kafka quando Treize varcò il massiccio portone in legno e gli si avvicinò con il solito sorriso sulle labbra.

“Quando leggi non ti accorgi proprio di nessuno eh?”

“Oh Treize!” disse il ragazzo staccando di colpo gli occhi dalla pagina e fissandolo leggermente imbarazzato “Ben tornato”

“Grazie…scusa se io ed il nonno non abbiamo fatto in tempo a tornare per pranzo ma siamo stati più occupati del previsto.”

“Non ti preoccupare…sono riuscito lo stesso a sopravvivere all’eco spaventoso della sala da pranzo.”

Treize rise prendendo posto nel divanetto opposto a quello su cui era quasi stravaccato Wufei.

“Già…è impressionante stare da soli là dentro…ti sembra doppiamente grande. In ogni caso hai trascorso una piacevole mattinata?”

“Si! Subito dopo colazione ho seguito il tuo consiglio ed ho telefonato ai ragazzi per invitarli alla festa…ed hanno accettato! Non sono mai stato così felice! Non vedo l’ora che arrivino per farveli conoscere!”

Gli occhi color ebano del ragazzo avevano preso a brillare di una strana luce mentre un sorriso radioso gli illuminava il volto. Treize ne rimase quasi incantato.

“E’ magnifico! Sono molto contento per te Wufei! Sai già quando arriveranno?”

“No, hanno detto che mi faranno sapere loro una volta accordatisi.”

“Perfetto….e la lezione con il signor Wudermeier com’è andata?”

“Bene…” mormorò nervosamente….questo perché gli era venuto in mente il piccolo problema relativo al banchetto di cui doveva discutere con Treize…solo che non sapeva come tirare fuori l’argomento. In realtà si vergognava ad ammettere di non saper ballare…ma quella era un'altra cosa che all’orfanotrofio non ti serviva sapere.

Il giovane Kushrendada però si accorse subito di quello sbalzo d’umore nel ragazzo.

“Qualcosa non va Wufei? E’ forse successo qualcosa con il tuo tutore?” chiese preoccupato.

“Oh, no! Non ha nulla a che vedere con le lezioni, te lo assicuro!”

“Allora cosa ti tormenta?”

“Ecco…niente….in realtà è una sciocchezza, davvero! Questa mettina ho ripensato a quello che mi avevi detto sul banchetto e…beh…mi sono accorto di una cosa…”

“Cosa?”

Wufei non rispose. Abbassò lo sguardo sul libro che teneva aperto in grembo ed arrossì imbarazzato. Treize lo fissava perplesso, non capendo quale fosse il vero problema che lo stava affliggendo.

“Wufei?” sollecitò lui.

“Ecco….vedi….io….io non so ballare….” farfugliò in modo appena comprensibile…per quanto lo riguardava si sarebbe voluto sotterrare in quel momento.

Treize lo fissò alcuni istanti incredulo e poi scoppiò a ridere. Il cinesino si sentì avampare tanto da essere convinto di assomigliare ad un pomodoro, se solo si fosse guardato allo specchio….però si sforzò di assumere un’espressione offesa. Non era carino ridere di lui a quel modo!

“Wufei….tutto questo dramma per una cosa così semplice. Imparare a ballare non è come dover imparare a suonare il violino! E’ facilissimo!”

“Si ma io non so nulla…neppure le basi.” borbottò.

“Ed a che ti servono? Tra arti marziali e scherma sei agile al punto giusto se non più del necessario…basta solo insegnarti i passi!” spiegò il ragazzo più grande sostituendo le risa con un semplice sorriso divertito.

“D’accordo…ma chi lo farà? Mancano solo due settimane!”

“Ti insegnerò io se vorrai.”

Wufei lo guardò spiazzato. Treize….gli stava proponendo…di insegnargli…a ballare? Non lo stava prendendo in giro vero? No, Treize era serissimo…anche se in quel momento si stava domandando perché aveva fatto una cosa del genere.

Aveva parlato senza pensare ed era uscita quella proposta…in realtà insegnare a Wufei i passi di danza gli sembrava una cosa piuttosto interessante…per non dire divertente. E poi non poteva di certo lasciarlo in difficoltà a quel modo.

“Dici sul serio?” chiese il cinesino più imbarazzato che mai ad avere l’altro ragazzo come istruttore, anche se la cosa lo faceva allo stesso tempo rilassare. Lo avrebbe infastidito mostrare la sua ignoranza davanti ad un estraneo…mentre con Treize poteva lasciar correre tutto. Sapeva che per quanto si divertisse a stuzzicarlo un po’ con piccole frecciatine non avrebbe mai riso alla sua ‘eventuale’ incapacità nel ballo e poi…era piacevole stare in sua compagnia.

“Certo!”

“A-Allora va bene…” mormorò con un timido sorriso “Quando ti va di iniziare?”

“Beh…anche subito se per te non è un problema. E’ venerdì e non devo tornare in ufficio…e poi abbiamo un intero week-end per continuare! Che ne dici?”

“Nessuna obiezione!”

“Perfetto….seguimi! Ti mostrerò un’altra parte di questo palazzo che probabilmente non hai ancora visitato!”

I due ragazzi uscirono dalla biblioteca e si avviarono al piano terra. Treize guidò Wufei oltre la sala da pranzo, lungo il corridoio, fino a raggiungere un alto portone laccato in oro con incisioni settecentesche. Lo aprì e davanti a loro si presentò un ampio salone da ballo. Il soffitto era molto alto ed affrescato finemente da motivi fluoreali e ad esso erano appesi tre grossi lampadari in cristallo. Le pareti erano candide e disseminati qua e là c’erano specchi e vetrate, alcune delle quali conducevano sicuramente all’esterno. Drappeggi di tessuto rosso e dorato incorniciavano queste vetrate, dando ancora di più l’impressione di trovarsi catapultati in un’altra epoca.

Wufei rimase a bocca aperta di fronte ad una simile magnificenza. Quel palazzo non smetteva mai di sorprenderlo, facendogli scoprire una meraviglia dietro l’altra…come la biblioteca e la sala di scherma. Treize era davvero in gamba a fargli simili sorprese.

“Ecco…è qui che si terrà la festa. Di solito questo salone è chiuso a chiave…ma proprio in previsione di quest’evento è stato aperto per i dovuti preparativi.”

“E’ bellissimo.”

“Già…è uno dei tesori di questo palazzo…e qui noi impareremo a ballare mio caro Wufei! Così ti abituerai già al luogo, anche se te lo devi immaginare molto più affollato.”

“Immagino…ma la musica?”

“Per oggi ne faremo a meno…prima ti insegnerò i passi poi penseremo al sonoro!”

“D’accordo maestro…” lo prese in giro Wufei.

Treize sorrise ed avanzò di alcuni passi nel salone e lì si posizionarono l’uno di fronte all’altro.

“Dunque Wufei…per prima cosa ti farò vedere io la posizione e come ci si deve muovere…tu cerca di capire il meccanismo e poi proverai tu…” disse e poi sorrise innocentemente “Intanto sarai la mia dama.”

Il moretto arrosì, non sembrava fare altro in presenza del giovane Kushrenada. Qualsiasi cosa che gli diceva, qualsiasi scherzo innocente lo fecave reagire all’istante…anche durante le normali conversazioni il suo corpo sembrava reagire in modo strano al suono di quella voce vellutata.

Intanto Treize aveva cominciato la sua lezione, illustrandogli quale era la posizione di base per il Waltzer. Prese la mano sinistra di Wufei e la posizionò sulla sua spalla mentre posò la sua mano sulla sua vita. Poi gli prese la sinistra e la fece appoggiare sulla sua, sollevando il braccio all’altezza delle spalle…e da lì iniziò a mostrargli i passi.

Wufei fu nuovamente pervaso da sesazioni contrastanti…si sentiva nervoso ma allo stesso tempo rilassato tra le braccia di Treize, se così si poteva dire. Si muovevano lentamente per il salone seguendo una musica immaginaria, con la sola voce del Kushrenada a scandire il tempo della loro danza.

Con quella voce che gli impartiva indicazioni e consigli, così vicina a lui, gli era estremamente difficile concentrarsi e memorizzare quello che gli veniva detto.

“Wufei…rilassati…i movimenti devono essere sciolti, armoniosi…devi pensare che sarai tu a guidare la tua compagna nel ballo, se anche allora sarai così rigido farete entrambi una pessima figura…e non è questo quello che vuoi vero?”

“No, certo che no…ma non è facile!”

“Sei tu che complichi le cose per niente…immagina di stare eseguendo i tuoi esercizi, ti devi muovere come allora…lento, elegante, seducente…”

Wufei sentì il suo cuore aumentare di battiti a quelle parole che uscivano come seta da quelle labbra. Dovette sforzarsi parecchio per riuscire a fissarlo in volto senza arrossire ma gli occhi profondi di Treize, che lo osservavano con intensità, lo fecero vacillare.

“O forse sono io a renderti nervoso? Ti da per caso fastidio che ti stia così vicino?” chiese sorridendo con una vena di malizia.

“No…certo che no…”

I due ragazzi, presi com’erano dalla loro lezione (o meglio, a divorarsi con lo sguardo!!^o^ NdSaya già già!! bravi ragazzi! u_u NdMiyu), non si erano accorti della presenza di uno spettatore che già da un po’ di tempo li stava fissando e studiando con interesse.

Zechs stava esibendo un sorriso che andava da un orecchio all’altro mentre fissava i suoi amici ballare. La sua mente non aveva fatto altro che compiacersi da sola per aver compreso già da parecchio tempo quello che stava avvenendo…anche se quei due ne erano ancora all’oscuro.

In quel momento decise di averne avuta abbastanza di fare il semplice osservatore e decise di rendere nota la sua presenza.

“A mio parere dovreste stare ancora più vicini…c’è troppo spazio tra di voi perché riusciate a ballare bene.” disse avanzando verso di loro sorridendo innocentemente.

Sia Treize che Wufei sobbalzarono al suono di quella voce, non aspettandosi di avere ospiti.

“Zechs! Quando sei arrivato? Come mai qui?” chiese Treize sorpreso, lasciando andare il compagno.

“Oh, sono appena arrivato…” mentì “Sono venuto a ritirare gli inviti della festa per me, la mia ragazza e sua sorella. Ricordi che te lo avevo detto ieri sera al telefono?”

“Si ma non ti aspettavo oggi…’verrò uno di questi giorni’ è un termine un po’ vago per anticipare il tuo arrivo.”

Zechs rise allegramente.

“Beh…visto che avevo tempo ho deciso di passare oggi…altrimenti finivo per dimenticarmelo…”

“Mi fa piacere averti qui…ma cosa stavi dicendo riguardo alla nostra posizione?” chiese Treize sospettoso.

“Ah, tranquillo! Non sto mettendo in dubbio la tua abilità di balleriono che, mi duole ammetterlo, è migliore della mia…la posizione è perfetta, solo dovreste stare un po’ più vicini….ecco, così!” disse rimettendo i due ragazzi uno di fronte all’altro, ma più a stretto contatto di prima.

Treize fissò perplesso l’amico, poiche secondo lui la distanza di prima era perfetta…ma non gli dispiaceva affatto avere Wufei così vicino. Quest’ultimo, da parte sua, se n’era rimasto in silenzio tutto il tempo, troppo imbarazzato per parlare.

Continuarono così ad esercitarsi per un’altra oretta, con la supervisione di Zechs, che sembrava divertirsi un po’ troppo a disseminare consigli con quella faccia angelica che Treize conosceva fin troppo bene per non capire che stava tramando qualcosa.

Alla fine decisero di prendere il tea assieme, instaurando una piacevole conversazione, e solo verso il tardo pomeriggio Zechs lì salutò, dopo essersi fatto consegnare gli inviti che gli servivano.

*******************************

“Bravissimo Wufei! Hai fatto enormi progressi…ed in soli tre giorni! Non era poi così difficile come andavi sostenendo, visto?” si complimentò Treize con espressione soddisfatta.

“Avevi ragione…pensò che riuscirò a fare una discreta figura alla festa.”

“Io direi più che discreta! Lascerai tutti a bocca aperta, credimi!”

“Se lo dice l’esperto mi fido…” rispose il cinesino abbozzando un sorriso.

Era stato più piacevole del previsto imparare a ballare e poi Treize si era rivelato un insegnante impeccabile. Si era divertito un mondo…ovviamente non aveva smesso di imbarazzarsi per la vicinanza dell’altro ragazzo, ma era riuscito a controllarsi fino a quando aveva smesso di fare caso all’imbarazzo per godersi la sua compagnia.

Ed ora eccolo lì, ad esibirsi più o meno abilmente in vari tipi di ballo…non che la cosa lo preoccupasse, aveva ancora due settimane per allenarsi.

“Bene Wufei…visto che sei stato così bravo e che ci sono ancora un paio d’ore prima di cena, ti va di andare a fare un giro a cavallo? Consideralo un compenso per il tuo impegno!”

“Sarebbe magnifico! La giornata poi è splendida!”

“Allora andiamo a prendere una giacca e gli stivali! I nostri amati destrieri ci aspettano!” annunciò sorridendo Treize.

Così i due ragazzi si diressero nelle proprie stanze a recuperare tutto il necessario, prima di uscire e dirigersi verso le scuderie. Nel giro di quindici minuti avevano sellato sia Shadow che Cassandra e si erano già incamminati tranquillamente negli immensi campi di quel parco.

Wufei aveva fatto enormi progressi anche come cavallerizzo…ora riusciva a stare dietro a Treize pure al galoppo, quindi non se lo fece ripetere due volte quando il giovane Kushrenada gli propose di spronare al massimo i cavalli e fare una piccola gara.

I due partirono come schegge, attraversando di corsa la vallata…come meta avevano l’enorme quercia che si ergeva in lontananza davanti a loro. Erano testa a testa, i loro capelli fluttuavano a ritmo del vento e per quanto concentrati nel raggiungere il loro obiettivo, avevano un’espressione serena sul volto.

Ad un certo punto Treize incitò maggiormente Shadow, che con uno scatto superò Cassandra ed il suo cavaliere, arrivando per primo alla quercia di una buon lunghezza.

“Ahah! Ho vinto io!” esultò il ragazzo.

“Ma per poco…ce l’avevo quasi fatta!”

“Mi spiace…ma per avere qualche speranza di battermi in una corsa hai bisogno ancora di parecchia esperienza, caro mio!”

“La modestia fatta persona!”

“Solo realista…” sorrise soddisfatto “Andiamo verso il ruscello…credo che i nostri amici abbiano bisogno di dissetarsi un po’ dopo una corsa simile.”

Portarono così i loro animali verso un fiumiciattolo che scorreva a qualche minuto da dove si trovavano loro. Ma mentre si avvicinavano al corso d’acqua accadde qualcosa di imprevisto. Una volpe saltò fuori da un cespuglio all’improvviso, piazzandosi davanti ad i due cavalli al trotto.

Le bestie si spaventarono a quell’apparizzione e cominciarono a scalpitare. Treize riuscì a mantenere il controllo di Shadow con maestria, avendo avuto a che fare con lui da ormai parecchi anni e sapendo come trattarlo. Cassandra invece, la più vicina alla volpe, si impennò di colpo per evitare di calpestarla ed in questo modo scaraventò a terra in malo modo Wufei, che preso alla sprovvista non riuscì a restare in sella.

Treize assistette a tutta la scena impotente e, vedendo il ragazzo cadere, il suo cuore mancò di un battito. Smontò da Shadow con un balzo e si precipitò da Wufei, inginocchiandosi accanto al suo corpo apparentemente privo di sensi. Lo prese delicatamente tra le braccia e fece appoggiare la sua testa contro la sua spalla, prima di spostare con una mano una ciocca di capelli corvini dal suo volto.

Treize era attanagliato dall’ansia e dalla preoccupazione. Non se lo sarebbe mai perdonato se Wufei si fosse fatto male seriamente per quella caduta…si sentiva male al solo pensiero.

Lo studiò attentamente per alcuni istanti, cercando di capire se avesse riportato qualche brutto colpo alla testa, ma non trovò nulla di sospetto quindi decise di provare a svegliarlo con calma.

“Wufei….Wufei svegliati…non farmi stare in ansia, ti prego…apri gli occhi…” lo chiamò accarezzandogli dolcemente il volto con una mano, dandogli poi qualche piccolo colpetto sulla guancia per scuoterlo.

Poco dopo il cinesino cominciò ad aprire gli occhi, lasciandosi sfuggire dalle labbra un gemito di dolore e fissando Treize con occhi vacui e confusi.

“T…Trei..ze?” mormorò.

“Wufei….meno male ti sei svegliato!” sospirò sollevato, sentendo un enorme peso scivolargli dal petto.

“Che è successo?”

“Cassandra ti ha disarcionato per via di una volpe.”

“Ah sì…ricordo…e lei sta bene?”

“Non pensare a lei, non ha neanche un graffio, è solo spaventata…ma mai quanto lo sono stato io!” e di impulso strinse con forza al petto il morettino, affondando il viso tra i suoi setosi capelli

“Mi hai spaventato a morte! Non farlo più!”

Wufei non sapeva cosa dire o fare, sorpreso, piacevolmente senza ombra di dubbio, dalla reazione del giovane Kushrenada. La preoccupazione e l’affetto che scaturivano da quelle parole e da quei gesti gli riscaldarono il petto ed alla fine si ritrovò a ricambiare timidamente l’abbraccio.

“Mi dispiace…non l’ho fatto apposta. Non sono stato abbastanza rapido da prevedere la reazione di Cassandra…ma sto bene, non ti affliggere più.”

Treize si allontanò un po’ da lui e lo fissò dritto negli occhi con sguardo profondo e penetrante.

“Sei sicuro di non esserti fatto male?”

“No…non credo almeno…”

“Ce la fai ad alzarti?”

“Penso di si…proviamo.” e con l’aiuto di Treize cercò di mettersi in piedi ma appena posò a terra il piede destro, gemette di dolore.

“Che hai?” chiese preoccupato, afferrandolo tempestivamente per la vita per impedire che cadesse di nuovo.

“La caviglia….credo di essermela storta…”

“Adesso controllo…” e senza tante cerimonie prese Wufei in braccio e lo portò verso Shadow, facendolo sedere di traverso sulla parte anteriore della sella. Poi sfilò con tutta la delicatezza e la cura possibile lo stivale del ragazzo, che strinse i denti per non lasciarsi sfuggire alcun suono, e studiò la caviglia.

“Si…ha preso una bella botta….ma non è niente che tre giorni di riposo assoluto non possano rimettere in sesto…sei stato fortunato.”

“Sembrerebbe di si.”

“Ora ti riporto a casa. Lì ti farò uno fasciatura e poi te ne starai a letto fino a quando non riterrò opportuno che ti possa alzare, chiaro?”

“Cristallino.”

“Perfetto.”

Treize afferrò le redini di Cassandra, che fortunatamente non si era allontana da loro, e le legò a quelle di Shadow. Poi montò sul suo cavallo dietro a Wufei e comincio a dirigersi nuovamente verso la tenuta a passo tranquillo.

Il cinesino avrebbe voluto protestare dicendo che poteva cavalcare benissimo da solo ma sarebbe stato stupido ed inutile da parte sua, visto che con quella caviglia non avrebbe potuto fare niente di tutto quello.

Solo che si sentiva a disagio in quella posizione, intrappolato tra le braccia di Treize che guidavano il cavallo e costretto ad appoggiarsi al suo petto. Ma era un disagio dovuto al fatto che si trovava bene a contatto con quel corpo che emanava forza e sicurezza.

Fu proprio sommerso in quei pensieri e cullato da quel calore che Wufei si addormentò. Treize se ne accorse subito e sorrise dolcemente mentre gli circondava la vita con un braccio per tenerlo al sicuro.

Quando arrivarono alle scuderie il Kushrenada affidò i cavalli ad uno degli stallieri e portò Wufei in casa, ancora pacificamente immerso nel mondo dei sogni. Salì le scale e lo condusse fino alla sua stanza, per poi adagiarlo delicatamente sul letto.

Si sedette anche lui sul materasso e rimase a fissarlo alcuni istanti. Gli spostò quella cascata di capelli neri dal volto e gli accarezzò la morbida pelle del volto. Era così sollevato che non si fosse fatto seriamente del male…si era sentito morire quando lo aveva visto cadere.

In fine si alzò, recuperò il pigiama di seta verde del ragazzo, che era ordinatamente piegato su una sedia, e cominciò a spogliarlo per farglielo indossare. Man mano che scopriva quel corpo sentì il suo cuore aumentare di battiti. Era perfetto…ogni cosa di Wufei lo era.

Si sentiva vagamente in colpa per quello che stava facendo…ma non stava facendo nulla di male, voleva solo permettergli di riposare comodamente. (macchè, lo sappiamo tutti che le tue intenzioni sono tutt’altro che caste e pure!^o^ NdMiyu e quando mai ha avuto pensieri casti e puri su Wu-baby scusa?^-^ NdSaya mi sento offeso da tali insinuazioni! u_u NdTreize)

Una volta finito di cambiarlo, tornò a fissarlo e si concesse un ultimo capriccio. Gli posò un bacio sulla fronte. Poi sorrise ed uscì dalla stanza, lasciando che il ragazzo dormisse serenamente e recuperasse le forze.

Fine Quinta Parte


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