Disclaimer: I personaggi di Gundam Wing
purtroppo non appartengono a noi ma ai rispettivi creatori.
Saya- io sono pronta a rapirli se necessario!
*saya vestita da ladra*
Miyu- io intanto vado a preparare gli
attrezzi!
La mano del
destino parte
II
di Miyuki & Saya
“Così tu devi essere il famoso Wufei! E’ un
piacere conoscerti! Io sono Treize Kushrenada!”
Wufei osservò per il primo momento l'uomo
davanti a sè, i suoi occhi scuri scrutarono i lineamenti di Treize per
fermasi a fissarlo nei occhi e rispondere:
"Si, sono Chang Wufei, il piacere è tutto mio…"
Il giovane sorrise di nuovo porgendo la mano verso Wufei in un tacito invito
(ehm… ndSaya a cosa pensavi? ndWu ^\\\\\\\^ Ziaaaaa slavamiiiiiii ndSaya).
Gli occhi scuri del ragazzo seguirono il gesto del nipote del suo
benefattore, poi senza pensarci due volte la strinse nella sua alzando i
suoi occhi, questa volta però anche le sue labbra si arricciarono in un
sorriso. Il capofamiglia guardò questo gesto con approvazione e un sorriso
sulle labbra. Il maggiordomo si avvicinò al Signor Kushrenada e gli disse
qualcosa sotto voce, il vecchio annuì, poi guardò il nipote e Wufei.
"Ho una telefonata importante in linea, Treize per favore fai vedere a Wufei
dove dormirà. Mentre tu Wufei, cerca di abituarti a questo castello, perché
d'ora in poi sarà la tua casa, carcerò di finire al più presto."
I due ragazzi sorrisero e annuirono, mentre
Ludvig si diresse verso il suo studio dando delle indicazioni al
maggiordomo.
"Vieni che ti accompagno, così almeno ti metti comodo."
Wufei annuì prendendo il suo zaino, mettendolo in spalla seguendo il giovane
Kushrenada su per le scale. Alzò lo sguardo fissando verso l'alto, da dove
proveniva la luce, notando che c'erano pezzi di soffitto fatti a vetrata per
far trapassare i raggi del sole, ed illuminare l'entrata del castello.
Treize si girò guardando il ragazzo che si era fermato ad ammirare i bei
giochi di luci e colori che provenivano dalla vetrata. Wufei bagnato dai
raggi del sole sembrava risplendere di un alone d'orato, che lo faceva
sembrare simile ad un angelo sceso in terra. Per un attimo Treize rimase
come folgorato a contemplare quella figura eterea. Si lecco le labbra e
ritrovò finalmente la voce:
"Wufei, vogliamo andare?"
Il ragazzo cinese alzò lo sguardo confuso a fissare il giovane Kusherenada,
per poi rispondergli:
"Ah… si, si scusa."
"Non c'e niente di cui scusarsi…"
Disse con un sorriso. Continuarono a salire le
scale fino a raggiungere il secondo piano. Wufei si sporse dalla balaustra
osservando con attenzione lo spettacolo che si porgeva di fronte ai suoi
occhi, ammirando i giochi di forme delle piastrelle del pavimento del
pianoterra. Alzò lo sguardo e si mise a fissare il lampadario di cristallo
che, grazie alla luce che filtrava dalle finestre, creava dei splendidi
effetti arcobaleno sulle pareti circostanti.
Il ragazzo non aveva mai visto uno spettacolo
tanto mozzafiato come quello. Si voltò di nuovo verso Treize, con occhi che
gli brillavano dal emozione. Il giovane Kushrenada gli regalò un altro
sorriso, e poi fece cenno al ragazzo di seguirlo lungo il corridoio di
sinistra. Wufei annui e iniziò a seguire l'altro ragazzo, ma il corridoio
sembro essere senza fine.
"Ehm… dove mi stai portando?"
"Alla tua camera…bhe si, è un po' lungo il corridoio. Lo so…"
Poi Wufei si ricordò delle parole del suo benefattore...aveva ragione, ci
sarebbero state scuramente più di cento persone lì dentro… anche 200 se non
di più. Durante quella breve passeggiata avevano sorpassato una miriade di
porte uguali, ma nello stesso tempo ognuna di loro aveva una sua diversità e
particolarità nelle decorazioni intagliate e nelle sfumature nel colore del
legno (mazza, ma quanti soldi c'avranno speso ndSaya TAAAAAAAAANTI *_*
ndMiyu).
Alla fine Treize si fermò davanti a una porta
di ciliegio.
"Ecco siamo arrivati."
Wufei annui (e finalmente, io sono stanca di camminare ndMiyu&Saya_fantasminicheseguonoeregistrano)
e si mise a fissare interessato la porta sulla quale c'era intagliato un
drago orientale in tutta la sua maestosità. (ma guarda che coincidenza
ndSaya gia gia, belli 'sti casi della vita ^_^ ndMiyu) Treize aprì
lentamente la porta e di fronte a Wufei si prostrò una camera da letto
vecchio stile. Non c'erano molti mobili nella stanza, ma quelli che si
presentavano davanti agli occhi del cinese, di certo erano di vecchia data,
forse avevano gli anni del castello… I colori variavano dal verde , al rosso
e dorato, i suoi colori preferiti. Il letto a baldacchino era appoggiato a
una parete che per meta era di legno, mentre l'altra meta era a vetrata
dalla quale entrava la luce del sole. Wufei stava ancora alla soglia, quando
Treize aprì le tende facendo entrare ancora più luce dalla porta vetrata che
portava su balconcino.
"Wufei, questa è la tua stanza."
Il giovane si girò a guardare il ragazzo, mentre quest'ultimo stava ancora
con occhi sgranati a contemplare la cameretta che da quel giorno in poi
sarebbe stata la sua.
"Non entri?"
"…si…"
Il ragazzo entrò lentamente. Notando che per
terra c'era la moquette guardò per terra, poi rialzò lo sguardo verso il
balconcino e si diresse verso di esso. Lentamente aprì le porte verso
l'esterno, per poi uscire e guardarsi introno. La villa era in un posto
molto isolato, c'era verde ovunque.
"E’ molto grande la tenuta."
"Si, abbiamo anche un villaggio…"
Disse il nipote di Ludvig, mostrando la direzione con un dito:
"Non è grande, ma la gente è piacevole."
Wufei guardò nella direzione che gli aveva indicato Treize, vedendo solo
chilometri di pianura ed in fine un piccolo boschetto.
"Ma non si vede niente."
"Infatti, sta dietro il boschetto, che vedi iniziare in lontananza… è
piacevole stare qui, nessuno ti disturba, e poi c'è una pace assoluta, come
un paradiso in terra."
Il cinese guardò il tedesco con un sopraciglio
alzato, non capendo esattamente cosa voleva dire con tutta la frase del
paradiso in terra.
"Volevo dire, che qui ci si può rilassare e anche lavorare meglio."
"Ah."
Il ragazzo annuì ritornando ad abbracciare con
il sguardo l'immensa pianura verde, notando in lontananza un gregge.
"Delle pecore?"
Treize guardò in lontananza:
"Si, oltre alle scuderie abbiamo anche le stalle di pecore, capre e mucche…
cosi abbiamo molte cose biologiche fatte in casa."
"Capisco…"
Wufei era abituato fino a quel momento alla
roba transgenica (ma che c'entra questo? ndWu ma che ne so io, e solo che …
lascia perdere va ^^;;;;ndSaya) americana, in fondo adesso finalmente vivrà
vita sana. (ma dico io che ti sei mangiata questa mattina? ndWu un muffly
mr.day, perché? ndSaya era una domanda retorica, BakaSaru ndWu ç_ç ma non
sono una scimmia io! ndSaya)
"Vedrai i nostri cuochi cucinano che è una meraviglia."
"Cuochi?"
"Ne abbiamo tre."
Di nuovo Wufei guardò il suo nuovo amico con occhi sgranati, non riuscendo
ad abituarsi a tutta questa lussuria (*ççç* lussuria ndSaya -.- ne hai
mangiate tre, vuoi smetterla ndTreize ma sono troppo buoni ndSaya diventerai
tutta ciccia e brufoli ndWu -.-;;; ndMiyu).
"Qualcosa non va Wufei?"
"No tutto bene, è che non sono abituato a tutto questo."
Il giovane Kusherenada sorrise annuendo:
"Adesso fai parte della famiglia, meglio che ti ci abitui presto."
Chang annuì lentamente, quando si sentì bussare alla porta:
"Avanti."
La porta si aprì lentamente ed entrò il maggiordomo seguito da altri due
ragazzi, che dovevano essere pure loro della servitù visto che portavano i
bagagli del ragazzo. Il maggiordomo e i portantini fecero un inchino davanti
ai ragazzi:
"Signore, i vostri bagagli."
"Uhm,…grazie."
Disse Wufei contraccambiando l'inchino come se fosse l'inizio di un
combattimento d'arti marziali. Treize lo guardò sorpreso, cosi come la
servitù. Il ragazzo cinese si guardò introno fissando confuso le persone:
"Cosa c'è?"
"Non si ricambia l’inchino…"
Il giovane cinese arrossì, guardando per terra, mentre Treize trattenne una
risata, vedendo il viso tinto di rosso del giovane. Kushrenada fece il segno
alla servitù di uscire, la quale si dileguò senza una parola.
"Wufei, ti lascio un po' da solo così ti abitui, qualcuno ti verrà a
chiamare per la cena."
"Va bene…"
"Se ti serve qualcosa, basta dirmelo, sono nella stanza due porte più
avanti."
Il giovane stava per uscire, quando la voce
del ragazzo lo fermò:
"Treize…"
"Si?"
"Grazie…"
Treize sorrise dolcemente annuendo:
"E’ un piacere."
Dicendo questo uscì dalla stanza chiudendo la porta alle proprie spalle.
Wufei fissò ancora per un po' la porta di ciliegio, poi si girò verso il
letto con un sopracciglio alzato e un sorriso si dipinse sulle sue labbra,
prese la rincorsa e si buttò sul morbido materasso del letto a baldacchino.
Si sentiva benissimo, tutti erano gentili con lui, e per la prima volta non
gli mancavano i suoi amici. Il suo sguardo si fermò sulla scrivania, e poi
sui suoi bagagli.
"Prima metto la roba apposto, poi scrivo le lettere a Heero, Duo, Quatre e
Trowa."
Dicendosi questo a voce alta si rialzò dal letto e si prese tra le mani la
prima valigia. Dopo lo shoping a Los Angeles che aveva fatto assieme al suo
benefattore, aveva riempito ben 8 valigie… (maddoooo o.O ndSaya questo è
essere ricchi… ndWu -.- te ne vanti pure? ndSaya sei tu che mi hai dato
tutti questi soldi ndWu no no *movendo il ditino* è stata zia a farti ricco
ndSaya ihihi!^_^ NdMiyu). Volse il suo sguardo verso l'enorme armadio
antico di fronte al letto a baldacchino e sorrise avvicinandosi e
aprendolo. L'interno era ancora più grande di quanto poteva immaginare,
sbatte le ciglia, per assicurarsi di star vedendo bene… sarebbe riuscito a
mettere tutti i vestiti lì dentro, però la prima cosa che doveva avere il
suo posto d'onore era la sua spada. C'era un angolino perfetto per metterla,
lì dove poteva subito adocchiarla, ma che non era molto vistosa.
Sospirò guardando fuori dalla finestra,
guardando il sole che stava ancora a meta orizzonte, la sera si stava
avvicinando e lui era riuscito finalmente a riempire a meta l'armadio,
svuotando le otto valige.
"Ma tu guarda sembra ancora vuoto questo armadio…"
Accarezzo gentilmente il legno massiccio sorridendo, eh si, ha avuto fortuna
ad essere adottato a quel età, poi si girò verso il tavolino scrittoio che
era vicino al grande letto a baldacchino, notando che c'erano già dei fogli
e delle penne. Si avvicinò lentamente osservandolo con cura, notando che
anche esso doveva essere molto antico, fatto dello stesso legno di cui era
fatto anche l'armadio. Si sedette sulla seggiola di fronte a questo
scrittoio e prese una penna in mano pensando, cosa poteva esattamente
scrivere ai suoi amici. A Heero e Duo poteva mandare una lettera sola,
sapeva che vivevano praticamente attaccati, mentre a Quatre e Trowa avrebbe
scritto due lettere separate. Doveva iniziare in qualche modo.
Hey Heero e Duo,
Come state? Spero bene, io vi scrivo per darvi
una buona notizia, finalmente ho lasciato l'orfanotrofio, anche io sono
stato adottato. Il mio padre adottivo si chiama Ludivg Kusherenada ed e il
benefattore del nostro orfanotrofio. Mi ha preso con se e adesso vivo in
Germania vicino a Frankfurt se ho capto bene. La casa in cui mi ha portato è
una villa enorme, oserei dire un castello. Quando la machina si è fermata e
sono sceso davanti a me si è presentato uno spettacolo unico. Il castello
era bagnato dai raggi di sole, i quali lo facevano apparire ancora più
immenso di quello che era. Alla porta ci ha aspettato la servitù, tantissima
devo dire, eppure in questo castello adesso ci viviamo solo in tre.
Dimenticavo Ludvig ha un nipote di nome Treize, che è stato subito molto
gentile nei miei confronti. Dovrebbe avere introno ai 25 anni. E’ stato lui
a mostrarmi la stanza, siamo saliti per le scale e dal tetto, che era pieno
di vetri colorati entravano i raggi solari, facendo giochi di luce sulle
pareti. Poi mi ha accompagnato alla mia stanza, pensavo che non ci
arrivassimo più… ci siamo fermati davanti a una porta di legno massiccio con
sopra un dragone. La stanza poi, dovreste vederla, è grandissima, un letto
a baldacchino, tutto in colori oro verde e rosso, i miei preferiti. Davanti
al letto c'è un armadio enorme, di fattura antichissima. Credo che finirò di
scrivere, devo avvertire anche Quatre e Trowa, e vorrei finire prima della
cena così potrò imbucare al più presto le lettere.
A presto,
Wufei
Rilesse la lettera sorridendo, si andava
benissimo così, infine la mise in una busta da lettere siglandola e
scrivendo l'indirizzo proprio sopra e quello di Duo. Poi si concentro sul
secondo foglio di carta.
Carissimo Quatre,
Come stai? Tutto bene spero? Comunque ti scrivo per altre ragioni, sono
stato adottato anch'io. L'uomo che è diventato il mio padre adottivo si
chiama Ludvig Kusherenada, e oltre ad avermi adottato e anche il benefattore
dell’orfanotrofio. Prima di partire e lasciare l'America mi ha portato in un
sacco di negozi di Los Angeles e mi ha riempito ben otto valige di vestiti,
ti rendi conto? Otto valige, di tutti i tipi, dall’elegante allo sportivo,
anche per la notte i pigiami di seta, tutta roba che non osavo manco
sognarmela qualche giorno fa. Poi siamo saliti sull’aereo e adesso sono in
Europa, Germania più precisamente… Non stiamo in città e nemmeno in
periferia… siamo fuori dal mondo. Devono essere molto ricchi visto che
vivono in due in un castello grandissimo con più di 200 stanze e tanta
servitù. Ludvig ha un nipote di nome Treize, sono sicuro che a te
piacerebbe, e un uomo sui 25, gentile e sorride sempre, ha un modo di fare
molto carino nei miei confronti. L'interno del castello è pieno di vetrate
che lasciano entrare i raggi solari che fanno dei giochi di luce sulle
pareti…Treize mi ha portato nella mia stanza, ha una porta di legno con
sopra un drago bellissimo e dentro e colorato tutto in d'orato, verde e
rosso, come piace a me. Nella stanza c'è un letto a baldacchino a cinque
piazze e un armadio che non l'ho riempito nemmeno con tutti i vestiti delle
otto valige. Poi c'è un balconcino che ha una vista nel infinito. Adesso sto
seduto e scrivo la lettera su uno scrittoio antico credo, visto che sembra
molto vecchio. Scrivimi presto, io adesso devo andare, devo scrivere
l'ultima lettera a Trowa prima che mi chiamino a cena.
Con Affetto
Wufei
Rilesse la lettera con attenzione per vedere
se doveva cambiare qualcosa poi la piego e imbusto anche questa ripetendo
tutto come con la prima siglandola. Sospirò guardando il terzo foglio
pensando cosa poteva scrivere al ultimo.
Ciao Trowa,
Tutto bene? Io si, anzi devo dire che è da un
bel po' che non sto cosi bene. La ragione? Vedi amico mio sono stato
adottato anche io, finalmente ho lasciato quel luogo marcio che tutti
speravamo di lasciare al più presto. Devo dire che mi ha sorpreso essere
adottato a questa età. Mio padre adottivo porta il nome di Ludvig
Kusherenada ed e il benefattore del buco dove abbiamo vissuto per un bel
pezzo insieme. Essendo Tedesco mi ha portato con sé in Germania nella sua
tenuta in campagna. E' un castello grandissimo circondato da tanto verde.
Hanno anche una stalla con i cavalli, forse un giorno imparerò ad andarci,
con l'aiuto di qualche maestro o anche da solo, infondo fino ad ora ho
imparato tutto da solo. Ludvig ha anche un nipote di nome Treize, una
persona molto a modo e con me si è comportato molto gentilmente, anche se ho
invaso il suo territorio diventando figlio di suo nonno. La mia stanza è
molto spaziosa, nel gigantesco armadio ho trovato anche il posto per la mia
spada, cosi che io la posso prendere al volo se voglio senza essere
disturbato, poi la stanza contiene anche un letto a baldacchino a cinque
piazze potrei dire, cosi che di certo non ci casco sotto, come poteva
succedere nei letti troppo piccoli di quella topaia. Per adesso qui è tutto
ok, sulla busta c'è il mio nuovo indirizzo, così spero di risentirti presto.
Finirei questa lettera così mi posso andare a lavare prima di cena. Aspetto
le tue notizie.
A presto
Wufei
Sigillò la lettera nella busta dopo averla letta e controllato che avesse
scritto tutto quello che interessava all’amico, sapendo che non gli
importava granché delle piccolezze della casa e della giornata che ha
vissuto, Heero era quello a cui bastava scrivere un rapporto militare ed era
contento. Poggiò le tre lettere assieme sullo scrittoio poi si alzò
ricordandosi che non ha chiesto dov'era il bagno. Si alzò per andare a
chiedere a qualcuno quando notò una porta vicino al armadio e si avvicinò
aprendola, entrando in una sala di bagno molto grande.
"Trovato il bagno."
Entrò guardandosi introno notando una vasca da bagno rotonda, ma quando si
avvicinò si rese conto che di certo non era una vasca comune… era uno jacuzy.
Lo osservo per un momento poi sali i gradini e aprì l'acqua che iniziò
lentamente a scorrere. Regolo la temperatura e poi usci a prendere i vestiti
che avrebbe indossato per la cena. Guardo il bagno che si riempiva
lentamente di acqua calda, e già pregustava il tepore del acqua che gli
avrebbe avvolto il corpo. (*ççç* ndSaya&Miyu AAAAAAA maniache ndWu ti
proteggo io ndTreize e dai lasciateci guardare un pochino ndMiyu&Saya)
Iniziò a togliersi lentamente la camicia che indossava, mentre era
soprappensiero. Il tessuto prima di cadere accarezzò gentilmente il corpo
del ragazzo, per poi finire a terra. Le sue mani accarezzarono la propria
cinta per poi slacciarla e liberare i pantaloni dal opprimente stretta. (…
perché tutte queste cerimonie? ndWu Così sei sexy Wu-baby ndSaya NON sono
baby capito? ndWu certo Wucchi ndMiyu -.- ci rinuncio ndWu) Finalmente il
suo corpo fu libero di vestiti (non è la lemon ndTreize ah gia ^^;;; ndSaya),
il suo fisico poteva risplendere nella sua perfezione (non è che sono
spiato? ndWu *ç* no… ndSaya&Miyu), salì le scalette e lentamente entrò
nell'acqua calda che avvolse con piacere quel corpo. Si sdraiò comodamente
chiudendo gli occhi, lasciandosi cullare dal tepore. Lentamente la sua mano
si alzò appoggiandosi sul bottone accendendo l'idromassaggio che lo fece
quasi addormentare. I suoi pensieri ritornarono in America, qualche anno
prima che loro venissero adottati, quando erano ancora tutti e cinque
insieme facendo impazzire il direttore che cercava di truffare tutto e
tutti. Gli si dipinse il sorriso sulle labbra quando si ricordò deglii
sguardi languidi che lanciava Duo verso Heero, e quest'ultimo che faceva
finta di niente, ma lui sapeva più che bene, che il suo amico aveva bisogno
solo di una spintarella verso il ragazzo dai lungi capelli, la dolcezza di
Quatre, che ebbe la fortuna di essere adottato da una famiglia piena di
ragazze che si presero subito cura di lui affezionandocisi. Ancora adesso
il ricordo delle lacrime che aveva sul viso quando se ne andò, e loro che
gli assicuravano che sarebbero rimasti in contatto. Poi la volta del radioso
Duo, che ebbe la fortuna di diventare figlio di una coppia molto innamorata,
anche se parecchio strana. Si passò le mani tra i capelli bagnati
continuando a pensare, come era rimasto da solo al orfanotrofio, a ruota
seguì Trowa che venne adottato dai due acrobati di un circo ed infine anche
Heero divenne parte di una famiglia abbastanza benestante ed infine anche
lui lasciò quella topaia, e ancora non riusciva a rendersene conto, eppure
stava in una vasca piena di bagnoschiuma e massaggio acquatico. Riaprì gli
occhi, non poteva essere un sogno, sarebbe stato tropo crudele. Sorrise e
spense l'idromassaggio per lavarsi la stanchezza di dosso usando il
bagnoschiuma al ciliegio. Finito finalmente uscì dalla vasca facendola
svuotare e si soffermo davanti allo specchio osservando il suo fisico
perfetto, il suo viso calmo e capelli neri bagnati che gli cadevano sulle
spalle. Non era di certo un ragazzo da buttare. (che c'entra adesso questo?
ndWu ^^;;;; su su Wu-baby ndSaya No Wu tesoro NON sei da buttare ndTreize
concordo*_* ndMiyu) Prese tra le mani l'asciugamano buttandoselo in testa,
mentre ne prese un altro legandoselo introno alla vita sospirando. Le gocce
continuavano a scendere per il suo corpo accarezzandolo dolcemente, in un
intima carezza prima di morire sul bordo del asciugamano. Le sue mani
lentamente si alzarono sui capelli asciugandoli lentamente, come se
contemplasse la propria figura nel grande specchio. Poi scosse la testa e
inizio ad asciugarsi velocemente, per poi prendere i boxer rossi e
metterseli. Poi prese tra le mani la maglietta stile cinese, come piacevano
a lui, di un colore bianco perla ed infine si infilò i pantaloni neri che
facevano coppia con la maglietta. L'ultimo tocco furono i capelli, li
raccolse nel solito codino, per poi sorridere a sè stesso e uscire dalla
sala da bagno. Il suo sguardo si perse nell’infinito verso le pianure di
fronte alla sua cameretta, così uscì curiosando di nuovo introno, notando i
stallieri che preparavano i cavalli al riposo notturno. Il sole stava
scomparendo e gli ultimi raggi bagnavano di rosso le pareti del castello,
facendolo sembrare qualcosa di etereo.
"Signorino Wufei, la cena sarà servita tra
qualche minuto, la prego di raggiungere la sala da pranzo."
Il moretto si girò guardando il cameriere
annuendo, per poi seguirlo sui lungi corridoi, scendendo le scale, notando
che i giochi di luce fatti dai cristalli adesso davano idea che le pareti
fossero fatte di fuoco. Sorrise rendendosi di nuovo conto di quanto potesse
essere fortunato. Il cameriere aprì la porta e davanti a lui si presento una
sala da pranzo arredata con mobili antichi come tutto il castello. La stanza
era divisa da un tavolo lunghissimo, che sicuramente poteva contenere più di
una quarantina di persone. Sgranò gli occhi dalla sorpresa ammirando la
stanza, per poi notare apparecchiato solo una estremità del tavolone da
banchetti. Un altro cameriere si avvicinò al ragazzo inchinandosi
leggermente per poi accompagnarlo al suo posto, gli spostò la sedia e Wufei
si sedette, era il primo. Pochi secondi dopo vide entrare il nipote del suo
padre adottivo. Treize sorrise e si sedette di fronte al ragazzo.
"Tutto bene Wufei?"
"Si certo."
"Ti vedo rinfrescato."
"Si, mi sono fatto un bagno."
"Allora l'hai trovato, mi ero scordato di dirtelo."
"Non era difficile."
A quel puntò entro anche Ludvig accompagnato dal maggiordomo, sorrise ai due
ragazzi.
"Treize, Wufei…"
"Ciao Nonno."
Wufei annui in saluto con un sorriso, per dire la verità non sapeva come
chiamarlo.
"Wufei ti sei ambientato?"
"Si, mi piace molto la stanza e l'ambiente circostante."
"Mi fa piacere."
"Hai scritto le lettere?"
"Si, ma non so dove imbucarle."
"Basta che le dai alla servitù, lo faranno loro."
"Treize… perché non porti domani Wufei un po' in giro per Frankfurt?"
"Perché no, andiamo domani mattina così gli faccio vedere anche i castelli
sulla Rhine."
"Rhein? Intendete il fiume?"
Treize sorrise guardando il ragazzo annuendo:
"Conosci la Leggenda di Lorelei?"
Il moretto alzò lo sguardo dal piatto fissando con curiosità l'amico:
"No…"
I due Kusherenada si guardarono e si sorrisero, poi il vecchio signore
inizio il suo racconto:
"Si narra che secoli fa ci fosse una fanciulla che vivesse nella città
Bacharach-on-the-Rhine, che con il solo sguardo riusciva a sedurre gli
uomini. Nessuno si salvava dopo averla guardata nei occhi, anche se lei non
era contenta di questo potere che aveva sugli uomini. Il nome della ragazza
era Lorelei. Iniziarono a sparlare di lei, dicendo che era una strega e che
era posseduta dal diavolo. Il Vescovo di quella città non poteva non
ascoltare le dicerie, ma non voleva mandarla al rogo, senza un giusto
processo, così la convocò in giudizio. Le sue domande erano dure e severe,
mentre le risposte della ragazza erano sincere e semplici. Il vescovo non
poteva condannarla a morte, così la dichiarò non colpevole… ma la ragazza
disse: ‘Non posso continuare così, i miei occhi sono la distruzione di ogni
uomo che li guarda. Ho amato solo un uomo nella mia vita, e lui mi ha
abbandonata andando nelle terre lontane. Per favore fatemi morire.’ Ma il
buon vescovo, non riuscì a dichiararla colpevole, visto che non lo era, così
decise di farla diventare suora. Così chiamo tre cavalieri per accompagnarla
nel convento dove avrebbe dovuto dedicare la sua vita a Dio. I quattro si
diressero verso il convento, passando vicino al fiume Rhine, e la ragazza
guardò verso lo scoglio più alto dicendo ai tre cavalieri… ‘Per favore,
fattemi vedere un'altra volta Rhine prima che mi chiudano in convento.’ I
tre cavalieri non riuscirono a dirle di no, e tutti insieme salirono sullo
scoglio. Lorelei guardò il fiume e disse ai tre uomini, ‘vedete quella
barca? Il marianaio di quella barca è il mio amore.’ Dicendo questo la
ragazza si butto nel vuoto, e anche i cavalieri morirono senza avere degna
sepoltura."
Treize osservo l'espressione di curiosità del
ragazzo cinese e continuò la storia di suo nonno.
"Si racconta che dopo quell’incidente, ogni
volta che una nave nemica volesse passare per lo stretto e attaccare la
città, sullo scoglio più alto appariva una leggiadra fanciulla cantando con
una voce soave. I marinai delle barche non riuscirono a non rimanere
estasiati davanti a una voce così candida e bellissima, fissando la figura
eterea che stava sullo scoglio. Cosi le barche senza avere nessuno che le
guidava finivano per imbattersi negli scogli sott'acqua e le persone
affondavano assieme alle navi su cui erano. Lo spirito di Lorelei continuava
a proteggere la città, che l'aveva condannata alla vita nel convento."
Il moretto assorbì tutte le informazioni che gli furono date, non sapeva che
esistesse una leggenda così bella, nata proprio vicino a dove lui viveva.
Ludvig lo guardò con affetto, di nuovo pensando che aveva fatto la scelta
giusta, Wufei meritava una vita migliore di quella che poteva offrirgli
l'orfanotrofio, o peggio la strada. Treize posò il bicchiere e chiese:
"Allora ti va di venire con me domani a farti un giretto per la città?"
"Oh, si, con piacere."
"Così almeno conoscerai meglio i posti che sono diventati casa tua."
"Già."
Entrò il maggiordomo portando i primi piatti. Così tanto buon cibo Wufei non
lo aveva mai visto in vita sua. La servitù iniziò a servire i tre uomini al
tavolo, e il ragazzo cinese si scoprì a pensare che non aveva mai mangiato
così tanta roba buona. Il direttore del orfanotrofio, di certo non si
preoccupava di cosa mangiavano i ragazzi, per sé faceva preparare tutto cibo
sano, mentre i ragazzi potevano vivere con avanzi, quel direttore era un
vero avaro, eppure aveva paura dei cinque ragazzi che non si facevano
intimorire da un tipo losco come quello. Gli venne quasi il volta stomaco,
ricordando la smielatezza di fronte al benefattore del orfanotrofio, quello
aveva in testa solo sani verdi bigliettoni. In quel momento gli aveva fatto
schifo più del solito e il disprezzo si confermò di nuovo. Guardò la sua
nuova famiglia e sorrise, non poteva desiderare di meglio, erano gentili con
lui e cercavano di farlo sentire a suo agio, si…ci sarebbe stato più che
bene in quella casa, in quella famiglia.
---------------------------*Tsuzuku*-------------------------------------
Saya: Dai ni wa o kaite shimaimashta!!!!!!
Wu: BakaNeko!!!!
Saya: TEMEEEE WU!!!!
Miyu: brava nipotina! hai visto che ce l’hai
fatta anche tu?^^
Saya: siiii! come sono felice! ç___ç
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