DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!
DEDICHE: Questa fic è tutta per te Ria, tantissimi auguri ^O^, spero con tutto il cuore che tu sia sempre felice, e che la vita ti sorrida sempre!!!^^
NOTE 1: questa fic non si è lasciata scrivere tanto facilmente, ma poco tempo fa l'ho terminata, è stata ferma per molto tempo, fino a quando in febbraio ho trovato l'ispirazione per porle la parola fine.
Volevo postarla per un giorno particolare, e quando ho saputo che oggi era il compleanno di Ria, mi sono detta è arrivato il momento.
Grazia Ria per tutto quello che fai per tutte/i noi!!^^
NOTE 2: ricordate voi volete bene all'autrice ^^""
LA MALATTIA DELL’AMORE
di Lucy
Come ogni mattina la sveglia suonava allegra, e come sempre una mano le diede un colpo secco, da farla cadere e spegnersi. Dopo cinque minuti, il ragazzo aprì lentamente gli occhi e dopo qualche attimo si alzò e si diresse in bagno per la solita doccia mattutina.
Appena l’acqua fu giusta si espose al tiepido massaggio. Le goccioline cadevano infrangendosi su quel corpo dorato, con delicatezza baciava i capelli fino a renderli dolci arabeschi rossi sulla sua fronte.
Il rossino faceva scendere le sue mani sul suo corpo in lente e dolci carezze, come se stesse accarezzando un gattino indifeso. Le sue mani scendevano sempre di più fino a sfiorarsi la virilità e come per incanto nella sua mente apparve il suo angelo. I lineamenti fini e dolci, quella pelle bianca quasi lunare, quegl’occhi blu come un mare calmo dopo la tempesta. Iniziò ad immaginarsi che la sua mano fosse la sua, mentre sospiri sempre più veloci infuocavano l’aria del piccolo bagno. La mano si muoveva sempre più velocemente mentre il suo bacino iniziò a muoversi incontro, sempre più veloce fino a che con un grido roco si riversò nella sua mano.
Appoggiandosi alla parete della doccia il numero 10 dello Shohoku cercava di riprendere fiato, dopo pochi istanti si risciacquò e preso l’accappatoio si diresse in salotto dove si buttò di peso sul divano.
Mi sento a pezzi….non posso continuare così!! È davvero ridicolo, dovrei smetterla ma… non ci riesco è più forte di me, quando penso a lui, il mio corpo si accende e devo toccarmi altrimenti scoppio. È frustrante….era meglio se facevo finta di amare Haruko, forse così sarebbe stato meglio, invece ora che ho ammesso di amarlo tutto è più difficile, soprattutto quando sono solo a casa.
Tutta colpa di quel dannato giorno, ma non potevo andare in giro con Yohei??
********FLASH BACK*******
1 mese prima.
Come ogni pomeriggio il team dello Shohoku si stava allenando, e come sempre gli schiamazzi delle oche del fans club di Rukawa erano fastidiosissimi e rimbombavano nella palestra creando l’ira di molti giocatori, non era affatto piacevole sentire quella voci stridule gridare slogan volgari alla matricola d’oro, se a tutto queste si aggiungeva le uscite di genialità del rossino, beh tutto era come ogni santo giorno.
Insomma: un casino.
All’improvviso la porta della palestra si aprì, rivelando un ragazzo castano con lineamenti duri ma affascinati, che con passo non molto stabile entrò mentre con voce sprezzante chiese: “chi di voi è Rukawa???”
Tutti si voltarono verso il ragazzo che neanche si era accorto che qualcuno lo cercava.
“Quindi, tu sei Rukawa???”
Il ragazzo gli si era avvicinato e gli aveva messo una mano sulla spalla per girarlo.
“Nh??”
Rukawa venne preso per la il collo della maglietta e venne scaraventato a terra.
“È colpa tua se la mia ragazza mi ha lasciato!!”
Gridando come un ossesso prese dalla tasca dei pantaloni un coltellino, e come una belva si gettò contro alla volpe. Rukawa si alzò di scatto, cominciando a indietreggiare e schivare l’arma bianca, ad ogni affondo il volpino si scansava, cercando un modo per togliere l’arma al giovane.
Tutta la palestra era piombata nello shock più totale, nessuno riusciva ancora a connettere, ma quando il coltellino si avvicinò di più al bel viso volpesco di Rukawa, una palla colpì in pieno la mano del ragazzo. Il coltello cadde a terra con un tonfo, e fu subito bloccato sotto il piede di un rossino molto, ma molto nero.
Tutta questa scena durò pochi attimi eppure sembravano minuti.
Akagi e il play si diressero velocemente a bloccare il mal intenzionato, mentre Ayako corse a chiamare Anzai, infine Mitsui con aria da teppista cacciò quelle oche starnazzanti fuori. Tutte le matricole erano sorprese mentre sentivano le urla isteriche del ragazzo che si dimenava cercando di liberarsi, urlando frasi contro il volpino. Kogure intanto cercava di tranquillizzarlo ma niente pareva riuscire funzionare.
In tutta quella baraonda, nessuno si accorse che Hana si era avvicinato al suo nemico, e dopo un attimo di incertezza lo agguantò per un polso portandolo nello spogliatoio.
Il numero 10 senza dire nulla prese la cassetta del pronto soccorso, dopo aver trovato disinfettante e un cerotto lo medicò. Nessuno dei due parlò, restando impassibili alla scena, ma dal quel giorno qualcosa in Hana era cambiato.
*********FINE FLASH BACK********
Accidenti a quel tipo!!! Non potrò mai perdonarlo di aver fatto male alla mia kitsune!! Come si è permesso!!!! Al solo pensarci mi viene una rabbia da distruggere tutto!!!! Solo io posso colpire e ferire la mia volpe… sono proprio un do’aho, lui non è mio, e mai lo sarà… cosa potrebbe trovare in un disastro come me??? E poi... è palese il suo odio per me.
Non so cosa fare, forse è meglio non pensarci tanto, infondo io sono il tensai!!!
Alzandosi iniziò a canticchiare la sua canzoncina andando a prepararsi per andare a scuola.
Alle 7.45 il rossino uscì di casa, brontolando per il suo ritardo. Si mise a correre velocemente, non poteva permettersi un altro ritardo poiché altrimenti sarebbe stato costretto a lasciare il club di basket. Ed ora come ora, il basket era tutta la sua vita, inoltre era l’unico modo che aveva per passare un po’ di tempo con la sua volpe.
Arrivato davanti al cancello iniziò a camminare normalmente, un po’ per riprendere fiato e un po’ perché da lì a poco sarebbe giunto Rukawa con la sua bicicletta. Stava aspettando con ansia che arrivasse, fino a quando in lontananza notò quel ragazzo che aveva aggredito Rukawa in palestra, era accompagnato dal preside e da una donna, probabilmente la madre, la quale parlava con l’uomo e dopo i saluti se ne andò. In quell’attimo Yohei s’avvicinò ad Hana e sorridendo disse: “Sai, quel ragazzo è figlio di un avvocato molto popolare, per questo gli hanno dato sola la sospensione.... altrimenti non sarebbe ancora qui….”
Il rossino sul momento non disse nulla ripensando a quel giorno, ma quando stava per parlare una bicicletta lo investì a tutta velocità, facendolo cadere a terra mentre il passeggero si ritrovò con il torace sopra alla schiena di Hana.
I loro corpi erano appiccicati potevano sentire il loro calore attraverso la divisa scolastica.
Kami sama!!! Ma questo volpino deve sempre venirmi addosso??? Beh, oggi non mi è andata male, anzi!! Posso sentire il suo calore e immaginarmi i suoi muscoli… Hana calmati, cerca di respirare ed alzati!! Se resti così c’è il pericolo che mi ecciti!!! Forza parla!!!
"Alzati volpaccia artica!!!"
Gridò Hanamichi cercando di essere più convincente che mai, mentre Yohei se la rideva, Hana pregava kami di farlo alzare al più presto e così fu.
Il morettino appoggiò le mani ai lati della testa di Hana, le gambe si fecero spazio tra quelle del povero rossino che stava diventando pericolosamente bordeaux,e con una pressione sulle mani si alzò da terra. Come se nulla fosse successo prese il suo catorcio e andò al parcheggio.
Ma Hana non era intenzionato a fargliela passare liscia e come un fulmine lo chiamò.
"Kitsuneeeee!!!!! Come osi buttare a terra il tensai!!!??"
"Nh..."
"Allora vuoi rispondermi??!!!" il tono di Hana era davvero arrabbiato, ma non per la caduta, era semplicemente stanco di essere un ombra per il volpino.
Rukawa fece finta di non sentirlo e con passo assonnato si diresse verso l'edificio, non riuscì a fare neppure due passi che una mano l'afferrò per la spalla, e poi un pugno lo fece barcollare.
Così come ogni mattina il cortile della scuola diventò un ring di boxe.
Dopo una buona scazzottata si lasciarono e ognuno come se nulla fosse successo si recò alla propria classe, ma qualcuno nell'ombra osservò la scena con un ghigno malefico.
Quella mattina tutti gli studenti saltarono le prime ore di lezione, per un semplice motivo: visita medica generale.
La prima classe fu quella di Hana e Rukawa, infatti i due eterni rivali per vari motivi si erano ritrovati in classe, forse sarebbe meglio dire che l'unico motivo era che nella classe di Rukawa c'era la ragazza di quello dell’aggressione.
Ma proprio oggi dovevano farci fare la visita medica?? Non potevano aspettare??
Con questo pensiero il rossino entrò nell'ambulatorio che per l'occasione era stato attrezzato con varie attrezzature. Ma ciò che lo stupì di più fu che le visite si svolgevano a coppie, cosicché Hana si ritrovò con il volpino. I due senza guardarsi si spogliarono, rimanendo in boxer e maglietta, e quando furono chiamati fecero tutte le prove, anche quella del sangue. Il rossino aveva sperato di farla per ultimo poiché aveva paura, ebbene si, il grande red monkey aveva paura delle siringhe. Naturalmente fu il primo a doverla fare, così da ritrovarsi da una parte il dottore e dall'altra la kitsune che per sua sfortuna era sveglia.
"Bene, ed ora facciamo questo prelievo!"
Il medico prese la siringa e iniziò, quando l'ago punse il braccio di Sakuragi, il ragazzo chiuse gli occhi, lui odiava le siringhe, non poteva neanche vederle.
Nel frattempo un volpino era tutto concentrato ad osservare senza farsi vedere il rossino, i suoi occhi erano attenti come in una partita, voleva imprigionare nella sua mente il ricordo di quel gigante che chiudeva gli occhi per non vedere l'ago. Gli sfuggì un leggerissimo sorriso, per fortuna che nessuno lo notò, altrimenti sarebbe nato il putiferio.
Com'è dolce il mio Hana!! Mi fa tenerezza!! Se ripenso a questa mattina, mi vien da ridere, sono stato uno genio a investirlo in quel modo, forse potrei farlo tutte le mattine!!! E' stato stupendo sentire quella schiena così calda, il calore attraverso la stoffa della divisa, mi sono immaginato se non ci fosse stata la stoffa... in quell'attimo per poco mi scoprivo!!!
Accidenti agli ormoni!! Ma potevano aspettare prima di risvegliarsi, invece no!! Tutti insieme e per di più per un ragazzo che non potrò mai avere!!! Però prima quando ci siamo spogliati insieme, ho notato che mi sbirciava, forse... no!! Non posso illudermi... però... solamente immaginando di averlo tra le braccia, mi viene voglia di farlo mio!!
Sono messo proprio male!! Dannazione a te!! Non potevi essere meno sensuale????
Meno idiota??? Meno ingenuo??? Meno solare?? Meno bello???
NO!! Tu devi essere così e basta, e ciò che mi fa più male e che non sarai mai mio!!!
Questi erano i pensieri del congelatore ambulante, mentre guardava il rossino intento a vestirsi.
Rukawa per la prima volta in vita sua non sapeva come comportarsi, agire d'istinto non era da lui, il suo motto era riflettere e agire, poi si poneva un problema molto ma molto più grande: Hana era etero, e correva dietro a quella cretina dell'Akagi.
Come poteva farlo diventare gay?? Non c'era neppure una speranza!! E' questo lo demoralizzava a morte.
Ma sul suo bel volto nessuna espressione dava vita a quei pensieri.
La mattina proseguì velocemente.
Il rossino arrivato in palestra si apprestò a cambiarsi, nell'attimo in cui entrò nello spogliatoio inciampò su un borsone abbandonato all'entrata, e come un sacco di patate cadde a terra, sbattendo la faccia. Cercando di rialzarsi non poté fare a meno di brontolare, quando davanti ai suoi occhi apparve una mano bianca, che gentilmente gli prese la sua e l'aiutò a rialzarsi.
"Grazie sei molto gen.... tile..."
Finì la frase con un sussurrò delicato come la pioggia primaverile, quella lenta che ti accarezza dolcemente e profuma l'aria di vita.
I suoi occhi si incatenarono a quelli del suo nemico numero uno, ma in quell'attimo nulla parve contare per i due giovani, entrambi erano troppo persi per ricordare che non era il momento giusto ne tanto meno il luogo giusto, ma nonostante ciò volevano guardarsi e scoprire l'anima l'uno dell'altro.
L'incanto si spezzò quando dei passi si avvicinarono, i due sciolsero le mani, e come un fulmine Sakuragi corse a cambiarsi, ripensando a quanto successo.
Kami sama!!! Sono un idiota, ma perché sono dovuto cadere davanti a lui?? Devo sempre fare delle figure così meschine e idiote!!
Eppure prima.... quando mi sono perso in quel mare blu, mi sono sentito annegare e allo stesso tempo mi sentivo in salvo da tutto.... il calore della sua mano, mi brucia ancora la pelle, non credevo che il suo corpo potesse sprigionare tanto ma tanto tepore....
Forza è meglio cambiarsi, altrimenti il gori si arrabbia!!
In palestra un altro giocatore era intento ad allenarsi, anche se la sua testa ripensava a degli occhi color cioccolato fuso, alla dolcezza e alla sorpresa di un certo rossino.
Prima non avevo mai avuto occasione di guardarlo negli occhi così profondamente.... devo ammettere che ha degli occhi stupendi, sinceri e dolcissimi, mi fanno tenerezza!!
... Mi piacciono tantissimo, per non parlare del resto!!
I suoi capelli così particolari, mi danno un senso di vita e calore, i suoi lineamenti decisi fanno un contrasto con la sua vera personalità. Può fare il gradasso e lo spaccone, ma solo io, ed io soltanto ho visto la sua dolcezza e la sua tristezza!!
Forse e proprio colpa di QUEL giorno che io, beh... mi sono accorto di non provare odio per lui!!!
************FLASH BACK************
Come ogni domenica Rukawa si alzò per le 9.00 e dopo una veloce colazione corse al campetto da basket, ma siccome aveva voglia di respirare l'aria salmastra, si recò al campetto vicino alla spiaggia.
Il sole era timido quel giorno come se esitasse riscaldare e baciare con i suoi raggi la terra e le persone. Dopo 15 minuti il giovane arrivò al campetto e con sua grande sorpresa lo trovò occupato da un'impertinente testa rossa, che correva e saltava come un matto, mentre le sue mani cercavano invano di fare canestro.
Fin qui nulla di strano, ma Rukawa restò per la prima volta affascinato nel vedere la tenacia di Sakuragi, il sorriso che gli increspava la bocca dopo ogni canestro riuscito, le risa divertite mentre la brezza marina gli scompigliava dolcemente il capelli.
Cosa sa fa Sakuragi qui?? Credevo che andasse sempre fuori con la sua armata, invece me lo ritrovo qui nel MIO e dico MIO campetto preferito!!!! Che palle!! Speriamo che finisca presto!! Così potrò allenarmi senza dover restare a guardare quel bellissimo do'aho!!
.... Cosa ho pensato??? B-bellissimo??? Ma sono scemo!!?? Lui è una schiappa nel basket, Mr. 50 rifiuti, l'idiota che corre dietro a quella gallina dell'Akagi!!! Lui non può essere....
Quel suo pensiero venne interrotto quando vide Hana saltare a canestro.
Era stato come se il sole volesse abbracciare il rossino, perché quando saltò, l'astro si fece più forte ed avvolse il ragazzo in una luce dolce e calda. Il corpo del do'aho fu illuminato, la luce giocava con i suoi muscoli bronzei, facendo brillare come stelle notturne, le mille goccioline di sudore che scivolavano lascive dal petto sino agli addominali creando un manto lucido sulla pelle, come se le stesse goccioline volessero proteggere quel dolce corpo.
Il moretto restò incatenato a quella immagine.
In quell'attimo il rossino gli sembrò un angelo, solo quella parola gli rese un senso di vuoto nella testa mentre nel suo stomaco gli si formò un nodo. Poi come per magia, il sole divenne nuovamente timido, lasciando solo il ricordo di quel sogno ad occhi aperti.
Pochi attimi dopo Sakuragi prese l'asciugamano e si diede una sistematina, dopo di che prese una maglietta asciutta e se la infilò, per poi rimettere nella sacca il suo pallone e la maglietta fradicia che giaceva a terra.
Canticchiando la sua canzoncina se ne andò allegramente, ma qualcuno iniziò a pedinarlo.
Il volpino aveva smesso di pensare e ragionare, come un magnete che viene attratto da un pezzo di ferro, così lui, doveva assolutamente seguire il rossino. Per tutta la strada i suoi occhi non lasciarono mai il rosso, lo seguiva e basta.
Dove starà andando Sakuragi??? Perché non va a bighellonare con i suoi amici sfigati??? Perché sembra essere sereno?? Eppure non l'avevo mai visto così...
così.... felice....
Ma soprattutto perché lo sto seguendo??? Dovrei allenarmi!!! Adesso giro i tacchi e vado a casa!!!
Nonostante i suoi propositi la volpe non riusciva ad andare a casa, voleva ardentemente sapere il perché di quella serenità e felicità!!
Ad un certo punto il rossino entrò in un negozio di musica, la matricola mora si mise a guardare dalla vetrata e notò Hana scherzare allegramente con un bellissimo ragazzo sui vent'anni.
Il sorriso di Hana sembrava radioso mentre l'uomo gli scompigliava dolcemente i capelli un po' cresciuti, senza rendersene conto il pedinatore strinse le mani in pugni spasmodici, e gli occhi blu diventarono due piccolissime fessure.
Perché la scimmia è così felice???!! PERCHE' deve ridere così dolcemente a quell'uomo??!!!
PERCHE' sembra così dolce con il biondino??!!!
Ora se non la smette entro e lo prendo per una mano e lo porto fuori!! Nessuno deve avvicinarsi a lui!!
NESSUNO!!!
Se tra poco non esce io... io....
Meno male è uscito!! Ora sta camminando con in mano un cd... scommetto che ascolterà di certo schifezze!!
Ma soprattutto perché mi sono arrabbiato vedere Hana così tenero con quell'uomo, e poi cosa mi frega cosa ascolta!!????
E da quando in qua lo chiamo Hana???!!
Cercando di arrivare ad una conclusione il ragazzo non si accorse che il do'aho girò l'angolo, ma grazie ad un semaforo riuscì ad raggiungerlo. Arrivarono in un parco giochi dove dei bambini di circa 6-7 anni giocavano felici.
I ragazzini appena videro il rosso cominciarono a chiamarlo con tutta la loro voce, il più piccolo addirittura gli saltò in braccio ridendo felice baciandogli una guancia.
"Hana gioca con noi!!!"
"Si, si!! Gioca ti prego Hana!!!"
Il gruppetto iniziò a chiedergli di giocare con loro, senza un tentennamento la scimmietta tutta sorridente si mise a giocare con loro.
Il suo sorriso era stupendo, mentre gli occhi ridenti ingaggiavano battaglie con la fantasia per creare un nuovo gioco per quei bimbi.
Tutto questo agli occhi di Rukawa sembra un miracolo, il rossino non sembrava più essere il solito casinista imbranato, no, ora era semplicemente....
..... divino mentre giocava e faceva ridere i ragazzini.
Il tempo correva velocemente, dopo 1 ora il rosso se ne andò a casa, portando in braccio quel bambino che gli era saltato al collo. I due ridevano e scherzavano, giunti all'abitazione il piccolo gli diede un bacio sulla guancia mentre correva in casa dalla madre, che tutta contenta salutò Hana per poi prendere il figlio in braccio.
In quell'istante Rukawa guardò il volto del rossino, notando con sua sorpresa, che gli occhi erano un po' tristi, mentre un amaro sorriso increspava quelle labbra perfette.
Il cuore della volpe iniziò a battere più forte e con esso le sue gambe lo portarono via da quella visione, perché il suo cuore stava capendo un sentimento troppo dolce e doloroso, perché non poteva essere ricambiato.
***************FINE FLASH BACK*********************
Ma proprio del do'aho n. 1 di tutta Kanagawa mi dovevo innamorare???
Non potevo restare impassibile come sempre, e vivere per il mio basket?? No!! Dovevo proprio... è inutile continuare a rimuginarci, lui non sarà mai mio!!
Rukawa iniziò a palleggiare, per non guardare Hana che era uscito dallo spogliatoi con la solita faccia da idiota patentato.
I membri della squadra li guardavano come se fossero una scimmia e una volpe.
Dalla porta della palestra entrarono Akagi, Mitsui e Ryota che, come fulmini chiusero la porta, poi voltandosi verso le due matricole con sguardo truce.
"Dementi!! Venite immediatamente in spogliatoio!!"
Akagi prese la volpe e la scimmietta per le rispettive braccia, seguiti dall'ex teppista e dal play. Appena entrarono notarono lo sguardo triste di Ayako e Kogure, mentre Anzai sorseggiava il the.
"Goriii mi stai facendo male!!!"
Protestò il rosso che finalmente libero guardò il suo capitano il quale si sedette e disse:
"Mi volete spiegare perché non ce l'avete detto?? Siamo vostri amici!!"
Hana e Rukawa lo guardavano senza capirlo, poi Ayako continuò.
"E' inutile fingere, sappiamo che state insieme!!"
Per le due matricole quell'affermazione fu come se una mandria di bufali li calpestassero, non credevano alle loro orecchie.
Il play mise una mano sulla spalla del rosso, che sotto shock non capiva nulla e disse: "Hana siamo amici... potevi confidarti con me!!"
"Ryo-chan io... io... non sto con Rukawa"
Mentre la sua mente gridava dalla gioia, perché avrebbe voluto con tutto se stesso avere Rukawa completamente per se.
"Smettila..."
Rukawa da parte sua era sempre impassibile, ma il suo cuore era tutt'altro, anzi piroettava mentre i suoi ormoni erano alle stelle.
Un silenzio cadde nello spogliatoio poi finalmente Hana parlò.
"Chi ha messo questa voce in giro???"
Mitsui rispose al kohai con un sorriso amaro.
"Vi ricordate che abbiamo fatto la visita oggi..."
I due annuirono.
"Beh, è risultato che voi due avete la mononucleosi..."
IL rosso guardò il tiratore da tre senza capire e Kogure continuò.
"Questa malattia viene chiamata anche malattia del bacio, perché può essere trasmessa anche tramite lo scambio di saliva*..."
Ma Hana ancora non capiva, o meglio non voleva capire, Rukawa intervenne con voce atona.
"Ma cosa centra con noi??"
"Semplicemente siete gli unici che l'hanno contratta!!" disse Ayako esasperata per la strana situazione.
I due ancora confusi si guardarono, poi Hana mantenendo la sua baldanza per non farsi scoprire.
"Ma voi davvero credete che io e la kitsune...."
"No, noi crediamo che ci sia una ragione, ma..." cominciò Akagi abbassando lo sguardo.
Un goccia di sudore scese lungo la schiena dei due, non avevano mai visto Akagi abbassare lo sguardo.
Dopo pochi istanti con voce flebile continuò.
"Finché questa faccenda non sarà chiarita... non potrete partecipare agli allenamenti, e tanto meno alle lezioni. Mi dispiace ma il preside vuole così..."
Entrambi caddero seduti sulla panchina, non riuscivano a crederci, non potevano più giocare a basket.
Vedendo il loro stato Anzai prese parola.
"Oh oh oh, non preoccupatevi tutto si sistemerà!! Ora per sicurezza verrete a casa mia, non preoccupatevi, io e mia moglie siamo contenti di ospitarvi così starete più tranquilli!!"
"Grazie nonnino. Allora vado a prendere alcuni abiti da ricambio!"
"Grazie coach!"
I due si cambiarono e uscirono, ma all'uscita della palestra la melodiosa voce di Ayako risuonò.
"Qualunque sia la verità, io e gli altri ragazzi non abbiamo pregiudizi. Noi vi vogliamo bene!"
E con il cuore un po' più scaldato i due uscirono e andarono a casa propria.
Casa Anzai.
I due ragazzi appena suonato il campanello vennero accolti dalla dolce voce della signora Anzai, che contenta come una pasqua li abbraccio dolcemente.
Dopo un attimo d'incertezza Hana rispose all'abbraccio della donna, mentre Rukawa si limitò a stare fermo ed immobile.
"Scusatemi ragazzi!! Sono proprio una sciocca!! Vi abbraccio!!! Ma sapete era tempo che non vi vedevo, e poi per mio marito siete come due figli, e quindi io mi sento come vostra madre!!!"
Sia Hana che le kitsune arrossirono a quell'insinuazione, nessuno dei due poteva credere, che una donna che avevano visto si e no due volte li considerasse come figli propri. La signora accoratasi dell'irrigidimento dei due disse raggiante.
"Forza venite vi mostro la vostra camera!!"
LA NOSTRA CAMERA???!!!!!!!!! questo fu l'unico pensiero che attraversò la mente dei due, Hana però si riprese presto.
"Mi scusi ma non potremmo dormire separati!???" la sua voce era un po' tremante e quasi isterica, non poteva dormire con Rukawa altrimenti si sarebbe scoperto!!
"Mi dispiace ma abbiamo una sola camera, e poi, beh, è stato Ryu a volerlo!!! Quindi dovete obbedire!!"
"MA IO NON VOGLIO DORMIRE CON QUESTA KITSUNEEEEE!!!!"
Gridò Hana rosso in volto, sapeva benissimo che era stato sgarbato nei confronti della donna, ma proprio non poteva, piuttosto avrebbe dormito sul divano che dividere la stanza con la volpe.
"Suvvia, non fare così e poi sono sicura che andrete d'accordo!!"
"Ma...."
"Non mordo mica..." la voce del numero 11 accarezzò dolcemente l'orecchio di Hana, per un momento il suo cuore perse un battito, ma non potendo obbiettare decise di starsene buono.
Appena aperta la porta Hana incosciemente tirò un sospiro di sollievo, almeno c'erano due letti!! Dopo mille raccomandazioni la signora Anzai scese e lasciò soli i due ragazzi.
Un silenzio irreale avvolse la stanza.
Senza neppure guardarsi i si diressero verso i letti, ma come due bambini piccoli si accanirono per lo stesso letto.
"Baka kitsune!! Io dormirò qui!! Vai nell'altro letto!!!"
"Nh!! Scordatelo!!"
"Spostati!!!"
Hana iniziò a spingerlo ma Rukawa faceva forza sulle gambe per non cedere, ma non per il letto ma solo per stuzzicare il rossino.
Insomma per giocare, ma dopo una spinta più forte il moretto si spostò, Hana si ritrovò disteso supino sul letto con le gambe che toccavano il suolo, le labbra dischiuse, i capelli scompigliati e il respiro pesante, e per fare cinquina la kitsune lo bloccò al letto.
Avvicinandosi mise le braccia tese accanto la testa del rossino, mentre le sue gambe gli bloccavano quelle del rosso.
KAMI SAMAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!AIUTAMI TUUUUUUUUUUU!!!!!! NON PUOI FARMI QUESTO!!!
VUOI VEDERMI MASSACRATO??
NO, PERCHE' SE ENTRO 5 SECONDI KAEDE NON SI SPOSTA IO.... ME NE FREGO DI TUTTO E LO BACIO!!! QUINDI SBRIGATI PRIMA CHE FACCIA UNA CA**ATA!!
Una mano diafana gli scostò una ciocca dal collo, con un tocco lieve che fece accapponare la pelle della scimmietta, gli occhi dei due studiavano affondo l'anima dell'altro, i loro occhi erano due specchi, ma all'improvviso Rukawa diede uno strattone al copriletto e fece cadere con il sedere a terra Hana.
"Do'aho..."
Quell'offesa era colma di scherno e beffa, ed Hana per non fare danni in casa di Anzai si diresse in cucina.
Rukawa non capì lo strano comportamento del rosso, pensava che dopo questo tiro mancino si sarebbero picchiati e invece nulla.
Ma cosa gli è preso??? Di solito inizia a picchiarmi, invece ora....
Lasciamo perdere va!! Tanto non lo capirò mai, quindi disfiamo la borsa... spero che queste faccenda finisca... anche se...
....beh....
..... stare qui con il mio Hana mi fa felice.
Certo per lui no, basta vedere come si è opposto a ciò!! Prima mi sono sentito ferito dalla sua protesta...
Ma proprio non mi sopporta???
Mi fa male, ma sono contento di restare con lui!! Spero che venga a mettere a posto la sua borsa.
Intanto il rossino a tutta velocità scendeva le scale.
Il suo cuore batteva a mille mentre le guance s'imporporavano di rosso, per l'effetto che aveva Kaede sui i suoi sensi, e poi perché si era sentito preso in giro e beffato.
Arrivato in cucina la Signora Anzai notando il colorito di Hana chiese dolcemente il perché del suo aspetto, e il rossino in tutta risposta diventò ancora più rosso, rassegnato disse: "Semplice, mi sono arrabbiato con la kitsune."
"Sul serio??? Mi dispiace ma finchè non guarirete dovrete avere pazienza..."
Con grande dolcezza abbracciò il colosso rosso, che per tutta risposta appoggiò delicatamente la fronte alla spalla della donna, restarono in quello stato per molto tempo poi si liberarono.
"Senta, se vuole le do una mano per cucinare!!!"
"Grazie sei gentile ma prima vatti a cambiare, non vorrai sporcare la divisa della scuola!!!" rispose la donna con un dolcissimo sorriso.
"Va bene!!!"
Tutto allegro il rosso salì le scale, arrivato davanti alla porta si bloccò incerto.
Non sapeva se entrare o se prima bussare, insomma va bene che era anche la sua camera ma... cosa doveva fare??
Vagliò le possibilità e dopo un po' d'incertezza aprì la porta entrando come un tornado, senza degnare di uno sguardo il volpino che dormiva pacifico sul letto.
Hana iniziò ad aprire il borsone e dopo aver tolto fuori un paio di jeans blu scuro, una maglietta a maniche corte grigia, iniziò a spogliarsi, non sapendo che qualcuno lo guardava con occhi sognanti.
Hana sei bellissimo!!!
Mi fermerei delle ore a guardarti mentre ti cambi, anzi non mi fermerei solo a questo!! Come vorrei abbracciarti stretto stretto e baciarti per tutto il corpo, assaggiare la tua pelle dorata e sentire il tuo calore...
..... farei di tutto pur di averti tra le mie braccia anche solo una volta.
Intanto a palpebre socchiuse il moretto osservava la larga schiena di Hana venir scoperta dalla camicia, altrettanto lentamente le gambe solide del rosso venivano scoperte con grande sensualità, come se volesse far rabbrividire di piacere il suo spettatore.
Poi aumentando il ritmo iniziò a mettersi gli abiti, e fulmineo lasciò la stanza ed un Kaede allupato ed eccitato fino al limite.
Appena chiusa la porta la kitsune aprì gli occhi e lentamente fece scendere una mano sui suoi pantaloni, assaggiando la consistenza della sua eccitazione.
Il membro gli tirava impetuosamente i pantaloni della divisa, con l'indice percorse tutta la lunghezza e lentamente si abbassò la zip.
Si toccò nuovamente l'erezione intrappolata dai boxer neri, ma questa volta dopo un attimo di insicurezza, intrufolò una mano, impugnando la propria virilità iniziò a gemere sommessamente.
Le sue carezze lo portarono ben presto nel mondo dei sensi, mentre la sua mano si agitava sempre di più, lasciava e stringeva sempre più forte fino a quando si svuotò tra le sue dita mentre una lacrima cristallina scendeva sulla sua guancia.
Perché?? Perché dovevo innamorarmi di lui??
Non potevo odiarlo??? Invece ora mi sento uno schifo, perché non l'avrò mai, perché lui non potrà mai amarmi e dividere con me anima e corpo... è deludente masturbarsi da solo, perché anche se penso che sia lui dopo mi sento ancora più vuoto e solo...
Forza Kaede, è meglio alzarsi e andare a darsi una pulita, poi andiamo a vedere cosa succede di sotto.
Lentamente il ragazzo mise in atto i suoi propositi, ed arrivato in cucina, si trovò di fronte uno spettacolo da lasciarlo senza fiato.
Il rosso e la signora Anzai stavano cucinando allegramente, fin qui niente di strano ma ciò che era davvero bello, era lo splendore che illuminava tutto il volto del ragazzo, sembrava che il sole fosse in quella stanza accecante ed abbagliante come nel deserto.
Così, si sentiva Rukawa: un deserto.
"Oh Rukawa, potresti preparare la tavola???"
"Nh..."
"Grazie!!!"
La signora gli porse i piatti e tutto l'occorrente per preparare il tavolo. Lentamente Rukawa iniziò ad apparecchiare seguito dallo sguardo sorpreso del rossino. Hana e la donna finirono di cucinare appena in tempo, infatti subito dopo si sentì la voce di Anzai.
"Oh oh oh sono a casa...."
"Ben tornato tesoro!!"
"Nh... 'era"
"Buona sera nonnino!!"
"Forza andiamo a tavola, ma prima... ragazzi andate a darvi una lavata alle mani!!"
I due senza guardarsi si recarono in bagno e di corsa furono a tavola. Il piccolo tavolino era cosparso da tante pietanze, la cena fu abbastanza tranquilla anche se Hana parlava e rideva come sempre, senza timori.
All'improvviso la la moglie di Anzai gli chiese: "Hana, non mi aspettavo che tu fossi così bravo a cucinare!!!"
"Oh ho ho sei stato tu a preparare la cena??"
"Ecco.... si..." rispose Hana rosso in volto, si vergognava molto per quei complimenti.
"Tua madre sarà contenta!!!" disse ridente la donna.
Hana abbassò lo sguardo, e il suo bellissimo sorriso scomparve, poi in un sussurrò "mia madre è morta..." sparecchiò il tavolino e senza aggiungere altro andò a lavare i piatti.
Tutti erano sorpresi, ma il più era Rukawa che, dopo un po' si alzò ed andò dal rosso, appena lo vide chino sul lavello gli si strinse il cuore.
Hana... cosa posso fare perché ti ritorni il buon umore?? Non voglio vederti triste, voglio vederti felice....
Forse potrei... ma non so come reagirebbe.... infondo io sono il suo nemico, e poi penserebbe che lo faccio per pietà....
... ma io non posso fare altro che questo, tutto al più mi prenderà a pugni.... ma tanto ci sono abituato e poi sarebbe sempre una reazione.
Con passi felini Rukawa si avvicinò al rosso.
"Mi serve un bicchiere..."
"KITSUNEEEEE!!! Mi hai fatto prendere un col..."
La frase morì sulle labbra, perché la volpe si porse sopra la sua testa e prese un bicchiere dal mobile sopra adiacente.
Il largo torace del moretto combaciò perfettamente alla schiena di Hana, il quale rimase immobile a sentire quel profumo che l'avvolgeva, si sentiva stordito a quel contatto.
Kaede non sentendo nessuna reazione, gentilmente gli passò le braccia attorno la vita, tirandoselo contro.
Entrambi potevano sentire il battito dell'altro.
Kitsune... perché mi stai abbracciando così??? Ti faccio pena?? Oppure ti sei accorto che sono triste???
Oppure lo fai per pietà???
No, non voglio che sia per questo... è meglio che mi allontani prima di farmi del male...
.... però, voglio restare così ancora per un po', mi sento bene tra le sue braccia...
Al sicuro... protetto...
Hana dopo un po' si divincolò dall'abbraccio, e come se niente fosse ritornò a lavare i piatti, mentre Kaede alquanto scosso da quel gesto si diresse in camera, dando una buona notte ai padroni di casa.
Sono proprio un cretino!!! Hana mi odia eppure..... mi chiedo perché si sia lasciato abbracciare da me... cosa posso fare??
Vedo la porta aprirsi e mi ritrovo il mio Hana che si stende sul suo letto, prende un libro dalla sua borsa.
Sento un muro che ci divide come non mai... non mi guarda, non mi considera...
Devo trovare una soluzione...
Non voglio che lui si dimentichi di me... no, NO!! Non glielo permetto!!!
Dopo un ora Rukawa si voltò verso Hana, e ciò lo lasciò senza fiato.
Il rossino si era addormentato con il libro in mano, i capelli erano sparsi sulla federa bianca del cuscino, mentre il suo viso era rilassato.
Il ragazzo si alzò ed andò vicino al bel addormentato, delicatamente gli tolse il libro e si sdraiò accanto a lui. Il calore che emanava il rosso era inebriante, senza accorgersene il suo braccio si allacciò attorno alla vita del rossino, il quale come attirato da quella calda presenza si girò su un fianco andando a toccare lievemente con la propria fronte quella dell'altro.
Il cuore di Kaede iniziò a battere forte.
Sentire il fiato caldo di Hana sopra le labbra era davvero troppo eccitante, così si sporse per rincorre quel tepore, andando a posare delicatamente le labbra su quelle di Hana.
Un languore s'impadronì di lui, quelle labbra erano dolci e morbide, senza pensare iniziò a sfiorarle con lievi tocchi sempre più dolci, quando quella bocca divina si aprì sospirando, entrò.
Gentilmente iniziò ad assaporare il suo interno, la lingua toccava e sfiorava quella cavità così dolce.
All'improvviso si fermò.
Hana ancora nel mondo dei sogni iniziò a rispondere al bacio, le loro lingue si incontrarono dando brividi di piacere al moro che lasciò le proprie mani vagare per quel corpo che tanto amava e agognava. Ormai senza fiato si staccò dal rosso e alzandosi si mise a dormire nel proprio letto.
Le sue mani si posarono sulle proprie labbra, le sentiva calde e gonfie.
Non posso crederci ho baciato Hana... è stato....
... stupendo.... certo gli ho rubato questo bacio, ma per la prima volta mi sono sentito vivo, mi capita solo quando gioco a basket di sentirmi così...
Desidero baciarlo, ancora e ancora... per sempre, se solo mi fosse possibile.
Devo decidermi, non posso lasciarlo nella braccia di qualche oca o di Sendo, mi sono accorto di come lo guarda!!! Per fortuna Hana non lo guarda neppure di striscio, però è sempre un mio rivale...
Devo fare qualcosa....
Ma cosa???
La mattina per i due basketman fu tragica, infatti non si aspettavano di essere svegliati dalla voce a mille decibel di Anzai che con il suo "oh oh oh" gridato nelle orecchie dei due fu come un allarme.
Dopo colazione i coniugi andarono via, lasciando i due a casa, non potevano uscire e stancarsi quindi erano costretti a restare al chiuso.
La casa era una tipica abitazione giapponese dei vecchi tempi, il giardino era ben curato con al centro un laghetto dove carpe e pesci nuotavano allegri, mentre il suono della canna di bambù scandiva il tempo che sembrava andare lento.
Gli alberi erano immensi, i fiori dei ciliegi erano quasi tutti sbocciati, mentre gli uccellini cantavano a tempo della natura. Un po' di vento portò lontano un petalo roseo che iniziò a ballare come un'elegante signora di altri tempi, mentre il suo volteggiare aveva affascinato Hana, che guardava quel petalo con felicità, la primavera era giunta con tutta la sua forza.
Rukawa invece era disteso sul pavimento a pancia in giù, svogliatamente leggeva una rivista, anche se fingeva poiché i suoi occhi guardavano Hana che come un bambino osservava quel momento con gioia.
Il sole accarezzava il suo corpo, i jeans azzurri slavati aderivano alle sue gambe come una seconda pelle, mentre una camicia bianca evidenziava il candore della sua pelle. Il moretto aveva fatto di tutto per attirare la sua attenzione ma sembrava che Sakuragi non fosse interessato a lui, in realtà il rossino faceva una fatica enorme a non girarsi e guardarlo.
Quel baka kitsune non poteva vestirsi meno provocante??? E' bellissimo oggi, va beh lui è bello sempre!! Vorrei baciarlo... ma cosa penso???
Sono un vero idiota!!
Rukawa stanco di restare in quella posizione fece per alzarsi quando suonò il campanello.
I due si fissarono.
"Baka kitsune vai ad aprire!!!"
"Nh...."
"Cosa???!!!"
"No, do'aho!!"
"La vuoi finire di darmi dell'idiota??!!! Mezza sega?!!!??"
"Tzè..."
Hana non sopportando più quell'atteggiamento si scaglio addosso al moretto, che si divertiva troppo nel prendere in giro il rosso.
I due eterni rivali iniziarono a picchiarsi dimenticandosi del campanello che suonava.
I pugni che si davano erano più leggeri del solito, però nessuno dei due se ne rendeva conto. All'ennesimo pugno nello stomaco la kitsune riuscì ad invertire le posizioni, con un colpo di reni mise Hana sotto di sé, sedendosi a cavalcioni bloccò le gambe dell'altro, mentre la mano sinistra teneva imprigionati i polsi.
Il petto che si alza e si abbassava velocemente, le gote rosse per lo sforzo fisico, gli occhi chiusi e il calore di quel corpo furono come una droga per Kaede, che senza pensarci posò un dito sul petto di Hana iniziando a segnare i muscoli.
Sakuragi aprì gli occhi e si specchiò in due pozzi color oceano, lentamente la volpe si abbassò sul corpo del rosso senza mai distaccare i loro occhi, come in un sogno Hana vedeva il volto della volpe avvicinarglisi, i loro occhi quasi socchiusi, le labbra sempre più vicine....
"MA VOLETE APRIREEEEEEEEE!!!!!!!!????!!!!??" il grido dell'ospite echeggiò per tutta la stanza, come un fulmine Hana si staccò dal moretto e corse ad aprire.
Appena aperta la porta Hana trovò davanti a se Mitsui.
"Meno male!!! Sono da 10 minuti che suono!!!!"
"Mitchy cosa ci fai qui???" chise il rosso con tono sorpreso, in cerca di una spiegazione per quella visita.
"Semplice ho delle notizie per voi!!!"
Dette queste parole entrarono nel salotto, Rukawa si era alzato e aspettava di sapere chi diavolo era il disturbatore!!!
"Ciao Rukawa!!!"
"Nh...."
"Logorroico come sempre!!!"
"Allora??? Che novità??!!" chiese Hana che cerava in tutti i modi di non guardare Rukawa, il quale non faceva altro che osservare il rosso.
Tutti e tre si sedettero attorno al tavolino.
"Allora, ieri sera mi sono visto con Tetsuo e parlando del più e del meno siamo giunti ad una conclusione, qualcuno vuole vendicarsi di voi..."
"Ma chi?? Io e la volpaccia non abbiamo nemici in comune!!!"
Mitsui guardò le due matricole con un ghigno e poi continuò.
"Ti sbagli... una persona c'è!!!"
La scimmietta non capendo inclinò il capo come fanno i bambini, lasciando delle ciocche carminio velargli gli occhi.
"Ma...."
"Do'aho!! Si tratta di quel tipo del mese scorso...."
"Esatto Rukawa!!! Sembra che quel tipo voglia vendicarsi di voi... non abbiamo ancora le prove, ma stranamente il medico che ci ha visitati è un suo lontano parente...."
"Ma allora la prova c'è!!"
"No, Hana il problema sta nel fatto che questo tipo ha fatto controllare anche da altri medici il vostro sangue, e tutti hanno riscontrato la stessa diagnosi!!"
"Questo vuol dire..."
"Che quel tipo ha comprato tutti i medici" finì Hana interrompendo la kitsune, per un attimo i loro occhi restarono incatenati.
"Sentite noi cercheremo delle prove, ma voi non dovete uscire di qui e fare danni!! Intesi???" disse Mitsui guardando i due kohai con occhi assai poco rassicuranti.
"Bene ora vado!!! Kogure mi aspetta!!!" cinguettò tutto felice, senza dr tempo ai due di replicare.
Così dicendo si volatilizzò lasciando soli i due.
Rukawa restò immobile per alcuni istanti poi si diresse alla sua postazione e si mise a dormire, o meglio fingere.
Infatti con il suo dono di guardare le persone senza essere visto, osservava Hana.
Ad un certo punto il cell del rossino suonò.
"Ciao!! tutto bene??? Si, io sto bene anche se.... si, vedo che l'hai saputo!!! Certo ma oggi non posso, sai per ordine di Anzai non possiamo uscire!! Si... con me c'è anche la kitsune!!! Va bene, ci risentiamo, ti voglio bene Akira!!!"
E riattaccò.
Senza pensare ad altro uscì dalla stanza, lasciando un al quanto furioso Rukawa.
Il quale sentendo la persona con cui parlava era Sendo, iniziò a sudare freddo, non poteva crederci che il rossino avesse detto 'Ti voglio bene Akira' ma era sicuro di non averlo sognato.
Com'è possibile??!!! Hana sta con Sendo, non posso crederci... lui non può!! Cosa posso fare???
Hana è mio!!!
Solo MIO, e nessuno può toccarlo!!! A parte me!!
Con rabbia si alzò e corse in camera, dove sempre preamboli entrò, osservò la stanza vuota mentre un scrosciare d'acqua lo avvertiva che il suo Hana stava facendo una doccia.
Come una furia entrò nel bagno, ma non appena entrò restò incantato dal corpo del rosso. L'acqua tiepida scendeva sui muscoli ricoperti di sapone tracciando infiniti sentieri su quel corpo scultoreo, lambendo e baciando come un amante quel corpo dorato.
Il moretto uscì senza farsi vedere, chiuse la porta del bagno e si appoggiò ad essa, prendendo definitivamente la sua scelta.
Quella che l'avrebbe portato all'inferno o al paradiso.
In quell'istante il rosso spalancò al porta, che inevitabilmente sbatté contro Rukawa che si prese un colpo alla schiena.
"Haaaa..." urlò la volpe spostandosi in avanti, restando in ginocchio con una mano sulla schiena.
"Rukawa???!!! Stai bene??!!"
"DO'AHO!!!" la volpe lo guardò furibondo e senza dire altro si alzò e lasciò il rossino solo.
Hana restò impalato.
Aveva fatto arrabbiare la volpe, il suo insulto era colmo di rabbia e questo gli faceva male, lentamente si rivestì e mogio mogio si recò in salotto, dove Rukawa si massaggiava la schiena.
"Kitsune..."
Rukawa si voltò lentamente e lo guardò colmo di rancore, ma non per l'incidente ma per via della telefonata.
"Nh...."
"Distenditi... ti faccio un massaggio...." disse in un soffio Hana, Rukawa lo guardò un attimo e il suo cuore ebbe una capriola, quando il rossino lo fece stendere sul piccolo divano, le mani del rosso iniziarono un dolce massaggio.
Potrei fare le fusa.... mi piacciono le sue mani calde sulla mia schiena....
Mhhh.... mi piacerebbe sentirle direttamente sulla pelle, ma per ora va bene anche così, forse potrò conquistarlo...
Infondo ora so che il rossino è gay, altrimenti non direbbe ti voglio bene ad... quel... quel... porcospino!!!
Porcospino e ladro di innocenti do'aho!!!
Ma io non gli permetterò più di toccare una mia proprietà!!! Hana è solo mio!!! Quindi se lo vedo... mhhh... è davvero bravo con le mani... mi piace sentire la dolcezza delle sue mani, sulla mia schiena...
Visto che è così gentile vediamo un po' di tastare il terreno.
"Do'aho perché mi aiuti???"
Lo guardo di sbieco e noto che le sue guance sono due papaveri rossi.
Bello.
Anzi bellissimo.
"Io... ecco....."
Ora si morde il labbro inferiore, mamma mia... è.... è... così sexy!!!
HO VOGLIA DI BACIARLO!!!!
Calma.... respira.... espira....
Bene vediamo...
"Allora??"
"Beh... non voglio che Anzai mi sbatta fuori dalla squadra perché ti ho fatto male!!!"
Si........ mi ha ferito, ci sono rimasto male, io credevo di esse almeno un po' importante per lui....
…… ma... non mi arrendo!!!
Lo voglio e l'avrò!! Dopo tutto io sono Kaede Rukawa e ciò che voglio è Hana, e l'avrò!!!
Il moretto si addormentò sotto le grandi mani calde di Hana, il quale dopo aver finito posò sulla testa della sua volpe un bacio.
"Ti amo..." sussurrò il rosso senza poter trattenere quelle parole.
La giornata passò stranamente tranquilla, Hana faceva di tutto per star lontano dalla volpe.
La volpe cercava in tutti i modi di stargli vicino.
Una bellissima caccia, con inseguimenti, agguati e grandi fughe.
Tutto capitolò verso pomeriggio.
Erano le 16.00 e Anzai rientrò, come una furia chiese alla moglie di preparare i bagagli.
"Ragazzi, io e mia moglie andiamo via per alcuni giorni...."
"COSAAAAAAAA??????????!!!!!!!!!!!!!" gridò Hana, che iniziò a sudare mentre nella sua testa immagini sempre più funesta si impadronirono di lui, non poteva restare da solo con la kitsune, altrimenti si sarebbe scoperto.
"Oh oh oh Sakuragi, abbiamo trovato una pista per togliervi dai guai!!"
"Ma.... "
Il rosso non finì la frase e i due coniugi avevano già chiuso la porta, Rukawa lasciò la scimmietta nell'atrio mentre un sorriso malizioso si faceva largo sul volto pallido.
La scimmia era in trappola.
Rukawa si sedette accanto al rosso, il quale faceva una grandissima fatica a non guardare Kaede, infatti il ragazzo era vestito in maniera assolutamente sexy.
La camicia di seta bianca era abbottonata dal quarto bottone al sesto, lasciando scoperto il collo bianco e il torace, e un lembo dei perfetti addominali, le gambe erano fasciate da dei pantaloni di pelle nera, che disegnavano i suoi muscoli, creando ombre argentee su di essi lasciando il sapore del vedo e non vedo.
Hana gli porse il piatto e iniziò a mangiare.
La cena fu consumata nel più totale silenzio, anche se Kaede non perdeva occasione di avere un minimo contatto con Hana, infatti appena il rossino cercava di prendere la bottiglia Rukawa la prendeva prima cosicché le loro dita si sfioravano, oppure faceva combaciare i loro gomiti.
Naturalmente che le reazioni di Hana erano molto visibili, il viso diventava sempre più rosso, mentre tra se cercava di far finire quella situazione.
Entrambi si alzarono e portarono i piatti in cucina per dargli una lavata, Hana mise nell'acquaio i piatti.
Bene, do'aho ora non mi scappi!!!
Tu sei MIO!! E stasera te lo farò capire... sta sera capirai che il tuo corpo, il tuo cuore ma soprattutto la tua anima mi appartengono.
Ora è meglio procedere con la seconda parte del piano!!
I due si misero sul divano a guardare la tv, stranamente quella sera su tutti i canali davano film d'amore, da quelli melassosi a quelli erotici.
Ma anche la tv ci si mette!!!! Non bastava la kitsune vestita così!!
No!! Anche la tv!!!!
Ma io la disintegro!!! La distruggo, la faccio a fettine!
La riduco in tanti pezzettini e.....
Il pensiero del rosso morì, perché una mano galeotta si posò sul suo ginocchio e lentamente iniziò un dolce massaggio.
Gli occhi di Kaede brillavano di luce maliziosa, mentre iniziava a salire per la gamba, arrivando lentamente sulla coscia, e non ricevendo un pugno e qualsivoglia reazione di negazione, mise la mano nell'interno coscia.
Dall'altra parte Hana non poteva crederci che Rukawa lo toccasse così ardentemente.
Ma quello era davvero l'algida kitsune??? La volpe artica?? Mr iceberg??
Un soffio diede aria ai suoi pensieri "Ru...Rukawa???"
Il moretto si girò verso di lui, la mano sinistra si posò sul viso sempre più bordò di Hana, quella mano sulla coscia lo accendeva sempre più nel suo piccolo e sensuale massaggio.
Come in un film il viso di Kaede s'avvicinò a quello di Hana, potevano sentire i loro respiri sui volti accaldati, gli occhi si chiudevano, mentre la sensazione di essere vicini alla felicità si faceva sempre più largo nelle loro menti.... saltò la luce!!!
Hana per lo spavento si allontanò dal volpino che dentro di se, malediva con tutte le sue forze il destino beffardo che si intrometteva senza permesso, ogni volta che stava per raggiungere la sua meta.
"Cerchiamo di andare al contatore!!!" sussurrò Hana, che ancora non poteva credere che stava per baciare il suo sogno proibito.
"NH...." borbottò Rukawa che a mala pena tratteneva la sua rabbia.
Lentamente si diressero verso l'entrata, ma un rumore di vetri rotti li distolse dalla ricerca.
Improvvisamente fu l'inferno.
Sakuragi e Rukawa si misero a correre verso il rumore, i loro cuori battevano sempre più forte, arrivati nella stanza si guardarono attorno ma l'oscurità non permetteva molto, il silenzio ovattato in cui erano caduti rendeva tutto ancora più fastidioso.
Poi una voce sconosciuta li fece sussultare.
"Bene, ora me la pagherete!!!"
All'improvviso i due ragazzi furono presi alle spalle, Hana cercava di picchiare gli aggressori, ma inutilmente poiché lo presero per le spalle, e gli diedero una ponderosa ginocchiata alla schiena, che lo fece piegare in due.
Rukawa appena sentito il grido di dolore del rossino cercò di aiutarlo, ma venne bloccato da dei bestioni che lo colpirono in volto, il moretto sputò il sangue che gli fuoriusciva dal labbra, e senza perdere tempo diede un paio di gomitate all'aggressore che lo teneva fermo da dietro, a quello davanti gli rifilò una bellissima ginocchiata ai gioielli di famiglia.
Liberatosi da quei due cercò di aiutare Hana, ma fu bloccato da uno sparo improvviso.
Il sangue gli si gelò nelle vene.
Restò immobile mentre il pensiero che il suo rossino fosse stato colpito lo riempiva di inquietudine, non poteva aver perso il SUO Hana, prima ancora di averlo.
Una torcia illuminò il salotto quel tanto che bastava da permettere alla volpe di vedere Hana vivo, ma pur sempre bloccato da due bestioni. Per questo breve attimo di distrazione fu preso alle spalle, e gli puntarono alla tempia una pistola, lentamente furono portati fuori dalla casa e caricati come bestie in un furgoncino.
Tutta la scena durò pochi attimi, ancora nessuno dei due capiva il perché di quell'atto.
Sia Hana che Rukawa si guadavano negl'occhi, mentre i loro rapitori li tenevano sotto tiro, il veicolo sfrecciava per le strade non rispettando i semafori e i divieti.
Appena usciti dal furgone si ritrovarono in un specie di magazzino ormai molto vecchio, date le condizioni, le pareti sporche e putride, l'odore di chiuso, era un cattivo segno, nessuno li avrebbe trovati.
Camminavano lentamente mentre i 4 gorilloni alle loro spalle gli davano spinte per allungare il passo, giunti al centro, Sakuragi venne legato con delle catene ad un tubo metallico per poi essere issato da terra per quasi un metro.
Hana guardava preoccupato la sua volpe, il quale grazie alla sua maschera glaciale riusciva a trattenersi dall'imprecare apertamente, venne legato anch'egli ad un muro ma questa volta i polsi furono bloccati in alto a braccia aperte, così anche le sue caviglie.
La tensione dei muscoli si notava ancora di più grazie ai pantaloni, così come il torace quasi scoperto.
"Capo abbiamo fatto!!!"
"Bene, ora mi divertirò...." dall'ombra uscì un ragazzo al momento la volpe e la scimmia non capirono chi fosse, ma quando fu sotto ad una lampadina ebbero un sussulto.
"Cosa diavolo vuoi!!!????" gridò Hana che senza pensare iniziò a dimenarsi per poterlo colpire, la rabbia era tanta quel bastardo era il tipo che aveva osato ferire la SUA kitsune un mese fa.
"Buono rossino, con te mi divertirò dopo.... ora tocca a Rukawa..." un ghigno cattivo si disegno su quella faccia "Sei vestito molto sexy, sta a vedere che davvero state insieme!!!AH AH AH AH HA HA AH AH AH HA" quella frase detta con scherno e quella risata cattiva fece accapponare la pelle di tutti, compresi i quattro gorilloni che nel frattempo si erano messi da parte, per la sciare i due giovani nelle mani del capo.
"Tzè... sei ridicolo..." sussurrò Rukawa, che venne colpito al viso da un ponderoso schiaffo che gli fece spostare totalmente la testa.
"Stai zitto!!! Per colpa tua sono stato lasciato ma ora..... mi vendicherò!! Chissà cosa ti accadrà adesso, quando le ragazze non ti guarderanno, o forse dovrei dire che nessuno ti guarderà ma i più!!!" rivoli di sudore scesero lungo il corpo di Hana, il quale non riusciva neppure a fiatare.
Quel ragazzo era pazzo!!
"Sai quanto me ne frega!!" ringhiò Rukawa.
"Ne sei sicuro?? Eppure neanche Sakuragi potrebbe starti accanto..." il tono era decisamente cattivo, mentre la mano scese sui lineamenti del viso della kitsune, scendendo fino alla camicia che venne aperta con malagrazia, facendo saltare tutti i bottoni di madre perla.
Ora Kaede era a torso nudo, mentre le mani di quel tipo scendevano sempre più in basso, lo sguardo cattivo fece per un attimo sussultare Rukawa, che ritornò in se. Infatti il solo pensiero che Hana non lo volesse perché deturpato lo aveva shockato.
"Inizierò da questi..." disse toccando gli addominali allenati della sua vittima.
Si allontanò, andando verso ad un mobile e prese un coltello affilato, si passò la lingua sulle labbra dirigendosi verso la sua preda.
Hana guardava la scena senza riuscire più a fiatare, non sapeva cosa fare, legato i quella maniera non potava aiutare la sua volpe.... poteva solo dimenarsi, gridare......
... e guardare.
Vide la punta del coltello scendere lungo il torace per poi squarciare gli addominali bianchi, per risalire alle braccia e tagliuzzarle. Mille grafi iniziarono a sanguinare ricoprendo il corpo di Kaede di linfa vitale.
Gran parte del torace era stato graffiato con la lama, così come le braccia e il collo, solo il viso era ancora intatto. Durante la sua tortura Rukawa non mostrò neppure una volta una smorfia di dolore, anche quando affondava con violenza nella sua carne, anche quando premeva sulle ferite.
"Ed ora il tocco finale.... nessuno ti riconoscerà.... " disse malevolo.
"Aspetta..." disse Rukawa "posso sapere almeno perché vuoi far del male a Sakuragi???" sussurrò senza più fiato, il dolore gli lacerava il cervello, i tagli bruciavano, sapeva bene che non sarebbe uscito sano e salvo da quella situazione.
"Semplice perché quel giorno si è intromesso, ma ora lasciami divertire..." e senza aspettare oltre gli fece un taglio sulla guancia.
Quel taglio lo fece gridare disperatamente, la pelle delicata fu tagliata senza paura, mentre la vista gli si appannava.
"Ed ora posso finire in bellezza...."
"Capo!!" gridò una dei scimmioni "visto che tu hai finito, io posso giocare con il pel di carota??" chiese mentre una luce di lussuria fece eco nel suo volto.
"Si..." sussurrò il ragazzo "ma prima portami una siringa...."
Senza aspettare oltre gli porse una siringa.
In quell'attimo Hana iniziò ad agitarsi.
"NOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!" gridò in preda alla paura, cercò di liberarsi, ma le catene si conficcavano sempre di più nella sua carne, lacerandola.
Il corpo oscillava senza sosta, mentre i suoi occhi vedevano la punta dell'ago farsi più vicina al braccio del SUO Kaede, l'ago sempre più splendente mentre senza sosta entrava nel braccio della persona che più amava al mondo.
I suoi occhi si spalancarono, il suo corpo si pietrificò, tutto attorno a lui si bloccò.
Un colpo di pistola rimbombò nell'edificio.
La siringa cadde a terra frantumandosi, mentre il ragazzo si portò la mano ferita al torace.
"CHI CAZZO E'!!! SI PUO' SAPERE CHI CAZZO OSA DISTURBARMI!!!?????" gridò in preda alla follia più sfrenata.
Una voce calma e glaciale si espanse.
"Arrenditi, sei circondato...." dalla porta un fascio di luce colpì in pieno l'uomo che aveva parlato.
L'abito nero faceva risaltare i suoi occhi azzurri come il ghiaccio, i capelli biondi erano legati in un piccolo codino mentre in mano teneva una Beretta 9 mm, il luccichio della luce sulla canna fece intimorire i quattro ragazzotti, mentre il capo cadeva a terra inginocchiandosi.
Il poliziotto fece entrare gli altri componenti della squadra che si diedero da fare per liberare i due ragazzi.
L'incubo era finito.
Il rossino venne posato a terra, liberato dalle catene che gli avevano reciso la carne, un medico gli si avvicinò e iniziò a fare un controllo veloce sui suoi danni.
I suoi occhi spalancati pieni di paura si posarono sulla figura di Rukawa.
Il moretto venne slegato lentamente, le braccia caddero in avanti mentre appena fu liberato dai ceppi alle caviglie cadde in avanti privo di sensi, sarebbe caduto a terra ma fortunatamente il biondino lo prese in braccio e lo portò all'ambulanza.
Ospedale centrale di Kanagawa.
Il team completo dello Shohoku, i coniugi Anzai e l'armata Sakuragi erano nel corridoio che aspettavano notizie.
La luna ormai alta risplendeva accecante nel cielo, mentre i suoi raggi entravano dalle finestre per accarezzare i volti contratti dei ragazzi.
La luce azzurrognola dei neon faceva diventare i loro volti ancora più pallidi, disegnando sempre di più la paura e l'angoscia.
Tutti erano in attesa.
La porta si aprì ed il medico s'avvicinò.
"Allora per Sakuragi non ci sono problemi, è ancora sotto shock, per il resto sta bene. Invece Rukawa è stato molto fortunato, i tagli non sono profondi, in poche parole non gli resterà nessuna cicatrice, anche se..."
"Anche se... che cosa??!!" gridò Mitsui che non si poteva perdonare di aver lasciato soli i due kohai, quel pomeriggio avrebbe dovuto restare con loro, e cercare in tutti i modi di proteggerli.
"Calmati..." sussurrò Kogure cingendogli la vita con un braccio, il ragazzo senti il calore confortante del suo Kimi-chan, chiuse gli occhi e preso un bel respiro cercò di calmarsi.
Dopo alcuni secondi il medico terminò.
"Non so se sarà in grado di rimettersi psicologicamente. E' stato torturato..."
Un bip-bip fece scattare il medico che se ne andò scusandosi, prima di dire di lasciare i giovani a riposarsi.
La pioggia scendeva lenta sul vetro della finestra, il ticchettio accompagnava i pensieri di Hana che disteso sul letto bianco ricordava quell'incubo.
I ricordi di quella notte erano impressi a fuoco nella sua mente, riviveva tutto attimo per attimo, ma ciò che lo spaventava soprattutto era la paura di perdere il suo Kaede.
Stavo per perderlo... ed io non sono riuscito a fare niente, assolutamente niente!!
Non posso ancora crederci quel pazzo, me lo stava per portare via...
La mia kitsune... io non sono riuscito a fare niente, solo grazie a quello strano ragazzo, ora siamo sani e salvi.
Cosa avrei fatto se ci fosse riuscito?
La risposta alla sua domanda era semplice: sarebbe morto anche lui.
Ancora scosso scese dal letto, indossò le pantofole e in pigiama si recò nella stanza accanto, dove riposava la sua kitsune.
Senza fare il minimo rumore entrò.
L'intera stanza era in penombra, la pioggia era come una nenia per far addormentare i bambini capricciosi, e li su quel letto candido riposava Rukawa, due oceani blu si erano fissati su di lui.
Gli occhi nocciola si specchiarono in quelli blu, per un lungo istante i loro occhi si studiarono, si contemplarono.
Un attimo dopo Hana si era fiondato tra le braccia di Kaede, le sue braccia avvolte alle sue spalle candide, il volto nascosto nell'incavo del collo del moretto mentre nella testa di Hana si ripeteva una sola frase.
E' vivo, vivo, vivo....
Era il suo unico pensiero mentre scie luminose bagnarono le gote del rossino, che non mollava la presa, i suoi singhiozzi erano l'unico rumore in quella stanza dove il tempo pareva essersi fermato.
Rukawa ancora un po' basito abbraccio il suo Hana, sprofondando nel suo profumo.
Le sue mani diafane iniziarono un lento massaggio sulla schiena di quell'adorabile testa rossa, il calore di quell'abbraccio entrò nel cuore, sciogliendo il ghiaccio che proteggeva il suo cuore, il volpino mormorò dolcemente, nei suoi limiti naturalmente.
"Calmati Hana... va tutto bene...." sussurrò all'orecchio di Sakuragi, il quale rassicurato da quella voce sciolse l'abbraccio.
Un silenzio anormale calò, entrambi si fissavano ma nessuno dei due sapeva come iniziare un discorso.
La paura, il terrore di perdere la persona amata, tutto ciò bloccava i due.
"Perché???"
Quella domanda spiazzò il rossino che guardò le iridi del volpino, chiedendo una spiegazione.
"Nh... do'aho, perché mi hai abbracciato...."
Hana divenne più rosso dei suoi capelli, e presa una mano di Kaede se la portò alle labbra, baciandone le lunghe dita senza rendersene conto gocce di rugiada bagnarono il suo volto sempre così solare.
"Ho avuto paura.... di perderti.... non l'avrei sopportato..." sussurrò abbassando gli occhi mentre il velo dell'imbarazzo calò sul suo volto.
Rukawa gli prese il volto tra le mani e rischiò.
Le loro labbra si sfiorarono in una timida carezza, gli occhi socchiusi lasciavano la possibilità di vedere i volti arrossati.
"Kitsune... io... ti amo...."
"Anch'io do'aho..."
La lingua volpina si posò dolce sul viso del rossino, dolcemente asciugò le sue guance, arrossate da tale mossa, quella calda lingua disegnava sulle sue gote percorsi indescrivibili, mentre il respiro del rosso diventava sempre più difficoltoso.
"Ru..."
Il volto diafano era sempre lo stesso anche se le iridi brillavano come lucciole nella campagna.
Rukawa si fece da parte per lasciare un po' di posto al rosso, il quale dopo aver disteso le gambe sulle letto, un po' titubante posò la testa sul torace del compagno, che capita la paura di fargli del male lo abbracciò stretto a se posandogli un bacio su quella seta rossa.
Restarono così per molto tempo a crogiolarsi in quel tepore.
Le grandi mani di Kaede erano dolci nei capelli di Hana, così come quelle del rosso che accarezzava il torso e i fianchi della sua volpe.
Quelle tenere coccole ebbero il potere di calmare i loro spiriti che dopo quella notte erano stati feriti.
Sakuragi aprì gli occhi stanchi, velati dal sonno, e li posò sul braccio di Rukawa.
Il suo corpo si irrigidì.
"Cosa c'è..."
Nessuna risposta giunse.
"Tesoro..."
Il numero 11 dello Shohoku cercò di capire la paura del suo do'aho.
Cosa ti succede?? Perché sei così rigido???
Devo sapere cosa ti succede piccolo...
Era tutto tranquillo mentre adesso, sei rigido e...
Questo suo ragionamento venne stroncato, notando solo in quell'istante il suo braccio scoperto dove spuntava un piccolo cerotto che custodiva la puntura della siringa.
Velocemente si ricordò del grido di Sakuragi quando quel pazzo l'aveva punto.
"Hana mi dici perché hai paura degli aghi??"
Sentì il rossino tremare, mentre le dita dorate si posavano incerte sul cerotto, poi un sussurrò incerto uscì da quelle labbra perfette.
"E' successo quando avevo 7 anni.... quel pomeriggio mia madre venne a prendermi...." si morse le labbra per trattenere le lacrime ".... mi misi a corre verso casa, mi aveva appena detto che papà era tornato.... senza aspettarla corsi... poi.... un gridò... mi girai... ma non c'era... mi diressi verso... un vicolo..."
Un sussultò più forte, fece stringere le braccia attorno al corpo caldo di Hana che tremava come una foglia al vento.
"Vidi tre ragazzi che la bloccavano, il quarto le si avvicinò con... una siringa... fu un attimo.... le iniettò qualche droga.... gli occhi scuri si spalancarono e lentamente le palpebre velarono i suoi occhi... cadde a terra..."
Fece un paio di respiri profondi, cercando di esorcizzare il dolore ancora troppo vivo "il ragazzo mi si avvicinò per pungermi ma una pattuglia passò e notò l'aggressione.... riuscirono a bloccarli... ma mamma era già morta... quei... quei... bastardi le avevano iniettato una dose sbagliata..."
Kaede abbracciò più forte Hana, come se in quel modo potesse cancellare quel ricordo, non poteva crederci, la madre del suo amore era morta per overdose.
Lo cullò dolcemente accarezzando i capelli rossi, la schiena e le guance arrossate dalle lacrime, i singulti via via si affievolirono.
"Hana, mi dispiace..."
"Kaede..."
I due si abbracciarono ancora più forte, crogiolandosi in quel dolce tepore, sperimentando così per la prima volta la dolcezza di stare abbracciati, così si addormentarono.
Una voce fece aprire gli occhi nocciola che si specchiarono sul volto allegro di Ayako.
"Aya-chan..."
"Salve ragazzi..." rispose la riccioluta, con un dolce sorriso, mentre una mano passava sulla sua guancia, per un dolce buffetto.
"Ma..."
"Lo sapevo!!!!! Tu e Rukawa state insieme!!!" gridò la voce del porcospino.
Quella frase fece svegliare la volpe che piantò sul volto ciarliero uno sguardo, che se avesse potuto avrebbe incenerito l'hentai di Sendo.
Però la voce del suo Hana lo distolse dai suoi intenti omicidi.
"Ci sei anche tu Akira..."
"Si, sono felice che tu stia bene!!" ripose la ragazza, che tutta felice era aggrappata come un koala al braccio di Mito, che imbarazzato non poteva altro che arrossire davanti ai ragazzi.
Ma allora quel giorno... no, non può essere... eppure, e fisso la ragazza che si stringe a Mito...
Hana non parlava con Sendo!!! Parlava con LEI, e non LUI!!!
Questo vuol dire che quel porcospino non ha delle mire sul MIO e specifichiamo MIO Hana!!!
"Sapete, vi è andata bene!!" disse Akagi che guardava le matricole ancora abbracciate con un piccolo sorriso.
"Perché???" chiese Hana.
"Semplice quando siete stati rapiti da quei tipi..." la porta si aprì e lasciò entrare il biondino che aveva salvato i due ragazzi. Il corpo alto e ben scolpito si intravedeva bene. Anche questa volta indossava un abito nero, mentre una camicia bianca risaltava in quel completo che fasciava sensualmente quel corpo statuario.
Tutti si girarono.
"Sei stato molto fortunato Kaede..."
"Nh..." lo fulminò con uno sguardo.
"Tuo padre è stato avvertito dal tuo allenatore, ma solo poco prima che tu fossi ucciso siamo arrivati..."
"Tzè..." rispose annoiato Rukawa.
"Ma lei chi è???" chiese Mito.
Il biondino si tolse gli occhiali da sole, rivelando due occhi color ghiaccio.
"Sono Michel Kant... bene ora vado e buona guarigione!!" così se ne andò lasciando tutti a bocca aperta.
"Forse è meglio andare..." propose Ayako che tutta felice scacciò fuori i ragazzi, all'uscio si fermò e si girò verso i due "Non preoccupatevi, non lo diremo a nessuno... ah!! Dimenticavo, le prove della mononucleosi si sono rivelate negative!! Ciao ciao!!"
La porta chiusa isolò i due in un mondo parallelo.
"Kaede..."
"Nh..."
"Ecco... insomma... noi due... stiamo insieme??" balbettò Hana che si strinse maggiormente al corpo candido.
"Do'aho!! Mi sembra ovvio, tu sei SOLO MIO!!!"
"E tu sei MIO!!"
Si fissarono un attimo con sguardi languidi, le loro labbra si sigillarono, dolci e calde carezze che fecero desiderare di più.
La punta della lingua di Kaede assaporò quel bocciolo di rosa, lentamente succhiò prima il labbro inferiore poi quello superiore ed all’ennesima pressione, le loro lingue s'incontrarono, una schermaglia dolce ebbe inizio, fughe, sfioramenti, che fecero battere più forte i loro cuori.
Quando l'aria finì, le labbra della volpe scesero sul collo abbronzato lambendo la gola, quella pelle che tanto aveva sognato e desiderato di marchiare come sua proprietà privata.
Hana perso in quei gesti non s'accorse neppure che le mani diafane si serrarono sempre più attorno alla sua vita, mentre le dita candide sfioravano languidamente quei muscoli.
"Kit... fermati..."
"Nh..." mormorò Kaede scocciato.
"Dai, continueremo quando saremo fuori di qui..."
"Nh..." sbuffò il moro che diede ancora un bacio casto al suo ragazzo.
"Ascolta... ma... chi era quel Michel Kant....???"
Rukawa lo guardò un attimo, poi volse il suo sguardo allo specchio della stanza, dove si rifletteva la loro immagine unita: le bende bianche che sbucavano da sotto il pigiama, e quei capelli rossi languidamente sparsi sul suo torace...
"Il nostro angelo custode..."
"Che???!!!!! Ma...."
Ogni protesta fu bloccata, la lingua curiosa di Kaede si perse in quel anfratto dolce, lasciando la domanda di Hana persa nel nulla, mentre nelle loro menti un solo desiderio si faceva strada, restare insieme per sempre.
Infondo, Michel poteva essere benissimo un angelo venuto a salvarli ma anche un normalissimo uomo... che era riuscito a farli mettere assieme, mentre il destino volava separarli....
Forse era davvero il loro angelo.
FINE
La RUbricHANA
Lucy: L'ho finitaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!! ^O^
Hana: O.o
Ru: O____O
Lucy: cosa ne dite??? Vi piace?? ^____^
Hana: Ma non doveva essere una fic piena di melassa???
Ru: hai cercato di uccidermi....
Lucy: si, infatti la fic doveva far venire le carie ai denti... ^____^ ma poi mi è scivolata dalle mani...^^""
Hana/Ru: a-ah.... O____O
Lucy_prende_la_valigia_e_scappa: Bene io l'ho finita, spero che vi piaccia ed ora scappo, prima che Rukawa si risvegli.
1_minuto_dopo
Ru: Lucyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyyy voglio la lemonnnnnnnnnnnnnnn!!!!!!! >_______<
Hana: O____O
* Definizione dall’ENCARTA:
Mononucleosi: Malattia
infettiva di origine virale, detta anche morbo di
Pfeiffer o febbre ghiandolare, che colpisce prevalentemente soggetti giovani e
bambini che condividono ambienti comuni, come le aule scolastiche e le mense.
La patologia è causata dal virus di Epstein-Barr,
herpesvirus appartenente al genere Lymphocryptovirus; si diffonde con la
saliva, che può trasmettersi tramite le vie aeree sotto forma di minute
goccioline, oppure direttamente per contatto bocca a bocca. A causa di
quest’ultima modalità di trasmissione, la mononucleosi
è nota anche con il nome di malattia del bacio.