Il
titolo è un omaggio a Cesare Pavese e
i personaggi non sono miei…
Cosa
rimane? Una storia piccola piccola che dedico, come sempre, a Ria e Nausicaa.
Un
baciotto a Calipso
La luna e i
falò di
Greta
Sto
guidando sulla strada buia, il vento mi sferza il corpo, ma non mi dà
fastidio, anzi lo trovo galvanizzante… la velocità, la notte che sembra
potermi inghiottire, la prospettiva di una serata piacevole, e,
soprattutto, due braccia esili e forti che mi avvolgono da dietro…
questa è la felicità.
Sorrido
tra me e me: penso di aver vissuto un anno davvero magico, un anno in cui
ho accumulato tantissimi momenti da ricordare, da rivivere con il sorriso,
un anno che porta un nome, il nome di Kaede Rukawa.
Stiamo
correndo sulla sua moto lungo la litoranea. Dopo pochissime lezioni da
parte del mio amore di ghiaccio, ho imparato a guidare il nostro
‘cavallo d’acciaio’, e adesso mi fa impazzire partire con lui senza
sapere dove andare, con il serbatoio pieno e nessuna cartina… Pensate
che io sia pazzo? Lo sono, sono pazzo d’amore…
Ma
stasera non stiamo correndo senza meta, stasera stiamo andando ad un
‘raduno’ con i nostri amici: i compagni dello Shohoku e i membri
dell’armata Sakuragi.
Abbiamo
infatti stabilito di trascorrere questa limpida e serena serata di fine
febbraio organizzando un falò sulla spiaggia… abbiamo anche deciso di
approntare un piccolo barbecue, con il quale l’unico, solo e grande
tensai dimostrerà la propria immensa arte culinaria…
Per
un momento stacco una mano dal manubrio e la porto su quella pallida di
Rukawa che mi stringe la vita… sono felice, potrei mettermi ad urlare,
se non pensassi che sarebbe molto più bello, invece, abbracciare forte la
mia Kitsune… cosa che succederà presto, vicina o lontana che sia la
spiaggia che dovremo raggiungere, visto che lui per me è ormai una droga
di cui non posso più fare a meno.
Quando
arriviamo, gli altri sono già tutti lì: parcheggio vicino alle macchine
di Akagi e Mitsui, e scendiamo. Guardo Kaede che si sfila il casco,
liberando i suoi capelli neri come le piume di un corvo… scuote
leggermente la testa, facendoli fluttuare nell’aria, e io allungo
automaticamente una mano per accarezzarli.
“Ehi
voi due!” urla Miyagi “Vi siete imbambolati?! Qui serve una mano…
anzi… due!”
Ci
incamminiamo verso la spiaggia: i nostri compagni hanno scelto un posto
molto carino, lontano dalle luci della città… è una piccola insenatura
protetta dalla strada e con diverse rocce che possiamo utilizzare sia come
sedili sia per delimitare il nostro falò.
“Alleluia,
pensavamo che non sareste più arrivati… ma del resto, guidando
Hanamichi, c’erano buone probabilità!”
“Brutto
teppista sdentato! Come osi accusare il grande, unico, solo…
EHI!”
Mi
hanno lasciato solo! Mentre esponevo le mie rimostranze, Rukawa e Mitsui
se ne sono andati a parlare con Akagi… bastardi! Come osano ignorare il
grande, unico, solo….
“Siete
arrivati tardi perché eravate presi da altre ‘faccende’?” mi chiede
maliziosa Ayako, sgomitandomi ripetutamente con fare allusivo.
“AYAKO!”
esclamo fingendomi più sconvolto di quanto non sia… ma è meglio
scoraggiare lo strano morbo chiamato ‘non farsi i fatti propri’ che
sta contagiando tutto lo staff dello Shohoku.
“Non
farmi il finto pudico, scimmia… come se non vedessi come te lo guardi
quando stiamo in palestra!” e la nostra manager scoppia a ridere, mentre
io divento rosso come un peperone. Beh… meglio che raggiunga di nuovo la
mia volpe, altrimenti da qui non riuscirò a uscire con dignità…
Ma
prima di arrivare da lui, mi imbatto in Yohei e gli altri dell’armata
Sakuragi. Takamiya ha già cominciato a lamentarsi perché ha fame, Noma
sta cercando il coraggio per avvicinarsi ad Ayako, non sapendo che, nel
momento in cui attuerà il suo piano, scatterà la missione punitiva da
parte di Miyagi, mentre Yohei sta un po’ in disparte, stranamente
lontano dalla gattamorta…
Urge
una indagine: non posso dimenticare che Mito, oltre ad essere il mio
migliore amico, è anche l’assicurazione sulla vita della sorella del
gorilla. Se dovessero mollarsi e quella dovesse ricominciare le sue
svenevolezze con Kaede, potrei anche strangolarla…
“Ehi
Mito!” gli urlo avvicinandomi.
“Ah…
Hanamichi…”
Sono
sempre più sospettoso… non è il suo solito modo di rivolgersi al
Tensai.
“Problemi?”
chiedo con il mio tono da consulente sentimentale… eh eh eh, del resto
non ho risolto io e SOLO io i problemi tra i due pechinesi?!
Doctor
Tensai: love-troubles? Solutions for only 2000 yen!
Che
bello, ho già trovato il mio nuovo slogan…
“No…
nessun problema” risponde lui.
Gatta
ci cova… anzi, gattamorta ci cova…
“Guarda
che non sono cieco… che c’è che non va? Perché non sei con Haruko,
avvinghiato nella vostra ragnatela melassosa?” gli chiedo esibendo un
tono scherzoso, anche se in realtà sono preoccupato.
“Io
e Haruko non stiamo più insieme” mi dice secco, gelandomi.
Annaspo
un po’ prima di ritrovare l’uso della parola:
“…perché?”
riesco a dire.
“Era
già un po’ di tempo che le cose non andavano… ma non riuscivo a
decidermi” mi risponde serio.
“Vorresti
dirmi che sei stato TU a mollarla?!”
Mi
rivolge uno sguardo cupo, poi sibila:
“Non
siamo mica tutti come te, che sei riuscito ad accumulare solo
rifiuti…”
Capisco
che è arrabbiato, ma queste sue parole non mi piacciono.
Il
mio pugno parte senza preavviso. Mi dispiace colpire il mio migliore
amico, ma non voglio che mi si rivolga in questo modo.
Gli
altri si girano tutti a guardarci sorpresi e incuriositi…
Mi
accorgo che Kaede mi si è avvicinato, e vedo dal suo sguardo che è
preoccupato:
“Che
succede? Perché lo hai picchiato?” mi chiede a bassa voce.
“Qualcuno
aveva bisogno di essere scosso…” sibilo senza trattenere l’amarezza
per quello che è successo.
Ma
Yohei mi stupisce ancora, infatti si rialza subito e mi tende la mano:
“Scusa
Hana… tu sei così fortunato e hai le idee così chiare che per un
momento ha parlato la mia invidia…”
Kaede
continua a guardarci perplesso, ma poi mi fa un cenno come per dire che
torna dagli altri, in modo che noi possiamo chiarirci.
“Cos’è
successo?” ripeto per l’ennesima volta.
“Non
lo so, è solo che non credo di essere innamorato di lei… e questo mi
rattrista. Haruko non ha colpe, lei è sempre stata dolce e gentile,
innamorata credo…”
“Credi?!”
“Beh,
forse questo è uno dei problemi…”
“In
che senso?” pur essendo il grande Tensai, non riesco assolutamente a
capire!
“Lei
è come la vedi, calma, tranquilla: potrebbe crollare il mondo e lei si
preoccuperebbe della cena del fratello… viene da pensare se sia davvero
capace di innamorarsi in maniera più profonda di una cotta
adolescenziale…” mi mormora lui, e finalmente afferro il problema, ma
non rispondo, questo è un caso difficile, forse dovrei chiedere aiuto a
Kaede…
Posso
dire solo una cosa, e lo faccio:
“Sei
sicuro di quello che stai facendo, Mito? Dopo certe scelte è difficile
tornare indietro…”
Lui
mi guarda e mi sorride:
“Non
è stata una scelta fatta con leggerezza, ed è questo il motivo per cui
ci sto male… Se fosse solo un momento di incertezza, non starei così…”.
Mi
volto a guardare Haruko che sta togliendo da un vassoio gli onigiri che ha
preparato: sta scherzando con Ayako e Kogure e, almeno apparentemente,
sembra che niente sia cambiato per lei.
Passo
un braccio intorno alle spalle di Yohei, mentre con l’altra mano stretta
a pugno gli ‘massaggio’ la testa:
“Troverai
di meglio…” gli sussurro.
Lui
annuisce ma non replica. Però mi sorride, e io sono contento di essere
riuscito a strappargli almeno questo.
Continuo
il mio percorso di avvicinamento a Kaede, ma stavolta ‘inciampo’ nel
gorillone.
“Ehi
Scimmia!” mi apostrofa “Ricordati che ti sei impegnato a cuocere la
carne… che aspetti a metterti all’opera?!” e intanto si apre una
birra bevendosela direttamente dalla bottiglia.
“Beh…
potresti anche aiutarmi!” replico arrabbiato.
Nessuno
crede mai a quello che dico, e adesso invece mi hanno preso tutti in
parola?
“Scordatelo!
Laggiù c’è il grembiule… così non ti sporchi!” e ride facendo
concorrenza ad una scarica di tuoni.
Nessuno
mi capisce… e anche la Kitsune sembra non curarsi assolutamente di me…
no! Sbagliavo, ecco che mi si avvicina… Volpacchiotto, vieni da me!!!!
“Hana,
mi daresti le chiavi della moto?” mi chiede con impazienza.
Che
diavolo ci deve fare?!
“Perché?”
chiedo sospettoso. Ho l’orrida premonizione che mi dirà qualcosa di
poco piacevole…
“Mitsui
vuole provarla” mi risponde con la sua faccina angelica…. Angelica?!
Io lo strangolo!
“Scordatelo!”
“Che
diavolo ti prende, do’aho!” mi risponde cominciando ad alterarsi.
“Non
voglio che tu vada in moto con nessun altro… potreste fare un
incidente…” non so perché ma temo che tutti abbiano capito che il
vero motivo è un altro… e così non riesco a fare a meno di arrossire
leggermente.
Kaede
scuote la testa, poi riprende, con calma forzata:
“Prima
di tutto io faccio quello che voglio con chi voglio..”
“No!”
lo interrompo, ma lui mi fulmina con lo sguardo, e continua:
“E
poi Mitsui il giro in moto lo farà con Kogure”
Improvvisamente
mi sento molto più magnanimo, e così prendo le chiavi dalla tasca del
giubbotto e le porgo all’ex teppista, che comunque non mi risparmia uno
sguardo ironico… dovessi tornare indietro, perorerei la causa di quel
sant’uomo, ancorché vetusto, di Maki… pfui!
Beh,
due di meno! Adesso sono a pochi passi da Kaede… mi avvicino con
l’intenzione di passargli le braccia intorno alla vita e coccolarmelo un
po’, quando Ayako e Miyagi mi riportano all’ordine, imponendomi di
curare la brace su cui dobbiamo cuocere gli spiedini di pollo, gli
yakitori, mentre Akagi, Kaede e Yohei si danno da fare per preparare il
falò vero e proprio, che presto illuminerà tutta la spiaggia.
Sono
felice che gli altri abbiano avuto l’idea di questa serata: non fa
particolarmente freddo, e quando avremo acceso il fuoco ne farà ancora
meno, e poi questo preparare al buio mi comunica una strana eccitazione.
“Così
si brucia, Sakuragi!” mi urla Ayako nell’orecchio.
Accidenti,
ma allora non può pensarci lei? Certo che no, è troppo occupata a
scherzare con il nano maledetto!
Presto
la cena è quasi pronta: a parte la carne cotta sulla brace, le due
ragazze hanno portato un sacco di piatti già pronti, e così, mentre io
cucino, gli altri stanno già divorando gli antipasti… non è giusto!
Improvvisamente
mi sento un braccio intorno alla schiena e un soffio leggero
nell’orecchio:
“A
che punto sei?” mi sta sussurrando Kaede.
Perché…
perché ho le mani con cinque spiedini per una e quindi non posso
abbracciarlo?!
“Mph!
Ho quasi finito… certo che avete lasciato tutto a me!” mi lamento,
cercando di impietosirlo.
Lui
mi passa una mano tra i capelli, poi mi alleggerisce di alcuni bastoncini,
continuando a farli rosolare sulla brace.
Quanto
è bello e dolce il mio amore! Gli altri non lo conoscono, ma lui è
capace di farti andare in paradiso anche solo con una piccola gentilezza
inaspettata…
Tornano
anche Mitsui e Kogure, che evidentemente se la sono presa piuttosto
comoda, e finalmente ci sediamo tutti intorno al piccolo falò che gli
altri hanno acceso proprio al centro della piccola spiaggia.
Ci
scambiamo i piatti e girano le birre. Noto che Kaede, come al solito, si
limita a piluccare e a bere Coca-Cola, mente io metto nel mio piatto tutto
quello che riesco ad agguantare… insomma, devo ancora crescere, quante
volte devo ripetervelo?
Il
fuoco comincia a scaldare parecchio, sia io che Kaede ci togliamo i
giacconi pesanti che abbiamo utilizzato per andare in moto: io sotto ho un
pullover beige a coste, che mi ha regalato il volpacchiotto, mentre lui ha
un maglione a collo alto grigio scuro, che la mia mamma gli ha
confezionato per Natale e che gli sta un po’ largo oltre che lungo di
maniche, arrivando a nascondergli quasi completamente le mani… lo guardo
a lungo, e mi viene da sorridere pensando a quanta forza si nasconda sotto
il suo aspetto apparentemente fragile.
Lui
ricambia il mio sguardo, e per qualche istante rimaniamo così, isolati da
quello che ci sta succedendo intorno…
Qualcuno
mi scuote la spalla:
“Ehi
scimmia! Mi vuoi passare quella birra?!” mi riprende Miyagi.
Lo
so che dovrei dargli un pugno per il fatto di avermi chiamato scimmia, ma
stasera sono molto generoso, quindi decido di sorvolare. Gli passo
solamente la bottiglia più vuota tra quelle che ho davanti…
“Stronzo…”
sento che bofonchia, ma io scrollo le spalle ed esibisco il mio ghigno da
tensai!
Per
un istante il mio sguardo viene catturato dalla visione di Takamiya che
sta cercando di infilarsi contemporaneamente due spiedini enormi ai due
lati della bocca… oddio, fa davvero impressione.. per un momento mi
passa l’appetito!
Poi
passo a guardare Akagi che si è coalizzato con Ayako per prendere in giro
il ‘due mele poco più’, che, perdutamente in adorazione per la nostra
manager, stranamente reagisce poco.
E’
buffo, questo passare da una situazione all’altra, mi sembrano tanti
fotogrammi dello stesso film presi con angolature diverse.
Ed
ecco Mitsui, Kogure, Yohei e Kaede che chiacchierano del torneo nazionale,
rivivendo i fasti della nostra ultima vittoria.
Sono
orgoglioso di tutti loro, del fatto che siano riusciti a creare un
‘gruppo’ intorno alla squadra di basket, del fatto che quando sto con
loro mi sento tra amici.
E
anche per Kaede è così: a lui non piace vedere gente, se potesse
giocherebbe a basket, curerebbe Seth, il nostro gatto, e starebbe con me
(almeno spero!) a casa… e invece con loro comincia a trovarsi a proprio
agio e, con un po’ di sforzo, riesce a farsi uscire qualche parola in più
delle solite tre…
Cerco
di inserirmi nel discorso che stanno facendo:
“Ehi,
di che diavolo state cianciando?!” esclamo con decisione, centrando il
naso di Mitsui con il tappo della mia birra.
“Brutta
scimmia idiota!” reagisce lui, in modo totalmente sproporzionato,
cercando di allungarsi verso di me con fare minaccioso. Fortunatamente per
lui, viene subito bloccato dalle braccia di Kogure.
“Stavamo
parlando della squadra universitaria… quest’anno ci ritroveremo in
parecchi del distretto di Kanagawa…” spiega il quattr’occhi,
continuando a tenere un braccio intorno alle spalle dell’ex teppista.
“Ah…
già…” mi viene un po’ di malinconia a pensare che se ne andranno in
tanti…. Mitsui, Akagi, Kogure… e poi anche i nostri avversari, Maki,
Hanagata, Fujima, Uozumi…
“Ma
voi lo sapevate che Hanagata e Fujima stanno insieme da due anni?”
interviene Ayako con tono sognante. Beh, se fossi in Ryota comincerei ad
alterarmi…
ODDIO…
Hanagata e Fujima??!!
“COSA???!!!”
esclamiamo insieme Mitsui, Akagi, Haruko, Yohei ed io.
“Sì,
li ho visti casualmente al campetto del parco e… beh, insomma, si
stavano baciando!” continua Ayako con lo stesso tono e con due cuori
pulsanti al posto delle pupille…
“Che
peccato!” se ne esce Haruko, meritandosi gli sguardi inferociti di molti
di noi… che diavolo c’è da dispiacersi?!
“Beh…
Fujima è così un bel ragazzo…” si spiega lei sulla difensiva.
“Probabilmente
lo pensa anche Hanagata!” interviene Mitsui con il solito tono che usa
con la sorella del capitano: ghiaccio puro!
“E
comunque anche Hanagata non è male…” aggiunge Kogure, che forse
avrebbe fatto meglio a starsi zitto, vista l’occhiata che riceve
dall’ex teppista.
“Accidenti,
se ne sono formate di coppie nel nostro ‘giro’… ”mormora Akagi,
con il tono di quello che sta dando voce ad una sofferta osservazione
filosofica.
“Manchi
solo tu…” nota Ayako con tono malizioso.
“Già
fratellone… dovremo trovarti una fidanzata…” interviene Haruko.
“O
un fidanzato…” suggerisce Mitsui, riparandosi dietro Kogure per
evitare il famoso pugno del gorilla.
Ma
fortunatamente per lui, la replica si limita a un:
“Ohi,
teppista, bada a come parli!”
“Beh…
perché scartare l’ipotesi a priori…” fa Miyagi, tenendosi il mento
con una mano in posa pensosa.
“L’abbinamento
immediato è con… Uozumi!” esclama la manager, cercando di trattenere
le risate.
Akagi
diventa tutto rosso… non si capisce se di rabbia o imbarazzo.
La
luce guizzante del falò ci dà quella intimità che permette di
affrontare anche discorsi come questi… e ovviamente il Tensai non può
tirarsi indietro!
“I
due gorilla insieme!!! Aiuto… si sfonda il letto!”
Mitsui
non si trattiene e sputa quello che sta mangiando, mentre Kogure ha
un’espressione inorridita. Kaede come al solito sembra non seguire
completamente i discorsi che si stanno facendo, e Ayako si è sdraiata
sulla sabbia e ride tenendosi la pancia.
Gli
altri, invece, hanno tutti evidenti disfunzioni mascellari, perché stanno
con le bocche aperte e guardano il gorilla esterrefatti…
“SCIMMIA
DEMENTE!!!!”
“Perché…
che ho detto?” insomma, mi sembra che la mia fosse una osservazione più
che legittima!
“Ma
ce li vedete mentre…” Mitsui ride così tanto che, fortunatamente, non
riesce a terminare la frase.
“PIANTATELA!
Non potrebbe mai esserci niente tra me e… e…” il gorilla si
interrompe, incapace di continuare.
“Non
riesci neanche a dire il suo nome, non riesci neanche a dire il suo
nome!!!” comincio a cantilenare con il mio tono più indisponente.
“Smettila
do’aho!”
La
voce di Kaede ha il potere di farmi tornare all’ordine. Forse è vero,
stiamo esagerando, però l’idea di quei due insieme è troppo comica!
Non riesco a trattenere gli ultimi singulti, ma piano piano ci calmiamo
tutti.
Guardandoci
intorno ci accorgiamo che, ridendo e scherzando, ci siamo pappati tutto:
del resto la carne cotta dal Tensai era fantastica, e i contorni preparati
dalle ragazze dignitosi… Mi sento la pancia pienissima, e per digerire,
decido di scolarmi un’altra birra.
Al
momento di chiacchiere irriverenti, ne sta seguendo uno più tranquillo.
Ayako e Haruko stanno togliendo tutte le cose che abbiamo disseminato per
la nostra cena, mentre Mitsui e Kaede aggiungono ramoscelli secchi al falò.
Le
fiamme illuminano la spiaggia fino a riflettersi sull’acqua appena
increspata del mare. Guardando il cielo, poi, vediamo la luna luminosa e
argentea che oscura le stelle con la propria luce.
Mi
alzo per sgranchirmi le gambe, poi mi porto più vicino a Kaede, sedendomi
sul sasso basso dietro di lui e facendo in modo che lui appoggi la sua
schiena sul mio petto. Le mie braccia passano immediatamente a stringerlo
forte… ecco, finalmente ora mi sento completo.
Mitsui
si allontana per un attimo, mentre tutti riprendono le proprie posizioni
intorno al fuoco, come ipnotizzati dal movimento delle fiamme.
“Hai
portato la chitarra!” esclama Ayako vedendo l’ex teppista tornare con
lo strumento in mano.
“Non
vorrai farci credere che sai suonarla!” aggiunge Miyagi, nascondendo a
stento l’invidia.
Yohei
invece ha cominciato a scartabellare tra gli spartiti raccolti nella
custodia dello strumento…
“Accidenti,
Mitsui! Tutto rock duro!” osserva divertito.
“Purtroppo…”
mormora piano Kogure, ma lo sentiamo tutti e cominciamo a sghignazzare.
“Pare
che il tuo pubblico preferito non apprezzi le tue performance!” questo
sono io. E’ troppo divertente prendere in giro i due pechinesi!
Ma
Mitsui non raccoglie, anzi… passa il braccio intorno alla vita del
quattr’occhi e lo attira a sé, per depositargli un bacio leggero sui
capelli:
“In
effetti alla lunga il solo rock può stancare…” commenta comprensivo,
smontando d’un tratto l’ironia dei nostri commenti.
Poi
prende la chitarra e termina di tendere le corde.
“Avete
preferenze?” ci chiede prima di iniziare.
E
così cominciamo una specie di karaoke, in cui ognuno propone e cerca di
imporre la propria canzone preferita.
Io
ad un certo punto mi decido e gli chiedo se conosce la ‘nostra’
Careless Whisper, ma lui scuote la testa, spiegando che è troppo
complicata sia da suonare che da cantare. Ci rimango male, e non mi resta
che passare alla seconda scelta, che è, ovviamente, la canzone del Tensai!
Ore
wa Tensai!
“Do’aho!”
mi sibila Kaede, cercando di allontanarsi dal mio abbracio. Ma io non lo
mollo.
Anche
gli altri mi guardano come se avessi detto una corbelleria… e invece a
me sembrava un’idea così geniale!
Insomma,
la mia richiesta viene scartata, e si comincia con tutte canzoni in
inglese di cui io non capisco niente… ma che senso ha, ditemi, cantare
una cosa di cui non si capisce il significato? Almeno il testo della
canzone del tensai è cristallino!
Però…
accidenti, questi primi accordi mi sono familiari! Mi ricordo che mi hanno
insegnato questa canzone alle medie… come diavolo è il titolo? Non
riesco a ricordarlo!!!!
Mitsui
ha una bella voce profonda: mi piace come canta, riesce a farmi
rimescolare qualcosa dentro…
Stringo
più forte la mia Kitsune tra le braccia, accarezzando con il respiro il
suo collo candido… Presto Ayako e Haruko si esibiscono in un coretto
raccapricciante accodandosi a Mitsui:
See
the stone set in your eyes
See
the thorn twist in your side
I
wait for you
Sleight
of hand and twist of fate
On
a bed of nails she makes me wait
And
I wait without you
With
or without you
With
or without you
Le
parole del ritornello le sussurro anch’io, soffiandole dolcemente
nell’orecchio di Kaede. Mi piace tantissimo questa canzone, e la voce
roca di Mitsui rivaleggia con quella di Bono…
Noto
che anche Kogure è molto preso dalla performance canora del suo ragazzo,
e infatti tra loro passano occhiate di pura passione… Mitsui la sta
cantando proprio per il suo Kimi-kun, ma è come se fosse una canzone con
un significato diverso per ognuno di noi…
Sussurro
piano ogni verso nell’orecchio di Kaede, e presto lui chiude gli occhi,
abbandonandosi nel mio abbraccio… sono felice, sono felice come sempre
quando sto con lui…
Gli
catturo le mani tra le mie, le sue mani pallide e affusolate, sul cui
anulare sinistro brilla l’anello che gli ho regalato a Natale, e lo
stringo sempre più forte, come se volessi che il suo corpo arrivasse a
fondersi con il mio.
Mitsui
continua a cantare, ed io comincio a baciare il collo di Kaede… lui
volta leggermente il viso, e finalmente le nostre bocche si uniscono, poi
si gira nel mio abbraccio e finalmente allaccia le sue mani intorno al mio
collo…
Siamo
piuttosto presi dalle nostre faccende, quando ci accorgiamo che la musica
è terminata e che intorno a noi c’è uno strano silenzio…
Ehm…
forse ci siamo lasciati un po’ andare…
“Scimmia,
ogni tanto lascialo respirare!” osserva quel cretino di Yohei, dandomi
una botta sulla spalla.
Gli
altri scoppiano tutti contemporaneamente a ridere… ma insomma, non
esiste più il rispetto? E poi potevano farsi i fatti propri, invece di
stare ad osservare noi…
In
ogni caso, il volpacchiotto ritorna nella posizione originale, e cioè
appoggiato al mio petto, mentre io continuo a trattenergli le mani:
“Deficienti!”
urlo “Lo spettacolo è finito… e poi, tutta invidia la vostra!!!”
Loro
sghignazzano, ma io so di aver centrato il punto!!! Il volpino è solo
mio, e loro non possono fare altro che riconoscere che dovranno
accontentarsi di qualcun altro!!!
Mentre
gli altri ripuliscono tutto, io continuo a rimanere accanto al fuoco con
Kaede tra le braccia… è così calmo e rilassato che ho l’idea neanche
troppo vaga che si sia addormentato. Ma non voglio svegliarlo, per ora…
questa sensazione di calma e calore è fantastica.
Arriva
però il momento in cui dobbiamo andare via. Lo scuoto leggermente,
cercando di trattenere il suo braccio pronto a scattare in automatico
quando viene svegliato, e invece vengo raggiunto quasi subito dal suo
mormorio assonnato:
“E’
già ora, Hana?” mi chiede, stropicciandosi gli occhi.
“Sì,
amore…” gli sussurro piano.
E’
stata una bella serata, sono stato bene insieme a tutti i miei amici.
Mentre andiamo via e cominciano i saluti, vorrei riuscire a dire ad ognuno
di loro quanto è importante per me, ma il Tensai ha una dignità da
salvaguardare, così ci limitiamo a scambiarci affettuose pacche sulle
spalle.
Noto
che Haruko e Mito si stanno salutando sorridendo, e ne sono contento,
perché almeno rimarranno amici, anche se fra loro non è andata come
tutti avremmo sperato.
Poi
vedo Kogure appoggiato alla spalla di Mitsui e Miyagi che cerca di
appiccicarsi ad Ayako sgomitando con i miei amici Noma e Okuso… bah, uno
scontro tra titani!
Mi
giro per accertarmi che Kaede non stia dormendo in piedi, e mi accorgo che
ha la testa tirata indietro preso dallo spettacolo di questa notte di luna
piena. Ogni tanto, quando si estrania in questo modo, non posso fare a
meno di preoccuparmi, di desiderare che torni alla realtà… gli passo un
braccio intorno alle spalle e lui si volta a guardarmi… gli sorrido, e
lui accenna in risposta al mio uno dei suoi sorrisi quasi
impercettibili.
E’
stanco, me ne accorgo subito dai suoi occhi lucidi, quindi accelero gli
addii e infilo il mio casco, mentre lui fa lo stesso con il suo.
Stiamo
di nuovo correndo sulla litoranea… di nuovo ho la sensazione di avere
ottenuto davvero molto dalla vita, e di nuovo una mia mano scende a
stringere le sue serrate intorno alla mia vita.
Tra
poco arriveremo a casa e ci infileremo al caldo sotto il piumone,
bisbigliandoci le ultime cose prima di addormentarci…
Non
sono un do’aho completo, so che un giorno anche noi attraverseremo dei
momenti difficili, ma sono sicuro, sono sicurissimo, che quello che stiamo
costruendo in questi giorni ci aiuterà a superarli e a ritrovarci sempre
più uniti.
LA LUNA E I FALO’-
The End
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