La leggenda del principe incatenato

Parte IV

di Hymeko

Kaiba imprecò contro il mondo intero. Era tutto, tutto sbagliato. Quell'insetto, contro cui era stato costretto a duellare, gli stava solo facendo sprecare tempo prezioso. Il suo posto era accanto al suo ragazzo, a vegliare su di lui. Conoscendolo aveva avuto l’impressione che avesse il cuore troppo tenero per dare a quei Guardiani una lezione definitiva…doveva correre da lui e proteggerlo. Loro avevano per troppo intralciato la sua missione, e ancora si frapponevano fra lui e l'altra metà della sua vita...li aveva già battuti una volta, l'avrebbe fatto di nuovo!
”Posiziono una carta coperta, e evoco Blade Knight in posizione d’attacco. Tocca a te!”
Si morse le labbra. Non riusciva a concentrarsi. Il suo cuore correva come mai prima. Quel duello, contro un discendente degli antichi Priest, era decisivo. Se avesse vinto, avrebbero fatto un passo in avanti verso la salvezza. Naturalmente questa dipendeva anche dalla vittoria del suo ragazzo, ma di quella non aveva tempo di preoccuparsi. Doveva iniziare lui a vincere. Perdere…avrebbe significato la morte, e il proseguimento all’infinito della maledizione.
’Non permetterò che ti incatenino di nuovo’
pensò, il pensiero costantemente rivolto al suo principe.
Anche il suo avversario aveva messo sul terreno una carta coperta, e posizionato Lancer Dragonewt in difesa, lasciandogli quindi la mano.
’Merda…’
”Evoco Blood Vorse…avanti, elimina Lancer Dragonewt!”
Blood Vorse tagliò in due l’altro, ma il presidente non poté esultare: il corpo del mostro avversario si era trasformato in nebbia.
’Ma che…’
Il Guardiano sogghignò:
”Merito della mia carta magia Mist Body. Trasforma il corpo dei mostri cui è collegata in nebbia, e fa in modo che non possano essere eliminati da attacchi normali”
”Ho capito. Allora metto un’altra carta coperta sul terreno, e termino il mio turno”
Sorrise, stringendo gli occhi. La sua era, come sempre, un’ottima strategia. Le carte coperte erano Contraction e Virus. Due fra le sue preferite. Avrebbe schiacciato quegli insetti, e li avrebbe rispediti a calci in Egitto. Nessuno doveva osare frapporsi fra loro…nessuno doveva tentare di rovinare quello che finalmente aveva trovato...una persona cui sorridere...
L’altro respirò a fondo. C’era una strana luce negli occhi dell’antico Priest Seth. Una luce che gli metteva i brividi.
’Mi vendicherò di tutta la sofferenza che ci hai causato…sporco peccatore, io ti punirò!’
Guardò attorno a lui alcuni dei Guardiani attendere in silenzio la fine del duello. Gli altri stavano intorno al principe e al suo sfidante, in un luogo poco distante…lui era certo che solo loro sarebbero usciti vivi da lì. Il Priest Seth sarebbe morto di nuovo, e il principe…non erano affari suoi. Aveva altro cui pensare.
’Tipo annullare l’effetto di quelle due trappole…’
”Posiziono due carte coperte, e evoco Axe Dragonewt in posizione d’attacco! Vai, distruggi l’avversario!”
Kaiba sghignazzò, ma l’altro non aveva terminato:
”Ma prima rivelo questa carta coperta! Hexa Chief!”
Il presidente sussultò: quella carta incatenava le sue carte coperte, rendendo nulla la sua strategia. Blade Knight venne distrutto, e Kaiba perse 400 Life Points.
”Pagherai cara quest’offesa. Posiziono una carta coperta, e sacrifico Blood Vorse per evocare Sword Stalker of Revenge in posizione d’attacco! E grazie al suo potere speciale, i suoi punti d’attacco aumentano del 20% del totale di tutti quelli dei mostri nel cimitero! Avanti, soddisfa il mio desiderio di vendetta!”
”Scordatelo! Scopro una carta coperta!”
’Di nuovo!’
L’attacco era nuovamente fallito…anche Axe Dragonewt era diventato di nebbia.
”Ma è il potere di…”
”Esatto. Grazie alla carta magia Synchronic Ability, i miei mostri dello stesso tipo acquistano lo stesso potere speciale! E tu non potrai mai sconfiggermi!”
Un mormorio soddisfatto si levò dai Guardiani attorno a loro…Kaiba respirò a fondo, tentando di calmarsi. Il sudore gli colava lungo la schiena…stava perdendo tempo prezioso…a quell’ora, il suo ragazzo…
Scosse con forza la testa. Aveva saggiato la sua forza, era incredibilmente bravo a M&W. Quasi quanto lui. Doveva credere nei suoi sentimenti, e nella sua bravura. Era determinato a vivere, a ogni costo. Gliel'aveva giurato...non sarebbe mai ritornato in quella prigione. Sarebbe rimasto con lui.
Il suo avversario pescò una carta:
”Tocca a me! Attivo direttamente dalla mia mano la carta magia Union Attack, che mi permette di far attaccare assieme i miei mostri. Ma tranquillo, non perderai Life Points…semplicemente resterai senza mostri a difenderti. Forza, distruggete le sue difese!”
I mostri di Kaiba vennero annientati, e il ragazzo si trovò scoperto, senza una protezione fra sé e il nemico, nulla con cui controbattere alle sue parole.
”Che ti succede, Priest Seth? Non sai che fare? Non hai più mostri. Avanti, evocane uno! Ma tanto nessuno potrà mai distruggere i miei mostri fatti di nebbia!”
Kaiba strinse i denti. Doveva andare avanti, verso la luce. Credere nei loro sentimenti. Il suo principe aveva aspettato tre millenni prima di tornare a vivere…non poteva permettere che sprofondasse nuovamente nelle tenebre!
’L'oscurità non ti avrà...’
”Attivo la carta magia Silence of the Dead, che riporta un mostro dal mio cimitero, in posizione di difesa…”
Il suo avversario ringhiò. Non credeva che avrebbe potuto richiamare un mostro potente così in fretta…
”…poi posiziono una carta coperta, e ne attivo una dalla mia mano: Cost Down, che per un turno abbassa di due livelli la categoria dei mostri che ho in mano”
I Guardiani si gelarono: quella carta significava solo una cosa. Che un mostro da otto stelle scendeva a sei, e poteva quindi essere evocato con un solo sacrificio.
Kaiba mantenne il suo sangue freddo. Era ora di chiamare il suo più fedele servitore:
”Immagino tu abbia capito…sacrifico il mio mostro per evocare il Drago Bianco Occhi Blu!”
La sala si riempì di sussurri…davanti agli occhi di tutti si levava il leggendario mostro posseduto solo da Seto Kaiba, l’incredibile Drago Bianco Occhi Blu.
”I suoi attacchi sono di tipo magico, quindi la tua carta magia è inefficace! Avanti, mio Drago! Attacca!”
La luce accecante partì, ma il Guardiano svelò la sua trappola:
”Scopro la carta trappola Delayed Summon Play, che mi permette di evocare un mostro a sei stelle durante la tua fase di gioco! Questa mossa mi costa però due mostri…uno per aver usato questa carta, e l’altro per evocare il nuovo mostro”
”Nessun mostro evocato tramite un solo sacrificio può sopportare il potere dell’attacco del mio Drago!”
”Già, ma il mostro che evoco è White Horn Dragon! Il potere speciale del suo corno consiste nell’assorbire l’attacco del tuo Drago Bianco Occhi Blu. I punti d’attacco del tuo mostro si sommano per un attacco ai suoi, che raggiungono i 5200! Ben 2200 più del tuo Drago! Che in fondo è inutile in battaglia, serve solo per essere ammirato. E ora te lo dimostrerò…attacca, White Horn Dragon! Distruggi il Drago Bianco Occhi Blu!”
L’attaccò partì, e una gran polverone avvolse i due. Tutti trattennero il fiato…l’attacco era andato a buon fine? Il Drago Bianco era stato sconfitto?
A rompere il silenzio fu la risata sarcastica di Kaiba:
”Tu non sai proprio nulla del mio drago! E ora vedrai! Mentre attaccavi ho attivato la carta magia Machanical Magic Mirror, che mi permettere di prendere una carta magia dal tuo cimitero. E io scelgo Synchronic Ability!”
Il suo avversario comprese in fretta la situazione: grazie a quella carta, l’abilità del suo drago passava al Drago Bianco Occhi Blu…che quindi aveva assorbito l’attacco del suo mostro.
”Vedo che hai compreso…i punti d’attacco del mio Occhi Blu raggiungono quota 8200! È ora di terminare questo duello! Vai, mio Drago, riduci a zero i suoi Life Points!!! Burst Extreme of Destruction!!!”
”Nooooooooooooo!!!!!!!!!!”
(confesso che questo scontro l’ho “trascritto” da un capitolo di Yugi-oh! R, non ho idea di come si duelli, in realtà; n.d.Hymeko)
I Guardiani caddero a terra, in ginocchio, uno dopo l’altro. Avevano perso…erano stati sconfitti. La loro missione, la vendetta, tutto ciò per cui avevano vissuto sin quel momento…nulla aveva più senso. Non avevano più un motivo per vivere.
Kaiba sospirò, mentre il suo fedele Drago tornava nel deck. Anche se sperava che non si vedesse, gli tremavano le mani. Aveva vinto il più importante duello della sua vita, probabilmente.
Si massaggiò gli occhi. Smaniava di correre a cercare il suo ragazzo, ma non poteva ancora farlo. Doveva sistemare quegli uomini, una volta per sempre. E, già che c’era, costringerli a fare un po’ di luce sulla miriade di dubbi che lo assillavano.
Si avvicinò al suo avversario, lo prese per la veste e lo sollevò:
”Adesso ti farò delle domande, e tu mi canterai tutte le risposte come un uccellino. Se non mi risponderai, scoprirai che la mia crudeltà è aumentata in modo esponenziale nel tempo”
Per la prima volta fu felice d’essere associato a Seth. A causa sua quegli uomini avevano passato tre millenni d’angoscia…era il caso di installare in loro un’ulteriore dose di paura:
”Parla! O vedrai come hanno influito su di me questi tremila anni!”
”T-Tu hai vinto…ti dirò quello che vuoi”
”Bene. Prima di tutto, come avete fatto a dividerci? Come avete fatto a ingannare la Millenium Tauk?”
Il Millenium Item aveva rivelato al suo ragazzo che sarebbero stati attaccati un mese dopo, assieme, in un parco. Invece li avevano colti di sorpresa nelle sale del museo della città, dividendoli e costringendoli a duellare in solitudine, col pensiero rivolto all’altro…li avevano resi deboli. E insicuri.
”Usando questa”
mormorò uno degli altri Guardiani, mostrandogli una sottile barra d’oro, con a un’estremità una grossa sfera con due piccole lame d’ascia ai lati…
”La mia Millenium Rod”
mormorò Kaiba inconsciamente, riconoscendo senza sapere come quell’oggetto.
”Esatto. L’abbiamo usata per interferire con i poteri della Millenium Tauk. Sapevamo che la traditrice ve l’aveva consegnata, quindi abbiamo provveduto”
Kaiba alzò una mano, sentendosi come guidato da qualcuno, e l’Oggetto Millenario svanì in una luce dorata, per poi riapparire stretto fra le sue dita. E improvvisamente seppe come usarlo.
”È ora di terminare questa storia!”
Alzò il braccio, liberando l’antico potere, riempiendo la stanza di luce accecante. Nessuno avrebbe più sofferto. Nessuno.

Qualcuno stava combattendo, in lontananza. Sentiva le grida dei mostri e le esplosioni rimbombare per le sale. Doveva essere il suo ragazzo, per forza. Chi altri poteva esser coinvolto in un duello, lì, a quell’ora?
Si morse le labbra. Anche se aveva vinto, non si sentiva euforico. Aveva riportato la vittoria, ma a quale prezzo?
Strinse la mano attorno alla sottile asta d’oro. Non era più riuscito a liberarsene, dopo averne saggiato il potere. Era intervenuto sulle menti dei Guardiani vicini a lui, non per maledirli nuovamente, ma per cancellare l’odio che li aveva invasi. Non erano più i prosecutori della maledizione, ma i custodi delle tradizioni e dei ricordi. Aveva modificato il senso della loro esistenza: non conservare dolore, ma preservare la memoria degli antichi re. Aveva concesso loro parecchie ore di sonno, abbastanza perché lui e il principe si potessero allontanare indisturbati.
Eppure nulla era perfetto, ai suoi occhi. Si sentiva come se…si fosse svenduto l’anima.
L’Oggetto Millenario aveva preteso un prezzo, prima di concedergli il proprio potere. E lui era stato costretto ad accettare, a veder crollare le sue convinzioni. La sue certezze non esistevano più.
Nella sua anima, da quando aveva stretto in mano la Millenium Rod, viveva un dubbio. Quello che si era sempre rifiutato di accettare, quello che credeva solo una fantasia disperata del suo amante.
Che lui, in realtà, non fosse Seto Kaiba, ma semplicemente una nuova forma del Priest Seth. Che Seto Kaiba non fosse mai esistito, che la sua vita sin quel momento fosse un fuoco fatuo, destinato a sparire alla luce del Millenium Item.
”Merda!”
Sbatté il pugno contro una colonna. Gli stava venendo da piangere dalla rabbia. Non poteva essere così! Lui non poteva semplicemente essere un segnaposto, utile solo per tenere in vita quel corpo in attesa della nuova comparsa di Seth. Non poteva essere così! Lui esisteva, esisteva per se stesso e per suo fratello, e per il suo ragazzo! Era un’esistenza indipendente da quella di Seth!
”Io non mi arrenderò mai!”
Avanzò barcollando leggermente sino alla sala da dove provenivano i rumori. Al centro, il suo ragazzo e un altro giovane, coi capelli lunghi e la pelle ramata, stavano combattendo. Il principe aveva ancora tutti i Life Points, e sul campo la Black Magician Girl e due carte coperte. L’altro invece aveva 3000 Life Points, i mille mancanti usati probabilmente per poter evocare il mostro sul terreno, Machiner Force, un’arma micidiale con 4600 punti d’attacco, creata dall’unione di vari mostri macchina.
Il bisbiglio dei Guardiani si levò alto, quando entrò nella sala. La sua presenza lì significava solo una cosa…che aveva vinto. L’altra parte del loro gruppo era stata sconfitta.
”Kaiba!”
Gli occhi del principe scintillarono. Era lì…aveva vinto. Erano quasi liberi…ci era riuscito, li aveva sconfitti…avevano davvero un futuro assieme.
Kaiba osservò lo sguardo viola spostarsi sulla Millenium Rod, e poi tornare su di lui, illuminandosi:
”I tuoi ricordi…li hai recuperati…Seth…”
Quel sorriso gli ferì profondamente il cuore. I suoi timori erano fondati…al principe non interessava realmente lui. In realtà amava e desiderava ancora Seth…nel suo viso vedeva solamente l’antico amante.
”Vinci il duello”
Non era il momento di dirgli la verità. Presto si sarebbero affrontati su quell’argomento, ma prima avevano una priorità…guadagnarsi quel futuro.
”Vinci il duello”
ripeté, promettendogli un domani.
”Sì”
Il principe si voltò verso il suo avversario, una nuova linfa che scorreva in lui. Il futuro era diventato improvvisamente luminosissimo, Seth era di nuovo al suo fianco…e la prima cosa che avrebbe fatto, una volta soli, sarebbe stato chiedergli scusa. Lo avrebbe implorato di perdonarlo per la sofferenza che gli era stata inflitta per colpa sua…era stato lui a scatenare quell’odio, non riusciva a dimenticarlo…
Il Guardiano riportò su di sé la loro attenzione:
”Tocca a me, mi sembra! Avanti, Machiner Force, annienta la Black Magician Girl!”
Ma l’attacco non iniziò neppure.
”Ma cosa…”
Il principe lo guardò trionfante:
”Merito della mia carta trappola, Curse of Illusion! Questa carta discioglie l’unione delle tue macchine, facendo tornare Machiner Force ai quattro mostri originali! E non ho ancora finito…scopro l’altra carta coperta, la carta magia Diffusion Wave Motion, che, al costo di 1000 Life Points, permette a un mostro di tipo mago di colpire contemporaneamente tutti i mostri avversari! Mia Black Magician Girl, attacca! Hyper Black Wave Bullet!!!”
I mostri di tipo macchina esplosero sotto l’attacco della maga, azzerando i Life Points del Guardiano.
(anche questo duello esiste grazie a Yugi-oh! R; n.d.Hymeko)
”Non è possibile…abbiamo perso…di nuovo”
biascicarono tutti gli uomini ammantati, cadendo in ginocchio, mentre passavano gli sguardi scioccati dal principe a Kaiba, e viceversa.
”E non avete ancora perso tutto”
mormorò il presidente, alzando la Millenium Rod, dando via un altro pezzo del proprio essere, pur di garantirsi uno spiraglio di avvenire…
………
”Cosa hai fatto ai Guardiani?”
La città scorreva oltre i finestrini dell’auto…i due vincitori si stavano allontanando a bordo di una lussuosa spider, via verso la loro nuova vita.
”Non ti preoccupare, ho solo modificato la loro esistenza in meglio. Ho cancellato l’odio, le maledizioni, i ricordi, e li trasformati in guardiani delle tradizioni reali. Custodiscono la memoria passata, in pratica”
”…un po’ crudele, dopo quello che hanno sempre pensato di noi, non trovi?”
Kaiba alzò le spalle, un sorriso sottile sulla labbra:
”Sinceramente non mi interessa. Non ci disturberanno mai più…mi importa solo questo”
”Hai ragione…hai ragione”
Con un sospiro, il principe si abbandonò nel sedile. La notte era fonda, e la fatica di quel giorno stava prendendo il sopravvento.
”Kai…”
”Ssshhh…dormi. Ne parleremo domani”
L’altro sorrise, accoccolandosi meglio:
”…ti amo”
mormorò, prima di lasciarsi andare al sonno.
”…anch’io”
Si chiese ancora se quei sentimenti fossero davvero per lui…la Millenium Rod non era scomparsa, nonostante i suoi tentativi. Era ancora abbandonata nel portaoggetti della sua portiera, uno splendido macigno sul loro destino.

Kaiba sorseggiò una tazza di cioccolata. Anche se era primavera inoltrata, non aveva detto di no alla richiesta del suo ragazzo. Il principe impazziva per la cioccolata, in qualunque forma. Era il cibo che più amava, fra quelli dell’epoca moderna. Anche se non era ancora riuscito a capire come facesse a rimanere magro e senza una traccia di imperfezioni, nonostante le quantità industriali di schifezze che trangugiava. Certo, la continua attività fisica che facevano assieme aiutava molto…diede un’occhiata al letto, e si chiese se dovessero pensare loro a sistemarlo. Non aveva molta voglia di ravvivare i pettegolezzi della servitù.
Sospirò, nel profondo del suo animo contento che quella fosse stata la sua unica preoccupazione, finora. Erano arrivati a una stranissima tregua, un silenzio prolungato sullo scontro coi Guardiani, ma privo di tensione. Come se fosse passato e dimenticato, totalmente superato.
’Vorrei tanto che fosse davvero così’
Allungò una mano e prese quella del suo ragazzo, ancora perso ad ammirare il giardino fiorito, e lo tirò a sé, facendoselo sedere in braccio.
”Hai un po’ di cioccolata sul labbro”
mormorò il principe divertito, allungandosi per pulirlo.
”…forse ho fatto apposta”
rispose l’altro, afferrando al volo quell’opportunità per fargli sapere quanto lo desiderasse.
”Davvero?”
gli chiese il compagno, giocando con le sue labbra.
”…no…ma mi piaceva l’idea di dirlo”
Un sorriso, e una confessione leggera. Non gli pesava dirgli la verità…quella verità. Aveva paura di intavolare una seria conversazione con lui, soprattutto se avessero parlato del passato, perché sentiva un’impetuosa paura di perderlo. Il rischio di perdere tutto era così alto, eppure inevitabile…ai suoi occhi la loro unione era diventata fragile cristallo.
Si fissarono. Era il momento, lo sapevano entrambi. Nei loro occhi c’era la stessa consapevolezza. Dovevano affrontare il passato, e le conseguenze del presente…chi di loro avrebbe accettato con più facilità la verità? E il loro rapporto avrebbe retto?
”Perdonami”
Fu il principe a iniziare, appoggiandogli la testa su una spalla.
Il cuore di Kaiba aumentò i battiti: ma di cosa stava parlando?
”Per cosa?”
”Per tutta la sofferenza che hai provato a causa mia”
”…un rapporto a due non è fatto solo di zucchero e notti di passione”
”Lo so, ma…quello che abbiamo passato è un po’ fuori scala, non trovi?”
Kaiba annuì senza dire niente. Tutto era ancora troppo vago…
”Sai, non avrei mai creduto che un giorno…tu…saresti tornato a possedere il potere della Millenium Rod. È stata una vera sorpresa vederti perfettamente padrone della situazione”
Il colpo rischiò di far vacillare il presidente. Quella era una cosa che neppure lui riusciva a spiegare. Aveva sì usato il Millenium Item, ma non aveva idea di come avesse fatto, e soprattutto Seth non si era più manifestato in altro modo. Iniziava anche a dubitare che c’entrasse lui, in effetti…
”…è effettivamente qualcosa che ancora non mi spiego”
commentò distratto, pensando all’Oggetto chiuso in cassaforte. Non voleva che altri lo vedessero; se ne avesse avuto bisogno, lo avrebbe richiamato senza problemi.
”Non importa. Sei tornato te stesso, e io non posso che gioirne”
Eccolo, era arrivato il fendente al suo essere. Aveva disconosciuto Seto Kaiba.
”Principe…”
”Non dovresti chiamarmi più così. Solo Atem”
Quel faccino sorridente era felice come raramente lo aveva visto, e si sentiva male a dover cancellare quell’espressione. Ma non poteva, non poteva davvero accettarlo…
”Principe…”
ripeté ostinatamente, trasformando il suo sorriso in un broncio altrettanto adorabile…
”…io non sono mai cambiato. Anche se ho usato quella cosa…”
parlò volontariamente così della Millenium Rod, un'altra maniera di mantenere le distanze…
”…io continuo a essere solamente Seto Kaiba. Non sono chi vorresti che fossi”
Il viso del principe si incupì leggermente, ma nel suo sguardo non c’era sorpresa:
”Lo immaginavo…non ti sei mai comportato come Seth, temevo fosse così”
”Lo temevi?”
Quell’espressione al presidente non era piaciuta per niente…l’altro aprì la bocca, un’aria più confusa sul volto:
”N-Non fraintendere, non in senso negativo. Però…”
”…tu preferiresti che io tornassi a essere lui, vero?”
Il principe sospirò piano. Qualunque cosa avesse detto, avrebbe potuto esser interpretata in modo sbagliato. Se il suo ragazzo avesse desiderato iniziare un litigio, non avrebbe potuto evitarlo in alcun modo.
”…io vorrei solo capire cosa ti disturba tanto del tuo passato”
Si guardarono in silenzio. Poi Kaiba parlò piano:
”Mi disturba il fatto che tu non capisca, o voglia accettare, il fatto che io non sia Seth”
Calcò la negazione, sperando che servisse.
”…se non sei lui, allora spiegami come hai potuto liberare me, e come hai fatto a usare la Millenium Rod in quel modo. E non dire che anche i Guardiani l’hanno fatto, il tuo controllo e la tua conoscenza di cosa fare erano infinitamente superiori!”
L’aveva preceduto su quel punto…il presidente comprese che anche lui ci aveva dovuto rimuginare parecchio sopra…
”Credo di essermi espresso male, perdono. Io non sono più Seth. Meglio, così?”
Il principe lo fissò inespressivo:
”Allora chi sei?”
”…una persona che ha una sua vita. Nel presente”
”Con una grossa catena che lo tiene legato al passato”
gli rispose l’altro, evidentemente accennando a se stesso.
Gli occhi blu si socchiusero:
”Non potrebbe essere che anche tu ora ti debba liberare di quel fardello, e ricominciare a camminare?”
”Mi stai chiedendo di rinunciare a ciò che sono?”
”No. Ti sto chiedendo di vivere in questo tempo. Il passato è passato. Finito!”
Si fissarono, consci di una distanza abissale fra loro. Un abisso che forse non avrebbero mai potuto colmare…

Fine parte IV


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