La leggenda del principe incatenato
Parte IV
di Hymeko
Kaiba
imprecò contro il mondo intero. Era tutto, tutto sbagliato.
Quell'insetto, contro cui era stato costretto a duellare, gli stava solo facendo sprecare tempo prezioso.
Il suo posto era accanto al suo ragazzo, a vegliare su di lui. Conoscendolo
aveva avuto l’impressione che avesse il cuore troppo tenero per dare
a quei Guardiani una lezione definitiva…doveva correre da lui e proteggerlo. Loro avevano per troppo intralciato la sua missione, e ancora si frapponevano fra lui e l'altra metà della sua vita...li aveva già battuti una volta, l'avrebbe fatto di nuovo!
”Posiziono una carta coperta, e evoco Blade Knight in posizione d’attacco.
Tocca a te!”
Si morse le labbra. Non riusciva a concentrarsi. Il suo cuore correva
come mai prima. Quel duello, contro un discendente degli antichi Priest,
era decisivo. Se avesse vinto, avrebbero fatto un passo in avanti
verso la salvezza. Naturalmente questa dipendeva anche dalla vittoria
del suo ragazzo, ma di quella non aveva tempo di preoccuparsi. Doveva
iniziare lui a vincere. Perdere…avrebbe significato la morte, e il
proseguimento all’infinito della maledizione.
’Non permetterò che ti incatenino di nuovo’
pensò, il pensiero costantemente rivolto al suo principe.
Anche il suo avversario aveva messo sul terreno una carta coperta,
e posizionato Lancer Dragonewt in difesa, lasciandogli quindi la mano.
’Merda…’
”Evoco Blood Vorse…avanti, elimina Lancer Dragonewt!”
Blood Vorse tagliò in due l’altro, ma il presidente non poté
esultare: il corpo del mostro avversario si era trasformato in nebbia.
’Ma che…’
Il Guardiano sogghignò:
”Merito della mia carta magia Mist Body. Trasforma il corpo dei mostri
cui è collegata in nebbia, e fa in modo che non possano essere
eliminati da attacchi normali”
”Ho capito. Allora metto un’altra carta coperta sul terreno, e termino
il mio turno”
Sorrise, stringendo gli occhi. La sua era, come sempre, un’ottima strategia. Le carte
coperte erano Contraction e Virus. Due fra le sue preferite. Avrebbe
schiacciato quegli insetti, e li avrebbe rispediti a calci in Egitto.
Nessuno doveva osare frapporsi fra loro…nessuno doveva tentare di rovinare quello che finalmente aveva trovato...una persona cui sorridere...
L’altro respirò a fondo. C’era una strana luce negli occhi
dell’antico Priest Seth. Una luce che gli metteva i brividi.
’Mi vendicherò di tutta la sofferenza che ci hai causato…sporco
peccatore, io ti punirò!’
Guardò attorno a lui alcuni dei Guardiani attendere in silenzio
la fine del duello. Gli altri stavano intorno al principe e al suo
sfidante, in un luogo poco distante…lui era certo che solo loro sarebbero
usciti vivi da lì. Il Priest Seth sarebbe morto di nuovo, e
il principe…non erano affari suoi. Aveva altro cui pensare.
’Tipo annullare l’effetto di quelle due trappole…’
”Posiziono due carte coperte, e evoco Axe Dragonewt in posizione d’attacco!
Vai, distruggi l’avversario!”
Kaiba sghignazzò, ma l’altro non aveva terminato:
”Ma prima rivelo questa carta coperta! Hexa Chief!”
Il presidente sussultò: quella carta incatenava le sue carte
coperte, rendendo nulla la sua strategia. Blade Knight venne distrutto,
e Kaiba perse 400 Life Points.
”Pagherai cara quest’offesa. Posiziono una carta coperta, e sacrifico
Blood Vorse per evocare Sword Stalker of Revenge in posizione d’attacco!
E grazie al suo potere speciale, i suoi punti d’attacco aumentano
del 20% del totale di tutti quelli dei mostri nel cimitero! Avanti, soddisfa
il mio desiderio di vendetta!”
”Scordatelo! Scopro una carta coperta!”
’Di nuovo!’
L’attacco era nuovamente fallito…anche Axe Dragonewt era diventato
di nebbia.
”Ma è il potere di…”
”Esatto. Grazie alla carta magia Synchronic Ability, i miei mostri
dello stesso tipo acquistano lo stesso potere speciale! E tu non potrai
mai sconfiggermi!”
Un mormorio soddisfatto si levò dai Guardiani attorno a loro…Kaiba
respirò a fondo, tentando di calmarsi. Il sudore gli colava
lungo la schiena…stava perdendo tempo prezioso…a quell’ora, il suo
ragazzo…
Scosse con forza la testa. Aveva saggiato la sua forza, era incredibilmente
bravo a M&W. Quasi quanto lui. Doveva credere nei suoi sentimenti,
e nella sua bravura. Era determinato a vivere, a ogni costo. Gliel'aveva giurato...non sarebbe mai ritornato in quella prigione. Sarebbe rimasto con lui.
Il suo avversario pescò una carta:
”Tocca a me! Attivo direttamente dalla mia mano la carta magia Union
Attack, che mi permette di far attaccare assieme i miei mostri. Ma
tranquillo, non perderai Life Points…semplicemente resterai senza
mostri a difenderti. Forza, distruggete le sue difese!”
I mostri di Kaiba vennero annientati, e il ragazzo si trovò
scoperto, senza una protezione fra sé e il nemico, nulla con
cui controbattere alle sue parole.
”Che ti succede, Priest Seth? Non sai che fare? Non hai più
mostri. Avanti, evocane uno! Ma tanto nessuno potrà mai distruggere
i miei mostri fatti di nebbia!”
Kaiba strinse i denti. Doveva andare avanti, verso la luce. Credere
nei loro sentimenti. Il suo principe aveva aspettato tre millenni
prima di tornare a vivere…non poteva permettere che sprofondasse nuovamente nelle
tenebre!
’L'oscurità non ti avrà...’
”Attivo la carta magia Silence of the Dead, che riporta un mostro
dal mio cimitero, in posizione di difesa…”
Il suo avversario ringhiò. Non credeva che avrebbe potuto richiamare
un mostro potente così in fretta…
”…poi posiziono una carta coperta, e ne attivo una dalla mia mano:
Cost Down, che per un turno abbassa di due livelli la categoria dei
mostri che ho in mano”
I Guardiani si gelarono: quella carta significava solo una cosa. Che
un mostro da otto stelle scendeva a sei, e poteva quindi essere evocato
con un solo sacrificio.
Kaiba mantenne il suo sangue freddo. Era ora di chiamare il suo più
fedele servitore:
”Immagino tu abbia capito…sacrifico il mio mostro per evocare il Drago
Bianco Occhi Blu!”
La sala si riempì di sussurri…davanti agli occhi di tutti si
levava il leggendario mostro posseduto solo da Seto Kaiba, l’incredibile
Drago Bianco Occhi Blu.
”I suoi attacchi sono di tipo magico, quindi la tua carta magia è
inefficace! Avanti, mio Drago! Attacca!”
La luce accecante partì, ma il Guardiano svelò la sua
trappola:
”Scopro la carta trappola Delayed Summon Play, che mi permette di
evocare un mostro a sei stelle durante la tua fase di gioco! Questa
mossa mi costa però due mostri…uno per aver usato questa carta,
e l’altro per evocare il nuovo mostro”
”Nessun mostro evocato tramite un solo sacrificio può sopportare
il potere dell’attacco del mio Drago!”
”Già, ma il mostro che evoco è White Horn Dragon! Il
potere speciale del suo corno consiste nell’assorbire l’attacco del
tuo Drago Bianco Occhi Blu. I punti d’attacco del tuo mostro si sommano
per un attacco ai suoi, che raggiungono i 5200! Ben 2200 più
del tuo Drago! Che in fondo è inutile in battaglia, serve solo
per essere ammirato. E ora te lo dimostrerò…attacca, White
Horn Dragon! Distruggi il Drago Bianco Occhi Blu!”
L’attaccò partì, e una gran polverone avvolse i due.
Tutti trattennero il fiato…l’attacco era andato a buon fine? Il Drago
Bianco era stato sconfitto?
A rompere il silenzio fu la risata sarcastica di Kaiba:
”Tu non sai proprio nulla del mio drago! E ora vedrai! Mentre attaccavi
ho attivato la carta magia Machanical Magic Mirror, che mi permettere
di prendere una carta magia dal tuo cimitero. E io scelgo Synchronic
Ability!”
Il suo avversario comprese in fretta la situazione: grazie a quella
carta, l’abilità del suo drago passava al Drago Bianco Occhi
Blu…che quindi aveva assorbito l’attacco del suo mostro.
”Vedo che hai compreso…i punti d’attacco del mio Occhi Blu raggiungono
quota 8200! È ora di terminare questo duello! Vai, mio Drago,
riduci a zero i suoi Life Points!!! Burst Extreme of Destruction!!!”
”Nooooooooooooo!!!!!!!!!!”
(confesso che questo scontro l’ho “trascritto” da un capitolo di Yugi-oh!
R, non ho idea di come si duelli, in realtà; n.d.Hymeko)
I Guardiani caddero a terra, in ginocchio, uno dopo l’altro. Avevano
perso…erano stati sconfitti. La loro missione, la vendetta, tutto
ciò per cui avevano vissuto sin quel momento…nulla aveva più
senso. Non avevano più un motivo per vivere.
Kaiba sospirò, mentre il suo fedele Drago tornava nel deck.
Anche se sperava che non si vedesse, gli tremavano le mani. Aveva
vinto il più importante duello della sua vita, probabilmente.
Si massaggiò gli occhi. Smaniava di correre a cercare il suo
ragazzo, ma non poteva ancora farlo. Doveva sistemare quegli uomini,
una volta per sempre. E, già che c’era, costringerli a fare
un po’ di luce sulla miriade di dubbi che lo assillavano.
Si avvicinò al suo avversario, lo prese per la veste e lo sollevò:
”Adesso ti farò delle domande, e tu mi canterai tutte le risposte
come un uccellino. Se non mi risponderai, scoprirai che la mia crudeltà
è aumentata in modo esponenziale nel tempo”
Per la prima volta fu felice d’essere associato a Seth. A causa
sua quegli uomini avevano passato tre millenni d’angoscia…era il caso
di installare in loro un’ulteriore dose di paura:
”Parla! O vedrai come hanno influito su di me questi tremila anni!”
”T-Tu hai vinto…ti dirò quello che vuoi”
”Bene. Prima di tutto, come avete fatto a dividerci? Come avete fatto
a ingannare la Millenium Tauk?”
Il Millenium Item aveva rivelato al suo ragazzo che sarebbero stati
attaccati un mese dopo, assieme, in un parco. Invece li avevano colti
di sorpresa nelle sale del museo della città, dividendoli e
costringendoli a duellare in solitudine, col pensiero rivolto all’altro…li
avevano resi deboli. E insicuri.
”Usando questa”
mormorò uno degli altri Guardiani, mostrandogli una sottile
barra d’oro, con a un’estremità una grossa sfera con due piccole
lame d’ascia ai lati…
”La mia Millenium Rod”
mormorò Kaiba inconsciamente, riconoscendo senza sapere come
quell’oggetto.
”Esatto. L’abbiamo usata per interferire con i poteri della Millenium
Tauk. Sapevamo che la traditrice ve l’aveva consegnata, quindi abbiamo
provveduto”
Kaiba alzò una mano, sentendosi come guidato da qualcuno, e
l’Oggetto Millenario svanì in una luce dorata, per poi riapparire
stretto fra le sue dita. E improvvisamente seppe come usarlo.
”È ora di terminare questa storia!”
Alzò il braccio, liberando l’antico potere, riempiendo la stanza
di luce accecante. Nessuno avrebbe più sofferto. Nessuno.
Qualcuno stava
combattendo, in lontananza. Sentiva le grida dei mostri e le esplosioni
rimbombare per le sale. Doveva essere il suo ragazzo, per forza. Chi
altri poteva esser coinvolto in un duello, lì, a quell’ora?
Si morse le labbra. Anche se aveva vinto, non si sentiva euforico.
Aveva riportato la vittoria, ma a quale prezzo?
Strinse la mano attorno alla sottile asta d’oro. Non era più
riuscito a liberarsene, dopo averne saggiato il potere. Era intervenuto
sulle menti dei Guardiani vicini a lui, non per maledirli nuovamente,
ma per cancellare l’odio che li aveva invasi. Non erano più
i prosecutori della maledizione, ma i custodi delle tradizioni e dei
ricordi. Aveva modificato il senso della loro esistenza: non conservare
dolore, ma preservare la memoria degli antichi re. Aveva concesso
loro parecchie ore di sonno, abbastanza perché lui e il principe
si potessero allontanare indisturbati.
Eppure nulla era perfetto, ai suoi occhi. Si sentiva come se…si fosse
svenduto l’anima.
L’Oggetto Millenario aveva preteso un prezzo, prima di concedergli
il proprio potere. E lui era stato costretto ad accettare, a veder
crollare le sue convinzioni. La sue certezze non esistevano più.
Nella sua anima, da quando aveva stretto in mano la Millenium Rod,
viveva un dubbio. Quello che si era sempre rifiutato di accettare,
quello che credeva solo una fantasia disperata del suo amante.
Che lui, in realtà, non fosse Seto Kaiba, ma semplicemente
una nuova forma del Priest Seth. Che Seto Kaiba non fosse mai esistito,
che la sua vita sin quel momento fosse un fuoco fatuo, destinato a
sparire alla luce del Millenium Item.
”Merda!”
Sbatté il pugno contro una colonna. Gli stava venendo da piangere
dalla rabbia. Non poteva essere così! Lui non poteva semplicemente
essere un segnaposto, utile solo per tenere in vita quel corpo in
attesa della nuova comparsa di Seth. Non poteva essere così!
Lui esisteva, esisteva per se stesso e per suo fratello, e per il
suo ragazzo! Era un’esistenza indipendente da quella di Seth!
”Io non mi arrenderò mai!”
Avanzò barcollando leggermente sino alla sala da dove provenivano
i rumori. Al centro, il suo ragazzo e un altro giovane, coi capelli
lunghi e la pelle ramata, stavano combattendo. Il principe aveva ancora
tutti i Life Points, e sul campo la Black Magician Girl e due carte
coperte. L’altro invece aveva 3000 Life Points, i mille mancanti usati
probabilmente per poter evocare il mostro sul terreno, Machiner Force,
un’arma micidiale con 4600 punti d’attacco, creata dall’unione di
vari mostri macchina.
Il bisbiglio dei Guardiani si levò alto, quando entrò
nella sala. La sua presenza lì significava solo una cosa…che
aveva vinto. L’altra parte del loro gruppo era stata sconfitta.
”Kaiba!”
Gli occhi del principe scintillarono. Era lì…aveva
vinto. Erano quasi liberi…ci era riuscito, li aveva sconfitti…avevano
davvero un futuro assieme.
Kaiba osservò lo sguardo viola spostarsi sulla Millenium Rod,
e poi tornare su di lui, illuminandosi:
”I tuoi ricordi…li hai recuperati…Seth…”
Quel sorriso gli ferì profondamente il cuore. I
suoi timori erano fondati…al principe non interessava realmente lui.
In realtà amava e desiderava ancora Seth…nel suo viso vedeva
solamente l’antico amante.
”Vinci il duello”
Non era il momento di dirgli la verità. Presto si sarebbero
affrontati su quell’argomento, ma prima avevano una priorità…guadagnarsi
quel futuro.
”Vinci il duello”
ripeté, promettendogli un domani.
”Sì”
Il principe si voltò verso il suo avversario, una nuova linfa
che scorreva in lui. Il futuro era diventato improvvisamente luminosissimo,
Seth era di nuovo al suo fianco…e la prima cosa che avrebbe fatto,
una volta soli, sarebbe stato chiedergli scusa. Lo avrebbe implorato
di perdonarlo per la sofferenza che gli era stata inflitta per colpa
sua…era stato lui a scatenare quell’odio, non riusciva a dimenticarlo…
Il Guardiano riportò su di sé la loro attenzione:
”Tocca a me, mi sembra! Avanti, Machiner Force, annienta la Black
Magician Girl!”
Ma l’attacco non iniziò neppure.
”Ma cosa…”
Il principe lo guardò trionfante:
”Merito della mia carta trappola, Curse of Illusion! Questa carta
discioglie l’unione delle tue macchine, facendo tornare Machiner Force
ai quattro mostri originali! E non ho ancora finito…scopro l’altra
carta coperta, la carta magia Diffusion Wave Motion, che, al costo
di 1000 Life Points, permette a un mostro di tipo mago di colpire
contemporaneamente tutti i mostri avversari! Mia Black Magician Girl,
attacca! Hyper Black Wave Bullet!!!”
I mostri di tipo macchina esplosero sotto l’attacco della maga, azzerando
i Life Points del Guardiano.
(anche questo duello esiste grazie a Yugi-oh! R; n.d.Hymeko)
”Non è possibile…abbiamo perso…di nuovo”
biascicarono tutti gli uomini ammantati, cadendo in ginocchio, mentre
passavano gli sguardi scioccati dal principe a Kaiba, e viceversa.
”E non avete ancora perso tutto”
mormorò il presidente, alzando la Millenium Rod, dando via
un altro pezzo del proprio essere, pur di garantirsi uno spiraglio
di avvenire…
………
”Cosa hai fatto ai Guardiani?”
La città scorreva oltre i finestrini dell’auto…i due vincitori
si stavano allontanando a bordo di una lussuosa spider, via verso
la loro nuova vita.
”Non ti preoccupare, ho solo modificato la loro esistenza in meglio.
Ho cancellato l’odio, le maledizioni, i ricordi, e li trasformati
in guardiani delle tradizioni reali. Custodiscono la memoria
passata, in pratica”
”…un po’ crudele, dopo quello che hanno sempre pensato di noi, non
trovi?”
Kaiba alzò le spalle, un sorriso sottile sulla labbra:
”Sinceramente non mi interessa. Non ci disturberanno mai più…mi
importa solo questo”
”Hai ragione…hai ragione”
Con un sospiro, il principe si abbandonò nel sedile. La notte
era fonda, e la fatica di quel giorno stava prendendo il sopravvento.
”Kai…”
”Ssshhh…dormi. Ne parleremo domani”
L’altro sorrise, accoccolandosi meglio:
”…ti amo”
mormorò, prima di lasciarsi andare al sonno.
”…anch’io”
Si chiese ancora se quei sentimenti fossero davvero per lui…la Millenium
Rod non era scomparsa, nonostante i suoi tentativi. Era ancora abbandonata
nel portaoggetti della sua portiera, uno splendido macigno sul loro
destino.
Kaiba sorseggiò
una tazza di cioccolata. Anche se era primavera inoltrata, non aveva
detto di no alla richiesta del suo ragazzo. Il principe impazziva
per la cioccolata, in qualunque forma. Era il cibo che più
amava, fra quelli dell’epoca moderna. Anche se non era ancora riuscito
a capire come facesse a rimanere magro e senza una traccia di imperfezioni,
nonostante le quantità industriali di schifezze che trangugiava.
Certo, la continua attività fisica che facevano assieme aiutava
molto…diede un’occhiata al letto, e si chiese se dovessero pensare
loro a sistemarlo. Non aveva molta voglia di ravvivare i pettegolezzi
della servitù.
Sospirò, nel profondo del suo animo contento che quella fosse
stata la sua unica preoccupazione, finora. Erano arrivati a una stranissima
tregua, un silenzio prolungato sullo scontro coi Guardiani, ma privo
di tensione. Come se fosse passato e dimenticato, totalmente superato.
’Vorrei tanto che fosse davvero così’
Allungò una mano e prese quella del suo ragazzo, ancora perso
ad ammirare il giardino fiorito, e lo tirò a sé, facendoselo
sedere in braccio.
”Hai un po’ di cioccolata sul labbro”
mormorò il principe divertito, allungandosi per pulirlo.
”…forse ho fatto apposta”
rispose l’altro, afferrando al volo quell’opportunità per fargli
sapere quanto lo desiderasse.
”Davvero?”
gli chiese il compagno, giocando con le sue labbra.
”…no…ma mi piaceva l’idea di dirlo”
Un sorriso, e una confessione leggera. Non gli pesava dirgli la verità…quella
verità. Aveva paura di intavolare una seria conversazione con
lui, soprattutto se avessero parlato del passato, perché sentiva
un’impetuosa paura di perderlo. Il rischio di perdere tutto era così
alto, eppure inevitabile…ai suoi occhi la loro unione era diventata fragile cristallo.
Si fissarono. Era il momento, lo sapevano entrambi. Nei loro occhi
c’era la stessa consapevolezza. Dovevano affrontare il passato, e
le conseguenze del presente…chi di loro avrebbe accettato con più
facilità la verità? E il loro rapporto avrebbe retto?
”Perdonami”
Fu il principe a iniziare, appoggiandogli la testa su una spalla.
Il cuore di Kaiba aumentò i battiti: ma di cosa stava parlando?
”Per cosa?”
”Per tutta la sofferenza che hai provato a causa mia”
”…un rapporto a due non è fatto solo di zucchero e notti di
passione”
”Lo so, ma…quello che abbiamo passato è un po’ fuori scala,
non trovi?”
Kaiba annuì senza dire niente. Tutto era ancora troppo vago…
”Sai, non avrei mai creduto che un giorno…tu…saresti tornato a possedere
il potere della Millenium Rod. È stata una vera sorpresa vederti
perfettamente padrone della situazione”
Il colpo rischiò di far vacillare il presidente. Quella era
una cosa che neppure lui riusciva a spiegare. Aveva sì usato
il Millenium Item, ma non aveva idea di come avesse fatto, e soprattutto
Seth non si era più manifestato in altro modo. Iniziava anche
a dubitare che c’entrasse lui, in effetti…
”…è effettivamente qualcosa che ancora non mi spiego”
commentò distratto, pensando all’Oggetto chiuso in cassaforte.
Non voleva che altri lo vedessero; se ne avesse avuto bisogno, lo
avrebbe richiamato senza problemi.
”Non importa. Sei tornato te stesso, e io non posso che gioirne”
Eccolo, era arrivato il fendente al suo essere. Aveva disconosciuto
Seto Kaiba.
”Principe…”
”Non dovresti chiamarmi più così. Solo Atem”
Quel faccino sorridente era felice come raramente lo aveva visto,
e si sentiva male a dover cancellare quell’espressione. Ma non poteva,
non poteva davvero accettarlo…
”Principe…”
ripeté ostinatamente, trasformando il suo sorriso in un broncio
altrettanto adorabile…
”…io non sono mai cambiato. Anche se ho usato quella cosa…”
parlò volontariamente così della Millenium Rod, un'altra
maniera di mantenere le distanze…
”…io continuo a essere solamente Seto Kaiba. Non sono chi vorresti
che fossi”
Il viso del principe si incupì leggermente, ma nel suo sguardo
non c’era sorpresa:
”Lo immaginavo…non ti sei mai comportato come Seth, temevo fosse così”
”Lo temevi?”
Quell’espressione al presidente non era piaciuta per niente…l’altro
aprì la bocca, un’aria più confusa sul volto:
”N-Non fraintendere, non in senso negativo. Però…”
”…tu preferiresti che io tornassi a essere lui, vero?”
Il principe sospirò piano. Qualunque cosa avesse detto, avrebbe
potuto esser interpretata in modo sbagliato. Se il suo ragazzo avesse
desiderato iniziare un litigio, non avrebbe potuto evitarlo in alcun
modo.
”…io vorrei solo capire cosa ti disturba tanto del tuo passato”
Si guardarono in silenzio. Poi Kaiba parlò piano:
”Mi disturba il fatto che tu non capisca, o voglia accettare, il fatto
che io non sia Seth”
Calcò la negazione, sperando che servisse.
”…se non sei lui, allora spiegami come hai potuto liberare me, e come
hai fatto a usare la Millenium Rod in quel modo. E non dire che anche
i Guardiani l’hanno fatto, il tuo controllo e la tua conoscenza di
cosa fare erano infinitamente superiori!”
L’aveva preceduto su quel punto…il presidente comprese che anche lui
ci aveva dovuto rimuginare parecchio sopra…
”Credo di essermi espresso male, perdono. Io non sono più Seth.
Meglio, così?”
Il principe lo fissò inespressivo:
”Allora chi sei?”
”…una persona che ha una sua vita. Nel presente”
”Con una grossa catena che lo tiene legato al passato”
gli rispose l’altro, evidentemente accennando a se stesso.
Gli occhi blu si socchiusero:
”Non potrebbe essere che anche tu ora ti debba liberare di quel fardello,
e ricominciare a camminare?”
”Mi stai chiedendo di rinunciare a ciò che sono?”
”No. Ti sto chiedendo di vivere in questo tempo. Il passato è
passato. Finito!”
Si fissarono, consci di una distanza abissale fra loro. Un abisso
che forse non avrebbero mai potuto colmare…
Fine parte IV
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