AVVISO: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni. I fatti e i personaggi non sono esistiti o esistenti. I personaggi, i luoghi ecc … appartengono ai rispettivi ideatori e detentori di Copyright. Questa storia non ha alcun fine di lucro. Qualsiasi nome o riferimento a fatti o persone esistenti o realmente esistiti è puramente casuale.
NOTA DELL’AUTRICE: Ringrazio re_birt, beta favolosa!
L'alba di domani
di Phemt
Continuo imperterrito a fissare un punto imprecisato della mia sala privata, all’interno del Quartier Generale. Rifletto: non su Kira, come qualsiasi altra persona avrebbe potuto ipotizzare, ma su me stesso. Non capisco come mai mi senta così spaesato; non riesco a dominare il mio altalenante stato d’animo, e non ho più nessun controllo nemmeno sui miei movimenti. Continuo a guardare verso il monitor, dove compare l’immagine dell’ingresso al Quartier Generale, nonostante i componenti del team siano tutti al lavoro nella stanza attigua … tutti tranne Light. Bell’enigma quel ragazzo! Ho deciso di avvicinarlo perché sospettavo che fosse lui Kira e questo dubbio continua a vivere nella mia mente, ma non riesco a non rimanere qui ad attendere il suo arrivo. Forse perché l’intelligenza che possiede ne fa un interlocutore brillante, o forse perché è l’unico del team ad avere la mia età. Probabilmente la mia infanzia deprivata mi ha spinto a donare la mia amicizia proprio a colui che potrebbe essere il mio peggior nemico. Sorrido all’idea di questa divergenza, sapendo che, oramai, non posso evitarlo. Il mio cuore sembra animarsi di vita propria e mette a tacere la parte più razionale della mia mente: nemmeno la paura dovuta alla possibilità della morte, riesce a distruggere ciò che provo quando lo vedo. Non ho mai avuto un amico, ed ora mi sento intimorito da questa nuova e sconosciuta necessità che provo nei confronti di Light. L’ho osservato spesso di sottecchi, invidiandone lo stile impeccabile e le movenze eleganti che mi fanno sentire ancora più sgraziato. Light è tutto ciò si possa desiderare di essere: studente eccelso, ragazzo intrigante, interlocutore ammaliante tutto in lui sembra sottolineare l’inadeguatezza di chi vi si confronta. L’unico punto in comune, l’unica caratteristica che non mi fa sentire inferiore, è la mia capacità logica. In questo siamo simili: due menti brillanti che travalicavano le differenze l’età. Sussulto involontariamente quando riconosco l’incedere oramai familiare di Light nel monitor; lo vedo varcare, risoluto ed elegante, la porta d’ingresso e istintivamente le mie mani pallide corrono alla maglietta striminzita che indosso, cercando di stirarne le pieghe. Odo, sebbene ovattata, ma inconfondibile, la voce melodiosa di Light chiedere agli altri dove mi trovo … mi preparo a vederlo entrare nelle mie stanze private. A volte mi domando quanto sia strano, per gli altri, notare la confidenza che ho concesso a colui che sanno essere il mio unico sospettato, ma non me ne curo più di tanto. Sono consapevole di apparire ben più che strano agli occhi dei poliziotti che collaborano al caso Kira, e la cosa non mi tocca minimamente. - Ehi Ryuzaki, cos’è successo? Non è da te non partecipare attivamente alle indagini. - Lo guardo e resto imprigionato nel suo sguardo: sembra così comprensivo, così dolce, eppure, se guardo con attenzione, posso scorgervi una fredda luce. Questo è ciò che ha radicato in me il sospetto che lui possa essere Kira, al di sopra di tutto; questa gelida determinazione che vedo in fondo alla sua anima, quel lampo di ghiaccio devastante che attraversa fulmineo le sue iridi, quando crede di non essere osservato. Non credo sospetti di essere perennemente al centro dei miei pensieri. Il suo sguardo si concentra ulteriormente su di me ed io mi costringo a sopprimere le mie emozioni, a reprimere il disagio che sento, ingiustificatamente, crescere dentro di me. - Non so Light, oggi mi sento demotivato. Sembra che tra me e Kira la situazione sia in stallo. - Mi osserva improvvisamente serio ed io mi sento così piccolo di fronte al suo sguardo. Lo conosco abbastanza bene da sapere che sta decidendo se gli ho detto la verità o se sto cercando di metterlo alla prova. Scontatamente, capisce che oggi non sono in vena di sotterfugi. - Prediamoci un giorno di vacanza. – Propone, stupendomi. Si accascia sul divano di fianco a me, afferra il telecomando che tengo in mano e spegne i monitors di controllo. - Light, non posso … - - Invece sì. C’è un’intera squadra di ottimi poliziotti che sta lavorando nella sala accanto: se dovesse succedere qualcosa sarai avvisato nel giro di pochi secondi ma, ora, credo che per te sia più importante recuperare la tua grinta, piuttosto che seguitare a fissare dei monitors. - Resto in silenzio, chiedendomi cosa stia succedendo, poi improvvisamente mi sorride e sento un tonfo nel petto: non lo avevo mai visto sorridere così dolcemente e non così vicino a me. Si alza e lo osservo chiudere a chiave la porta. Un’improvvisa ondata di paura mi scorre nelle vene e lui lo nota subito. Vedo il suo sguardo rabbuiarsi. - Se fossi Kira, non avrei bisogno di chiudere la porta a chiave per ucciderti. – Sibila irritato. Evito di rispondergli perché oggi non voglio che si arrabbi con me, oggi mi sento così debole, indifeso. Probabilmente sto impazzendo, non vedo altra spiegazione. - Ryuzaki … ultimamente sei davvero strano. - - Vuoi dire più del solito? - Mi guarda con una strana espressione, quasi … divertita. - Sai che non ti ho mai considerato strano, solo che ultimamente mi sembri distratto da pensieri che esulano da Kira - - Non so se davvero sono estranei a Kira. – Rispondo, più a me stesso che a lui. - Allora sono sempre io che ti agito. – Quasi sussurra, ed è così vicino che sento il calore del suo alito sulla mia guancia e, incredibile, questa vicinanza paralizza la mia mente. So che dovrei rispondergli, ma non ci riesco. - Io posso aiutarti a capire … Ho avuto i tuoi stessi dubbi, ma credo di avere un po’ più di esperienza nei rapporti interpersonali. – Riesco a malapena a chiedermi se mi stia deridendo, quando sento le sue mani sulle mie braccia, avverto la sua stretta … e poi le sue labbra sulle mie. E’ come essere travolti da un’onda improvvisa; come trovarsi catapultati in un’altra dimensione: la mia mente ne è completamente ottenebrata e il mio corpo sembra essere suo schiavo. Quando approfondisce il bacio, capisco di essere perduto e assimilo pienamente la portata dei miei sentimenti; mi sono illuso di essergli amico, di provare affetto per lui … ora mi ha dimostrato che non è così. Io amo Light. Quando mette fine a questo inebriante contatto, restiamo per qualche istante a fissarci negli occhi. Io non riesco a fare null’altro che appoggiarmi a lui. - Ryuzaki, tu mi piaci più di qualunque altra persona abbia mai conosciuto nella mia vita. - Capto una tristezza infinita nel suo tono di voce e capisco che questa è la sua vera dichiarazione. Lui è Kira, e indipendentemente da quello che prova per me non esiterà ad uccidermi, se continuo ad ostacolarlo. Io sono Elle e indipendentemente da quello che provo per lui, non smetterò di dargli la caccia. Senza staccarmi da lui, nel rifugio utopico delle sue braccia, do voce ai miei pensieri; la sua stretta si fa ancora più serrata, ma avverto un leggero tremore. Continuo a parlargli. - Ora abbiamo la certezza di chi siamo realmente, sappiamo che siamo destinati ad essere l’uno l’assassino dell’altro … ma per oggi, solo per un giorno … vorrei che tu ed io fossimo semplicemente Light e Ryuzaki – - E’ ciò che desidero anch’io. Facciamo sì che oggi nulla si intrometta tra noi, nulla che possa oscurare quello che abbiamo scoperto di provare. Oggi sarò solo Light, un ragazzo come tanti altri, che vuole attendere il tramonto, osservare la Luna che percorre il cielo ed attendere l’alba di domani, insieme al suo ragazzo. - Sorrido perché so che questo sarà il giorno più bello ed intenso della mia vita, perché mi rendo conto che ho vissuto per questo, per essere qui, tra le braccia di Light. L’alba di domani mi troverà diverso, perché sono stato sconfitto per la prima volta. Amo il mio assassino e so che per questo amore non riuscirei più ad assolvere al mio compito. Mi conosce bene e capirà: per questo non eviterà di uccidermi. A suo modo mi ama e non mi farà vivere nel disonore, non permetterà che io impari ad odiare ciò che sento per lui. Quando il sole di domani illuminerà questa stanza, lui saprà il mio vero nome e tutto sarà compiuto.
NOTE PERSONALI: Questa è la mia prima ff su death Note, manga che amo svisceratamente e reputo geniale. Il confronto con un’opera del genere è duro e spero che i personaggi risultino credibili. Ringrazio chiunque di voi la legga! A presto phemt
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