La Guerra Eterna

Parte X

di I 4 dell’Apocalisse

 

 

Lo sguardo del mannaro si posò sulla stanza, andando ad osservare con calma il tutto.

 

-Tu…- ancora mormorò verso Andrew. Schifato forse, dalla presenza del rosso, che guardava allibito da una parte e infastidito dall’altra. Se non ci fosse lui di mezzo, sarebbe tutto più semplice. –Che carini…- aggiunse poi con un ghigno sul viso divertito, maschera di una folle e pesante gelosia che lo lacerava dentro. Avanzò di qualche passo, attraversando il muro di macerie che i suoi compagni avevano creato con delle polveri esplosive, arrivando dentro la cella di Andrew. Serio lo sguardo del mannaro verso il vampiro, verso colui che abitava la sua mente ormai dalla volta precedente. Si era scoperto anche lui un poco più umano del previsto, lui, che si credeva ad una spanna di altezza dagli altri. E non era poi così difficile da comprendere, lui che era la guardia più importante e la più preparata tra i figli della Luna.

 

-Pensi di essere divertente?- intervenì il rosso, accortosi degli sguardi che tra i due viaggiavano. Più che altro gli sguardi che Alexander rivolgeva al suo compagno. Strinse la presa come a non voler lasciare le mani del suo amante, come se temesse che da un momento all’altro si sarebbe allontanato per avvicinarsi al mannaro. Laika temeva la figura del mannaro, un po’ per quello che già gli aveva fatto e un po’ perché fino a poco tempo prima stava discutendo di lui con Andrew. Come se fosse un segno del destino che Alexander sia arrivato proprio in quel momento. Nel momeno in cui sembrava tutto estraniarsi da loro, in quel momento dove tempo e amore erano fermi tutti su di loro. Laika era fermo sulle sue convinzioni, era convinto che Andrew lo amasse, ed ora era solo preoccupato di non fargli accadere nulla di male, ma da dietro le sbarre, non era proprio tranquillo. Non voleva lasciarlo, ma allo stesso tempo voleva correre dalle guardie per prendere le chiavi e portarlo a sé… A sé…

 

-Si- affermò con sicurezza il mannaro, che intanto lanciava occhiate di gelo verso il rosso. Rivalità molto accesa tra di loro, rivalità che sembra tagliare di netto l’aria che il mannaro solo respira. – ma non sono qui per fare il buffone di corte ovviamente - continuò Alexander, fermandosi a qualche metro di distanza da Andrew e Laika. Un ghigno che sembra tutto tranne che essere ingenuo si apre sul viso del mannaro – sono qui in missione, ho da portare un pacco al castello – fa una pausa, portando la mano destra libera da armi al mento, facendo finta di osservare in giro se qualcuno gli aggrada come prigioniero. In realtà stava fingendo, come sempre del resto, cosi da distrarre un po’ i due, che sembravano come pietrificati.

 

-un pacco? – chiese Andrew, stringendo anche lui le mani di Laika, non per paura, ma come a rassicurare il suo compagno, che sembra tutto fuorché tranquillo. Ama Laika, lo ama davvero, ma Alexander sembra fargli dimenticare anche il nome del suo amato. Scosse la testa, allontanando il pensiero. Non era da lui non prendersi le sue responsabilità, già era in prigione e poi innamorarsi di un mannaro? Ma stiamo scherzando? La razza nemica da sempre, dall’alba dei tempi immemori, i nemici di sempre non possono amarsi, non devono amarsi, non hanno il diritto di poterlo fare. Pena l’esilio o la morte.

 

-si un dono al mio conte, alla fine la mia è una visita non di piacere, anche se vedervi così mi apre il cuore e la mente- nel suo parlare c’è come un tono di disprezzo, legato a un senso di gelosia che è difficilmente riconoscibile- ah si, che stupido ora ricordo, devo portarti via…-disse, allungando il braccio verso Andrew e indicandolo con l’indice-si proprio tu, sai, sei proprio un prigioniero speciale. Ah aveva proprio ragione il Conte. Vabbé, senti, andiamo Andrew, su dai…- era terribilmente troppo vicino ad Andrew e Laika lo notò, si arrabbio e tentò un qualcosa di indefinibile per aprire le celle. Senza successo.

 

-Io non vengo con te…- sbottò Andrew, anche se in cuor suo si sarebbe buttato tra le braccia di Alex. Un momento, lo avrebbe fatto realmente? Questo è quello che si chiede ormai da quando è entrato nella cella, da quando lo ha visto per la prima volta qualche giorno prima.

 

-Lui non viene con te, lurido mannaro…!!!- esclamò Laika, arrabbiatissimo e scalciante dalla parte opposta, urlando e inveendo contro le guardie che non si affrettavano ad arrivare. Che poteva pretendere del resto? Nelle celle ci stavano i reietti, i vili, e di certo non avrebbero scomodato delle guardie per salvarli. Non c’erano armi intorno a loro e anche Laika era sceso senz’armi. Chi si aspettava un attacco dai mannari?

 

Il mannaro, sapeva che non sarebbe stato facile. Rise, rise di gusto a quelle parole e rise talmente forte ch poteva sembrare un folle privo di senno. Laika e Andrew si chiesero il perché di quelle risate che tutto d’un tratto cessarono. Schioccò le dita e in qualche secondo, apparvero tre uomini, dalla possente stazza, che si avvicinavano minacciosi verso di loro. Questione di un attimo, uno si avvicinò a Laika e due ad Andrew. Laika urlò, così come Andrew, che vennero dapprima separati e poi, colpiti con forza. Andrew perse conoscenza, ricadendo tra le braccia di Alexander, che lo sollevò da terra, mettendoselo sulle spalle, come se fosse una leggera piuma, Laika venne sbalzato a un metro di distanza, ancora cosciente.

 

-quanto amore vero carota? Ma il tuo amore non è servito a salvarlo…mhauahhahahahahhahahahahah- così ridendo come un pazzo, Alexander e i suoi scagnozzi si allontanarono dalla cella, a gran velocità, con Laika che urlava e scalciava dalla parte opposta… urlava il nome del suo amato, lo urlava a squarciagola, come urlava anche delle imprecazioni verso il mannaro.

 

Non aveva osato colpirlo, nè lo avrebbe fatto e i suoi compagni non si chiesero neppure il perché. In fondo era il capo delle guardie e ogni suo desiderio era un ordine. Il cuore gli batteva fortissimo nel petto, stava portando via la sua ossessione e la persona con cui avrebbe voluto condividere la fine della sua vita, perché alla fine era così, si sentiva di amarlo, lo amava come mai aveva amato nessun’altro in vita sua.

 

CONTINUA...

 

 

Eccomi XDDDDDD

 

Spero di essere stata abbastanza veloce a scrivere e di non avervi lasciato con qualche delusione sullo svolgimento della storia. Il mio Alex si sta evolvendo pian pianino, ma rimane sempre MR. Polaretto 2006 XD

 

Cmq spero vi piaccia e al prossimo capitolo u.u

 

 

Cri

Morte