La Guerra Eterna Parte
III di
I 4 dell’Apocalisse Sangue. Un lago di sangue era
diventata la radura del lago di Yersy. Urla inumane si alzavano da
luogo quella notte, fragore di spade incrociate in mortali duelli, odore di
morte stagnava su tutto…cadaveri abbandonati nel lago e per tutta la radura,
e ancora altre figure che nonostante tutto continuavano a reggersi in piedi e
combattere. Oscurità. Palpabile. Silenziosa.
Terrificante. Non vi era la luna quella
notte, chiaro segno di sfavore per i mannari, che si trovavano a dover
lottare senza il sostegno della loro alleata più potente che li aveva
lasciati completamente in balia del loro antico nemico. Il terreno ideale per
consumare l’ennesima battaglia della Grande ed eterna guerra tra le due razze
che dominavano il territorio: nessuno li avrebbe disturbati, quello era
territorio di nessuno e quindi adattissimo allo scopo di campo di battaglia,
e soprattutto ormai tutti coloro che abitavano nei dintorni sapevano che non
impicciarsi era il modo migliore per assicurarsi la vecchiaia. -Laika! Attento alle spalle!!-
una voce si alzò in mezzo al tumulto e poi più niente, ancora urla, ancora
gridi di battaglia e inneggiamenti alla morte e alla distruzione, voci
indistinguibili che si sommergevano a vicenda, quasi a soffocarsi nella foga
della battaglia. La figura elegante di un
ragazzo, si mosse appena nell’ombra, andando a colpire con un elegantissimo
fendente un’altra figura che con lui stava combattendo. -ed ecco il dodicesimo di
questa sera…- con fierezza si alzò la sua voce, mentre di nuovo alzava la propria
spada, pronto a colpire un altro nemico. Un ragazzo pallido, alto,
bellissimo. Lunghissimi capelli neri, seminascosti dall’elmo parevano quasi
accarezzare la sua figura alta e slanciata, gli occhi color ametista parevano
seguir solo il filo della sua spada che ad ogni momento si tingeva sempre più
di intenso cremisi. Sangue di mannaro. Quella notte decisamente
gliene avevano date di santa ragione…la luna non era venuta in loro aiuto
come speravano e ora la maggior parte di loro giacevano morti, e se non lo
erano lo sarebbero stati presto. Il conte Von Anaboth aveva
deciso di mandare un gruppetto delle sue guardie migliori quella notte…gli
era stato detto che alcuni licantropi stavano avanzando verso le sue terre e
che loro intenzione era quella di attaccare la cittadina di Yreth per
costringere i vampiri alla resa. Ma il conte era immensamente
più preparato e aveva organizzato un piccolo esercito che aveva mandato
incontro loro…e così presi alla sprovvista in quello che credevano un piano
perfetto, ora stavano avendo la peggio. Andrew si mosse agilmente di
lato, evitando l’ennesimo attacco del nemico e andando a colpire di affondo. Ancora un caduto. Non aveva pietà, non ne
avrebbe avuta ne ora ne mai. Lui, Andrew Valentie, soldato
scelto della Vecchia Guardia non aveva paura di pochi licantropi così mal
organizzati. Da quasi un secolo ormai
prestava servizio nella Guardia, e faticosamente si era conquistato la sua
posizione onoraria; figlio del torturatore Lawrence Valentie, era stato da
subito etichettato dagli altri come un raccomandato, cosa che invece non era
affatto: ma per non dar credito a queste voci si era dato sempre un gran da
fare, facendo di tutto per essere abile e valoroso in battaglia. E la cosa gli riusciva
decisamente bene. -Laika!- urlò in direzione del
suo compagno d’arme, un vampiro dai capelli color fiamma raccolti in una coda
scarmigliata- ritiriamoci e lasciamo i ghoul a sistemare gli ultimi…tra poco
sorgerà il sole!- L’altro vampiro, dopo essersi
liberato del suo nemico, si voltò verso di lui, rivolgendogli un sorriso
divertito –agli ordini!- disse semplicemente strizzandogli l’occhio…tra di
loro non vi era differenza di grado, ma erano amici da così tanti anni che
ormai per loro veniva naturale obbedire in automatica agli ordini dell’altro. Andrew rispose fugacemente al
sorriso dell’altro, per poi voltarsi e fare un scatto in avanti, in direzione
dei sentieri. Se riuscivano a scappare nel
bosco, nessun licantropo li avrebbe trovati in quei territori, e avrebbero
raggiunto facilmente il castello prima del sorgere del sole: il loro unico
vero pericolo era rimanere bloccati nella battaglia. Si fermò dopo qualche passo,
attendendo che anche l’amico lo raggiungesse…tra loro vi era un patto di
sangue risalente al tempo in cui erano solo reclute, e non lo avrebbe mai
lasciato indietro. Si aspettava di vederlo comparire a momenti al suo
fianco…ma così non fu. Si voltò all’indietro, andando
a cercarlo con lo sguardo. -Laika!!- urlò, cercando di
far sentire la sua voce nel frastuono della battaglia. E quello che vide gli fece
gelare il sangue nelle vene. L’amico non era molto distante
da lui, circa una decina di metri; stava ancora combattendo contro una delle
bestie, ma al contrario di prima, era tutto meno che in forma: aveva metà del
volto completamente coperto di sangue, un braccio che pendeva come morto al
fianco, e le sue movenze erano fiacche, provate…non attaccava più, cercava
solo di difendersi e di parare i numerosi fendenti che gli venivano rivolti. Tutto il mondo per Andrew
divenne nero. Senza nemmeno prendere in
considerazione l’idea di abbandonare l’amico, sguainò di nuovo la sua spada e
con un urlo si fiondò contro il licantropo che stava combattendo contro
Laika. -Laikaaa!!!-urlò ancora,
cercando di parare l’ennesimo fendente con la propria arma. Fragore di spade. Lama contro lama. Riuscì a bloccare il colpo
andando a pararsi con agile mossa davanti al corpo dell’amico…sentì una
possente resistenza mentre cercava di allontanare l’arma mannara, giusto il
tempo necessario per prendere l’amico e scappare. L’elmo doveva essergli caduto
perché ora poteva sentire chiaramente i suoi capelli ondeggiare al vento che
si era alzato da qualche minuto. -vattene vampiro…- una voce,
giovane e carica d’odio gli giunse all’orecchie. -perché non te ne vai tu,
mannaro- rispose, calcando il medesimo odio nella sua risposta. Non esisteva
che fosse una di quelle schifose bestie a dargli ordini. Non riusciva ancora a vedere
chiaramente in volto la figura che stava affrontando, al contrario suo aveva
ancora l’elmo addosso, posizione che lo metteva decisamente in svantaggio. E alle sue spalle, Leika
continuava a perdere sangue. -forse perché sto vincendo…-
rispose con un lampo di divertimento nella voce la figura del licantropo. Insulso. Pedante. Arrogante
bestia. Con tutte le sue forze, Andrew
spinse la spada in avanti, cercando di allontanare da se e dal compagno
d’arme l’altro ragazzo; il licantropo parve quasi assecondare le sue movenze,
andando indietro di un passo e alzando la spada in posizione di difesa. -stai vincendo?-rise Andrew
portando la spada in posizione di guardia avanti a se –ma non farmi
ridere…siete rimasti si o no in cinque mentre il nostro esercito è ancora
quasi a numero pieno- -oh ma io non parlo di sporchi
trucchi come quelli che usano i vampiri come te…io parlo di noi due…- così
dicendo, fece saltare la spada andando a prenderla con la mano sinistra, mentre
con la destra si tolse l’elmo andando a lanciarlo subito a terra. Una massa indistinta di
capelli biondi, subito riportati all’indietro con la destrina, scese a
incorniciargli il volto. Allora e solo allora Andrew
alzò lo sguardo, portando il proprio a incontrare quello del suo avversario. Per un attimo il tempo parve
fermarsi. C’era solo una parola per
descriverlo: bellissimo. Era più basso di lui di circa
una decina di centimetri, e anche se probabilmente avevano la stessa età
apparente, dimostrava qualche anno in meno, i lineamenti del suo volto erano
quasi fanciulleschi, leggermente infantili ma non meno belli per quello, i
lunghi capelli biondi incorniciavano la pelle leggermente abbronzata…ma la
cosa che più lo attrasse di quel volto erano gli occhi, di un azzurro
talmente intenso da togliergli quasi in fiato. I due restarono in piedi a
fissarsi per qualche attimo, lasciando incatenare i propri sguardi, senza
pronunciare una sola parola. L’ametista si tuffò nello
zaffiro per pochi istanti, ma ai due sembrò invece un’eternità. I loro occhi sembravano
scontrarsi in una battaglia senza ne vincitori ne vinti, quasi stessero
cercando di trasmettere qualcosa. Entrambi non sapevano cosa
dire. Nell’animo di Andrew qualcosa
si stava iniziando a smuovere, qualcosa che per quasi un secolo era rimasto
immobile, nascosto sotto gli strati di pietra che Lawrence gli aveva
insegnato a costruire. Tutto per lo sguardo di quel
ragazzino. -And…scappa…-la voce
tremolante di Laika interruppe l’alchimia. Andrew si riscosse da quei
pensieri che per nulla lo avrebbero aiutato. Ma cosa diavolo andava a
pensare? Quello che aveva di fronte era un nemico, una bestia che aveva
ridotto Laika quasi in fin di vita…Laika…doveva muoversi altrimenti avrebbe
perso troppo sangue e non sarebbe più stato possibile farlo tornare in se,
senza contare che dovevano arrivare al castello prima dell’alba se non
volevano diventare entrambi cenere. -non me ne vado senza
te…-mormorò il vampiro rivolto all’amico, senza staccare gli occhi dal suo avversario…di
tutte le cose che poteva fare, abbandonare Laika al suo destino era proprio
l’ultima della lista. -ma quanto sei carino…-disse
in tono beffardo il giovane licantropo –sembrate quasi due
fidanzatini…mettiamola così, tu riuscirai ad andartene da qui solo e se mi
avrai battuto…che ne dici ti piace come proposta?- domandò riportando la
spada sulla mano destra e mettendosi in posizione di guardia. -oh si…immagino quanto sarà
divertente…-mormorò Andrew prima di scattare in avanti e cercando di colpire
con un affondo. Il mannaro piegò la bocca in
un mezzo sorrisetto mentre si scansò di lato, abbassando la sua arma di
colpo, cercando di andare a deviare l’affondo –un trucco degno di un
vampiro…vergogna, ed io che mi sono tolto l’elmo per stare alla pari con te-
fece un piccolo balzo all’indietro alzando l’arma in un montante dritto a
colpire le gambe del suo avversario. Andrew non si fece cogliere di
sorpresa, parò anche questo colpo con estrema eleganza e rapidità –tzk,
nessuno te lo ha chiesto licantropo…-borbottò mentre di nuovo si portava in
posizione d’attacco. E così iniziarono a duellare. Per quei lunghi minuti in cui
le loro spade si incrociarono, tutto il resto parve sparire…i loro occhi
continuava a cercarsi e incatenarsi gli uni all’altri mentre le loro lame
battevano l’una contro l’altra in quel duello dove nessuno ne perdeva ne
guadagnava terreno. Eleganti le loro armi si
incrociavano, si sfidavano…più che un duello tra due nemici sembrava quasi
una danza, una sfida fatta per il puro piacere di farla che una parentesi nel
mezzo di una guerra che durava dall’inizio del tempo. Un colpo, poi un altro. Quella lotta continuava senza
ne vincitori ne vinti…non vi era l’odio che inizialmente li aveva pervasi nei
loro colpi, tutt’altro, sembravano quasi esitanti nel tentare i colpi più
pericolosi e letali. -sei bravo piccoletto…- ghignò
leggermente Andrew, facendo un piccolo balzo in avanti e portando la sua arma
a incrociarsi per l’ennesima volta tra i loro due corpi. -oh un complimento da una
sanguisuga…-rispose in chiaro tono ironico il licantropo – ma posso fare di
meglio…e sono certo che anche tu puoi…-spinse la sua arma in avanti,
costringendo il suo avversario ad arretrare, anche se di poco. Il vampiro non si mosse, tornò
a sorridere in quel suo solito modo enigmatico –potrei certo…ma mi sto
divertendo così tanto, perché interrompere una cosa bella battaglia?- fece
per alzare di nuovo la sua arma e riprendere quel duello, quando la mano
disarmata portata avanti dal licantropo lo fermò. -fermo!- gli intimò. La cosa
strana nel suo tono di voce non vi erano ne disprezzo ne odio. -ma…- fece per ribattere
qualcosa di molto poco gentile, quando venne ancora zittito da un cenno di
mano del licantropo. Assurdo, sembrava quasi una
scena comica, un licantropo che interrompeva un duello per chissà che cosa! Il mannaro socchiuse appena
gli occhi, annusando per qualche secondo l’aria…poi rinfoderò la spada,
portando le azzurre iridi di nuovo in quelle del suo avversario –sta per
sorgere il sole…-disse semplicemente –sta salendo l’aria del mattino…- Andrew rimase interdetto. Che stava facendo quel
mannaro?? Aveva rinfoderato la sua arma
ed ora lo guardava come se non avesse intenzione di attaccarlo –e allora? Ma
si può sapere che ti prende? Dovresti approfittare di questo mio svantaggio e
attaccarmi!-adesso stava iniziando a perdere la pazienza. Il licantropo scrollò appena
le spalle- non ho dubbi sul fatto che un vampiro come te lo avrebbe fatto…ma
come hai detto tu questa battaglia è troppo bella per essere interrotta…no?-
sfoderò un sorriso che aveva quasi un che di malizioso –vattene forza…e vedi
di non farti ammazzare…quello è un onore che spetta solo a me…- Andrew rimase di stucco per
qualche attimo. Voleva ribattere qualcosa ma
non sapeva nemmeno da dove iniziare…il licantropo aveva ragione, mancava
pochissimo al sorgere del sole e doveva sbrigarsi…e poi c’era Leika. Senza dire niente rinfoderò a
sua volta la sua arma e si avvicinò di corsa all’amico svenuto a
terra…svenuto, ma ancora vivo, sentiva ancora pulsare il legame di sangue che
li univa. Con una leggera pressione della braccia lo tirò su e se lo issò
sulle spalle…poi si voltò verso il licantropo, indeciso se andare o se
rimanere ancora; ora che non stavano combattendo il suo unico desiderio
pareva quello di prenderlo e portarlo con se, farlo suo in ogni modo…con il
sangue, con la mente, con il corpo. Si diede mentalmente del
cretino…non poteva invaghirsi così di un nemico. -arrivederci…-disse
semplicemente. Poi senza più voltarsi, iniziò a correre verso il castello con
il compagno d’arme sulle spalle…fino a quando non sparì nel bosco sentì lo sguardo
del mannaro su di se per tutto il tempo, e grande fu lo sforzo di trattenersi
dal voltarsi verso di lui. Presto il giorno sarebbe
giunto e lui doveva curare Leika. Ci avrebbe pensato poi lui a
fargli dimenticare tutto quello che era successo. *-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-* Ed ecco il terzo capitolo
della nostra avventura scritto in tempi record *___* Mi sto proprio divertendo a
fare il continuo, si si *__* TifaWow Guerra
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