La Guerra Eterna

Parte II

di I 4 dell’Apocalisse

 

 

Prologo-Alexander.

 

Era notte nel casato. Era notte nel regno di Anaboth.

La luna splendeva alta nel cielo e si specchiava nel lago, quel lago tanto conteso sia dagli uomini di Yreth, sia da quelli di Luxonta.

 

Alexander giaceva a terra, silente, nel contemplare quella luna alta e piena. Il rumore della natura cullava i suoi sentimenti, misti tra tranquillità e serenità, ma con i sensi sempre allerta. Lui, una delle guardie del conte Hans Greynd, era uno degli uomini più stimati e anche uno dei più ricchi, nonostante la sua giovanissima età. Tutto sembrava, ma non una guardia quella notte... era vestito come un semplice ragazzo poco più che adolescente...pantaloni ambrati, lunghi, ed una casacca color panna, legata al collo con dei lacci di pelle marrone. Gli occhi azzurri brillavano al chiaror della Luna, mentre i capelli biondi erano scossi appena dalla leggera brezza della sera. Un posto così calmo e tranquillo che sembra fargli dimenticare la guerra in corso.

 

Ma la pace venne così turbata. Dei rumori alle sue spalle, che hanno fanno destare la guardia dalla sua pozione orizzontale. Si alzò di scatto, mentre un senso di agitazione lo scosse con determinazione.

 

-chi va là?- urlò non curante del pericolo. Il cuore che gli batteva a mille nel petto. Non é come in guerra, qui non se lo aspettava proprio...Si era preparato con arma in pugno e gambe divaricate. Un lungo sospiro prima di avanzare di qualche passo. E la figura si é palesata ai suoi occhi, cadendo a terra con un tonfo secco.

 

-vampiri...- mormorò solamente, tremando, come in preda ad un attacco epilettico, per poi cessare. Il corpo, interamente sporco di sangue, lacerato da tante ferite, graffi e contusioni. E tanto sangue che sgorgava... quella figura, scosse l'animo della giovane guardia. Uno spettacolo raccapricciante, anche per lui che era abituato a vedere cadaveri in guerra, ma in quelle condizioni mai. Il ragazzo alla fine sbiancò e si accascio appena a terra, sorretto dalla sua spada. Si avvicinò a quella figura, cercando di vedere se ancora qualcosa si poteva salvare. Ma nulla. Il battito era assente. Le due dita che toccarono il polso, erano sporche si sangue. Lo osservò, vischioso.

 

Qualche passo viene ancora udito alle sue spalle. Si alzò repentino in piedi, ma non era stato abbastanza veloce. Un colpo secco, in pieno collo, lo fece cadere a terra. Svenuto.

 

Due lycan. Uno di questi si avvicinò a lui. E lo morse, senza alcun ritegno. Dopodiché lo prese sulle spalle. -il conte sarà contento- mormora uno di loro, mentre l'altro ghigna malefico. I due cominciarono ad avviarsi al castello...Senza più fiatare.

 

 

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Il conte Hans passeggiava per la sua stanza da letto, forse un po in apprensione per la missione che aveva affidato a tre dei suoi uomini piu giovani...da poco erano stati trasformati e questa era una prova per mettere alla prova i loro poteri e la loro forza. Era anche agitato, perché voleva a tutti i costi mettere mano sulla Guardia migliore del castello.

Lo sguardo del conte vagava dal cancello del castello al bosco della fata d'inverno, Desideria. Una sorta di leggenda che si tramanda da ancora prima della sua nascita... Stava per allontanarsi dalla finestra, quando vede due degli uomini varcare la soglia del cancello, recando in braccio un fagotto. Segno che il loro compito era stavo svolto.

Non si curò di svestirsi dagli armamenti bellici, si diresse a gran velocità verso la porta della stanza, e poi verso le scale del castello, che scese a due gradini alla volta, facendo un gran baccano per via della sua armatura completa che ondeggiava scendendo le scale.

Con un gesto veloce raggiunse in fretta le segrete... sentiva in se un enorme emozione, provocata dalla riuscita della missione, ma anche dal fatto che gli avevano portato la persona che voleva avere per se. Alexander. Una guardia, la migliore, nel suo esercito di bestie...

attraversò il corridoio delle celle, con estrema velocità, poi si diresse alla stanza delle torture, da dove proveniva l'odore di umano. I due lycan, sbatterono con poca grazia il ragazzino a terra, mentre il conte varcò la soglia della stanza.

 

-legatelo ai ceppi- tuonò il conte verso i due sottoposti, che in fretta, presero il ragazzino e lo ammanettarono ai ceppi. Cresceva la voglia nel conte, la voglia di averlo tutto per se. i lycan erano ignari del desiderio del conte, pensava che lo volesse solo per un sadico divertimento, che avviene spesso con i prigionieri.

 

-é stato morso...- mormora uno di loro, finendo di ammanettarlo e scansandosi da quella figura...cosi come il suo compagno. il conte slacciò la sua armatura, rimanendo in pantaloni e basta. il petto nudo e muscoloso... l'armatura cadde a terra, producendo un tonfo secco.

 

-lasciateci- ordinò infine il conte, facendo scricchiolare le ossa delle sue mani. Non voleva far sapere a tutti cosa voleva farne di Alexander. I due lycan si inchinarono e si allontanarono dalla stanza, seguiti a ruota dal conte, che decise di chiudere a chiave la stanza.

Il ragazzino era ancora svenuto, il colpo del lycan era proprio andato a buon fine... il conte, si avvicinò poi al ragazzo, osservandolo molto bene, con lo sguardo di chi ha una voglia matta di vederlo nudo. E infatti é quello che voleva... gli strappò di dosso i vestiti, con foga, eccitato da quella visione. Il ragazzino si svegliò, appena, un po’ ancora frastornato dal colpo del lycan. il conte intanto, stava esplodendo di desiderio, davanti a lui... non ce la fece più. si abbassò i pantaloni, e andò a cercare il corpo del ragazzino. Ecco cosa voleva infine il conte. E la notte era solo all'inizio...

 

 

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bhe, ecco che anche l'apocalisse Morte ha scritto u.u

 

spero vi piaccia, non sono molto brava a scrivere le ficcine, questa é in pratica la mia prima fic, anche se in condivisione con Guerra XD

 

 

Cri

Morte