Inizia un nuovo
capitolo, si scoprono cose nuove, l'autrice si fa odiare ulteriormente per
la sua incompetenza nello scrivere....
.
La Guerra
del Magnamund
parte IV
di
Nae
Giorni... quattro
miseri giorni di viaggio, e così tante cose erano successe...
Erano di nuovo in sella, pronti per una nuova giornata di cammino, che
avrebbe dovuto portarli molto vicini alla città di Karvas. Nei loro piani,
si sarebbero accampati a qualche ora di distanza, attendendo il tramonto,
per poi arrivare all'accampamento di cui aveva parlato Lyna. Così,
avrebbero potuto evitare fastidiose sentinelle di Takato e simili intoppi.
Purtroppo, una sosta non prevista aveva fatto perdere loro del tempo
prezioso.
D'altra parte però, non era stato un inutile spreco: ciò che avevano
scoperto durante quel breve lasso di tempo valeva bene un piccolo ritardo
sulla tabella di marcia.
Soprattutto per Hanamichi e per Kaede.
---------------- flash back
I più
cavalcavano in silenzio, mentre il chiacchiericcio di Lyna e Neerye impediva
a Kaede di assopirsi in sella.
Abbastanza indispettito, il ragazzo stava ascoltando distrattamente i loro
discorsi, quasi ipnotizzato dall'alternarsi di luci ed ombre che i raggi del
sole creavano colpendo i rami degli alberi sopra di loro.
La
maga aveva appena chiesto a Neerye dei loro nomi, che con il trambusto del
giorno prima non era stata in grado di memorizzare.
La
mezza elfa si accinse a rispondere, con il suo abituale tono allegro e
scherzoso.
-Allora, io sono Neerye, molto lieta. Poi quei due brutti ceffi con cui hai
già parlato ieri si chiamano Hanamichi (quello con i capelli rossi), e
Hisashi..-
-Sì... Ehm, simpatici...- rispose l'altra, assecondando Neerye, che
evidentemente voleva prendere un po' in giro i compagni.
-SENTITE VOI DUE!!!- urlarono loro girandosi con sguardo omicida.
<Cielo, ma quanto urla?!? Hana, non strillare in questa maniera.. ci sono
già queste due che fanno un casino terribile, ed io voglio dormire.. per
quanto la tua voce sia più gradevole delle loro...>
-Non
sono sempre così, tranquilla... a volte peggio- sussurrò Neerye, dopo aver
fatto una linguaccia ai suoi due amici. Sembrava davvero felice, di poter
rompere così la tensione... tutto sommato, nemmeno per Kaede in fondo la
cosa era così spiacevole... e poi, sentire il rossino che borbottava senza
sosta le sue proclamazioni di grandezza, era sempre divertente. Se le diceva
ad un altro, però. Se parlava con lui, era solo snervante...
-Bene, fantastico! Se penso che voi dovrete salvare Karvas mi sento male-
disse Lyna ridacchiando.
-TZE!-
commento identico da parte dei due poveri guerrieri, che avanzarono
indispettiti.
Le
due ragazze intanto continuarono imperterrite, sfogando in quelle
chiacchiere futili l'ansia per ciò che le aspettava.
E
tutto il gruppo ne traeva giovamento, almeno agli occhi del ragazzo definito
superficialmente "disinteressato".
-Poi,
quel ragazzo circondato da un alone di gelo è Kaede, e credo che sarà
mooolto difficile farne la conoscenza...-
Non
si preoccupò nemmeno di girarsi, emise semplicemente un verso che poteva
voler dire tutto e niente.
-Hn...-
Sarebbe stato meglio un silenzio davvero gelido, tanto per accontentarle, ma
preferì "sorprenderle" con una manifestazione di attenzione. E poi, sapeva
che Neerye lo conosceva abbastanza da sapere com'era in realtà. Questi
scherzi non lo disturbavano più, oramai si era abituato. E
rassegnato.(^_______^ Hi, hi, hi!! Si è rassegnato, lui… ndEiko)
-HEY!
Però ha risposto, vuol dire che è vivo! Magari si scongela!-
Fu la
volta di Neerye di sghignazzare. Si erano subito sentite a loro agio
insieme, era più che evidente... forse perché, ragazze immerse in un mondo
di dominio quasi esclusivamente maschile, avevano avuto esperienze molto
simili...
-Cielo, non farmi ridere così... dunque, quel bell'uomo con i capelli in
quella posa impossibile è Akira, Cavaliere di Ruanon-
Akira
si voltò con sguardo meravigliato, prima di scoppiare in una fragorosa
risata.
-Prima o poi dovranno spiegarmi cos'hanno di male i miei capelli...- disse,
prima di riprendere a parlare con il ragazzo affianco a lui.
-Non
passa inosservato, certo... ma almeno sa stare agli scherzi, LUI!- aggiunse
Lyna, scoccando un ulteriore frecciatina ai due offesissimi ragazzi di
prima, che risposero con un grugnito piccato.
Kaede
sospirò. Un'altra attaccabrighe nella compagnia... sarebbero mai
cresciuti?!?
-E
quello con cui sta parlando?- continuò con un tono malizioso, rivolgendo un
sogghigno tutto privato a Neerye, che intanto avvampò.
-Quello è Yohei... è il mago che ti ha curato la spalla-
<O-oh!
Anche lei lo ha capito, bene! Lo sapevo io che nonostante Neerye si ostini a
dire di non essere interessata a nessuno...>
Lyna
nel frattempo fece un sorrisino vittorioso.
-E
poi quello che guida il gruppo è Ryota, esploratore numero uno del
Magnamund- aggiunse Neerye velocemente, mentre Ryota si voltò per
ringraziare, indirizzando un sorrisetto di scherno verso Hisashi e Hanamichi,
che lo fulminarono con gli occhi, gridando improperi vari al suo indirizzo.
<E'
stata rapida a cambiare argomento... mi ricorda me, quando il solo pensiero
di Hana mi faceva venire voglia di sbattere la testa contro il muro...
Sentimenti. Per qualcuno. Per un ragazzo... Il mio cuore che accelerava a
pensarlo, sentirlo, vederlo, toccarlo. Pensarlo, ricordando i suoi insulti.
Sentirlo, mentre gridava al mondo il suo odio per me. Vederlo, mentre
trattava con dolcezza sprecata una ragazza da niente. Toccarlo, mentre
facevamo a pugni. Abbastanza da disperarsi un po'...>
-Grazie, ho capito...-
Restarono in silenzio per un po', osservando lo svilupparsi della situazione
cui avevano dato inizio.
Le
ragazze si godettero gli scontri verbali dei ragazzi: i vaneggiamenti di
Hanamichi, Hisashi e Ryota che si trovavano d'accordo nel deriderlo,
tentando di farlo tornare con i piedi per terra, e poi di nuovo Hisashi e
Ryota che si fissavano truci, il tutto intervallato dagli -idiota- di Kaede,
la maggior parte rivolti al suo ragazzo, ma non solo a lui, le risate di
Akira, i sospiri rassegnati di Yohei...
-Posso chiederti una cosa?- riprese Neerye, dopo qualche altro istante di
silenzio.
-Certo che sì-
-Come
hai fatto a battere venti Vorka da sola?!? E' da ieri che mi gira in
testa...-
Oh,
ecco che ora il discorso diveniva interessante... Kaede prestò maggiore
attenzione al discorso, attendendo la risposta, che incuriosiva pure lui.
-Con
un incantesimo molto utile...- rispose, con un sorriso di chi si immaginava
cosa quella frase dovesse suscitare in chi come lei esercitava una qualche
arte magica.
-Quale?!?-
Appunto. Curiosità quasi morbosa.
Yohei
alla parola "incantesimo" si avvicinò, trascinandosi dietro anche Akira.
Deformazione professionale probabilmente. Quanto a Neerye, era già che
pendeva dalle sue labbra...
-Se
volete ve la mostro, se non vi dispiace perdere tempo...-
-Sarebbe magnifico!-
Ok,
non lo dimostrava. Non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Tentava di
negarlo persino a se stesso, evitando il pensiero. Ma anche lui, Kaede, era
curioso. E voleva vederlo, questo incantesimo...
Adesso Lyna era al centro dell'attenzione, circondata da facce impazienti.
Tutti, chi per un motivo, chi per l'altro, volevano finalmente capire come
quella ragazza fosse riuscita da sola a sgominare una banda simile di
nemici.
-Ok,
però allontanatevi un po'...-
I
presenti fecero spazio attorno a Lyna, che si schiarì la voce.
A
Kaede sembrava palesemente imbarazzata.
-Dunque... sappiate che non è quella gran cosa che pensate...-
Scese
da cavallo, allontanandosi di qualche altro passo.
Si
spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, prima di respirare
profondamente.
-E'
un incantesimo del fuoco, ma diverso dagli spiriti che evoca Neerye.. vero
che usi la magia spirituale? O mi sono sbagliata?-
-No,
è giusto...- e lei come faceva a saperlo?!? Sempre più interessante.
Il
ragazzo non si perse certo gli sguardi che i due maghi lanciarono a Lyna...
Comunque non ebbe granché tempo per starci a riflettere. Lyna posizionò le
mani davanti a se, i palmi rivolti l'uno verso l'altro, e distanziati di una
ventina di centimetri.
E
iniziò a parlare.
-Invoco
la fonte di tutti i poteri...-
Una
formula sconosciuta, pronunciata con una voce bassa e concentrata, mentre
tra le mani di Lyna apparve improvvisamente una luce innaturale che lo
obbligò a distogliere lo sguardo per qualche attimo.
Luce
diversa da quella delle magie di Neerye, che invocavano gli spiriti
dominatori degli elementi... era più... brillante. E aveva qualcosa di
diverso, che catturava l'attenzione.
-...la
fiamma rossa che non si spegne mai...-
La
luce mutò forma, concentrandosi in una sfera, che iniziò ad assumere
un'intensa colorazione rossa. Ed era un rosso che variava di momento in
momento, rilucendo di sfumature cromatiche che ammaliavano.
Come
ammaliava la sua voce, mentre recitava quelle formule che trasmettevano
forza ad ogni sillaba.
-...cuore
di Nexos!-
La
sfera sembrò pulsare, di un colore talmente intenso e vivo da fare quasi
male alla vista. Lyna aprì gli occhi, le iridi ora scintillanti d'oro
purissimo, incandescente, e con un ampio e fluido gesto della mano sciolse
l'incantesimo, mentre la sfera con un sibilo svanì davanti a loro.
-Soddisfatti?- la voce era ora tornata scherzosa, mentre un largo sorriso le
illuminava il viso.
Per
quanto riguarda gli altri, chiedere se erano soddisfatti non era la cosa
migliore da fare: parlare andava oltre le loro possibilità. Lo stupore,
presente in ciascuno di loro, era ovviamente maggiore in Yohei e Neerye, che
conoscevano abbastanza le arti magiche da sapere che quell'incantesimo era
qualcosa di sconosciuto ai più, comprese sia le scuole magiche più rinomate
e famose, sia loro stessi.
Ma
questo non fu niente, in confronto a ciò che accadde da lì a poco.
Lyna
stava per dire qualcosa, ma si bloccò.
Seguendo il suo sguardo, Kaede e gli altri si resero conto di cosa aveva
risvegliato il suo interesse.
Nessuno lo aveva notato prima, troppo presi dallo stupore suscitato da
quell'incantesimo, ma dal fodero della spada che Hanamichi portava sulla
schiena stava filtrando una luce rossa e intensa, simile a quella che tra le
mani della maga si era concentrata in quella sfera di energia pura.
Kaede
fissò come in trance, Lyna, che si avvicinava lentamente, lo sguardo fisso
oltre la schiena del ragazzo.
-Flaim...- mormorò, flebilmente, e la luce vibrò immediatamente, aumentando
d'intensità, come rispondendo ad un richiamo.
Lei
si era fermata a pochi passi da Hanamichi.
-Estrai la spada!- esclamò, con voce emozionata.
Lo
stupore nel frattempo cresceva esponenzialmente.
Ma
Lyna sembrava non accorgersene, persa a fissare la spada che adesso il
guerriero stringeva in mano, leggendone le iscrizioni incise sulla lama.
Gli
altri non capivano bene perché a Lyna stessero brillando gli occhi, ma si
trattennero dal fare domande, stupiti e incuriositi dal comportamento
misterioso che la maga teneva.
L'urlo di gioia di Lyna li fece sussultare, mentre lei si rivolgeva ad uno
stupefatto e smarrito Hanamichi, che la guardava come se fosse pazza.
-Hai
idea di cosa tieni tra le mani in questo momento?!?- disse, con voce
tremante per l'emozione.
-N..no.. cioè, la mia spada...- tentò il ragazzo, scendendo da cavallo per
farsi più vicino ad una gongolante Lyna.
Lei
prese fiato, preparandosi a una complicata spiegazione.
Anche
Kaede scese, e si fece più vicino ad Hanamichi, ufficialmente per vedere
meglio la spada.
Intanto però, gli cinse discretamente la vita con un braccio.
-I
particolari posso darteli dopo, ma sappi che questa spada è niente di meno
che Flaim!-
-Ehm...- Hanamichi aveva lo sguardo fisso e inespressivo su di lei, indeciso
se parlare o meno.
-Cosa
sarebbe questa "Flaim"???- disse finalmente, con voce incerta.
E la
spada, a quella parola, sembrò quasi incendiarsi.
Fu un
attimo di luce intensissima, che rischiarò la zona circostante di un buon
tratto, illuminando le zone all'ombra degli alberi.
I
guerrieri non ebbero il tempo di stupirsi, che un lampo di luce azzurra si
sovrappose per un attimo alla prima luce.
Lyna
lanciò un'esclamazione di gioia, ed esaltazione, girandosi verso Kaede.
Il
lampo era partito dal fodero della sua spada, e anche lui fu obbligato a
sguainarla.
Oramai, nessuno capiva più niente, la situazione era degenerata
completamente, ed era Lyna l'unica dalla quale potevano aspettarsi qualche
chiarimento.
Lei
li guardò in viso, tornando seria.
-Queste due spade, hanno in loro dei poteri straordinari, che nemmeno vi
immaginate... e credo, anzi ne sono certa, che finalmente sia giunto il
tempo...-
-Che
tempo?- aveva chiesto Neerye.
-"Verrà il tempo in cui le quattro Entità Supreme troveranno finalmente
quattro uomini degni di essere il loro braccio sulla terra... verrà il tempo
in cui la pace tra le creature si ristabilirà..." questa è una profezia,
narrata in una leggenda che ha le sue radici nella notte dei tempi...
ascoltatemi: voi siete due di quegli uomini, sono sicura!E' vostro dovere
accettare quello che siete. Ora, potreste avere sulle spalle il futuro di
migliaia di vite. Mi capite?-
Lungo
tutto il discorso, la voce di Lyna era cresciuta sempre di più, fino quasi
ad urlare.
Hanamichi e Kaede si scambiarono un'occhiata smarrita, prima di tornare a
fissare Lyna, e poi le loro spade.
-Icerias...- mormorò Kaede, e come prima, una forte luce azzurra si
sprigionò dall'arma che impugnava.
-Esatto! La spada del ghiaccio, Icerias. E la spada del fuoco, Flaim. La
loro vera forza, è sigillata da tempo immemorabile. Ma ora, grazie a voi, e
grazie alla mia magia, possono ritornare all'antica potenza, se voi
accetterete di farvi carico delle responsabilità che questo comporta-
Un
silenzio surreale scese attorno a loro.
I
loro amici non parlavano, quasi non respiravano, per non fare rumore.
Non
un verso animale si sentiva. Come se anche loro avessero percepito la
portata di ciò che stava per accadere.
L'unico rumore che non erano in grado di dominare, era il battito dei loro
cuori. Che martellavano nei petti, sincronizzati, mentre le loro menti vuote
impedivano loro di ragionare con freddezza.
Un
grido dal loro cuore risuonava ininterrottamente alle loro orecchie. Il loro
sangue correva nelle vene, ruggendo le stesse parole che facevano vibrare
ogni fibra del loro essere.
Come
se una verità ovvia ma dimenticata fosse stata riportata alle loro menti.
Stretti in una morsa di ansia e impazienza, annuirono, quasi senza
rendersene conto.
Lyna
sorrise impercettibilmente, prima di fare cenno agli altri di allontanarsi.
Toccò
con le mani la lama di entrambe le spade, sfiorandone le iscrizioni incise.
Poi,
la sua voce iniziò a recitare la formula che doveva manifestare la vera
natura di quelle armi.
-Flaim,
spada forgiata con l'incandescente lava dei vulcani sacri a Pharalis...-
Un
turbine di fuoco, dapprima timido, ma che poi crebbe via via sempre più,
avvolse il ragazzo più alto, mentre un lieve crepitio faceva da sfondo alle
parole che Lyna pronunciava.
-Icerias,
spada forgiata con l'eterna neve delle montagne sacre ad Oaive...-
Raffiche di neve gelida si scontrarono con il fuoco, dando vita ad uno
scontro tra forze opposte ed equivalenti, che non avrebbe mai potuto avere
né vincitori né vinti.
-...
nel nome di Nexos, manifestate la vostra vera natura...-
Hanamichi era quasi completamente nascosto dalle fiamme. I suoi capelli
rossi si confondevano a tratti tra il fuoco, rilucendo di sfumature
brillanti.
Kaede
risaltava in quel trasparente chiarore, mentre frammenti di ghiaccio gli
guizzavano attorno, senza mai ferirlo, come l'altro non era mai bruciato
dalle fiamme.
-...Scissione
del sigillo sacro!-
Fu
quasi un'esplosione di luce, mentre ghiaccio e fuoco si mescolavano,
annullandosi vicendevolmente, avvolgendo i due ragazzi in un unico luminoso
abbraccio.
Poi,
bruscamente come era apparsa, la luce svanì.
---------------- fine flash back
**************************
La
quiete del bosco faceva loro da contorno, e, in quei pochi minuti che
separano il giorno dalla notte, il cielo si tingeva di colori intensi.
Mentre il sole scompariva dietro l'orizzonte, oramai una linea infuocata, in
lontananza, stagliato contro l'ultima luce morente, maestoso e inquietante
insieme, stava il castello di Karvas.
In
realtà se ne potevano scorgere soltanto alcune delle torri più alte, che
sembravano ergersi dallo stesso bosco.
In
quello scenario, i guerrieri sedevano in circolo, attendendo il buio per
giungere con maggior tranquillità alla prima tappa del loro viaggio.
-Presumo che io vi debba qualche spiegazione...- mormorò Lyna, fissando il
cielo sanguigno con occhi che ne riflettevano la luce, tristi e assorti in
dolorosi pensieri.
Si
riscosse, con un sorriso, guardando i suoi nuovi compagni di viaggio, e
attendendo.
-Credo di aver già sentito il termine "Nexos", ma non riesco a ricordare
dove...- disse Yohei, osservandola con interesse professionale.
Il
sorriso della ragazza si ampliò.
-Beh,
si vede che sei informato... comunque te lo spiego volentieri, e poi questo
discorso mi porta anche a parlare delle spade sacre... - prese fiato,
chiudendo gli occhi e richiamando lontani ricordi.
-Tenterò di semplificare le cose, anche se secoli di storia non possono
essere ridotti in poche frasi... allora, "Nexos" rappresenta il principio
grazie al quale tutto esiste, colui che porta l'armonia nel mondo.
Il
culto di Nexos è una specie di religione, ma Nexos in sé non è una vera e
propria divinità, semmai un qualcosa di astratto e di indefinibile, che
rappresenta una regola alla quale ispirarsi, un concetto, una filosofia di
vita, insomma.-
Le
espressioni vacue che vide attorno a sé, le suggerirono di portare il
discorso su binari meno teorici e più interessanti, almeno per guerrieri
come loro. Sospirò.
-Insomma, mi sa che non ve ne può fregare di meno... comunque, la magia che
uso io deriva da questa concezione del mondo, e prende forza dagli equilibri
naturali. Dovunque ci sia una contrapposizione di forze opposte, il Nexos
crea l'armonia. Contemporaneamente però può anche essere considerata come
una magia sacra, perché fa uso di formule e riti che sono praticamente
indispensabili, molto più che in altri generi di magie.
Anche
qui, come nello spiritismo, ci sono quattro incantesimi di base, gli
elementi che reggono il nostro mondo. Quello che avete visto prima era
l'incantesimo del fuoco , il "cuore di Nexos". L'acqua è considerata il suo
sangue, l'aria il suo respiro, e la terra la sua carne. Affascinante, no?-
Lyna
non riusciva a capire il perché delle espressioni addormentate degli
spadaccini... con suo enorme sollievo, almeno Yohei e Neerye erano piuttosto
interessati alle sue parole.
-Mi
pare che voi le chiamiate "arti della lingua antica", o "arcaica", o chissà
mai cos...-
-OH
SANTO CIELO!!!-
-...
a?!? MA VI PARE IL CAS... calma... vi pare il caso di urlare così?!? Neerye,
Yohei, si può sapere che vi è preso?!?-
Yohei
era scattato in piedi, gli occhi sgranati e scintillanti, mentre la ragazza
aveva spalancato la bocca, incredula.
-Le... le arti della lingua perduta... oh mamma... lingua perduta...-
mormorò, in trance.
-Ma,
ma... saranno al massimo tre o quattro persone, in tutto il globo, capaci di
controllare in modo completo quegli incantesimi...- balbettò il mago.
-EEh,
non esageriamo... siamo almeno una decina, io però sono dell'ultima
generazione, cioè sono la più giovane... ma non la più brava, purtroppo, il
mio maestro mi supera (solo lui, però)... bah, non sono neanche stata capace
di annullare un blocco... ma via, stavamo parlando di altro, su, su, non
guardatemi come se fossi chissà che stranezza, che mi mettete in
imbarazzo... sedetevi, dai...-
Naturalmente, i loro compagni non capivano la ragione di tutto quello
stupore. Calmati i due amici e colleghi, Lyna riprese a parlare, raccontando
una leggenda del passato.
-Uff...
allora, secoli or sono questa terra, dall'odierno Siyen fino alla parte più
meridionale del Sommerlund, faceva parte di un unico regno, il reame di
Kasthoull.
A
quel tempo in queste terre vigevano l'ordine e l'armonia (forse ho usato un
po' troppo questa parola), e i suoi abitanti vivevano nel rispetto delle
leggi della natura.
Insomma, tempi abbastanza diversi da adesso, direi.
Tutte
le creature, uomini, elfi, eccetera, erano uniti sotto un unico sovrano.
Il
sole splendeva, gli uccelli cinguettavano, gli esseri viventi non
conoscevano l'odio e la violenza e tutti si volevano un gran bene. Bei
vecchi tempi!
Tutto
questo durò fino a quando non salì al trono Aln-Sherimal, un Supremo Maestro
di Nexos. Ma non fu per colpa sua, che le cose cambiarono: difatti, durante
il suo regno, un popolo sconosciuto giunse a minacciare la pace di Kasthoull.
Erano
esseri crudeli, che conoscevano come unico stile di vita il saccheggio e la
distruzione.
Non
avevano fede in Nexos, e questo di per sé non sarebbe granché grave, nemmeno
voi ci credete, ma il punto era che loro non credevano in niente! Non c'era
niente, che potesse insegnare loro il rispetto per gli altri popoli, e
questo sembra che si notasse benissimo...
Il
loro arrivo insanguinò le terre del regno, dato che gli uomini non erano
capaci di far fronte ad una minaccia del genere.
Si
racconta che Aln-Sherimal, per trovare una soluzione, si ritirò per quattro
notti nel Tempio di Nexos dove era stato istruito da ragazzo. Tra quelle
antiche pietre, impregnate di forza e saggezza, non fece altro che pregare
Nexos per avere una specie di illuminazione.
Non
ho idea di che illuminazione gli servisse, ma evidentemente arrivò quella
giusta, perché, quando egli uscì da quel luogo sacro, aveva in mano una
spada.-
Lyna
sorrise tra sé. Ora erano tutti attenti, persino Kaede si era risvegliato
dal suo torpore e le stava concedendo un minimo d'attenzione. Non era tanto
schifosa come narratrice...
-Precisamente, questa spada- aggiunse, indicando l'arma che portava alla
cintura -Valiance, la spada sacra-
Fingendo di ignorare gli occhi sgranati dei suoi compagni, proseguì con il
racconto.
-Però, egli aveva bisogno di aiuto, per sconfiggere quell'orda di invasori.
Per
cui, gli venne la bella idea di rifare lo stesso scherzetto delle spade
altre quattro volte, consacrandone ciascuna ad una diversa manifestazione
del Nexos e ad un diverso elemento: Pharalis, il coraggio, per il fuoco;
Meyth, la giustizia, per la terra; Lifyas, la speranza, per l'aria; e Oaive,
la verità, per l'acqua.
Le
armi che ottenne andarono ai suoi figli, e così vennero create Flaim, che
tieni in mano tu, Hana; Icerias, che in realtà è una delle due forme della
spada dell'acqua, ed è quella che è toccata a te, Kaede... Kaede?? Ma sta
dormendo o finge? Ah, sei sveglio... beh, credo di avervi detto tutto.
Altrimenti, se avete domande...-
Qualche secondo di silenzio, poi...
-Come
hai fatto a sapere della nostra missione?-
-Perchè hai tu quella spada?-
-E le
altre due armi chi le ha?-
-Perchè la spada dell'acqua ha due forme? E che vuol dire?-
-Cosa
vuol dire che "non sei riuscita ad annullare un blocco"?-
-E
cosa successe dopo?-
-E...-
Lyna
spalancò gli occhi, guardandosi attorno terrorizzata.
Kaede
rimase in disparte, guardando divertito la scena, mentre gli altri la
accerchiavano, e le loro voci si sovrapponevano in una confusione generale.
-Calma.. calma, ho detto... insomma... SILENZIO!!!- ruggì lei, una venuzza
che pulsava pericolosamente sulla fronte.
Si
azzittirono di colpo.
-Ehm,
dunque...- sorrise, notando come con le buone maniere tutto fosse più
semplice -questa spada veniva custodita nel Tempio dove sono stata istruita,
nel continente a sud-ovest di qui, e siccome ero la migliore dopo il Grande
Maestro Anziano, e oramai l'ordine era quasi sciolto a causa del
disinteresse generale per una magia così difficile da imparare, il mio
maestro decise di affidarmela e mi raccomandò di farne buon uso...-
-Quindi tu sei di un altro continente?!?- esclamò Hanamichi.
-Che
ordine?- chiese Akira.
-Uno
alla volta! Sì, sono nata nel continente di Luzev, precisamente nella città
di Allania... una bellissima città, nei cui dintorni c'era questo Tempio,
uno dei pochi luoghi dove si poteva ricevere un'istruzione maggiore, così i
miei genitori mi hanno mandato lì e, viste le mie capacità, ho studiato e
appreso le tecniche magiche del Nexos, e sono entrata nell'ordine dei Falchi
del Deserto, che praticamente è un ordine di Cavalieri che hanno completato
i quattro Cerchi di Sapienza del Nexos, ovvero le quattro magie di base di
cui vi ho parlato prima- rispose, con un sorriso.
-Aspetta, quindi tu saresti un cavaliere???- esclamò Hisashi, sgranando gli
occhi.
-In
teoria... l'unica donna mai entrata nell'ordine, grazie all'alto grado che
ho raggiunto durante l'addestramento al Tempio, anche se non è che in realtà
conti molto, visti i pochissimi Maestri delle Arti del Nexos oggi esistenti.
Comunque sono in assoluto la più giovane appartenente all'ordine, dalla
fondazione ad oggi-
Li
osservò con sguardo fiero, gustandosi la sorpresa che aveva suscitato in
loro.
-Parlando d'altro, ho saputo della vostra missione perché altri occhi hanno
visto per me...- disse con un sorriso.
-Che
occhi? Cosa intendi?-
Lyna
non rispose subito, ma alzò gli occhi al cielo, emettendo un richiamo
stridulo e modulato, che ricevette come risposta un verso simile, prima che
un lampo marrone scuro le saettasse vicino, posandosi poi sul braccio
alzato.
-E'
stato Valis, il mio falco, a riferirmi che c'era una speranza per Karvas, e
che Karvas a sua volta avrebbe potuto essere una speranza per il Magnamund...-
mormorò, accarezzando piano le piume della testa del volatile, che la
lasciava fare, guardando con occhi attenti e indagatori le persone attorno a
lui.
Ad un
suo cenno riprese il volo, sollevandosi lentamente e scomparendo nel bosco
con eleganza. Lyna sorrise.
-Comunque, per rispondere alle altre domande... le altre due spade,
Windstorm ed Ephrem (rispettivamente dell'aria e della terra), sono in
possesso di due persone che non conoscete, ma che incontrerete presto...
molto presto...- mormorò cambiando espressione, e divenendo assorta e
pensosa.
-Sì
sì ok, ma CHI SONO?- strepitò Hanamichi, accigliato.
-Non
è importante per voi saperlo ora- aggiunse decisa, facendo intendere che
sull'argomento non avrebbe detto altro.
-Per
quanto riguarda Icerias, i particolari li darò solamente a Kaede, se e
quando lui vorrà. Non posso divulgare informazioni del genere, a persone che
non siano il legittimo proprietario dell'arma. Mi dispiace, ma è una delle
regole dell'ordine. Se vorrà, sarà lui stesso a dirvelo-
-Uffa, ma non ci puoi proprio spiegare niente?- piagnucolarono Ryota,
Hisashi ed Akira, mentre Hanamichi si rilassava, sicuro di venire prima o
poi informato dal diretto interessato in persona.
-No,
mi dispiace, ho già detto troppo... cambiando argomento: il fatto del blocco
è una cosa abbastanza fastidiosa... non ho aspettato di arrivare
all'accampamento per togliere i sigilli alle spade, perché lì non sarei
stata in grado di usare i miei poteri. Quelle carogne dei sacerdoti di
Karvas, approfittando dell'immeritata fiducia che nutrivo per loro, mi hanno
sigillato i poteri con un incantesimo di restrizione, anche se limitato alla
sola zona vicina al castello. E non ce l'avrebbero mai fatta con i miei
poteri allo stato normale, così mi hanno drogata per avere via libera!
Questo mentre Maki cadeva prigioniero di Takato. Se non fosse stato per dei
coraggiosi Cavalieri, ci sarei anch'io, nelle segrete del castello.
Comunque, voi mi avete anche chiesto come finì la guerra, o sbaglio?-
-Non
sbagli, te l'ho chiesto io- Lyna osservò una sorridente Neerye, e si schiarì
la voce.
-Beh,
Aln-Sherimal e i figli sconfissero gli invasori, ma il prezzo che pagarono
fu alto: l'equilibrio si era oramai rotto a Kasthoull, il seme dell'odio era
stato piantato, e non passò molto tempo, perciò che le sue radici si
piantino in profondità in quella terra, e questa nuova realtà diede presto i
suoi frutti: furono gli stessi discendenti dei figli di Aln-Sherimal, per il
desiderio di potere, ad insanguinare il regno. Scoppiò una guerra, in cui
morirono inutilmente migliaia di uomini.
Gli
elfi, inorriditi, scapparono da quella crudeltà, isolandosi nella profondità
delle foreste.
Dopo
quel disastro, l'ultimo Maestro presente in questo continente, sigillò il
potere delle spade, in modo che non potessero più venire usate per scopi
malvagi, profetizzando che, in un futuro lontano, "degli uomini, nel numero
di quattro, puri nel cuore e in sintonia con l'Entità Suprema, impugneranno
le sacre armi create dalla luce, e con esse squarceranno le tenebre e
risolleveranno le sorti del mondo". Una cosetta da niente, insomma.
Poi
il Maestro emigrò in un altro continente, e lì costruì un Tempio dedicato a
Nexos, dove secoli dopo io venni istruita. Fine della storia-
Dicendo questo, si alzò stiracchiandosi, e facendo notare agli altri che il
buio era calato, montò in sella, subito imitata dai compagni.
Era
il tempo di avviarsi verso l'accampamento.
Il
bosco lì era troppo fitto, e l'oscurità certo non facilitava l'avanzata dei
cavalli, quindi dopo pochi minuti si videro costretti ad avanzare a piedi,
stringendo in mano le redini dei loro animali.
Camminavano oramai da parecchi minuti.
Gli
alberi sussurravano, mossi dal vento, e Neerye rabbrividì, mentre una strana
inquietudine si era impadronita di lei.
Come
se voci flebili, perse nel folto della foresta, complottassero contro di
loro; come se decine di esseri li stessero spiando, osservandoli con occhi
attenti.
Guardando gli altri, si rese conto che solo lei avvertiva questa nota
stonata che sibilava nel buio, mentre Lyna avanzava sicura, scostando i rami
delicatamente senza fare il minimo rumore.
Sembrava parte della notte stessa.
Avanzavano in silenzio, e quella sensazione che prima le sembrava
irrazionale, si faceva sempre più viva, più presente, diventando una
certezza quando si accorse che anche Kaede sembrava inquieto, o perlomeno
attento.
Il
ragazzo aveva sempre avuto i sensi più acuti degli altri, Neerye lo sapeva,
e vedere che anche qualcun altro avvertiva quel senso di inquietudine ed
ansia, paradossalmente la calmò.
Era
circondata dai migliori guerrieri del continente, e lei stessa non era certo
indifesa.
E
poi, lei era una mezza elfa. Non poteva certo ridursi ad una gelatina
tremante, per un timore così irragionevole.
Soprattutto, non in un luogo così simile alle foreste dove era nata e
cresciuta...
Avvertiva però comunque qualcosa di diverso, in quegli alberi che li
circondavano. Era come se stessero nascondendo qualcosa, o qualcuno...
Come
se avesse avvertito la sua agitazione, Lyna si voltò verso di lei,
incrociando il suo sguardo.
Le
sorrise, come per dirle che non c'era niente di cui preoccuparsi, e Neerye
si tranquillizzò, pur mantenendo vigili i suoi sensi di elfa.
Una
luce fievole, tra le foglie di un cespuglio, la fece sussultare: un bagliore
metallico. Ne era certa, nonostante fosse durato solamente qualche istante,
lei lo aveva visto chiaramente.
Ma
non fece in tempo ad avvertire nessuno, che un'ombra scura si parò davanti a
loro, parlando con voce ferma:
-Chiunque voi siate, vi impongo di fermarvi-
**************************
Fine
capitolo 4!
Finalmente, che stanchezza, sembrava non andare mai avanti... uff!!!
Chi
sarà la voce che ha interrotto i nostri amici sul più bello? Riusciranno a
giungere a Karvas? E lì, che situazione troveranno? Tutto questo lo saprete
(forse) nella prossima puntata!
E
inoltre, un po' di pepe inizierà a condire questa insipida fic...
Arrivederci al capitolo 5, che arriverà più o meno tra qualche decennio, se
avete fortuna...
Nae
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