Allora, questa è la seconda fic che scrivo, sempre su Slam Dunk, e la prima AU in assoluto. Probabilmente anche l'ultima, dopo di questa mi ritirerò a vita privata su una montagna deserta e farò l'eremita... sperando che almeno così i disgraziati ai quali sta roba farà venire attacchi di vomito e diarrea non mi trovino...

Comunque i personaggi non sono miei ma di Takehiko Inoue, unico e vero Dio in terra insieme a Rumiko Takahashi e pochi altri eletti, ma questo non c'entra niente.

E' una storia a capitoli, che temo diverrà parecchio lunga. Non so ancora quanto però, sorry.

Se volete sapere le coppie prima di avventurarvi a leggere, sappiate che per cominciare si tratta di yaoi e non yaoi (in prevalenza yaoi comunque), e i pairings li scoprirete man mano che leggete. Non è molto difficile...

La Nae production presenta:

"La Guerra del Magnamund"

Da un soggetto di: Nae

Sceneggiatura :Nae

Regia: Nae

eccetera eccetera...

Le luci si abbassano, lo schermo si illumina, i vicini di posto sgranocchiamo rumorosamente del popcorn...

E io vi saluto, sperando che le mie parole riescano a trasportarvi in un altro tempo e in un altro luogo...

 

Shohoku = Sommerlund     (sono nomi presi da i libri-game di "lupo solitario", diritti di Joe Dever)

Ryonan   = Ruanon

Kainan    = Karvas

Shoyo     = Siyen

 


La Guerra del Magnamund

parte I

di Nae


I

La notte, cupa e silenziosa fino ad un momento prima, era ora diventata un turbinare di suoni e urla animalesche, intervallate da sibili che sembravano prodotti dallo spostamento rapido di una spada. Nel centro di una radura, due figure si muovevano agili nel buio, circondati da schifosi esseri simili a enormi lucertole che cadevano uno dopo l'altro, colpiti mortalmente dalle loro armi. I due si trovavano schiena contro schiena, gli occhi attenti a seguire i movimenti degli esseri, tutti i sensi pronti a trovare l'attimo giusto per colpire, i movimenti fluidi eseguiti con straordinaria sincronia... dopo l'ennesimo grido di un rettile colpito a morte, le restanti creature, che venivano chiamati Vorka, perdettero tutta la loro furia (già ridimensionata dalle precedenti perdite), e fuggirono in tutte le direzioni. Uno dei due guerrieri fece per inseguirne alcuni, ma venne bloccato dall'altro:

-Aspetta, è inutile!-

Il ragazzo si fermò bruscamente. Era un giovane di circa 19  anni, con una chioma di capelli rossi legati in una coda, un fisico molto robusto per l'età e due profondi occhi marroni, che si fissarono interrogativi sul compagno.

Questi però non era un guerriero, ma una mezza elfa di appena 16 anni, di nome Neerye e che nonostante la giovinezza sapeva maneggiare egregiamente la sua leggera spada, decorata con iscrizioni in dialetto elfico.

Questa gli indicò uno dei cadaveri di quei disgustosi uomini lucertola , e precisamente qualcosa che sporgeva da una grande sacca che la creatura teneva sulle spalle.

Il primo guerriero (che si chiamava Hanamichi), si chinò per raccogliere l'oggetto, vincendo la repulsione per il corpo squartato e senza vita del Vorka.

-Il libro! Lo abbiamo recuperato!-

-Perfetto! Missione riuscita con successo! Adesso per favore torniamo al castello, non ho voglia di restare troppo a lungo vicino a questo disastro.- disse Neerye, guardandosi attorno.

Pur sapendo che non era saggio avventurarsi di notte in quella zona, i due si diressero velocemente verso le loro cavalcature, che si trovavano al limitare del bosco. Si allontanarono rapidamente da quella tetra foresta, ansiosi entrambi di giungere al castello.

 

-ALTO' LA! CHI SIETE E COSA VI PORTA ALLE MURA DI QUESTO CASTELLO?-

-SIAMO HANAMICHI E NEERYE, SOLDATI SCELTI DELL'ARMATA! ABBASSATE IL PONTE!-

La voce potente di Hanamichi era arrivata fino alle torrette delle sentinelle, dove grida di gioia risposero alla sua presentazione. Ce l'avevano fatta, erano tornati e in così poco tempo!

Decine di soldati si fecero incontro ai due, ma loro, tristemente consapevoli di avere lasciato al castello dei compagni feriti, si diressero velocemente alla sala-ospedale.

---------------- flash back

La "guerra" era iniziata da poco. Le terre del loro signore, Re Anzai, avevano subito ripetute incursioni da parte di banditi o di Vorka, che avevano distrutto villaggi su villaggi, massacrandone gli abitanti e depredando ricchezze e viveri. Anzai fu costretto a costituire una squadra di guerrieri scelti, i migliori nei loro campi, per far fronte agli assalti, che nel frattempo si era scoperto avere come mandante il perfido Re Taoka, signore della "terra delle foreste", nel Magnamund del nord. Questi soldati erano: Takenori, capitano della squadra, all'impressionante forza fisica aggiungeva la mente di un'eccelso stratega, capace di studiare sempre tattiche nuove per sorprendere il nemico. Hanamichi, che già conosciamo. Un guerriero senza capacità magiche, ma abilissimo con il suo spadone a due mani. Neerye, mezza elfa che a un'ottima tecnica con la spada corta aggiungeva il potere della natura della quale riusciva a sfruttare la forza grazie al suo essere mezza elfa. Kaede, spadaccino eccellente, vero e proprio talento naturale con la spada. Hisashi, ex mercenario ma adesso miglior arciere del regno e forse del continente stesso (era comunque capace di usare bene anche una spada, se necessario). Erano pochi coloro che potevano considerarsi al suo livello. Infine Ryota, esploratore e ladro, che abbandonata la precedente professione sfruttava le sue "conoscenze" per prendere informazioni. I guerrieri scelti erano pochi rispetto all'effettiva armata di Re Anzai, ma poichè gli attacchi erano effettuati da piccoli gruppi di mercenari (umani o lucertole indifferentemente), quella del Re si era rivelata una tattica vincente. Disgraziatamente nell'ultimo scontro il solito gruppo di furfanti aveva solo fatto da esca ad una minaccia ben più grave: i cavalieri di Taoka erano spuntati all'improvviso, accerchiandoli. La squadra si era battuta con valore, ed era riuscita a respingere i nemici per far ritorno al castello, notevolmente aiutata in questo dalle arti arcane che Neerye aveva imparato durante il suo apprendistato nelle terre degli elfi alti. Difatti i cavalieri, non avendo in quella battaglia nessun supporto magico (era impensabile che Taoka non avesse neanche un mago), si erano trovati molto svantaggiati, ma erano comunque riusciti a ferire più o meno gravemente tutti i soldati scelti, tranne Hanamichi e Neerye. Arrivati al castello, li attendeva una brutta scoperta: alcuni Vorka erano riusciti a penetrare nel castello, eludendo la barriera spirituale che i maghi di palazzo usavano abitualmente, riuscendo a trafugare il Gran Libro delle Arti Superiori, uno dei Testi che contenevano tutto il sapere magico dell'epoca. Senza di esso, e con il sospetto che potesse essere stato un traditore ad agevolare i Vorka, il castello era estremamente vulnerabile, e i maghi non potevano consultare gli incantesimi di guarigione, quindi per la spedizione di recupero furono obbligati a partire soltanto i due guerrieri illesi, il ragazzo irriverente e spaccone dai capelli di fuoco, e la giovane mezza elfa.

----------------fine flash back

I guerrieri nella sala-ospedale stavano tentando di riposare, quando delle grida attirarono la loro attenzione.

Una voce potente stava ripetendo senza sosta "ho il libro, ho il libro", si avvicinò fino ad essere appena fuori dalla grande porta, che venne immediatamente spalancata lasciando entrare un ragazzo dai capelli rossi, seguito da un'esile ragazza dalle orecchie a punta. Ebbero tutti gli sguardi incollati addosso, mentre si avvicinavano correndo al mago guaritore.

-Il libro... lo abbiamo ripreso questa notte...-

Gli occhi del giovane mago si illuminarono, mentre prendeva a sfogliare le pagine in fretta, cercando l'incantesimo adatto.

Nel frattempo i compagni dei due stavano gridando di gioia, felici sì di poter guarire subito, ma soprattutto sollevati che gli amici ce l'avessero fatta senza danni.

Il primo a riprendersi fu Takenori, che chiamò a sè Hanamichi e Neerye:

-Grazie al Cielo ce l'avete fatta, il castello e tutti quelli che ci sono dentro dipendevano da voi... mi avete reso molto fiero di essere il vostro capitano...-

-E avete reso noi orgogliosi di avervi come compagni!- dissero in voce unica gli altri.

-Capitano...- Hanamichi era commosso, mentre Neerye non tratteneva le lacrime, dopo tre giorni di angosciosa ricerca e dopo quelle parole.

-E adesso fila, che non dovresti stare vicino al mio letto, ma a quello di un'altro...-

Il ragazzo si allontanò dal suo capitano sorridendo, e si diresse verso un letto occupato da un bellissimo ragazzo dai capelli neri e la pelle bianca, che lo fissava con degli occhi blu come il mare di notte... si accostò al suo letto, avvicinando il viso al suo e mormorando:

-Kaede... visto che ho recuperato il Libro? Te l'avevo detto che sono un genio...-

<Visto che sono tornato da te? Te l'avevo detto che non ti avrei lasciato solo a lungo...>

-Idiota...-

<Ti amo...>

I suoi occhi blu erano talmente dolci, che se anche in quel momento avessero suonato i corni d'allarme, non ci avrebbe badato..

-Stupida volpe...- sussurrò lui sulle sue labbra, prima di scendere a baciarle teneramente, sciogliendo l'ansia e la paura in cui entrambi avevano vissuto in quelle 36 ore, temendo per la sorte o per la salute dell'altro...

<Anch'io...>

Nel frattempo il mago aveva iniziato a recitare le formule in una lingua antica, e posate le mani sopra il petto di Ryota, che era il più grave, liberò la forza guaritrice che si celava nella natura, facendo da tramite tra essa e il ferito. Ryota cade subito in un sonno rigenerante, mentre le sue ferite si cicatrizzavano velocemente sotto le bende. Ripetè questa operazione con tutti, lasciando Kaede per ultimo, che si girò a guardare il suo compagno con occhi innamorati, prima di scivolare in quel sonno innaturale.

-Si sveglieranno tra poche ore, quando si saranno rimessi del tutto..-

Hanamichi sorrise. Qualcosa gli diceva che il guaritore si fosse riferito a tutti ma soprattutto al guerriero moro che si era appena addormentato sotto i suoi occhi e con una mano nella sua.

-Grazie Yohei... sei perfetto sia come guaritore che come amico...-

-Lo so... e la tua amicizia è stata la cosa migliore che mi sia capitata in questo periodo triste.... oltre a conoscere voi, mia splendida fanciulla dagli occhi verdi.- aggiunse girandosi con un sorriso e accennando un baciamano verso Neerye, che rimase spiazzata e cominciò ad arrossire.

-I..io...-

-Hanamichi! Neerye! Grazie al cielo siete tornati sani e salvi!-

Un uomo sui 22/23 anni si stava avvicinando a loro a rapidi passi, un sorriso sincero e gentile sulle labbra.

-Consigliere Kiminobu!- esclamarono i tre contemporaneamente. Quel giovane dal viso aperto e dai modi protettivi era , nonostante la sua età, nientemeno che il consigliere del Re, e pur essendo così di alto grado, era anche il confidente di chiunque nel castello avesse dei problemi, fosse stato anche l'ultimo dei lavapiatti della cucina.

-Guaritore Yohei, tra quanto tempo si saranno ristabiliti i nostri uomini migliori?- chiese con l'immancabile sorriso.

-Tra qualche ora si sveglieranno totalmente ripresi. Hanno una voglia di vivere tale che io ho solo dato una spintarella!-rispose il mago sorridendo a sua volta, contagiato dal consigliere.

-Bene! Oltre che vedere come stavate, sono venuto anche ad avvertirvi che il Re ha indetto una riunione privata per quando si desteranno... siete convocato anche voi Yohei.-

I tre amici restarono per un attimo senza parole... convocati dal Re??? Certo erano già stati alla sua presenza, ma una riunione privata in cui si chiedeva espressamente di loro era tutta un'altra cosa!

-Sarà un grande onore per noi, consigliere.- disse ad un certo punto Neerye anche per gli altri, ritornando con i piedi per terra.

Yohei e Hanamichi stavano intanto sorridendo come cretini, quando quest'ultimo si girò a guardare il SUO  Kaede, sempre con la stessa espressione radiosa sul viso.

<Hai sentito volpe?? Convocati al cospetto del Re... ho un motivo in più per attendere il tuo risveglio...>

----------------in un altro castello

Cosa c'è di più rassicurante e silenzioso di un enorme castello avvolto nella quiete della notte? Ma questa quiete stava per essere rotta da qualcosa....

<No... no.. noooooo!>

-NOOOOOOOO!!!!!!!!!!-

Un uomo era scattato a sedere sul letto, il volto pallido, gli occhi dilatati, il fiato corto, strappato al sonno da quel grido che aveva lanciato.

<Cielo... era di nuovo quel sogno.... quel vortice di terrore... è da tre notti che mi perseguita... da quando abbiamo fatto quell'attacco...>

-Cavaliere!! Cavaliere, cos'è successo, vi sentite bene??-

Un servitore stava bussando preoccupato alla porta della sua stanza.

-Non.. non è niente, non preoccuparti. Piuttosto va ad annunciare al Re il mio imminente arrivo all'assemblea mattutina.-

-Subito Cavaliere!-

30 minuti dopo...

-COME SAREBBE CHE NON MI AVETE PORTATO IL LIBRO??? SIETE DEGLI INCAPACI, STUPIDI LUCERTOLONI!!! Si può sapere cosa è andato storto??? E poi si può sapere come hanno fatto a battervi?!?-

Taoka era andato su tutte le furie, ascoltando il racconto di uno dei Vorka superstiti.

-Shchssssssaaash frashh shsssshee shiss!-

-COSA?!? Come sarebbe che due persone sole abbiano battuto una ventina di Vorka!!! Siete degli incapaci, accidenti a me che mi sono fidato!!!-

-Shhheeiishe shhhusss!!!-

-E cosa vuol dire che erano due guerrieri scelti!!! Eravate in venti voi, in VENTI!!!-

-Sssshhee sshi fheshhh?-

-No che non vi pago, idiota! E ora fuori dal mio castello, prima che decida di mettervi ai ferri!!! FUORI!!-

Akira arrivò davanti alla sala delle riunioni in tempo per vedere stupito un Vorka che svoltava l'angolo del corridoio, battendo tutti i record di velocità della sua razza.

Si affacciò all'ingresso della sala, annunciando al Re la sua presenza.

-VOI!!! Cavaliere Akira, stavo giusto per mandarvi a chiamare!-

L'interpellato si inchinò verso il suo Re, esibendo un ampio sorriso.

-Sempre pronto a servire Ruanon, Maestà.-

<Oh, non temere...> pensava intanto Taoka <...mi sarai certamente utile...>

-Cavaliere. Ho una missione per voi...-

 

**************************

 

-A cosa stai pensando??-

Il ragazzo moro, che noi già conosciamo come Kaede, teneva la testa poggiata sul petto del suo compagno, mentre questi gli accarezzava delicatamente i capelli con la mano, seguendo i propri pensieri.

-A quello che ci ha detto il consigliere alla riunione...-

..."Dobbiamo aspettarci a breve una mossa di Taoka. Ormai si è scoperto troppo, e se l'ha fatto è perchè ormai si è convinto che siamo nelle sue mani... quando si rifarà vivo, gli dimostreremo che si sbaglia di grosso. Guerrieri di Sommerlund, per ora è tutto, ma tenetevi pronti a combattere in qualsiasi momento!"...

-Sei preoccupato?-

-Certo che no, io sono un genio, non ho motivo di preoccuparmi!-rispose guardandolo dolcemente mentre si girava per vederlo in viso, e innamorandosi una volta di più di quelle iridi ammalianti.

-Idiota...- mormorò lui, scendendo poi a baciarlo appassionatamente, stringendosi a lui, desideroso di dimenticare almeno per un po' la guerra e tutte le sofferenze ad essa collegate.

-E tu, sei preoccupato?-

-Hn...-

Un suono di corno li interruppe. I due sussultarono, poi scattarono in piedi, scambiandosi uno sguardo triste e rassegnato, intenti a indossare la loro armatura. Quale che fosse il motivo dell'allarme, non poteva essere altro che serio... poco importava se entrambi erano logorati da quella dura realtà. Poco importava se ogni mattina dovevano pregare perchè non fosse quello il giorno in cui uno dei due avrebbe perso la buona stella che lo aveva accompagnato fino a quel momento. Poco importava se ogni volta dopo una battaglia, quando si ritiravano nella loro stanza, dovevano ringraziare gli Dei per essere entrambi ancora vivi... perchè tutto si riduceva a questo, alla fine. Ogni epica battaglia in cui il cantore di corte decantava le gesta di questo di quell'eroe, ogni guerra, si riducevano a cruente lotte per la sopravvivenza.

Una volta pronti, si catapultarono fuori dalla stanza, dirigendosi ai posti delle sentinelle.

Il suonatore di corno indicò loro una figura a cavallo che si avvicinava tranquillamente, a qualche centinaio di metri dal fossato che circondava la cittadella fortificata, capitale di Sommerlund.

Il cavaliere in questione portava il vessillo del regno di Ruanon, e lo stendardo di ambasciatore.

-Presto, va a ordinare per conto mio ai miei uomini che sono in cortile di prendere i cavalli e radunarsi davanti al ponte levatoio-

Takenori, che nel frattempo era giunto anch'egli al posto delle sentinelle, aveva tuonato l'ordine con una voce tale che quando il portavoce arrivò, il comando era già stato eseguito.

Nel frattempo il capitano, Hanamichi e Kaede scesero anch'essi verso le scuderie, e si unirono agli altri.

-Cosa avete visto?- chiesero loro, ancora ignari di cosa dovevano affrontare.

-Un cavaliere, da solo. Pare che sia un ambasciatore di Re Taoka-

Mentre loro discutevano, un uomo si avvicinò a loro.

-Guerrieri, Sua Maestà Re Anzai mi manda a dirvi di uscire a parlamentare con l'ambasciatore. Tra breve Sua Maestà concederà un udienza all'ambasciatore, ma nel frattempo non ritiene prudente farlo entrare nella cittadella.-

Quando ebbe finito di parlare, venne congedato con un ringraziamento da Takenori, che diede l'ordine di abbassare il ponte.

<Ok, il ponte si sta abbassando... vediamo un po' chi arriva... un gruppo di sei persone... probabilmente guerrieri... non è che se ne fregano dell'ambasciata e mi attaccano in gruppo, vero? Ho sentito tante di quelle storie sulla terra di Sommerlund e i suoi abitanti, che non si sa mai...>

I sei cavalli si avvicinavano lentamente, aprendosi a ventaglio intorno a lui. Quello che doveva essere il comandante si mise in mezzo, e fu lui a parlare quando furono a una decina di mentri di distanza:

-Cosa vi porta in questo regno in questo periodo triste, Cavaliere di Ruanon?-

<E sarebbero questi i sanguinari guerrieri del Sommerlund??? Questi sei giovani dalle facce stanche??? Le uniche cose che potrebbero rivelare una certa aggressività sono gli sguardi carichi di odio che mi stanno lanciando... e poi di che periodo triste parla??>

-Sono un ambasciatore di Re Taoka, porto un messaggio da parte sua, e devo colloquiare con il Re di Sommerlund...-

-Il Re vi riceverà tra breve, nel frattempo preferisce che voi restiate fuori dalle mura.-

-Forse che mi considera un pericolo per il suo Regno?-

Il tono della voce era un po' piccato. Dopo tutto lui era un Cavaliere di Ruanon, mica un brigante qualsiasi!

-Non ha importanza, Cavaliere.-

Akira fremette. ma con chi credeva di parlare quel soldatuncolo qualsiasi?!? Se non fosse stato nel mezzo di un'azione diplomatica, gliel'avrebbe fatto vedere lui cosa aveva importanza e cosa no...

Stettero qualche minuto in silenzio, mentre il Cavaliere faceva scivolare lo sguardo sui sei guerrieri davanti a lui, soffermandosi ora sull'uno ora sull'altro.

-Sembra che dovremo passare insieme parecchio tempo... tanto vale presentarsi, non credete? Il mio nome è Akira, Cavaliere del regno di Ruanon. Potrei sapere i nomi dei guerrieri che mi stanno davanti??-

I soldati di Sommerlund rimasero spiazzati per un po'. Non c'era l'arroganza malevola che si aspettavano da un uomo di Taoka...

-Il mio nome è Takenori, sono il capitano di questa squadra.- disse l'uomo alla testa del gruppo, facendo un gesto per invitare gli altri a presentarsi da soli.

-Io sono Hanamichi, soldato scelto di Sommerlund!- il prossimo era stato il ragazzo dai capelli rossi, rimarcando le parole "soldato scelto"... non erano buzzurri qualunque, loro!

-Hn... Kaede.- Akira osservò attentamente la persona che aveva semplicemente detto svogliatamente il suo nome... dallo sguardo gelido e indifferente che aveva, doveva essere uno spadaccino molto sicuro di sè... e a ragione probabilmente, non dava l'idea di essere un esaltato come quello di prima...

-Mi chiamo Hisashi.- Akira spostò lo sguardo sul prossimo a parlare... aveva un grande arco sulla spalla sinistra... un arciere quindi, e dalle dimensioni dell'arco doveva essere anche bravo... poi gli venne in mente una cosa...

-Hisashi??? Quell'Hisashi, il mercenario?- <Possibile che Re Anzai accetti nelle sue truppe anche dei mercenari??>

Lo sguardo di Hisashi si incupì a quella domanda.

-Ex mercenario- sibilò. -Adesso sono un soldato di Re Anzai, quello che sono stato non ha più importanza-

L'espressione dura e la voce ferma di Hisashi in quel momento incutevano un certo rispetto, quelle parole lasciavano percepire la grande forza di volontà che l'arciere doveva avere, per essere riuscito ad uscire dal giro dei mercenari...

-Il mio nome è Ryota.- il guerriero più scaltro del gruppo si limitò a questo, non poteva certo dire di essere tra le altre cose anche un informatore di Sommerlund... la segretezza prima di tutto.

Akira si voltò verso l'ultimo guerriero, che fece avanzare il cavallo di qualche passo, per mettersi totalmente in vista.

-Il mio nome è Neerye, Cavaliere. Sono una mezza elfa della foresta di Kelderwood. Forse questo nome non vi è nuovo.-

Akira intanto quando aveva visto la mezza elfa aveva sgranato gli occhi, incredulo. A quelle parole poi era sbiancato. Kelderwood... certo che gli diceva qualcosa quel nome, dannazione! La Gran foresta di Kelderwood si trovava dentro i confini di Ruanon, ed era il luogo dove Taoka aveva soffocato col sangue la rivolta degli elfi, 5 anni prima! All'epoca lui aveva 15 anni, ed era appena un cadetto... ricordi che avrebbe cancellato volentieri dalla sua memoria gli riaffiorarono alla mente... rivide nuovamente gli archi scoccare i loro dardi infuocati verso i villaggi dei loro nemici... nemici... si possono considerare così donne e bambibi??? Sentì di nuovo le urla strazianti degli uomini che cadevano sotto i colpi del contrattacco degli elfi... e poi quel ricordo... al battaglione a cui apparteneva fu ordinato di catturare o uccidere un gruppo di fuggiaschi... si dovettero lanciare in una lunga e sfibrante corsa tra gli alberi, che non permettevano il passaggio dei cavalli... poi lui aveva visto due brillanti occhi verdi che lo fissavano da un cespuglio... era rimasto come abbagliato dalla vitalità che traspariva da quegli occhi, e pur sapendo che doveva trattarsi di uno dei superstiti, non aveva potuto far altro che allontanarsi e far finta di niente... le immagini del suo sogno ricorrente si affacciarono con prepotenza alla sua mente, sovrapponendosi ai ricordi... una figura che scappava... il terrore avvolgente... i suoi occhi verdi e intensi che osservavano con ansia i soldati sempre più vicini...

-Eri... eri tu.. vero? Quegli occhi erano i tuoi... ma... l'incubo che mi perseguita...-

-Vedo con piacere che vi ricordate...-

-I.. io...-

Il suono di una carrozza che si avvicinava interruppe quel suo balbettìo che mal si addiceva alla sua immagine di prode Cavaliere.

-Bene, sembra che Re Anzai stia arrivando...-

Akira tentò di riprendersi. Farsi trovare in quello stato da un Re non era sicuramente il massimo... riuscì a riconquistare il suo sangue freddo, evitando di guardare nella direzione della mezza elfa, e anche di quel strano arciere dal buio passato...

Intanto Re Anzai e il suo Consigliere si stavano avvicinando, scortati dal mago di corte, che li seguiva a cavallo, a pochi passi di distanza in segno di rispetto.

La carrozza si fermò in mezzo al gruppo di guerrieri, e Re Anzai salutò ad uno ad uno le sue guardie private, spendendo una parola d'elogio per ciascuno. Si rivolse poi al Cavaliere.

-Hohoho... allora, Cavaliere... credo che voi abbiate qualcosa per me, no??

-Esattamente, Vostra Maestà... un messaggio da... AAARGH!!!!!!!-

Akira si era d'un tratto accasciato al suolo, premendosi la testa con le mani, e urlando dal dolore. Anzai, il consigliere e i guerrieri lo guardavano allibiti, e anche preoccupati, nonostante quel cavaliere fosse un nemico... Yohei invece dopo un'attimo di stupore, aveva sussultato e spalancato gli occhi, riconoscendo quello che doveva essere successo.

-GUERRIERI, ATTENTI AL RE!!!- ebbe appena il tempo di gridare, prima che il Cavaliere scattasse in piedi, bruscamente come era crollato a terra, e si lanciasse verso la carrozza del Re, spada alla mano.

La lama stava già per colpire Anzai, quando fu costretta a fermarsi bruscamente, mandando scintille nel contatto con il suo inaspettato ostacolo, lo spadone di Hanamichi. Gli occhi vuoti e inespressivi del Cavaliere si fissarono sul suo avversario, che sussultò alla vista dell'ambasciatore ridotto in quello stato di semi incoscienza, ma non abbassò la guardia, deciso a difendere la guida del suo paese. Akira si slanciò in avanti, colpendo ripetutamente Hanamichi, che riusciva a malapena a parare tutti i fendenti. A lungo andare avrebbe ceduto sotto quella furia cieca e quella forza inumana e artificiale, se fosse stato solo. Ma così non era, e venne presto affiancato da Kaede e da Takenori, mentre Hisashi incoccava rapidamente una freccia al suo arco. Se avesse sconfitto i tre spadaccini, non ci sarebbe stata altra scelta...

-E' sotto un incantesimo! - girò il mago. -Se riuscite a tenerlo impegnato per qualche minuto senza ucciderlo, forse riesco ad annullare la magia!-

-TI PARE FACILE???- rispose il rosso, che nel frattempo era stato ferito lievemente ad un braccio.

-Spiriti della terra.. obbedite alla mia preghiera.. afferrate il mio avversario..-

La voce vibrante di Neerye fu seguita da un rumore come di scavi, e numerose radici emersero dal terreno, andando ad avvolgersi alle caviglie del Cavaliere, che si trovò impossibilitato a muoversi.

La vittoria fu però di breve durata: Akira, o chi in quel momento lo manovrava, infisse la spada nel terreno, e dopo qualche secondo le radici si sbriciolarono, come incenerite.

<Una spada magica??? No.. non solo almeno... dev'esserci un mago dietro...> riflettè Yohei, impegnato a formulare un incantesimo che sciogliesse la precedente magia.

-Neerye! E' la forza magica di qualcuno la causa di tutto questo! Se lo attacchi con delle magie spiritiche, per difendersi sarà costretto a consumarla, e sarà più facile che il contro incantesimo abbia effetto!-

Difatti se due magie entravano in conflitto, a decretare il risultato erano solamente le forze dei maghi.

Neerye diete segno di avere capito, evocando nuovamente lo spirito della terra, che questa volta avvolse le sue spire fino alla vita del Cavaliere.

Akira si liberò dell'impedimento come la volta precedente, ma non fu abbastanza rapido, e diede modo a Kaede di ferirlo al braccio, ricambiando il colpo che aveva colpito Hanamichi con un fendente ben assestato.

Il Cavaliere iniziava ad essere più lento nei movimenti, lasciando più possibilità di colpirlo ai suoi avversari, che tuttavia non le sfruttavano appieno, non volendo ucciderlo.

Yohei intanto continuava a ripetere ad alta voce l'incantesimo come una cantilena, finchè quando il Cavaliere conficcò la spada in terra per liberarsi dall'ennesima magia, venne scosso da un brivido che lo fece cadere a terra senza forze. E lì rimase, privo di sensi, l'incantesimo dissolto.

 

**************************

 

 

Fine primo capitolo.

Cielo che fatica!!! Però sono soddisfatta, adesso devo solo farla leggere a qualcuno... testare le reazioni... mettermi in salvo dalla reazione che volevo testare...





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