Disclaimer: questi personaggi non sono
miei ma di papà Inoue ecc ecc ecc
Ringraziamenti: ringrazio Najka, Sheera e Seimei per aver avuto la bontà
di sopportarmi (giuro che è l'ultima volta)
Note: ed eccoci arrivati alla terza ed ultima parte ^^ ndNat io non sarei
tanto contento se fossi in te ndHana perchè ?_? ndNat mi sembra di vedere
una folla urlante con mazze e catene alla mano venire da questa parte
ndHana
cosaaaaa.... ndNat ohohoh te l'avevo detto ^o^ ndHana ops... presto
aiutami a chiudere tutte le porte... bisogna barricarsi dentro... il frigo
è pieno per fortuna... ndNat non ci penso nemmeno ad aiutarti, quelle ti
vogliono fare la pelle ed io voglio godermi lo spettacolo ndHana ah si....
guarda che se riescono ad entrare ci rimetti anche tu, sono talmente
arrabbiate che non guarderanno in faccia nessuno é__é ndNat ehmmm...
allora io vado.. vieni Kit
ndHana Zzzzzz... ndRu traditori >___< ndNat
tra le "..." c'è il parlato
il <...> è per i pensieri
Laghi
dorati parte
III
di Natsume
Da quel momento ci fu un via vai di ragazzi nella casa di Sakuragi che si
scoprì essere una grande villa nei pressi del parco.
Nei momenti liberi i ragazzi lo andavano a trovare per stare insieme a
lui, parlare e farlo ridere.
Rukawa si aggregava agli altri per cercare di avere la possibilità di
parlargli da solo, ma Hanamichi era guardato a vista e nessuno dell'armata
gli permetteva di avvicinarglisi.
Era frustrante questa cosa così un giorno, in cui era certo che Yohei e
gli altri non ci fossero e saltando gli allenamenti, si diresse a casa del
rossino per obbligarlo, se ce ne fosse stato bisogno, ad ascoltarlo.
Suonò e attese che qualcuno gli aprisse il cancello, dopo essersi
assicurati che fosse un amico lo lasciarono passare.
La porta d'ingresso era aperta, un'anziana signora stava ad aspettarlo
sulla soglia
"prego mi segua, il signorino la stà aspettando" così dicendo
si diresse verso il corridoio per poi uscire da una porta finestra che
dava su un giardino pieno di rose, seguendo un breve vialetto arrivarono
ad un ampio spazio in cui vi era una piscina.
Il rossino era lì che nuotava, ma sentendo il rumore dei passi si fermò
e come Venere che nasce uscì dall'acqua.
Il corpo coperto solo da dei calzoncini blu notte, imprigionava la luce
del sole attraverso quelle goccioline che lo ricoprivano dandogli un che
di etereo.
Con passo sicuro lo vide avvicinarsi ad una sdraio per raccogliere un
accappatoio nero che poi indossò
"come mai sei qui Kitsune, pensavo aveste gli allenamenti a
quest'ora" la domanda lo riscosse
"volevo parlarti da solo così li ho saltati"
"quale onore" disse con ironia
"qual'è l'argomento" chiese poi annoiato
"noi"
Non si mosse, non fece una piega, ma notò che strinse le mani, come a
nasconderne il tremore
"se non ricordo male non c'è nessun noi" abbassò gli occhi
"è vero, ma potremmo ritentare, non credi?"
"perché?" chiese il rosso con un tremito nella voce
"ti amo" gli disse accostandosi alla sedia su cui si era seduto
"è solo compassione"
"no, togliti dalla testa quest'idea assurda" gli prese una mano
tra le sue
"ti amo davvero do'hau"
come scottato la ritrasse da quella dolce stretta
"non dire assurdità, anche se fosse vero non fa alcuna
differenza"
"ma.... perché? Anche tu mi ami, non negarlo, perciò non vedo cosa
ci sia che ci impedisca di tornare insieme" domandò con veemenza
"questi..." sbottò Hanamichi toccandosi con rabbia gli occhi
"....questi ce lo impediscono, io sarei solo un ostacolo alla tua
carriera, al raggiungimento dei tuoi sogni ed io non voglio che tu un
giorni ti svegliassi sentendo di odiarmi. Non voglio essere odiato da
te" disse con foga
"Hana ascolta, io non potrò mai odiarti, ti amo troppo e poi non
sarai affatto un ostacolo per me. Ti prego dammi... dacci una possibilità"
tentò di farlo ragionare
"non posso"
"ma..."
"no"
Con un sospiro rassegnato Kaede tentò la sua ultima carta
"Hana... mia madre parte per l'America e mi ha chiesto di andare con
lei. Se ora esco dalla tua vita non ci rivedremo più... ti prego dammi un
appiglio per restare" finì guardandolo con occhi pieni di speranza
anche se l'altro non era in grado di vederli
"è quello che hai sempre sognato, ciò per cui hai lottato e
lavorato, non posso impedirti di partire, sarebbe come troncarti le
ali"
"Hana..."
"Kaede ora è meglio che tu vada"
"ma..."
"ti prego vai via" disse con tristezza cercando di trattenere le
lacrime.
Con un sospiro disperato il moretto si alzò
"va bene hai vinto, addio do'hau" detto ciò si diresse a grandi
passi verso l'uscita, mentre la risposta del rossino rimaneva inascoltata
"ciao Kitsune"
"ehi Yohei"
il ragazzo si girò a quel richiamo
"ah... ciao ragazzi, che c'è"
"volevamo sapere dov'è sparito Hanamichi, siamo stati a casa sua ma
non ci hanno voluto dire niente"
"ricordate la botta in testa causatagli da Haruko"
"quando gli è caduta sopra intendi! Si perché?"
"ha causato delle complicazioni?" chiesero preoccupati
"Gli ha provocato dei tremendi mal di testa così, dopo averlo
convinto, si è fatto visitare e gli hanno fatto nuove radiografie. Pare
che il frammento che ha nel cranio si sia spostato, per questo ha quei
dolori lancinanti. Data la nuova posizione, il dottore ha detto che poteva
operarlo per rimuovere il frammento. In questo momento Hana è in sala
operatoria."
"sala operatoria!!!"
"aspetta un attimo non ci capisco più niente. Ma di che frammento
stai parlando" li guardò
"ah... già è vero voi non lo sapete. La cecità di Hana è causata
da un piccolo frammento di minerale che preme sui nervi ottici. Nella
posizione in cui si trovava non potevano operarlo ma ora pare di si"
"e..."
"già, a che serve quest'operazione" "il dottore dice che
potrebbe esserci una possibilità che recuperi la vista"
Le urla di gioia dei giocatori gli portarono un sorriso sulle labbra.
"signora Sakuragi?"
L'uomo in tenuta da sala operatoria le si mosse incontro, ma finché non
si tolse la mascherina non riconobbe il dottor Miyazawa.
"oh dottore, grazie al cielo, allora l'operazione è terminata. Com'è
andata?"
"l'intervento è stato un completo successo" le rispose
sorridendo
"è una fortuna che abbia sbattuto la testa, altrimenti sarebbe stato
troppo tardi"
"troppo tardi? Cosa intende dire" chiese allarmata
"venga a sedersi" replicò il medico facendola accomodare sulla
sedia più vicina poi le iniziò a spiegare la situazione
"il colpo alla testa ricevuto, ha fatto spostare il frammento. Per
questo ha cominciato ad avere quei forti dolori. Per lo stesso motivo lei
ha notato che si copriva gli occhi. Vede, quando il frammento era nella
sua posizione originaria era inoperabile. Il nervo ottico sembrava del
tutto perso. Ma quando si è spostato, le radiografie hanno rivelato che
forse era soltanto piegato e non reciso. Dopo la caduta un po' di luce ha
cominciato ad arrivare al nervo."
"davvero dottore?"
la donna si alzò di scatto troppo sconvolta da quella notizia
"proprio così" confermò lui sorridendole
"ma fino all'operazione non potevo sapere se aveva subito danni. Le
possibilità che il nervo fosse intatto erano una su un milione.
All'inizio quel ragazzo mi aveva fatto disperare, non voleva assolutamente
sottoporsi ad un intervento con così scarse possibilità. Poi ieri sera
mi ha chiamato per dirmi che aveva cambiato idea e che voleva operarsi al
più presto"
"e...."
"e ciò che ho trovato a del miracoloso, dopo tutto questo tempo il
nervo era intatto, le probabilità dell'avverarsi di una cosa del genere
erano scarsissime"
"significa che recupererà la vista?"
"questo resta da vedere, il nervo è rimasto in quelle condizioni per
più di tre mesi. Ci vorrà del tempo perché riprenda a funzionare e non
è detto che ciò accada. Bisogna solo aspettare e vedere cosa
succede"
Mentre parlavano si avvicinò un'infermiera
"dottore venga, il paziente si sta svegliando"
"arrivo" così dicendo si incamminò verso la stanza del ragazzo
seguito dalla madre di questi.
Entrando vide che un'infermiera gli era vicino per calmarlo, visto che il
giovane paziente, ancora intontito per l'anestesia si stava agitando.
L'uomo gli si avvicinò e gli prese una mano cercando di rassicurarlo
"va tutto bene ragazzino, su ora cerca di stare un po' più calmo
altrimenti tutto il lavoro fatto non servirà a niente"
"cosa succede?" mormorò Hanamichi stringendo la mano del medico
"tutti quei colori, ho la testa piena di colori... i colori...."
"non ti agitare, va tutto bene" gli disse per calmarlo poi si
rivolse alla donna che era entrata insieme a lui
"questi colori... è un bene che li veda, significa che ci sono
ottime possibilità" poi si fece passare da un'infermiera una siringa
e gli iniettò un sedativo
"ecco, ora riuscirà a riposare e a non agitarsi. Infermiera mi
chiami subito se ci fosse qualche complicazione"
"si dottore"
Uscì dalla stanza salutando la madre del ragazzo, che presa una sedia
l'aveva posta accanto al letto per vegliarlo.
Nei giorni a seguire il ragazzo continuò a parlare di quei colori
"la vista sta tornando, può accadere da un momento all'altro, anche
se non posso ancora essere certo se sia un recupero parziale o
totale"
Verso la fine della settimana gli levarono le bende
"ehi ragazzino, non aspettarti di vedere subito qualcosa. Ci vuole
ancora un po' di tempo, allora come ti senti?" gli chiese il dottor
Miyazawa dopo aver tolto l'ultima benda
"bene"
"allora ora passiamo alle raccomandazioni: gli occhi in questo
momento sono molto sensibili quindi vedi di non agitarti e quando ti devi
muovere fallo molto lentamente per le prossime ore almeno.
La stanza rimarrà al buio per qualche giorno, altrimenti la luce potrebbe
darti molto fastidio inoltre dovrai indossare questi occhiali, li puoi
togliere solo prima di dormire. Tutto chiaro"
"si"
"qualche domanda"
il rossino scosse la testa
"bene allora ti lascio con tua madre, se ti seve qualcosa chiama
l'infermiera"
"ok"
"passerò domani a vedere come stai" così dicendo uscì seguito
dopo un po' dall'infermiera che era rimasta per aiutarlo a sistemarsi.
Cinque giorni dopo...
"Hanamichi vieni sul letto, voglio esaminarti"
Il ragazzo, che era seduto sulla poltrona accanto alla finestra si alzò e
si sedette tranquillo sul letto.
Dopo un attenta visita il dottore disse
"sono molto contento, sta guarendo perfettamente. Le tue condizioni
generali sono perfette. Qualche cambiamento?"
"no" fu la risposta secca
"non mi sorprende, il nervo è rimasto inutilizzato per un bel po' di
tempo ed ora fatica a riprendere le sue normali funzioni"
"non mi assecondi" tuonò il ragazzo
"non ti sto assecondando affatto, devi solo portare un'altra po' di
pazienza"
"mi scusi" disse il giovane contrito
"non c'è bisogno che ti scusi, anzi se lo vuoi sapere ti stai
comportando meglio di altri" disse sorridendo
"ed ora ti lascio. Sarà il caso che riposi un po' adesso" poi
uscì.
Un ragazzo entrò nella stanza e si avvicinò alla figura sul letto, gli
si strinse il cuore a vederlo così indifeso.
Per quanta forza e volontà avesse quel giovane corpo era pur sempre
fragile, si fragile come un cristallo finissimo.
Né aveva già passate abbastanza ed ora questo, se anche quest'ultima
speranza si fosse infranta cosa ne sarebbe stato di lui, sarebbe riuscito
a superare il dolore....
lui, che non aveva mai invocato nessuno si ritrovò a supplicare qualcosa
in cui non aveva mai creduto
"ti prego signore"
"Kaede" chiese la figura distesa
"sei proprio tu"
In quei giorni amici e conoscenti erano andati a trovarlo, tutti tranne
colui che avrebbe voluto sentire davvero ed ora era lì ma non era sicuro
che
non fosse frutto della sua immaginazione, troppe volte era rimasto
deluso...
"scusami, non volevo svegliarti, me ne vado subito, volevo.. volevo
vedere solo come stavi" fece per dirigersi verso la porta, ma si
bloccò alle parole che seguirono
"no.. non andartene, rimani qui, con me"
Il moretto gli si avvicinò esitante come se non credesse a quello che
stava succedendo, come se avesse paura di infrangere un bel sogno, da cui
non si sarebbe voluto svegliare mai più
"Hana..." gli disse accarezzandogli una mano
"non mi lasciare, non mi lasciare mai più" disse l'altro
aggrappandosi al suo braccio come se avesse paura che sarebbe fuggito, si
tirò su di scatto e lo strinse forte, in un abbraccio spasmodico che
l'altro ricambiò in ugual misura
"non me ne vado, tranquillo. Mi sei mancato così tanto" disse
prima di chinarsi a baciare quelle morbide labbra che si aprirono al primo
contatto tra le loro bocche.
Il bacio sembrò durare all'infinito, le lingue si cercavano, si univano
per poi sfuggirsi e ritornare all'assalto, l'uno cercava di prevalere
sull'altro in una lotta senza vinti ne vincitori, in un continuo
girovagare fino a trovarsi e perdersi in un gioco di sensi che, infine, li
lasciò spossati quando uno dei due non si staccò per riprendere fiato.
"ora devi riposare, è meglio che vada"
"no" disse il rossino impaurito
"rimani qui con me, vorrei addormentarmi tra le tue braccia"
un leggero rossore gli si diffuse tra le gote
"ma.. e il dottore, se mi scopre qui..." chiese l'altro
"non mi importa, non me ne frega niente di quello che lui o altri
possano pensare. Per me l'unica cosa importante e che tu sia qui, con me,
adesso e non ho nessuna intenzione di lasciarti andare per paura del
giudizio degli altri. Ed ora stenditi al mio fianco senza fare più storie
se non le vuoi prendere dal Tensai" disse con convinzione
"do'hau" gli rispose stendendosi e circondandolo con le sue
braccia
"do'hau a chi stupida kitsune" continuò accoccolandoglisi
vicino e appoggiando la testa sulla sua spalla.
Lo strinse forte
"mi sei mancato tanto anche tu Kaede" disse prima che i suoi
occhi si chiudessero di nuovo
"ti amo Hana" gli sussurrò la volpe fra i capelli rossi
"ti amo anch'io Kaede"
Una settimana dopo Hanamichi fu dimesso.
Rukawa aprì gli occhi e si specchiò in due gemme d'ambra sorprese fisse
su di lui, alzò una mano e gli accarezzò con delicatezza una guancia, il
ragazzo in risposta chinò la testa e gli baciò un polso
"ho desiderato tanto potermi rispecchiare in questo mare azzurro
pieno d'amore... ed ora ne ho la possibilità" disse sorridendogli
mentre le lacrime bagnavano le guance abbronzate
"...Hana.. tu.."
Il rossino nascose il volto contro il suo petto continuando a piangere di
gioia.
Furono lievi come un sussurro, ma riuscì a capire le sue parole
"ti vedo... avevo perso la speranza ed invece tu sei qui ed io ti
vedo" meravigliato il ragazzo fissò quella testolina rossa che si
muoveva sul suo petto, lo prese per le spalle e gentilmente lo allontanò
per tornare a guardare quei laghi dorati dove la vita scorreva di nuovo
"quando... quando ti è tornata la vista"
Hanamichi sorrise e si asciugò le lacrime prima di rispondere "poco
fa. Mi sono svegliato e, all'inizio ho visto delle ombre confuse, poi
piano piano si sono fatte più chiare fino a delineare tutto. Mi sono
guardato intorno, pensavo di stare sognando poi ti ho visto e quando hai
aperto gli occhi ho capito che non era un sogno, che era realtà e che mi
piaceva da impazzire questa realtà"
I due ragazzi si guardarono ancora un attimo poi con una leggera spinta
Kaede fece sdraiare il rossino e gli si distese sopra.
Le sue mani vagavano su quella carnagione ambrata e morbida come i petali
di una rosa con carezze leggere, scoprendo quel corpo perfetto.
Le labbra sfioravano con tenui baci quella pelle che molto lentamente si
mostrava nuda al suo sguardo
<bellissimo>
trattenne il respiro, non riusciva a staccare gli occhi da quell'angelo,
un gemito improvviso da parte di Hanamichi lo riscosse.
Riprese a far scorrere le sue mani su quel magnifico esemplare, lo
accarezzò per tutta la lunghezza del corpo delicatamente, quindi lasciò
che le proprie dita tracciassero la linea perfetta delle spalle, gli
addominali scolpiti, la curva delle anche, le lunghe gambe fino alla punta
dei piedi prima di risalire lungo quel corpo tremante facendovi scorrere
il proprio petto.
La sua testa si scontrò con la virilità del compagno ancora avvolta dai
boxer neri e attillati, che non lasciavano dubbi sullo stato del compagno.
Le labbra gli si atteggiarono ad un malizioso sorriso prima di chinarsi a
sfiorarla, il corpo del ragazzo fu scosso dai brividi mentre lui giocava
con i denti e con la lingua su quell'oggetto di piacere ancora coperto.
Dalle labbra del rossino uscivano gemiti inarticolati, poi un piccolo urlo
quando lo mozzicò delicatamente. Kaede alzò gli occhi a guardalo, il
viso del suo amore era stravolto dal piacere, con occhi colmi di tenerezza
continuò la sua risalita.
Baci delicati si posarono intorno all'ombelico per poi introdurvi la
lingua a mimare i movimenti di cui da li a poco sarebbero stati
protagonisti.
Continuò la sua ascesa verso lo stomaco, verso i capezzoli inturgiditi
dal piacere: iniziò a stuzzicarli prima con le dita, poi vi si dedicò
con le labbra, ricoprendoli di baci dolci come miele, succhiandoli con
infinita lentezza e sensualità, mentre dal ragazzo tra le sue braccia
provenivano suoni inarticolati
"Ka.... Kaedeee..."
Alzò la testa quando lo sentì pronunciare il suo nome, si accostò al
suo viso chinandosi a baciargli delicatamente le labbra, sentì le mani
del rossino sulle spalle, carezzandogli lentamente la pelle calda prima di
avvolgere le dita nei sui capelli per spingergli la bocca sulla sua per un
bacio più profondo.
Le lingue si scontrarono e Hana stuzzicò la sua con la propria sin quando
alla fine lui si tirò indietro per respirare.
Baci leggeri calarono di nuovo sul viso di quel dio bronzeo, collo,
orecchie, fronte, nulla fu lasciato intatto al passaggio di quelle labbra.
Poi di nuovo la bocca di lui calda, dolce e cedevole.
Le mani ripresero a scorrere su quella pelle liscia, morbida al tatto e
fragrante come un tappeto di fiori selvatici, completamente perso in sogni
romantici continuò ad assaporare quello splendido corpo
"....ah ....Ka....."
Le sue mani erano arrivate all'elastico dei boxer, con gesti lenti glieli
fece scivolare di dosso.
Ora era completamente nudo ed esposto al suo sguardo famelico.
Si tuffò ad assaporare quelle membra frementi, baciando e leccando quella
virilità agognata (agognata... ma che dici ndRu pensavo che ti mancasse,
sono più o meno quattro mesi che non fai sesso ndNat qua... quattro
mesiiiii é_é ndRu si e ora lasciami continuare se no non concludi niente
ndNat ....sei ancora qui... marsch, al lavoro >__< ndRu dittatore
ndNat), ad un gemito più forte del suo compagno la prese tutta in bocca
succhiandola come un fresco ghiacciolo d'estate.
In breve lo porto in uno stato d'estasi estrema mentre un caldo getto gli
si riversò in gola "...ahhhhhh........."
Gli si distese sopra appoggiando la testa sul suo petto, senti il cuore
battergli all'impazzata per poi tornare ad un ritmo più sereno.
Con una spinta di reni Hanamichi invertì le posizioni piazzandoglisi
sopra. Le labbra tornarono ad unirsi in un bacio famelico mentre le sue
mani tracciavano la linea dei muscoli delle spalle del rossino con un
tocco lento e sensuale.
Le dita sfiorarono l'unico segno posto a deturpare un corpo perfetto.
Quella cicatrice che aveva il potere di rendere il rossino molto sensibile
e che lo fece inarcare contro il suo corpo.
Lo trattenne in un abbraccio mentre le labbra di lui gli scorrevano sul
petto.
Le dita del compagno si muovevano lente sul suo corpo, il desiderio di
possederlo e di affondare in quel fuoco continuò ad acuirsi.
Il suo tocco innocente si fece più intimo mentre lui sprofondava in quel
letto che aveva la sofficità di una nuvola.
Lo chiamò, impaziente di soddisfare la sua brama, ma il ragazzo lo ignorò
continuando a giocare con labbra e mani sul suo corpo.
Con malizia gli prese una mano iniziando a baciarla per poi succhiarne una
ad una le dita che in seguito fece scorrere sul suo petto, mentre con
sguardo malizioso lo invitava a completare l'opera.
Con delicatezza introdusse un dito in quell'anfratto caldo e stretto e
mentre lo muoveva piano per non fargli male il rossino si accostò di
nuovo al suo petto per stuzzicargli i capezzoli.
Ad un secondo dito un gemito misto di dolore e piacere si levò da quelle
labbra.
Poi il richiamo pronunciato con voce roca e bassa
"Kaede"
Guardandolo dritto negli occhi con un misto di innocenza e perversione in
quelle profondità dorate, tolse la mano dal suo corpo lasciandola cadere
inerte sul soffice letto mentre con grazia si sistemava a cavalcioni,
lasciandosi invadere dalla sua virilità con un unico movimento.
Un gemito di dolore uscì da quelle labbra di miele mentre gli afferrava
la testa per chiuderle in un bacio.
Si muovevano in perfetta armonia: uno con spinte sempre più veloci,
l'altro assecondandone i movimenti. I corpi uniti in un abbraccio
indissolubile alla deriva nella marea di quella passione terrena.
Le loro carni parevano bruciare nel calore e nelle fiamme di quella danza
eterna.
Tutto ciò continuò fino a che il rosso non sprofondò il viso nella sua
spalla, mentre lui gli si aggrappava stretto col cuore troppo pieno
d'amore per lasciarlo andare via.
Quando la nebbia della passione si dissolse, riportando i respiri alla
normalità, Kaede lo staccò gentilmente dal suo corpo facendolo
distendere di nuovo accanto a se.
Gli coprì il volto di baci leggeri quanto la brezza estiva in seguito
l'attirò a se, appoggiando la fronte contro la sua.
Lo chiamò dolcemente
"Hana..."
"hn"
"ti amo"
"anch'io" si sorrisero.
Lo guardò scivolare in un sonno profondo e con un sospiro di
soddisfazione cedette anche lui alle spire di Morfeo.
Owari 3
- allora..... che ne pensate ndNat
- a me piace, la vista mi torna e poi la kitsune che striscia è la fine
del mondo ahahah ndHana
- do'hau ndRu
- teme kitsune come ti permetti ndHana
- era ora, finalmente un po' di sesso ndRu
- ti è piaciuta la scena ^/////^ ndNat
- no, fai troppi giri di parole, potevi essere più esplicita é___é ndRu
- ...... ndHana
- il romanticismo sotto le scarpe tu é___é ndNat
- senti tu..... >__< ndHana
- si amore *______* ndNat
- la prossima volta vedi di non essere così sadica ndHana
- cattivo >____< io non sono sadica... è che mi disegnano così
^____^ ndNatJessicaRabbit
Si ringraziano i gentili lettori di essere arrivati sino a qui, aspetto i
vostri commenti, critiche o complimenti, insomma quello che volete
ma niente frutta e verdura grazie ^^
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