Disclaimer: questi personaggi non sono miei ma di papà Inoue ecc ecc ecc
Ringraziamenti: ringrazio Najka e Seimei per aver avuto la bontà di sopportarmi
Note: ehmm... dunque... per chi è pazzamente innamorato/a di Hana è pregato/a di non leggere questa fic non vorrei essere costretta ad imbracciare il fucile quando mi verrete a fare la pelle, odio la violenza ^^ ndNat ehi... aspetta un momento che significa 'sta cosa ndHana non saprei, tu come la vedi ^_^ ndNat perché sento brividi gelati lungo la schiena é_é
ndHana ohhhhh guarda quello laggiù è Rukawa ndNat mi stai ignorando >_<
ndHana ma cosa mi dici mai ^^ ndNatopogigio

tra le "..." c'è il parlato
il <...> è per i pensieri




Laghi dorati

parte I

di Natsume


"fermo...........noooo.........Ahhhhhhhhhhhhhhhhhhh....................." l'urlo lo fece girare, uno sparo squarcio la notte, poi.... il dolore................
"ehi... resisti... non mollare, ti prego non mollare......" percepì le parole e il tono preoccupato, non riusciva a tenere gli occhi aperti, a mettere a fuoco l'immagine del suo migliore amico, le voci sempre più lontane.... poi solo oscurità intorno a lui "oh Dio... ehi... amico non fare scherzi... non puoi andartene così..." le sirene sempre più vicine
"spostati ragazzo, ora ci pensiamo noi"
"ferite d'arma da fuoco, il proiettile è ancora dentro, dobbiamo portarlo via da qui... sta perdendo troppo sangue"
"... maledizione, non riesco a bloccare l'emorragia, l'arteria deve essere stata recisa... facciamo presto"
la barella fu caricata in tutta fretta sull'ambulanza 
"vengo anch'io con voi"
"mi dispiace ma dobbiamo farti qualche domanda, dovresti venire con noi..." un poliziotto gli si era avvicinato
"può farmele anche in ospedale e ora si sposti, non posso lasciarlo solo" salì, il mezzo partì a sirene spiegate seguito a poca distanza da un'auto della polizia.

"cosa abbiamo...."
"maschio, 16 anni, ferita d'arma da fuoco alle spalle, il proiettile ha trapassato la scapola sinistra, ha perso molto sangue... forse un'arteria recisa, non riusciamo a bloccare l'emorragia, ferita alla testa, possibile trauma cranico, è in stato incosciente da 15 minuti"
"ora ce ne occupiamo noi" la barella sparì nel corridoio, fermo in mezzo all'atrio del pronto soccorso, il ragazzo fissò quel gruppo di persone che si dava da fare intorno al suo amico
"salvatelo... solo questo..." mormorò a fior di labbra 
"ehi ragazzo, sei un amico di quello a cui hanno sparato?" si volse verso quella voce, dopo un istante annuì
"mi dispiace... potresti darmi qualche dato, devo avvertire i suoi genitori"
"il padre è morto e sua madre si trova in Francia, non conosco il numero a cui può rintracciarla ma se mi lascia qualche minuto chiamerò suo zio, è lui a occuparsene mentre lei non c'è"
"va bene, appena sei riuscito a rintracciarlo avvertimi" la donna si girò, un uomo le stava chiedendo delle informazioni.
Si guardò intorno, individuato il motivo della ricerca vi si diresse, comporre il numero non gli fu facile, le mani gli tremavano senza controllo "pronto..." una forte voce maschile gli rispose
"signor Seiji...."
"si con chi ho il piacere di parlare"
"sono Yohei.... Yohei Mito, un amico di Hanamichi..."
"oh... ciao Yohei, mi ricordo di te, cosa è successo?" c'era sorpresa nelle sue parole
"m..mi dispiace disturbarla ma... ma Hana è all'ospedale, gli hanno sparato.... la prego venga subito... subito" si lasciò scivolare a terra
"...pronto..." le lacrime scorrevano libere sul suo viso
"Yohei... ci sei ancora" la cornetta lasciata a penzolare
"rispondi..." solo singhiozzi soffocati, attaccò, stava tremando, uno sguardo preoccupato sul volto pallido
"la macchina... fai preparare subito l'auto" la persona che gli era di fronte scattò in piedi e uscì subito dalla stanza.

Panico...
<dove sei...>
panico...
<ti sto cercando...>
panico...
<aiutami...>
panico...
<non mi lasciare anche tu...>
Si svegliò di botto mettendosi seduto, ansimando come se avesse corso.
Una lacrima solitaria scivolò sulla sua guancia, posandosi sulle morbide labbra
<salata>
quel pensiero lo colpì...
Angoscia,
i suoi occhi scrutarono la stanza.
Tristezza,
le ombre rifuggivano al riflesso della luna sul pavimento.
Terrore, il suo letto sfatto.
Paura, un viso prese forma nella sua mente, due occhi d'ambra lo fissavano con dolcezza
<Hanamichi...>
Per il resto della notte non chiuse occhio, non riusciva a ricordare il sogno o per meglio dire l'incubo, ma sapeva che il protagonista era lui, il suo do'aho, il suo amore...
"lo vedrò domani a scuola"
Un sorriso gli increspò i lineamenti eppure quel senso di inquietudine non lo lasciò lasciando un solco nel suo cuore.
Sparatoria in centro, Ragazzo rimasto ferito, la polizia mantiene il riserbo... giornali, radio, quella mattina a scuola non si parlava d'altro, la storia  era sulla bocca di tutti, ma non conoscendo i particolari si gonfiava ad ogni passa parola.
Con la sua solita aria indifferente/assonnata, Rukawa ignorando i bisbigli e gli urletti delle sue ammiratrici, si guardava in giro alla ricerca di una testa rossa sempre in ritardo, rimase lì fino al suono dell'ultima campanella, nessuno... quella mattina non era venuto, la sensazione di paura della sera prima si rifece viva, doveva vederlo, accettarsi che stesse bene <do'aho... dove sei>
"siamo riusciti a salvargli la vita, a causa dell'arteria recisa ha perso molto sangue, ma l'abbiamo preso in tempo, ora dipende solo da lui, fortuna che il proiettile non ha toccato organi interni, qualche centimetro più in basso e avrebbe preso il cuore..."
"quindi sta bene!"
"l'operazione è andata a buon fine, ora dobbiamo vedere come reagirà il suo organismo, ma penso che non ci saranno problemi nella ripresa, il ragazzo è giovane, forte... si riprenderà, non è questo il problema"
"....."
"la potenza del colpo è stata tale da farlo cadere a terra: il colpo ricevuto alla testa, oltre che una leggera commozione cerebrale, gli ha provocato dei danni alla vista; è stato danneggiato il nervo ottico, stiamo facendo tutti gli esami per accertarci che non sia nulla di grave, ma non essendo il mio campo non posso dirle niente di più, per il momento ho messo il caso nelle mani del reparto di neurologia"
L'uomo cercò di non perdere la padronanza di sé
"ha perso la vista?"
il dottore lo guardò seriamente
"per il momento si, ma potrebbe essere una cosa temporanea, ora c'è lo specialista con lui, quando avrà finito avremo un quadro più completo della situazione. Quando si sveglierà dall'anestesia lo riporteremo in camera, penso che vogliate essere lì in quel momento.... Rioko"
"si dottore"
"potresti accompagnare i signori nella stanza riservata al signor Sakuragi" 
"si dottore, prego da questa parte" così dicendo l'infermiera si mosse
"ah... dottore..."
"si?"
"grazie"

"Yohei.... dovresti andare a casa"
Il ragazzo lo guardò, si trovavano in una grande stanza accogliente 
"no, voglio essere qui quando si sveglierà..."
"non dormi da ieri  e poi conciato così gli farai venire un infarto"
"cosa!!" lo guardò stralunato
"i tuoi vestiti.... dovresti cambiarti"
L'esitazione non sfuggì al suo udito, si guardò... macchie scure facevano bella mostra di se sui calzoni, il giubbotto, le mani, persino sulla maglietta
<il suo sangue>
il pensiero lo gelò
<non li metterò più>
"Yoehi.... ti senti bene? sei sbiancato di colpo" uno sguardo sconvolto incrociò i suoi occhi
"il... il suo s..sangue...." lo abbracciò stretto per dargli un po' di conforto, anche se sentiva di averne bisogno anche lui, stava tremando dalla rabbia 
<la pagheranno, chiunque sia stato la pagherà molto cara> con quel pensiero in testa lo accompagnò fuori dalla stanza, ordinando ad uno dei suoi di riaccompagnarlo a casa
"tornerò, mi faccio una doccia e ritorno subito" disse con tono sicuro
"penso che dovresti dormire anche un po'" sorrise congedandolo.
Lo vide uscire dall'edificio scortato da uno dei suoi uomini, l'espressione imperscrutabile
"Joji..."
"si signore"
"voglio sapere come è successo, scopri se ci sono dei testimoni, cosa sa la polizia e cosa intende fare... voglio i nomi"
"come desidera"
mentre l'uomo si allontanava, dalla parte opposta del corridoio sopraggiunse il dottore che aveva operato Hanamichi in compagnia di un altro medico.
Le mani in tasca, lo sguardo perso nel vuoto, dopo aver parlato con il suo subalterno era rientrato in camera aspettando l'arrivo del ragazzo.
Quando la porta si aprì fissò i dottori per un istante poi chiese con apprensione
"si è svegliato?"
"si.... ma abbiamo dovuto somministrargli un calmante per farlo dormire, era troppo agitato"
uno sguardo indagatore fu l'unica risposta
"ehmm... questo è il dottor Miyazawa, lo specialista di cui le ho parlato" con la speranza nel cuore si rivolse al nuovo arrivato
"buongiorno, che cosa ha scoperto"
"come il mio esimio collega le avrà già detto, la caduta ha provocato dei danni agli occhi, quando ho visitato suo nipote ho constatato che i danni ricevuti sono gravi"
"cosa!!!!!"
"vede i nervi del tratto ottico hanno subito dei danni, quando si è svegliato non riusciva a vedere niente, neanche a percepire un po' di luce. Ancora intontito dall'anestesia non se n'è reso ben conto, quando l'ha fatto ho ritenuto opportuno somministrargli un sedativo. Agitarsi subito dopo un'operazione non è la cosa migliore"
"dottore, mi sta dicendo che non potrà più vedere?" l'uomo annuì
"e un'operazione? possibile che non si possa fare niente!!"
"ascolti, quando il dottor Shiwata mi ha contattato stavo uscendo dall'ospedale insieme al dottor Ikegami, un luminare in questo campo, insieme a lui ho visitato il ragazzo e tutti e due siamo giunti alla stessa conclusione, per come è la situazione in questo momento non possiamo operarlo..."
"ma..."
"aspetti, mi spiego meglio... quando ha battuto la testa, un piccolissimo frammento di minerale è entrato nel cranio, è mia convinzione che i nervi del tratto ottico siano stati recisi, dato che non percepisce più la luce. Proprio a causa della posizione in cui è il frammento non lo posso operare, inoltre anche se questo si spostasse non è detto che si possa fare qualcosa" le parole gli scivolarono a dosso come una valanga "non posso crederci..."
"mi dispiace..." fu interrotto dall'arrivo della lettiga.
I tre rimasero in silenzio mentre gli infermieri si occupavano di adagiare il paziente nel modo più comodo per non fargli provare troppo dolore.
Un'infermiera controllò la flebo poi scrisse qualcosa sulla cartella davanti al letto
"passerò tra mezz'ora per controllare la situazione, se nel frattempo ci fossero problemi mi chiami immediatamente" poi se ne andò insieme agli altri.
Anche i dottori uscirono, lasciandolo solo con il ragazzo.
Gli si avvicinò, con delicatezza gli scostò i capelli dal viso, una benda faceva bella mostra di se in contrasto con il colore rosso, il viso pallido come il lenzuolo che lo ricopriva, dal camice che gli avevano fatto indossare si notavano le fasciature che gli ricoprivano la spalla e il torace
"mi dispiace.... mi dispiace tanto.... è solo colpa mia, avrei dovuto proteggerti..."

"dove diavolo si è cacciato quel deficiente di Sakuragi" tuonò un ragazzone spesso scambiato per un gorilla
"calmati Akagi forse è stato trattenuto da qualche profes..."
"Kogure! non ti ci mettere anche tu, non difenderlo, sicuramente starà ciondolando con i suoi amici..... grrrrr....." sempre più furente il capitano sbraitava contro i suoi compagni
"ehmm.... scusa Takenori"
"che c'è"
il ragazzo si girò con un ringhio verso la nuova venuta
".... ah sei tu Haruko, dimmi"
"Hana oggi non era a scuola, sono andata nella sua classe a controllare, forse è malato"
questa notizia invece di calmarlo lo fece infuriare ancora di più "ma cos'ha nel cervello le pigne? come gli viene in mente di saltare le lezioni, non ho nessuna voglia di ritrovarmi come l'anno scorso a dargli ripetizioni in extremis per fargli superare gli esami, e poi così compromette anche la squadra e.... ahhhh eccovi dov'è, dove si nasconde quell'idiota?"
il gorilla si precipitò incontro ai tre sventurati dell'armata Sakuragi, l'aria bellicosa sul suo viso li mise in fuga ma Takamiya non fu tanto fortunato da scappare, visto che neanche tre passi e venne abbrancato per la collottola
"allora dov'è" ruggì
"non lo sappiamo, ti giuro che pensavamo che lui e Yohei fossero qui"
Akagi lo lasciò
"non c'è neanche Mito?"
"no, anche lui oggi non è venuto"
"vuoi vedere che sono insieme"
si intromise Ayako
"grrr.... grrrrrr... grrrrr..... forza concentriamoci sugli allenamenti, fra qualche giorno c'è la partita col Ryonan, a Sakuragi penserò poi"
Gli allenamenti ripresero sotto la guida di un gorilla furioso che li mise sotto torchio, tra i ragazzi.
Uno oltre ad essere distratto era anche molto preoccupato
"do'aho dove sei..."
Finiti gli allenamenti il volpino si precipitò  a casa del rosso, ma per quanto suonasse o battesse la porta nessuno gli apriva, decise di aspettarlo.
Quando si risvegliò constatò che era seduto su un gradino con le spalle alla porta, guardò l'orologio
<le tre> se fosse rientrato lo avrebbe svegliato per forza, la disperazione lo colpì, guardò la luna come in cerca di un aiuto, ma niente, non vi era risposta alla sua muta richiesta.
Salì sulla sua bici per tornare a casa, mentre pensieri angoscianti gli stringevano il cuore in una morsa disperata. Neanche quella notte riuscì a dormire, compose il suo numero per l'ennesima volta
<niente, maledizione>
sbatte giù la cornetta con malagrazia, era già la cinquantesima volta che faceva quel numero dal suo rientro a casa, ma quel telefono era sempre muto, non poteva lasciargli neanche un messaggio visto e considerato che la segreteria era staccata
<maledizione> imprecò di nuovo...
Il mattino seguente si precipitò a scuola, ma amara fu la sorpresa quando si rese conto che non sarebbe arrivato neanche quel giorno.
Finiti gli allenamenti si diresse di corsa a casa del rossino, ma non c'era nulla da fare, sembrava sparito.

Tornò in ospedale, come uno stupido si era addormentato subito dopo essere entrato in casa ed ora era pomeriggio inoltrato, si diresse senza indugio nella camera del rossino, le infermiere lo lasciarono passare anche se privo di permesso.
Davanti alla stanza fu bloccato da un degli uomini di suo zio che poi bussò leggermente per chiamarlo.
Quando Seiji lo vide gli fece un cenno per poi allontanarsi di qualche passo
"Yohei.... ascolta..... Hanamichi è molto nervoso, i dottori sono stati costretti a somministrargli dei sedativi... ora sta dormendo...." una pausa gli diede modo di notare gli occhi rossi e la voce tremante, poi l'uomo riprese
".... i dottori l'hanno visitato, diagnosticandogli una cecità irreversibile, tutto a causa di un minuscolo frammento che preme sui nervi ottici..." la voce gli si spezzò
"... nella posizione in cui è non è neanche possibile operare e, anche in quel caso, non danno molte speranze" quella notizia fu uno shock per lui
"... Ha...Hana.... Hana non potrà più vedere..." esclamò sconvolto, il suo interlocutore annuì
".. l..lui lo sa?"
"si, appena sveglio i dottori l'hanno visitato per essere sicuri e lui ha subito voluto conoscere la situazione"
"co..come l'ha presa.."
"ha dato in escandescenze, per questo l'hanno addormentato di nuovo"
Il silenzio calò tra i due, ad interromperlo fu la voce del più anziano che dopo un po' disse
"Yohei..."
"si!" gli occhi pieni di lacrime si fissarono sull'uomo
"vorrei che gli stessi vicino in questo momento"
"certo che gli starò vicino, è il mio migliore amico, non ho nessuna intenzione di muovermi da qui"
il tono della voce alterato gli fece scappare un sorriso
"allora non ti dispiace se ti chiedo di stare con lui 'sta notte" poi tornando serio "non lasciarlo da solo"
"va bene"
"io ora devo andare, devo ancora avvertire sua madre.... oddio appena lo viene a sapere mi ritroverò anch'io in ospedale come paziente, quando si tratta di suo figlio diventa una vera furia" la frase strappò un sorrisino al ragazzo
"ascolta, per sicurezza lascio degli uomini qui nei dintorni, qualsiasi cosa succede chiamami sul cellulare, questo è il numero... e Yohei..."
"si?"
"...non fargli commettere sciocchezze, mi raccomando" "ci può giurare" si sorrisero
"sei un bravo ragazzo, Hana è fortunato ad averti come amico" dopo quell'uscita si diresse a passo sostenuto fuori dall'edificio.
Sospirando il ragazzo lo guardò andar via, poi prese il coraggio a due mani ed entrò nella stanza.
La camera era avvolta dall'oscurità anche se di fuori vi era ancora luce, si avvicinò al letto, Hanamichi dormiva con l'abbandono di un bambino, sembrava così indifeso in quel frangente, pallido... la sua perenne abbronzatura smarrita chissà dove ed ora che succederà, <sarai in grado di riprenderti anche da questo..... e il basket... il basket...>
"accidenti, non ho ancora avvertito nessuno...." guardò di nuovo il volto del suo amico "scommetto che mi chiederai di non dire niente, sempre così altruista da non far pesare i tuoi problemi sugli altri...."

La porta si aprì, una donna entrò nella stanza, ferma sull'uscio osservava il ragazzo disteso sul letto.
Si avvicinò silenziosamente per cercare di non svegliarlo, quando gli fu vicino con la coda dell'occhio colse un movimento alla sua sinistra.
Il miglior amico di suo figlio dormiva sulla poltrona in una posizione decisamente scomoda, gli toccò una spalla, mettendosi subito un dito davanti alla labbra quando lo vide aprire gli occhi, in cui un lampo di sorpresa, prima, e poi di gioia, dopo, passò non appena la riconobbe, abbassò la voce fino a ridurla ad un sussurro
"Yohei, è meglio che ora tu vada a casa, non credo che tu abbia dormito molto bene in questa posizione" disse sorridendo
"che ore sono?" domandò il ragazzo stropicciandosi gli occhi
"quasi mezzogiorno, mi dispiace che tu abbia perso la scuola" il ragazzo ora del tutto sveglio la guardò, quanto assomigliava al suo amico quella donna, gli stessi capelli rossi tagliati in riccioli corti le circondavano un ovale perfetto dalla bellezza ancora inalterata, si soffermò sulle parole che gli aveva rivolto
"la cosa più importante per me è che Hana si riprenda al più presto, il mio posto è vicino a lui non tra i banchi di una scuola"
anche lui parlò sottovoce per non svegliare il rossino che ora dormiva pacificamente mentre durante la notte appena trascorsa si era agitato tanto da dover chiamare un'infermiera
"ma... la scuola, i tuoi genitori cosa diranno..."
"la scuola può attendere per qualche giorno, i miei genitori sono in viaggio, non torneranno prima di due settimane e poi io sono bravo, non mi ci vorrà molto per recuperare, l'importante ora è cercare di aiutarlo ad adattarsi alla situazione..... il signor Seiji le ha già detto tutto?" gli occhi di lei si riempirono di lacrime
"si..."
la voce rotta dai singhiozzi trattenuti
"...ho parlato anche con i medici.... il mio povero bambino...." una piccola goccia d'acqua salata solcò quelle guance candide
"... n...non so cosa fare..."
Un rumore alle sue spalle le bloccò il respiro, prese un fazzolettino e si asciugo le guance pur sapendo che lui non avrebbe potuto vedere quel dolore, si schiarì la voce poi, con un sorriso dolcissimo, si girò: Hanamichi si stava svegliando.

Trascorse una settimana, in quel periodo era andato tutti i giorni in ospedale a trovarlo, si fermava lì per ore, su richiesta dei suoi famigliari i dottori gli avevano dato il permesso di fargli visita in qualsiasi momento.
Hanamichi piano piano si stava riprendendo, anche se l'impatto con quella realtà sul momento non era stato dei più facili.
Oggi stava tornado a scuola per la prima volta da quando era accaduto quel fatto, come previsto il suo migliore amico gli aveva fatto giurare di non dirlo a nessuno, anche se l'armata Sakuragi ne era già al corrente e molto spesso gli facevano visita per strappargli un sorriso sempre più rado in quel viso.
La scuola quel giorno gli parve così vuota, pensare che si sarebbe dovuto abituare a non vedere più quella testa rossa gironzolare tra i corridoi, ridere, scherzare con i suoi amici, giocare a basket e fare le soliti figuracce, già il basket che cosa avrebbe raccontato ai suoi compagni, che cosa si sarebbe inventato, Noma e i ragazzi gli avevano detto che Miyagi e gli altri li stavano assillando... la cosa più preoccupante però non erano loro ma Rukawa, già a lui che gli avrebbe detto, al ragazzo del suo migliore amico, che scusa si sarebbe inventato
"digli quello che vuoi, ma non lo voglio qui" quelle parole gli suonavano ancora nella mente, Hana era stato irremovibile, non lo voleva lì... un sospiro gli uscì dalle labbra, avrebbe voluto mettere un po' di sale in quella zucca
<dovresti pensare più a te stesso>
avrebbe voluto gridargli contro, ma le parole gli erano rimaste in gola quando aveva scorto il tremito delle sue mani e la disperazione nella sua voce...
Delle voci lo riscossero dai suoi pensieri, erano davanti la palestra, i suoi amici lo avevano seguito in silenzio, anche loro persi dietro ai loro pensieri
"perché tutto 'sto trambusto" chiese più per colmare quel vuoto che per reale interesse
"la partita"
"..."
"oggi giocano un'amichevole contro il Ryonan"
senza dire niente entrò nell'edificio e senza farsi vedere prese posto tra le gradinate.
La squadra non stava rendendo al massimo delle sue potenzialità riusciva a malapena a tenere testa agli avversari, come se le mancasse qualcosa, qualcosa di fondamentale... Hanamichi.... sarebbero riusciti a superare quel momento, lo avrebbero sostituito e sarebbero tornati a correre dietro a quella palla come se nulla fosse, la vita, la loro vita sarebbe tornata a scorrere sui binari e
<tu, tu che farai, riuscirai a vivere senza giocare... a vivere nell'oscurità.... rivedrò mai il tuo sorriso...>
si sentiva così impotente, i sensi di colpa lo stavano divorando... vederlo lì, disteso, immerso in tutto quel sangue e non aver potuto far altro che chiamare l'ambulanza, tentare di arrestare quella linfa vitale che scivolava via, tra le sue mani
<maledizione>
le urla dei fan lo riscossero, concentrato sui suoi pensieri non si era accorto che la partita fosse finita
"ragazzi sarà meglio andare" disse alzandosi.
Una mano sulla spalla lo fermò, si girò lentamente per vedere a chi appartenesse
"ciao Yohei" disse la ragazza arrossendo
"ciao Haruko"
"sono stati bravi vero, anche se hanno perso hanno fatto del loro meglio. Peccato che Hana non ci fosse, con lui avrebbero di sicuro vinto... a proposito, che fine ha fatto? perché non è più venuto a scuola, Takenori è furioso per questa sua scomparsa, io invece sono preoccupata, sento che gli è successo qualcosa... Yohei dimmi...." non riuscì a completare la frase, il ragazzo si stava già dirigendo verso l'uscita seguito dai suoi amici
"ma...ma... Yohei!" quel nome pronunciato a voce alta attirò l'attenzione su di lui.
Il fratello della ragazza scorgendolo gli si parò davanti
"dove credi di andare, ho qualche cosa da chiederti"
"oggi non è giornata, ti conviene lasciarmi in pace" l'armata gli si fece intorno
"dov'è quel deficiente? E' quasi una settimana che manca e non si è neanche degnato di avvertirci, si può sapere che gli è successo?"
<se sapessi> pensò il ragazzo
"Akagi ha ragione, avrebbe anche potuto dirci che sarebbe stato assente in questi giorni"
"quell'idiota combina sempre casini e poi ci lascia nei guai" rincarò Mitsui
"già, i professori ci hanno quasi sbranato per la storia dei tubi"
Noma e gli altri notarono un cambiamento nell'atteggiamento di Mito, la testa bassa, le mani strette a pugno tanto da far sbiancare le nocche...
Si stava arrabbiando e di brutto, tutti quegli insulti non dovevano avergli fatto piacere, a dire la verità neanche a loro garbavano tanto quelle parole.
Era stufo di ascoltare quelle parole denigratorie
<che ne sapete voi, che diavolo ne potete sapere voi di cosa sta passando, di quello che ha passato, che gli è successo.... dove siete voi quando gli serve una mano, lui sempre disponibile e altruista con tutti quelli in difficoltà, ci mette tutto se stesso per darvi una mano, per soddisfare le vostre aspettative mentre voi siete solo in grado di denigrarlo, non vi accorgete neanche di quanto soffre per voi è solo un buffone, un buffone.... mi fate una rabbia accidenti>
"allora dovreste essere contenti.... ora che se ne va"
"...."
poteva scorgere le loro espressioni perplesse
"che vuoi dire" chiese Kogure, l'attenzione ora era tutta rivolta verso di lui, anche l'altra squadra era incuriosita da quel battibecco
"ma come, il signor Anzai non vi ha detto niente, pensavo che lo sapeste" disse con un sorrisetto.
I ragazzi della squadra guardarono l'anziano allenatore
"ma di cosa sta parlando" chiese la manager della squadra
"sto parlando del fatto che Hanamichi non giocherà più con voi..."
"ehhhhhhh"
"...sua madre l'ha ritirato da scuola tre giorni fa"
"cosaaaaaaaaaaa!!!"
"perché?"
"signor Anzai perché non ci ha avvertiti?"
l'anziano allenatore li guardò con espressione triste
"perché avevate la partita e Sakuragi non voleva che vi turbassi con questa notizia" disse mentre davanti agli occhi gli si presentava l'immagine di un ragazzo disperato steso in un letto d'ospedale
"ma.... perché così all'improvviso" chiese Haruko con gli occhi lucidi
"sua madre per motivi di lavoro si è dovuta trasferire in un'altra città e lui l'ha seguita"
"quando parte?"
"è già partito" si intromise Yohei
"non ci ha neanche salutato"
Fu l'ultima cosa che sentirono prima di lasciare l'edificio mentre tra i presenti era calato il silenzio, ancora shockati dalle novità non erano riusciti a dire altro.
Si erano allontanati di qualche metro quando dietro di loro risuonarono dei passi
<e ora chi rompe>
Mito si girò per vedere chi fosse lo scocciatore
"ah... sei tu..."
Il volpino gli stava di fronte, l'espressione fredda sostituita da una maschera di disperazione
"perché... perché non mi ha avvertito.."
la voce stridula
"io..." all'interno del suo cuore Mito stava combattendo una battaglia dare ascolto ad Hana o seguire il cuore
"no...non se ne può andare così, non può lasciarmi in questo modo, ho bisogno di vederlo, parlargli, chiedergli il perché di tutto questo, ho bisogno di risposte, io...."
"sai, è la prima volta che mostri i tuoi sentimenti a qualcuno che non sia Hanamichi" disse sorridendo.
Finalmente aveva preso la sua decisione
"io e i ragazzi stiamo andando a trovarlo, ti va di venire con noi"
il cuore aveva vinto.....

owari 1

- Nattttttttttttttttttttttttttttttttttttttttt ndHana
- mi hai chiamato tesorino *_______* ndNat
- ma... ma... ma... ma come ti è saltato in mente di scrivere 'sta stronzata
 >___< ndHana
- cattivo, vuoi dire che non ti piace ndNat
- a me piace, con tutto lo spazio che mi dai ndMito
- e a te Hana *________* ndNat in trepida attesa di risposta
- no, per me la potresti anche buttare ndHana
- buaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ç______ç ndNat
- Zzzzzz... ndRu
- tsè ndHana che sbuffa e se ne va
- a siiiii la pensi così è >_< e io allora mi vendico ndNat
- peggio di così non può andare ndHana
- lo credi tu eheheheheheheheheh ^o^ ndNat
- aiuto... auitatemi... vi prego... ndHana


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