DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li presta!!
DEDICHE: Questa fic la dedico completamene a Marty, per il suo compleanno e poi perché è la prima persona che mi chiede di scrivere per lei qualcosa... ç////ç sono commossa, non mi era mai successo!!!
NOTE: ci stiamo avvicinando al termine della fic, ancora pochi capitoli e tutto vi sarà svelato ^^, quindi buona lettura!!
LA FORESTA INCANTATA
di Lucy
VII Parte
"Copritevi i volti... " sussurrò Yohei, che con gesto fluido della mano si mise a posto alcune ciocche, tutti e si misero il cappuccio in modo tale da coprirsi perfettamente, mentre seguirono Yohei.
Attraversarono la grande arcata, e nuovamente i Kogure e Rukawa restarono affascinati, se da fuori il castello sembrava esprimere le fiamme dell'inferno, all'interno invece, si poteva respirare la tranquillità dell'acqua.
Lo sguardo di Kaede si posò all'orizzonte, dove faceva mostra di se il castello, non più fiammeggiante ma solamente caldo.
Yohei sorrise e stava per dare delle spiegazione, ma Hisashi lo precedette.
“All'esterno delle mura, il castello sembra ardere, ma sorpassata l'arcata, si deve camminare ancora un bel po' per giungere al vero castello... tutto questo è dato da un effetto ottico!! Serve soprattutto per proteggersi dagli eventuali attacchi."
Kogure restò ammutolito a quella frase, non pensava che il suo Hisashi avesse vissuto in un luogo, così caldo ma anche così infinitamente triste.
Con dolcezza prese la mano del suo ragazzo e la strinse forte, per trasmettergli tutto il suo appoggio e il suo amore.
Camminarono lungo un sentiero, ricoperto di erba color dell'oceano, mentre le pareti sembravano composte d'acqua, senza rifletterci Kaede le toccò, e come per incanto, l'acqua si spostò formando una piccola onca dove la mano diafana si era posata.
"Serve da difesa..." sussurrò divertito Mitsui, passandosi una mano sul mento, cercando di non ridere vedendo lo sguardo cupo di Rukawa.
"Eccoci, siamo quasi arrivati, ora dobbiamo solo passare questa rupe!" disse Yohei indicando ai ragazzi, una rupe profonda e oscura, dove solo dei piccoli gradini galleggiavano nell'aria.
"Nh..."
"Hisa, ma di cosa sono fatti??" chiese Kiminobu osservando i gradi, con un ciglio alzato.
"Acqua!" rispose come se fosse la cosa più naturale "comunque dovremo seguire le orme di Yohei, per non cadere di sotto!" aggiunse, dando un piccolo bacio sulla punta del naso del suo ragazzo.
"Ricordatevi, non dovete stare per più di due secondi sullo stesso gradino, altrimenti si dissolverebbe, e cadreste sotto!!" comunicò serio Yohei che lentamente posò un piede su un gradino, a sinistra poi senza smettere di camminare, posò l'altro su uno a destra, continuando a salire i gradini senza occuparsi degli altri.
Rukawa e Kogure erano subito dietro a Yohei, mentre Hisa era ha chiudere la fila, per aiutare il suo Kimi, posò i piedi lentamente, contando i secondi, non poteva permettersi di cadere.
Yohei era giunto alla fine della scalinata, ma quando si voltò per vedere dov'era Rukawa, il suo sangue si gelò. Vide Kogure scivolare sul gradino e toccare gli altri, Mitsui ancora troppo lontano cercò di raggiungerlo ma tutto fu inutile, i gradini si sciolsero, stava per cadere nel dirupo del non ritorno, quando una mano diafana lo agguantò, ma senza successo.
Sia Kogure che Rukawa caddero di sotto, i loro occhi velati dall'oscurità, mentre un senso di vuoto si faceva largo nei loro cuori, nessuno li avrebbe potuto salvarli.
L'oscurità non permetteva di vedere nulla, solo il tiepido calore della mano di Kogure dava al volpino una sensazione, ma se fosse stato solo, si sarebbe perso in quell'oscurità.
Kaede stringeva ancora la mano del suo senpai, ormai non avrebbe più potuto vedere il suo do'aho, ma a quel pensiero, si fecero avanti tutti i ricordi, del suo amato Hana... non poteva morire, lui doveva e volava andare da Hana, e portarlo via da quel luogo privo di amore.
Si, lui gli avrebbe fatto
capire che amare è la cosa più bella.
Hisashi e Yohei, restarono immobili non sapendo cosa fare, Mitsui, non poteva crederci, il suo Kimi era caduto... no, non era vero, lui non poteva stare senza il suo Kimi, cosa avrebbe fatto adesso???
No, non poteva resta senza lui, era la sua gioia, l'amore… la sua vita...
Con uno sbalzo cercò di buttarsi al di sotto, ma una luce accecante, lo fece indietreggiare.
Quando i due aprirono gli occhi, videro Kaede che portava con se Kogure, ma ciò che li stupì fu lo sguardo vacuo del volpino, come se in quell'attimo non fosse li, ma da un'altra parte.
Trasportato dalla luce azzurrina, il volpino giunse davanti alle porte della fortezza, posando dolcemente a terra per prima Kimi, poi lui che come toccò il suolo, spalancò gli occhi alla ricerca degli altri.
"Ma come...??" sussurrò Yohei, che non capiva come un essere umano aveva potuto tornare indietro dal dirupo del non ritorno chiese in un piccolo sussurro, mentre Mitsui correva ad abbracciare il suo ragazzo, che ancora era sotto shock.
"Nh... andiamo??" chiese Rukawa, che non voleva attendere oltre, rivoleva abbracciare il suo ragazzo.
"Certo, andiamo..." rispose Yohei che senza indugio posò la sua mano sulla porta e come per incanto, l'acqua si dissolse in un turbine, che muovendosi scoprì la via ai ragazzi.
Appena l'acqua scomparve i ragazzi entrarono nel castello, e per la milionesima volta restarono senza fiato, come poteva essere sempre così diverso quel luogo, se all'inizio il rosso cupo aveva reso quel castello come l'inferno, e l'acqua come un luogo marino, ora cosa dovevano pensare Kaede e Kogure??
Al centro della sala una grande scalinata faceva mostra di se,i gradini erano ricoperti da un tappeto rosso, mentre il passamano era lavorato con ghirigori in argento, così come i gradini, al fianco della scalinata due statuette rappresentanti due draghi, che dalla loro bocca sputavano acqua, mentre dal soffitto cristallino pendeva un grandioso lampadario, composto da mille cristalli color del fuoco, mentre delle armature abbellivano, i lati della sala, a sinistra e a destra due archi portavano in altre sale.
"Ascolta Hisa, tu e Kogure andrete nella grande sala, dove c'è la festa mentre io accompagno Rukawa da Hana."
"Ok, ci vediamo li!!"
Così Hisa e Kogure si allontanarono verso l'arcata a destra, mentre Yohei e Rukawa si diressero verso la sala a sinistra.
Il lungo corridoio era silenzioso, solo i passi dei due riecheggiavano in quel silenzio.
"Rukawa... tra poco saremo alla sorgente dei Re..." e aspettò un secondo per sentire un "nh!!" e continuò senza guardarlo.
"Quando saremo li, solo tu potrai entrare, io dovrò andare da Mitsui. Appena usciti tu e Hana correte fuori, e andate da Yue, lui penserà a portarvi fuori dalla foresta..."
"E gli altri???"
"Non preoccuparti, li condurrò io fuori. Però stai attento, le guardie del castello potrebbero seguirvi, allora dovrai prendere con te Hana e scappare il più velocemente, io penserò a calmare il mio sovrano e poi aiuterò Hisa e Kimi!!"
Per alcuni secondi rimase in silenzio, Yohei doveva dirgli ancora una cosa, così dopo alcuni istanti continuò.
“Sai, credo proprio che tu salverai Hana, ho potuto osservarti e sono sicuro che tu riuscirai a salvare il suo cuore”
“Nh???”
“Beh, ti ho tenuto d’occhio, ti ho osservato per molti giorni!!”
Appena finito di dire quelle parole arrivarono di fronte ad una cascata, circondata da alberi, a Kaede parve di essere nel suo luogo segreto, dove aveva incontrato per la prima volta il suo do'aho.
Fece un timoroso passo in avanti e solo allora una miriade di fatine lo accolsero tra di loro, cantando e gridando felici, di vedere un tale schianto.
Si tolse la tunica, e con passi fermi e calmi si immerse nell'acqua, non sapeva il perché ma si sentiva attratto inesorabilmente dall'acqua che scorreva limpida dalle rocce, arrivato proprio davanti alla cascata, posò una mano su di essa e un turbinio l'avvolse, lasciando Yohei a fissare incerto la scena, per poi vedere il ragazzo volpe sparire nel nulla.
Un'altra domanda si unì alla precedente, ma dovette lasciarla in sospeso ora lui doveva andare dagl'altri.
Kaede si sentiva protetto da quell'acqua, non temeva nulla, non capiva, lui era solo in un luogo a lui sconosciuto eppure era sereno, non si preoccupava.
Quando riaprì gli occhi si trovo in una grandissima grotta: dal soffitto milioni di stalattiti scendevano rosse come sangue e stalagmiti che sembravano spade sguainate, al centro un mare rosso, come si avvicinò notò che il 'mare' in questione altro non era che lava incandescente, che
danzava sulle rocce senza distrugge, anzi sembrava proteggerle.
Le onde fiammeggianti, si muovevano con un dolce ritmo, scandito dai ridolini di alcune fatine, che nude ballavano su quel mare di fuoco. I capelli rossi come lo stesso sangue sembravano vivi, le ali di fiamma si muovevano liberamente, senza paura o timore di scottarsi, seguendone una, Rukawa finalmente trovò il suo do'aho.
Il rossino era seduto su una roccia in alto, le gambe che toccavano il tepore della lava, e alcune fatine che allegre giocavano con i suoi capelli, illuminandoli e creando nuovi e sanguinei riflessi, mentre i riflessi dei cristalli che lo circondavano lo facevano brillare come una fiamma.
Hana non si accorse di Kaede, così quando una fatina, molto curiosa si avvicinò e gli posò un bacio sulla guancia, il ragazzo non poté che scoppiare in singhiozzi. La volpe stava per andare ad abbracciarlo, ma le parole della fatina lo bloccarono.
"Cosa ti succede Hana??? Non piangere..." e posò dolce la sua piccola manina sulla lacrima, che in pochi istanti divenne un piccolo cristallo.
"Scusami ma... io... non posso... snif snif, oggi diventerò successore, ma io... vorrei restare con Kaede... io credo di amarlo..." disse il ragazzo che senza sapere stava confessando i propri sentimenti alla sua volpe.
Le fatine si misero a girargli attorno, vezzeggiandolo con le lori tocchi delicati, mentre con il loro dolce canto cercavano di consolare il giovane rossino.
All'improvviso sentì due braccia stringergli la vita, e un petto ampio combaciare con la sua schiena, fu un attimo e il rossino si liberò da quella stretta, girandosi si ritrovò di fronte il suo volpino.
Gli occhi blu come il mare, risplendevano di luce propria mentre riflessi viola lo stregavano, i capelli neri si muovevano delicatamente, sfiorando quella pelle a lui tanto cara, e l'intero corpo baciato dai bagliori fiamminei lo rendevano come un angelo decaduto.
Anche Kaede rimase affascinato da Hana, infatti se il ragazzo che aveva incontrato era bello come il sole e caldo come quell'astro, ora si diceva che poteva letteralmente morire per un suo si.
Non poteva credere ai suoi occhi: i lunghi capelli rossi sembravano fiamme dell'inferno, con striature più calde, come raggi di sole, erano legati in una coda bassa, alcune ciocche un po' più corte erano lasciate libere e incrociavano il suo viso, la pelle era dorata e gli occhi sembravano due polle di oro fuso, dove mille pagliuzze scintillavano.
I muscoli che aveva toccato e sfiorato erano messi in risalto da una specie di camicia, le spalle muscolose erano scoperte, sul muscolo del braccio sinistro un nastro argenteo si aggrovigliava per tenere su un velo del colore del sole, avvolgeva il braccio per poi cadere lungo ad esso fino a terra, mentre l'ampio petto era messo in risalto da una camicia rossastra, che veniva bloccata da una parte da dei laccetti in vita, mentre l’altra parte cadeva languida fino a metà ginocchio, sulla spalla una spilla a forme di testa di leone chiudeva la stoffa, per lasciarla scendere languida sul braccio fino alle cosce, mentre le lunghe e muscolose gambe erano fasciate da un tessuto cupo, dove ombre sanguigne disegnavano traditrici quei muscoli.
Ritornò verso il volto e solo allora notò i piccoli pendenti all’orecchie che ricadevano fino alle spalle, e poi sulla sua fronte un piccolo diadema.
"Hana..." sussurrò Kaede che d'improvviso sentì un calore lungo tutto il corpo per poi scendere incendiando il suo bassoventre.
"Kaede... cosa ci fai, qui... tu non..." non riuscì a finire la frase che due labbra dolci si posarono sulle sue, da prima fu un bacio delicato ma non appena la lingua di Kaede iniziò a leccare dolcemente le labbra di Hana, il rossino lasciò un sospiro permettendo il nuovo incontrarsi delle loro due lingue, che lottavano per il predominio del bacio, mentre le mani della kitsune si posarono sulla vita dell'altro, per poi tirarlo contro di se, per poi passare possessivamente un braccio attorno a quella vita sottile e muscolosa, e l'altra arrampicandosi su per la schiena per poi finire rapida sulla nuca rossa, per bloccare ogni via di fuga.
Dall'altra parte anche Hana aveva cinto le sue braccia attorno al collo di Kaede, mentre il lungo velo copriva la schiena larga del moretto, stringendosi e quasi sciogliendosi in quel tepore che invadeva anche il suo, le gambe gli sembravano gelatina, così dovette stringersi di più a lui, per non cadere a terra.
Durante il bacio le mille fatine iniziarono a ballare nell'aria imbarazzate intorno ai due ragazzi, consacrando quell'amore puro, e cantando soavi una promessa antica, che si scambiavano sempre chi si sposava, mentre il mare di lava iniziò a vorticare divino nella grotta formando un piccola colonna rossa, che circondò i due, avvolgendoli nel suo abbraccio e riscaldandoli, però i due ragazzi erano troppo presi non si accorsero dello spettacolo che davano.
Entrambi era troppo felici, per sentire gli altri, solo l sensazione di stare abbracciati li sconvolgeva, purtroppo dovettero separasi e solo allora Hana si liberò da quel abbraccio.
"Perché sei qui???!!" gridò furente il rossino mentre tutta la grotta tornava alla sua originaria bellezza.
Kaede non si intimorì e con un passo deciso fu nuovamente accanto al suo do'aho, sfiorandogli dolcemente una guancia rispose.
"Do'aho... tu viene con me."
"Te lo scordi!!" urlò indietreggiando, per non cadere nuovamente tra le sue braccia, sapeva che se si lasciava toccare, ancora una volta, tutti i suoi buoni propositi sarebbero andati in fumo.
"Non ti lascerò, tu sei MIO!!" quelle poche parole dette con occhi sicuri, e voce determinata fecero incantare il rossino, che chiuse gli occhi per cercare di fermare il battito impazzito del suo povero cuore.
"Ti prego..." sussurrò, facendo una lotta profonda tra il suo cuore e la sua mente, "lasciami stare, vattene via... io devo..." calcò pesantemente su quella parola "diventare il prossimo Re, solo così potrò aiutare la mia gente..." sussurrò infine, mentre tutto il suo corpo fu percorso da lunghi brividi che facevano tremare il ragazzo.
"No, io ho bisogno di te..." disse Kaede mentre i suoi pugni si stringevano spasmodicamente, non poteva non convincerlo, non poteva perderlo, no, non dopo tutto quello che aveva fatto per arrivare da lui, dopo aver ammesso al suo cuore che amava una matta testa rossa.
Hanamichi scosse il capo e con un piccolo cenno della mano uscì dalla grotta della vestizione, infatti in quella grotta i giovani principi si recavano per chiedere al supremo drago, di aiutarli per proteggere ciò che amavano.
Kaede sperava che forse all'esterno della grotta, poteva far rivivere al suo do'aho quel giorno in cui si erano incontrati, ma per suo immenso stupore, si ritrovò in una sala allestita per una festa.
Il moretto si chiese se avesse fallito, davvero non c'era via di scampo??
Lui amava il rossino, e lo voleva per se, ma se Hana non lo voleva, cosa poteva fare??
I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce calda e calma del ragazzo che amava, ma le sue parole gli diedero un colpo al cuore.
"Addio."
Lo vide girargli le spalle, e allontanarsi rapidamente, eppure non poteva arrendersi, il rossino l'amava, si mise a correre e l'afferrò per una mano, lo girò verso di se e lo baciò con tutto il suo amore, passione e desiderio, per convincerlo che solo insieme sarebbero stati felici.
Nuovamente Hana si sentì sciogliere, non riusciva a resistergli, e stare tra le sue braccia era la cosa che più desiderava e amava, ma come poteva??
In quel turbine di sentimenti, Hana si sciolse e come per incanto rispose con foga e passione crescente al bacio, non poteva più sopportare di restare senza la sua kitsune, non sapeva il perché ma solo tra le sue braccia si sentiva protetto e amato, solo lì in quella nicchia si sentiva bene.
"Kaede, io..." sussurrò incerto, mentre posava una mano dorata sul torace muscoloso del suo volpino, ma nuovamente la sua bocca venne chiusa dalla lingua sapiente di Rukawa, che indemoniata assaggiava e assaporava ogni suo angolo segreto.
"Ti amo" disse semplicemente Kaede, quando si staccò da quella bocca creata apposta per lui, "anch'io ti amo" rispose Hana per poi sfiorare delicatamente le labbra gonfie di Kaede con le proprie.
Stavano per rituffarsi in un bacio mozzafiato quando delle voci, li fecero staccare, solo allora Kaede si ricordò di dover andarsene con il suo ragazzo.
Lo prese per mano "andiamo... Yohei ha detto che loro ci seguiranno poi" Hana capì subito di chi si trattava quel “loro..." sussurrò pianissimo poi con uno scatto si sciolse dalla mano candida e corse verso quelle voci, sapeva che Hisa era venuto, sentiva il suo potere diffondersi per il castello eppure c'era qualcosa che non andava.
Kaede si mise a corre per raggiungerlo, e solo allora si accorse che c'era qualcosa che non andava nel castello, una strana sensazione di disagio si creò in lui, qualcosa stava per succedere o forse era già accaduto.
Continua....
La RUbricHANA
Lucy: non è posso piùùùùùù ç__ç, sono stanchissima!! Questa fic doveva essere più corta, invece diventa sempre più lunga e complicata T___T
Anzai: oh oh oh ^O^
Lucy: T___T ma cos'ho fatto di male... comunque credo che la ficci terminerà con il capitolo 9!! Spero che vi sia piaciuta, fino ad adesso!!^^
Anzia: oh oh oh ^O^
Lucy_guarda_Anzai:
ç_____ç Hanaaaaa tornaaaa
ti pregooooo!!!