DESCLAMERS: I personaggi non sono miei ma del mitico papino Inoue
che per disfarsene ogni tanto me li presta!!
DEDICHE: Questa fic la dedico completamene a Marty,
per il suo compleanno e poi perchè è la prima persona
che mi chiede di scrivere per lei qualcosa... ç////ç sono
commossa, non mi era mai successo!!!
SUPER DEDICA SPECIALE:
tantissimi auguri La-chan, ti voglio bene, intanto ti
regalo un pezzettino di questa fic,
e poi preparati poiché ce ne sarà una tutta per te!! Tantissimi auguri!!! Ti volgio bene!!!^O^
NOTE: Ebbene si, ora i
capitoli sono a posto, ovvero ^O^ l'ho quasi finita,
mi manca ancora il capitolo nove, e poi l'ho terminata.
Buona lettura!!^O^
LA
FORESTA INCANTATA
di
Lucy
V Parte
Appena fatti pochi passi, Kaede rimase affascinato da ciò che vedeva: la
foresta, era completamente diversa, da quella che sembrava all'esterno, non era
possibile eppure quegl'alberi,
che facevano tremare di paura, erano invece così belli, le foglie verdi, i
fiori che spiccavano radiosi dai rami, mentre tra l'erba smeraldina, fiore di
tutti i tipi sembravano intonare canzoni, con il loro brillanti colori.
Ma ciò che stupì di più Rukawa e Kogure , fu il paesaggio, completamente diverso da quello a cui,
loro erano abituati.
Insomma, era completamente
diverso, sopra gli alberi si scorgevano rocce sospese in aria, montagne
altissime ricoperte da una lieve rosatura, i fiori su
di esse erano più splendenti, mentre al centro della
foresta, se così la potevano chiamare ancora, c'era una fontana enorme, dove
l'acqua cristallina zampillava allegra creando intorno a se, giochi d'acqua con
i quali delle fatine con ali trasparenti si divertivano, mentre al loro fianco
un giovane ragazzo per metà cavallo, si dilettava con la cetra, suonando una
melodia armoniosa, facendo ridere allegre le candide fatine.
Un sorriso increspò le labbra di Yohei, che iniziò a
parlare, come se dovesse fare da guida.
"Questa foresta, si
trova in un'altra dimensione, quando ho detto quelle parole, si è mostrata a
voi, com'è in realtà..."
"Scusami, ma posso sapere cos'hai detto, con quelle parole???" chiese Kiminobu,
affascinato ed estasiato da quel luogo, che solo nelle favole poteva esistere.
".... Gea, spalanca la tue porte e mostrami
l'infinito..."
Kogure si voltò verso Mitsui
e solo allora notò una cosa, con dita leggere gli calò il cappuccio, e vide che
i suoi occhi erano diventati rossi, come le fiamme, mentre i suoi capelli,
erano azzurri con lievi sfumature argentee.
Il ragazzo lo guardò dolcemente e poi gli sussurrò: "questo
è il mio aspetto quando sono qui..."
Kogure annuì, ma invece di guardarsi attorno, diede
un'occhiata a Kaede, che camminava fiero, senza timore o paura, per quello che
l'aspettava, e ne fu felice.
Finalmente, anche Rukawa aveva trovato l'amore.
"Nh...
mi dici cosa succederà tra due ore???" chiese la
volpe cercando di non inciampare in quella tunica, il ragazzo davanti a lui,
non si volto ma con voce calma rispose.
"Hana diventerà l'erede al trono, perdendo per
sempre la possibilità di uscire da qui..."
Rukawa lo prese per un
braccio, lo girò verso di se, restando stupito. Il moretto era cambiato, i suoi
occhi viola ora erano come gemme nere con sfumature lilla,
mentre sul volto strani, ghirigori argentei formavano intricati disegni,
la sua pelle era talmente pallida da far invidia alla sua, e le orecchie a
punta erano ricoperte di strani fili argentei, che cadevano languidi sul collo,
dove faceva mostra di se, una fascetta con un pendente ad unghia di
drago."Nh???"
Nuovamente Kimi rimase senza parole, il giovane che aveva visto prima
era diverso, i lunghi capelli violacei ricadevano sulle spalle, mentre dalle
sue mani facevano mostra unghie di drago, con dei piccoli brillantini che
sembravano gocce di sangue.
"Ogni essere di questo luogo, quando esce di qui a
uno spetto diverso" disse solamente riniziando a
camminare, più velocemente, avevano poco tempo e se si fermavano, non avrebbero
potuto aiutare il suo amico.
Dopo alcuni istanti, Kaede pronunciò con certezza sentendosi morire.
"Hana... è il principe...."
"Si, ed io ero l'erede.. infondo è colpa
mia..."
"Tesoro..." gli sorrise Kogure,
stringendogli ancora più forte la mano, mentre Hisa,
fissava la schiena di Kaede, chiedendosi se davvero sarebbe riuscito ad aiutare
il suo kohai, a realizzare il suo sogno d'amore...
non lo sapeva ma sperava di farcela.
"Maledizione, mancano 45 minuti... allunghiamo il passo..." disse Yohei, iniziando a camminare
più velocemente, sentendosi puntati sulla schiena, gli occhi freddi di Rukawa che aspettava una risposta che arrivò.
"Quando siamo qui il tempo passa più velocemente... mi sa che dovremo
rischiare.... passeremo il lago addormentato, così arriveremo prima alla reggia
di fuoco..."
Di colpo cambiò direzione, e
quasi correndo li portò a passare, per un sentiero nascosto, ma come sempre
ogni cosa in quel luogo era meravigliosa, quel sentiero era strano, infatti era ricoperto di petali di ciliegio, mentre sulle
punte degl'alberi piccole luci, rosee si ingrandivano a dismisura fino a
quando, con un bagliore più forte i fiori sbocciavano regalando la vita a
piccole fatine, con ali di vento, e capelli azzurri completamente nude,
iniziarono a danzare allegre, senza far caso a quei ragazzi che correvano
disperati.
Rukawa, era stanco, voleva avere di nuovo Hana fra le sue braccia, baciarlo e sentire il suo corpo
contro il suo, era l'unica cosa che gli interessava, non poteva e non voleva
pensare ad altro, se non al suo rossino, che in pochi
giorni l'aveva fatto innamorare perdutamente.
Quando quel pensiero si formò
nella sua mente una fatina si girò e lo guardò,
dolcemente regalandogli un petalo roseo, per poi ritornare a giocare con le sue
sorelle e fratelli.
Dopo una lunga corsa per quel
sentiero si trovarono di fronte ad un enorme lago, dove l'acque
cristallina brillava al sole come miriadi di diamanti, sopra un cielo
rosato dove cinque strani palazzi, formavano una stella, e in cima di essi un
turbine luminoso come a segnare la via del ritorno agli abitanti, sull'altro
fianco si scorgeva una piccola valle, dove un piccolo fiume portava l'acqua a
quel lago, coperto da alberi secolari che permettevano a pochi raggi di sole di
illuminare quel luogo, mentre un unicorno si abbeverava con l'acqua fresca.
Leggendo lo stupore dei due
umani, Hisashi spiegò che quella era la valle degli
unicorni, dove anche gli alati potevano trovare riposo e un
famiglia. In quell'attimo un cavallo alato
scese dal cielo con una scia luminosa dove i suoi zoccoli sfioravano l'aria, e
come toccò il suolo un lungo nitrito lo fece sentire a casa.
Era proprio vero, gli animali
sapevano proteggersi a vicenda senza doversi per forza, ferirsi e farsi del
male come gli uomini, questo pensiero si era liberato dalla mente di Kaede,
vedendo quella scena.
Sull'altra sponda un
castello, alto e luminoso come le fiamme dell'inferno, risplendeva di luce
propria, tutt'attorno una
leggera nebbiolina rendeva ancora più rosso quel luogo, simile all'inferno
eppure non così malvagio, ma anzi protettivo, un luogo da chiamare casa.
Polvere stellare, brillava
violacea, attorno al castello, brillando come stelle notturne. Era come se in
quel luogo, il cielo fosse stato diviso: da una parte la luce del giorno e
dall'altra le fiamme del giorno.
"Lì si trova Hana...."
sussurrò Yohei agli altri
che annuirono, poi con un dolce fischio chiamò qualcuno a se.
Un turbine nell'acqua
cristallina increspò la superficie, pochi attimi dopo uno splendido drago bianco
si mostrava in tutta la sua bellezza, le ali bianche sembravano quelle di un
candido angelo.
Il corpo candido era per metà immerso in quell'acqua, mentre il muso severo fissa ad uno ad uno
coloro che l'avevano chiamato.
"Sei tu Yo, cosa posso fare per te e i tuoi
amici??" chiese dolcemente il drago, che intanto fissava Rukawa con occhi attenti.
"Portaci la castello, Yue..." rispose Yohei, guardando il drago
in tutta la sua magnificenza.
"Ad una condizione, chi sono loro???"
Il ragazzo indicò prima Mitsui "Hisashi, il primogenito del re..." dicendo
questo Hisa, si calò il cappuccio mostrandosi in
tutto il suo splendore.
"Bentornato... e gli altri..."
Yohei, fece un profondo respiro e lentamente chiese
ai due ragazzi di mostrarsi, appena i cappucci furono calati, gli occhi dorati
di Yue, brillarono sbarazzini.
"Tu sei la baka kitsune....
e tu, il ragazzo di Hisa..."
Kogure arrossì a quell'affermazione,
mentre gli occhi di Kaede, si piantarono in quelli dorati cercando di capire.
"Se ti chiedi se LUI mi ha parlato di te, ebbene si... ed ora
venite..."
Con un gesto fluido spiego un'ala per far salire i ragazzi, che senza paura
salirono per poi aggrapparsi al biancore di quella pelle squamata.
"Tenetevi forte, appena saremo saliti avremo a che fare con i cinque
guardiani, se riusciamo a convincerli, ci aiuteranno...." e detto ciò Yue spiego nuovamente
le sue ali, e con un colpo elegante di esse, si alzò in volo verso quei
castelli.
Come salivano rapidi,
potevano sentire l'aria farsi sempre più fredda per poi diventare tiepida,
mentre le nuvole rosate sembravano zucchero filato. Arrivati al centro dei
cinque castelli, due draghi possenti si avvicinarono minacciosi, brandendo
delle lance acuminate.
"Yue... cosa vuoi???
Non sei stato convocato dai cinque grandi..." chiese
un drago rosso, mentre l'altro fissava astioso i ragazzi che erano sulla sua
schiena.
"Devo parlare con il sommo Aries, di una
questione molto importante..." rispose Yue, senza mai abbassare lo sguardo, sfidando le due
guardie a contraddirlo.
"No... noi non ti..."
Un fulmine rosso saettò nel
cielo dei cinque grandi e da esso apparve Aries, che maestoso guardò le guardie che sparirono allo
suo sguardo.
"Quanto tempo, Yue, guardiano della fonte di vita... cosa posso fare per
te??"
Il drago bianco, guardò incantato la magnificenza di Aries, il corpo muscoloso e proporzionato, le ampie ali del
color delle fiamme, mentre l'intero corpo era ricoperto di squame rosse e
brillanti come la luce del tramonto.
Aries restò fermo ed aspettò.
"Yohei,
il signore delle ombre vuole parlarti!!" il ragazzo si alzò in piedi
mostrandosi in tutto il suo aspetto, mentre con volto serio si fece avanti.
"Ho bisogno del Vostro aiuto, devo aiutare il principe Hanamichi..." ma a quel nome gli occhi del
drago sall'allargarono, guardando dritto Kaede, che
sentendosi osservato, lasciò vagare i suoi ricordi, legati al suo rossino.
Aries vi lesse senza remore, poi chiuse
gli occhi, per decidere cosa fare, lui adorava quel rossino
irruente, ma con forza, dignità, orgoglio e con la bontà di un bambino.
Per questo era diventato il
suo protettore, e sapeva bene, che anche nel cuore del rossino
era nato un sentimento d'amore per quel ragazzo dagl'occhi
di volpe.
"Dimmi Kaede... cosa faresti, se io non ti aiutassi??"
Il moretto lo guardò dritto negl'occhi, e senza mai abbassare lo sguardo, rispose.
"Ci andrei da solo... io amo Hana... e..."
Aries sorrise a quelle parole: " E sia, avrete
il mio aiuto, io Aries del fuoco, vi aiuterò!!"
"COSAAAAA?????!!!" ruggì una voce, che proveniva dietro alle spalle
di Yue, che riconobbe subito quella voce.
Ma anche un'altra persona la riconobbe, ed ora toccava
a lui, riuscire a convincere il bellicoso Acquarius.
Continua...
La RUbricHANA
Lucy: O____O
Anzai: oh oh oh ^O^
Lucy: ma.... O_O da dove...
sono... O___O spuntati quei... lucertoloni.... O___O troppo cresciuti??
Anzai: oh oh oh ^O^
Lucy: O____O