DESCLAMERS: I personaggi non
sono miei ma del mitico papino Inoue che per disfarsene ogni tanto me li
presta!!
DEDICHE: Questa fic la dedico
completamene a Marty, per il suo compleanno e poi perchè è la prima persona che
mi chiede di scrivere per lei qualcosa... ç////ç sono commossa, non mi era mai
successo!!!
RINGRAZIAMENTI: come sempre
ringrazio Najka-sensei per la sua curiosità che mi ha spronato a scrivere il
quarto capitolo, sperando che sia felice delle sue risposte.
NOTE: Con il prossimo
capitolo, si parte per il viaggio!! Preparatevi!!!
E se potete commentate ci terrei molto a sapere cosa ne pensate!!
Buona lettura.
LA
FORESTA INCANTATA
di
Lucy
IV Parte
Il cielo si tinse di rosso, rosa e un caldo giallo, mentre le ombre del giorno
scappavano lentamente, lasciando spazio alla sorella notte, con le sue amate
figlie.
Quando il primo bagliore rossastro si posò sul viso rilassato di Hana, il
ragazzo socchiuse gli occhi, accorgendosi di essersi addormentato tra le
braccia di Kaede, che teneramente dormiva.
Il rossino, si mosse lievemente per districare un po' i muscoli, mentre il suo
viso si alzava e con enorme dolezza posava un lieve bacio alla bella kitsune
addormentata.
Le palpebre fremettero un
attimo, prima di mostrare due polle blu, dove immensi spazi risplendevano
mentre un candido sorriso dava vita allo stupore di Hana.
Mai in vita sua aveva fisto un più bel e prezioso sorriso, e senza rendersene
conto gli diede un piccolo bacio, che venne subito profondo non appena Kaede
iniziò a leccare sapientemente il suo labbro inferiore del rosso, che gemette
lasciando via libera alla dolcezza passionale della volpe.
Come in un sogno le mani diafane si posarono tra le ciocche rosse mentre le
mani dorate in quella seta nera, mentre le loro lingue continuarono a giocare,
cercandosi e conoscendosi sempre un po' di più, quando si staccarono si
osservarono ansimanti, e storditi da tutta quella passione che avvolgeva calda
i loro corpi.
"Hana...
andiamo...."
Il rossino si alzò, prese la
sua maglietta nera che aveva abbandonato lì vicino, l'indossò e aspettò Kaede
che si riassettò i vestiti ancora un po' umidi.
S'avvicinarono per un bacio
veloce e iniziarono a camminare verso il paese, Hana parlava allegro e
casinista come sempre, ma dentro di se Rukawa era felice, d'intanto in tanto
sfiorava la mano dorata con la propria, provocando un lieve rossore sul viso
del suo do'aho.
Arrivati davanti alla
villetta di Rukawa, il rossino si guardò attorno, il giardino era grande, dove
un bellissimo albero svettava nel cielo, per poi notare i roseti di rose rosse
e bianche, scendendo sui piccoli fiori che circondavano la casa.
"Wow, è bellissima kitsune!!!"
Come si girò si scontrò con degli occhi che mai, prima d'allora aveva visto,
due pozzi blu carichi di promesse e sogni, per loro due, e come per incanto i
loro visi si avvicinarono, le palpebre celavano i loro occhi, mentre mani
ansiose si congiungevano, le bocche socchiuse e poi il magico gesto, che li
portava lontani, al di là della notte, al di là del cielo.
"Buona notte Ru..."
"Notte' Hana..."
I due restarono ancora a fissarsi, attendendo che l'altro facesse la prima
mossa, ma nessuno dei due si era mosso, dopo un po' Hana mormorò
"kitsune....", la volpe lo guardò un attimo "nh..." posò un
veloce bacio, ed entrò nel giardino.
Appena chiusa la porta Hana si girò e se ne andò.
Arrivato sotto un lampione, si appoggiò con al schiena e aspettò palpitante,
non si era mai sentito così felice, per la prima volta era amato e anche lui,
si era innamorato, oramai era una certezza, dopo quelle carezze e quei baci
intensi, lasciarlo davanti casa, era stato doloroso.
Rukawa era uscito un attimo con una scusa e intravisto il suo rossino, gli si
avvicinò ma quando stava per muovere il primo passo, notò la luce pallida del
lampione che rendeva ancora più luminosa la pelle dorata, creando ombre come
mani vogliose che si mettevano ad accarezzare i muscoli, che solo lui poteva
toccare, ma ciò che lo stupì fu che il ragazzo si guardava attorno alla ricerca
di qualcosa o di qualcuno, da quello che Kaede sapeva, il rossino era appena
giunto in paese, ma allora perché si guardava attorno??
Il rossino aprì gli occhi e con voce calda "ciao...", dalle ombre di
un muretto un ragazzo apparve, gli occhi viola erano ridanciani, un tenero
sorriso increspava le labbra mentre la mano passava lenta tra i capelli neri,
Hana si avvicinò al ragazzo che gli mise una mano sul braccio.
"Dobbiamo andare...."
"Come facevi a sapere che ero qui???"
"Sai bene, che io ti sono sempre accanto, oltre che ad essere il mio
lavoro, è anche un mio piacere restare in tua compagnia, ed ora andiamo."
Detto questo i due ragazzi si allontanarono dalla strada, imboccando una
stradina scomparirono dalla visuale della volpe.
Kaede si mise a seguirli, ma giunto dietro l'angolo che i due avevano girato,
si accorse che erano scomparsi, non c'erano da nessuna parte, eppure li aveva
visti sparire dietro quell'angolo, ma dov'erano finiti???
Ritornò a casa, mentre si chiedeva chi era il ragazzo che era venuto a prendere
il suo Hana, forse poteva essere Mitsui, ma lo sfregiato non aveva gli occhi
viola, inoltre era un po' più bassa per essere Hisashi, ma allora chi era?? E
poi, aveva solo notato, la sua statura e quei strani occhi viola, insomma chi
poteva essere??
Ma soprattutto perché Hana non gliene aveva parlato???
Con queste domande arrivò a casa, mentre il sospetto di una possibile
relazione, tra Hana e il misterioso ragazzo si faceva strada nella sua mente.
Una rabbia carica di gelosia lo fece tirare un pugno contro il muro della sua
camera, mentre i suoi occhi diventavano freddi e carichi di vendetta, non
avrebbe permesso al rossino di lasciarlo così, LUI era suo, era un fatto e
gliel'avrebbe fatto capire domani stesso.
Per tutta la notte Rukawa non chiuse occhio, il suo pensiero era solo per il
suo do'aho, si alzò presto e come ogni mattina andò a fare una corsa nel parco,
per poi esercitarsi a basket, anche se ogni canestro gli riusciva
perfettamente, la sua mente riportava a galla ogni attimo della giornata
precedente, ed il suo cuore batteva d'emozione, non riusciva a capire, ma ogni
gesto del rossino l'aveva stregato, certo lo conosceva poco eppure ogni suo
sorriso, ogni risata ed ogni suo sentimento si poteva leggere liberamente su
quel volto volitivo.
………
All’ennesimo canestro, Kaede si voltò e si specchiò negl'occhi di quel ragazzo
che gli aveva rapito l'anima. I raggi del nuovo giorno accarezzavano i loro
volti, rivelando agl'occhi di Kaede, uno spettacolo che non si era neppure
immaginato.
Hana era davanti a lui, gli occhi tristi e nessun sorriso sul suo volto, per la
prima volta non riusciva a leggere nulla sul suo dolce viso, ma anche così ai
suoi occhi pareva bellissimo. I capelli scompigliati, il viso un po' pallido,
ed il corpo fasciato in una tuta nera, con dei piccoli disegni tribali in
rosso.
Ma quando la ragione gli tornò, la voce decisa del suo amore, gli diede il
colpo di grazia. Spalancò gli occhi mentre il pallone gli cadeva dalle mani, lo
guardò intensamente ed in un flebile sussurro: "cosa???"
"Hai capito, io non ti amo, anzi mi fai schifo... addio!"
Il cuore di Kaede ebbe un
sussulto più forte mentre Hana, gli voltava le spalle, se ne stava andando...
No...
NO!!
Non glielo avrebbe permesso!!!
Lui era suo, totalmente suo!!
In uno scatto felino lo
raggiunse, lo prese per le spalle e girandolo, lo spintonò contro la rete del campetto,in
un secondo gli chiuse la bocca con la sua.
Il bacio non era per niente
dolce, anzi violento, doveva mostrare al rossino che LUI gli apparteneva
totalmente, come un naufrago alla balia del mare Kaede lasciò la sua bocca,
scendendo a baciargli il collo, succhiando quasi divorando la pelle della gola,
ogni piccolo gemito era una prova del piacere che Hana provava.
Iniziò a sfregare il proprio inguine contro quello intrappolato, quando i
gemiti diventarono più intensi, gli lasciò le spalle e lentamente le sue mani
scesero lungo le braccia inermi del rossino, ed arrivate ai polsi, glieli portò
sopra la testa, per poi stringerli in una morsa ferrea con una mano, mentre
l'altra scese rapida sul torace che si abbassava e rialzava ritmicamente, ma
quando giunse agli addominali, si accorse che i respiri erano rotti da
singulti, solo allora alzò il viso dalla quella gola perfetta, restando
sconcertato.
Il sole sorgeva glorioso dietro le spalle del rossino, illuminando ogni cosa
attorno e accecandolo, ma i suoi occhi riuscirono a vedere delle piccole scie
luminose.
Il suo Hana piangeva, scie
luminose scorrevano lungo le guance rosse, lasciò i suoi polsi e lo guardò...
non voleva che piangesse per colpa sua, non voleva vedere quel volto sempre
allegro così.
Leggermente si porse verso di lui, e lentamente con le nocche della mano gli
asciugò quelle candide perle. Subito dopo si morse il labbro inferiore, chiuse
gli occhi, gli diede le spalle e in un flebile sussurro atono.
"Perché?"
Hana si ridestò da quello
stato e non potendo dargli nessuna spiegazione, si mise a correre velocemente,
mentre le lacrime riniziarono a solcare il suo viso volitivo, alcune di quelle
calde lacrime venne portata dall'aria, e si posò sul viso del volpino, che si
era girato quando Hana se ne era andato.
Ma notò una cosa, lentamente si portò la gocciolina, davanti agl'occhi e restò
senza parole, quella lacrima, era... non era liquida ma bensì, un piccolo
cristallo bianco, spalancò gli occhi e come un fulmine corse fuori dal campo,
incrociando per caso Sendo che andava al campetto.
"Buon giorno Ruka..." per la prima volta Akira rimase senza parole,
nel notare lo sguardo determinato del vicino di casa, era la prima volta che lo
vedeva così fuori dal campo, ma il sorriso che gli era sparito ritornò al suo
posto, pensando che probabilmente era merito di una simpatica testa rossa.
Intanto Rukawa era giunto davanti alla casa di Kogure, sperava solo che Mitsui
fosse li, prese un lungo respiro e suonò il campanello. Restò attaccato ad esso
molti minuti, non si sarebbe arreso, dopo 5 minuti la porta venne aperta da un
Mitsui poco rassicurante.
I capelli corti arruffati, gli occhi scuri che mandavano lampi poco
rassicuranti, i pantaloni della tuta rivestiti all'incontrario, ed il torace
completamente nudo.
"Chi diavolo è!!!"
Sbraitò Hisashi ma quando trovò davanti a se Rukawa, più che mai determinato e
sveglio, capì che era una cosa importante, una cosa molto importante. Senza
aspettare risposta, che probabilmente non sarebbe arrivata lo fece accomodare
in salotto, risalì le scale e subito dopo sia Kogure che Mitsui scesero vestiti
normalmente.
Kogure porse a Ruakawa una tazza di te, però il giovane si ostinava a guardare
dritto negl'occhi Hisa, che dentro di se sorrideva nel vedere il ghiacciolo umano
tanto determinato al di fuori di un campo.
"Allora?? Cosa vuoi Rukawa??" chiese gentilmente Kogure, che non
capiva il perché di quella visita dato che non gli avevano mai dato un invito.
La volpe guardò freddamente Mitsui e in sussurro da sembrare più che astioso
disse: "Mitsui... cosa c'era fra te ed Hana???"
Kogure impallidì nel sentire quelle parole, ma se non si fosse fidato tanto di
Hisa, avrebbe pensato ad un tradimento, ma era impossibile, dato che si erano
appena conosciuti.
Il ragazzo con la cicatrice
ghignò, passandosi una mano sulla cicatrice che portava sul mento, vedendo che
negl'occhi di Rukawa qualcosa era cambiato, gli rispose, ma non nel modo che
avrebbe voluto il volpino.
"Non sono affari tuoi, perché dovrei dirtelo???"
Rukawa socchiuse gli occhi in due piccole fessure, dove c'era tutto il suo odio
per quella dannata situazione, stava per aggredire il senpai, quando la voce di
Hisa risuonò per il salotto.
"Forse dovresti dire cosa
c'è..."
"Co... cosa... ma Hisa-chan cosa!!???" balbetto Kimi, guardando
il ragazzo con cui viveva da molti anni ormai.
"Non preoccuparti Kimi-chan..." e gli sorrise in quel modo che fece
arrossire il suo ragazzo, poi presa una mano del giovane lo fece sedere sulle
proprie ginocchia.
"Allora Rukawa???"
Kaede chiuse gli occhi non poteva picchiarlo, anche se la voglia di spaccargli
quel suo viso da sbruffone, era davvero tanta.
"Io... me... ne sono innamorato..."
Lo sguardo di Hisashi divenne meno malizioso, ma doveva sapere ancora una cosa.
"E lui???"
"Hana... ieri mi ha detto che gli piaccio ma oggi... oggi, è stato
crudele, mi ha respinto con cattiveria..."
Hisashi chiuse gli occhi, ed iniziò a passare lenta la mano sulla schiena del
suo Kimi, poi riaprendo gli occhi, sorrise dolcemente al moretto che restò un attimo
incredulo, così come Kimi, che non aveva mai visto quel sorriso, così candido
ed innocente.
"Se sei venuto qui vuol dire che ci hai visti, quindi ti dirò la
verità.... Hana è mio fratello minore, anche se non ci assomigliamo, siamo
fratelli...."
Kogure guardò il suo compagno di vita, e titubante gli mise una mano sulla
guancia e guardandolo negl'occhi gli chiese.
"Ma i tuoi genitori..."
"Io sono stato adottato molto tempo fa da loro. Nostra madre morì subito
dopo la nascita di Hana, nostro padre anche se ci voleva bene non aveva molto
tempo per noi, così, Hana ed io siamo sempre stati insieme, fino a quando un
giorno scappai da casa, avevo quattordici anni ma non potevo portare con me
Hana, era ancora troppo piccolo, per questo quel giorno ho fatto finta di non
riconoscerlo..."
I due ragazzi assorbirono quella storia molto lentamente, era una storia come
tante, in questi tempi se ne sento di peggiori, eppure era così dolorosa.
"Mi sai dire, chi è veramente Hana??" domandò Kaede mostrando a
Hisashi il piccolo cristallo bianco.
Il moretto strinse la mano in pugno, mentre il suo viso divenne pallido, con
mano tremante prese il cristallo, e lo guardò, chiuse gli occhi e sussurrò.
"Andiamo..." senza aggiungere altro, il ragazzo uscì di casa seguito
dagl'altri due che non capivano, ma volevano scoprire entrambi, chi erano
davvero i due fratelli.
Giunsero alla cascata, dove un tempo lui ed Hana andavano a giocare insieme,
quel luogo era sempre lo stesso, le piante e gli animali erano sempre così
rilassanti, mentre la grande cascata brillava al sole.
"Che bel posto, Hisa..."
"Si, Kimi... ma ora, Rukawa, sei sicuro del tuo amore???" chiese
puntando i suoi occhi in quelli blu del volpino che accennò un si con la testa.
"Ok, allora
entriamo..."
I due ragazzi lo guardarono
straniti, tutti sapevano che la foresta era vietata poiché si diceva che fosse
abitata da spiriti maligni. Comunque entrambi per amore lo seguirono, certo la
volpe amava Hana mentre Kogure amava Hisa con tutto se stesso.
Ma quando fecero il primo
passo una voce li bloccò.
"Cose volete..."
Dalle ombre della foresta due
occhi viola fecero capolino, mentre con passo leggero il giovane si fece
avanti, i capelli neri, un fisico ben messo vestito in jeans e maglietta neri,
per mimetizzarsi meglio con le sue sorelle e protettrici ombre.
Mitsui vide il ragazzo e capì
subito di chi si trattava, fece un sorriso caldo e con voce gentile
"Yohei... sei proprio tu, non sei cambiato molto...."
Il ragazzo basso lo guardò a sua volta, sorrise debolmente "ciao Hisa..."
"Tu sei quello di ieri sera!!! Che cosa gli hai detto!!!!" disse
glacialmente Kaede che senza aspettare risposta si avvento su Yohei, che con
uno schiocco di dita lo allontanò da se, appoggiandolo accanto a Mitsui.
"Calmati Rukawa, io sono il primo a volerti aiutare..."
La volpe lo fissò incredulo,
non capiva, se non era stato lui a far il lavaggio del cervello al suo do'aho,
chi aveva osato mettersi in mezzo??
Yohei lo fissò ancora per
qualche istante, poi con voce calma disse:
"Hisa, il rito inizierà tra circa 2 ore..."
"Allora è come pensavo..."
"Cosa sta per succedere al mio do'aho??"
Il ragazzo con un battito di
mani fece apparire dal nulle delle tuniche che porse a ai ragazzi, sia Kogure e
Kaede lo guardarono straniti, presero le tuniche e solo allora si accorse che
non erano nere come pensavano ma bensì di un rosso cupo, come il sangue.
Yohei fissò i tre vestiti in
tal modo, erano perfetti, con un passo leggero si girò verso la foresta, mentre
nell'aria vibrava la sua voce cupa...
"Asheaaa, ankar menlka shisea... eunka!!"
Gli alberi brillarono al suono della sua voce, tutti gli animali fremettero a
quelle parole mentre gli alberi che bloccavano il passaggio si spostarono,
lasciando intravedere l'interno di quel luogo magico.
"Andiamo, abbiamo poco tempo..." disse Yohei che entrò per primo
seguito subito da Rukawa e gli altri.
Appena messo piede nella
foresta gli alberi chiusero il passaggio, ma a Kaede solo una cosa era
importante, Hana, solo in quei occhi nocciola, poteva trovare la forza per
raggiungere il suo amato rossino.
Continua....
La RUbricHANA
Lucy: ^O^ Allora?? Vi piace??? Ruuuu....^___^
Ru: O________O
Lucy: ehm... Kimi... ^^
Kimi: O_____O
Lucy: mi sa che resteranno così per molto tempo ^^"""
Yo: e già!!^___^ comunque grazie!! ^O^ Ho sconfitto per la prima volta
Rukawa!!!^O^
Lucy: ^O^ almeno qualcuno è contento!!!^^
Hisa: io... sono il fratello... della... scimmia rossa O_________O
Lucy: ^^""" mi sa che sono tutti un po' sotto shock
^^"" alla prossima!!!