Questa
mini fic è stata scritta dopo avere visto dei disegni della
Ranko Tokugawa.
È
ovviamente una HanaRu, anche se credo non ci sia bisogno di dirlo, no?!
Con
mio enorme dispiacere non posso affermare che i protagonisti mi appartengano!
La fascetta
magica di
Calipso
Io
vorrei sapere perché capitano tutte a me!!! Non è possibile che tutti
gli elementi congiurino contro di me per farmi fare la figura
dell’idiota!!! Fino ad un attimo fa ero poggiato alla ringhiera della
terrazza, osservando il cielo grigio e affollato di nuvoloni carichi di
pioggia, poi quando ho deciso di tornare in classe a fare due chiacchiere
con Yohei mi sono sentito le mani appiccicose. Le ho guardate e me le sono
ritrovate impiastricciate di vernice!!! Quegli imbecilli di operai che
stanno dando un risistemata a questa specie di baracca che chiamano
scuola, hanno verniciato la ringhiera senza mettere un cartello ‘vernice
fresca’, si può essere più deficienti?! Mi guardo sconsolato le mani,
poi un sospetto…. Giro la testa, scrutandomi la schiena e……
NOOOOOOOO!!!!! Ho macchiato anche la giacca della divisa!!!! Il mio urlo
credo che si senta fino dall’altra parte del mondo! Accidenti, devo
trovare il modo di darmi una ripulita!! Torno in classe e trascino Yohei
in bagno per farmi dare una mano.
“Hanamichi,
tu sei un fenomeno! Solo tu potevi ridurti in questo stato!” Yohei tiene
in mano la mia giacca e la guarda perplesso.
“Che
cavolo ne sapevo io che avevano verniciato da poco?!” mi sto strofinando
le mani con forza sotto l’acqua e fortunatamente
la vernice viene via.
“Questa
non puoi rimettertela, non possiamo certo lavarla!”
“Già,
ma tanto ho la maglietta, qui non fa molto freddo…..”
“Ehmmm,
Hanamichi, non so come dirtelo, ma guarda fuori.”
Mi
volto verso la finestra e lancio l’ennesimo urlo della giornata: piove o
forse sarebbe il caso di dire che diluvia!!! Mi prenderà un accidenti!!
“Devi
trovare qualcuno che ti presti qualcosa.”
Lancio
un’occhiataccia al mio migliore amico, eppure mi pareva fosse
intelligente e perspicace….
“E
dove cavolo lo trovo uno con le mie misure, Yohei?! Non so se hai notato,
ma sono un tantino più alto e grosso della norma. Siete tutti nanerottoli
vicino a me!!”
Yohei
sorride ironico.
“Bè,
qualcuno ci sarebbe….”
“Chi?”
gli ringhio, perché immagino già la risposta.
“Rukawa….”
Ecco,
lo sapevo, l’ha detto!!!
“Io
a quel ghiacciolo non chiedo un bel niente! Puoi scordarti che IO vada da
lui a chiedergli un favore!”
“Non
hai molta scelta, sai?! Sicuramente tra un po’ questa pioggia si
trasforma in neve e la temperatura scenderà ulteriormente e ci sono
ancora tutte le lezione del pomeriggio, per non contare che devi andare in
palestra per gli allenamenti.”
Argh!
Ha ragione…..come faccio?! Io non voglio andare dalla volpe a chiedergli
aiuto!! Uffa, uffaccia!!! Maledizione!!!!
“E
va bene!” ammetto io di malavoglia
Costringo
il mio amico ad accompagnarmi almeno davanti alla sua classe: con uno
sguardo riconosco la zazzera mora del volpino e mi avvicino imprecando tra
me e me.
“Ehi,
kitsune!”
Lui
si volta verso di me, il suo viso esprime addirittura della curiosità. E
ci credo!! Io non vado mica a cercarlo spesso….diciamo mai, và!
“Hn?”
“Vengo
subito al punto: non posso indossare la giacca della divisa, così ho
freddo….puoi prestarmi qualcosa?” le ultime parole le biascico a denti
stretti, magari dovrei aggiungere per favore….eh no! io per favore non
gli chiedo proprio un bel niente!!
Mi
fissa imbronciato come al solito, poi si volta verso il suo banco e prende
un indumento: è la giacca di una tuta dell’Adidas,
è bicolore bianca e nera, con lo stemma sulle spalle e ha anche il
cappuccio. Me la porge in silenzio, io mi sento arrossire come un cretino,
chissà perché….
“Posso
sapere cosa hai combinato?” la sua voce bassa e calma mi fa trasalire.
Non mi va di raccontarglielo, potrei mandarlo al diavolo, però lui è
stato gentile….e va bene! Gli racconto brevemente di quanto accaduto
sulla terrazza, lui mi volta le spalle, sbuffando.
“Sei
proprio un do’aho!”
E
ti pareva! Ancora non me lo aveva detto! Uffa!
“Poteva
succedere a chiunque, anche a te!” gli urlo dietro.
“Non
credo proprio….” mi risponde lui ormai sulla soglia della porta
“comunque, puoi tenerla quanto vuoi.”
Mette
le mani in tasca e si allontana. Io sono furioso!
Ritorno
nella mia classe, cercando di ignorare le occhiate interrogative di Yohei
che vorrebbe tanto sapere cosa ci siamo detti, glie lo leggo in faccia,
anche se lui non dice niente!
Mi
siedo al mio banco e poggio la testa sulle braccia incrociate. Vorrei
dormire, ma non ci riesco: le mie dita sfiorano la stoffa della giacca e
le mie narici colgono il profumo intenso che colgo anche quando Rukawa mi
capita vicino durante gli allenamenti e le mie guance bruciano
inspiegabilmente. Che diavolo mi succede?!
Arrivo
in palestra molto prima degli altri, gli spogliatoi sono vuoti e io mi
cambio velocemente, entrando poi in campo. Cavoli, si gela qua dentro!! Fa
un freddo cane!! Mi stringo la giacca ancora più addosso, ne chiudo i
bottoni, affondando poi le mani nelle tasche. Spalanco gli occhi quando le
mie mani sfiorano qualcosa all’interno: la tiro fuori e mi ritrovo tra
le mani la fascetta di spugna di Rukawa! Rivedo lui che la indossa, che se
la sistema meglio sul braccio, lui che palleggia e che va a canestro con
quelle finte e quei movimenti felini e fluidi. Mi guardo intorno per
essere veramente sicuro di essere solo e la infilo al braccio
sistemandola, avvertendo un brivido scendermi lungo la schiena…
Prendo
una palla dal parquet e comincio a palleggiare, avviandomi verso il
canestro, mi fermo sulla linea dei tre punti e lancio. Canestro! Ho
fatto canestro! La palla ha fatto una palombella perfetta, una
parabola discendente degna di Mitsui o di Ru…..ahhhhhh, basta pensare a
lui! Io ho fatto canestro, oltretutto da tre…..vuoi vedere che questa
fascetta ha qualche potere strano?! Forse è questo il segreto del
volpino!
“Bel
tiro, do’aho, sono stupito….”
Ahhhhhhhhhhhhhh,
Rukawa!!!!! Mi volto velocemente in direzione della sua voce, nascondendo
prontamente il braccio sinistro dietro le mie spalle, non voglio che si
accorga che mi sono messo la sua fascetta!! Riesco a sfilarmela e la
stringo forte tra le mani. Si è già cambiato anche lui, indossa una tuta
scura e si sta tirando su la chiusura lampo.
“Sei
invidioso, eh?! Trema, kitsune perché oggi ti mostrerò come gioca un
vero campione!” Rido esageratamente per nascondere uno strano timore che
mi attanaglia lo stomaco e che mi prende sempre quando mi ritrovo solo con
lui!
“Non
dire idiozie! Rimani sempre una mezza sega anche se sei riuscito a fare
quel canestro!”
Ora
lo strozzo, gli salto alla gola e lo uccido! Lo afferro per il collo della
giacca e sto per sferrargli un pugno, quando lui guarda la mia mano.
“Dove
diavolo l’hai presa quella?!” mi sibila contro.
Cavoli,
l’ha riconosciuta! E adesso?! Bè, non è colpa mia se lui l’ha
dimenticata nella tasca della tuta che mi ha prestato! Poteva starci più
attento, eh!
“L’ho
trovata e ho tutta l’intenzione di tenermela.” l’ho lasciato andare
e gli mostro orgoglioso la mia conquista. Se veramente questa cosa ha dei
poteri deve essere mia! E poi prima apparteneva a lui….ahhh, questo che
c’entra?! Vabbè, dicevo…..
“Mi
dispiace, volpino, hai perso il tuo amuleto. Ora è mio!”
“Tuo
un corno, restituiscimela! Io ti ho prestato la giacca non quello che
conteneva!”
“Non
me ne potrebbe fregare di meno!” erano mesi che aspettavo di potergli
rivolgere contro le medesime parole che lui mi ha rivolto durante la
partita contro il Myuradai, quando mi ha rubato una palla che mi spettava
di diritto!
Mentre
gongolo di soddisfazione per lo scopo raggiunto, Rukawa mi afferra la mano
con cui stringo la fascetta, cercando di impossessarsene. Io ovviamente
non ho nessuna intenzione di cedere il mio trofeo. Finisce come al
solito…..una bella rissa dove però questa volta la peggio ce l’ha
avuta la fascetta che, ridotta in brandelli, rimane abbandonata sul
parquet mentre noi la guardiamo. In quel momento entra Ayako che ci guarda
con disappunto.
“Ragazzi!
È mai possibile che voi due dobbiate sempre picchiarvi?! Ha ragione
l’allenatore, voi due siete due bambini!!”
Rukawa
tace, ma lo vedo moooolto contrariato.
“Avanti,
Hanamichi, andiamo a disinfettare quei tagli sulla faccia!” trascina me
negli spogliatoi perché tanto sa che con la volpe è meglio non tentare
la sorte quando è di quell’umore!
Ma quanto è idiota! È proprio un
deficiente!
E io sono
peggio di lui! Gli ho prestato la giacca senza prima controllare di aver
tolto la fascetta dalla tasca e ora guarda il risultato! La guardo
sconsolato lì sul parquet e mi chino a raccoglierla: ormai è
inutilizzabile, conviene buttarla. Sono molto, molto arrabbiato e quando
sono in questo stato c’è soltanto una cosa che mi può calmare: tirare
a canestro. Prendo la palla e dopo un paio di palleggi lancio ed
invece di insaccare, sbatte contro il ferro! Maledizione!!
Non è che creda che la mia fascetta
avesse qualche potere magico, non sono superstizioso, però non
so….l’ho sempre considerata il mio portafortuna e ora non ce l’ho più!
Vorrei riprovare, ma arrivano gli altri e
Akagi ci ordina di cominciare a correre intorno al campo.
Dopo un po’ comincio a sudare e sono
costretto ad asciugarmi con la manica della tuta, che nervi! Mi manca la
mia fascetta!! Mi stringo il braccio dove ti solito la sistemavo e divento
ancor più di cattivo umore! Per la prima volta in vita mia trovo gli
allenamenti faticosi e non vedo l’ora che finiscano, infatti non appena
Akagi decreta la conclusione della seduta mi dirigo negli spogliatoi. Non
faccio nemmeno la doccia, ho deciso che la farò a casa. Indosso
nuovamente la divisa della scuola e ancora una volta gli occhi mi vanno
sul braccio dove porto sempre la fascetta, sfioro con le dita il punto
esatto. Quanto mi scoccia non averla più! E tutto per colpa di Sakuragi!
Perché doveva avere per forza la mia fascetta?! E’ talmente stupido da
aver pensato che bastasse quello per arrivare al mio livello di gioco?!
No, non credo. Sembrava piuttosto volerla perché apparteneva a me…mah,
le mie sono solo supposizioni e anche piuttosto sciocche perché non ha
senso che lui voglia qualcosa di mio. Raccolgo le mie cose e recupero il
cappotto dall’armadietto, uscendo da scuola. Durante il tragitto verso
casa ripenso alla mia abitudine di usare una fascetta di spugna nera: la
prima la comprai insieme alla mia prima palla. Entrai nel negozio e
cominciai a girare nel reparto degli articoli per giocatori di basket, poi
su una parete vidi un poster: ritraeva il grande Michael Jordan con la
divisa dei Chicago Bulls. Lo fissai per qualche secondo ammirato, poi la
notai: Jordan portava una fascetta di spugna nera sull’avambraccio e
decisi, decisi che la volevo anch’io, come portafortuna e per ricordarmi
qual’era il mio traguardo, il professionismo nel NBA! Da allora ho
sempre portato la fascetta sia agli allenamenti sia durante le partite! Lo
so che non è da me pensare cose simili, però il comportamento di
Sakuragi mi ci ha fatto rimanere male: ho capito che non stravede per me,
che non gli sono simpatico, ma allora perché voleva la MIA fascetta?!
Sono proprio uno sciocco, sto perdendo tempo a pensare a quel do’aho
quando lui probabilmente starà gongolando perché è riuscito a farmi un
dispetto!
Entro
negli spogliatoi per ultimo e non vedo più la kitsune, dove sarà
andato?! Sento due delle nostre riserve parlare proprio di lui.
“Rukawa
se ne è andato senza nemmeno farsi la doccia. Sembrava più arrabbiato
del solito.”
“Già.
E poi non si è neanche fermato a fare gli allenamenti supplementari come
fa sempre.”
Perché
io mi sento in colpa?! È come se sentissi che è causa mia se se ne è
andato via così in fretta, anche durante gli allenamenti mi sembrava
distratto…..
“Era
solo contrariato perché ‘qualcuno’ gli ha preso una cosa a cui lui
teneva.”
Questa
è la voce di Ayako che risponde alle supposizioni di quei due, suona come
un’accusa nei miei confronti e reagisco male.
“Quante
storie per quel volpino più ingrugnito del normale!! Era solo una
fascetta!”
Ayako
mi guarda ironicamente.
“Sembrava
che per te fosse di vitale importanza averla però, ho visto come ve la
siete contesi!”
Argh!
Colpito e affondato!
“Rukawa
ha sempre giocato con la sua immancabile fascetta nera, da quando lo
conosco io. Ancora mi ricordo la prima volta che l’ho visto, quando ha
cominciato a giocare nella squadra delle scuole medie: felpa dei Chicago
Bulls e fascetta nera, oltre al suo solito broncio…un ragazzino
adorabile!”
“AYA
- CHAN!!!!!!! COME PUOI FARE I COMPLIMENTI AD UN ALTRO IN MIA PRESENZA?!
SIGH…..”
Miyagi
ha sentito e fa la solita scena da amante tradito! Guardo la nostra
manager fargli una linguaccia amichevole seguita da un bel sorriso che
manda in estasi il nostro play maker. Mi sono chiesto spesso perché Ayako
sembri immune al delirio collettivo per Rukawa, tutte le ragazze gli
muoiono dietro meno lei! Forse lo conosce meglio di tutti noi e….questo
mi fa venire un’idea. Mi avvicino e le chiedo sottovoce se pensa che
Rukawa si sia arrabbiato proprio tanto
per la faccenda della fascetta. Nel momento in cui finisco di parlare mi
rendo conto che sono un idiota integrale! Ayako diventa curiosa e insinua
strane cose.
“Dì
un po’, Sakuragi, cos’è tutto questo interessamento?! Sembra quasi
che ti dispiaccia avergli fatto un dispetto, o sbaglio?!”
Per
fortuna siamo in disparte e nessuno la sente, perché temo che abbia
ragione……arrossisco e mi gratto la nuca imbarazzato.
“Ecco…io……veramente……”
“Diglielo,
Sakuragi!” e mi da una pacca sulla spalla con il ventaglio, strizzandomi
un occhio. Mi sono perso qualcosa?! No, perché mi pareva molto seria come
se mi spingesse a…..ahhhhhhh, quante storie! Ora me ne vado a casa!
Cammino
con le mani affondate nelle tasche e mentre penso ai fatti miei mi torna
in mente l’espressione contrariata e dispiaciuta di Rukawa mentre
raccoglie la fascetta distrutta dal parquet. Però un po’ Ayako
ha ragione, mi dispiace per come è andata a finire. Passo davanti un
negozio di sport, mi fermo a guardare le scarpe da basket, poi
un’idea……
Faccio una lunga doccia calda per smaltire
la fatica e indosso la mia tuta preferita: pantaloni neri e felpa bianca
con la scritta Nike in nero. Mi avvicino alla finestra, asciugandomi i
capelli con un asciugamano e resto molto sorpreso nello scorgere una testa
dai capelli rossi spuntare sopra il cancello d’entrata di casa mia.
Appoggio i polpastrelli di una mano al vetro e guardo meglio. Sì, non ci
sono dubbi, non può che essere lui, non conosco nessuno altro che avrebbe
il coraggio di andare in giro con quel colore di capelli! Ma che ci farà
qui?! Meglio andare a vedere. Indosso il cappotto ed esco. Sakuragi è
appoggiato al muro, le mani affondate nelle tasche, il viso semi coperto
dalla sciarpa. Quando sente i miei passi si volta verso di me e si
raddrizza. Siamo l’uno di fronte all’altro in silenzio,gli sbuffi dei
nostri respiri formano delle nuvolette di vapore…
“ehm….ciao, kitsune…..” è
evidentemente imbarazzato, lo vedo cercare qualcosa nella tasca.
“Ecco….io…volevo…..”
Avanti di questo passo congeliamo entrambi
prima che si decida a dirmi che ci fa qui!
Afferro un lembo della sua sciarpa e
comincio a trascinarlo verso casa, dentro staremo più comodi e
soprattutto al caldo. Lui non dice niente. Lo faccio entrare nella mia
camera e lui si guarda intorno prima di tirar fuori un pacchetto dalla
tasca e di lanciarmelo. Io lo prendo al volo e lo rigiro tra le mani,
guardandolo interrogativo.
“E’ per te, aprilo!” è arrossito
visibilmente, che vuol dire tutto questo?! Già trovarmelo fuori casa è
stata una sorpresa, ora scopro che ha comprato qualcosa per me. Non so
perché, ma sono piacevolmente stupito. Apro il pacchetto e ne estraggo
una fascetta di spugna nera uguale a quella che possedevo fino a
stamattina: la guardo un paio di secondi prima di alzare gli occhi su di
lui, sulle sue guance rosse, il suo sguardo sfuggente…..
Sakuragi mi ha fatto un regalo! Non so che
pensare…come devo interpretare questo suo insolito gesto gentile nei
miei confronti?! Ha speso del tempo per me, avendo evidentemente notato il
mio disappunto per il suo comportamento…sono confuso, decisamente
confuso! Lui non mi aiuta minimamente a capire, è lì che mi fissa…
“Grazie.” gli dico per spezzare questo
strano silenzio tra di noi.
“Oh….bè….non è niente…”
Proprio niente non direi….ha sempre
detto di odiarmi, non perde occasione per provocarmi e ora…è andato a
comprarmi la fascetta invece di andarsene a casa contento per avermi fatto
un dispetto! Forse….forse tra noi le cose non stanno esattamente come
credevamo….
Sakuragi mi si avvicina, posandomi una
mano su una spalla. Rabbrividisco a quel contatto.
“Scusa…per oggi…non avrei dovuto
cercare di prendere ciò che non era mio…..”
Ok, sto sognando. Questa non può essere
la realtà: Sakuragi non chiede mai scusa, figurarsi a me!! Non riesco a
dire nulla a parte il mio solito monosillabo e lui non stacca la mano da
me, anzi le sue dita ora mi carezzano attraverso la stoffa. Comincio
a sentire stranamente caldo…..quasi inconsapevolmente piego la
testa da un lato, permettendogli di sfiorarmi il collo dopo aver scostato
la stoffa….non lo so nemmeno io cosa stiamo facendo, ma so che mi
piace…..il suo viso si avvicina, sento le sue labbra percorrere la mia
pelle…non riesco a muovermi…..
Sakuragi si allontana bruscamente con gli
occhi sgranati.
“I…io d…devo and..andare…”
balbetta lui, arretrando da me. Io non voglio che vada via, so che se ora
se ne andasse nessuno dei due avrebbe
il coraggio di parlare di quanto appena successo e forse perderemmo
per sempre l’occasione di scoprire cosa realmente è questa forza che ci
porta continuamente a scontrarci, a contrapporci….bè, sono il più
deciso tra noi due, no?! Devo fare qualcosa…..lo blocco, prendendolo per
un braccio e lo abbraccio, la spalla nell’incavo nel suo collo.
“Vuoi davvero andartene?” gli chiedo
in sussurro, il cuore che mi martella nelle orecchie. Questo è il giro di
boa, tutto potrebbe cambiare tra di noi…..
Sakuragi si irrigidisce inizialmente, poi
si rilassa e mi abbraccia a sua volta, stringendomi contro il suo corpo
forte. Io gli carezzo la nuca.
“No….non voglio andarmene….ma non so
cosa sta succedendo….tra di noi….”
“Neanch’io, però possiamo scoprirlo
insieme…..”
Sakuragi sfiora con la bocca il mio
orecchio, io alzo il viso verso di lui e le nostre labbra si incontrano e
mi ritrovo a baciare il do’aho!! E devo dire che mi piace, mi piace
proprio! Finiamo sul mio letto, abbracciati e lui è sopra di me che
continua a baciarmi…
Akagi
e Rukawa si contendono la palla d’inizio partita e la volpe se ne
appropria: lo guardo smarcarsi e andare a canestro, ma Kogure lo ferma con
un fallo, così si aggiudica un tiro libero. Rukawa raccoglie la palla e
si dirige sulla lunetta, io vedo sul suo braccio la sua nuova fascetta che
io gli ho regalato e ripenso a ieri sera arrossendo. Chi l’avrebbe mai
immaginato che sarebbe finita così?! Io ero andato a casa sua solo per
rimediare ad un incidente e mi sono ritrovato sdraiato su di lui e a
baciarlo, sul suo letto! Eppure….volendo essere propriamente sincero,
qualche avvisaglia c’era: a forza di osservarlo per dargli addosso e
cercare di capire cosa ci trovasse Haruko in lui, ho finito per notare
cose che mi hanno attratto, affascinato. Continuavo ad insultarlo e a
litigare con lui ormai più per abitudine e perchè era più semplice che
chiedersi perché i miei occhi cercassero sempre e solo lui, in campo e
fuori, perché il mio cuore battesse in modo diverso ogni qual volta i
nostri corpi si sfioravano e poi ieri come se fosse la cosa più normale
ci siamo ritrovati sul suo letto a baciarci! E, cavoli, è stato
bellissimo! Non siamo andati fino in fondo, ci siamo limitati ad andare
alla scoperta dei nostri corpi, baciando e accarezzando la pelle che
scottava sotto le nostre dita, ma abbiamo tutto il tempo che
vogliamo……ieri sera abbiamo parlato fino a notte fonda: di quello che
è successo, di quello che inevitabilmente abbiamo dovuto accettare di
provare l’uno per l’altro….
Rukawa
tira e segna, poi si volta e viene verso di me con gli occhi che gli
sorridono e io mi sento infinitamente orgoglioso di lui e
straordinariamente felice. Abbiamo deciso di stare insieme, di mescolare
le nostre esistenze e sono elettrizzato all’idea…..
La
volpe si avvicina ancora, aggiustandosi la fascetta sul braccio, poi mi
guarda.
“Questa
è anche meglio dell’altra…”
“Che
confabulate voi due?!”
Ayako
è arrivata alle nostre spalle e io faccio un salto indietro.
“Niente,
fatti i fatti tuoi!”
Lei
ci guarda sospettosa.
“Voi
due non me la raccontate giusta!” ci dà una pacca sul fondoschiena e si
allontana sorridendo.
Io
guardo Rukawa che scuote la testa e penso che quella ragazza abbia capito
più di quello che crediamo, ma non me ne preoccupo, non ora che c’è
qualcuno con me, a fianco a me….
“Facciamo
la strada insieme dopo?”
Rukawa
annuisce.
Bè,
credevo che quella fascetta fosse magica perché potesse farmi giocare
meglio, invece, a quanto pare ha avuto il potere di farci incontrare,
incontrare veramente!
FINE.
Qualche
precisazione: la dj da cui ho tratto questa mini fic è una RuHana, quindi
io ho dovuto cambiare un po’ l’impianto per adattarla e renderla una
HanaRu e in alcuni punti ho lavorato di autentica fantasia non conoscendo
il giapponese!!^^;;;;;
Spero
che per chi conosce la dj non sia uno choc vedere un simile
adattamento!!^^
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