Disclamer: i personaggi appartengono alle CLAMP e unicamente alle CLAMP
Note: Questa fic nasce per la zietta Miyu, per augurarle buon compleanno, sperando che la storia le piaccia, visto che sono gia sicura che la coppia l'ama… Zia Miyu… a te dedico questo aborto da scrittrice, a te che mi sopporti sempre, per il tuo compleanno…Buon compleanno… ti voglio un mondo di bene… hai ancora tempo di chiudere il programma e salvarti dalla morte certa, e cosi avverto anche tutti gli altri che stanno per leggere la storia… continuate a leggere anche dopo queste avvertenze? Uhm,… beh allora posso solo augurarvi: buona lettura u.u <- come al solito 4 mesi in ritardo
Nota2: Il titolo non ha molto a che fare con la storia… diciamocelo chiaramente… ma a me piace una canzone con questo titolo e ci ho buttato il titolo…(cmq la canzone e slovena dei Siddharta e non ha una trama), insomma… fa la comparsa Orion Lady, che però dovrete capire quale dei personaggi CLAMP in realtà è. <- idea malsana venuta in mente guardando le puntate 19-20
Spoilers: Per chi non conosce il lavoro delle CLAMP dovrebbe essere spoiler… sia del manga che del anime…
Nota 3: Per quanto appaiono pg dalle altre storie delle CLAMP, devo dire che non devo classificarla come crossover perché TRC e gia di suo una crossover…


Lady Orion

di Saya

“Kohaku, Koryu, e giunta l’ora, stanno arrivando…”
Disse una donna avvolta in un mantello che guardava la sua palla di cristallo.
”Orion Lady con questo cosa vuol dire?”
Chiese il ragazzo dalle ali nere mentre stava seduto sul divano nella stanza del ricevimento, intanto il biondo, dalle ali bianche prese la forma di un angioletto piccolo e aspettava gli ordini.
”Segui l’esempio di Kohaku e andate a prenderli demone ingrato.”
Il moro sbuffo ma anche lui prese la forma del demone in miniatura e scomparii nel nulla seguito dal angelo che salutò cordialmente la veggente, seguendo la nemesi. La donna alzò lo sguardo verso la porta e si coprì i capelli scuri come la notte, nascondendo anche gli occhi di smeraldo, salutando il nuovo entrato chiamandolo per nome.

Apparsi dal nulla, come in tutti gli altri mondi che avevano visitato con aiuto di Mokona Modoki, hanno di nuovo attraversato la dimensione spazio temporale. I quattro (siamo in cinque ndMokona, pardon ndSaya), i cinque viaggiatori interdimensionali si guardarono introno per capire dove erano arrivati. Quello che vedevano dal posto dove erano alterati sembrava una cittadina vivace e moderna, piena di luci e divertimento.
Dovevano trovare alloggio e anche presto, pur avendo recuperato parecchie piume di Sakura, non bastavano ancora per tenerla normalmente sveglia e piena di energia.
”Benvenuti nel inferno.”
Disse una voce, mentre dal ombra uscii un ragazzo dai capelli neri e occhi rossi, seguito dopo poco da uno biondo e occhi d’orati.
”Smettila Koryu, Orion lady non sarà molto soddisfatta di te.”
Poi si girò verso i nuovi arrivati facendo un leggero inchino, mentre questi lo guardavano al quanto sorpresi:
”Benvenuti nella città dove il destino si compie sempre.”
Fye sorrise a quelle parole ricambiando l’inchino del biondino.
”Grazie del benvenuto…”
”Ok, basta con tutte queste smancerie, Orion Lady vi vuole ospitare a casa sua, perciò vi consiglio di seguirci.”
Si intromise il moro dai occhi rossi.
”Come sappiamo che non sia una trappola,…”
Dovette intromettersi anche Kurogane, che si fidava poco, ma naturalmente Mokona saltò in mezzo:
”Mokona sa che ci si può fidare di Koryu e Kohaku, perché Yuuko dice così.”
Fye con il sorriso bonario si girò verso il ninja oscuro:
”Se Yuuko dice che possiamo fidarci, ci fidiamo, non è vero Kuro-pun.”
”SMETTILA DI CHIAMARMI IN QUEL MODO! Sono Kurogane!! K U R O G A N E!”
”Si, si, Kuro-inu…”
”Smettetela, io non ho tutta la sera per stare qui ad aspettarvi.”
Si intromise Koryu, intanto Kohaku faceva amicizia con Sakura e Syaoran.
E alla fine per la felicità di Koryu il gruppetto si diresse verso la bottega della veggente signora Orione.
”Voi esattamente cosa siete?”
Curiosità di Fye prese il sopravento, sentiva che non erano normali esseri umani come loro, beh loro erano esseri umani fuori dal comune… ma i due ragazzi che li avevano accolti non avevano nulla di umano…
”Ah Fye, lei ha capito subito, – sorriso cordiale – Ko e io siamo demone e angelo al servizio della divina Orione.”
”Siamo arrivati…”
Si intromise per l’ennesima volta Koryu entrando dopo aver aperto una porta di strano gusto artistico.
Delle scale a chiocciola portavano verso il basso, verso una meta che sembrava completamente ignota, in un corridoio buio dove sembravano brillare delle stelle.
Sembrava non avere fine quella scalinata in basso.
Poi d’un tratto tutto cambio, i muri presero un colore verdastro con fiorellini che ballavano, in realtà erano delle fatine che giocavano.
“Ma dove ci avete portato…”
Chiese preoccupato Kurogane anche come sempre nascondeva il suo vero stato d’animo.
”A casa della veggente…”
”Questo l’ho capito, ma che razza di casa e questa!”
Kohaku rise leggermente:
”Interdimensionale, così che in un piccolo appartamento di due stanze e mezzo c’è un intero palazzo che serve alla nostra padrona…”
”Ah,… capisco…”
Ormai i muri erano diventati trasparenti e dall’altra parte c’erano delle… balene…
Syaoran e Sakura con occhi sgranati fissavano il cambiare attorno a loro, ammirando ogni cambiamento che vedevano.
”Però ha una bella casa…”
Aggiunse Fye, mentre allungò la mano per toccare il muro che mostrava, come una finestra, un paesaggio innevato, dove giocavano dei orsi polari.
Poi il paesaggio cambiò mostrando il Giappone dei Shogun… facendo quasi bloccare Kurogane c’era qualcosa in quel paesaggio che gli ricordava casa…
Infine, poco prima che raggiunsero un’altra porta di dubbio gusto artistico, comparve quello che Syaoran riconobbe come il paese di Clow, il paese di cui Sakura ne era la principessa…
”Ma questo…”
”Si… e il mondo da dove provenite… quello prima apparteneva al Ninja Oscuro Kuro-ponpon, il paesaggio innevato era il mondo dal quale il caro Fye sta scappando… e questo ultimo…”
Nel muro c’era Yuuko che assieme al Mokona Modoki nero stava salutando e ridacchiando, mentre il povero Watanuki stava sgobbando.
”E il mondo da dove viene Mokona Modoki.”
”Non… sono… quello che mi hai chiamato, ne ho abbastanza di Fye che se ne esce con i nomignoli, anche lei deve smetterla… io sono K U R O G A N E.”
“Va bene, allora K U R O G A N E, benvenuto nella mia umilissima e piccolissima dimora…”
La donna si girò verso gli altri sorridendo, ancora inmantelata nel mantello bianco, e da sotto il cappuccio si vedevano solo i suoi occhi verdi smeraldo:
”Anche a voi… do il mio benvenuto, e spero che sarete miei ospiti mentre alla ricerca della piuma in questa dimensione. Mi presento… sono Orion Lady come amano chiamarmi… e sono l’unica di cui il destino su questo mondo è incerto, a differenza dei altri che mettono piede… qui…”
”Uhm… Orion Lady… uhm, potreste lasciare libero Kuro-ton per favore?”
Chiese con il solito sorriso Fye e gentilezza nella voce.
“Oh, ma certo Fye-caro... – si girò vero Kurogane con un sorriso diabolico – quelli che cercano di attaccarmi nel mio reame… vengono bloccati… – scrocchio le dita e il ninja fu libero – perciò attento a quello che fai… K U R O G A N E.”
Il moro solo fissò la donna di fronte a lui, senza dire niente, gli bastava già che Fye lo prendeva in giro con quel suo chiamarlo in tutti i modi tra ne con quello originale.
”Oh, un cliente… Kohaku e Koryu vi faranno vedere le vostre stanze, e io cercherò di aiutarvi a rintracciare la piuma, ma con tutti i poteri che ha, potrei non riuscire a rintracciarla…”
Con una risata assurda scomparve dietro la porta dalla quale era emersa, mentre Kohaku con un leggero inchino li richiamo a se:
”Da questa parte…”
Tramite un secondo corridoio, che andava opposto a quello della porta che aveva preso la veggente, Kohaku accompagnò i viaggiatori interdimensionali.
Le stanze erano quattro in tutto, vicine per ogni evenienza, ma abbastanza lontane da dare un po’ di privacy agli occupanti.
Mokona rimase a fare compagnia a Sakura, mentre Kurogane, che era arrivato già al limite si chiuse nella propria stanza sbattendo la porta alle proprie spalle. Sakura sorrise dolcemente a Syaoran e entrò nella propria stanza, lasciando il ragazzo fissare la porta chiusa per qualche momento, e poi si congedò nella propria stanza.
Quando era sicuro che si erano coricati tutti, Fye si diresse di nuovo su quelle scale dalle quali erano arrivati.
Arrivato, si poggiò alla ringhiera, i suoi occhi puntati sul muro dietro al quale c’era il paese… il mondo sul quale non voleva tornare…
Chii non si era fatta sentire… significava che Ashura-Oh dormiva ancora…
Meglio…
“Tutto ha il suo tempo, ogni cosa ha la propria ora sotto il cielo… c’è il tempo della nascita e quello della morte… c’è il tempo della distruzione e quello della ricostruzione, il tempo delle lacrime e il tempo dei sorrisi… quello che c’è stato ci sarà di nuovo, quello che è successo… succederà di nuovo…”[1]
Sentendo la voce della indovina si girò a guardarla, mentre gli occhi smeraldo erano puntati sulle immagini del paese innevato…
”Eppure… - si girò a guardare Fye – il destino… se si vuole, si può cambiarlo… e tu… Fye D. Flowright, hai intrapreso il viaggio per cambiarlo… però…”
Si fermò per un momento, portandosi le dita sulle labbra come se pensasse, e alla fine continuò, mentre Fye l’ascoltava con attenzione…
”Se continuerai a tenere la maschera e non lasciare che i tuoi veri sentimenti affiorino, non potrai farcela… c’è qualcuno che potrebbe aiutarti a vincere la tua guerra contro il tuo passato e renderti felice… ma devi rischiare… e lasciarti andare, oltre che per prima cosa ammettere a se stesso, che c’è qualcosa di diverso da quando viaggi con loro…”
”Cosa vuole dire Lady?”
”Voglio dire, se sul serio non vuoi che si ripeta tutto quello che è gia successo… dovrai mostrare il tuo vero io, alla persona a qui sei destinato… e bada… non sto parlando di Ashura-Oh, quel uomo non potrà mai renderti felice… perché ancora avvolto nel dolore della perdita della persona che amava di più in universo… e mai riuscirà a dimenticarlo…”
Abbassò di nuovo lo sguardo, non sapeva cosa rispondere…
”Se vuoi che la tua fortuna cambi, devi chiarirti con te stesso e gli altri, prima che lasciate questo mondo…”
Quando Fye alzò lo sguardo per chiedere un’altra cosa, lei solo scosse la testa, come per fargli capire, che non poteva aiutarlo più di quanto non aveva fatto, fecce un cenno, allontanandosi nella direzione delle stanze.
Un ultimo sguardo porse verso… quella che era la sua casa… quel paese che l’ha visto nascere,… sorrise tristemente, mostrandole una seconda volta la schiena, e di nuovo senza girarsi indietro… con quel sorriso falso sulle labbra… anche lui… raggiunse la sua stanza, chiudendosi in essa, confuso dalle parole della veggente…
Sapeva che tutto era un circolo vizioso, come mago ne era consapevole…
Con occhi socchiusi, seduto per terra, schiena al muro…
Sospirò… cercando di togliere quella maschera, che per lui era diventata parte del suo essere.
Non era possibile che tutto quello in cui credeva andava in frantumi, tutto quello che si era costruito doveva demolirlo per potersi salvare, senza capire cosa dovesse cercare… eppure come un mago avrebbe dovuto capire le parole che la veggente gli aveva riferito.
La stanchezza si sentiva e senza accorgersene Fye si addormentò per terra, così come si era seduto, solo in quel momento tutta la maschera era scomparsa, solo quando era perso nel sonno era l’immagine della realtà.
Si sentì un leggero bussare alla porta, e dopo che il biondo non rispose, si aprì lentamente e la testa di Kurogane si infilò nella stanza.
“Hey…”
Ma non appena notò che l’uomo dormiva si zitti entrando completamente nella stanza. Lo fissò per un attimo indeterminato, poi scosse la testa come per scacciare dei pensieri che non gli piacevano, gli si avvicinò in silenzio… lentamente lo prese tra le braccia per infine poggiarlo sul letto e coprirlo…
Si soffermò a fissarlo di nuovo, spostò senza rendersene conto una ciocca di capelli biondi che era caduta sul viso del mago, infine silenzioso come era entrato, uscì da quella stanza, ormai pieno di dubbi.
Si soffermò di fronte alla parete che mostrava altri mondi, fissando il suo paese, eppure in quel momento non aveva una gran voglia di tornare a casa.
”Non serve subito tornare a casa… infondo puoi ancora viaggiare, no?”
La voce della odiosa indovina alle sue spalle si fece strada nelle sue orecchie.
”Hn…”
”Le maschere possono essere tolte, le ferite, anche quelle più gravi possono essere medicate… bisogna solo sapere vedere e non lasciarsi ingannare da quello che si vede sulla superficie.”
A quel punto il ninja si girò fissandola:
”E cosa dovrei fare io?”
“Lo sai meglio di me cosa dovresti fare, lo sai da parecchio tempo cosa devi fare… bisogna solo prendere coraggio per fare certe azioni, ed essere sicuri in quello che si fa.”
”Mah, facile per te dire certe cose… tu non devi rischiare di perdere tutto…”
Sul viso della veggente apparve un sorriso vuoto:
”Ho visto un amore nascere e sopravvivere disperato a tutto, per continuare a vivere anche dopo la morte della coppia… ho tentato di salvare quel amore, sacrificandomi io stessa… in tutti i mondi… eppure continuo a dire, che in almeno uno dei mondi, almeno due di loro si salveranno e riusciranno ad amarsi felicemente…”
A quelle parole Kurogane non seppe che dire, ma la veggente continuò:
“Tutto ha il suo tempo, ogni cosa ha la propria ora sotto il cielo… c’è il tempo della nascita e quello della morte… c’è il tempo della distruzione e quello della ricostruzione, il tempo delle lacrime e il tempo dei sorrisi… quello che c’è stato ci sarà di nuovo, quello che è successo… succederà di nuovo…[1]”
”Cosa vuoi dire con questo?”
”Se tutto ha il suo tempo sotto questo cielo… anche l’amore c’è l’ha, siccome entrambi avete gia vissuto troppo nel odio… il destino si può cambiare, solo se si crede realmente di poterlo fare…”
Kurogane non disse niente, solo la fissò per un lungo momento, per poi lanciare un ultima occhiata al suo paese nativo, per poi sorpassarla e dirigersi nella propria camera…
Quando chiude la porta dietro le proprie spalle, la veggente sorrise, lei sapeva come sarebbe andata a finire, ma non poteva infierire, bastava ad entrambi dare una spintarella… ci avrebbero pensato, e avrebbero scoperto cosa nasconde il loro cuore.
”Kohaku, Koryu… dobbiamo andare al cimitero, a visitare Romeo e Gulietta…[2]”
Disse con voce leggermente velata di tristezza… e quasi subito apparve l’angioletto con dei le braccia piene di fiori. Poco dopo apparve il demone con le braccia incrociate.
I tre scomparvero nel nulla lasciando i loro ospiti riposare.

Kurogane, Fye e Syaoran stavano nel salottino della veggente cercando di decidere un piano per iniziare le ricerche della piuma. Sakura intanto era andata con mokona in cucina per preparare il tea. Mokona lasciò alle spalle Sakura portando i biscotti nel salotto, avvertendo che ci sarebbe voluto ancora un po’ per la bevanda calda. Rimasta da sola Sakura iniziò a sistemare le tazzine sui piattini a forma del fiore di ciliegio.
”Principessa…”
Si spaventò leggermente al sentire la voce della veggente e quando si giro, due smeraldi divertiti la stavano fissando.
”Orion lady… volete anche voi del tea?”
”Mi piacerebbe… ma prima volevo chiederti…”
”Chiedete pure…”
Sorrise Sakura continuando a sistemare le cose.
”So che ti sei chiesta spesso perché Syaoran fa tutto quello per te… senza conoscerti.”
La giovane si fermò e la fissò.
”Si…”
”Ti aiuterò, non posso dirti molto, ma ti racconterò l’inizio del vostro viaggio…”
La principessa continuava a fissare la veggente senza dire una parola.
”Per potere viaggiare tra i mondi, bisogna pagare un prezzo molto alto… in parole povere, rinunciare alla cosa più cara a te. Kurogane rinunciò alla sua fedele spada, Fye al suo tatuaggio magico… Syaoran al rapporto che c’era tra voi…e…”
Sakura già si era portata le mani sulla bocca, mentre ascoltava le parole della donna…
”E per te… la strega dimensionale ha deciso di prendere tutti i ricordi che hai su di lui, e non potrai nemmeno se vorrai, recuperarli…”
Si girò verso la porta per uscire, quando una voce debole, ma allo stesso tempo forte la fermò:
”Quelli del passato… ma io posso crearne dei nuovi, posso avere un rapporto diverso con Syaoran, non è vero?”
Orion Lady si girò a fissarla e sorrise:
”Brava, concentrarti su questo. Mi accomodo con i ragazzi nel salotto…”
Sakura tornò a mettere apposto, sul vassoio poggio le tazzine, la teiera, e la zuccheriera. Per un attimo si rispecchiò nel liquido rosso seria, ma poi sorrise determinata a riuscire nella impresa… si era triste sapendo di non poter ricordare di com’era Syaoran nel passato, ma se quello era il prezzo che aveva dovuto pagare, allora era inutile piangersi addosso, era meglio accettare di buon grado… non si poteva tornare indietro… alzò il vassoio e con eleganza entrò nel salottino sfoggiando il migliore dei suoi sorrisi:
”Il tea…”
Disse poggiando il vassoio sul tavolino per poi sistemare le tazzine di fronte a ognuno.
”Scusate il ritardo, ma l’acqua non voleva bollire…”
”Non ti preoccupare Sakura.”
Si sedette vicino a Syaoran, prendendo la propria tazzina sorseggiando, mentre gli altri continuarono il discorso.
”Come vi ho detto c’è la foresta poco fuori la città, dove nessuno entra da tanto tempo ed è l’unico posto per il quale io non posso prevedere quello che succederà, perché avvolto in un strato di magia molto forte.”
”Pensi che possa essere la piuma?”
”Non penso niente, io prevedo…”
”Insomma, potrebbe essere la piuma?”
Chiese sul orlo dei nervi per le risposte stupide Kurogane.
”Potrebbe… se è la piuma, dovreste riuscire ad entrare nel cuore della foresta, di certo sarà nascosta li… è il posto nel quale quelli che son entrati, non sono più usciti.”
”Comunque dobbiamo controllare, credo se portiamo Mokona assieme a noi fino al inizio della foresta capiremo se dentro si nasconde la piuma.”
Rispose a quelle parole Syaoran, determinato a trovare tutte le piume della sua amata principessa.
”Vi farò accompagnare da Koryu e Kohaku. Io ho un sacco di lavoro da fare, e i ragazzi sapranno aiutarvi più che bene.”
”Sempre a noi lavori del genere.”
”Koryu stai zitto e obbedisci.”
”Almeno mi divertirò questa volta.”
La veggente si alzò poggiando la tazzina vuota e sorrise ai presenti:
”Bene, il dovere mi chiama, voi fate con comodo, tanto prima che il sole cali, c’è ne vorrà del tempo.”

Appena fermati di fronte ai primi alberi Syaoran e Fye iniziarono ad analizzarli, non notando per niente il cambiamento che nasceva in Sakura.
Quando alla fine i suoi occhi divennero vitrei e lentamente aveva iniziato a camminare verso il bosco maledetto, il cosettino iniziò a saltare sulla spalla di Kurogane:
”Mokona Modoki ha occhi aperti!” disse tutto eccitato.
Girandosi verso di loro, però Kohaku notò il cambiamento di Sakura:
”Uhm, è normale che Sakura-chan si comporti in questo modo?”
Syaoran si girò di scatto, dandosi dello stupido, di non averci pensato prima, quando mokona aveva annunciato la presenza della piuma. Corse da lei estraendo la spada per proteggerla.
”Finche non la raggiunge dobbiamo fare in modo che nessuno la ostacoli.”
Koryu prese forma umana e i suoi occhi rossi brillarono d’eccitazione.
”Combattimento?”
”Possibile..:”
A differenza del demone, l’angelo rimase in forma piccola, creando uno scudo magico introno alla ragazza.
Anche Kurogane aveva estratto la spada, posandola sulla spalla attento ai contorni, non appena si addentrarono nella foresta.
Fye sembrava come sempre se stesso, sorridente, senza minima preoccupazione.
Più si addentravano nella foresta, più l’oscurità si faceva fitta, solo il leggero prillare del angelo gli faceva vedere la strada che Sakura percorreva in trans.
C’era una strana sensazione che pervadeva il corpo dei ragazzi, mentre il demone sembrava veramente a suo agio:
”Perché cavolo sei contento tu?!”
Chiese mezzo irritato Kurogane, al che il demone sorrise:
”Odio, dolore, tristezza… morte…”
“Kuro-pon, è un demone, non chiedergli cose inutili.”
”Non chiamarmi Kuro-pon, mi chiamo Kurogane!”
Mokona intanto si era nascosto sotto la maglia di Syaoran, avendo troppa paura per le sensazioni sgradevoli che provava.
Il freddo introno a loro si intensificò e ogni boccata d’aria espirata si formava una nuvoletta.
Gli alberi sembravano ancora più scuri e tristi.
“Attaccheranno in ogni momento!” sussurrò Koryu, preparandosi alla battaglia.
”Sento odore di sangue e odio.”
Syaoran lanciò un occhiata al demone che sembrava sul serio trarre potere da quella foresta introno a loro e annuì.
”Kohaku, il tuo scudo sarà in grado di proteggervi?” chiese inoltre al angelo, per il quale rispose il demone:
”Per la difesa non c’è migliore di lui.”
il biondino guardo quasi stranito il moro, mai questo gli aveva fatto un complimento, e poi sorrise radioso.
”Mi occupo io di Sakura-chan.”
In quel momento apparsero dalle ombre attaccandoli senza però a riuscire infrangere lo scudo che l’angelo aveva creato introno alla principessa del regno di Clow.
Le creaturine erano strane, tanti occhi rossi, corpo da uccello ma una gamba sola, non era difficile abbatterle.
”Questa e magia.”
Disse Fye, dopo averli sterminati un paio e nella mano stava frantumando dei sigilli d’invocazione. Dovevano arrivare al cuore della foresta maledetta. Sakura ormai era a parecchi passi più in avanti e i ragazzi dovettero raggiungerla di corsa.
Di fronte notarono una luce soffusa, anche se combattevano, potevano chiaramente vedere che la luce era sempre più chiara e forte… ed infine entrarono in essa.
Una piccola distesa in mezzo alla foresta, dove sul tronco tagliato che era proprio nel perfetto centro di essa, c’era una palla di cristallo con dentro la piuma di Sakura.
La ragazza incessante continuo ad avvicinarsi. Sguardo che agli altri sembrava perso, in realtà era puntato sulla piuma.
Quando fu a metà strada del cerchio, di fronte a lei apparve un ragazzo alto, dallo sguardo blu che penetrava l’anima, ma pieno di tristezza immensa.
Syaoran e Kurogane si misero in mezzo, mentre Sakura come se non ci fossero li evito, quando il combattimento era già in atto.
Sembrava maneggiare le creature maledette con facilità, così come la magia oscura..
La battaglia era difficile (come mostro di fine livello u.u ndSaya ha ha divertente =O= ndKuro), ma successe tutto in un lampo…
L’energia del ragazzo si disperdeva per la foresta, infine ritornava attaccando alle spalle. Durante uno di questi attacchi sorprese Kurogane che era ingaggiato in un corpo a corpo con il mago oscuro, non notando l’eminente attacco, o meglio, accorgendosene troppo tardi quando l’esile corpo di Fye ormai era stato trafitto da quella lancia di magia oscura.
Da quel momento, sembro quasi tutto a svolgersi a rallentatore.
Kurogane si girò prendendo al volo Fye, mentre in quel esatto istante scompariva nel petto di Sakura.
Il mago oscura sembrava essere stato fermato dall’abbraccio di un ragazzo più piccolo, che si stringeva a lui con occhi chiusi e gli sussurrava al orecchio.
Lentamente il bosco inizio a essere trafitto dai raggi del sole, come per far capire che era tornato alla normalità (ultimamente gioco troppo con la ps2 ndSaya si vede ndFye).
”Dannazione Fye, apri gli occhi!”
Nemmeno il tempo per felicitarsi con Sakura, che avevano già un altro grave problema.
Kohaku subito si recò dal ninja per controllare.
”Dobbiamo portarlo dalla Lady. Lei saprà cosa fare!”
”Di corsa… se è vostra intenzione salvarlo.”
Aggiunse un Koryu alquanto calmo.
Con destrezza Kurogane alzò tra le braccia il mago biondo, altrettanto fece Syaoran con Sakura.
”Dobbiamo essere veloci.” spiegò alla ragazza, che si strinse a lui, per essergli di meno peso possibile.
I due aiutanti della veggente volavano, seguiti dai due che correvano nella maniera più veloce che potevano.
In un attimo, anche se a Kurogane era sembrata un’eternità raggiunsero la casa della veggente che già li aspettava alla porta:
”Portalo in camera.”
Kurogane obedi senza obiettare, portandolo nella stanza, al che la donna la scaccio, lasciando entrare Sakura che era unica oltre a Kohaku che poteva aiutarla in quel momento.
”Il suo destino… non è morire qui.”
Disse prima di chiudere la porta in faccia ai ragazzi.”
Quando le due uscirono, ormai erano passate ore. Lady Orion guardò il ninja.
”Puoi entrare da lui” – poi si girò verso Syaoran e Mokona – “Mentre voi due venite a prendere il rea con me e Sakura, credo che se Koryu abbia eseguito gli ordini ha gia provveduto a prepararlo.”
Così prese sotto braccio la principessa e la sua guardia, tirandoli via.

Kurogane entrò nella stanza inondata da una luce sfusa. Sul letto addormentato giaceva Fye, più pallido del solito.
Gli si avvicino fissandolo.
Come la sera prima, sposto la ciocca dei capelli biondi dal viso del mago e poi si sedette accanto a lui.
”Ti proibisco di spaventarmi ancora così.” Sussurrò mentre fissava un punto impreciso sul muto.
”L’avrei schivata lo sai? Non sono un guerriero alle prime armi.” continuò il suo monologo.
”Per un momento mi sono reso conto che era possibile perderti ancora prima di prenderti, lo sai? Non ho mai pensato che avrei potuto provare dei sentimenti del genere per qualcuno, di avere il desiderio di proteggerti ancora più ardente che nei confronto della mia principessa… ridicolo a sentirsi… ma morirei per te.”
“Non devi.”
Sussurrio leggero provenne dal biondo sul letto e il moro si girò a fissarlo leggermente sconvolto, il ninja non si era accorto che il mago aveva ripreso coscienza e che aveva sentito tutto quello che non doveva…
”Fye…”
”Shhh.” il dito sulle labbra del ninja. ”Dammi la possibilità di togliermi la maschera di fronte a te.” Si tirò sui gomiti fissandolo.
“Io ho sempre avuto una vita difficile, non sono mai riuscito a viverla come si deve, disprezzando me stesso, fuggo dal mio paese per non tornarci. Per non guardare in viso la persona che ho amato e odiato allo stesso tempo.” distolse lo sguardo fissando la luce sul comodino.
“Eppure adesso per quella persona provo solo indifferenza… perché ho imparato una cosa… dalle parole che mi hai detto quella volta…” di nuovo lo guardò nei occhi…
”Ti ricordi nel paese di Ôto, dopo quel combattimento mi dissi, che per te era facile uccidere coloro che attentavano alla vita dei altri, ma più di quelle persone odiavi coloro che davano per scontata la propria vita, non difendendosi, ma rassegnandosi troppo in fretta. [3] Beh… mi hai fatto pensare, e mi son reso conto che non volevo essere disprezzato da te.”
Kurogane sospirò, non gli andava di ascoltare cose del genere, Fye era li, era vivo e stava bene… e Kurogane era un uomo di azioni, non di parole.
Poggiò il dito sotto il mento del biondo, alzandone un altro po’ il viso, baciandolo sulle labbra, per fargli capire che quello che gli interessava era lui e non il suo passato, che era lui la persona che voleva, e che doveva comportarsi di conseguenza… stando attento alla propria vita…
”Perché tu adesso mi apparterai.”
Gli occhi color ghiaccio di Fye si sgranarono, però quando di nuovo le labbra calde del ninja furono sulle sue lentamente si socchiusero immergendosi nel momento.
Le mani esili si alzarono poggiandosi sul petto muscoloso e ancora coperto del ninja, che lentamente lo stava poggiando sul letto.
Il bacio durava, sembrava quasi che ai due non serviva respirare.
Kurogane assai velocemente si liberò dei ultimi indumenti che erano ancora restati addosso al mago dopo la medicazione, e si staccò dalle sue labbra.
Sorrise leggermente abbassandosi al petto, li dove la lancia oscura l’aveva penetrato e gli bacio il punto esatto, fin troppo vivido nella sua memoria il momento in cui è successo.
Fye si sdraiò sapendo bene che doveva lasciarsi andare, per dimostrare a se stesso e a Kurogane che è ancora capace di amare.
Il moro continuò ancora per un po’ baciare quel punto, per poi scivolare a destra e prendere tra le labbra il capezzolo già indurito del compagno.
Fye strinse i denti chiudendo gli occhi, non volendo che il rumore distragga il ninja che era intento a esplorare il suo corpo.
Lentamente Kurogane giocò con quel bottoncino, per poi fare lo stesso con l’altro.
Non c’era fretta, voleva venerarlo completamente, fargli capire, che anche se non parlava molto, lo amava… ormai ne era sicuro. Era bastato quel frangente in cui lo pensava morto, che aveva capito i propri sentimenti.
Un leggero gemito si perse nell’aria della stanza.
Il ninja sorrise lievemente, mentre iniziò la sua strada verso il quello che sarebbe stato presto il suo paradiso.
Fye socchiuse gli occhi, mentre le labbra tremarono impercettibilmente, le mani le affondo tra i capelli scuri dell’amante.
La lingua del moro procedette con una lentezza assurda, torturandolo, baciò ogni millimetrò della pelle che era stata scoperta e si soffermò al ombelico venerandolo. Intanto le mani procedevano nella loro discesa, accarezzando i fianchi snelli del compagno.
La bocca viaggiò verso l’inguine, e Fye dovette trattenere il respiro.
Gli occhi rossi puntati sul viso pallido del mago, leggermente beffardo quello sguardo.
Fye lo fissava leccandosi le labbra in anticipazione.
Kurogane si abbassò ancora, ma… oltrepasso quel pezzo del corpo che pregava di essere toccato.
Fye strinse di più i capelli tra le mani, come per chiedergli di tornare in su e fare qualcosa, però non era quella l’intenzione del ninja, che procedette a baciargli languidamente l’interno coscia, amando ogni pezzettino di quel mago dalle mille maschere. Scese sempre di più baciando e leccando ovunque, fino ad arrivare ai piedi, dove iniziò a giocare con le dita di esse, scoprendo una cosa molto soddisfacente… quando passò la lingua in mezzo a essi, dalla gola di Fye uscirono suoni al quanto incomprensibili, tra il gemito e sospiro.
Gioco ancora un po’ da quelle parti, ma poi decise che era il tempo di ritornare verso la vera meta di quel corpo, così con la stessa lentezza, risalì anche l’altra gamba, arrivando di nuovo al ventre. Di nuovo alzò lo sguardo rosso, ormai pieno solo di passione, e passò finalmente la lingua su quella zona che Fye lo stava pregando già da parecchio tempo.
Quando senti la lingua sul proprio membro ormai completamente eccitato, il biondo si inarcò leggermente prendendo aria, non avendosi aspettato una sensazione del genere, in un certo senso, ne valeva la pena di aspettare, se queste erano le sensazioni che gli avrebbe fatto provare.
Kurogane continuò a baciare e leccare il sesso del compagno, dedicandogli molta attenzione, mentre la mano scivolò tra le gambe accarezzando i testicoli, sapendo che quella doveva essere una mezza tortura per lui.
Fye ormai gemeva senza nessun contegno, chiedendo di più, ma per i gusti del moro non era ancora arrivato il momento. Per un attimo si stacco dal suo sesso, e porto le dita alle labbra insalivandole e tornando di nuovo a giocare con il corpo del compagno.
Mentre la sua bocca torturava l’eccitazione del biondo, le dita bagnate, passarono fino al apertura nascosta tra i glutei.
Accarezzò con dolcezza l’anello muscolare con l’indice, come per fargli capire che sarebbe stato penetrato in quel momento.
Lo sguardo puntato sul viso del compagno, mentre intensificò il lavoro sul sesso duro, per non fargli notare l’intrusione che sarebbe avvenuta da li a poco.
Lentamente fece scivolare il dito dentro il corpo di Fye, che sgranò gli occhi a guardarlo.
I loro sguardi si incontrarono senza lasciarsi, mentre Kurogane continuava il suo piacevole lavoro, far godere il biondo, e ci riusciva più che bene.
Il mago si lasciò andare alle mani del compagno che sembrava bene cosa faceva. In poco tempo sentì il piacere di nuovo pervadergli completamente il corpo, sia di fronte che da dietro.
Ormai dentro di lui c’erano già due dita, usate con destrezza, raggiungendo un certo punto dentro il corpo del biondo, che urlò di piacere e non riuscì a trattenersi, venendo in bocca al ninja, che bevette tutto fino al ultima goccia.
Lentamente si staccò dal mago, leccandosi le labbra, sfilando anche le dita.
Continuarono a fissarsi, il viso di Fye leggermente arrossato dal esperienza appena provato, però trovò la forza di sussurrargli:
”Continua…”
Kurogane abbozzo un sorriso, e si tolse velocemente gli indumenti, senza pensare troppo. Si sdraiò sopra il compagno, che aveva già allargato sia le braccia e gambe per accettarlo nel suo intimo abbraccio.
Pelle su pelle, mai i due avrebbero pensato che potesse essere un esperienza così elettrizzante.
Le bocce di nuovo unite in un bacio pieno di passione e amore.
Non serviva molto, che il membro duro del ninja si posasse sul apertura nascosta del mago. Si staccò dal bacio e il fuoco si perse nel ghiaccio, come per chiedergli il permesso.
Fye sorrise dolcemente accarezzandogli il viso, mentre con un colpo fluido di reni, fece si che Kurogane lo penetrasse in un solo colpo.
Entrambi persero per un attimo il respirò, continuando a fissarsi.
Era una sensazione meravigliosa trovarsi in quella posizione con la persona amata.
Il moro lentamente iniziò a muoversi dentro quel canale stretto, socchiudendo gli occhi, ma senza mai staccare lo sguardo dal viso contorto di piacere del compagno sotto di lui.
Fye gemeva e chiedeva di più, ormai completamente perso in quel mare di sensazioni stupende.
Tutto scomparse introno a loro, in quel momento non c’era nient’altro al in fuori di quello che stavano facendo.
Kurogane aumentò il ritmo spingendosi sempre più forte dentro il mago, e con l’angolazione giusta toccò sempre quel punto magico che faceva urlare il biondo di piacere.
Dondolando nella danza più vecchia dei mondi, finalmente arrivarono alla fine… con un ultima poderosa spinta di Kurogane, i due senza rendersene conto vennero insieme. Sospirando il nome del altro come in una preghiera.
Il moro riuscì a resistere senza cadere sul corpo esausto del compagno. Lentamente si sfilò da esso, sdraiandogli si accanto e attirandolo stretto a se in un abbraccio possessivo.
Fye sospirò felice, lasciandosi stringere e chiuse gli occhi, poggiando la testa sulla spalla del moro:
”Grazie.”
”Non c’è niente di cui tu debba ringraziarmi. E adesso dormi, che ne hai bisogno.”
Ormai lo conosceva bene, quello era il suo modo di dirgli di stare zitto. Il biondino sorrise leggermente, diede un bacio sulla spalla del compagno, per poi rilassarsi completamente ed scivolare tra le braccia di Morfeo.
Kurogane perse ancora qualche attimo a guardarlo e accarezzarlo, per poi decidere che era arrivato anche per lui tempo di riposarsi. Dopo la battaglia e l’attesa per vedere se con Fye era tutto ok, e anche fare l’amore… anche il ninja era stanco.

Intanto nella sala da tea Lady Orion stava inzuppando i biscottini nel tea, mentre di fronte a Sakura e Syaoran c’erano due ragazzi leggermente trasparenti.
”Vi volevamo ringraziare per averci aiutati.”
Disse il più piccolo, mentre alzò lo sguardo per guardare il compagno, che gli sorrise. Poi si girò anche lui verso i due:
”Io volevo scusarmi per il mio comportamento, e solo che ormai ero completamente impazzito, senza poter toccare il mio Kamui, che proteggeva come scudo la piuma.”
Sakura sorrise:
”Non preoccuparti, credo che impazzirei anche io se avessi cosi vicino la persona amata, ma senza mai poterla toccare… non è cosi Syaoran?”
Chiese girandosi verso il ragazzo, che annuì solo.
”Adesso… che la piuma è tornata alla legittima proprietaria io e Fuuma posiamo finalmente andare nel al di la.”
A questo punto la veggente si intromise:
”Hey voi due, mi potreste fare un favore?”
Fuuma e Kamui la guardarono leggermente sorpresi, e lei sorrise:
”Potreste portare i saluti a Romeo e Giulietta?”
Per un attimo Kamui la guardò stranita, ma Fuuma sorrise:
”Glieli daremo, promesso.”
I due di nuovo salutarono i presenti con un inchino e poi prendendosi per le mani lentamente svanirono nel nulla, entrambi sorridenti.
“Oh beh… cliente… andiamo kohaku, Koryu e anche tu Mokona… che dopo devo parlare con yuuko.” guardò per un attimo i due.
”Potete mettere voi a posto?”
I due ragazzi annuirono senza dire una parola, leggermente sconvolti da come tutto procedeva velocemente.
Con una risata allucinante la donna lasciò la stanza seguita dai tre creaturini.
I due intanto finirono il loro tea in silenzio, Sakura si fermò in cucina e Syaoran porto le altre tazzine da lavare.
Insieme, ancora in silenzio iniziarono a lavare i piatti e mettere a posto la cucina.
Finalmente Sakura non c’è la fece più:
”Io sarei impazzita se non potessi più vederti.”
Syaoran si fermò a guardarla leggermente sorpreso:
”Cosa?”
Finalmente anche la ragazza lo guardò:
”Che io non potrei stare senza di te.”
A quelle parole il ragazzo arrossi fino alla punta dei capelli, cercando di dire qualcosa, ma un dito magro lo fermò:
”So bene… che non potremmo avere quello che avevamo nel passato, che i miei ricordi di te non torneranno perché quello è il mio prezzo… però voglio fare ricordi nuovi, che terrò senza che nessuno me li prenda.”
”Principessa…”
”Sakura… sono Sakura…”
”Sakura io… non so…”
”Non importa, te lo farò capire… vedrai.”
Dicendo questo si sporse leggermente, dando un bacio lieve sulle labbra di Syaoran, per poi girarsi e continuare il suo lavoro, lasciando il giovane a fissarla sconvolto, che alla fine sorrise, Sakura… sempre la stessa anche senza memoria determinata a tutto, sospirò dolcemente felice, e si mise a lavare insieme a lei.

-Owari-

[1] La frase che è contrassegnata è una frase presa dalla Bibbia.
[2] Se avete capito chi è Orion Lady, avrete anche capito chi sono Romeo e Giulietta a cui si riferisce la veggente ad un certo punto…
[3] citazione originale dal manga e anime

Saya: 4 mesi in ritardo =O=
Fye: Dai meglio tardi che mai
Saya: anche questo è vero.
Kuro: ….
Saya: beh zia che dire, se sei ancora viva e leggi questo siparietto… buon comply in ritardo… yeah.


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