Nota dell'autrice: Oneshot fatta in due giorni. Mi è venuta in mente a scuola e l'ho scritta tutta di getto durante le ore di lezioni e le ore libere a casa, spero mi sia venuta bene...però ho paura che non abbia molto senso...

 


La danza delle streghe

di Dragoneyes

 

Danza...danza delle streghe...
Danza...danza per le streghe...danza degli spiriti che a loro portano omaggio.
Danza degli spiriti che ballano per loro, danza degli spiriti che rendono omaggio alle loro anime.
Danza di due spiriti dai movimenti angelici.
Danza di due spiriti dai capelli come la notte.
Danzano per le streghe gli spiriti della notte, si muovono, saltano, si toccano e si lasciano mentre ballano intorno alle braci calde, intorno ai ciocchi anneriti. Si muovono gli angeli del buio dalla pelle candida, si abbracciano e si toccano immersi nel canto della notte, immersi nella loro danza.

Bianchi e puri.

Neri e lascivi.

Di nuovo si lasciano, uno tiene la mano dell’altro e lo conduce in circolo intorno all’antico rogo. Mani bianche dalla presa delicata e sicura, che si accarezzano con dita leggere, braccia gentili che cingono la vita sottile dell’altro.

Incantevoli.

Demoniaci.

Belli e delicati.

Danzatori della notte.

Gemelli perfetti dai lunghi capelli corvini, spiriti della notte che danzano sotto la luna, occhi scintillanti di cobalto puro. Piangono per le streghe queste angeliche creature, e a loro rendono omaggio danzando. Danzano al canto della notte i due spiriti eterei.

Scappate!

Gli spiriti si bloccano sorpresi.

Fuggite!

La notte grida loro il pericolo.

Scappate! Fuggite! Arrivano i mortali!

Scattano senza paura i corpi bianchi degli spiriti, verso le ombre fuggono come volando.

Silenzio.

E gli spiriti ubbidiscono rannicchiati contro gli alberi, silenziosi come lo sono sempre in presenza dei figli degli uomini. La danza delle streghe lasciata incompiuta. I mortali l’hanno interrotta.

Arriva!

E giunge davvero! Nella radura delle streghe, vicino al rogo delle streghe, cammina il figlio degli uomini che li ha interrotti. Illuminato dalla luna, agli spiriti pare così simile ad uno di loro! Si guardano confusi, guardano i suoi corti capelli corvini mossi dal vento sereno, osservano meravigliati i loro riflessi come schegge di notte, fissano incantati i suoi occhi cobalto e la sua pelle di luna.
Si guardano ancora, confusi, i due spiriti: quello è un figlio degli uomini, ma perché è così simile a loro? Muovono un passo avanti in perfetta armonia.

Non andate!

Non ascoltano la voce della notte: fanno un altro passo incantati da quel ragazzo.

Non andate!

Gli farete del male!

La voce della notte che li chiama...ma loro sono troppo estasiati per darle retta.
Ecco, ora sono vicino a lui, vedono la sorpresa e la meraviglia sul suo volto innocente, vedono che forse è un po’ intimorito, ma non se ne curano. Sono curiosi, non sono mai stati vicino ad un mortale. Si guardano come a darsi coraggio a vicenda ed uno dei due allunga una mano a sfiorargli il viso. È caldo...non sapeva che i mortali fossero caldi...con un dito bianco accarezza la sua guancia e fissa con meraviglia la pelle che si tende e si infossa leggermente.

Non toccatelo!

Siete spiriti! Gli farete del male!

L’altro spiriti si avvicina anch’egli e protende una mano verso i capelli scuri del ragazzo. Esita. Si muove ancora ed affonda le dita in quella massa setosa. Si gode il calore, ne sente la bellezza, ne assapora la sostanza. Avvicina l’altra mano e tocca il suo collo facendolo tremare leggermente. Gli occhi del figlio degli uomini si spalancano a quel contatto sulla propria pelle e apre la bocca come se volesse dire qualcosa, ma nessun suono ne esce. Lo spirito lo guarda confuso, gli sorride e si avvicina ancora portando le braccia intorno al suo collo e avvicinando il proprio volto al suo. Il suo simile intanto gli cede spazio e va dietro il ragazzo alzando con gesti fluidi una mano.
L’aria pare condensarsi, il vento accumolarsi in un piccolo vortice e farsi solido, finchè un piccolo piffero dorato appare tra le sue mani. Melodia dolce, canto della notte, ninna nanna delle stelle, ciò che l’umano non può sentire lo spirito lo suona per lui. Note che danzano nell’aria e li avvolgono in spire gentili, cantano alla luna per le streghe morte, cantano per render partecipe il figlio degli uomini al loro omaggio alle anime vaganti. L’altro spirito ascolta e ride argentino stringendosi al ragazzo, gli occhi lucenti incatenati ad i suoi, e la voce eterea che risuona come campanellini di cristallo. Vede timore negli occhi umani, se non ricorda male a loro non era consentito di amare quelli dello stesso sesso...un vero peccato, perché loro possono e sanno quant’è bello.

Gli farete del male...

Un sussurro lontano, la notte che li avverte, ma a loro piace questa gioia notturna. Smette di suonare il flauto, lo spirito, e si avvicina agli altri due con sorriso innocente. Si sporge verso il tepore della pelle umana e posa le labbra su quelle rosse del mortale. Il ragazzo sussulta, è spaventato, cerca di liberarsi alla loro presa, ha timore che verrà dannato per quel contatto, gli hanno insegnato che sarebbe bruciato all’inferno per un gesto così contro natura. La presa degli spiriti non cede. Colui che lo aveva baciato ora gli è dietro e cinge la sua vita con le braccia sottili di fanciulla, ma fanciulla non è, è solo uno spirito etereo e bello come la notte.
Baciatelo.
Amatelo.
Quest’umano uguale a voi.
Il ragazzo è confuso, non capisce perché lo trattano così, e quel contatto che gli dà piacere è così sbagliato, non dovrebbe provarlo. Fa un altro tentativo di liberarsi, debole, forse non ci ha neppure provato, non è sicuro...ma quel fresco così piacevole...sentire la pelle della notte su di sé...la pelle della notte e degli spiriti, spiriti della notte che di esse sono incarnazioni. Labbra calde che gli sfiorano il collo, mani leggere che scivolano per toccare la pelle, mani di fata, mani di spiriti, mani di esseri belli e letali. Davanti a lui lo spirito si china, inginocchiato a terra gli cinge ancora i fianchi, con occhi cobalto che scintillano in quelli mortali richiamandoli a sé. Avvicina il viso, apre la bocca dalle labbra confetto e spicca contro quel candore la lingua rossa che con va a toccare la tentazione attraverso i vestiti, facendolo tremare e gemere. Passa le mani sui suoi fianchi, li accarezza, abbassa i vestiti e torna su percorrendo la pelle calda, avvicina di nuovo le labbra e sfiora appena il peccato, la proibizione che gli avevano sempre detto di evitare, quella che lo farà bruciare all’inferno...ma in quel momento è all’inferno e loro sono diavoli, perché non trova altra spiegazione a tanta bellezza e tanta lascivia, ed è felice di rimanervi. Sente l’altro spirito accarezzargli la carne sotto la spina dorsale, sente dita fresce stuzzicarlo e labbra confetto accarezzargli il collo. Geme il proprio amore per quegli angeli decaduti, per quei diavoli notturni, spiriti della notte che lo stanno tentando. Perde il respiro quando un umido calore lo accoglie, quando lo spirito gusta il suo sapore, e volta il capo allarmato quando sente un'altra intrusione. Lo spirito dietro di lui sorride e gli bacia le labbra, le accarezza e le coccola rassicurando il ragazzo peccatore che si sta donando a loro. Ancora l’umano si sente sconvolto, caldo che si fonde al fresco della loro pelle, piacere mischiato a dolore, sente quell’intrusione e quell’allettante accoglienza ma non se ne cura. Se tutto morisse non se ne accorgerebbe, perché è vita, vita pura quella che sente, dolce amore di due diavoli angelici, dolce amore di due fratelli delle stelle, dolce amore dei figli della notte.
Gli spiriti sorridono felici quando l’umano raggiunge il piacere, lo accarezzano, ancora incuriositi, e lo aiutano a rivestirsi, gli prendono le mani e lo conducono alla morte delle streghe. Gli vogliono insegnare a danzare. Ed è quasi come un miracolo, perché il ragazzo non aveva mai danzato, ma i suoi passi erano perfetti, perfetti inni alle streghe in sincronia con quelli degli spiriti.
Fatti per stare insieme.
Canto della notte, ora lo sente anche lui, sente la sua voce, sente la sua danza e si muove per seguirla, la danza delle streghe che porta omaggio alle loro anime, danza delle streghe che porta pace ai loro cuori.

Noi ci lasceremo...

La danza delle streghe è terminata, finalmente portata a termine. Gli spiriti guardano il ragazzo con dispiacere. Si avvicinano e lo baciano, lo salutano perché se ne devono andare.

Ma torneremo a trovarti...

Gli spiriti danzano e la notte li avvolge, gli spiriti danzano e le stelle li chiamano, diventano chiare le loro membra, eterei i loro volti, dolci i loro occhi pieni di lacrime. Lacrime di spiriti che non voglio andaresene.

Alla prossima danza delle streghe noi ci rivedremo...

Per allora torna qui e ci ritroverai.

Te lo promettiamo, nostro unico amore.

E il ragazzo ritornerà, ritornerà per la danza delle streghe, perché lui è l’unico umano a cui è concesso di partecipare, partecipare alla danza degli spiriti.