Questa fic è una cosuccia che ho scritto in poche ore d’ispirazione. Non è fenomenale, visto come e quando l’ho scritta, ma spero comunque che vi piaccia.

I personaggi purtroppo non appartengono a me ma a Minekura sensei! Sempre agli autori tutte le fortune!-___-



Lacrime di pioggia

di Miyuki



 

Che tranquillità! Non riesco quasi a crederci. Abituato come sono a viaggiare in compagnia delle urla continue di quella stupida scimmia oppure a condividere la stanza con qualcun altro, mi sembra strano tutto questo silenzio.

Già….da quando è cominciato questo viaggio sono state davvero poche le volte che ci siamo potuti permettere una stanza singola a ciascuno. Ma questa volta siamo stati fortunati. Abbiamo trovato la locanda quasi vuota e visto che Sanzo era particolarmente di cattivo umore…beh…il risultato mi sembra scontato.

Ognuno per sé.

Probabilmente è a causa della pioggia che il suo umore è così nero. Anzi, è di sicuro così.

La pioggia è sempre portatrice di cattivi ricordi per Sanzo…ed anche per Hakkai.

E’ triste vederlo così cupo e depresso, preferisco mille volte vederlo sorridere anche se spesso finge di essere felice solo per non farci preoccupare.

Ma questo è Hakkai, sempre perseguitato dal suo passato….un passato che non lo abbandonerà mai completamente.

Per quanto mi riguarda la pioggia in sé non è legata a nessun terribile ricordo, al contrario, mi riporta alla prima volta che ho incontrato Hakkai.

La prima e forse unica cosa positiva che mi è capitata dopo la morte di mia madre e la scomparsa di Jien.

Il nostro sembrava essere quasi stato un incontro voluto dal destino. Almeno io la vedo in questo modo.

Una cosa però è certa, ci siamo dati una mano a vicenda per superare le nostre paure e i nostri tormenti. Se non avessi trovato Hakkai quella volta nel bosco, la mia vita sarebbe stata completamente diversa.

Probabilmente sarei rimasto un buono a nulla che passava tutte le sue serate a bere, giocare a carte o a majong e rimorchiare belle donne….beh…pensandoci bene queste cose le faccio tutt’ora, ma almeno adesso ho uno scopo nella vita….ed è stato proprio Hakkai a darmelo.

Quel ragazzo dagli occhi verdi eternamente tristi ha cambiato completamente la mia esistenza e di questo non potrò mai ringraziarlo abbastanza.

Anche io ho fatto la mia parte per aiutarlo ma non mi sembra di avere fatto poi molto per lui.

Io e Hakkai siamo ottimi amici, conosciamo alla perfezione i problemi dell’altro e saremmo pronti a morire per lui però….però, per me, non è più solo questo.

So con certezza che se Hakkai dovesse andarsene e lasciarmi indietro non lo sopporterei. Dopo un po’ di tempo credo di poter anche morire per una simile separazione.

Un primo esempio l’ho avuto quando credevo che Gonou fosse morto…fu come se un pezzo di mondo mi fosse crollato addosso…ma allora non avevo ancora capito il profondo significato che vi era nascosto dietro.

Ma ora lo so.

Si, lo so….mi è costato un bel po’ ammetterlo ma non me ne pento.

Non posso vivere senza Hakkai per il semplice fatto che…mi sono innamorato di lui.

Eh già! Il grande Gojio, il donnaiolo, il rubacuori si è preso una bella cotta….e per di più, per il suo migliore amico!

Sono davvero un caso disperato e pure un po’ masochista temo.

Tutte le cause senza speranza le intraprendo io! Ma sarò scemo!

Anche se non si può davvero scegliere chi amare….si ama e basta…senza un motivo preciso.

L’unico problema è che questo genere di cose, con me, non durano mai troppo a lungo.

Come con mia madre.

Ho provato a conquistare il suo affetto ma non ci sono riuscito. Lei ha continuato ad odiarmi, forse addirittura più di prima, fino a quando non ha provato ad uccidermi.

Non penso che Hakkai arriverebbe mai a tanto….rischierei solamente di perdere l’amicizia della persona più importante della mia vita.

E non lo sopporterei.

Però sento di doverglielo far sapere. Deve conoscere i miei sentimenti anche se è una cosa molto rischiosa da fare, dove avrei tutto da perdere se Hakkai mi rifiutasse davvero come penso.

Oh dannazione! Maledetta questa mia indole autolesionista!

So già che mi porterà alla rovina….

…ma ormai la decisione è stata presa e non tornerò mai sui miei passi.

Ho atteso a lungo prima di muovermi e farmi avanti con lui.

Oggi. Questa stessa sera….è il momento che ho scelto per dichiararmi.

Perché adesso e non domani, si potrebbe chiedere qualcuno. Beh…la risposta è semplice.

Oggi è l’anniversario del nostro incontro. Mio e di Hakkai.

Sono già passati quattro anni da quel fatidico giorno….e dal giorno della morte di Kanan, la ragazza di Hakkai.

Sembra quasi che il destino si prenda gioco di noi. Fuori sta piovendo proprio come allora.

Mi alzo stancamente dal letto su cui sono sdraiato ed afferro una piccola scatoletta appoggiata sul comodino. La apro e ne osservo il contenuto.

Un orologio da taschino.

E’ il regalo che voglio fare ad Hakkai per il nostro anniversario, sperando che lo accetti e con esso i miei sentimenti.

Spero enormemente che questo orologio si possa sostituire a quello rotto che il mio amico conserva ancora dopo tutti questi anni.

Il regalo che gli fece Kanan prima di morire.

Spero in questo modo di cancellare il suo passato, di sostituirmi ad esso e fargli dimenticare tutto il dolore e la sofferenza legati a quei lontani ricordi….portandogli, invece, una piccola dose di felicità….se la meriterebbe davvero.

A quest’ora Goku sarà di sicuro già addormentato e Sanzo troppo depresso ed incazzato per uscire dalla sua stanza, quindi non dovrei essere disturbato.

Sospiro e mi alzo.

“Bene Sha Gojio….è arrivato il momento! Ora o mai più!”

Esco dalla mia camera e mi dirigo verso quella di Hakkai, un paio di porte più in giù.

Mi fermo alcuni istanti a fissarla, domandandomi improvvisamente se quello che sto facendo è davvero la cosa giusta. So che lo è, quindi stringo i pugni e respiro a fondo.

Poi busso alla porta. Un paio di colpi leggeri ma decisi.

Da dentro non ricevo alcuno risposta.

Busso di nuovo. Ancora Silenzio.

Allora afferro la maniglia e comincio lentamente ad aprire la porta.

“Hakkai? Ci sei? Guarda che sto entrando!”

Ancora nulla.

Aperta del tutto la porta mi accorgo che tutte le luci sono spente e dentro la stanza non c’è nessuno.

Il letto è ancora intatto come la candela che giace inutilizzata sul comodino. Penserei di aver sbagliato camera se solo non ci fosse Hakuryu acciambellato sul cuscino, segno che lì dormiva davvero Hakkai.

Mi avvicino a passo lento al letto e subito il draghettino alza la testa per fissarmi, i suoi due occhi rossi puntati su di me.

“Kyu?”

“Scusami Hakuryu….non avevo intenzione di svegliarti…stavo cercando Hakkai, sai dov’è?”

Il draghettino china la testa triste, rispondendomi con uno dei suoi soliti ‘kyu’, poi si alza e svolazza verso la finestra.

“Kyuuu…kyuuuuuu!!”

Mi avvicino incuriosito. Sembra che mi voglia mostrare qualcosa. Forse vuole dirmi dove si trova il suo padrone.

Ed infatti è così. Non appena mi affaccio alla finestra lo vedo. Se ne sta con il volto chinato e vuoto sotto la pioggia incessante, seduto su una panchina nel retro della locanda.

A quella visione il mio cuore si stringe.

Perché deve sempre soffrire così tanto? Perché si ostina a voler soffrire da solo?

Vedo che Hakuryu mi sta fissando speranzoso ed io gli sorrido, facendogli una carezza sulla testa.

“Non ti preoccupare….ci penso io ad aiutare il nostro amico.”

“Kyuu!!” dice entusiasta e con questo se ne torna tranquillo verso il suo cuscino per riprendere a dormire, mentre io esco fuori dalla stanza per dirigermi verso il cortile.

Quando arrivo lì lo trovo nella stessa identica posizione e con lo sguardo perso nel vuoto. Non si accorge neppure della mia presenza fino a quando non lo tocco sulla spalla, per fargli capire che ci sono anche io.

Sobbalza allarmato per essere stato colto di sorpresa e si volta per vedere il suo inatteso ospite. Si rilassa un po’ quando si accorge che sono io.

“Gojio….mi hai spaventato!” dice accennando uno dei suoi soliti sorrisi cortesi.

“Scusami, non volevo….ero solo preoccupato per te e sono venuto a cercarti. Non dovresti stare qui sotto la pioggia….rischi di prenderti un malanno!”

Sempre se non se l’è già preso! E’ fradicio….ed ora lo sono anche io, ma non importa…..in oltre chissà da quanto tempo è qua fuori.

“Mi spiace….mi stavi cercando? Hai bisogno di qualcosa?”

“Effettivamente si, ma non è una cosa urgente….può aspettare. Tu piuttosto che cosa ci fai qua con questo tempaccio!?”

“Io…sono venuto a riflettere. Non riuscivo a dormire”

Non aggiunge altro ma dai suoi occhi capisco che è afflitto di nuovo dagli incubi del passato.

Vedo ombre in quelle due iridi color smeraldo.

A quanto sembra sarà molto dura confessargli i miei sentimenti.

Mi siedo sulla panchina accanto a lui.

“Ti va di parlarne?”

Ormai lo dovrebbe sapere che io sono sempre disposto ad ascoltarlo e aiutarlo….ma sembra che glielo debba sempre ricordare.

Lui e la sua mania di non fare preoccupare gli altri.

“Non ti preoccupare Gojio, sto bene”

“Non direi proprio….non con un’espressione del genere sul volto….e poi non sei il tipo dalle ‘doccie all’aperto’, o sbaglio?”

Sorrido.

Il tuo umore influisce davvero sul mio, sai? Non mi riescono neppure delle battute decenti.

“Ti dico che non è nulla…”

“Hakkai!” lo ammonisco e lui si zittisce.

Anche questa volta temo di dovergli tirare fuori le parole con le pinze.

Mi passo una mano tra i capelli per staccarne una ciocca che mi si era appiccicata al volto.

“Stai pensando ancora a lei, vero?”

Non mi risponde e nemmeno mi guarda, tanto so che è così.

Questo di certo non mi conforta molto perché mi induce a credere che non ci sarà mai posto per me nel suo cuore….se non come semplice amico.

“Hakkai….ormai sono passati 4 anni dalla sua morte e ogni anno ti faccio la stessa domanda: perché non ti lasci tutto alle spalle e ritorni a vivere, ‘davvero a vivere’?”

“Gojio…io non posso…non posso dimenticarla. Lei è stata una parte importante di me e lo è ancora…sarebbe come tradirla”

“Nessuno ti chiede di farlo perché so bene che non è possibile…anche io non potrò mai cancellare completamente il mio passato e non voglio neppure farlo….solo smettila di soffrire per qualcosa di cui non hai colpa. Non puoi cambiare ciò che è successo.”

“Non è così facile”

“Lo so ma ci sono io qui ad aiutarti. E’ stato merito tuo se ora posso dire di vivere serenamente….mi hai aiutato più di quel che immagini…perché non può essere così anche per te?”

Hakkai si volta a fissarmi e mi sorride un po’ più sinceramente del solito….ma non è quel sorriso pieno e genuino che vorrei vedere sul suo volto.

“Sai Gojio, mi stupisci. Certe volte sei così maturo che mi sorprendi davvero.”

“Non prendermi in giro, sto parlando seriamente!”

“Lo so…” sospira e allontana lo sguardo da me.

Tra di noi cade di nuovo il silenzio.

Che cosa posso fare con te Hakkai? Vorrei tanto aiutarti ma tu non me lo permetti….

Mi appoggio contro lo schienale della panchina ed alzo la testa verso il cielo. Chiudo gli occhi e lascio che le goccie di pioggia mi scorrano liberamente sulla pelle, come se quell’acqua potesse lavare via i miei numerosi peccati.

Cerco di trovare le parole adatte con cui aiutarlo ad uscire da questo baratro senza fondo, ma non è una cosa facile.

“Sai che giorno è Hakkai?”

Il mio amico non risponde ma vedo chiaramente il suo corpo irrigidirsi, quindi continuo.

“So che lo sai. Per te oggi è l’anniversario della morte di Kanan ed è per questo che stai soffrendo più del solito….perché è un giorno ‘speciale’….ma io non la vedo solo in questo modo.”

Hakkai si volta verso di me con un’espressione afflitta e, forse, leggermente incuriosita dalle mie parole.

“Non so se ci hai mai pensato, ma oggi è anche l’anniversario del nostro primo incontro” lo guardo sorridendo “So che valgo poco se messo a confronto con Kanan ma è comunque una nota positiva pensare che, tra tutto quello che sarebbe potuto succedere, ci siamo incontrati…non lo credi anche tu?”

Hakkai ne rimane leggermente stupito.

“Gojio…mi dispiace…io..io non ho mai…sono stato davvero insensibile”

“Tranquillo Hakkai. So che avevi altro a cui pensare, non te ne faccio mica una colpa!” gli batto affettuosamente una mano sulla spalla “Ora però non farmi quell’espressione triste….non era mia intenzione peggiorare le cose. Volevo solo farti notare che, per quanto insignificante possa essere, c’è sempre qualcosa di positivo in mezzo a tanti ricordi dolorosi. Perché invece di pensare al peggio non ti aggrappi a quello per andare avanti?”

“Sarebbe bello poter fare sempre così ma non ci si può illudere che ci sia sempre qualcosa su cui appoggiarsi.”

“In quel caso fai affidamento su quello che hai già, no?”

Stupido di un ragazzo! Possibile che non ci arrivi da solo!?

Quando sei in questo stato bisogna proprio dirti tutto eh?!

“Hakkai….tu sei il mio migliore amico e io sarei disposto a fare qualunque cosa per aiutarti!” alzo una mano per andare ad accarezzargli una guancia “Ricordati che non sarai mai da solo. Ci sono io con te….e anche Goku e Sanzo, per quanto sia troppo orgoglioso per ammettere che tiene a noi. In oltre penso che a Kanan non sarebbe piaciuto vederti soffrire così….hai portato il lutto abbastanza a lungo non trovi?”

Hakkai mi fissa assente, quasi stesse cercando di registrare le mie parole.

La mia mano è ancora appoggiata sul suo volto, in un vano tentativo di trasmettergli sicurezza e fiducia in sé stesso. Deve capire che io ci sarò sempre, per qualunque cosa.

All’improvviso lo vedo sorridere e appoggiare la sua mano sulla mia. L’espressione dei suoi occhi si è fatta dolce e colma di gratitudine.

“Gojio….non so davvero cosa farei senza di te. Sei sempre così gentile e premuroso con me. Hai sempre le parole giuste al momento giusto.”

“Beh…non sempre…” sorrido.

“Prima dicevo sul serio sai? Quando ho detto che la tua maturità mi sorprende dicevo il vero. Ti comporti spesso in modo superficiale e fai l’idiota ma in realtà sei un ragazzo fenomenale ed un amico splendido.” mi afferra con l’altra mano una ciocca bagnata di capelli e me la sposta dietro un orecchio “Sai….sono in momenti come questi che capisco veramente perché tutte quelle ragazze si innamorano di te. Rimangono affascinate dalla tua personalità oltre che dal tuo aspetto.”

Se questo è un sogno…beh…non svegliatemi.

Non ci posso credere. Non posso credere che Hakkai abbia davvero detto questo di me.

Penso di avere una meravigliosa espressione da ebete in questo momento.

Agisco quasi d’istinto. Faccio passare un braccio attorno alle sue spalle e lo attiro a me, per chiudere il suo corpo sottile in un abbraccio mentre affondo il viso nei suoi morbidi capelli castani.

Hakkai si irrigidisce un po’ al mio gesto ma presto torna a rilassarsi. Timidamente ricambia il mio abbraccio facendo scivolare un braccio attorno alla mia vita e appoggiando la testa sulla mia spalla.

Comincio ad accarezzargli lentamente la schiena con una mano e dopo un po’ lo sento iniziare a tremare.

All’inizio penso che sia colpa della pioggia che cade ancora su di noi. Entrambi siamo completamente fradici. Ma poi mi accorgo che la presa sul mio fianco si è fatta più stretta e quasi disperata…allora capisco.

“Non ti preoccupare Hakkai…vedrai che andrà tutto bene” sussurro cullandolo dolcemente.

“Ho così freddo Gojio….ho tanto freddo..”

So che quello che sta provando non è qualcosa di fisico bensì emotivo e psicologico.

Vederlo così fragile ed indifeso mi fa star male da morire.

Non posso sopportare di vedere il mio amato Hakkai in queste condizioni.

Lo stringo forte a me, cospargendogli i capelli di piccoli baci, sussurrando parole dolci e consolatorie fino a quando non lo sento tranquillizzarsi.

Le sue lascrime si sono confuse tra le goccie di pioggia che mi infradiciano la camicia.

“Ti senti meglio ora?”

La sua risposta è un lieve cenno con la testa.

Nessuno di noi due, però, si muove per allontanarsi.

Rimaniamo avvolti l’uno nel corpo dell’altro per attimi che sembrano interminabili…ed io vorrei proprio che durasse in eterno questo momento.

Alla fine decido di allontanarmi un po’ da lui per accertarmi che stia davvero bene….il più grande errore che avrei mai potuto commettere.

Non appena il mio sguardo cade sul suo volto rimango come folgorato. I suoi occhi color smeraldo hanno assunto una strana lucentezza; sembrano quasi liquidi e vivi.

Non mi accorgo neppure di essermi di nuovo avvicinato a lui…non fino a quando sento le sue labbra contro le mie.

E’ come un sogno che si avvera.

Le sue labbra sono così morbide….così dolci….ed il suo corpo è così perfetto tra le mie braccia.

Una parte del mio cervello sta urlando e mi sta dando del deficiente fuori di testa….l’altra esulta…

Cerco di approfondire in qualche modo il bacio ma improvvisamente noto la mancanza di reattività di Hakkai. Allora, solo allora, mi rendo veramente conto di quello che sto facendo.

Mi allontano bruscamente e fisso il mio amico.

Quello che vedo non mi piace…anzi, mi spezza il cuore in due.

Hakkai mi sta guardando con gli occhi spalancati e vacui, immobile come una statua. Non credo di averlo mai visto così sconvolto prima d’ora.

Sospiro e mi passo una mano tra i capelli.

Sapevo che non sarebbe mai andata a finire bene questa storia. Non ho mai avuto speranza con lui. (povero piccolo Gojiooo!ç_ç NdSaku)

“Mi dispiace Hakkai…non era mia intenzione farlo..” sussurro.

Lui ovviamente non mi risponde.

Dannazione! Certo che sono davvero un idiota!

“Perché?”

Il suo è un sussurro ancora più basso e lieve del mio. Non sono neppure sicuro di aver sentito giusto per colpa del rumore fastidioso della pioggia.

“Perché lo hai fatto?” ripete.

I suoi occhi sembrano riprendere un po’ della loro vita.

Che dovrei rispondergli? Ormai mi sono scoperto a sufficienza e non credo che Hakkai sia così stupido da credere ad una delle mie scuse. Tanto vale andare fino in fondo…..da perdere non ho nulla.

“Beh…hai presente quando prima ti ho detto che ti stavo cercando? Ecco…il motivo era che ti dovevo fare una…confessione.” sospiro “Ti amo Hakkai”

Lo vedo spalancari di nuovo gli occhi dalla sorpresa.

“E’ da tempo che tu, per me, non sei più un semplice amico….solo ho pensato di aspettare a farmi avanti, visto che non mi sembravi ancora pronto per lasciarti alle spalle il passato….ma a quanto sembra neppure questo era il momento giusto…”

Lo fisso con un sorriso tra il divertito e il triste mentre estraggo dalla tasca dei pantaloni la piccola scatoletta che conteneva l’orologio.

“Avevo pure pensato di farti un regalo….per l’anniversario del nostro incontro…sperando che lo accettassi assieme ai miei sentimenti….ma direi di non essere stato molto fortunato.”

Afferro una delle sue mani che però si allontana di scatto al mio tocco, quasi impaurita.

Abbasso la mano e guardo altrove.

“Beh….sembra che la mia presenza qui non sia più necessaria…”

Mi alzo ed appoggio il cofanettino sulla panchina, al mio posto.

“Questo te lo lascio….è comunque un regalo per te e mi sembra un peccato sprecarlo….spero che almeno ti piaccia…”

Inizio ad incamminarmi verso la locanda ma a metà strada mi fermo. Volto leggermente il capo per osservare Hakkai. Ha la testa bassa quindi non posso leggere la sua espressione.

“Un ultima cosa….anche io sono stato sincero…tutto quello che ti ho detto lo penso veramente. Se mai avrai bisogno del mio aiuto ci sarò sempre….sarò sempre il tuo migliore amico.”

Mi volto di nuovo ed entro nella locanda senza aspettare la sua risposta, che non sarebbe comunque arrivata.

 

*******************************

 

“Certo che me la sono davvero cercata!” borbotto buttandomi a peso morto sul letto, con solo un asciugamano legato attorno alla vita. (Gojioooooo!!!!*ççççç* NdYu)

Credo di essere stato in doccia una buona oretta abbondante. Speravo che l’acqua calda potesse alleviare un po’ la mia sofferenza ma ha scaldato solo il mio corpo, non il mio cuore.

Chissà se Hakkai è ancora là fuori sotto la pioggia.

Beh…alla fine la mia previsione si è rivelata esatta…non mi ha ucciso…anche se preferirei essere morto a questo punto.

Sono davvero pietoso…non avrei mai pensato di potermi innamorare così di una persona…beh…veramente non ho mai incontrato qualcuno come Hakkai prima d’ora.

Afferro il cuscino e me lo butto sopra la testa.

Che schifo di vita, speriamo solo di trovare un po’ di pace nel sonno.

Stavo giusto per addormentarmi quando sento qualcuno bussare alla mia porta.

Mezzo assonnato mi tolgo di dosso il cuscino e mi metto a sedere.

Chi può essere a quest’ora? Goku starà russando della grossa ormai, Sanzo no di certo e Hakkai…non penso sia lui…o forse si? Beh…non mi resta che scoprirlo.

“Avanti, la porta è aperta”

Per qualche istante non succede nulla poi, però, la porta comincia lentamente ad aprirsi e scorgo una figura a me molto famigliare.

Cazzo! E’ davvero lui! E sta letteralemte allagando il pavimento bagnato com’è!

Questo pazzo è stato davvero fuori sotto la pioggia tutto questo tempo!

“Ma sei scemo o cosa!? Che intenzione hai!? Ti vuoi prendere una polmonite?”

Come una molla scatto in piedi e mi dirigo verso di lui. Lo afferro per un braccio e lo trascino nella stanza, facendolo accomodare sul letto.

Poi corro in bagno a recuperare un altro asciugamano mentre cerco di infilarmi addosso almeno i pantaloni.

Una volta tornato in camera avvolgo Hakkai, che non si era mosso di un millimetro, nel panno spugnoso.

Rimango in silenzio mentre lo asciugo perché, in qualche modo, temo quello che mi è venuto a dire…anche se le sue azioni di prima hanno parlato chiaramente.

Alla fine è lui a rompere il silenzio.

“Scusami” sussurrà.

Io lo fisso perplesso.

“E di cosa?”

“Per il mio comportamento di prima…sono stato davvero scortese” alza la testa e mi fissa con due occhi colpevoli.

Io sospiro. Hakkai si preoccupa davvero troppo degli altri ma noto chiaramente il suo disagio. Stare qui, in mia compagnia, non deve essere facile.

“Non temere…hai agito semplicemente come hai ritenuto opportuno. Non vergognartene. A questo punto penso di saper accettare un ennesimo rifiuto.”

Sorrido…e questo sorriso assomiglia molto a quelli di Hakkai. E’ vuoto e falso.

“Oh Gojio…mi dispiace tanto…io non intendevo..”

“Shh…tranquillo…” appoggio un dito sulle sue labbra “..a me basta rimanere tuo amico, tutto qui. Ora come ora non posso chiedere altro e me lo farò bastare…se me lo concederai ovviamente.”

Bugia.

Io vorrei tutto di Hakkai, non solo la sua amicizia ma non posso davvero rischiare di perdere anche quella.

“Gojio…prima io…io non sono stato del tutto sincero con te..”

“In che senso?”

“Ecco…credo di…di poter ricambiare i tuoi sentimenti se lo desideri…”

Spalanco gli occhi e lo fisso sbalordito.

Non può averlo detto sul serio.

Cerco i suoi occhi ma sono fissati a terra e allora mi sorge un dubbio…

“Non ho bisogno della tua pietà Hakkai…non la voglio…e non è giusto giocare con i miei sentimenti”

Hakkai alza la testa allarmato.

“No..cosa…non hai capito! La mia non è pietà, sto dicendo sul serio! Prima…prima ho avuto paura Gojio..” sussurra “Tu sei una persona molto importante per me…la più importante…e quando mi hai baciato…beh…mi hai colto alla sprovvista e ho avuto paura.”

In questo momento pendo dalle sue labbra.

“Ho avuto paura perché non ho trovato il tuo bacio sgradevole come puoi aver pensato, tutt’altro….ma tutte le persone a cui tengo prima o poi mi lasciano e mi abbandonano, proprio come Kanan, ed io non lo sopporterei…non un'altra volta…non da te Gojio.”

Lentamente afferro il suo volto tra le mani e lo costringo a fissarmi.

Se davvero le cose stanno così allora, forse, ho una possibilità per conquistarlo.

“Hakkai….io non ti abbandonerei mai perché non potrei vivere lontano da te! Ed anche da morto non resisterei alla tua lontananza quindi ti porterei con me in paradiso o all’inferno!”

Il mio caro amico sembra molto colpito dalle mie parole ma gli do appena il tempo di registrarle prima di baciarlo teneramente.

Deve capire quanto sono sinceri e forti questi sentimenti.

Lo abbraccio stretto con l’intenzione di non lasciarlo più andare via.

Di nuovo vengo colpito ed affascinato dalla morbidezza delle sue labbra, che lentamente cominciano a rispondere al mio bacio. Lo sento circondarmi timidamente il collo con le braccia e rilassarsi contro il mio petto.

Incoraggiato da questi gesti oso spingermi oltre. Faccio scorrere la mia lingua lungo le sue labbra in una muta richiesta. Hakkai le socchiude quel tanto che basta alla mia lingua per intrufolarsi nella sua bocca e cominciare a giocare con la sua.

E giuro di non essermi mai sentito più felice e completo in vita mia.

Hakkai è così dolce e inebriante che non farei altro che baciarlo per giorni interi.

Purtroppo il nostro corpo deve anche respirare quindi sono costretto ad allontanarmi da lui. Maledette necessità fisiche!

Hakkai apre lentamente gli occhi e mi fissa. Poi sorride…ed il mio cuore si scioglie. Eccolo…eccolo il sorriso che tanto bramavo. Non ho mai visto nulla di più bello e luminoso comparire su quel volto.

“Grazie Gojio”

“E di cosa?”

“Del tuo amore…è riuscito a cacciare il freddo”

Sorrido e gli accarezzo una guancia.

“Ne sono felice….però credo che dovremmo fare qualcosa anche per questi brividi sai?”

Questo sciocco di un ragazzo, infatti,  sta tremando a causa dei vestiti bagnati che ha ancora indosso.

“Hai ragione…” dice ridendo imbarazzato “Penso sia meglio che mi vada a cambiare”

“Perché fare tanta strada. Rimani qui…ci penso io a scaldarti!”

Gli faccio l’occhiolino ed il suo volto assume una tonalità rosso peperone. E’ così carino quando arrossisce!

“G-Gojio!!”

“Suvvia Hakkai….stavo scherzando! Beh…solo in parte almeno. Rimani qui con me stanotte. Giuro di non provarci! Mi accontento di coccolarti fino a mattina”

Stringo saldamente la sua vita con le braccia, che non l’hanno lasciato neppure un attimo.

Hakkai sembra un po’ titubante ma alla fine sospira e cede.

“Ok Gojio…ci sto”

Sorrido soddisfatto e lo bacio velocemente sulle labbra, prima di alzarmi per andare a prendere una delle mie camicie asciutte da prestargli per cambiarsi.

Una volta che i suoi vestiti bagnati furono accantonati su una sedia a sgocciolare, mi sdraio a letto facendo posto al mio amico, che si adagia lentamente accanto a me.

Lo afferro subito e faccio aderire la sua schiena contro il mio petto, affondando il viso nei suoi splendidi capelli.

“Come ti senti?”

“Sinceramente? Mai stato meglio”

“Bene…”

Rimaniamo immobili e in silenzio alcuni minuti a goderci il respiro calmo dell’altro e il calore del suo corpo.

“Gojio?”

“Hn?”

“Grazie dell’orologio….è davvero molto bello…” sospira “Domani….domani sei disposto ad aiutarmi a gettare quello vecchio?”

Sorrido.

Hakkai ha capito il significato nascosto dietro il mio regalo.

“Certamente…puoi sempre contare su di me koibito.”

“Gojio?”

“Si?”

“Io…non credo di essere ancora pronto per dirti di amarti…ti accontenti di un semplice ‘ti voglio bene’?”

Ridacchio.

“Me lo farò bastare…ora dormi…domani si parte ed il viaggio è ancora lungo.”

 

 

Owari





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