Buon Halloween a tutti!!!!



Lacrime di Halloween

di Hymeko


"Eccoci qua!!!"
Un urlo che fece sobbalzare tutti i presenti, e che fece andare di traverso a Rukawa il succo d'arancia che stava bevendo…con una riverenza, Hanamichi si inchinò, senza staccarsi dal braccio del Gorilla.
La palestra esplose in un grido fra il disgustato, l'ammirato e lo scioccato…senza badarvi, il rossino continuò con le riverenze, mentre il capitano si esibiva in brevi inchini.
Attratto e nello stesso tempo repulso, Rukawa si unì allo sciamare di gente che si precipitava verso di loro, mascherando la curiosità con l'intenzione di uscire…Hanamichi era incredibile, con addosso quel costume. E il trucco…solo una pazza scatenata, avrebbe potuto conciarlo così.
"Aaahhh hai visto Sakuragi, che ti avevo detto, stai benissimo!!!"
'Ecco chi è stata…'
commentò fra sé il volpino, mentre Haruko saltellava intorno a lui e al fratello, rossa d'eccitazione e con la vocetta stridula, per chissà quale intruglio d'erbe s'era fumata.
"Ah ah ah!!! Oh Harukina, questo costume è proprio stupendo!!!"
e si inchinò ancora, sollevando un po' la gonna verde, mentre le maniche a sbuffo, che gli lasciavano scoperte le spalle, scendevano a metà muscolo.
Disgustato, Rukawa tornò al suo angolo, a trangugiare aranciata, maledicendo il preside che aveva vietato gli alcolici…almeno avrebbe potuto far ubriacare quell'idiota e portarlo via di lì!
"Dai Gori balliamo!!!"
'Santo cielo no!!!'
Il suo stesso pensiero morì in un gemito, mentre il rossino afferrava la mano del senpai, e lo portava in mezzo alla palestra…la band attaccò una musichetta allegra, in cui i due bestioni volteggiarono leggeri come libellule appesantite.
"Allora Rukawa, che mi dici del nostro pazzo rossino?"
Ayako, agghindata come una francesina primi anni '70, gli strizzò un occhio, prima di gettare a terra un bocconcino di dolce, su cui Miyagi (vestito da barboncino), si avventò mugolando soddisfatto.
"Hn"
rispose il moretto, tentando di non guardare la gonna che s'alzava a ogni giravolta, rivelando due gambe davvero sexy, nonostante la situazione.
"Bè, quel vestito da contadinotti bavaresi dona a entrambi, no?"
"Proprio…"
si lasciò sfuggire con molto sarcasmo.
"Daiii…sempre meglio del costume da eschimese di qualcuno qui presente…"
gli ricordò, accarezzandogli il bordo di pelliccia finta.
"Bau! Bau bau bau!!! Grrrr"
Accecato dalla gelosia, Miyagi si avventò contro la gamba di Rukawa, che lo iniziò a calciare, a trascinarlo per terra, a sbatterlo contro le pareti, il tutto mentre Ayako rideva…
"Senpai!!!"
chiamò il moro, implorandola d'intervenire…la ragazza arrivò con un sorriso, e si inginocchiò accanto al cane:
"Dai Ryota basta…qua la zampa!"
Con la lingua a penzoloni, Miyagi si staccò da lui e le porse la zampa…con la mano libera, Ayako gli accarezzò la testa, scatenando un sacco di mugolii soddisfatti.
'E quello sarebbe il nostro futuro capitano?!'
Il moro scosse la testa, mettendo da parte, per il momento, le preoccupazioni per il futuro, e si concentrò di nuovo sul suo rossino, sulle guance spruzzate di lentiggini e la parrucca stile Pippi Calzelunghe, che copriva i suoi bei capelli rossi…scuotendo la testa, si avvicinò al gruppo dello Shohoku, con la scusa di sbavare un po' sulla divisa originale dell'NBA di Mitsui.
Qualcosa di morbido e leggero gli accarezzò una gamba…nei vetri delle finestre vide la gonna di velluto verde premersi contro di lui, quasi un muto invito.
'Grazie al cielo non c'è Sendo'
pensò, immaginandosi l'asso del Ryonan che gli saltava addosso, senza nessun riguardo. Quelle maniche bianchissime, intonate al grembiulino candido arricciato, si sarebbero tinte col colore grigio della polvere. I bottoni dorati, piccoli soli freddi, sarebbero saltati spargendosi a terra…e magari finendo pure in un occhio del porcospino.
"Ehi volpaccia che hai da fare quella faccia da ebete?"
"Hn. Parla per te"
Hanamichi avvampò, ringhiando…il bicchiere di plastica che aveva in una mano si spiaccicò, mentre un liquido bianco colava lungo la sua mano:
"Non osare criticare il costume che mi ha fatto Harukina cara, chiaro?"
"Hn"
Soffocando i suoi istinti omicidi, e senza degnarlo di altra considerazione, Rukawa girò le spalle, e seguito dai suoi insulti, si infilò in tasca una manciata di salatini, e si imboscò nel boschetto accanto alla scuola.
………
'Chi cazzo è che piange?!'
Mugugnando, la volpe si stiracchiò, andando in cerca di colui che aveva osato interrompere il suo sonno…con passi silenziosi gli arrivò da dietro, per poterlo pestare col vantaggio della sorpresa.
Era seduto a terra, la schiena appoggiata contro un tronco, gli dava le spalle…ma Rukawa non fece nulla. Vedeva solo i piedi, che calzavano un paio di grosse scarpacce nere, e l'orlo di una gonna di velluto verde, con un grembiule bianco ricamato di motivi floreali.
Piangeva…Hanamichi stava piangendo…
"Che hai, idiota?"
Il rossino sussultò, nascondendo il viso in un fazzoletto, che però non ebbe la forza di soffocare i suoi singhiozzi…di scatto, rannicchiò contro di sé le gambe, quando Rukawa gli si inginocchiò accanto.
"Ehi…"
mormorò questi, mentre il mascara, colatogli lungo le guance, gli scorreva acido sul cuore:
"V-Vai via!"
Hanamichi si girò dall'altra parte, chiudendosi a uovo, nascondendo il volto nel grembiule, tutto per non farsi vedere così, da lui.
"Idiota"
mormorò il volpino, prima di togliersi la giacca da eschimese e avvolgerlo in essa, pallida protezione da qualsiasi cosa lo stesse facendo soffrire.
Quel calore sciolse un po' il gelo che gli aveva attorcigliato i muscoli, permettendogli di calmarsi…il rossino sopirò piano, il suo pianto si calmò, dandogli il modo di respirare meglio.
"…è per questo costume, vero?"
Hanamichi annuì, troppo grato per mandarlo a quel paese…inconsciamente, si strinse nella giacca grande dell'altro, per nascondere all'universo il modo in cui era acconciato.
"Pensavo che mi avesse chiesto di far da partner al Gorilla per stima, perché ne fossi degno, per ciò che ho dimostrato sul campo…insomma, che mi considerasse degno di stare alla pari con lui, di partecipare alla gara dei costumi assieme al fratello, al capitano della squadra. Invece, H-Haruko…"
Dentro di sé, Rukawa provò una grandissima soddisfazione, quando la sua voce tremò, nel pronunciare quel nome.
"…l'ho sentita parlare con le sue amiche, mi ha scelto, perché sono il miglior buffone in circolazione, ha solo voluto…ridere sulla mia pelle. L-Lei ha vinto una scommessa col Gorilla, ma lui ha detto che si sarebbe vestito così solo se…qualcuno si fosse conciato peggio. E Haruko…ha detto che l'unico idiota che avrebbe potuto vestirsi peggio, sono…io"
terminò, in un sussurro strozzato dall'angoscia.
"Hn"
Chiudendo gli occhi, il moro tentò di cancellare la faccia di lei dalla sua memoria. La odiava, la odiava come non mai, per aver così disprezzato quel ragazzo che faceva tutto, per lei. Che era disposto a travestirsi da donna, per un suo semplice sì.
"Andiamo, non puoi rimanere qui"
"Eh?"
Le pupille piene di lacrime lo seguirono stupite, mentre si alzava. Osservarono con sbigottimento, la mano che si tendeva per aiutarlo…un attimo di indecisione fluttuò statico fra loro, prima che la voce di Haruko giungesse da oltre i cespugli:
"Chissà dove sarà Rukawa…"
"Ma ti piace anche con quel costume?"
le rispose una delle compagne.
"Certo!!! È così maaaaanzo!!!"
"Ma smettila!!! Almeno quando gioca gli si vedono le gambe!!!"
"Aaahhh non farmici pensare che mi vengono idee scoooonce!!!"
Hanamichi guardò Rukawa negli occhi, per la prima volta senza odio o disprezzo:
"Portami via"
e afferrò la mano ancora tesa.
"Andiamo"
I due sgattaiolarono via, scavalcando un cancelletto sul retro e sgusciando in una strada affollata…i passanti non diedero loro troppo peso, era in fondo la notte di Halloween, e un eschimese mezzo svestito con contadina bavarese in giaccone al seguito, non erano fra i più strani visti.
"R-Rukawa, dove stiamo andando?"
"A casa mia, è a cinque minuti di strada"
"M-Ma…"
Il moro si voltò, afferrandolo per un polso e riprendendo a tirarlo con forza:
"Niente ma! È ora che tu torni il solito idiota!"
"Ehi!"
protestò il rossino, puntando i piedi.
La risposta dell'altro fu una semplice occhiata, all'assortimento di vestiario folle che lo copriva…Hanamichi balbettò qualcosa, poi l'imbarazzo lo fece tacere.
"Hn"
approvò il moro, riprendendo a camminare.
"M-Manca molto?"
mugugnò Hanamichi dopo pochi passi, tirando su col naso.
"No…e non avresti di questi problemi, se non avessi dato retta a…quella"
"Non parlare così di Harukina!"
sbottò di rimando l'altro, parecchio irritato.
"Dovrei parlare bene di una che ti ha conciato così?"
Rukawa lo zittì con semplicità, indicandogli la gonna che spuntava da oltre il suo giaccone…Hanamichi avvampò, maledicendolo sottovoce, prima di chiedergli, ad alta voce:
"E poi a te che importa di come m'ha conciato?"
Realizzando egli stesso il significato di quella domanda, il rossino si fermò, smettendo di seguirlo:
"Già…perché mi stai aiutando?"
Costrettovi, anche il moro si fermò, senza però voltarsi…cosa poteva dirgli, che aveva provato a scappare lontano, che gli sarebbe piaciuto allontanarsi da lui, ma…alla fine, era finito per trattenersi, ben consapevole che mai se ne sarebbe andato; che in fondo tanto già lo sapeva, che il fascino che l'altro esercitava su di lui, avrebbe vinto comunque…
"Hn…a quanto pare, devo prendermi cura di te"
E riprese a camminare, chiudendo gli occhi, lasciandosi guidare all'istinto, come quando s'addormentava in bici.
"E-Ehi, aspettami"
Non s'era offeso…Rukawa sorrise, svoltando l'angolo e fermandosi davanti a una basso cancelletto.
"…è casa tua?"
"Hn"
Avrebbe voluto rispondergli di no, che lui era un idiota, e che quella era la casa di uno sconosciuto, in cui si sarebbero introdotti come ladri, ma si trattenne…aveva una reputazione da difendere.
La calda luce dell'ingresso li abbracciò, e Rukawa poté finalmente osservare le reali condizioni dell'altro.
Sospirò…il trucco colato lo faceva assomigliare a un triste clown, consapevole della propria solitudine…senza pensarci, allungò una mano per cancellare almeno una di quelle tracce nere.
"C-Che fai?"
Gli occhi di Hanamichi s'erano sgranati in due specchi di scura ambra…lentamente, il moro ritrasse le dita, per non rovinare in alcun modo quelle gemme.
"Hn…ti mostro il bagno"
………
Rukawa si stese sul letto, lasciandosi inebriare dal profumo di fresco. I capelli umidi premevano sul piccolo cuscino, incuranti della temperatura esterna. Aveva usato il minuscolo bagno accanto al garage, per lavarsi…Hanamichi non era ancora uscito dalla vasca da bagno.
Volse lo sguardo accanto al letto, dove un futon con yukata era già pronto ad accogliere il suo ospite…invidiò profondamente quelle coltri pesanti, che lo avrebbero dolcemente stretto, come lui non poteva fare.
La porta si aprì, e Hanamichi entrò cautamente nella stanza, senza sapere se cercare o meno il suo sguardo…era così diverso, dal casinista che disturbava sempre gli allenamenti di basket.
'Forse il fatto che l'abbia sorpreso in quella situazione, e che lo stia aiutando, lo ha sconvolto…non sa più che fare'
Rukawa soffocò un sorriso soddisfatto, girandosi dall'altra parte per non farsi notare…quel movimento gli impedì di scorgere la delusione che venne a galla sul volto di Hanamichi, che lo interpretò come un rifiuto.
Doloroso rifiuto.
Il rossino scosse la testa, senza dire nulla gettò a terra l'asciugamano in cui era avvolto, strappando al moro un gemito sordo…Rukawa sperò che non se ne fosse accorto, o che facesse finta di nulla, infilandosi nel futon senza dire niente…e con un misto di delusione e sollievo, Hanamichi lo fece.
"A che ora ti devo svegliare?"
gli chiese, solo per sentire la sua voce.
Hanamichi si drizzò di scatto a sedere, guardandolo a bocca spalancata…Rukawa, infastidito da quel silenzio, si voltò verso di lui, trovandosi addosso due pupille sbarrate:
"T-Tu…svegliare me???!!!"
Una risata nacque sulle labbra del rossino…pian piano, coinvolse il suo viso, i suoi occhi, tutto il suo essere…Rukawa si imbevve di quell'allegria, assorbendo la felicità che sgorgava dalle sue labbra, abbeverandovisi come a una fonte nel deserto.
"S-Sai Ru, non credevo che potessi essere tanto spiritoso"
Hanamichi si asciugò gli occhi, tentando di calmarsi…
"Non era una battuta"
Rukawa fece una smorfia, bloccando sul nascere la nuova risata dell'altro…non avrebbe altrimenti resistito, a saltargli addosso:
"La mia sveglia è un nuovo modello, il Trombe del Giudizio"
"Aaaaaaaaaaahhhhhhhhhh!!!!!!!"
Il rossino non rise, si limitò a sorridere come chi abbia capito se non tutto, molto della vita…sbuffando, il volpino si girò ancora dall'altra parte, mettendo definitivamente una pietra sul discorso che avrebbe voluto fare con lui, quella sera.
Non baciarlo, né amarlo, anche fisicamente…avrebbe solo voluto sapere il perché, s'era lasciato fare ciò che Haruko…gli aveva fatto.
………
'Chi è che piange???!!!'
Per la seconda volta, quella notte, Rukawa si ritrovò a chiedersi chi, stesse disturbando il suo sonno in quel modo lagnoso…voltando appena la testa, si accorse che il suono veniva dal futon del compagno, che tentava di soffocarlo col piumino.
'Hana…'
pensò, scivolando piano fuori dalle coperte…quei singhiozzi attutiti, piano piano, gli aprivano gli occhi a un suo aspetto nascosto, qualcosa che gli altri non avevano mai viso, il suo dolore.
Solo lui, ne aveva avuto il dono, quella notte di tempesta dopo la partita col Kainan.
A lui e basta, era stato donato quel raro privilegio.
"Cosa c'è?"
Hanamichi scosse la testa, rannicchiandosi in se stesso, sapendo bene di non poter sfuggire alle mani calde che lo volevano solo abbracciare…Rukawa non si lasciò fermare da quell'accenno di rifiuto, l'aria della stanza era fredda e lui aveva bisogno di stendersi sotto le coperte, vicino a lui…per scaldare entrambi, coi loro corpi…
Con un sospiro, quando vennero a contatto, il rossino si rilassò, blandito dalle dita lunghe del compagno, dalla cascata di capelli neri che gli solleticava una guancia, dalla tempia appoggiata alla sua testa…lentamente, si girò sulla schiena, e poi sull'altro fianco, accoccolandosi al suo fianco.
"Cosa c'è?"
ripeté il moretto, attirandolo a sé e scaldandolo col suo tepore…Hanamichi socchiuse gli occhi, sentendosi avvampare…non avrebbe mai immaginato che fosse così…caldo, ma soprattutto, affettuoso, benevolo…era un piacere, rimanere stesi fra le sue braccia.
"I-Io stavo solo pensando…a quello che mi ha fatto"
confessò, leccandosi via dalle labbra il gusto delle sue lacrime.
"Non farlo, se ti ferisce"
lo consigliò il moro, allungando le mani per spaziare sulla sua schiena, strappandogli un gemito che fece sussultare il cuore di entrambi.
"Non posso…come potrei dimenticare?"
"Hn…"
"Io volevo essere la fonte del suo bel sorriso, lei invece voleva solo un pagliaccio di cui beffeggiarsi…non ha mai preso sul serio me, né quello che provo per lei"
"Hn"
commentò semplicemente Rukawa, mordendosi l'interno della guancia, per non aggiungere altro.
"Si vede tanto?"
domandò Hanamichi, alzando un po' la testa, per guardarlo.
"Sì"
gli confermò Rukawa,, abbassandosi per posargli un bacio sulla fronte.
"Ru…perché?"
Innocentemente cieco…voluttuoso scrigno candido, un laghetto terso ma lontano…il volpino si specchiò nelle sue pupille, sentendosi irrimediabilmente attratto…voleva essere il primo, a far increspare quell'acqua limpida.
Incapace di resistere, si sporse e lo baciò, premendo piano le labbra sulle sue.
"E non si vede come io sono pazzo di te?"
lo interrogò, soffiandogli sugli angoli della bocca.
"No…"
gli confessò candidamente il rossino, i muscoli molli come burro fuso, le guance velate di porpora…
"Posso dimostrartelo?"
Rukawa quasi lo implorò, spingendolo un po' indietro…Hanamichi non oppose resistenza, forse lusingato, o solo troppo stupito per ribellarsi…
"Sì"
bisbigliò con voce roca, lasciando stendere su di sé.
La volpe non si lasciò sfuggire quel dono, il suo cuore era da tempo padrone della sua volontà, il cervello annullato non aveva più potere, su di lui…lentamente, attento a non spaventarlo, iniziò a passare le sue mani su di lui, sul suo corpo, sulle vesti e poi sotto, blandendo prima coi polpastrelli, poi coi palmi, la sua pelle calda e adombrata di sudore.
"R-Ru…"
Un gemito, che il moro riconobbe di piacere…le mani di Hanamichi scesero lungo la sua schiena, stringendolo forte a sé, mentre l'altro gli succhiava il collo, lasciandogli per la prima volta un'ombra violacea, scura.
"Ssshhh"
Rukawa lo calmò, prima di iniziare a spogliarlo…muovendosi come il suo riflesso, anche il rossino fece lo stesso, schiudendo i lembi del suo yukata mentre lui appariva nudo, agli occhi del volpino.
"Sei bellissimo"
mormorò questi, posandogli un bacio nel centro dello sterno.
"A-Anche tu…"
Hanamichi accarezzò la schiena liscia del moro, mentre questi scendeva lungo il suo corpo, assaporando con la lingua il sapore della sua cute…si accorse lontanamente che aveva iniziato a gemere forte, avvampando quando capì che erano gli stessi che emetteva quando si masturbava…
'Ma adesso è tutto diverso…non sono solo…non sono io…'
trovò il tempo di pensare, prima che la punta della lingua di Rukawa si desse da fare per prepararlo.
Il tempo passò veloce, mentre il cuore gli batteva sempre più forte, e l'eccitazione fra le gambe si induriva sempre di più…il suo corpo non provava più fastidio, solo sembrava essersi trasformato in lava bruciante…stava per esplodere, la sua energia aveva bisogno liberarsi…
…ma non da solo…
"Ru-Rukawa"
chiamò, afferrandolo per le spalle e costringendolo a risalire fino al suo volto.
"Ne sei sicuro?"
mormorò stoicamente il volpino, prima di posargli le labbra sulla bocca…Hanamichi allungò la lingua e assaggiò il sapore del suo stesso corpo, prima di annuire.
"Vieni"
lo incitò, alzando il bacino e aiutandolo a scivolare piano in sé.
Le unghie del compagno affondate nella carne, i suoi denti che gli mordevano piano una spalla…il moro attese un attimo, prima di affondare in lui.
"Rukawa!"
ansimò Hanamichi, gettando indietro la testa…due lacrime sottili sfuggivano ai suoi occhi, scorrendo fino al mento. Rukawa rimase immobile, scendendo con una mano a massaggiare il suo sesso, attento che il piacere che dava al suo corpo si sciogliesse nella sua voce, in gemiti passionali…aspettò qualche secondo e avanzò ancora, fino ad arrivare nel profondo di lui.
"C-Cielo…"
si sfogò il rossino, posandosi un braccio sugli occhi…non c'era luce, eppure…
"T-Ti senti bene?"
preoccupato, il volpino si informò, pronto a lasciarlo libero alla sua richiesta…ma Hanamichi scosse il capo, spostando il braccio e tirandolo a sé.
"…è solo che sei così grande, e così caldo…mi sento bruciare"
"Anche tu sei caldo, e stretto…i nostri corpi…"
"Aderiscono perfettamente…il mio è una guaina attillata per il tuo…"
Squagliato da quella bellissima frase, Rukawa lo baciò con passione, spingendosi dentro di lui con forza…Hanamichi liberò la bocca e urlò, come non aveva mai fatto, infondendo nella sua voce tutta la passione che gli vorticava dentro, tutta la felicità che quello splendido momento gli stava donando…
…avrebbe voluto rimanere così per sempre…
Il suo corpo sussultava sotto le spinte profonde del compagno, le sue mani lo tenevano stretto, le gambe allacciate ai suoi fianchi lo costringevano a stare giù, su di lui…non poteva perderlo, ora che finalmente qualcuno stava cancellando Haruko dalla sua mente, a furia di spinte e di piacere…
Con un urlo liberatorio, colmo di gratificazione, il rossino venne su di lui, seguito a poca distanza dal volpino, che si riversò nel suo corpo sommergendolo, scatenandogli dentro un brivido lussurioso…

Rukawa socchiuse un occhio, svegliato dal freddo vuoto che percepiva accanto a sé. Non era così, quando si era addormentato…fra le braccia, aveva stretto un corpo caldo, che s'era abbandonato senza opporsi al suo abbraccio…dov'era finito? Dov'era Hanamichi?
Il moro alzò la testa, cercandolo per la stanza…il rossino non si accorse quando il suo sguardo si posò su di lui, la sua mente e i suoi occhi erano fissi sul cielo rosa dell'alba.
"Ehi"
lo chiamò, scivolando fuori dal tepore del giaciglio.
Hanamichi fece finta di nulla, sebbene il volpino avesse notato il contrarsi delle sue dita.
"Non dovresti stare qui così…fa freddo"
bisbigliò il volpino, accoccolandosi accanto a lui e coprendo entrambi col piumino.
"Non avevo più sonno"
rispose asciutto il rossino, senza girare lo sguardo.
Neppure il sospiro stanco dell'altro servì a farlo girare…Rukawa si morse le labbra, incapace di decidere come comportarsi, con lui.
"Ti senti male?"
chiese infine, sperando che il suo fosse solo un malessere fisico.
"No"
fu la risposta secca.
"Hn…cosa c'è, allora?"
Finalmente Hanamichi si voltò, staccando gli occhi dal cielo, e posandoli su di lui:
"Perché, deve esserci qualcosa?"
mormorò, con un tremito nella voce che non sfuggì al volpino.
"Sì, sei diverso da stanotte…è per quello che abbiamo fatto, vero?"
"Sì"
Hanamichi non arrossì, senza più forze ammise ciò che lo tormentava…lentamente scostò il bordo della canottiera, accarezzando un livido su una clavicola:
"Mi stavo chiedendo…se in realtà non sei come lei"
"Hn?!"
A chi si riferisse era palese…Rukawa ringhiò, allontanandogli di forza le dita dalla piccola contusione, e baciandole una per una:
"Non osare mai dirlo!"
gli ordinò, succhiandogli i polpastrelli, leccandoli piano.
"Come posso non pensarlo? Noi due non ci siamo mai sopportati, e stanotte io…"
"Anche per me era la prima volta!"
lo batté sul tempo, cingendogli le spalle con un braccio…
"E non potrei aver dato la mia verginità a una persona migliore!"
Finalmente, un velo di rossore invase le guance di Sakuragi, che deglutì…affascinato da quell'innocenza, Rukawa allungò le labbra, sfiorandogli piano la fronte.
"N-Non sei come lei?"
lo implorò, aveva solo bisogno di una conferma, si non sentirsi usato, come Haruko aveva fatto…
"Non lo farei mai"
giurò il moro, abbassando le labbra fino alla punta del suo naso.
"Come posso crederti?"
gli chiese, troppo ferito per poter dare subito la propria fiducia.
"Ascolta il tuo cuore…"
Rukawa gli prese gentilmente una mano fra le sue, e gliela posò sul petto…
"…soffre, oppure si sente bene?"
"S-Sta bene…"
gli confessò, sorridendo piano, prima di rabbuiarsi ancora…
"…ma anche con lei stavo bene…e mi ha spezzato il cuore"
"Hn…"
Le dita del moro passarono a lungo fra i suoi capelli, mentre era in cerca di una risposta che lo portasse a lui…ma il suo animo era disperso, in cerca dei frammenti di quello del compagno, e non riusciva ad aiutarlo…
"Che belle mani che hai"
inaspettatamente, fu Hanamichi a venirgli incontro, allungando il corpo per farsi toccare da lui, sul viso, sul collo, sulle spalle…Rukawa cedette, passando le dita sulla sua pelle, vezzeggiando quei muscoli usati per risse e per giocare, e amati solo una volta…
"Mi piaci tantissimo"
si lasciò sfuggire, prima si affondare il viso contro il suo collo, leccando la pelle delicatamente salata.
"D-Davvero?"
gemette il rossino, inarcando il corpo, per permettergli un accesso migliore…tutto sembrava più facile, se Rukawa lo toccava, se lo baciava.
"Sì"
non si era accorto di aver parlato a alta voce, ma non si tirò indietro…Hanamichi meritava tutto l'amore del mondo, non solo il suo.
"…è lusingante, lo sai?"
gli confessò l'altro, portando le due fronti a contatto.
"Hn…"
Rukawa cercò i suoi occhi con lo sguardo, quelle iridi castane che aveva visto velate di lacrime e di passione, ma che in quel momento erano solo tanto imbarazzate…
"…dammi il tempo che hai dato a lei"
"Eh?"
Lo sbattere confuso delle sue palpebre gli impedì, per frammenti di secondo, la vista dei suoi occhi immensi…Rukawa lo baciò piano, per infondergli nuova fiducia, in loro:
"Noi due siamo sempre stati rivali…permettimi di essere il tuo ragazzo"
"Io…avere un ragazzo?"
Il moro vide la sua confusione aumentare, i dubbi e le incertezze accavallarsi nella sua mente…con passione coprì ancora la sua bocca, passandogli una mano sulla schiena, con l'altra accarezzandogli i capelli:
"Lasciati andare…non aver paura, ci saranno le mie braccia ad afferrarti…non soffrirai"
Un lacrima spuntò fra le sue ciglia, assieme a un sorriso, portando con sé la decisione di fidarsi, di rimettersi a quel calore che tanto l'aveva reso felice, quella notte…
"A una sola condizione…"
"Hn?"
Hanamichi sorrideva, estasiato. Nei suoi occhi, brillavano più stelle che in una notte limpida e senza luna…
"Devo restituirle il costume…promettimi che verrai con me, e che mi bacerai, davanti a suoi occhi"
Con la crudeltà di un bimbo consapevole di star per fare una grossa marachella, Hanamichi cercò nelle sue labbra un sì.
"Sì…"
promise Rukawa, quando si staccarono…
"…sei un rossino dispettoso, lo sai?"
"In puro stile Halloween!"
precisò questi, ridendo.
"Già…dolcetto o scherzetto, Hanamichi?"
"Dolcetto, Kaede, dolcetto"
Sorridendo di strepitosa felicità, Hanamichi si lasciò stendere sul tatami, stringendolo a sé, per ripetere l'esperienza più dolce che al mondo potesse esistere, per loro…

Fine


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