Naturalmente….RuHana…^__^


Lacrime dalle stelle

di Radano84


….POV di Kaede

 

 

Come ogni sera mi ritrovo seduto su questa sedia, con le braccia appoggiate sulla scrivania a contemplare quella fotografia scattata ormai tempo fa.

E’ strano come il tempo passi in fretta, mi ritrovo sempre più spesso, durante il giorno a pensare a te.

Avevo cercato di relegare questi sentimenti, in un posto in cui alla luce del sole, non sarebbero mai comparsi, ma che invece, durante la notte sopraggiungevano prepotentemente…ma adesso, sembra non vogliano più nascondersi.

Ogni volta che ti penso, sento che nel mio cuore, un nuovo solco si apre e mi chiedo, fino a che punto esso potrà essere spezzato; ma appena mi tornano in mente tutti gli attimi passati insieme a te, allora sento come un dolce velo protettivo che lo circonda e so che tu sei di nuovo con me.

E’ strano pensare a quanto tu sia diventato così importante, così indispensabile per poter andare avanti.

Quando, anche solo per un attimo mi sento triste, allora mi si affaccia alla mente il tuo volto sorridente, di quel sorriso caldo e pieno d’amore che solo io conosco e conoscerò mai e subito ricordo le tue parole: “Kaede…ricordati sempre che io ti amo e che questo sentimento che provo per te, è così assoluto che nemmeno la morte potrà offuscarlo o renderlo meno intenso…ricordati…che se un giorno, il mio corpo non esistesse più, la mia anima e il mio cuore sarebbero comunque sempre accanto a te, perché non potrei immaginare un posto migliore di quello. Quindi in ogni momento d’incertezza, ricordati che io ti starò sempre vicino e appoggerò ogni tua decisione…ti amerò per sempre Kaede…ricordalo”

E pensando a questo mi sento più tranquillo, sento di poter continuare ad andare avanti…per entrambi.

Come mi sono sembrate strane però quelle parole in quel momento.

Avevamo appena finito di fare l’amore, era stato intenso, assoluto come non mai e tu accarezzandomi i capelli avevi incominciato a parlare.

Già, mi eri sembrato davvero strano; inizialmente non ero riuscito a cogliere pienamente il significato delle tue parole, pensavo fosse una delle tue solite dichiarazione d’amore che solerte mi facevi di tanto in tanto, ma appena ne ebbi colto il senso, ricordo di aver alzato la testa di scatto dal tuo petto su cui era comodamente appoggiato e di averti guardato con sguardo confuso, per poi concludere con uno dei miei soliti “do’hao”.

Già, quella sera mi eri sembrato davvero strano, ma pensai che quello che mi avevi detto era dovuto al fatto, che il giorno prima, era l’anniversario della morte di tuo padre, così decisi di non dargli troppa importanza.

Ma adesso invece, penso che tu sapessi già cosa ti proponeva il futuro, cosa ti aspettava con l’arrivo del nuovo giorno e, che nelle tue ultime ore di vita, tu abbia pensato a proteggermi come avevi sempre fatto, dicendomi quello, che ancora adesso mi aiuta ad andare avanti.

Già, perché tu adesso non ci sei più.

 

Poso nuovamente lo sguardo su quella fotografia che ci ritrae abbracciati, con gli sguardi pieni d’affetto, pieni d’amore, ma fa male guardarla; nonostante tutto, penso non mi abituerò mai alla solitudine che tu hai lasciato nel mio cuore, perciò per lenirne un po’ le sofferenze, distolgo lo sguardo dall’immagine, per posarla sul manto stellato che scorgo dalla finestra della nostra camera, ormai solo mia e come sempre ripenso a te nei tuoi ultimi momenti di vita, quando hai posato per l’ultima volta i tuoi occhi sui miei.

Tutto è successo proprio il giorno dopo quella singolare sera; era da poco passato mezzogiorno e io ti stavo aspettando al campetto per allenarci, ma come al solito eri in ritardo, eppure, nonostante ti conoscessi, sentii come un senso d’angoscia attanagliarmi lo stomaco, ma poi, fortunatamente ti vidi svoltare l’angolo della strada, riuscendo così finalmente a calmarmi.

Stranamente però, mi sembrasti piuttosto affannato e con il passo mal fermo, ma quando te lo feci notare, tu mi rispondesti soltanto che era dovuta alla corsa che avevi fatto scusandoti nuovamente per il ritardo.

Ricordo che ti sei avvicinato e che mi hai dato un lieve, ma intensissimo bacio, per poi appoggiare la tua fronte contro la mia.

Ricordo solo i miei occhi incatenati ai tuoi, a quelle pagliuzze color dell’oro, in cui potevo perdermi per ore ed ore senza mai stancarmi, dove scorgevo chiaramente il tuo amore per me.

Poi ti sei staccato e con voce calma e serena, mi hai detto di incominciare ad allenarmi, che, appena ti saresti ripreso avremmo fatto una one on one.

Ti sei seduto su una panchina di legno e mi hai guardato mentre mi allenavo; ma il tempo passava, più di venti minuti da quando ti eri seduto, così, stufo di aspettarti cercai di chiamarti, ma, non ricevendo risposta mi avvicinai trovandoti addormentato: il volto bellissimo, rilassato e sereno.

Ed allora capì che tu eri morto lasciandomi solo.

Solo più tardi venni a conoscenza di quello che era accaduto; mentre stavi venendo all’appuntamento salvasti un bambino che stava per essere investito e nel cercare di proteggerlo battesti violentemente la testa sull’asfalto, ma rialzandoti, sorridesti alla madre spaventata cercando di rassicurarla e poi, come se nulla fosse successo, proseguisti verso il campetto, dove mi inventasti quella stupida storia della corsa, nascondendomi quello che in realtà era avvenuto.

E ora sei morto…già …sei morto per emorragia celebrale.

Ormai sono passati tre anni, ma il tuo ricordo è ancora vivo dentro di me; so che le tue parole erano sincere, perché anche se è passato tanto di quel tempo, ti sento sempre vicino a me e, anche questa sera, in balia dei ricordi sento le tue braccia cullarmi dolcemente.

Allora guardo nuovamente fuori dalla finestra e vedendo una stella cadente, istintivamente esprimo il desiderio di poterti rivedere presto per poi non doverti più lasciare.

Ho aspettato quel momento da tanto tempo, ma sento che forse, questa sera il mio desiderio sarà esaudito, poiché, poco prima di chiudere gli occhi, con la testa abbandonata sul cuscino, ho percepito chiaramente il tuo dolcissimo profumo e la tua mano prendere la mia.

Sì…adesso sono pronto Hana-chan, finalmente saremo di nuovo insieme…e questa volta sarà per sempre. 

 

 

…owari

 

 

Ringrazio con tutto il cuore tutti quelli che hanno letto questa mia breve storia. Ricordo a tutti che i personaggi non sono miei ma di T. Inoue inoltre, ringrazio Marimo Ragawa, l’autrice di New York New York, alla quale mi sono ispirata per la morte di Hanamichi…….

Dedico questa storia alla mia cugy preferita Stè e alla mia migliore amica Gabry per ringraziarle del loro sostegno e di esserci ogni qual volta ne ho bisogno……..baci baci lory.





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