DISCLAMERS: Hana e Ru non
sono miei come del resto gli altri personaggi di Slam Dunk, purtroppo sono
degli aventi diritto.
DEDICHE E RINGRAZIAMENTI: A Leyla per il suo compleanno e a
tutti quelli trovano piacevole questa storia.
Questo capitolo come promesso è dedicato anche alla
mia cara e dolcissima Ery….oggi è il tuo compleanno e spero che tu
possa ottenere tutto quello che desideri. Ogni felicità!!! Accetta questo
piccolo dono, offerto a te dalla tua amica. Ti voglio bene. Denise
Questa è una fic senza grosse pretese, non è molto
originale e un po’ frettolosa. Dovrebbe essere solo dolce e romantica anche
se…spero di evitare il melenso. Mal che vada ricordatevi che non ho i soldi
per pagare a tutti le dentiere nuove per cui….non avetecela con me. Avevo
bisogno di una fic così per arieggiare il cervello in questo periodo assai
duro per me e poter riprendere le altre fic che ho in ballo con maggiore
slancio, so che non è bellissima e non è neanche scritta bene ma spero che a
qualcuno piacerà. Un bacione. Se potete commentate. Ise
NOTE2: Ormai i personaggi sono partiti per la tangente fanno quello
che vogliono per cui risulteranno OOC per alcune di voi e mi dispiace
moltissimo. Faccio mea culpa. Ise
La coppia
perfetta?
parte
X
di Ise
GIOVEDI’
Gli studenti quando avevano saputo della convocazione della
dottoressa Iria Suzuki si erano diretti in massa all'auditorium. Erano molto
curiosi di sapere cosa la dottoressa aveva loro da dire. Secondo le notizie
trapelate, il suo computer aveva sbagliato i calcoli e, quindi, non erano
Rukawa e Sakuragi la coppia perfetta, ma altre persone. Gli studenti dello
Shohoku avrebbero voluto confermare quella voce guardando il comportamento
delle due "vittime" principali dell'esperimento ma nessuno dei due era
andato a scuola quella mattina. Ciò era sospetto.
I ragazzi erano arrivati presto al palazzetto dove si sarebbe
tenuta la riunione ed erano entrati. Si erano seduti ordinatamente sulle
tribune ed erano rimasti fermi in silenzio, in trepidante attesa.
I membri del club di basket del liceo Shohoku si erano
raggruppati sedendosi vicini. Sembravano preoccupati per la mancanza delle
loro matricole più promettenti. Nei loro occhi c'era una luce triste.
Pure i ragazzi delle altre scuole che avevano fatto da
controllori durante gli appuntamenti di Kaede ed Hanamichi una volta
arrivati al palazzetto si diressero verso i componenti del club dello
Shohoku. Vi si sedettero accanto guardandoli con apprensione ed in silenzio
aspettarono l’inizio della riunione.
Quel piccolo gruppetto di persone sembrava sapere qualcosa ed
il loro atteggiamento incuriosiva gli altri giovani che erano lì in attesa.
Cosa stava succedendo?
Solo mezz’ora dopo, quando tutti erano già sulle gradinate,
nel palazzetto fece la sua comparsa Hanamichi. Aveva gli occhi gonfi segno
che aveva pianto. I suoi capelli erano arruffati e camminava barcollando. Il
suo gruppo di amici veniva subito dietro di lui e tentava di sorreggerlo, di
tirargli su il morale. Takamiya aveva sfoggiato tutto il suo umorismo
naturale e gratuito ma niente non c’era stato verso. Sakuragi sembrava uno
zombie.
Aveva passato tutta la notte in bianco a piangere.
Lui sentiva di amare il rossino eppure le parole di Iria
sulla loro incompatibilità lo facevano stare male. Se non riusciva ad andare
d’accordo con Rukawa, come poteva starci insieme?
Negli ultimi giorni erano stati bene insieme ma poteva essere
l’influenza del credersi la coppia perfetta. Lui non sapeva se lui e la
volpe avrebbero mai potuto sul serio formare una coppia, dopo tutto per sei
mesi non avevano fatto altro che litigare, solo negli ultimi giorni avevano
cominciato ad andare d’accordo.
Andare d’accordo? Anche in quei giorni avevano litigato solo
in modo diverso perché avevano cominciato a provare dentro di loro
sentimenti diversi.
Potevano andare sul serio d’accordo oppure era meglio se si
lasciassero completamente tentando di dimenticare ciò che era successo negli
ultimi giorni, tornando ad odiarsi come un tempo? Era il consiglio che aveva
dato loro Iria, ma era possibile farlo? E, poi, si erano mai odiati sul
serio?
No….Sakuragi si ricordava ogni istante passato con la volpe.
Le loro litigate iniziali, la naturalezza con cui giorni addietro si erano
scambiati dei regali, il tocco delle sue mani nude su di lui, il sapore
delle sue labbra. Non poteva dimenticarlo, non dopo aver conosciuto quel
nuovo Rukawa dolce, passionale e sincero. Lui voleva poter amarlo
eppure....il non sapere se il loro rapporto sarebbe durato lo angosciava. Se
poi si fossero lasciati per incompatibilità di carattere cosa avrebbe fatto?
Era così insicuro.
Sakuragi raggiunse i suoi compagni del club di basket. Li
salutò incredibilmente con un solo cenno del capo. Non usò parole e proclami
di superiorità. Era mogio. Si sedette in una seggiola vuota li vicina,
chiuse gli occhi tentando di svuotare la mente ed attese....non sapeva
neanche lui cosa, forse un miracolo. Non si domandò dove fosse Rukawa,
cercarlo lo avrebbe fatto solo soffrire di più. Voleva solo non pensare per
un pò.
La riunione iniziò qualche
minuto dopo.
Iria entrò agghindata tutta
a festa nel campo di gioco del palazzetto che serviva anche da auditorium
per manifestazioni importanti. In mezzo come l’altra volta c’erano sempre la
sua sedia ed il tavolino con il computer.
Salutò tutti i convenuti
amichevolmente e dopo cominciò a parlare velocemente com’era il suo solito.
“Vi ho convocato qui per
avvertirvi che c’è stato un errore nella selezione della coppia perfetta”
esclamò Iria e subito un brusio nacque tra gli studenti riuniti.
“Io lo sapevo” gracchiarono
alcune ragazze fan di Kaede Rukawa “Quel zotico di Sakuragi non può di
sicuro essere la persona ideale per il nostro idolo”
“Non è possibile”
esclamarono alcuni ragazzi impiccioni che avevano sempre seguito il club di
basket con l’intento di vedere se Rukawa e Sakuragi prima o poi avrebbero
mai fatto amicizia “Noi abbiamo sempre creduto che avrebbero fatto una bella
coppia sia nella vita che nel campo di gioco”
“Ma la sua macchina non
doveva essere infallibile?” esclamò un altro giovane “Come ha fatto a
sbagliare?”
Altri fecero poi eco a
questo ragazzo.
C’era un gran fermento
nell’auditorium. Ognuno voleva dire la sua.
Ci volle un po’ perché la
dottoressa Susuki riuscisse a ripristinare l’ordine ma quando ci riuscì
cominciò a spiegarsi.
“Prima di tutto non è stato
il mio programma a sbagliare ma bensì i dati inseriti nel computer. Questi
dati me li avevano dati i vostri professori diretti ed io li avevo inseriti
però in modo parziale in quanto la mia segretaria si era dimenticata di
darmi il resto dei fogli che mi erano arrivati da chi vi conosceva. Questo
ha sballato l’analisi della coppia perfetta del mio computer. Secondo i
pochi dati inseriti erano i signori Rukawa e Sakuragi ad essere la coppia
perfetta, ma in base alla totalità dei dati non è così. Mi state seguendo?”
“Sì” dissero gli studenti.
“Bene! Ieri per scrupolo ho
ricontrollato i dati inseriti, in questo modo ho scoperto che mancavano
alcune indicazioni, ho chiesto ai miei collaboratori il perché e mi sono
resa conto che certi dati non erano stati inseriti nel computer. Ho lavorato
tutto il giorno ad inserire quei nuovi dati e mentre lo facevo mi sono resa
conto dell’inutilità dell’analisi precedente. E’ impossibile che Rukawa e
Sakuragi siano la coppia perfetta. Sono troppo diversi e, poi, analizzando
la loro affinità in separata sede ho scoperto che sono incompatibili”
Fece una pausa prima di
continuare dicendo “Ora non è mia intenzione spiegarvi nei dettagli dov’è
sorto il problema e l’importanza di certi dati nell’analisi della coppia
perfetta ma credo che un’infarinatura generale vi servirà” e così detto la
dottoressa cominciò a parlare del suo esperimento per l’ennesima volta
annoiando tutti.
I presenti, infatti, non
erano interessati a dati e statistiche ma solo ad un paio di cose. Se non
erano Hanamichi e Kaede la coppia perfetta allora chi era che la formava? E,
soprattutto, quello che sembrava essere nato tra le due matricole dello
Shohoku mentre uscivano insieme quella settimana era destinato a sciogliersi
come neve al sole a seguito di quella scoperta? Dopo tutto in quegli ultimi
giorni i due sembravano stare bene insieme, sembravano aver cominciato a
volersi bene, i loro occhi brillavano quando stavano insieme.
La gran parte degli occhi
dei presenti erano rivolti al ragazzo dai cappelli rossi che seduto su una
sedia teneva ancora gli occhi chiusi sperando in cuor suo che quel supplizio
finisse in fretta. Odiava essere al centro dell’attenzione per motivi del
genere. Lui voleva essere ammirato non commiserato e gli sembrava che tutti
facessero quest’ultima cosa. Nessuno poteva capire ciò che provava per cui
che andassero al diavolo. Voleva solo restare da solo! Ma perché era andato
alla riunione. Cosa sperava?
Gli studenti che non
guardavano il rossino, invece, facevano vagare i loro occhi all’interno del
palazzetto alla ricerca dell’altro ragazzo coinvolto nella vicenda. Dov’era
Kaede Rukawa?
Solo alcune ragazze
ascoltavano Iria soddisfatte. Se Hanamichi e Kaede non erano la coppia
perfetta, potevano ancora sperare di conquistare il volpino.
Haruko che era seduta
accanto a Sakuragi guardava l’amico preoccupata. Con la mano gli toccò la
spalla e sussurrò “Mi dispiace”
Il ragazzo, però, non fece
segno di aver sentito. Era troppo occupato a trattenersi dal non piangere lì
davanti a tutti. Ora tutti sapevano che tra lui e Kaede non c’era futuro
visto l’incompatibilità, ma allora quello che provavano a cosa serviva?
Quando la dottoressa Susuki
ebbe finito con la sua grande divagazione, finalmente fu pronta a stabilire
chi era la nuova e vera coppia perfetta.
Sorrise gioiosa alla folla
e ricordò “E’ inutile ricordarvi che la coppia selezionata sarà tenuta a
rispettare gli appuntamenti come la precedente, che ci saranno dei controlli
per lei da rispettare e che non può rifiutarsi di partecipare al progetto
pena la bocciatura vero?”
Nessuno rispose ed
avvicinandosi al tavolo con il computer, la donna batté qualche tasto sul
PC.
La stampante si mise in
funzione e ne uscì il foglio di carta con i nomi.
Iria lo prese e si schiarì
la voce.
L’aspettativa si fece
pressante, più che nella prima occasione in cui erano stati resi pubblici i
nominativi.
La Susuki estese il suo
sorriso e dichiarò “Allora la prima persona è una nostra vecchia conoscenza.
Si direbbe proprio che il mio programma lo adora. Il nome è Kaede Rukawa”
Delle grida femminili
accompagnarono quel nome “Non solo il suo programma lo adora, ma anche noi”.
La quasi totale popolazione femminile delle scuole superiori ed anche
qualche ragazzo incrociarono le dita. Avrebbero tanto voluti essere il
secondo nome. Rukawa doveva essere loro.
Hanamichi dal canto suo
aveva sgranato gli occhi. Non era possibile. Allora la sua storia con Kaede
era davvero finita. Ora Iria avrebbe detto il secondo nome. Il volpino
sarebbe uscito con questo tizio o tizia e se ne sarebbe innamorato. Era
inevitabile! Il computer infatti non poteva che selezionare una persona
meravigliosa. Una persona che completasse perfettamente il suo Kaede. Questa
persona non poteva che essere bella, ricca, brava, posata, rispettosa. Tutto
il suo contrario insomma. Come poteva competere? Rukawa non era cieco, si
sarebbe accorto subito del valore dell’altro e si sarebbe legato a lui.
Hanamichi sentì il suo cuore fermarsi. Era a pezzi. Non era servito che
scegliesse il da farsi, gli eventi avevano scelto per lui. La sua storia
d’amore con Kaede era finita prima di iniziare ed ora era come morto. Non
provava più niente. Era disperato! Non voleva…perché ieri non aveva dato
subito retta al suo cuore ed aveva abbracciato Rukawa facendolo suo del
tutto? Perché era stato stupido e l’aveva lasciato andare via senza parlare?
Forse in quel modo il loro rapporto si sarebbe salvato ed invece…..doveva
andarsene da quel posto. Scappare via per non vedere, per non sentire chi
avrebbe portato via da lui la volpe. Ma non ci riusciva. Il suo corpo era
sadico e lo faceva rimanere lì.
Iria dopo un attimo di
pausa che gli servì per controllare le reazioni delle persone al primo nome
si accinse a dire il secondo ma qualcosa la trattenne.
Una mano afferrò il
foglietto che aveva tra le dita e glielo portò via.
“Cosa?” disse la donna
voltandosi verso il nuovo arrivato.
Si ritrovò di fronte due
occhi blu freddi come il ghiaccio. “Rukawa?” mormorò.
Il ragazzo non disse niente
si limitò a guardarla ed a stropicciare il foglio.
“Cosa fai?” chiese
indispettita la dottoressa.
“Non si vede?” la sfidò
lui.
“Vuoi rovinare il mio
esperimento? Non ti conviene sai? Tu uscirai con l’altra persona apparsa in
quel foglio e che ora dirò subito” Si avvicinò al computer per leggere il
nome dallo schermo ma quando stava per avvistarlo lo schermo si spense
davanti a lei.
Si voltò di nuovo verso
Rukawa e vide che aveva tolto la spina.
Tutto l’auditorium era in
silenzio.
“Si può sapere cosa stai
facendo?” richiese Iria.
Rukawa mise in cantiere il suo sguardo più gelido prima di dire “Mi rifiuto
di partecipare ancora ad una simile pagliacciata”
Kaede era arrivato al
palazzetto prima di tutti. Si era introdotto negli spogliatoi ed aveva
aspettato. Aveva assistito alla conferenza di Iria con il cuore in gola
ferma su una porta laterale e secondaria che dava sul campo di gioco. Quando
aveva sentito la dottoressa pronunciare il suo nome era sbiancato. Non
voleva uscire con una persona che non era Hanamichi, lui amava la sua testa
rossa ne era sicuro. Per cui dopo il primo attimo di esitazione era
intervenuto.
Non gli importava nulla di
ciò che diceva quel PC, non gli importava niente dell’esperimento di Iria,
era riconoscente alla dottoressa perché gli aveva permesso di scoprire che
amava il rossino e lo aveva sempre amato ma ora era giunto il momento di
dare un taglio a quella storia.
Un computer non può capire
il sentimento di due persone, un computer non può di sicuro prevedere il
futuro. Il calcolo delle probabilità può davvero produrre la coppia
perfetta? No…era sicuro di no. E’ ciò che si prova, ciò che si condivide
nella vita di tutti i giorni che fa durare un rapporto, che decreta se una
storia può durare o meno. Iria non capisce niente, è chiusa sulla sua
posizione, ferma nella sue ricerche senza capire che la vita vera non è
fatta di dati e numeri. E’ fatta di sangue e sentimenti.
Quei sentimenti che Kaede
per un po’ aveva ricacciato sembrando freddo ed impassibile ma che ora aveva
riscoperto forti come non mai e tutto grazie a Sakuragi.
Lui amava e desiderava
stare con Hanamichi, lui voleva passare più tempo possibile con il ragazzo
dai capelli rossi e non avrebbe permesso a nessuno di impedirglielo.
Era per questo che non
aveva più nessuna intenzione di assecondare i piani di Iria. Lui sapeva cosa
voleva e non si sarebbe fatto comandare a bacchetta da uno stupido computer.
Lui era una persona senziente che sapeva scegliere ed aveva deciso di vivere
la sua vita come meglio poteva.
Certo non era sicuro che il
rossino ancora l’avrebbe voluto visto come l’aveva trattato ieri sera ma non
importava.
Se era necessario avrebbe
sofferto per il suo amore, ma non l’avrebbe rinnegato perché anche questo
significa essere persone.
Lui era un uomo ed aveva
deciso di vivere da tale. Non si sarebbe fatto comandare a bacchetta dagli
altri, non era nel suo carattere.
Se avesse sofferto lo
avrebbe fatto per sua scelta, se fosse stato felice avrebbe dovuto
ringraziare la persona che amava.
“Come osi?” intanto ringhiò
Iria “Questa non è una pagliacciata. E’ un importante esperimento
scientifico”
“Davvero? E che utilità ne
ha il mondo da tutto questo?” le chiese Kaede duro.
“Bhe…ovviamente ridurrà i
divorzi, le persone che si deprimono a causa di amori non corrisposti,
ecc.ecc. Le persone saranno più felici”
“Come no? Tu pensi che le
persone saranno più felici ma dove? Se tu obblighi due persone ad uscire
insieme se questi già non si amano beh…puoi creare una coppia di amici
affiatata ma non una coppia di innamorati. L’affinità non fa l’amore, c’è
anche attrazione, uno scambio di idee. Quando si ama anche i litigi sono
piacevoli. Con questo esperimento si perde la felicità di vivere un vero
amore, di scoprire l’altro perché tutto dovrebbe essere perfetto ed invece
niente è perfetto”
“Dici così solo perché ti
ho separato da Sakuragi vero? Hai scoperto o meglio credi d’amarlo non è
vero? Bhe…secondo me ti stai solo illudendo per via del mio esperimento. Con
lui non formi la coppia perfetta e neppure ami sul serio quel ragazzo ti sei
lasciato solo influenzare” affermò non curante la Susuki “Invece con la
nuova persona che ho selezionata potresti diventare sul serio un anima in
due persone”
“Non mi interessa. Io non
credo nelle macchine. Io ed Hanamichi a lungo andare ci saremmo innamorati
anche senza l’esperimento. Lo sento! Ho riflettuto molto ed ho capito di
averlo sempre amato e quindi non mi sono lasciato influenzare. Non ne sono
il tipo. Io amo Hanamichi perché è lui e niente e nessuno riuscirà a farmi
cambiare idea. Sono stato sempre un tipo drastico nelle mie scelte. Non ho
mai provato un sentimento tanto forte da quando sono nato. E non è nato
durante questa settimana, era già dentro di me da quando ho conosciuto
Hanamichi, ed è cresciuto in ogni fase del nostro rapporto. Solo che questo
esperimento ha accelerato il processo che già ci sarebbe stato. Io ed
Hanamichi ci siamo visti in una luce diversa ed abbiamo capito cosa ci
attirava l’uno all’altro in questi ultimi mesi. Non era l’odio ma l’amore.
Almeno per me è così. Non so spiegarmi bene, io e le parole non andiamo
d’accordo ma è questo che sento e per una volta ho voluto dirlo a tutti”
"Oh che bel discorso malenso" affermò Iria "Ma sinceramente
non mi interessa come la pensi. Sei soltanto un ragazzino che non capisce
niente. Sei un adolescente che sta scoprendo la sua sfera emotiva e come
tale ha gli ormoni impazziti. Ti sei trovato Sakuragi davanti bello e caldo
e la natura ha fatto il suo corso. Altro che amore nato da quando vi siete
conosciuti e cresciuto con il tempo. Tu non sai leggere dentro di te
veramente, io vi ho fatti innamorare ma è un amore finto indotto
dall'esperimento. Insieme non siete nessuno, voi formate una bella coppia
con qualcun altro per cui....non mi lascerò fuorviare da queste stupide
parole. Tu mi obbedirai ed uscirai con chi ti dico, altrimenti...."
"Mi farà bocciare?" chiese Rukawa.
"Esattamente" dichiarò la Suzuki seria.
"Bhe…allora si accomodi e faccia pure"
"Cosa? Guarda che non potrai più giocare a basket eh?"
"No..non credo! Certo dovrò fare dei sacrifici ma non
rinuncerò a giocare a basket. Potrei sempre trasferirmi in un'altra città o
paese. Io non rinuncio alle cose importanti"
"Non sfidarmi. Se si mette contro di me farò di tutto perché
tu non possa più toccare un pallone da basket qui in Giappone ed anche fuori
se mi sarà possibile, puoi starne certo. Anche il mio esperimento è
importante e non ci rinuncerò"
"Faccia quello che vuole. Ma se ama così tanto il suo lavoro
allora dovrebbe capirmi. Io non tradirò la mia anima. Io amo Hanamichi sul
serio, ora come ora è lui la cosa più importante. E non lo tradirò uscendo
con una persona che non è lui. Lo amo sul serio, il mio non è un capriccio.
Il suo computer dottoressa non può capire i sentimenti. Lui può unire
insieme due persone che possono andare d'accordo ma non può sapere se queste
due persone si innamoreranno o meno. Il computer è un essere freddo che non
prova niente. Noi essere umani siamo imprevedibili. Forse io ed Hanamichi
siamo sul serio incompatibili come il sole e la luna ma proprio perchè
rappresentiamo questi due astri in verità abbiamo molte cose in comune e ci
attiriamo l'un l'altro. E' inevitabile"
Tutti i presenti alla riunione erano stupiti. Kaede non era
il tipo che parlava molto, sembrava freddo e scorbutico ed invece ora si
stava rivelando passionale. Inoltre, per proteggere i suoi sentimenti stava
parlando come non mai. Per Hanamichi sarebbe stato addirittura disposto a
rinunciare a giocare a basket per un pò. Lo amava così tanto? La dottoressa
come poteva dire che erano sentimenti fittizi?
"Come ti ho detto queste ostentazioni di amore eterno con me
non funzionano. Sei solo un moccioso chissà quante altre volte avrai creduto
di amare qualcuno e quante altre volte ti innamorerai, siamo seri" disse
pungente Iria.
Rukawa non sapeva più cosa dire. Ormai era esasperato. Lui
non si era mai innamorato eppure anche se lo avesse detto la dottoressa
avrebbe continuato ad essere diffidente. Non lo considerava una persona
completa ma solo un immaturo. In verità lui sapeva bene cosa voleva, era lei
che era ottusa e non capiva l'inutilità del suo esperimento. Non sapeva più
cosa fare.
Rimase in silenzio per un po’. Le sue parole si erano
esaurite, era tornato il solito Kaede.
"Vedo che hai perso la lingua. Bene…allora hai capito che non
puoi niente contro di me vero? Dammi il foglietto e ricominciamo
l'esperimento, non ho più molto tempo da perdere discutendo con un
ragazzino. Tu devi solo obbedire è questo il compito di ogni bravo bambino,
dalla poca intelligenza che non capisce niente di scienze". Iria era proprio
odiosa, era trincerata dietro la sua posizione e la sua intelligenza e non
si era accorta di ciò che era successo nell'auditorium.
Kaede stava per aprire bocca e mandare al diavolo di nuovo la
dottoressa, strappando definitivamente il foglietto che aveva ancora tra le
mani quando una voce si alzò dal palazzetto "Ha ragione Rukawa perché
dovremmo sottostare al suo esperimento?"
"Giusto" ringhiò il compagno della persona che aveva parlato
"Mettiamo il caso che su quel foglietto apparissi io, dovrei lasciare il mio
ragazzo che amo e con cui sto insieme da due anni e felicemente solo perché
me lo dice lei? Sinceramente non lascerei mai Toru, lo amo troppo"
A parlare erano stati Kenji Fujima e Toru Hanagata dello
Shojo. I due ragazzi guardavano con occhi di sfida la dottoressa tenendosi
la mano.
"Bhe sì. Dovreste lasciarvi" affermò Iria "Vuol dire che in
verità non siete fatti l'uno per l'altro"
"E come fa a dirlo?" esclamò Mitsui "Neanche io lascerei Kimi
per uscire con Rukawa. E' un bel ragazzo. Ma non lo amo. Si figuri"
"Lo dico perché sono più grande di voi ed il mio programma
non può sbagliare. Quando stabilisce una coppia quella è…non ci sono
possibilità di uscita.
“Se il suo programma è senza cuore come lei che non ha capito cosa intendeva
Rukawa sui sentimenti allora sì che può sbagliare. E’ soltanto un gioco per
dei professori malati di protagonismo come lei” sbuffò Ayako. Non ne poteva
più di sopportare le chiacchiere di quella donna.
“Vero” le fece eco Ryota al suo fianco.
“Concordo” confermò Sendo.
E
così man mano sempre più studenti affiancavano con i loro commenti questi
ragazzi. Tutti erano d’accordo con Rukawa ed attaccavano Iria.
La Suzuki provò ad urlare "State zitti se no punisco tutti.
Voi sapete che i vostri professori mi hanno lasciato carta bianca vero?"
"Bhe…allora punisca tutti" gridarono Ru, Ka e Wa in
contemporanea "Perché tutti la pensiamo come Rukawa. Noi siamo persone e
vogliamo vivere i nostri sentimenti anche se sbagliamo". Le ragazze erano
tristi per il fatto che il loro idolo aveva dichiarato davanti a tutti di
essere innamorato di Sakuragi, ma d'altra parte non avevano potuto evitarlo.
E, poi, detestavano la Susuki perchè aveva preso a criticare chiamandolo
moccioso il loro campione, come aveva osato? Ogni parola di Kaede Rukawa era
legge per loro. A loro piaceva troppo!!!!
A quelle parole tutti gli studenti nell'auditorium si
alzarono e pure qualche professore "Vero" urlarono. "Non staremo più al suo
gioco. Nessuno di noi aderirà al suo progetto. Siamo uniti. Ci punisca
tutti"
"No….come potete?" provò di nuovo a dire Iria.
"Possiamo" dissero insieme tutti.
Con tutti gli studenti contro, la dottoressa Susuki non poté
che darsi per vinta. "Ho capito. Ho perso, non posso punire tutti.…e
forse avete ragione voi. Una macchina non può comprendere i sentimenti delle
persone, può solo analizzare dei dati. Mi avete stupito e sorpreso con il
vostro comportamento. Tuttavia…" e la donna se ne andò dal palazzetto
piangendo, quell'esperimento per lei era sempre stato il sogno di una vita
ed ora era fallito. Doveva dedicarsi a qualcos'altro. Era forte e ce
l'avrebbe fatta!
Solo Kaede rimase sul campo di gioco. Aveva vinto…era
riuscito a far capire agli altri cosa provava, però….i suoi occhi finalmente
cercarono la persona per cui aveva fatto tutto questo. Era servito a
qualcosa? Era riuscito a rassicurarlo circa i suoi sentimenti?
Gli occhi blu di Rukawa s'incontrarono con quelli nocciola di
Hanamichi.
Per tutto il tempo della discussione Sakuragi era rimasto
seduto, con gli occhi sgranati ed incapace di muoversi. Aveva visto Rukawa
fermare l'esperimento di Iria, lo aveva visto difendere i suoi sentimenti,
aveva visto i suoi compagni, amici, conoscenti, sconosciuti appoggiarlo e
lui non aveva fatto niente. Era rimasto lì imbambolato, senza potersi
muovere. Non sapeva cosa fare, cosa voleva, tutto stava andando troppo in
fretta. Solo quando i suoi occhi s’incontrarono con quelli del volpino,
quello stato catatonico si ruppe e lui fu di nuovo libero di pensare ed
agire.
Kaede guardò il rossino per qualche istante in attesa di un
segno da parte sua. Hanamichi aveva deciso di vivere sul serio ciò che
avevano cominciato a provare o voleva credere che tutto fosse stata
un'illusione come aveva detto Iria? Non riusciva a capire. Allora decise di
andarsene. Si voltò ed uscì dal palazzetto. Attorno a quel posto c'era un
boschetto e Rukawa si diresse lì desideroso di solitudine. Voleva
riflettere.
Fu lì che lo raggiunse Sakuragi. Non appena aveva visto
Rukawa girargli le spalle ed andarsene senza dire una parola a nessuno, i
suoi arti erano tornati funzionanti e si era alzato in piedi. Poi aveva
corso, era uscito dal palazzetto tra le urla dei presenti "Forza Sakuragi"
"Non strapazzare troppo Rukawa" "Siate felici" ed aveva seguito Kaede nel
bosco.
Quando era stato abbastanza vicino per chiamarlo aveva urlato
"Kaede! Fermati. Ti devo parlare"
Il volpino si era fermato e voltato senza dire una parola.
Ci fu silenzio tra i due. Il rossino non riusciva ad
esprimere a parole ciò che provava. Doveva ammettere che era stato stupido a
ferire Rukawa, a mettere in dubbio i loro sentimenti ma…era difficile per
lui. Lui era il genio, il buffone di turno, parlare di cose serie era quanto
più difficile ci potesse essere per un ragazzo come lui.
Fu Rukawa a stufarsi del silenzio "Senti Hanamichi non
tiriamo troppo lunga questa storia. Dimmi solo se mi ami o no, così poi
saprò cosa fare. Devo uscire dalla tua vita o no? Dimmelo"
Hanamichi fece agire il suo istinto, si gettò su Kaede e
l'abbracciò "Ti amo. Perdonami se ieri ti ho cacciato di casa a malo modo.
Il fatto è che…"
Non ci furono bisogno di altre parole perché Kaede lo strinse
a sua volta e lo baciò.
Quando si separarono il volpino esclamò "Lo so che sei
insicuro e ti amo anche per questo"
I loro occhi erano scintillanti di felicità. Finalmente si
erano chiariti tuttavia….
….lo sguardo del rossino finì sulla mano di Rukawa che ancora
teneva il bigliettino di Iria. Kaede si era letteralmente scordato di averlo
ancora in mano. Scombussolato dagli eventi, non aveva ancora avuto modo di
gettarlo in un cestino.
Hanamichi indicò il foglio a Rukawa e chiese "Mi fai vedere
quel foglietto?"
"Perché?"
"Voglio sapere con chi secondo il programma della Susuki
avresti formato la coppia perfetta" rispose sinceramente il rossino.
"E perché vorresti saperlo?" indagò ancora la volpe.
Il rossino arrossì. Voleva sapere il nome perché temeva
quella persona. Se un giorno Rukawa lo avesse abbandonato per un altro, non
voleva che fosse il tipo il cui nome era sul foglietto altrimenti Iria
avrebbe avuto ragione.
Kaede sembrò capire il turbamento di Sakuragi perché disse
"Non ci penso nemmeno a mostrartelo"
"Come?"
"Non voglio che tu ti faccia dei problemi per una persona che
per me non è importante. Sapere quel nome ti farebbe solo stare male ed io
non sopporto di vederti triste"
Il rossino sentì il cuore battere forte nel petto, però
insistette "Io voglio vedere il nome comunque. Sono troppo curioso". Allungò
la mano per prendere il foglietto ma Rukawa lo allontanò, portò le mani
sopra la testa e disse "No"
"Si" dichiarò Sakuragi sollevando le braccia sopra la testa e
tentando di afferrare quelle di Kaede.
Per un po’ i due giocarono in quel modo, Rukawa teneva
lontano il foglio dalle mani di Hanamichi e quest’ultimo tentava di
prenderlo, Poi, però Kaede affermò "Possibile che tu non vuoi capire una
cosa Hanamichi, non sono le coppie ad essere perfette ma i sentimenti,
quello che proviamo. Io ti amo e questo amore è perfetto. Tu mi ami e questo
sentimento è perfetto per cui.....noi come coppia siamo perfetti. Non c'è
altra verità. E' inutile farsi il sangue cattivo per la stupida previsione
di un computer. Io non voglio che tu soffra. Non ti darò mai questo foglio"
Ad Hanamichi quelle parole fecero molto piacere, il suo cuore
si scaldò tuttavia non demorse, continuò ad insistere ed alla fine afferrò
il foglietto. Si ruppe in due parti.
Quale era quella che aveva il nome giusto?
Hanamichi stava per guardare quando Rukawa gli afferrò il
polso ed abbracciandolo lo ribaciò.
Kaede non voleva proprio che Hanamichi aprisse quel foglio e
baciandolo voleva impedirglielo.
Hanamichi in quel bacio capì molte cose. Capì le intenzioni
della volpe e capì anche che il suo compagno aveva ragione. Loro erano
perfetti insieme perché si amavano alla follia indipendentemente da quello
che diceva Iria e c'era scritto in quel foglio.
Assecondò il bacio di Rukawa e
l'abbracciò stretto.
Il rossino nell'impeto del
bacio rilassò le dita della mano in cui teneva il foglio e lo stesso fece
Rukawa. Il foglietto sfuggì alla loro presa e venne portato via dal vento.
A nessuno dei due importava
più niente dell'esperimento di Iria e di sapere il secondo nome. Erano
troppo concentrati su loro stessi.
Per loro non era importante
essere la coppia perfetta o meno, l'unica cosa che contava era poter
finalmente vivere il loro amore liberi da ogni costrizioni in piena libertà.
Stavano insieme perché lo volevano e non perché obbligati. Si amavano perché
era giusto così e non perchè qualcun altro voleva questo. Erano liberi ed
innamorati e quindi felici e niente e nessuno avrebbe cambiato questa
realtà dei fatti...per sempre.
FINE GIOVEDI’
FINE LA COPPIA PERFETTA?
Inutile io le fic non le so
proprio finire. Anche questa volta ho fatto un macello. Chiedo venia…spero
di combinare qualcosa di più appropriato in futuro. Rukawa…ha parlato fin
troppo. Ed Hana è stato fin troppo una frigna. Mi dispiace. Alla prossima.
Denise
L’ANGOLO DI
ISE
La fic è tratta da una puntata di Pelsia ovvero Evelyn
e la magia di un sogno d’amore.
A me come plot era piaciuta molto e ho voluto
sfruttarla per questa fic. Ovviamente ci saranno le dovute modifiche visto
che la trama io la sfrutto come piace a me seguendo la mia sensibilità.
Spero che un po’ questa fic vi piaccia. Alla prossima. Un bacione.
Denise.
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