DISCLAMERS: Hana e Ru non
sono miei come del resto gli altri personaggi di Slam Dunk, purtroppo sono
degli aventi diritto.
DEDICHE E RINGRAZIAMENTI: A Leyla per il suo compleanno e a
tutti quelli trovano piacevole questa storia.
NOTE: Questa è una fic senza
grosse pretese, non è molto originale e un po’ frettolosa. Dovrebbe essere
solo dolce e romantica anche se…spero di evitare il melenso. Mal che vada
ricordatevi che non ho i soldi per pagare a tutti le dentiere nuove per
cui….non avetecela con me. Avevo bisogno di una fic così per arieggiare il
cervello in questo periodo assai duro per me e poter riprendere le altre
fic che ho in ballo con maggiore slancio, so che non è bellissima e non è
neanche scritta bene ma spero che a qualcuno piacerà. Se proprio dovesse
disgustarvi ditemelo subito che così eviterò di postare il resto dei
capitoli anche se per me li scriverei lo stesso. Un bacione. Se potete
commentate. Ise
NOTE2: Ormai i personaggi sono partiti per la tangente fanno quello
che vogliono per cui risulteranno OOC per alcune di voi e mi dispiace
moltissimo. Faccio mea culpa. Ise
La coppia
perfetta?
parte
V
di Ise
LUNEDI – 2° PARTE
“Ehy ragazzi avete visto il nuovo gioco sul basket
pubblicizzato in entrata” esclamò Yohei allegramente per rompere il silenzio
surreale che era calato tra Hanamichi e Rukawa uscendo dal suo nascondiglio
e parandosi davanti ai due.
Le due matricole d’oro dello Shohoku lo guardarono
sorpresi, erano stati disturbati nelle loro riflessioni e tentavano di
capire cosa l’altro gli avesse detto. Quando misero a fuoco le parole
Sakuragi prese la palla al balzo e pensò di gettarsi a mille sulla proposta
che il suo migliore amico gli aveva fatto per non dover più pensare ai nuovi
sentimenti che aveva scoperto di provare per la sua nemesi.
Ridacchiò fingendo una spensieratezza che in quel
momento non provava “No, non l’ho ancora visto. Pensavo di andarci ora, così
anche questa sala giochi potrà vedere all’opera l’unico vero genio del
basket”
“Do’aho” sussurrò il volpino insultandolo più perché
fingeva di stare bene mentre aveva capito benissimo che era turbato, lo era
anche lui dopo tutto, che per la sua esaltazione a genio.
“Baka kitsune” sibilò Hanamichi guardando il compagno
in cagnesco “Non cominciare va bene? Non voglio litigare con te almeno non
adesso”
Kaede fece spallucce e capì che non valeva la pena
insistere. Neanche lui era ancora pronto ad accettare l’amicizia fiorente
fra loro due. Fu per questo che esclamò “Senti genio dei miei stivali, ti
sfido su questo famoso videogioco sul basket. Sono proprio curioso di vedere
quanto sei bravo”
“Come osi? Vedrai ti farò vedere la polvere” ringhiò
il rossino.
Tra i due giovani grazie a queste battute tornò tutto
alla normalità e Mito rimase perplesso. Certo che l’umore di quei due
cambiava molto celermente. Erano due persone alquanto complicate.
Kaede ed Hanamichi sopraffatti nuovamente dal loro
enorme spiriti agonistico si diressero a grosse falcate nel luogo dove
doveva esserci il videogioco nuovo e vi trovarono la fila.
Nel frattempo anche Takamiya, Mito, Uekuso e Noma li raggiunsero. Bastarono
comunque poche occhiate congelanti di Rukawa e qualche pacca “benevola” del
rossino sulle spalle dei ragazzi che erano davanti a loro per creare il
vuoto. Il videogioco in questione era un gioco elettronico dell’ultima
generazione. Era predisposto su un tavolino e ci si poteva giocare due
contro due. C’erano quattro console, due a sinistra del tavolino e due alla
destra. Al centro invece era posizionato uno schermo tridimensionale su cui
facevano capolino volti conosciuti nella panoramica del basket americano.
Ogni squadra poteva selezionare due giocatori da usare e una riserva e con
questi due basketmen si giocava a street basket. Hanamichi e Kaede si
guardarono l'un l'altro rendendosi conto che per effettuare una partita e,
quindi, sfidarsi dimostrando chi era il migliore avevano bisogno di altre
due persone.
Lo
sguardo del rossino finì sulla sua armata, certo non erano il massimo a
parte Yohei ma in mancanza di altro non potevano che accontentarsi. Alzò la
voce e ordinò "Uno di voi quattro deve giocare con Rukawa e un altro con me.
Chi gioca con me?". Come risposta ebbe solo il silenzio. Allora ripose il
quesito ma Takamiya esclamò "Sinceramente Hanamichi non ci teniamo a giocare
a basket con te contro Rukawa, se è abile con questo gioco come in quello
vero ci squaglia"
"Ehi!!!!!!! Come osate? E' questa la fiducia che avete nel vostro capo?"
"Su Hanamichi non te la prendere. Indipendentemente dalle tue parole non è
giusto scegliere in questo modo le squadre. Perché non sorteggiamo i
giocatori?" fece da paciere Yohei.
"Penso
sia la cosa più giusta" affermò con decisone Rukawa che fino in quel momento
era stato in silenzio non entrando nella discussione.
"Ok!
Ci sto. Ma fate presto. Voglio far vedere a tutti chi è il migliore"
confermò Sakuragi.
Yohei
andò alla cassa per chiedere un po’ di cartoncino colorato. Tagliò quattro
pezze, una rossa, una blu e due bianche e poi annunciò "Allora chi beccherà
il cartoncino bianco non andrà in squadra con nessuno, chi pescherà quello
rosso andrà con Hanamichi e l'altro beh farò squadra con Rukawa. Ok?". Il
resto dell'armata Sakuragi asserì con il capo e Mito allora si sentì
autorizzato a deporre i foglietti di carta nella tasca della giacca della
sua divisa. Il primo che introdusse la mano nella tasca dell'amico fu Noma
che pescò un foglietto bianco. Subito saltò dalla felicità, non ci teneva a
patteggiare per nessuno dei due, se finiva con Hanamichi nel caso di
sconfitta la colpa sarebbe ricaduta su lui e una testata non gliela avrebbe
risparmiata nessuno, se finiva con Rukawa e vinceva il rossino lo avrebbe
additato come un traditore e lo avrebbe ridotto ad un colabrodo. Dopo toccò
Takamiya e anche lui fu fortunato pescando sempre un cartoncino bianco.
Ormai erano rimasti solo Uekusu e Mito e i due erano rassegnati al loro
destino. Se non altro il biondino quando mise dentro la mano sulla tasca di
Yohei si augurò di beccare il bigliettino che gli avrebbe causato la minor
dose di legnate. Chiuse gli occhi, lo estrasse, se lo portò di fronte al
viso e guardò. Era blu. Quindi doveva gareggiare con Rukawa. Mentre Yohei
con Hanamichi. Solo alla fine della competizione si sarebbe capito chi era
stato più fortunato.
L'inizio fu tutto a favore del rossino. La sua dimestichezza con le sale
giochi si fece sentire. Inoltre era molto concentrato e riuscì a segnare i
primi sei punti. Yohei gli passava ottime palle, erano un ottima squadra
insieme molto sincronizzati. Mentre Uekuso e Kaede erano rimasti fermi a
zero. Ad ogni canestro il rossino ridacchiava felice e osannava le sue
performance decantando le sue lodi. Era euforico e commise l'errore di
rilassarsi. Fu così che ci fu la svolta da parte di Rukawa. Il videogioco
poggiava le sue basi su giocate realmente esistenti anche se i giocatori
erano solo due e la maggiore esperienza del moretto a lungo andare si fece
sentire. Cominciò ad anticipare gli schemi di Sakuragi e Yohei e ad andare a
canestro con grande facilità. Così dopo mezz'ora il volpino con un ottimo
canestro da tre nato da un passaggio di Uekusu poté guadagnarsi la palma del
vincitore con un punteggio di 20 a 13.
Yohei
si congratulò con Kaede e Uekuso e lo stesso fecero Takamiya e Noma i quali
però non riuscirono a trattenersi dal beffeggiare il loro amico dai capelli
rossi. Hanamichi si portò una mano sulla fronte scoraggiato, poi, però
l'impulsività del suo carattere si fece sentire per l'ennesima volta e
gracchiò "Sei soltanto una schiappa nei videogiochi Kitsune. Questa è solo
la fortuna del principiante, non può esserci spiegazioni. Io sono
imbattibile e te lo dimostrerò, voglio subito la rivincita" Il volpino
accettò guardando dall'alto al basso il compagno, lui nel basket era il
numero uno indipendentemente da che forma aveva il gioco, sta volta però le
squadre si cambiarono, Noma finì con Kaede e Takamiya con Hanamichi. Per il
rossino Takamiya fu un'autentica palla ai piedi e la partita si concluse
catastroficamente per il genio del basket con un punteggio globale di 20 a 4
a favore di Rukawa.
Kaede
istintivamente guardò il perdente con un cipiglio che voleva dire, allora ch
è che è il migliore? E Hanamichi sentì il proprio cuore andare a pezzi. In
quegli ultimi giorni si era sbagliato a trovare qualcosa di buono in Rukawa,
lui era come l'aveva sempre considerato, il solito arrogante e bastardo
volpino. Il rossino lo guardò con sguardo incandescente e sussurrò
"Maledetto, ti diverte così tanto umiliarmi?"
Il
volpino sentì il sangue arrivargli alla testa, come osava dirgli quelle
cose? Era solo un bambino egoista che se la prendeva per un nonnulla ogni
volta che gli andava qualcosa di storto "Era una sfida do'aho e io mi sono
comportato correttamente. Non ho barato. Volevi favoritismi?"
-No,
ma vorrei essere guardato da te come se fossi una persona invece che come
uno scarto della natura- avrebbe voluto dire il rossino ma biascicò con gli
occhi lucidi dimostrando di essere tutto fuorché sicuro dei suoi mezzi come
invece fingeva di essere "No, ma non è giusto che tu ottenga sempre migliori
risultati dei miei. Mi porti via ogni momento di gloria con la sola tua
presenza. Perché?"
"Il
motivo è semplice una scimmia rossa del tuo calibro non può di sicuro
competere con un bradipo surgelato della sua specie, solo io che sono la
matricola numero uno della prefettura riesco a sorclassarlo perché sono il
migliore" quelle parole scandite con tono arrogante da un ragazzino alto un
metro e ottanta e lunghi capelli neri ebbero l'effetto di far girare tutti
in direzione di chi le aveva proferite.
"Babbuino, chi ti credi di essere?" mormorò Sakuragi contento di aver
trovato una nuova vittima a cui far scontare la sua frustrazione.
“Senti sotto specie di orango con il
cervello piccolo come quello di un moscerino non osare offendermi eh? Io
sono 10.000 volte meglio sia di te che di questo individuo” si rivolse verso
Rukawa “E adesso ve lo dimostrerò. Io Nobunaga Kyota, matricola numero uno
della prefettura ti sfido con questo videogioco”.
“Non puoi, la kitsune deve ancora darmi la
rivincita” si mise in mezzo Sakuragi “Se qui c’è qualcuno che la può battere
questo sono io”
“Ma quale rivincita e rivincita, se ti ha
già battuto per ben due volte, fatti da parte adesso tocca a me”
Hanamichi lo guardò perplessa e cominciò a
chiedersi una cosa “Si può sapere come fai a sapere che mi ha battuto due
volte, spiavi forse il genio?”
“Certo che no! Sono qui per….”
“Per?” lo incitò a continuare Rukawa anche
lui desideroso di saperne di più circa la presenza del numero 10 del Kainan
da quelle parti visto che viveva in un altro quartiere.
“Siamo qui per controllarvi solo che
dovevamo farlo di nascosto ed invece Nobunaga quando vi ha visto gareggiare
con quel videogioco non ha resistito a mettersi in mezzo per dimostrare il
suo valore” finì la frase lasciata a metà prima da Kyota il capitano della
sua squadra Shinici Maki “La dottoressa Suzuki mi ha chiesto questo piacere
ieri, non sapeva quanto poteva fidarsi degli amici di Sakuragi”
“Come ha osato dubitare di noi” mormorarono
all’unisono i membri dell’armata Sakuragi.
“Maledetta” ringhiò per l’ennesima volta il
rossino.
“Quindi ha mobilitato anche membri di altre
squadre. Certo che non guarda a spese. Ma dimmi Maki cosa vi ha offerto?
Perché avete accettato?” chiese Kaede.
“Bhe diciamo che ci sono alcune materie in
cui non vado molto bene e questo piacere mi darebbe la garanzia di superare
gli esami ad un’università prestigiosa sia per lo studio che per la squadra
di basket” rispose sinceramente il ragazzo più grande.
“E tu?” chiese Rukawa a Nobunaga mentre
Sakuragi guardava tutto il gruppetto compresa la sua armata con astio.
“Io sono venuto ad accompagnare Maki, non ho
bisogno d’aiuto per passare in seconda. Sono il migliore anche nello studio
cosa pensavate”
Il rossino sarcastico saltò fuori dicendo
“Se solo la scimmietta ammaestrata del vecchiaccio. Non hai un briciolo di
talento”
“Questo forse vale per te, scimunito che si
fa fregare ogni momento di gloria da questo freezer” rispose l’altro con lo
stesso tono.
“Parla quello che durante la partita per la
qualificazione al campionato nazionale si è fatto fregare milioni di volte
da questo congelatore umano. Tu di sicuro non sei meglio di me”
“Ah si, allora adesso te lo dimostro. Prima
di sfidare lui, sfido te. Giochiamo una partita con questo videogioco e
vediamo chi è il migliore”
“Io ci sto” disse il rossino “Batterti sarà
un gioco da ragazzi”
Nobunaga allora si avvicinò a Shinici e gli
chiese “Senti Maki mi faresti da secondo”
“Non ci penso nemmeno” rispose
l’interpellato “Chiedi a qualcuno degli amici del rosso se ti fanno questo
piacere. Io ne resto fuori. Odio i videogiochi e, poi, ho altro a cui
pensare tra cui cosa dire alla Susuki circa il fatto che mi hai fatto
scoprire”
“Ma Maki io volevo solo far vedere a questi
qui che sono un giocatore degno del Kainan” mormorò la matricola guardando
il suo capitano con lo sguardo di un cane bastonato.
“Tu sei un giocatore degno del Kainan lo
stesso, anche se non batti questi due. Sei stato scelto per giocare tra i
titolari perché io e Takato crediamo in te e ci piace il tuo gioco” lo
rassicurò Shinici accarezzandogli la testa piena di capelli.
Sul volto del moretto allora si dipinse
un’espressione ebete mentre esclamava sospirando “Maki tu sei immenso”
Dopo però il ragazzo si fece serio e si
diresse verso Hanamichi “Allora come facciamo con i secondi?”
“Facciamo a sorte come abbiamo fatto io e il
volpino”
“Ok”
Così fecero e per sua sfortuna il rossino
capitò con Takimya e Nobunaga con Uekuso.
“Anche se sono tuo amico Uekuso non avere
riguardi” sussurrò il rossino “Dobbiamo decretare chi è il vero sfidante
della volpe”
Nel frattempo Rukawa guardava i due
incredulo, stavano facendo tutto loro senza chiedergli un parere. Sbuffò e
decise di fregarsene. Si appoggiò su un muretto e chiuse gli occhi. Avrebbe
dormito e non avrebbe gareggiato più con nessun altro qualsiasi cosa fosse
successo. Tuttavia il sonno non gli arrivava, era troppo curioso di sapere
chi avrebbe vinto tra Hanamichi e Kyota. Lui sperava il rosso ma visto
com’era gestito quel gioco ne dubitava. Nobunaga suo malgrado infatti aveva
maggiore esperienza e più conoscenza di schemi tattici del suo compagno di
squadra.
Era convinto che il rossino avrebbe preso
molto male quella sconfitta forse di più che quella subita da lui visto che
c’era abituato ma non aveva modo ormai di bloccarla sul nascere. I due
ragazzi erano troppo caricati.
E così come aveva previsto Rukawa Hanamichi
finì con il perdere.
Se l’era cavata egregiamente ma….il fatto
che Takamiya proprio non gli era di nessun aiuto e l’esperienza maggiore che
comunque Nobunaga aveva gli furono fatali. Il punteggio si fermò sul 15 a
20.
Sakuragi era distrutto, quindi era sul serio
una schiappa, non era capace di fare niente di buono. Come poteva
atteggiarsi a genio se perdeva tutte le sfide che sosteneva. Forse avrebbe
fatto bene a ritirarsi, per i suo compagni di squadra era solo un peso.
Nobunaga soddisfatto di come erano andate le
cose però non si limitò a gioire della vittoria cominciò ad infierire sullo
sconfitto. Dopo tutto avendo lo stesso carattere strafottente del rossino
non si tirava certo indietro quando doveva insultare qualcuno che gli stava
sulle scatole e Sakuragi non lo sopportava perché poteva essere un temibile
rivale per la sua gloriosa carriera agonistica “Che ti dicevo? Sei solo una
schiappa. Un buono a nulla. Dovresti vergognarti di considerarti un
giocatore di basket”
Il rossino non riusciva ad obiettare niente.
Sapeva che era stupido pensarla così visto che aveva perso solo n un
videogioco e non in una sfida vera fatta anche di muscoli e resistenza ma
gli schemi erano quelli di uno scontro vero e lui non ci capiva niente. Il
suo gioco era basato solo sull’istinto ma gli sarebbe servito sempre? Era
sul serio portato a diventare un giocatore di basket oppure aveva ragione
Kyota che intanto continuava a tartassarlo “Non vali niente in confronto al
sottoscritto, solo perché ogni tanto riesci a fare qualcosa di buono in
partita non significa che sai giocare, anzi…molto spesso combini solo
disastri. Devo dire però che non mi posso lamentare per le tue cavolate
visto che con una ci hai aiutato a vincere”
Quello era davvero un tasto dolente,
Hanamichi nonostante avesse messo una pietra sopra all’accaduto tagliandosi
i capelli soffriva ancora per i sensi di colpa dovuti al passaggio stupido
che aveva fatto al “gorilla” che poi si era rivelato il centro del Kainan.
Era mortificato e la sua maschera di tracotanza s’infranse completamente. Il
suo sentirsi inadeguato era tangibile per tutti.
Kyota si accorse dello stato d’animo del
ragazzo. Non era cattivo e non voleva ferire il rossino in modo troppo duro,
però a causa della sua impulsività quando partiva con le parole non riusciva
mai a fermarsi. Infatti stava di già per sparare un’altra frase offensiva.
Quelle
parole però non uscirono mai dalle sue labbra. Maki accorgendosi che il
compagno stava tirando troppo la corda si era alzato in piedi per fermarlo,
lo stesso pensiero avevano avuto Mito e l'armata Sakuragi, solo loro
potevano permettersi di prendersi gioco di Hanamichi anche perchè lo
facevano sempre bonariamente, ma il più veloce di tutti fu Rukawa.
Silenziosamente aveva lasciato il muretto in cui si era rifugiato per
riposare e si era posizionato davanti a Nobunaga. Lo aveva guardato con
astio per qualche minuto e poi aveva sibilato "Senti tu sei l'ultimo a poter
criticare Hanamichi. Durante la partita contro il Kainan anche se alla fine
ha fatto un passaggio sbagliato si è comportato in maniera impeccabile per
un dilettante. Se non mi sbaglio ti ha fregato per un paio di volte e si,
che giocava solo da tre mesi"
Tutti
compreso Kyota e il rossino guardarono inebetiti il volpino, lui aveva
difeso Hanamichi e gli aveva fatto un complimento, non ci potevano credere.
Kaede
non aveva pensato alle conseguenze del suo gesto era troppo arrabbiato con
il babbuino del Kainan che stava ferendo il do’aho. Aveva letto negli occhi
del compagno il dubbio di non essere un bravo giocatore e voleva evitare che
cedesse e decidesse di lasciare lo Shohoku. Il rossino aveva molto talento
anche se non glielo aveva mai detto, se lo trattava duramente era anche per
questo. Pure lui lo considerava nel basket come un suo rivale diretto anche
se adesso era solo un principiante,sapeva che molto presto avrebbe potuto
essere ai suoi livelli e la cosa sia lo stuzzicava che lo spaventava. Chi
dei due sarebbe stato il più bravo allora? Era una bella sfida!
Il
rossino d'altra parte continuava a ripetersi nella mente la frase detta da
Rukawa. Lo aveva difeso, gli aveva fatto un complimento, lo aveva fatto
davanti a tutti ed inoltre lo aveva pure….chiamato per nome. Il cuore gli
batteva forte nel petto. Era incredulo ma felice. Quelle parole gli avevano
dato una grande carica, lui era sul serio un genio nel basket pure Kaede lo
aveva riconosciuto e lo aveva dichiarato in un modo dolcissimo che gli
riempiva l'anima. Le sue parole erano un balsamo, il suo nome pronunciato da
lui era un toccasana. Forse erano sul serio diventati amici oppure c'era
anche dell'altro?
Nobunaga però odiava essere criticato e soprattutto da un suo rivale diretto
"Guarda che tu sei la numero uno delle mezze seghe. Durante il nostro
incontro sei crollato sul parquet di gioco prima della conclusione. Non hai
resistenza"
Rukawa
incassò il colpo e con voce atona e fredda per rimettere subito in riga
l’altro ancora reo di aver offeso Sakuragi dichiarò "Io però ho
fronteggiato alla pari Sendo, ho fregato Maki con una schiacciata, ho fatto
innumerevoli punti contro la tua squadra e soprattutto era nei best five. Tu
cosa hai fatto di tutto questo?"
"Ma io
ti massacro. Gioca con me a quel videogioco e ti farò vedere chi è più
bravo"
"Non
ci penso nemmeno. E' sul campo che si dimostra il proprio valore, non di
sicuro su un tavolinetto giocando ad uno stupido videogame che comunque non
prevede ne forza e ne resistenza"
"Allora andiamo sul campetto più vicino" ringhiò la matricola del Kainan.
Proprio in quel momento Shinici si decise ad intervenire, dubitava che
Nobunaga sarebbe riuscito a battere Kaede Rukawa in un one to one, anche se
a malincuore infatti doveva ammettere che per essere una matricola il
giocatore dello Shohoku era davvero forte ed infatti era riuscito a fregare
pure lui con quello Slam Dunk in partita. La delusione a causa della
sconfitta per il suo compagno di squadra poteva essere cocente e poteva
avere gravi ripercussioni per il suo futuro agonistico per cui doveva
impedirlo "Kyota lascia stare. Noi siamo venuti qui per sorvegliare
Sakuragi e Rukawa e non per interferire con il loro appuntamento e
sinceramente abbiamo già rotto le scatole abbastanza.
"Ma
capitano lui mi ha offeso" provò a portare avanti la sua causa Nobunaga ma
Shinici lo zittì "Ma chi è che ha cominciato? Nobu-chan impara a crescere e
a prenderti le tue responsabilità"
"Si"
asserì la matricola, ci teneva moltissmo a non sfigurare davanti al suo
capitano.
Shinichi poi si rivolse al rossino che era ancora imbambolato chiedendosi
come mai la volpe lo avesse chiamato per nome e al volpino che li guardava
con sguardo gelido ed impassibile "Scusate Kyota ma spesso parla prima di
pensare. Adesso noi ce ne andiamo a casa e neanche vi spieremo più. Ho già
delle belle informazioni da riferire alla Susuki" finì poi sarcastico
riferendosi a come la volpe aveva difeso il rossino e al fatto che l'aveva
chiamato per nome. Nessuno infatti a parte il rosso e lui avevano fatto caso
a quel particolare.
Rukawa
lo guardò perplesso chiedendo spiegazioni circa l'ultima frase ma Maki non
lo accontentò. Prese a braccetto Kyota e gli disse dolcemente "Andiamo?"
"Si
Shinici. Posso dormire a casa tua stanotte?" chiese arrossendo Nobunaga.
"Ma
certo, quando mai te l'ho rifiutato" rispose il ragazzo più grande
accarezzandogli i capelli dolcemente. Cosa? Si chiesero perplessi tutti
quelli che erano nella stanza, possibile che quei due stessero insieme? Cose
dell'altro mondo!!
Il
loro quesito però rimase tale, i due giocatori del Kainan si diressero verso
la porta della sala giochi e solo prima di uscire Kyota si girò per l'ultima
provocazione "Salve ragazzi. A presto. Ma la prossima volta sul campo vi
massacrerò"
"Provaci" ringhiò Sakuragi per un attimo ritornato agguerrito. Un po’ aveva
paura di rimanere da solo con la sua armata e il volpino. Non sapeva infatti
se doveva ringraziarlo per la sua difesa.
"Hn"
fu l'unico commento di Rukawa che però lo fissò come a dire, la prossima
volta ti ridicolizzerò.
Dopo
che Maki e Kyota furono usciti calò il silenzio. Hanamichi guardava
imbarazzato Rukawa chiedendosi come doveva comportarsi nei suoi confronti
mentre Kaede si limitava a comportarsi come al solito guardandosi in giro
assonnato alla ricerca di un posto dove dormire. Dopo l'eccitazione dovuto
all'entrata in scena di Nobunaga infatti la sua consueta voglia di dormire
si era rifatta viva.
Yohei
si accorse di quella situazione e com'era sua consuetudine intervenne per
tentare di risolvere la questione "Ehi che ne dici Hanamichi se andiamo a
bere qualcosa in un bar. Si è già fatto tardi e siamo già stati abbastanza
in sala giochi non credi?"
"Si
forse è meglio"
Uscirono e camminarono fino ad un bar vicino sempre rimanendo in silenzio.
Qui giunti si sedettero in un tavolino ed ordinarono alcuno gelati da
gustare. L'armata Sakuragi provò ad intavolare una conversazione ma il
rossino era assente e continuava a guardare basso davanti a se, certe volte
tentava di alzare la testa e si rivolgeva verso il volpino che sbadigliava
ogni due minuti lottando contro il sonno incipiente aprendo la bocca per
dire qualcosa, ma dopo ritornava ad abbassare lo sguardo e a giocare con i
bottoni della camicia della divisa.
Fu
sempre Mito a rendersi conto che il suo amico non avrebbe mai avuto il
coraggio di parlare davanti a tutti loro. Era molto sensibile e temeva di
apparire debole se ringraziava qualcuno per un favore ricevuto soprattutto
se questa persona era qualcuno per cui lui provava qualcosa che non riusciva
ancora a spegarsi. Sorriso e senza farsi notare fece cenno a Noma, Uekuso e
Takamiya di assecondarlo in quello che stava per dire "Scusa Hana, ma devo
tornare a casa presto oggi perchè mia madre mi aspetta per aiutarla. Tu
però non scomodarti e rimani qui". Il ragazzo bevve velocemente con la
cannuccia il resto del suo gelato sciolto e si alzò. Gli altri tre membri
dell'armata Sakuragi capirono l'antifona sorrisero sornioni ed esclamarono
"Aspettaci Yohei veniamo anche noi. Non è il caso che ti muovi da solo visto
i nostri nemici". Noma e Uekuso furono subito sul corridoio che dava
all'uscita affiancando Mito mentre Takamiya finì di ingozzarsi anche con gli
avanzi dei suoi compagni che dalla fretta avevano lasciato sul piatto un pò
di dolce e poi li seguì. Tutto avvenne così velocemente che il rossino non
riuscì ad impedire la scena.
Quando
rimasero soli il volpino si svegliò di colpo, aveva avuto come l'impressione
che quella fretta negli amici di Sakuragi fosse stata forzata. Cosa
significava? Si girò verso il rossino e si accorse che lo fissava
intensamente e che sembrava timoroso di dire qualcosa. Il troppo sonno
doveva avergli fatto sfuggire qualcosa. Cosa poteva volergli dire?
Finalmente dopo aver tirato un profondo respiro Hanamichi trovò la forza di
parlare "Grazie per prima Rukawa"
Kaede
allora capì e arrossì un pochino, aveva completamente cancellato dalla sua
mente che si era messo in mezzo per fermare la pioggia di parole di Kyota, e
solo allora si rese conto cosa quel gesto significava sul serio, lui aveva
protetto Sakuragi, era una cosa da incontri ravvicinati del terzo mondo,
solo pochi giorni prima sarebbe stata la barzelletta del secolo ed invece
ora era l'impossibile che diventava possibile "Ma figurati. L'ho fatto
perché…." ma non trovò niente di intelligente da dire, non sapeva neanche
lui perchè lo aveva fatto veramente, gli era venuto naturale e basta. Voleva
solo che Hanamichi continuasse giocare a basket nonostante avesse le
potenzialità di diventare il suo peggior rivale e forse era proprio per
quello. Era stato il suo cuore che tutti consideravano congelato a farlo
agire in quel modo, senza un perché.
Hanamichi comunque non sindacò circa quella frase finita a metà, sapeva che
era difficile spiegare quello che stava accadendo tra lui e il volpino,
tuttavia una cosa la doveva sapere "Perché mi hai chiamato per nome?"
"Come?" chiese sorpreso il moretto.
"Prima
quando hai parlato con Kyota per difendermi mi hai chiamato Hanamichi.
Perché?" chiese diventando rosso come un peperone il rossino.
Il
volpino si fermò un attimo a riflettere e a pensare, non aveva proprio fatto
caso a come aveva chiamato Sakuragi, quelle parole gli erano venute così
com'erano senza forzature eppure…in effetti lo aveva chiamato per nome.
Tuttavia non poteva dire che gli spiacesse il fatto anzi....il suono del
nome del rossino era davvero bello, lo chiamò dentro di se per alcune volte
per nome, si gli piaceva la sua cadenza, era molto tenera. Poi quando trovò
la cosa giusta da dire che era anche la più semplice guardò seriamente il
compagno e chiese "Mi è venuto naturale chiamarti per nome. Ti ha dato
fastidio Hanamichi?"
E il
rossino si ritrovò a chiamare anche l'altro per nome assaporandone la
cadenza e la musicità, trovandolo semplice ma nel contempo intenso,
trovandolo bellissimo "No, Kaede anzi…."
E così
com'era stato il giorno precedente per i cognomi ma sta volta con un tacito
accordo i due si permisero di chiamarsi con il nome. Era una concezione
intima propria degli amici. Ma loro lo erano? Ancora non riuscivano a
rispondere, il loro cuore diceva si ma le loro menti forse.
Rimasero a fissarsi intensamente per qualche istante ancora. Dopo di che si
alzarono e silenziosamente si separarono per raggiungere le loro abitazioni.
Mentre camminavano però i pensieri di entrambi andavano alla controparte
chiedendosi di continuo cosa c'era tra loro mentre una consapevolezza si
faceva strada nei loro animi. L'indomani un altro appuntamento li attendeva
e lo stare insieme avrebbe permesso loro di conoscersi meglio e così si
sarebbero avvicinati ancora di più perchè loro erano legati da qualcosa che
li lasciava annichiliti e sorpresi e a cui ancora non riuscivano dare un
nome. Sapevano solo che quello che li legava non era più nell'odio ne
l'indifferenza ma qualcosa da difficile da spiegare. Qualcosa che nessuno
dei due aveva mai provato fino a quel momento.
FINE LUNEDI – 2° PARTE
L’ANGOLO DI
ISE
La fic è tratta da una puntata di Pelsia ovvero Evelyn
e la magia di un sogno d’amore.
A me come plot era piaciuta molto e ho voluto
sfruttarla per questa fic. Ovviamente ci saranno le dovute modifiche visto
che la trama io la sfrutto come piace a me seguendo la mia sensibilità.
Spero che un po’ questa fic vi piaccia. Alla prossima. Un bacione.
Denise.
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