DISCLAMERS: Hana e Ru non sono miei come del resto gli altri personaggi di Slam Dunk, purtroppo sono degli aventi diritto.

DEDICHE E RINGRAZIAMENTI: A Leyla per il suo compleanno e a tutti quelli che la leggono e me la commentano.

NOTE: Questa è una fic senza grosse pretese, non è molto originale e un po’ frettolosa. Dovrebbe essere solo dolce e romantica anche se…spero di evitare il melenso. Mal che vada ricordatevi che non ho i soldi per pagare a tutti le dentiere nuove per cui….non avetecela con me. Avevo bisogno di una fic così per arieggiare il cervello in questo periodo assai duro per me e poter riprendere le altre fic che ho in ballo con maggiore slancio, so che non è bellissima e non è neanche scritta bene ma spero che a qualcuno piacerà. Se potete commentate. Ise

  


La coppia perfetta

Parte III

di Ise


 

DOMENICA POMERIGGIO

 

Hanamichi e Kaede arrivarono al centro intorno alle 16.00. Usciti dalla metropolitana si guardarono intorno alla ricerca di indicazioni, infatti nel programma che era stato loro consegnato da Iria quella parte della giornata non era molto chiara c’era scritto solo giro al centro, ma non ve ne trovarono. Forse chi era stato incaricato di sorvegliarli si era stufato di aspettarli dato che erano in ritardo di un’ora e se n’era andato.

 

Sbuffarono contemporaneamente e si guardarono negli occhi ricercando l’uno nell’altro il da farsi. Sollevarono le spalle e decisero che visto che c’erano valeva la pena fare una passeggiata la intorno e controllare la situazione. S’immisero nel traffico formato dai pedoni che andavano verso i negozi e cominciarono a guardarsi attorno.

 

Subito Rukawa adocchiò un megastore di dischi e senza aspettare ne tre e ne quattro vi entrò. Il rossino non ne era per nulla entusiasta, avrebbe voluto essere consultato prima di entrare in qualche negozio, ma alla fine lo seguì lo stesso tanto non aveva niente di meglio da fare se non fare tappezzeria sul marciapiede visto che lui e la volpe non potevano separarsi ma dovevano stare insieme. Il posto era pieno di gente e Sakuragi si stupì che il volpino potesse amare quella confusione. Lo cercò con lo sguardo e lo vide intento a selezionare dei CD nella parte opposta a quella in cui lui si trovava.

 

Il moretto aveva il volto assorto, le labbra leggermente aperte per respirare meglio e gli occhi che brillavano. Hanamichi sorrise e si avvicinò di soppiatto al compagno chiedendo “Certo che la musica ti piace tanto eh?”

 

Il volpino trasalì prestando la sua attenzione al compagno che aveva il volto di lato a pochi centimetri dal suo mentre dalle labbra gli usciva il suo consueto monosillabo “Hn”

 

Anche il rossino girò il viso verso il compagno mentre ridacchiando affermava “Prenderò quel hn per un si. L’effetto ciarliero del parco deve essersi esau….”. si bloccò di colpo ritrovandosi troppo vicino a due occhi blu intensi che sembravano sondarlo fin nel profondo. I due ragazzi come presi nuovamente da un incantesimo rimasero per qualche minuto gelati sul posto a fissarsi. L’incanto venne interrotto dalla volpe che tentando di appoggiare il disco che teneva ancora in mano sull’apposito ripiano lo fece cadere per terra. I due ragazzi si riscossero, istintivamente si chinarono per prendere il CD e le loro dita entrarono in contatto. Un fremito passò per la loro spina dorsale mentre Hanamichi ritraeva la sua mano imbarazzato. Kaede si sollevò in piedi e con mani un po’ malferme riuscì a mettere a posto il disco, poi, recuperando il sangue freddo per far ritornare la situazione sotto controllo chiese la prima cosa che gli passò per la testa “E a te la musica piace?”

 

“Onestamente non ne capisco nulla” rispose il rossino arrossendo “Non sono mai stato molto ferrato in materia”

 

Rukawa sollevò il sopracciglio con fare interrogativo “Ma avrai una canzone che ti piace, un cantante preferito?”

 

“Veramente no” esclamò Hanamichi diventando sempre più rosso, non sapeva perché ma non gli piaceva rivelare alla volpe che era completamente a digiuno su un hobby che l’altro sembrava amare molto, poi sorrise mentre si ricordava “Ah si mi piace molto quella musichetta che trasmettono per inaugurare i vertici europei. L’ho ascoltata tempo fa in un bar e mi ha colpito. Fa pressappoco così Tata tatatatta ta tata ta...”

 

Tutti si voltarono a guardare il ragazzo dai capelli rossi che letteralmente sprofondò dalla vergogna mentre Rukawa lo fissava allibito “Tu hai chiamato musichetta l’inno alla gioia di Beethoven?”

 

“Si, perché? Cosa ho fatto di male?” si schernì il numero dieci dello Shohoku.

 

“Beethoven è uno dei più grandi se non il più grande compositore di tutti i tempi, quella melodia non è una musichetta è un capolavoro” s’inalberò Rukawa.

 

“E va bene. E io che ne sapevo. Come ti ho detto non so niente di musica” esclamò Sakuragi abbassando gli occhi aspettandosi l’ennesima frecciatina di Kaede che però non arrivò. Dopo qualche secondo quindi si arrischiò a risollevare lo sguardo e quello che vide lo sconvolse. Il volpino lo guardava con un sorriso dolce, era il primo che gli vedeva fare rivolto a lui, il suo cuore perse un battito.

 

Rukawa ritornò velocemente impassibile, afferrò Sakuragi per un braccio e senza una parola lo trascinò verso una piccola stanza interna del negozio con piccole cellette che facevano da sale d’ascolto. S’introdusse in una, c’era un monitor con un paio di cuffie posizionate ai lati e un display con dei pulsanti. Ogni pulsante corrispondeva ad una canzona, per lo più erano canzoni del momento ma ce n’erano qualcuna anche di musica classica. Kaede guardò velocemente i titoli, schiacciò un tasto prese una cuffia  e la porse al rossino “E’ questa?”

 

Hanamichi si mise la cuffia mentre anche Rukawa faceva lo stesso con l’altra “Si è proprio questa” affermò eccitato mentre scandiva con il piede il ritmo.

 

Quando ebbero finito l’ascolto i due ragazzi si tolsero la cuffia e il moretto guardò il compagno chiedendogli con gli occhi cosa ne pensava.

 

“E’ bellissima. E’ davvero un capolavoro” fu l’unica risposta possibile per Sakuragi, poi il rossino si fece allegro improvvisamente “Non sapevo che in questi negozi esistessero cellette del genere se no ci sarei venuto prima” si impossessò del display e schiacciò un altro tasto. Era una canzone giapponese di moda in quel momento, era molto dolce e tenera. Le due matricole dello Shohoku la ascoltarono con attenzione e dopo cominciarono a discuterne pregi e difetti. Per il volpino quella melodia era troppo lenta e zuccherata anche se le parole erano molto orecchiabili. Il rossino invece la trovava molto bella anche se non capiva esattamente cosa significasse la parola melodia. Rukawa incredibilmente glielo spiegò e gli diede pure altre dritte a livello musicale. Sentirono insieme altre canzoni e Hanamichi cominciò ad apprezzare sul serio quello che ascoltava ed a farsi un suo orecchio musicale. Entrambi non avrebbero mai creduto che sarebbe stato così divertente passare del tempo l’uno in compagnia dell’altro. La giornata li stava stupefacendo sempre di più. In quel modo passò circa un’oretta e alla fine i due giovani decisero che era giunto il momento di andare a fare qualcos’altro.

 

Prima di andarsene però il volpino andò in direzione dello scaffale dove troneggiavano i CD della musica classica. Sfogliò alcuni dischi prima di trovare quello che cercava. Lo afferrò e se lo mise sotto braccio. Mentre si dirigeva  alla cassa si fermò anche dove c’erano i dischi con le ultime canzoni di successo, andò a colpo sicuro e prese un CD dalla confezione sgargiante e colorata. Depose il tutto davanti alla commessa che doveva preparare il conto e pagò.

 

Hanamichi guardò tutte quelle azioni con attenzione stando sulla porta di uscita, era basito, non sapeva che Kaede avesse intenzione di comprarsi anche dei CD ma d’altra parte visto che si era rivelato un gran conoscitore di musica era naturale che amasse tenersi aggiornato e spendesse molti soldi per quel suo hobby.

 

Quando uscirono dal negozio però il rossino ebbe una sorpresa. Rukawa fece passare uno dei CD che aveva comprato sotto il braccio di Sakuragi in modo che gli arrivasse in mano.

 

Il numero 10 dello Shohoku guardò quel pacchetto sbigottito. La copertina era molto semplice, tutta nera con un pianoforte in rilievo e in alto c’era scritto in bianco Beethoven concerto per pianoforte”. Hanamichi volse lo sguardo verso il compagno “Cosa significa questo?”

 

“Hn” fu l’unica risposta di Rukawa ma il rossino sta volta non si arrese, voleva delle spiegazioni e le voleva comprensibili “Hn cosa? Non sono un veggente non ti leggo nel pensiero. Cos’è questo?”

 

“E’ un regalo. Un ricordo della giornata. Dubito che ci saranno altre occasioni in cui trascorreremo un po’ di tempo insieme senza ammazzarci e poi….visto che io amo la musica e tu oggi ti ci sei appassionato abbastanza volevo che il primo CD che entrasse in tuo possesso fosse un mio dono” disse tutto d’un fiato il volpino fingendo noncuranza fissando il suo di disco. Sakuragi era completamene strabiliato, non riusciva a trovare qualcosa da dire. Il suo sguardo volò sul disco della volpe e trasalì “Perché hai comprato quel CD? Non mi sembrava che quella canzone dolce ti piacesse poi molto”. Rukawa infatti aveva comprato LP della cantante  della seconda canzone che avevano ascoltato insieme.

 

Kaede sollevò le spalle “Non credo di dover dare conto a te di quello che compro. Mi andava di comprare questo CD e l’ho comprato”

 

“Si, come no?” borbottò il ragazzo dei capelli rossi, dopo di che continuò con tono serio rivelando di avere capito cosa aveva fatto la volpe “Immagino che quello sia il tuo ricordo della giornata. E’ la seconda canzone che abbiamo ascoltato insieme, quella su cui abbiamo discusso senza litigare”

 

“No, non è così” si schernì il volpino che non voleva sembrare troppo romantico, non almeno con Sakuragi, che a dirla tutta doveva solo odiare ed invece….in quella giornata aveva scoperto di apprezzare. Si era dura da dire ma si trovava bene in compagnia di quel do’aho. Era divertente “litigare” con lui, discutere, ascoltare musica insieme, sfiorarsi, toccarsi…..no quegli ultimi pensieri non c’entravano nulla, li allontanò da se stizzito, cosa gli stava succedendo?

 

Anche Hanamichi era in subbuglio. Aveva il cuore che batteva a mille, non avrebbe mai creduto che la volpe si sarebbe rivelata così dolce e comprensiva nei suoi confronti. Non gli aveva per nulla fatto pesare il fatto che fosse ignorante in musica anzi con pazienza gli aveva dato qualche base per permettergli di apprezzare quel mondo e, poi, per finire l’opera gli aveva pure fatto un regalo. Lui doveva odiare Kaede Rukawa eppure non ci riusciva più, già dal parco le sue convinzioni nei riguardi del moretto si erano affievolite ed ora erano completamene annullate. Tuttavia aveva ancora il suo orgoglio da mantenere, che figura ci avrebbe fatto davanti ai suoi amici se avesse rivelato che era bastata una giornata per fargli cambiare idea su Rukawa, che era bastato passare un po’ di tempo con lui, conoscerlo meglio per cominciare ad apprezzarlo. Tutti avrebbero pensato che era solo uno stupido scimmione che parlava a vanvera. Doveva continuare con il suo comportamento sfottente, non aveva altra scelta, non voleva perdere la faccia per cui disse “Mi dispiace ma non posso accettare questo regalo?”

 

Kaede chiese spiegazioni con gli occhi deluso “Non posso sentirmi in debito con te, tu sei il mio rivale e io ti…”

 

Rukawa non gli permise di continuare “Do’aho, ormai il disco te l’ho comprato. E’ tuo visto che io ne ho già una copia a casa. Adesso puoi farne quello che vuoi, gettalo, regalalo, distruggilo, non sono affari miei” e velocemente e arrabbiato perché l’altro aveva rifiutato la sua gentilezza, una volta che ne faceva una, s’incamminò distanziando il rossino.

 

Hanamichi ferito dal tono usato da Rukawa anche se non ne capiva ancora a pieno il motivo, rincorse il compagno urlando “Kitsune, aspettami. Io non voglio sul serio questo CD, non posso gettarlo come mi dici, mi faresti sentire in colpa nei tuoi confronti. Riprenditelo e regalalo tu ad un altro. Io non so cosa f.……Oh che bella volpe” finì la frase il ragazzo mentre la sua attenzione era stata attirata da un negozio di giocattoli.

 

Kaede a quell’ultima affermazione si era fermato confuso, non sapeva come prenderla, possibile che quell’idiota  gli avesse fatto un complimento,  si girò in direzione di dove doveva essere il rossino ovvero dietro di lui ma non lo trovò. Estese la perlustrazione della zona sia a destra che a sinistra e scorse Sakuragi appiccicato con il muso ad una vetrina ultra colorata in cui vi erano diversi peluche.

 

Gli si avvicinò facendo attenzione di non far rumore, sollevò il volto sopra la spalla del compagno e guardò cosa aveva attirato l’attenzione di quest’ultimo. Era il peluche di una volpe bianca  che poteva benissimo stare in una mano ma il cui pelo sembrava estremamente soffice e morbido. Era veramente molto bella ma…..se a Sakuragi quel pupazzo era piaciuto allora voleva dire che non detestava proprio tutte le volpi, sorrise interiormente il moretto. Rukawa guardò il resto della vetrina e il suo sguardo finì su un altro peluche che lo colpì tanto da fargli sussurrare “Che carina che è quella scimmia rossa”.

 

Solo allora il rossino si rese conto che il moretto gli era arrivato alle spalle e trasalì, poi si rese conto delle parole dette dall’altro e arrossì, non era possibile che quella frase fosse rivolta a lui. Volse il volto in direzione dell’asso dello Shohoku e notò che i suoi occhi erano fissi su un angolo della vetrina. Ci guardò anche lui  e scorse un peluche grande quanto la volpe che aveva attirato la sua di attenzione che raffigurava una scimmietta dal pelo rosso con la coda arrotolata e le braccia congiunte sopra la testa in segno di burla. Hanamichi sorrise, quel pupazzo era davvero carino ma….se a Kaede piaceva allora significava che tutto sommato le scimmie non gli dispiacevano e la cosa incredibilmente gli faceva piacere.

 

“Entriamo a dare un’occhiata” ruppe il silenzio Sakuragi che aveva avuto una grande idea per sdebitarsi del CD che gli era stato regalato dal volpino.

 

“Hn” fu l’unica monosillabo che uscì dalla gola di Rukawa che però s’incamminò verso la porta del negozio. Entrarono e per un po’ di tempo si persero a guardare gli innumerevoli giochi che quella bottega offriva ai proprio clienti. Erano uno più divertente dell’altro, dai cari vecchi peluche, agli ultimi ritrovati della tecnica formati da plastica e pile colorate, dai giochi tradizionali, a quelli di società, dalle statuette di legno, ai modellini, dai giochi complessi fatti dagli artigiani, a quelli più semplici, per diversi minuti i due ragazzi passarono dall’una all’altra bancarella e si divertirono a giocare.

 

Il volpino ad un tratto notando che Sakuragi sembrava molto a suo agio in quel posto, al contrario di lui che si sentiva in imbarazzo circondati da così tanti bambini saltò fuori dicendo  “Ci vieni spesso in negozi del genere?”

 

Il ragazzo dai capelli rossi sorrise mentre rispondeva sinceramente “Si, io colleziono peluche, a casa ne ho a bizzeffe e…..circa ogni settimana vado per negozi a vedere se ne trovo qualcuno di nuovo per cui dopo mi ritrovo come niente a rovistare in cima ed in fondo questi negozi controllando i nuovi giochi”, poi però in tono di sfida continuò “So che è un hobby infantile ma non osare prendermi in giro oppure dirlo a qualcuno, se no ti massacro”.

 

“Mpf” sbuffò il volpino, poi però sorrise per la seconda volta in quella giornata rivolto al rossino mentre faceva funzionare una giostra giocattolo con degli uccellini che giravano in circolo da cui nacque una bella musichetta allegra “Non penso sia un hobby infantile, sembrerebbe divertente”

 

Sakuragi per l’ennesima volta dovette stupirsi in quella giornata. La volpe era una continua fonte di sorprese, in quelle ore trascorse insieme non lo aveva preso in giro per nulla ma anzi…si era sforzata di condividere con lui il proprio passatempo preferito oltre il basket ovvero la musica e ora tentava di appassionarsi al suo. Ma perché?

 

Il volpino intanto si domandava la stessa cosa, perché perdeva tempo con Hanamichi? Perché si stava divertendo dentro ad un negozio di giocattoli? Tutto ciò era sul serio infantile eppure si sentiva veramente bene. Era appassionante. Possibile che fosse solo la presenza del compagno a farlo sentire così, non riusciva ad ammetterlo ancora completamente.

 

Finalmente raggiunsero il tavolo dei peluche che erano in esposizione, Kaede prese subito in mano una delle tante scimmiette che facevano mostra di loro e se la portò a due centimetri dal volto per guardarla meglio, indubbiamente gli piaceva, era davvero molto carina. Sorrise di nuovo e  con un’ironia che non sapeva di avere, scimmiottando il compagno cominciò a dire “Io sono il tensai del basket”.

 

Il rossino capì che il compagno non voleva offenderlo con quelle parole ma che anzi era un modo di sdrammatizzare la situazione e prendendo tra le sue mani la bellissima volpe bianca cominciò a sua volta con la voce in falsetto che voleva imitare quella di Rukawa a dire “Do’aho”

 

“Baka Kitsune” allora rispose Rukawa e scagliò il suo peluche contro la volpe.

 

Hanamichi fece lo stesso e falsarono una lite per diversi minuti.

 

I loro occhi luccicavano dalla felicità, le loro labbra erano sollevate agli angoli dando vita ad un tenero sorriso. Fu la scimmia a vincere facendo scivolare dalle mani del rossino il peluche di volpe che cadde a terra.

 

“Uffi” sbuffò Sakuragi  “Possibile che con te non possa mai averla vinta”.

 

“Pensa che per una volta ha vinta la scimmia rossa anche se ero io a manovrarla” esclamò il moretto.

 

“Già” ridacchiò Hanamichi, poi però si fece scuro in volto “Come per una volta? Io vinco sempre!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”

 

“Si come no. Solo nei tuoi sogni”

 

“Ehi baka kitsune, non cominciare se no ti massacro”

 

“Provaci”

 

“Ti accontento subito” urlò il rossino e fece roteare un pugno che però non arrivò mai a destinazione. Tre ragazze vestite di rosa con dei bon bon sulle mani si misero in mezzo per  proteggere il loro idolo.

 

Ru, Ka e Wa esclamarono in contemporanea “Giù le mani da Rukawa scimmia rossa”

 

Sakuragi che non si aspettava proprio la loro presenza biascicò “Ma che ci fate qui?”

 

Le tre presidentesse del fan club di Rukawa tirarono fuori un foglio “Siamo venute a farvi firmare questo. Vi abbiamo seguito fin da quando avete lasciato la metropolitana in incognita, aspettando il momento propizio per intervenire a  salvare Rukawa dalle tue grinfie, decelebrato senza cervello” Le tre ragazze avevano pensato visto che non potevano intervenire e boicottare gli appuntamenti per non essere sospese di farne parte come controllori, in quel modo avrebbero unito l’utile, il controllare come andavano le cose tra Sakuragi e Rukawa, al dilettevole, parlare con il loro idolo, e, quindi, erano li.

 

“Ehi voi come osate” sibilò Hanamichi per nulla contento di vederle. La vicinanza di quelle pazze con il volpino lo irritava e la cosa che gli dava più su i nervi era che Kaede non faceva niente per liberarsi da quelle tre e non lo difendeva.

 

“Osiamo” lo affrontarono le esaltate, poi gli misero sotto il naso il foglio e dissero insieme “Firma”. Sakuragi lo fece solo perché era obbligato ma dentro di se fumava di rabbia.

 

Poi le tre si girarono verso Rukawa, che era rimasto sbigottito di fronte a quella invasione, non sapeva cosa fare, proprio a quelle tre Iria doveva dare l’incarico di controllarli? Nel frattempo Ru si era attaccata a mo di polipo al braccio del moretto, Ka aveva fatto  la stessa cosa con l’altro braccio, mentre Wa con il foglietto in mano era rimasta in contemplazione sbavando.

 

Kaede si liberò delle due ragazze appiccicose a malo modo e sussurrò “Datemi il foglio che firmo e dopo sparite”.

 

Le tre però non fecero caso al tono di stizza e alle parole usate del ragazzo erano troppo concentrate “Ha rivolto la parola a noi?”

 

“Già”

 

“L’ho toccato”

 

“E’ vero”

 

“Domani posso morire felice”

 

Rukawa si decise ad afferrare il foglio da solo e a firmare ma appena lo fece Wa quasi gli svenne addosso “Le sua mani hanno sfiorato consenzienti le mie, sono eccitata”

 

Le altre due intanto si erano messe di lato ed urlavano “Ma che fico mi ci ficco”

 

Kaede ad un passo dall’esaurimento provò a raggiungere la porta ma le tre subito gli si pararono davanti bloccandogli la strada, cercò con lo sguardo Sakuragi chiedendogli aiuto per liberarsi da quelle calamità naturali ma nel frattempo il rossino era sparito. Dove cavolo era finito? Non sapeva più cosa fare, stava quasi per passare alle manieri forte, avrebbe spinto le tre tizie e dopo se ne sarebbe andato correndo a più non posso  quando ad un tratto sentì un mano afferrargli il braccio, subito pensò che  fosse una delle sue tre ammiratrici e stava per gelarla con lo sguardo ma invece quella stessa mano percorse il suo avambraccio e si fermò sulla sua di mano cominciando a trascinarlo all’uscita.

 

“Do’aho” esclamò dribblando le bancarelle a tutta velocità assecondando il rossino e lasciando dietro di se tre esterrefatte ragazze che gli correvano dietro gridando “Non puoi lasciarci qui, noi ti amiamo”

 

Ben presto fortunatamente riuscirono a seminarle. Si fermarono davanti ad un piccolo ristorante e ripresero fiato. Erano ancora mano nella mano e quando se ne accorsero imbarazzati si separarono. Rukawa si appoggiò la muro del locale e chiuse gli occhi era strano in quella giornata aveva dormito ben poco eppure non ne sentiva la mancanza.

 

Quando li riaprì si trovò davanti agli occhi la mano di  Hanamichi che faceva penzolare la scimmietta di peluche.

 

Lui la prese titubante chiedendo spiegazioni.

 

Il rossino sorridendo gliele diede “Tu mi hai fatto il CD come regalo della giornata e io ho pensato di farti il peluche. L’ho comprato mentre venivi insediato da quelle tre tizie, anche se non te lo saresti meritato, visto che non hai fatto niente per impedir loro di insultarmi. E’ un ricordo. Così non mi sentirò in debito per il tuo regalo. Tant’è poi che io mi sono comprato la volpe” e gliela fece vedere.

 

Rukawa capì le intenzioni del do’aho e non obiettò, anzi sorrise nuovamente e sussurrò “Grazie”.

 

“Adesso che si fa?” chiese Sakuragi per farsi passare il batticuore che gli era nato quando aveva visto il nuovo sorriso della volpe. Rukawa era restio a sorridere ma quando lo faceva era impossibile resistergli. Ed in quella giornata era già la terza volta che un sorriso si era affacciato sulle sue labbra. Chissà se era merito suo.  Kaede era così bello. Troppe nuove emozioni gli erano nate dentro in quelle ultime ore nei confronti del suo eterno rivale, era troppo presto per accettarle del tutto.

 

“Che ne dici di mangiare e dopo tornare a casa” propose il volpino che inconsciamente non avrebbe voluto che quel giorno finisse ma che nel contempo voleva che finisse per avere tempo di analizzare cosa stava succedendo alla sua emotività impazzita quando si trovava davanti al rossino.

 

“Ottima idea. Ci fermiamo qui?” chiese il rossino indicando il piccolo ristorante.

 

“Ok” ed entrarono. I due ragazzi mangiarono in silenzio guardandosi di sottecchi e pensando alla bellissima giornata, a quello che era successo tra loro, al programma che aveva stabilito che erano la coppia perfetta, chiedendosi se effettivamente l’idea era così assurda. Forse strana lo era ancora ma…assurda no. Qualcosa fra loro c’era indubbiamente, e in quella giornata passata insieme entrambi se ne erano resi conto ma era troppo presto per sapere se era la stessa cosa che stabiliva il computer.

 

Quando finirono di mangiare sempre senza parlare si diressero alla metropolitana e li trovarono Iria. La donna li guardava comprensiva e subito chiese “Allora com’è andata?”

 

Subito nei due parlò l’orgoglio, non erano ancora disposti ad ammettere che qualcosa era cambiato “E’ stata una noia” sussurrò il volpino mentre Sakuragi quasi in contemporanea diceva “Ma perché devo uscire con questa stupida volpe? Il suo programma è una cavolata”.

 

I due ragazzi si guardarono negli occhi mentre una fitta di dolore passava attraverso i loro cuori, dunque era così che la pensava il compagno, erano scossi. La dottoressa Susuki intuendo dai loro sguardi che invece tutto stava andando secondo i suoi piani li fece firmare come ultima volta nella giornata e dopo li lasciò da soli.

 

Il primo a parlare con un tono di voce sostenuto fu Hanamichi che istintivamente si trovò a dire “Allora ti sei annoiato eh kitsune?”

 

“Perché  tu no? Dopo tutto il programma è una cavolata eh do’hao?” gli rispose di rimando Kaede.

 

Poi si distesero sorridendo, era palese che in verità in quella giornata si erano tutto sommato divertiti e fu il rossino a dire “Siamo due stupidi Rukawa”

 

Il volpino sentendosi chiamare in quel modo fece un’espressione perplessa “Do’aho da quando mi chiami per cognome?”

 

“Bhe mi è venuto naturale usarlo. Ti dispiace?”

 

“No, mi piace è solo che è così strano. Sinceramente non  mi dispiace neanche essere chiamato kitsune da te, ormai ci sono abituato” ammise la volpe.

 

“Allora ti chiamerò in  entrambi  i modi ti va bene?”

 

“Ok!!!!!!! Ma solo se io posso fare lo stesso Sakuragi”

 

“Accordo fatto. Ma posso chiederti cosa siamo adesso?”

 

“In che senso?”

 

“Siamo amici?”

 

“Non lo so” rispose la volpe confusa “Te lo dirò prima della fine della settimana”

 

“Forse è meglio. Dopo tutto una giornata non può cancellare mesi di insulti e risse”

 

“Già! Ora però è meglio che vada. Buona notte” disse il volpino.

 

“Buona notte a te” rispose il rossino.

 

Poi si separarono e uno prese la linea due della metropolitana e l’altro la linea tre diretti verso casa.

 

Qui giunti, si spogliarono, si fecero una doccia rifiutandosi di pensare alla giornata, volevano solo tornare alla normalità il prima possibile, era ancora troppo difficile ammettere che era bello stare in compagnia del proprio rivale, che il proprio cuore sperava che presto arrivasse il giorno dopo per incontrarsi. Si buttarono sul letto, però istintivamente entrambi misero il loro nuovo CD sul giradischi e cominciarono ad ascoltarlo e accompagnati dalle noti di quelle canzoni che avevano ascoltato insieme e stringendo il peluche che avevano comprato si addormentarono sereni sognando l’uno l’altro.

 

FINE DOMENICA POMERIGGIO

 

 

L’ANGOLO DI ISE

La fic è tratta da una puntata di Pelsia ovvero Evelyn e la magia di un sogno d’amore.

A me come plot era piaciuta molto e ho voluto sfruttarla per questa fic. Ovviamente ci saranno le dovute modifiche visto che la trama io la sfrutto come piace a me seguendo la mia sensibilità. Spero che un po’ questa fic vi piaccia. Alla prossima. Un bacione. Denise.

 



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