Tanti auguri Maggie!!! Sei un'amica dolcissima, e una bravissima webmistress! Il tuo sito è davvero kawaii, uno dei più belli che abbia visitato!!! Continua così!!!



La combinazione di tutti gli spiriti trasparenti*

Parte I

di Hymeko


Sussurri velati lo costrinsero a voltarsi…nulla. Solo ombre veloci, che si animavano al passaggio di un'auto lontana.
Rukawa scosse la testa, tentando di convincersi che era solo la sua immaginazione, a impaurirlo.
Eppure, nel profondo di sé…era terrorizzato, come mai ricordava. Neppure il giorno dell'incidente, s'era sentito così tanto angosciato.
In realtà…aveva paura di morire.
Si appoggiò a un muretto, guardandosi attorno. Non c'era nessuno, solo ombre. Ombre, ombre e ancora ombre, che danzavano nella notte, rese vive dall'ingegno umano…ombre che si sposavano, odiandole, con le luci dei fari.
Ombre che si staccavano dai muri, che si innalzavano per raggiungerlo. Che tendevano i loro impalpabili arti per scagliare contro di lui…
…un nugolo di frecce.
"Ma che…"
Con un gemito strozzato, Rukawa rotolò a terra, proteggendosi con la sacca…uno scoppio, reso sordo dal tessuto, lo avvertì che un dardo s'era conficcato nel pallone da basket, facendolo esplodere.
Punte affilate strisciarono accanto alla sua pelle, graffiandola grazie alla sola onda d'urto…mordendosi le labbra si tirò in piedi, scaraventando la sacca floscia contro quelle figure, e scattando via, fra le loro risa basse.
"Merda che sta succedendo???!!!"
"Fermati Kaede…non puoi sfuggirci, non scappare…"
Con la coda dell'occhio, il moro in fuga sorvegliò l'avanzata di quelle…cose. Erano…ombre. Sottili, filiformi masse di opaca oscurità, che danzavano leggere nell'aria, tendendo archi invisibili, su cui erano incoccate frecce nere, dalla punta arroventata.
Non perse tempo, a chiedersi come facessero a sapere il suo nome. Poco lontano, c'era una stazione della metro, lì sarebbe stato al sicuro…sperava.
Girò l'angolo, e la speranza morì, trascinando la vita di Rukawa con sé. Erano anche lì…davanti a lui, dietro di lui. In trappola, in loro potere.
Il volpino si girò di scatto, quando un bacio freddo gli sfiorò la nuca. Con un ringhio saltò indietro, schiacciandosi contro un muro. L'aveva sfiorato…una di quelle indefinibili forme, aveva posato le labbra scure sulla sua pelle.
"Che volete da me?"
sibilò trattenendo la paura, e strofinandosi una mano dove era stato toccato.
"La tua vita…"
fu la risposta, un lugubre coro che si spense nella notte improvvisamente più buia, mentre miriadi di punte roventi si levavano verso di lui.
Rukawa chiuse gli occhi, tendendo i muscoli. Non sarebbe servito a nulla, sapeva che non aveva in sé il potere di resistere, poteva solo attendere il momento in cui quelle frecce lo avrebbero dilaniato…
Corde inconsistenti scattarono, l'aria si aprì per i dardi, agevolando la loro corsa alla sua vita…poteva vederle arrivare, nonostante le palpebre serrate…sentiva il loro sibilo velenoso, da serpe, strisciargli lungo il canale uditivo, cantando solo una parola: morte.
Sarebbe presto…senza realizzare il suo sogno più grande.
Una ventata di calore lo investì: attratto, Rukawa spalancò le palpebre…nei suoi occhi si riflessero le braci morenti, in cui le frecce s'era trasformate. Le punte caddero a terra sbriciolandosi, mentre il sottile legno e le piume della coda avvampavano e sparivano, senza lasciare ricordo.
E le ombre, loro padrone, impietrite fissavano le ceneri a terra, che osavano esistere ancora, sfidandole col loro fallimento.
"Se volete prendervela con qualcuno, fatelo con uno della vostra taglia!"
Il volpino sussultò: quella voce…era…
"S-Sakuragi?"
bisbigliò, senza energia nella voce.
In cima a un lampione, con le dita del vento che facevano a gara, per accarezzare i suoi capelli,
(Eny ti ricorda qualcosa? Gli passiamo l'agenda da sfogliare? n.d.Hymeko impazzita che aspetta con ansia le ff)
(ma sarà salito col piccone? n.d.Eny ?_____?)
(per me gli hanno passato il deltaplano…n.d.Hymeko ^____-)
(^_____________________________________^…n.d.Eny)
Hanamichi fissava con disprezzo le figure ai suoi piedi…Rukawa deglutì, impaurito da lui quasi quanto da quegli esseri. Non era il solito Sakuragi…perché dai capelli del suo compagno, non si erano mai generate scintille.
Il vento le portava via, disperdendo quei frammenti di luci nell'aria, trasportandole con delicatezza, fino a riunirle sopra le entità che tentavano di ritrarsi, ma che sembravano incatenate al suo potere.
"Sparite!"
ordinò…e le scintille precipitarono dal cielo, veloci come stelle cadenti, devastanti come meteoriti…davanti agli occhi inorriditi, e stupefatti, di Rukawa, le ombre si contorsero in uno spaventoso silenzio, strillando senza voce, svanendo nel loro muto dolore, contorcendosi divorati dalle fiamme.
Il volpino sussultò, quando l'altro atterrò accanto a lui:
"Vieni, non abbiamo molto tempo"
gli disse, afferrandolo per un polso e iniziando a correre.
La sua presa ferrea lo trascinava con sé…benché le loro velocità fossero uguali, di solito, in poco tempo Rukawa si ritrovò a doversi forzare, per mantenere il suo ritmo. Il cuore gli batteva nel petto, più di quanto avesse mai fatto in partita, il sudore gli infastidiva gli occhi, la saliva gli impastava la bocca…come se tutta la sua resistenza fosse svanita, in quel breve tratto di strada.
Il compagno non sembrava rendersi conto della sua fatica, continua a sfrecciare sui marciapiedi deserti, scegliendo sempre con sicurezza la strada…destra, e ancora destra, poi dritto, sino alla lunghissima scalinata di un santuario, nella periferia della città aggrappata alla base di un monte.
"E-Ehi…"
La voce roca e stanca di Rukawa fu cancellata dal vento, il ragazzo stesso non la sentì…ma Hanamichi si fermò ugualmente, a un quarto degli scalini che portavano al luogo sacro.
Il moro si piegò sulle ginocchia, sbirciando in tralice l'altro…non aveva il fiatone, né alcuna goccia di sudore gli bagnava la pelle. Lui era quasi morto, mentre il compagno non sembrava aver neppure iniziato a correre…che stava succedendo?
"Scusami volpino"
mormorò Hanamichi, prima di accostarsi a lui e prenderlo in braccio, sollevandolo senza difficoltà.
"Ehi!!!"
sbottò il moro, ma il suo urlo si perse nel vento…aveva saltato, un balzo potente, Hanamichi con un solo stacco aveva percorso metà del tratto mancante, e con un altro salto era arrivato in cima alla scalinata…Rukawa strinse le braccia al suo collo, irrigidendosi mentre vedeva il terreno avvicinarsi, i cespugli accanto al pozzo tendere i esili rami scheletrici, per accoglierli…
"Tranquillo…"
Senza scossoni, Hanamichi atterrò nell'ombra, subito voltando la testa in ogni direzione, quasi cercando segni di inseguimento…il moro sentiva il suo cuore battere forte, ma se non era per la fatica…per la preoccupazione?
"Ma…"
"Ssshhh!!!"
lo zittì l'altro, rialzandosi e scattando verso un gruppo di alberi, muovendosi silenzioso da un'ombra all'altra, il corpo del volpino ancora fra le braccia, quasi non pesasse nulla.
Rukawa chiuse gli occhi, ringraziando il cielo da una parte, e chiedendosi dall'altra a cosa stavano andando incontro…il suo compagno era preoccupato, il suo volto era segnato da rughe profonde, come non ne aveva mai viste…quelle ombre, erano loro che lo inquietavano? O c'era qualcos'altro?
Il bosco in cui s'erano inoltrati risuonava tranquillo, delle note proprie della natura…il volpino osservò le cime degli alberi, le foglie mosse dolcemente dal vento, che sembravano cullarlo come facevano le braccia di Sakuragi…
"Che cosa sta succedendo?"
chiese, nascondendo nell'impazienza l'imbarazzo che lo invadeva, a stare nelle sue braccia calde. Scosse la testa…avevano tentato di ucciderlo, non era il momento di pensare ad altro.
"Non ora volpino"
rispose il compagno, ispezionando il buio attorno a loro. Le sue dita, ancora strette al corpo di Rukawa, quasi per proteggerlo meglio, si rilassarono…dal suo volto sparirono i veli di nervosismo, accumulatisi durante la corsa. Il moro, d'un tratto, si ritrovò non più fra le braccia di quello strano ragazzo, che poteva compiere balzi incredibili, ma in quelle di Sakuragi.
Lo stava guardando, con uno scintillio negli occhi, e un sorriso benevolo sul viso…non lo aveva mai osservato così, con…affetto?
"Tranquilla volpe, per un po' saremo al sicuro"
"Hn…come lo sai?"
Hanamichi gettò indietro la testa, offrendo il viso al vento:
"Sono ancora lontani…occupati con altre persone…"
bisbigliò, respirando l'aria fresca, riempiendosene i polmoni.
"Allora perché non mi metti giù?"
domandò l'altro, un misto fra un ordine e un'implorazione.
Ma il rossino sorrise, come si fa a un bimbo che chiede qualcosa di impossibile, e gli strizzò un occhio:
"Approfittane volpino, finché puoi"
Rukawa scosse la testa, deciso ad averla vinta…non poteva più resistere, in quell'abbraccio.
"Perché no? Ti basterebbe meno di un secondo per riprendermi in braccio, se ce ne fosse la necessità. E tu hai detto che sono lontani"
sottolineò, accennando col capo all'oscurità dietro di loro.
"Non ti lascio perché potrei non avere, quel meno di un secondo…"
La sua voce flebile scosse Rukawa, che di nuovo si chiese chi fosse in realtà, il ragazzo che lo stava stringendo a sé…quella malinconia, la tristezza che aveva venato quelle parole, riportavano a un dolore lontano, mai sopito…
"…e poi, non sono così lontani"
Hanamichi si voltò, affondando lo sguardo nell'ombra, e il moro ebbe la certezza che vedesse realmente, i suoi aggressori…con un sorriso triste, scosse la testa, riprendendo a camminare.
"E poi, non vedo perché dovremmo dare loro questo vantaggio"
terminò con brio, accennando al terreno sotto di loro.
Il porfido rosso, coperto di foglie cadute, terminava lasciandosi ingoiare dalla terra battuta…un sottile strato di fango ne ricopriva la superficie, ricordo dell'acquazzone di quel pomeriggio.
"Lasceremmo le impronte"
mormorò Rukawa, sistemandosi meglio fra le sue braccia, chiedendosi inconsciamente quanta forza avesse in realtà.
"Esatto…tieniti"
"Hn?!"
Prima che potesse dire altro, Rukawa si ritrovò di nuovo abbracciato dal vento…l'aria fischiava nei suoi capelli, il tramonto morente lo salutava, dal basso orizzonte…Hanamichi atterrò su un ramo e prese di nuovo la spinta, volando fino al successivo, attutendo il colpo e ricavandone nuova energia, per giungere alla pianta successiva…
"C-Come fai?"
bisbigliò l'altro, aggrappato al suo collo…
"Lascia stare…"
rispose velocemente Hanamichi, osservando il riflesso del cielo su un laghetto poco lontano, ascoltando il suono della cascatella che lo riforniva, la fronte corrugata dai pensieri con cui era costretto a convivere. Fermi, su un ramo, a una certa altezza ma nascosti dalle fronde…Rukawa non si sentiva in pericolo.
Le sue braccia, il cuore che risuonava accanto a lui, il vento che li avvolgeva entrambi…istintivamente chiuse gli occhi, lasciandosi invadere dal suo profumo, ascoltando il suo respiro…rimpianse amaramente le liti fra loro, chiedendosi perché non si fossero mai abbracciati, prima.
"Non addormentarti!"
Hanamichi lo scrollò, costringendolo ad aprire gli occhi…con un mugugno, Rukawa gli lanciò un'occhiata velenosa, che però morì subito, quando incontrò i suoi occhi preoccupati.
Due iridi castane, colme di angoscia…il volpino si sentì morire dentro, quando comprese che aveva paura…per lui. Stava rischiando…per lui. Era stato lui, ad essere attaccato…Sakuragi non aveva alcun dovere, di aiutarlo. Eppure, l'aveva fatto…
"Perché mi aiuti?"
domandò, sentendosi inutile e impotente, fra le sue braccia forti…non era stato in grado di difendersi, avrebbe sempre avuto bisogno di lui…Sakuragi ci sarebbe stato ancora, in futuro?
"Stupido volpino…per te farei questo e altro"
L'aveva guardato in faccia…non si era girato, in preda all'imbarazzo…l'aveva guardato negli occhi, e gli aveva risposto…
"Adesso tieniti"
Rukawa deglutì, annuendo e accoccolandosi meglio contro di lui…chiuse gli occhi mentre saltava verso terra, mentre la sua forza li riportava in alto, a confondersi in mezzo alle chiome folte degli alberi…non trovava un perché, un motivo per cui gli avesse risposto così, in quel modo…cos'era lui, per Sakuragi? Poteva forse…sperare?
"Ascoltami"
Rukawa riaprì gli occhi, guardandosi attorno. Si erano nascosti in mezzo ai cespugli, accanto alla riva del laghetto. Le prime stelle della sera si specchiavano sulla superficie; poco distante da loro, da una formazione rocciosa, l'acqua scendeva scrosciante, riempiendo l'aria di note festose.
Hanamichi, accovacciato, lo teneva stretto a sé, più di quanto avesse mai fatto prima, quasi come una madre con suo bimbo, quando avverte un pericolo per lui. Ma quel gesto era solo colmo di preoccupazione…il moro sospirò piano, mentre osservava i suoi occhi perlustrare l'acqua, il cielo e la riva…lo avrebbe di nuovo messo in pericolo…
"Senti…non voglio che tu corra rischi a causa mia"
Le sue dita lo strinsero forte, il volpino si ritrovò due occhi brucianti d'ira piantati nei suoi:
"Non dire sciocchezze! Non hai idea del perché lo faccio!"
"Allora dimmelo!"
si costrinse a ribattere…non lo voleva nei guai…
Hanamichi scosse la testa, sospirando piano:
"Non ne ho il tempo, adesso. Fai il bravo cucciolo…vedi la cascata?"
"Hn"
pigolò Rukawa…non desiderava incontrare nuovamente la sua rabbia.
"Dietro l'acqua, c'è una piccola caverna a forma di L, ci staremo a malapena in due…adesso andremo là, tu dovrai entrare per primo e metterti al riparo alla svelta, hai capito?"
"Hn"
"Rukawa…ascoltami"
Era la prima volta, quella sera, che si rivolgeva a lui direttamente, senza apostrofarlo con un nomignolo…il ragazzo si morse l'interno delle labbra, trattenendosi.
"Qualsiasi cosa accada, tu non devi assolutamente morire. Mi hai compreso?"
Nei suoi occhi splendeva la preoccupazione…il moro accennò un sì con la testa, certo che la voce non l'avrebbe sostenuto.
"Tu vivrai, a qualsiasi costo…starai attento…promettimelo"
"Sì…"
"Brava volpe!"
Hanamichi sorrise, gentilmente…ma Rukawa non ebbe il tempo di rendersi conto del contrasto fra quel sorriso, e il pericolo che li stava chiudendo nel suo abbraccio. Il rossino aveva di nuovo spiccato un salto, trapassando l'aria fresca, fino alla cascatella…il moro lo sentì ammortizzare il colpo, per poi esser spinto dietro l'allegra valanga d'acqua.
"Merda…"
mormorò, scivolando carponi sul terreno viscido, umido…faceva freddo, e l'odore acuto della terra, mischiato con l'acqua, gli faceva male alle narici.
Non era una notte dolce…lo sentiva sibilare nell'aria, quel buio si sarebbe intrecciato con la morte…rabbrividì, sistemandosi nel fondo, cercando la figura possente che l'aveva protetto.
Hanamichi era all'ingresso del pertugio, vedeva solo una pozione del suo viso. Ma quelle rughe recavano solo un nome, quello della preoccupazione. Profonda, inestricabile, stretta compagna del rossino…
"…è colpa mia"
bisbigliò, mentre lo vedeva irrigidirsi, trattenendo il respiro, vagliando accuratamente le ombre lontane.
"Arrivano!"
Rukawa sussultò, mentre Hanamichi gattonava nella fenditura, continuando a sbirciare dietro di sé…in pochi attimi fu accanto a lui, i loro occhi s'incontrarono.
E il rossino esplose, rabbioso:
"Ma sei scemo???!!! Ti sembra questo il modo di metterti???!!!"
"C-Cosa ho fatto?"
La sua voce tremò, benché avesse tentato di dominarla…non era stato il suo scoppio d'ira a spaventarlo, ma la consapevolezza di aver fatto qualcosa di sbagliato, che in quel momento particolare…avrebbe messo Hanamichi in pericolo.
"L'hai appena promesso, di stare attento!"
L'altro scosse la testa, senza capire. Era rannicchiato sul fondo, trasversalmente al corridoio d'entrata, aveva incuneato le gambe nella porzione che si piegava, nel braccio corto della L immaginaria…
"Dovevi mettere la testa, di là! Scemo! Il torace, il ventre…tutte le parti che racchiudono organi vitali! C'è una bella differenza se una freccia ti prende in pieno petto, e se invece ti si pianta in un polpaccio!"
"Hn…"
Adesso lo vedeva, il suo errore. Parti secondarie erano al riparo, mentre gli organi vitali…erano esposti all'attacco di quelle ombre.
Fra lui e loro, solo un ragazzo coi capelli rossi. Che, improvvisamente, sembrava fragile e debole.
"M-Mi disp…"
"Ascoltami: adesso devi fare esattamente quello che dico io!"
'Probabilmente non ha nemmeno sentito, che ho iniziato a scusarmi…'
"Hn"
Hanamichi deglutì, passandosi una mano sugli occhi. Gocce di sudore inumidivano la sua pelle, scorrendo in rivoli mai domi.
'Ha paura…per entrambi, o…per me?'
"Qualsiasi cosa mi accada, tu devi rimanere nascosto dietro di me"
"Che cosa dovrebbe accadere?"
Non fu la voce tremante del rossino a rispondergli, ma un vortice di fuoco che s'innalzò, dietro di lui. Rukawa soffocò un urlo, mentre il rossino lo prendeva per le spalle e lo costringeva a rattrappirsi, in se stesso.
Una punta di una freccia cadde a terra, risuonando sinistramente nel brusio senza suono, di quella piccola caverna. Anche l'acqua, sembrava essersi zittita.
"Sono di nuovo loro?"
bisbigliò, la voce che gli moriva in gola, sapendo già la risposta…
"Sì"
rispose semplicemente Hanamichi, senza voltarsi…non ne aveva più bisogno. L'aura che emanava, era pura consapevolezza…di qualcosa che stava per compiersi.
Un altro vortice di fuoco, e un nuovo tintinnio…Rukawa chiuse gli occhi, contento che le sua dita forti non smettessero di stringerlo.
Ma li riaprì, quando un pensiero irritante ebbe soverchiato i tonfi del suo cuore:
"Perché vuoi che rimanga dietro di te?"
Una risposta, in verità, l'aveva…ma…
"Perché non riuscirò a fermare tutte le frecce…"
rispose semplicemente l'altro, aggiungendo a quelle parole un sorriso triste.
"Significa che…"
"Alcune passeranno…dirette verso…"
Rukawa ricacciò indietro una lacrima, mentre il rossino passava un dito sul suo sterno…
"Ma se sono nascosto dietro di te…"
"…non ti colpiranno"
concluse Hanamichi per lui, promettendogli la vita.
"Non puoi farmi da scuso umano! Morirai!"
L'altro lo scrollò, senza gentilezza…il volpino fu costretto a zittirsi, a fissare uno sguardo accusatore sul volto cinereo del compagno, che a intervalli sempre più frequenti s'illuminava di ombre e sangue, quando un vortice infuocato s'innalzava alle sue spalle.
"Non guardarmi così…è necessario! Tu devi vivere!"
"Perché!"
Non poteva accettare che morisse per lui…
"Perché altrimenti tutto ciò che abbiamo fatto fino ad oggi non sarà servito a nulla! Kaede tu devi vivere!"
Uno schizzo di sangue impedì al moro di stupirsi, del fatto che l'altro l'avesse chiamato per nome…di fronte a lui, gli occhi vacui di Hanamichi testimoniavano la sua sofferenza…per quella freccia che gli vedeva spuntare dalla schiena…
Un nuovo sussulto, un altro dardo che si piantava nella sua pelle…il volpino urlò, senza sapere cosa, gettandosi in avanti…Hanamichi lo prese fra le braccia e lo costrinse a star fermo, sebbene ferito ancora innaturalmente forte, mentre nuove frecce sibilavano accanto a loro, conficcandosi nelle pareti.
Fuoco e sangue…Rukawa non vedeva, non sentiva altro…a parte i sussulti del suo cuore, ogni volta che un'arma nemica si spingeva dentro di lui…
"Basta…"
pregò, mentre Hanamichi si chiudeva su di lui, proteggendolo col suo corpo.
"N-Non preoccuparti per me Kaede…non sarà la fine…"
"N-Non capisco…"
Hanamichi si pulì un rivolo di sangue, che sfuggiva alle sue labbra…con un rantolo piegò indietro la testa, di scatto…un altro dardo…
"Nooo!!!!"
Con le ultime forze residue, Hanamichi costrinse il compagno a non sporgersi, a non rischiare di essere colpito:
"S-Stai tranquillo…avrò un'altra possibilità…"
"U-Un'altra?"
La bocca del rossino si piegò in un sorriso funebre, mentre schizzi di denso liquido rosso scappavano dai suoi angoli:
"Rinascerò come mortale…non preoccuparti per me, sei tu a non avere un'altra chance…"
"N-Non capisco…"
La mente di Rukawa turbinava, incapace di trovare un modo per far cessare la sua sofferenza…guardò oltre la colonna di fuoco, se si fosse consegnato Hanamichi non avrebbe più sofferto. Ma l'avrebbe mai perdonato?
"D-Devi vivere…u-usami come scudo, ma vivi…"
Un colpo di tosse gli sconquassò i polmoni, un fiotto di sangue macchiò la maglietta del volpino…Hanamichi cadde in avanti, fra le sue braccia, lasciandolo scoperto mentre anche il fuoco, alle loro spalle, si spegneva…
"E-Ehi…"
Non poteva essere morto…non poteva essersi davvero…sacrificato…per lui…
"Ehi!!!"
Lo chiamò, senza nemmeno accorgersi che le frecce avevano smesso di sibilare…
"P-Posa la mano sul mio cuore…"
'…è vivo! È vivo!'
"K-Kaede…fallo"
Singhiozzando annuì, e si mosse…gocce di sangue caddero sul polso del volpino, mentre lo spostava, per esaudire la sua richiesta…
"S-Spingila…dentro…"
Rukawa sbatté le palpebre, senza capire…un cenno dell'altro lo spinse ad obbedire, a premere la sua mano sul suo costato, dove il cuore batteva impazzito…
La sua pelle, le sue ossa, la maglietta che li ricopriva…cedettero.
Con un grido, il volpino tirò indietro di scatto la mano, osservandola inorridito…ma nessuna traccia rosso vivo, offendeva la sua pelle bianca.
"K-Kae…ede…spingila d-dentro…p-per favore…"
D'istinto, il moro alzò gli occhi…una serie di figure scure si stendeva, oltre l'acqua scrosciante…
"K-Kaede…p-presto…"
Rukawa chiuse gli occhi, posandola di nuovo sul suo cuore, infilandola dentro di lui…un ambiente caldo lo avvolse, un tepore tenero, dolce, confortante…attratto da quella dolcezza proseguì, verso qualcosa che lo calamitava, quasi la sua mano si muovesse sapendo già cosa cercare, cosa avrebbe trovato…
Le punte delle sue dita sfiorarono la superficie, di ciò che sapeva essere il cuore…Hanamichi gemette, inarcandosi, offrendogli un migliore accesso al suo petto…
Mordendosi le labbra, il volpino proseguì, in quel muscolo che pompava sangue…lo penetrò senza difficoltà, non ci fu resistenza, da parte sua, le sue dita si fecero strada in quella polpa soda, in mezzo alla linfa bollente che scorreva in lui…finché non lo incontrò.
Rukawa riaprì gli occhi, guardando istintivamente il ragazzo abbandonato fra le sue braccia…il suo sguardo era vigile, sull'entrata, dove l'acqua si affievoliva, sempre più…
"P-Prendilo…ma non estrarlo"
lo pregò, senza smettere di fissare l'uscio…Rukawa annuì, obbedendo. Le sue dita si strinsero attorno a ciò che sembrava un globo, affondato nel suo cuore…
"N-Non lo estrarre, finché sarò in vita…"
"Ehi…"
Non poteva morire…non per essersi immolato per lui…non doveva morire per lui…
"N-Non preoccuparti, saprai quando sarà il momento. E poi…dovrai usarlo per difenderti…"
"E c-come?"
avrebbe voluto dire altro, ma non ci era riuscito…sapeva che Hanamichi stava…morendo…per lui.
"B-Baciami…"
Rukawa chiuse gli occhi, senza aver la forza di obbiettare…dolcemente, posò le labbra sulle sue, marchiandosi leggermente col suo sangue vivo. Lo leccò via, pulendosi…nella sua bocca sembrava ardente, come il fuoco che l'altro poteva comandare…
"I-Il mio sangue…lasciati guidare da esso…ti dirà cosa fare…"
Quasi avesse finalmente compiuto il proprio dovere, Hanamichi si rilassò, socchiudendo le palpebre…mentre un lacrima salata sfuggiva finalmente, dagli occhi blu del volpino, e l'acqua terminava di cadere, ombre cupe strisciavano all'interno della grotta, allungandosi per afferrarli…
"S-sai Kaede? F-Finalmente, ho capito il significato dell'ultima frase che mi hai detto, quella volta…"
Mentre la sua voce scemava, anche gli occhi di Hanamichi si chiudevano…

Fine parte I

Ru m'è uscito un po' (tanto) OOC…un tantino deboluccio…ma prometto che rimedio (prima o poi...), ok? n.d.Hymeko ^^;;;
anche a quello che hai fatto al mio Hana, spero è_é n.d.Ru
ooooppppppppppssssssssssssss……n.d.Hymeko

*Verso di Miyazawa Kenji, tratto dal prologo de "La Primavera e gli Asura"


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