La Carica dei 101 VI

di Naika

Pow Hanamichi

 

“Che... che cosa hai fatto?” balbetto incredulo.

“Mi sembrava una buona idea...” si giustifica mio zio fissandomi con occhioni da cucciolo bastonato.

 

Ok... Hana... calma!!

Respira... espira...

Respira... espira...

 

Benissimo.

Sono calmo.

Calmissimo.

 

“UNA BUONA IDEA!!!???” esplodo facendo tremare i muri delle case di tutto il quartiere.

 

Mio zio si fa piccolo piccolo, per quanto possibile, e io sbuffo.

“Ma... Hana...” pigola, facendo scorrere lo sguardo da me a Rukawa svenuto a terra.

Il suo viso diventa improvvisamente serio, folgorato da un’idea improvvisa.

 

Sembra che abbia avuto un’illuminazione celeste... si salvi chi può!

 

“Ami lui vero?” mormora indicandomi Kaede a terra.

 

Però... che genio!!

Annuisco piano e lui mi sorride avvicinandomisi per battermi un’affettuosa pacca sulla spalla.

“Hai scelto il più bello!” si congratula.

 

MA SE SONO TUTTI UGUALI!!!

 

Respira... espira...

 

“Però mi dispiace per qui poveretti che stanno correndo per niente...” borbotta pensieroso accarezzandosi il mento.

Ah! A lui dispiace per LORO!

Non pensa alla MIA reputazione?

O a quella di Rukawa?

 

Per non parlare di quello che succederà se arrivano davvero a scuola?

 

“Non preoccuparti il tuo zietto sistemerà tutto!”

Mi rassicura raggiante.

 

“NOOOOOOOO!!!!” esclamo terrorizzato.

 

Rukawa mugola piano attirando la mia attenzione su di lui.

E’ meglio se lo porto in casa credo abbia sbattuto la testa cadendo.

 

“TU!” dico puntando il dito sotto il naso di mio zio.

“Non fare niente!” lo ammonisco caricandomi il volpino su una spalla, come un sacco di patate.

 

“Assolutamente niente!” specifico avviandomi dentro casa e sbattendomi la porta alle spalle.

 

Perchè ho un brutto presentimento?

 

 

Pow Rukawa

 

Riemergo dal mio stato d’incoscienza e mi ritrovo dinanzi ad una visione celestiale.

Hanamichi mi ha steso sul suo letto e ora mi fissa, leggermente chino su di me.

 

“Come stai?” chiede incerto.

 

Come sto?

Bhe... ci sono 101 miei cloni che corrono per le strade di Kanagawa diretti allo Shohoku, seriamente intenzionati a dichiarare a tuta la scuola il mio amore per te....

Come sto?

 

Posso svenire di nuovo?

 

Mi metto a sedere con uno sbuffo.

Sono rovinato.

A scuola scoppierà il putiferio.

 

Che cosa penserà la gente?

E quando mai me n’è importato qualcosa?

 

Come minimo le mie fans si suicideranno in massa.

Evvai me le tolgo dai piedi tutte insieme!

 

Haruko si dispererà sciogliendosi in lacrime per giorni e giorni, magari cambierà pure scuola.

Niente più babbuina a distrarre il do’hao!! Doppio hurrà!

 

Hana si sentirà in colpa per il resto dei suoi giorni, ergo sarà assolutamente mio senza via di scampo, per sempre!

Uh.. uh... uh...

 

Ripensandoci.... come sto?

 

E chi è più felice di me!?

 

Allungo una mano accarezzandogli dolcemente il viso.

“Non ti preoccupare...” mormoro attirandolo a me.

Il mio adorato do’hao arrossisce abbassando lo sguardo.

Quant’è dolce.

 

“Kaede... mi dispiace... mi dispiace tanto...” balbetta affranto.

Scuoto le spalle con indifferenza “Baciami...” gli ordino congiungendo le labbra con le sue.

Hanamichi mi allaccia le braccia al collo sbilanciandosi in avanti così che mi basta poco per farmelo finire addosso.

Mi piace sentire il suo corpo premuto contro il mio.

 

E’ caldo, muscoloso.

 

Mi stacco dalla sua bocca e scendo a baciargli il lobo dell’orecchio, tirandoglielo piano.

Lo sento agitarsi e gemere tra le mie braccia.

 

Che suono delizioso.

 

Lo voglio sentire ancora.

Voglio sentirlo gridare e ansimare il mio nome.

 

Inverto le nostre posizioni spingendolo sotto di me, liberandomi in fretta della maglia prima di strappargli la sua.

Il suo petto è ampio e dorato come lo ricordavo.

E vederlo alzarsi e abbassarsi in fretta, per me, mi da una sensazione magnifica.

Scendo a coprire la sua pelle di baci mentre lui geme di nuovo inarcando la schiena.

 

Stupendo.

 

Le mie mani scivolano a stringergli i fianchi, abbassandogli pantaloni e boxer, mentre lui si agita con forza mormorando qualcosa che non capisco.

La mia bocca scivola lungo la linea dell’addome seguendo golosa la lenta discesa dei suoi pantaloni finchè non sono costretto ad alzarmi per liberarlo della biancheria.

 

Che scocciatura!!

Ma non possono inventare dei vestiti che si smaterializzano a comando?

Sarebbe perfetto.

 

Hana nudo!!

 

E zack! Spariscono i vestiti.

Potrei chiedere allo zio del mio do’hao...

Magnifica idea!!

Sono sicuro che non mi rifiuterà un piacere.

 

Sì, sì dopo glielo domando!!

 

Il mio sguardo scivola sul letto e sul ragazzo che mi aspetta distesoci sopra.

Mi libero in fretta dei pantaloni prima di fiondarmi su di lui.

 

“Ru...ru..” balbetta piantandomi entrambe le mani sul petto.

“Hn?” chiedo perplesso.

 

“Sicuro di non essere il 69?” chiede.

“Sicurissimo...”  sussurro con occhi scintillanti “..ma se vuoi possiamo provare la posizione...” gli propongo malizioso.

 

Com’è bello il mio do’aho quando diventa bordò.

Rido sommessamente, tornando a baciarlo con passione, ricevendo in cambio un delicato morso e un ‘baka’ sussurrato con voce imbarazzata.

Kami quanto mi piace!

 

Scivolo nuovamente lungo il suo corpo tracciando baci roventi sulla sua pelle, saggiandone la consistenza con le labbra, mentre appunto mentalmente quali sono i punti che lo fanno gemere più forte, finchè non arrivo alla meta.

Lecco la punta del suo membro strappandogli un respiro che si spezza a metà in un grido.

Gli metto le mani sotto i fianchi facendogli sollevare il bacino in modo da agevolarmi il lavoro e sento le sue serrarsi tra i miei capelli, probabilmente per impedirmi di smettere.

 

Dovrebbero solo provarci a staccarmi da te!

 

I suoi ansiti crescono sempre più in fretta, allo stesso ritmo con cui la mia bocca fa su e giù su di lui, finchè d’un tratto Hanamichi spalanca gli occhi e con un tremito violento mi si riversa in bocca.

Inghiotto senza pensare e scopro che mi piace il suo sapore.

 

Mi piace proprio.

Quasi.. quasi... ricomincio!

 

Il mio amico ai piani bassi mi fa notare a gran voce che anche lui vuole la sua parte e il mio sguardo si solleva per fissare il do’hao.

 

Esausto.

Il volto arrossato.

Gli occhi lucidi.

Le gambe divaricate.

 

Completamente abbandonato.

Totalmente in mia balia.

 

CARICAAAAAAAAA!!

 

Mi fiondo sulle sue labbra con bramosia, strofinando i miei fianchi conto i suoi.

Umidi, caldi.

 

Lo voglio.

Lo voglio.

Lo voglio!!

 

Calma... sangue freddo... non devo fargli male.

Infondo è la nostra prima volta.

La prima di una luuuunga serie!!

Quindi tu, li sotto, stai buono un’altro po’.

 

Lo bacio ancora soffocando i suoi mugolii con le labbra mentre la mia mano scivola tra la sua schiena e le lenzuola arruffate, lungo la colonna vertebrale, prima di tuffarsi tra le natiche sode.

Infilo il primo dito con curiosità sentendolo tendersi sotto di me.

 

Non sembra dargli fastidio.

Bene.

 

Il respiro gli si spezza però quando spingo il medio a raggiungere l’indice.

Mi stacco dalle sue labbra per fissare i suoi occhi chiusi.

Premo delicatamente e lui serra la mascella.

Spingo più a fondo saggiando la sua carne calda e lo sento improvvisamente tendersi sotto di me.

Spalanca gli occhi e boccheggia, piano.

 

Sì, credo che così vada bene.

Riprendo a baciargli il viso scendendo a torturargli la gola e l’orecchio destro mentre le mia dita riprendono il loro massaggio.

Comincia nuovamente a gemere e a spingere i fianchi contro i miei.

Una mano bastarda scivola sul mio corpo accarezzandomi la schiena, spingendosi poi in avanti per accarezzarmi.

 

Do’aho vuoi essere violentato?

 

Evidentemente sì perchè non si ferma e anzi alza di nuovo i fianchi per cercarmi.

Ok, te la sei voluta.

Tolgo le dita e lui emette un brontolio di protesta.

 

Oh tranquillo amore adesso arrivo....

 

Stacco la sua mano dal mio membro facendogli allargare di più le gambe prima di prenderlo con una spinta decisa.

 

Black out.

 

Totale, assoluto, black out.

Sempre se il termine black out può essere usato per questa luce candida che mi ha accecato.

Spingo di nuovo e se possibile la luce aumenta d’intensità.

Non riesco a pensare a niente.

Non capisco più niente se non il suo corpo che stringe il mio e la sua voce che sale insieme alla mia finche questa luce non diventa così forte da far male.

Con un tremito riverso la testa all’indietro, chiudendo gli occhi, liberandomi dentro di lui mentre avverto il suo calore bagnarmi il ventre.

 

...

 

“Hana...” il mio sussurro lo riscuote piano.

Mi fissa con occhi lucenti e io gli accarezzo il viso dolcemente.

Riposare così, uno tra le braccia dell’altro dopo aver fatto l’amore è stupendo.

Potrei seriamente prendere in considerazione di passare la mia vita così.

Gli sfioro le labbra con le mie e lui ricambia il bacio, piano.

Lo sguardo mi cade sull’orologio e noto che è tardi.

Chissà se i mie cloni sono arrivati a scuola.

Sarei stato curioso di vedere la scena.

“Ti va un po’ di the?” gli chiedo.

E’ da stamattina che non metto niente sotto i denti e comincio ad avere un certo appetito.

Soprattutto visto l’esercizio fisico che abbiamo appena fatto.

Lui annuisce piano e io mi alzo coprendolo premurosamente con il lenzuolo.

“Torno subito..” mormoro indossando il suo accappatoio, abbandonato su una sedia accanto alla scrivania, prima di uscire dalla stanza.

 

Pow Hana.

 

Rukawa è uscito solo da pochi minuti quando la porta della mia stanza si apre di nuovo.

“Già di ritorno?” mormoro stiracchiandomi sotto il suo sguardo famelico.

“Ho cambiato idea..” sussurra gettando a terra l’accappatoio per avventarsi nuovamente su di me.

Se dimostrasse in campo tutta questa resistenza!

Bhe il tensai ha dieci volte le energie del volpino!!

La sua bocca che chiude la mia, dolcemente, cancella ogni altro mio pensiero.

 

....

 

Kaede mi coccola dolcemente passando le mani candide tra i mie capelli con tenerezza.

Kami non credevo che fare l’amore con lui fosse un’esperienza così... così... non so... ogni volta è come la prima.

Dopo aver fatto l’amore la seconda volta è uscito di nuovo per preparare il the ma subito dopo è rientrato dicendo di non poter aspettare.

 

Kami...

Non capisco come fa...

Ogni volta che esce dalla mia stanza sembra stanco e poi rientra fresco come una rosa e allupato come la prima volta.

Mah...

 

Bhe è la sesta volta che facciamo l’amore, sarà soddisfatto adesso no?

 

Io comincio a sentirmi un po’ indolenzito.

Cavoli ma non è mai stanco?

Comincio a preoccuparmi un po’...

 

“Vado a preparare il the...” sussurra alzandosi e reindossando l’accappatoio.

Me lo portasse anche  questo dannato the invece di cambiare idea tutte le volte!

Bhe... il do’aho non dirà alla stupida volpe che si arrende.

Gli mostrerò io la resistenza del tensai!

Sono sicuro di riuscire a tener testa ad una volpe vogliosa!

 

****

 

Lo zio di Hanamichi leggeva corrucciato i suoi appunti cercando di non badare al mugolio di protesta che proveniva dal divano.

“Suvvia non sarebbe stato giusto, ti pare?” cercò di far ragionare la figura legata e imbavagliata.

Questa però riprese ad agitarsi sempre più furiosa.

“Su su non fare così..” lo rabbonì l’uomo “...sarebbe stato peggio se non li avessi raggiunti con la macchina per avvertirli di tornare indietro no?” cercò di spiegargli “E poi secondo i miei calcoli tempo domani e spariranno...” mormorò bonariamente sollevando il volto per fissare le scale.

Il clone numero sei uscì dalla camera da letto del nipote per consegnare l’accappatoio bianco al numero sette e lo scienziato sorrise nel vedere l’aria soddisfatta del primo e quella maliziosa del secondo.

“Ah la gioventù focosa d’oggi..” mormorò felicemente mentre Kaede si agitava sul divano cercando invano di liberarsi e gli altri novantaquattro Rukawa aspettavano impazienti, in fila ordinata, ai piedi delle scale.

 

fine...

 


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