La Carica dei 101 II

di Naika

 

Pow Hanamichi

 

 

Calma.

Cerchiamo di mantenere la calma.

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHH!!!

 

Ca**o! ca**o! ca**o!

Che faccio ora?

 

Chiudo gli occhi e li apro.

Non cambia niente.

 

Mi tiro un pizzicotto.

Fa male.

 

Kuso!

 

Non è un incubo.

E’ la realtà!

Ci sono davvero 101 Kaede Rukawa nudi di fronte a me.

 

Oh santo cielo e adesso?

Che faccio????

 

Lanciò un grido terrificante quando sento una mano sfiorarmi la spalla.

Ero così perso nei miei pensieri che non mi sono accorto che uno dei cloni si era fatto avanti.

 

“Stai bene?” sussurra piano.

 

Accidenti.

Mio zio è proprio un genio!

Anche la voce è uguale all’originale!

 

Lo guardo e rimango di stucco.

Cioè... lui... lui...

...sembra preoccupato per me.

 

Lo guardo incredulo e.... kami sama!

Rukawa mi sorride!

 

Il suo sguardo è così dolce...

Il suo sorriso così gentile...

 

Allunga una mano e mi sfiora una guancia con dolcezza.

 

Non so perchè ma mi sento improvvisamente così bene.

Così in pace.

Così felic....

 

.... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!

 

Mi volto di scatto arrossendo di botto.

E incontro un’altro paio di occhi blu.

 

Intensi.

Brucianti.

Maliziosi.

 

La mano candida che ha usato per palparmi ancora sospesa a mezz’aria.

 

No, dico... Kaede Rukawa mi ha palpato!!!!!

 

Mi volto verso il primo Rukawa che sta guardando il secondo con aria di rimprovero.

Un terzo gli si avvicina con aria minacciosa.

 

“Come ti sei permesso di toccarlo!” ringhia furioso.

“Lui è mio!” tuona tirando un pugno al primo... no... cioè al secondo... credo...

 

Accidenti!

Sono tutti uguali non ci capisco niente!!!

Qui urge porre rimedio.

Anche perchè nel giro di dieci minuti è il finimondo.

 

Quando Rukawa... cioè il terzo Rukawa ha detto al secondo che io ero suo...

...cavolo che impressione vedere Kaede Rukawa geloso di ME!

Dicevo... adesso ce ne sono altri due che litigano con loro perchè dicono che io sono loro e non suo.

Cioè di Rukawa quarto e non del terzo.

 

Kamiiiiii!

Che casinoooooo!!!!!

 

Il primo Rukawa mi si avvicina preoccupato dal mio sgomento ma un’altro gli si frappone dicendogli di farsi i fattacci suoi.

 

E....... AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHH!

 

Ma questa di palparmi è diventato un vizio?!

 

E questo che Rukawa è?

Il secondo sta ancora litigando con il quarto e il quinto quindi questo...

E’ il sesto?

Forse... credo....

 

Un’altro Rukawa dalle mani lunghe comunque!

 

Qui urge correre ai ripari.

 

Adesso li chiudo tutti qui dentro e decido il da farsi.

Tanto il laboratorio non ha finestre!

Accidentaccio a me che guaio ho combinato!

Driblo il palpatore numero due e cerco di non inciampare in un paio di Rukawa che dormono sul pavimento mentre un’altro mi si avvicina con aria bellicosa.

“Do’hao!” ringhia “Chi sono quelli!” mi chiede minaccioso.

Mi ci mancava quello attaccabrighe!

 

Si salvi chi puòòòòòòòò!

 

Non so per quale miracolo celeste riesco a raggiungere la porta e a chiuderli dentro.

Calma.

Manteniamo la calma.

Rimettiamo in ordine le idee.

 

Allora....

Punto uno: devo trovare qualcosa da vestire per ognuno di loro.

Impresa titanica dato che sono un esercito!

Dovrò dar fondo al mio guardaroba!

Ma mica posso lasciarli nudi, no?

 

Punto due: devo trovare mio zio e farmi spiegare come farli sparire.

Dico di Kaede Rukawa me ne basta ed avanza uno!

Figuriamoci se ne voglio cento!

 

Punto tre: devo trovare un  modo per distinguerli se no divento pazzo.

 

Bene, ora che il genio si è schiarito le idee passiamo all’azione.

Butto all’aria il mio armadio e quello di mio zio, che ha più o meno la mia taglia, e stracarico di vestiti ritorno verso il laboratorio.

 

Oddio...

Ho il terrore di aprire la porta.

Mi sembra di sentire la colonna sonora di “Non aprire quella porta”.

Aiuto! Aiuto! Aiuto!

 

Oh insomma!

Non diciamo assurdità!

Il tensai non ha paura della volpe malefica!

 

Sì ma di 101... hemmm...

Kami mandamela buona!!

 

La baraonda si è un po’ sedata ma non so se è un bene perchè nel momento stesso in cui apro l’uscio mi ritrovo con 202 occhi blu come il mare in tempesta che mi fissano attenti.

 

“Bene...” gracchio con voce che dovrebbe risuonare alta e autoritaria.

“Vi ho portato dei vestiti...” sentenzio con voce sempre più stridula.

“Adesso, da bravi, mettetevi in fila che ve li do...” li informo.

 

Allora, questi saranno anche semplici cloni.

Saranno anche programmati per essere innamorati di me.

Saranno anche alterati, caratterialmente parlando.

 

Ma non esiste UNO, un solo Kaede Rukawa, clonato o meno, che obbedisca ad un ordine.

 

Con l’aiuto dei Rukawa più tolleranti, ormai posso distinguerli in quattro o cinque gruppetti, il più pericoloso dei quali devo ancora decidere se è quello dei gelosi o quello degli hentai, riesco a distribuire a tutti i vestiti e un cartellino con numero, dopo l’iniziale baraonda.

Che poi baraonda è un termine strano... sono così silenziosi.

E’ incredibile vedere due Rukawa che si insultano o si ‘parlano’ a suon di “Hn..” e “Tz..”

 

Perchè il numero sessantanove ghigna in quella maniera?

Sorvoliamo.

 

Bene, ora il mio scantinato è pieno di Rukawa più o meno vestiti.

E ora?

Mio zio non risponde al cellulare.

Distratto com’è se lo sarà dimenticato da qualche parte!

Sono ancora indeciso sul da farsi quando suona il campanello.

 

Fantastico ci mancava solo questa!

E adesso chi è???

Salgo le scale a due a due di corsa e mi fiondo alla porta.

Per fortuna è solo il postino con una raccomandata.

Firmo mandandolo via in fretta e furia prima di voltarmi per tornare al laboratorio e....

 

Kami.... nella fretta ho lasciato la porta aperta.

 

Ci sono Rukawa sparsi per tutta la mia casaaaa!

Aiuto e adesso?

Ne vedo alcuni in cucina che saccheggiano il frigo, altri che spariscono su per le scale, altri che vagabondano in salotto, qualcuno deve essere rimasto a dormire in laboratorio.

Cielo!

 

Calma prima di tutto salviamo la cucina!

Anzi no!!!

La mia camera da letto.

Allupati come sono un paio di quelli lì, non voglio nemmeno immaginare cosa avrebbero coraggio di fare al mio letto!

 

Sto per dirigermi verso le scale quando avverto il suono secco della porta che si apre e si chiude.

 

NOOOOOOOOOO!

 

La porta sul retro me l’ero dimenticata!!!

Una veloce controllata mi conferma che manca anche la palla da basket.

 

Fantastico!

E ti pareva che non ci fossero dei Rukawa -vivo solo per la pallacanestro- anche tra i cloni?

E adesso?!

Devo assolutissimamente recuperarli prima che qualcuno li veda!

 

Prima di tutto devo capire QUANTI ne mancano.

Passo velocemente in rassegna le varie stanze di casa, rischiando un agguato un paio di volte, contandoli.

 

97, 98...

 

Cavolo!

Me ne mancano tre!

 

“Voi non muovetevi di qui!” tuono raccogliendo la giacca in fretta.

I più nemmeno mi guardano.

Somigliano troppo all’originale questi qui.

Ufff...

Speriamo che per recuperare questi tre non finisca col perdere gli altri novantotto.

D’altronde ho già capito che mai e poi mai obbedirebbero ad un mio ordine diretto.

Che si fa?

Qui ci vuole una genialata...

 

Oddio... una cosa mi viene in mente... però... dirla ad alta voce....

 

Forza tensai puoi farcela!

 

Rosso come un peperone prendo fiato e sbotto “E chi disobbedisce niente sesso per tre mesi!” tuono prima di uscire dalla porta sbattendomela alle spalle.

 

Cavoli devo essere rosso aragosta, speriamo non mi veda nessuno, in compenso ho avuto la soddisfazione di veder impallidire Kaede Rukawa.

 

Ci metto pochi minuti a trovare la prima volpe.

Sta palleggiando in un campetto qui vicino.

Lo riconosco subito perchè indossa una camicia hawaiana a fiorellini e un paio di jeans strappati.

Bhe, mica avevo tutti questi capi d’abbigliamento, io!

In qualche modo dovevo arrangiarmi.

 

“Rukawa!” tuono afferrandolo per un braccio.

Mi lancia un’occhiata assassina.

“Do’hao che vuoi?” ringhia.

“Chi ti ha dato il permesso di andartene in giro eh?” gli chiedo io cominciando a trascinarlo verso casa.

“Lasciami!” protesta cercando di divincolarsi ma io sono abbastanza forte e soprattutto abbastanza disperato da trovare la forza di tirarlo.

“Non devi andartene in giro e se qualcuno ti vede!” gli faccio notare.

Lui si ferma di botto e improvvisamente sorride malizioso.

 

Che ho detto?

 

“E’ questo allora?” sussurra facendomisi vicino.

 

Ok..  un po’ troppo vicino....

 

“Sei geloso do’hao?” sussurra avvicinando il suo volto al mio.

 

Geloso?

Ma siamo impazziti.

Geloso io di questAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGGGHHHHH!!!!

 

Non riesco a concludere il pensiero che lui... lui.... LUI MI HA BACIATO!

Qui!

In mezzo al parco!

E se qualcuno ci vede!

 

Alt!

Perchè mi preoccupo del fatto che qualcuno ci veda?

Dovrei preoccuparmi del fatto che LUI, no dico, KAEDE RUKAWA, mi sta baciando no?

Invece... bhe.... sono morbide le sue labbra.. così morbide che io...

 

Io....

 

 

“SA... SAKURAGI???”

 

 

La voce sconvolta che sento alle mie spalle mi riporta di scatto alla realtà.

Mi stacco con uno strattone dal clone della volpe malefica e ammaliatrice e mi volto incontrando il volto sconvolto di Myaghi.

 

Perfetto direi!

 

“RU... RUKAWA???” balbetta lui riconoscendo ora il mio... hemm... compagno.

 

“Hemmm... Ryo ecco posso spiegare...” comincio senza sapere effettivamente che dire.

“Andiamo a casa a fare l’amore...” sussurra Rukawa con la sua bella faccia di bronzo.

 

Ops....

Ryota è svenuto!!!

Cavoli meglio filarsela prima che si riprenda!

Magari se sono fortunato penserà di aver preso un colpo di sole!

 

Riesco a trascinare a casa il volpino e a spingerlo dentro prima di partire per il recupero degli altri due.

La scena si ripete per altre due volte uguale, con tanto di insulti e reticenze, fortunatamente senza il bacio.

 

Tiro un sospiro di sollievo quando spingo in casa l’ultimo Rukawa.

Bene ora dovrebbero esserci tutti.

Rifaccio velocemente il conto e.... NO CAVOLO!!!

 

Ne manca ancora uno!

 

Sospiro esasperato ripartendo alla ricerca.

Possibile che mi sia sfuggito sotto il naso?

Eppure sembravano aver preso seriamente la mia minaccia.

 

Giro davvero parecchio ma non riesco a trovarlo da nessuna parte.

Dove cavolo è andato a cacciarsi???

 

E poi, quando ho ormai perso le speranze e sto tornando verso casa... ECCOLO!

 

Non sapevo nemmeno che esistesse un campino da basket qui.

Ma figurati se i geni di Kaede Rukawa non trovavano anche il più sperduto canestro della galassia.

 

“Rukawa!” lo apostrofò esasperato prendendogli il pallone di mano e afferrandolo per un braccio.

“Do’hao che cavolo fai!” ringhia.

Sì, sì, sì.

Lo so.

Ma uffa sempre la solita storia?

Mai una volta che mi segua buono, buono!?

“Ti riporto a casa ecco cosa faccio!” dico cominciando a tirarlo.

Lui, naturalmente protesta, cerca pure di colpirmi, ma io non demordo.

Certo che questo è proprio ostile!

I suoi geni saranno mescolati male.

“Sta buono Kaede, non posso lasciare che tu giri liberamente lo sai!” gli dico.

“Tu sei pazzo!” mormora lui lanciandomi sguardi assassini “Lasciami andare o chiamo la polizia!”

“Ohhh... smettila!” borbotto io, esasperato.

Per fortuna che ormai siamo arrivati a casa.

“Tu sei folle i pugni del capitano ti hanno irrimediabilmente danneggiato il cervello!”  continua ad insultarmi lui.

Spalanco la porta e lo spingo dentro ma lui s’immobilizza di scatto sulla soglia.

Gli altri Rukawa non badano a lui continuando nelle loro più svariate attività.

Qualcuno mi saluta con un sorriso dolce, qualcuno fa una proposta oscena, altri dormono.

Mi richiudo la porta alle spalle con un sospiro esausto e solo ora noto che l’ultimo Rukawa che ho recuperato è ancora lì, immobile, con gli occhi spalancati e il viso pallido.

 

“C...chi... chi... cosa.... so..sono que...lli?” ansima incredulo.

 

Adesso che lo guardo meglio noto una cosa.

Indossa una tuta della adidas nera.

 

Io non ho MAI avuto una tuta della adidas nera.

 

OPS!

 

 

Continua....


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