La carezza nel pugno 2

epilogo

di Parsifal


Hanamichi torna indietro con le braccia cariche di pacchetti colmi di cibo.
Qualunque.
Basta che sia commestibile.
Sono andati fuori città alla ricerca di un angolo incontaminato dove rinnovare lo spirito e il corpo lontani dalla civiltà e dallo smog.
E poter limonare in santa pace all'aperto senza essere denunciati.
"Quei due vivrebbero solo di sesso e basket" pensa seccato.
"Oh bè... non è che ci trovo niente di male eh... beninteso, ma...anche lo stomaco vuole la sua parte "
E così è andato in paese, a tre kilometri di distanza, per comperare da mangiare.
Di tutto di più chiaramente.
Per un tensai come lui tre km in salita carico di pacchetti non è certo una fatica... anche se, a dire il vero, se quei due hentai lo aiutavano non è che gli avrebbe fatto schifo.
Quando supera l'ultima collinetta e si ritrova sullo spiazzo che hanno scelto li cerca con occhi di fuoco e le braccia alquanto indolenzite, il suo sguardo attraverso il prato verde fino agli alberi e... là li vede.
La sua volpe sta dormendo ( manoooooooooo, non l'avrei mai detto...^__-) il sonno dei giusti, è steso per terra e la sua testa è appoggiata sulle gambe di Akira, posato a sua volta con la schiena ad un albero.
Per un attimo rimane incantato a guardarli.
Il sole che filtra attraverso i rami bacia i loro visi assorti creando giochi di ombre e luci tali da renderli un tutt'uno con la natura attorno a loro.
Akira sta leggendo, una mano è appoggiata sullo stomaco di Kaede e l'altra regge un libro, un lieve sorriso sulle labbra e i vestiti leggermente spiegazzati, come se qualcuno ( uh uh...) ci avesse passato sopra le mani.
E Hanamichi espira il fiato che aveva trattenuto fino a quel momento, senza nemmeno rendersene conto.
Non ha mai visto niente di simile in tutta la sua vita... non esiste al mondo qualcosa di comparabile con loro, con la loro bellezza, con la serenità e l'amore che traspaiono da ogni più piccolo lineamento. All'improvviso, nonostante lui non abbia fatto il minimo rumore, Akira alza gli occhi e li fissa nei suoi.
Lo incatena obbligandolo quasi ad avvicinarsi.
Nello stesso momento anche Kaede si sveglia  e fissa i suoi splendidi occhi blu in quelli nocciola del nostro rossino che si avvicina lentamente, le braccia abbandonate lungo i fianchi e il cibo che rotola a terra, ormai dimenticato.
- Dov'eri andato, do hao?-
- Stupida Kitsune... se fosse per voi sarei già morto di fame... sono andato a...-
Le parole escono da sole, senza neanche pensarle, mentre gli occhi dicono tutt'altra cosa, così come i loro corpi.
Si avvicina a loro e si china sui talloni ,Kaede alza una mano fino a sfiorargli il viso mentre un'espressione di meraviglioso stupore illumina i suoi occhi, ogni volta lo incanta sempre di più, la sua bellezza, l'ingenuità del suo sguardo, la purezza dei suoi lineamenti... ma cosa ha fatto nella vita per meritare una simile felicità?
Lo pensa confusamente mentre il centro dei suoi pensieri appoggia le labbra sulle sue, muovendole piano, iniziando un bacio dolcissimo.
Hanamichi sente le mani di Akira sulla sua schiena in una lenta carezza, li adora quando sono così dolci, cosi...in un attimo si ritrova disteso a terra, con la maglietta alzata fin sotto le ascelle e la schiena appoggiata sull'erba.
E i due ragazzi più pazzi della terra sopra di lui a baciarlo, divorarlo quasi... tutta la tenerezza sparita per lasciare il posto ad una passione bruciante, assoluta.
Hanamichi sente con tutti e sei i suoi sensi quelle carezze come se fossero amplificate, mugolando contro le loro lingue, contorcendosi sotto le loro carezze, in un parossismo di piacere inimmaginabile.
- Ma che accidenti... posso sapere che...-
chiaramente non lo fanno parlare, sente le loro mani che lo stanno spogliando e il sole caldissimo di quel pomeriggio di Luglio bacia la sua pelle rendendolo ancora più consapevole che in quel preciso momento, su quella collina, un suo sogno si sta realizzando.
Eppure, quasi inspiegabilmente, Kaede gli risponde... e quello che dice...oh... quello che dice...
- Ci sei mancato troppo... non esiste che noi... noi sentiamo la tua mancanza... in questo modo assurdo...bruciante... -
lo penetra con un'unica spinta decisa, profonda e si ferma dentro di lui, un'espressione di pura e assoluta beatitudine dipinta sul volto:
- ti voglio... ti voglio così tanto... da stare male...-
Inizia a muoversi lentamente, assaporando ogni più piccolo istante di lui, del suo calore, della sua dolcezza mentre sente Akira che si muove dietro di lui, strusciando il suo membro tra le natiche senza prenderlo, sincronizzando i movimenti con i suoi.
La sua voce è profonda, vellutata e gli fa correre dei brividi lungo tutto il corpo:
- Sei il centro della nostra vita e nessuno riuscirà mai a dividerci -
E Hanamichi comincia a gridare mentre si scioglie sul corpo del suo amante, le loro parole che risuonano nelle orecchie e nel suo cuore.
Sono passati tre mesi da quando Hasada ha cercato di dividerli, senza peraltro riuscirci.
Tre mesi da quando Kaede si è reso conto che per Hanamichi è disposto a tutto... non solo a morire ma anche, soprattutto, ad uccidere.
Non è successo ed è meglio così eppure Akira non dimenticherà mai che poteva fermarlo, poteva allontanare le sue mani dalla gola di quel pazzo e non lo aveva fatto.
Non lo aveva fatto.
Con un colpo di reni il rosso amante si ritrova sopra Kaede mentre, con sguardo preoccupante ( per Ru chiaramente ) si china sul suo torace iniziando a succhiare i capezzoli con dolcezza, mordicchiandoli con ferocia.
Nello stesso preciso istante Akira lo penetra, affondando con un gemito nel corpo di seta di Hanamichi e tutto ricomincia da capo, in un'altalena di piacere che li porta sempre più in alto, dove non c'è gente intransigente che pensa di avere tutte le verità e di essere la sola custode della vita.
Dove per volare basta avere le ali.
E loro le hanno.
Fine.





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