La carezza nel pugno

parte V 

di Parsifal


L'unico pensiero che univa i due ragazzi, anche se distanti fisicamente, è : "Presto, devo fare presto".
La sola idea che qualcun altro possa guardare il "loro" Hana svestito in quel modo gli fa correre l'adrenalina nel corpo, accendendoli come solo un fulmine che ti colpisce con tutta la sua potenza può fare.
Non sentono la fatica né il sudore, non sentono nulla se non quella gelosia assurda che non riescono più a gestire.
E anche se, razionalmente, sanno che non riusciranno mai a comperare TUTTI i calendari in vendita quello che li infiamma non ha niente di razionale e li induce a sfiancarsi con quella corsa assurda!
Ma, mano a mano che vanno avanti si rendono conto di una cosa: quella è una  " mission impossible" !
Quel maledetto calendrio è nelle mani di molta più gente di quanto loro sono disposti ad accettare.
Già uno sarebbe troppo!!!
E' strano vedere Sendoh di umore così nero.
Lui, sempre calmo e sorridente, sereno nelle sue certezze. 
Lui che si impegna l massimo solo se le circostanze lo rendono indispensabile.
Ha sempre dato a tutti quello di cui avevano bisogno, che importa se non si fermavano a chiedersi se andava davvero bene così?
Se c'era qualcosa al di là di quel sorriso?
In fondo era quello che voleva, no?
Almeno fino a quando nella sua vita non sono entrate quelle due matricoline terribili.
Quei capelli rossi hanno subito incendiato il suo cuore e reso meno banali le sue giornate... questo deve ammetterlo.
Quella testa dura non ha ancora capito a chi appartenga.
Ma glielo farà capire lui.
Oh si... appena tornerà a casa lo capirà, eccome se lo capirà.
- Tutte le copie del calendario di... -
" Quella voce"...
Sendoh alza la testa di scatto: Rukawa.
L'altra matricola che gli ha tolto il sonno è li davanti a lui, con uno sguardo tempestoso.
Quegli occhi blu sono diventati quasi neri e la sua solita imperturbabilità completamente sparita.
Non lo ha mai visto così furibondo.
Dietro di loro delle ragazzine protestano... e anche qualche ragazzo a dire il vero ma lui non li calcola minimamente, paga la cifra che gli chiedono e si volta, poi apostrofa Sendoh con impazienza:
- Che fai... non vieni?- e a lui non resta che andarsene via con Kaede Rukawa, l'astro nascente dello Shohoku, l'ala piccola più sexi che ci sia!
Hanamichi sta guardando stranulato il calendario che Sendoh ha lasciato cadere prima di correre via come un fulmine.
- Kami Sama, il calendario...-
Mormora sempre più rosso  man mano che va avanti nei mesi.
Non se lo ricordava quasi più.
Il pensiero ossessivo di Rukawa e le attenzioni di Sendoh erano riusciti a rimuovere quasi completamente quel maledetto calendario dalla sua mente.
Adesso invece il frutto del suo "lavoro" è davanti ai suoi occhi e lui si sta vergognando come un ladro.
" Come ho potuto fare queste foto?" pensa sconvolto,
" Sendoh non mi perdonerà mai..." e ripete questa frase foto per foto, fino alla fine, quando cade di schianto sulla sedia ( sempre quella famosa di Sendoh...) ormai annientato dalla vergogna.
Quando suona il telefono sta pensando al posto più lontano e nascosto dove andare a imbucarsi fino a quando tutti i ghiacci si scioglieranno dai poli quando suona il telefono.
E' Mito.
- Mito... dimmi che ce ne sono pochi in giro, ti prego.. dimmi che non lo hai visto - ma chiaramente questo, il suo fedele amico, non può dirglielo visto che mezza città gira con Sakuragi mezzo nudo sotto il braccio( bè... mica mi dispiacerebbe...N.D. Parsi. Taci e scrivi la lemon, maniaca N.D. Ru e Aki)
- Hana, ho visto Sendoh che andava a caccia di calendari... tu glielo hai detto, vero?-
Il silenzio più assoluto accoglie le tue parole, Mito chiude gli occhi con un sospiro... ma perché deve sempre cacciarsi nei guai?
- Non gli hai detto niente...ma che cosa hai in testa ? Eh? Si può sapere perché gli hai tenuto nascosta una cosa del genere?-
Finalmente Sakuragi tira fuori la sua voce "quasi" normale:
- ma se te l'ho detto... cioè... l'ho pensato e credevo di avertelo detto...-
- Hana...-
insomma Yohei, come facevo a dirgli una cosa del genere? Mi avrebbe legato piuttosto che farmelo fare...-
- Perché adesso cosa pensi che farà?--
il rumore della chiave nella serratura sembra rispondergli, - adesso lo saprò, mi raccomando, vieni al mio funerale eh ...- mette giù la cornetta e si prepara a vedere i capellia punta e il viso "un pochino " arrabbiato del suo compagno ma...

Sendoh segue Rukawa fuori dal negozio e notando il pacco dei calendari appoggiato alla sua bici gli scappa un sorriso, nonostante l'umore nero in cui quel rosso dell'accidenti l'ha sprofondato.
- Vedo che anche tu stai cercando di far fuori i calendari rimasti, ma ho l'impressione che servirà a poco...-
- Hn...-
Il sorriso si accentua notevolmente, 
- non ci riusciremo mai... ci sarà sempre un mare di gente che lo guarderà...-
Nel frattempo Rukawa si è fermato davanti al ....(sono aperti suggerimenti...) per mangiare qualche cosa e Sendoh lo segue, adesso non lo mollerà più, oh no, assolutamente.
Mentre aspettano l'ordinazione Rukawa guarda i calendari messi l'uno accanto all'altro.
- Quanti ne hai comperati? - 
Il suo sguardo non lascia un istante la copertina patinata del calendario da dove il loro Do-hao li guarda, sensuale, innocente... da mangiare.
- una trentina, e tu?-
- ventitrè , in tutto fanno cinquantatrè, cinquantatrè persone in meno che lo possono guardare così...- e Akira si illumina per un istante, tornando ad oscurarsi immediatamente.
- Hai ragione...- mormora senza smettere di guardarlo.
- com'è?-  chiede Rukawa con voce appena percettibile:
- guardale... tu puoi farlo - e in queste parole c'è molto di più di quello che Akira potrebbe mai dirgli.
E' geloso di quella testa rossa come non credeva possibile.
Geloso perfino dell'aria che respira.
Ma non di lui.
Anche Rukawa sembra essersene reso conto, alza lo sguardo dai calendari per affondarlo in quello caldo ed avvolgente di Sendoh, i denti che mordono il labbro inferiore
Per trattenere il desiderio di alzarsi, afferrarlo e baciarlo (perché deve trattenersi poi).
Baciarlo fino a perdere la ragione.
Apre lentamente un calendario e gli occhi sono calamitati dal ragazzo in Kimono che sorride , malizioso, dal mese di Gennaio.
Ha un sussulto.
Il sangue si riscalda, lentamente ma inesorabilmente.
Ed è solo all'inizio.
Febbraio il collo candido.
Marzo la spalla.
Aprile il braccio e una gamba.
Maggio e quel Kimono aperto sul suo corpo sapientemente velato nei punti giusti.
E questo accresce il suo desiderio.
Va avanti come se una febbre lo divorasse.
Vuole vederlo tutto.
Vuole sapere se è proprio come lui l'ha sognato.
Giugno e quel kimono sempre più abbassato.
Luglio, Agosto, stoffa e pelle in gioco troppo eccitante per la sua fame.
Settembre, ottobre e quel tanga ridottissimo su un fisco da assaggiare lentamente, centimetro dopo centimetro.
E infine novembre e dicembre e la pressione che sale, incontrollata.
Quando guarda di nuovo Sendoh i suoi occhi blu sono così intensi da togliergli ogni residua volontà.
- Com'è stare con lui?-
E la sua voce lo precipita in un abisso dal quale non vorrebbe più risalire.
Sa a cosa si riferisce.
Glielo ha letto negli occhi.
Rukawa ha fatto la sua scelta e non poteva che essere una soltanto.
- E' come scendere fino all'inferno e poi tornare indietro. Vittorioso. Lui vale tutto questo Ru. Vale questa assurda gelosia, la rabbia delle cazzate che combina, la  disperazione per le cose che fa nonostante sappia che poi si ficca nei guai. Oh si, li vale fino all'ultimo istante, vale la paura che qualcuno possa accorgersi di lui e portartelo via. 
Poi si avvicina in modo che solo Rukawa possa sentirlo.
- La sua pelle è proprio così morbida come sembra. La sua bocca calda ed avvolgente. E il suo sapore ti fa impazzire.-
Gli sfiora la guancia con il respiro e a Rukawa sembra di andare a fuoco.
Li vuole e li vuole adesso, subito.
Con tutto se stesso.
- Vieni, andiamo a casa, dobbiamo farla pagare a quel rossino impazzito. Deve capire, una volta per tutte, a chi appartiene.- 
Rukawa termina al suo posto e la sua voce fa correre dei brividi lungo la schiena:
- Adesso è nostro. Non deve dimenticarlo più-
Si alzano in piedi senza però lasciare i calendari e Sendoh aggiunge
- e non lo dimenticherà, stanne certo -
Vanno a casa lentamente, Rukawa porta la bici a piedi, sfiorando quasi  casualmente il corpo di Akira che stringe i pugni, aspettando di essere al chiuso nel suo appartamento.
Con i suoi ragazzi.
Riconosce la bici di Sakuragi appoggiato al muretto, apre la porta con le chiavi che si è ricordato di afferrare all'ultimo momento e lo vede...

Hanamichi non crede ai suoi occhi, accanto a Sendoh c'è Rukawa e i loro sguardi sembrano divorarlo.
C'è passione nei loro occhi, fuoco che li sta consumando inesorabilmente e desiderio allo stato puro.
Espira rumorosamente, non si è reso conto di aver trattenuto il respiro fino a quando non hanno chiuso la porta dietro di loro.
Ma invece di indietreggiare, davanti a quei due chiaramente arrabbiati (soltanto?) fa un passo avanti, spaventato forse, eccitato sicuramente ma non vigliacco.
Quello mai.
E "quei due" non possono fare a meno di ammirarlo, anche se non lasciano trasparire nulla.
Sendoh lancia i suoi calendari sul tavolo, subito imitato da Rukawa e Hanamichi stavolta strabuzza gli occhi, stupito dalla quantità.
- Ehm... li... avete comperati... tutti voi?-
E' incerto, possibile che veramente abbiano speso quei soldi solo per... già... per cosa?
E, incosciente come sempre, lo chiede senza riflettere sulle conseguenze e senza aspettare una risposta alla precedente domanda.
- Ma perché? Perché avete comperato tutti quei calendari? Io non capisco...-
- Questo è poco ma sicuro, altrimenti non avresti mai fatto quelle foto senza prima parlarmene.
La voce di Sendoh è minacciosa ma quella di Rukawa è a dir poco glaciale:
- Idiota! Perché hai fatto una cazzata del genere? Adesso metà città ti vede nudo, magari appeso in camera, sopra il letto...-
E a queste parole Hanamichi diventa furiosamente rosso, ha capito benissimo cosa intende dire con quelle parole la volpe, lo prende per un fesso totale?
- Ma tu che non parli mai, perché non continui così? Devi aprire bocca per sparare idiozie?-
Rukawa si avvicina in silenzio, il passo felpato, sensuale, lo sguardo penetrante, voglioso.
- Vuoi che la apra per fare qualcos'altro?- e lo blocca contro il tavolo, dove lui involontariamente (see... involontariamente...)(certo, il tensai non ha paura di nessuno n.d. Hana) indietreggia (HARGHHHH).
Posa le mani sul legno lucido dietro di lui e avvicina la bocca alle sue labbra:
- Qui va bene o hai altre idee? -
Non gli dà il tempo di rispondere, finalmente fa sua quella bocca irriverente che popola tutti i suoi sogni da quando l'ha baciato sotto la doccia, negli spogliatoi.
E ritrova intatta tutta la sua dolcezza e quel sapore inebriante, come una coppa di vino dolce e profumato.
Hanamichi mugola piano contro la sua lingua mentre cerca di circondargli la vita con le braccia ma la presa d'acciaio del volpino gli impedisce ogni movimento mentre la sua lingua lo esplora a fondo, rovesciandogli la testa all'indietro per non perdere nemmeno un centimetro della sua bocca.
Delle mani si appoggiano sulle sue bloccate contro il corpo e lui le riconosce immediatamente: Sendoh.
Il bacio profondo di Rukawa, le mani di Sendoh che risalgono lungo le sue braccia... "Kami Sama, se questo è il loro modo di uccidermi fa che non abbia mai fine..." pensa sull'orlo di un baratro Hanamichi.
- Adesso dobbiamo fartela pagare, serve una punizione esemplare- la voce ad un soffio dall'orecchio mentre le mani di Akira gli pizzicano la pelle 
- oh si, molto esemplare. Non devi dimenticarti mai più che tu sei nostro...- quel dannato volpino ricomincia a tormentargli la bocca, mordicchiandogli le labbra prima di lambirle dolcemente con la lingua, qualunque cosa abbiano in mente a lui va benissimo... oh si... proprio benissimo.
Ad un certo punto si ritrova disteso sul grande letto all'occidentale, comperato pensando appositamente a quando sarebbero stati loro tre insieme... e adesso che quel momento è arrivato Hanamichi non sa neanche come l'hanno portato fin li.
E' steso su Akira mentre Kaede, sopra di lui sta esplorando la sua schiena con le mani e la lingua.
Vorrebbe collaborare anche lui, toccare la pelle di seta di quell'esemplare stupendo di volpe che lo sta facendo impazzire, strusciarsi sull'eccitazione di Akira che preme contro la sua facendolo mugolare dentro la sua bocca.
Ma non glielo permettono, ogni volta che cerca di sfiorarli o di muoversi Kaede gli pizzica una natica, o lo morde leggermente, come per punirlo di queste sue "presunte" ribellioni.
E allora si lascia andare concentrandosi unicamente sulle sensazioni devastanti che sta provando.
Uno scatto di reni e Akira lo fa scivolare sotto di sé mentre Kaede comincia a viaggiare lungo la parte inferiore del suo corpo partendo proprio dai piedi.
Hanamichi sente la lingua che si insinua sulle sue dita e grida, sorpreso, eccitato da quel gesto così intimo e particolare... nemmeno Akira glielo aveva mai fatto... Akira che si sta occupando dei suoi capezzoli mordicchiandoli accuratamente, fino al limite del dolore... per poi succhiarli quasi con ferocia, facendolo impazzire.
E le loro voci che lo stordiscono con le parole appassionate, minacciose... sussurrate, gridate con il solo intento di condurlo alla pazzia.
Pazzia che lo sta avvolgendo.
Inesorabile ed affascinante.
Quando la bocca di Kaede arriva all'inguine dopo aver assaggiato a fondo le sue gambe, le ginocchia e le cosce Akira ha già la bocca che si sta occupando del suo membro dolorosamente eccitato.
Sente la mano di Kaede che si stringe con forza alla sua base e grida, rauco, irriconoscibile.
- Sssshhh... non devi ancora venire... abbiamo appena incominciato con te... -
Duro, quasi feroce, in contrasto con quella lingua che comincia a leccare con avidità ogni centimetro di quella carne dura e fremente.
Lingua che si scontra con quella di Akira, si cercano, si assaggiano al di sopra di quel membro ancora stretto nella morsa ferrea di Kaede. 
E mentre pensa di svenire tanto forte è il piacere che prova un dito si intrufola nella sua bocca.
-Lecca...- niente altro ma lui obbedisce con avidità, quasi con gratitudine, lo faranno impazzire se lo obbligano a restare immobile ancora a lungo.
Kaede fa scivolare il dito alcune volte fuori e dentro la sua bocca per poi introdurlo nel suo corpo che adesso si stringe spasmodico, infastidito da quell'intrusione per niente dolce.
Cerca di prepararsi a quel che accadrà di li a poco ma rimane lo stesso senza fiato quando Kaede sostituisce le dita con il suo membro.
Urla per la violenza usata da quell'accidenti di volpe che lo guarda fisso negli occhi mentre è fermo immobile dentro di lui, lo sguardo intenso che sembra volerlo trafiggere.
-Non dimenticherai ... mai più ... che tu... - ma Hanamichi termina al suo posto e la sua voce è così profonda che
sembra provenire dalla parte più nascosta di se stesso.
- sono tuo.. e di Akira... così come tu... sei... mio, soltanto mio...- non termina la frase, la bocca di Kaede è sulla sua mentre comincia a muoversi lentamente, assaporando fino in fondo la sensazione di completezza assoluta che sta provando adesso.
Adesso che è dentro il suo Hana.
Adesso che si sente finalmente in pace con se stesso e con il resto del mondo.
Lascia la sua bocca e alza lo sguardo... Akira è in piedi davanti a loro, si è spogliato completamente e sta avvicinando il suo membro congestionato alla bocca del rossino che ha gli occhi chiusi e continua a gemere, incontrollatamente.
Rukawa sa cosa farà adesso Akira, il loro ragazzo.
Quando avranno finito con lui non guarderà più un calendario in tutta la sua vita, nemmeno uno.
-Apri la bocca-
La voce roca di Akira è irriconoscibile, un sussurro appena percettibile ma che esce dalla parte più profonda di se stesso.
Gli infila il membro in bocca con un unico movimento fluido, facendolo sbattere fino in fondo alla gola e cominciando a muoversi all'unisono con Kaede che non perde nemmeno uno dei loro movimenti, eccitato all'inverosimile da quello spettacolo.
E Hanamichi si sente completamente riempito, assolutamente appagato in ogni senso del termine.
Le sue braccia continuano ad essere bloccate da Kaede ma può alzare le gambe e metterle attorno alla sua vita cercando così un contatto ancora più profondo.
- Succhia - e lui obbedisce, cercando di non respingerlo automaticamente quando arriva fino in fondo alla sua gola, soffocandolo.
Lo succhia con forza, facendogli così vedere che comunque non si tira indietro.
Quello è il loro modo per punirlo e sa che dopo toccherà ad Akira prenderlo mentre Kaede invaderà la sua bocca facendolo morire.
Ma lui andrà fino in fondo, senza respingerli... non ci pensa nemmeno. E mentre la sua ragione comincia a frantumarsi ed inizia l'orgasmo più violento che abbia mai avuto sente che anche Kaede, con un grido che risuona tra i loro gemiti, viene dentro di lui.
Allora Akira esce dalla sua bocca per spargere il suo seme sul viso arrossato e stravolto di Hana che cerca, con la lingua, di raccogliere ogni più piccola traccia di quel nettare che doveva essere soltanto suo. 
Restano sdraiati l'uno accanto all'altro per alcuni minuti senza parlare, i respiri affannati, le mani intrecciate, mentre le loro menti sono indissolubilmente legate.
- E' stata... la punizione ... più.. più...- non gli vengono le parole ma Kaede lo interrompe e la sua voce è di nuovo nel suo orecchio, con la lingua che lo accarezza dandogli altri brividi che lo risvegliano immediatamente.
- E chi ti ha detto che abbiamo finito?-
Un sorriso pigro ed irresistibile affiora sulle labbra del rossino steso tra loro due e il pensiero che a lui tutto ciò piaccia troppo per essere chiamata "punizione" gli sfiora per un attimo la mente... ma il piacere che quel corpo splendido e così assolutamente, completamente "loro" gli donerà ancora annulla ogni altra considerazione e pensiero.
Questa volta è il corpo noto di Akira che gli è sopra mentre Kaede entra dentro la sua bocca mettendosi a cavalcioni sul suo viso, soffocandolo quasi col suo peso.
E' più violento di Akira, più veloce, più incalzante ma ad Hanamichi va bene così.
Non è la loro tenerezza quella che vuole adesso ma l'urgenza del desiderio che scorre prepotente nelle loro vene.
E mentre Akira lo prende e i loro corpi cominciano a muoversi all'unisono lui ha il suo primo orgasmo, il suo seme schizza con prepotenza stupendo se stesso per primo... e sono soltanto all'inizio.
Comincia a gridare con tutto il fiato che ha in gola mentre il suo universo và in mille pezzi ricomponendosi immediatamente attorno a loro.

L'alba li sorprende abbracciati, il letto completamente disfatto e un leggero (?!) russare che invade l'aria, unendosi agli altri suoni che riempiono la stanza.
I Loro respiri, la sveglia che ticchetta in sordina e Hanamichi che borbotta nel sonno.
Un sonno ampiamente meritato perché, quando quei due hanno ritenuto che lui ne avesse abbastanza si sono presi a vicenda, mai sazi, con un'energia inesauribile mentre lui li guardava distrutto, consapevole che non potrà sedersi per parecchio tempo ma assolutamente e completamente soddisfatto.
Almeno così credeva fino a quando Kaede si è avvicinato a lui strusciandosi sul suo corpo, risvegliando la sua virilità che dormiva, disfatta dalla stanchezza ( e voglio vedere...) per poi sedersi su di lui e farsi prendere così, cavalcandolo selvaggio, gridando mentre raggiungeva l'orgasmo, l'ennesimo, della serata.
- E questa è la tua ricompensa per aver... capito, fino in fondo, la lezione...-
Non ebbe la forza di ribattere, troppo spossato anche solo per pensare di rispondergli.
Ma la sua volpe appassionata e non più "artica" capì e si sdraiò accanto a lui, abbracciandolo teneramente e possessivamente.

La luce del sole che entra dalla finestra lasciata aperta bacia i loro corpi ricoperti di sudore e di qualcos'altro... mentre i capelli rossi di Hanamichi sembrano andare a fuoco.
Sono le sette di mattina, di una assolata e splendida giornata di fine Marzo.





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