Dedicato alla carissima Neko per la velocità con cui legge e commenta
la mia fic...  \ grazie perché  sei quello che sei\, a Mikako per la
pazienza con cui ascolta i miei sclero e legge in anteprima i miei
capitoli e ad Astrid per il bellissimo calendario che sta facendo..


La carezza nel pugno

parte IV

di Parsifal


Il ritorno a casa è traumatico per Sakuragi.
Lui e Sendoh vivono insieme da due giorni soltanto, due giorni
meravigliosi, pieni di tenerezza, di gesti affettuosi... di passione.
Ma adesso le cose stanno in modo diverso, adesso Sendoh è incazzato
nero, Rukawa non ne parliamo e lui... lui non è neanche sicuro di
quello che è successo... figuriamoci se sa che cosa deve fare.
Va al solito campetto, ormai di andare in giro con Sendoh è fuori
discussione e lui ha bisogno di riflettere sul da farsi.
Inizia a palleggiare e risente nelle orecchie la voce fredda di Rukawa:
- Fai la pace con Akira o con me hai chiuso -
" Già, la pace con Akira " pensa mentre cerca di infilare la palla nel
canestro, senza peraltro riuscirci.
" Come se fosse facile " , l'irritazione prende il posto dello
sconforto, facendolo sbagliare ancora di più.
E la sera allunga ormai le sue ombre, la gente comincia ad affrettarsi
verso casa lasciandolo solo nel campetto fra scatti, finte e
canestri... mancati.
Quando la fatica minaccia di tagliargli le gambe raccoglie lentamente
la palla e si avvia verso casa.
Il sudore che gli ricopre il corpo stanco, indolenzito e il borsone da
basket su una spalla, la mente che continua a lavorare, infaticabile.
" E adesso che cosa faccio? Che cosa gli dico?"
è questa la frase che gira nella sua mente da quando è uscito dalla
palestra.
E non è servito a niente ammazzarsi di fatica per impedire al suo
cervello di fargli rivedere il viso di Sendoh oscurato dalla gelosia.
Un viso che rifletteva qualcos'altro oltre alla gelosia.
Qualcosa che gli ha scavato dentro lasciandolo con un magone che
minacciava di prendere il sopravvento da un momento all'altro.
" Tristezza..." mormora tra se, " era così triste... e deluso..."
- Kuso -grida ad alta voce, incurante degli sguardi di disapprovazione
della gente accanto a lui.
" Ma che ho fatto di male? Dovevo forse lasciarla li in mezzo al campo
ignorandola completamente? " non si risponde nemmeno, sa già che è
proprio quello che Sendoh voleva.
Non l'ha mai potuta sopportare, né per la sua presunta passione per
Rukawa né per come lui proclamava ai quattro venti il suo amore per lei.
Quando arriva a casa si ferma titubante davanti alla porta prima di
entrare, incerto sul da farsi... che cosa gli dirà Sendoh? E lui
riuscirà a cancellare la tristezza nascosta dietro la gelosia?
Poi apre lentamente la porta ed entra senza la consueta irruenza,
odiandosi per non riuscire a mantenere la sua solita maschera anche
adesso, adesso che forse Sendoh lo apprezzerebbe maggiormente.
Forse.
Si toglie le scarpe e si infila le ciabatte, silenzioso, ma un'ombra
seduta per terra attira la sua attenzione.
- Akira...- mormora attonito.
All'inizio è solo un'ombra nella penombra della stanza.
Accende la luce e sente un tuffo al cuore:
Sendoh è appoggiato al muro di fronte all'entrata, seduto per terra.
Una gamba stesa a terra, l'altra piegata contro il corpo, la testa
contro la parete, gli occhi che lo stanno guardando, accusatori.
Quegli splendidi occhi color cioccolata, così caldi e dolci adesso lo
fissano in silenzio, pretendendo da lui delle spiegazioni.
- Spegni la luce -
e la sua voce che accende di mille brividi la pelle.
Sakuragi la spegne senza fiatare, è la prima volta che è così
arrabbiato con lui e questo lo spiazza completamente.
Visto che non gli dice nulla ma si limita a fissarlo cerca di parlare,
imbastendo qualcosa che non assomigli minimamente ad una scusa, non
esiste che lui si scusi per qualcosa che non è nemmeno sicuro di aver
fatto!
- Senti Akira... posso sapere che cazzo ho fatto?
No perché adesso io mi incazzo veramente.
E che accidenti... dovevo forse lasciarla lì a balbettare come una
ritardata andandomene via?
Andiamo accidenti, non mi ha fatto nulla di male e...-
- Vieni qui -
La voce tranquilla di Sendoh interrompe quel fiume in piena,
ancora una volta si ritrova senza difese davanti a quegli occhi
profondi e sinceri.
E, nonostante la tranquillità della voce percepisce chiaramente la lama
d'acciaio nascosta molto accuratamente.
Si avvicina lentamente fino ad urtare con i suoi piedi quelli di
Sendoh, rimane a guardarlo, rapito nonostante tutto da quella figura
che è diventata il centro del suo mondo.
- C'è una cosa che ti sfugge evidentemente -
La sua voce è così bassa che Sakuragi deve accovacciarsi sulle gambe
per ascoltarlo con attenzione.
Primo errore della serata, perché Sendoh afferra immediatamente con la
mano i suoi capelli ed avvicina il suo viso fino a sfiorargli la fronte.
- Tu sei mio -
Gli morde leggermente le labbra e il rosso geme piano,
- Nessuno deve sfiorarti oltre a me...-
la lingua lambisce provocatoriamente il contorno della sua bocca,
- Soltanto Ru può farlo perché noi lo amiamo... soltanto da lui tu ti
farai toccare... è chiaro?-
si impadronisce della sua bocca con voracità, con violenza, per punirlo
dell'esplosione che ha provato nel petto quando quell'oca lo ha baciato.
Ha baciato la sua pelle... la SUA pelle.
Ma Sakuragi ribalta la posizione e in un attimo è seduto sulle sue
gambe mentre la sua lingua si muove instancabile dentro quella calda
cavità che conosce così bene.
Poi si stacca e lo guarda deciso,
- chiaro... io sono soltanto tuo e di Ru... così come voi siete miei...
nessuno vi sfiorerà oltre a me... mi appartenete...-
E con un gemito continua la sua esplorazione, mentre le mani cominciano
a spogliarsi a vicenda, con frenesia, con violenza, strappando la
stoffa che incontrano sul loro cammino.
- Così... prendimi così... fammi sentire che ti appartengo
completamente...-
E Sendoh lo accontenta, entrando dentro quel corpo che sembra fatto
apposta per lui.
Sakuragi si siede su di lui racchiudendo dentro di sé la sua erezione,
erezione che sembra voler scoppiare da un momento all'altro.
E l'eccitazione sale, sale... così come il piacere assoluto e violento.
Piacere di sentire quella carne che si chiude su di lui e lo fa
impazzire.
Piacere che si espande come un'enorme bolla, soffocandoli, togliendo
ogni ragione e pensiero coerente.
Alla fine si ritrovano stravolti e sudati l'uno sull'altro, le bocche
aperte che cercano ossigeno e le voci che si chiamano, roche e,
assurdamente, completamente felici.

Felicità però che sta per essere messa di nuovo alla prova da un famoso
calendario.
Ma forse non tutti i mali vengono per nuocere.

Sede di un famoso giornale della città, dove hanno appena terminato di
stampare un altrettanto famoso calendario a noi molto noto.
Il direttore guarda soddisfatto l'anteprima del calendario che hanno
appeso in primo piano proprio di fronte alla sua poltrona.
_ E' un capolavoro, quel ragazzo farebbe i soldi a palate come
modello... è una bomba... (- è quello che dico anch'io -N.di Parsi-) ( -
giù le zampacce...- n. di Ru e Sendoh)
ma glielo hai proposto, vero, di continuare ?-
il fotografo osserva con attenzione le foto che ha davanti agli occhi,
lui è un etero convinto ma quel ragazzo li fa venire in mente certe
idee...
- certo che gliel'ho detto ma non ne vuole sapere, vuole diventare un
campione di basket, accidenti!!!-
poi ha un'illuminazione, DEVE mandargli una copia del calendario, forse
così vedendo quanto è fotogenico cambierà idea.
Chiama la segretaria e ordina (chiede gentilmente...) di spedire
immediatamente una copia anche al ragazzo, tutti approvano ma lui non
nutre molte speranze, ha visto con che faccia se ne andato appena
finite le foto, certo non era la faccia di uno che è orgoglioso di
quello che ha appena fatto.
- Comunque domani uscirà in vendita in tutte le edicole e cartolerie
della città.
Vedrete che fra poco tutta la regione ce lo richiederanno... e quella
gigantografia sui palazzi più alti poi è la ciliegina sulla torta...
andrà a ruba, ve lo dico io.-
Stappano una bottiglia per festeggiare, ormai sicuri del successo che
otterranno.
Intanto, a casa Sendoh, Sakuragi sta "assaggiando" a fondo il suo
compagno che è steso sotto di lui e grida senza ritegno, contorcendosi
dal piacere.
Pochi attimi ancora e prima di venirgli in bocca Akira rovescia la
situazione e lo penetra con un unico movimento, quasi con violenza,
troppo eccitato per pensare solamente, ad andarci piano.
Ma ad Hanamichi va bene così.
E' la sua volta adesso di gridare e gridare, in preda a sensazioni
indescrivibili, mentre pensa che se ci fosse Ru la loro felicità
sarebbe completa.
Ignaro della bufera che sta per scatenarsi sulla sua deliziosa testa
rossa.

Com'è che certe volete basta poco per evitare disastri inimmaginabili?
Se la madre di Sakuragi, quella mattina, avrebbe controllato meglio
cosa c'era in quella busta così voluminosa forse non l'avrebbe mai
portata a casa di Sendoh, dove adesso vive il suo scapestrato figliolo
( mia madre l'avrebbe fatto, altro che- N. diParsi.).
Invece lei è una mamma mooolto discreta, tutto l'opposto di suo figlio
insomma.
Così porta quel pacchetto, in tutta fretta, a casa di quel suo amico
dai capelli a punta, iniziando il via a una catena di eventi che
culminerà con ... eh eh... vedrete vedrete.
Quando terminano le lezioni in genere è Sendoh che torna a casa per
primo perché, dei due, è quello che abita più vicino e anche quel
giorno non fa eccezione.
Così appena apre la cassetta della posta si trova quella busta molto
grande, molto ingombrante ( non ho idea di come faceva a starci ) e,
incuriosito, la apre.
- hn... un calendario... però, mooolto interessante, conosco la casa
editrice, fa servizi appetitosi su dei pezzi di ragazzi niente male...-
mormora tra se mentre straccia la carta trasparente e toglie la
pubblicità.
E appena  ha tra le mani il tanto ormai famoso calendario sa come si
sente un pugile che ha appena subito un colpo da K.O.!
Si lascia cadere sulla sedia accanto al tavolo (non chiedetemi come mai
fosse già pronta per lui... ) e guarda attonito il suo Hana-chan che
gli sorride, ingenuo e bellissimo, dalla copertina patinata e
coloratissima.
Apre le altre pagine e vede il suo rossino con un kimono addosso
adagiato su una poltrona di raso, e questo è il mese di Gennaio.
Mentre va avanti nei mesi non può fare a meno di notare che è sempre
più svestito, in pose così sensuali da togliergli il fiato.
Guarda frenetico Novembre e Dicembre e gli viene un colpo...
- Nudo... ma qui è completamente nudo...-
e finalmente la paralisi che lo aveva colpito lo abbandona di colpo, si
alza di scatto facendo cadere la sedia e grida, sbattendo i pugni sul
tavolo ( in mancanza della faccia di Hana...).
- Ma io lo AMMAZZO, LO TOLGO DAL MONDO, LO DISINTEGROOOO-
Si è sempre vantato di essere una persona calma e pacifica, va
d'accordo quasi con tutti... perché solo "Lui" riesce a tirargli fuori
la parte peggiore di se stesso?
" Ma appena torna a casa ..." pensa stringendo i pugni..." oh si,
appena torna a casa..."
Intanto Rukawa sta tornando a casa in bicicletta, mezzo addormentato
come sempre.
Cosa c'è che lo sveglia improvvisamente facendolo cadere rovinosamente
dalla bici?
Si ritrova seduto per terra con un bernoccolo sulla fronte... ma non
riesce a sentire nessun dolore, tutti i suoi sensi sono focalizzati da
una gigantografia appesa su un mega cartellone pubblicitario nel
palazzo che è vicino casa sua, un cartellone che stamattina non c'era!!!
- Hana... ma quello è Hanamichi... mezzo nudo... che cazzo dice quella
scritta?-
Legge con attenzione... " un calendario, quel do-hao ha posato per un
calendario... Kami Sama, dimmi che non è vero... non ci posso
credere!!! "
Se ne sta lì per terra a bocca aperta e sguardo tempestoso... sta
passando lo stupore e un'ira gigantesca si impossessa di lui.
" Da quanto è che non faccio una bella rissa con quel demente? Troppo
evidentemente."
Pensa minaccioso.
Ma un' altro pensiero lo fa gelare sul posto:
" E' un calendario... oh mammamiabella.... Tutti potranno vederlo come
quella sfortunata di sua madre l'ha fatto..."
Si alza in piedi velocemente, riprende la bici ( chissà come non si è
rotta) e pedala velocemente alla ricerca di tutte le edicole dove
vendono quell'accidenti di calendario, pensando a quanti soldi ha in
tasca.
Stesso pensiero ha colpito anche Sendoh che, mettendo da parte ogni
velleità vendicativa,( per il momento...) esce come un razzo per
comperare tutti i calendari presenti nella città, sapendo bene che non
gli basterà il mensile che gli passano i suoi per questo!!!

Fine quarto Capitolo.
E allora, cosa ne dite?
Be... non il solito "povero Hana" spero... in fondo in altre fic (
senza fare nomi, vero Erica e Neko? ) lo trattano molto peggio.
E poi la punizione che hanno in mente Ru e Akira sarà molto...
molto.... Wau!!! Vedrete vedrete....
Un bacione, alla prossima.
P.S. Hei, commentate eh... sempre se siete sopravissuti.







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