La carezza nel pugno

parte III

di Parsifal


Sono passate due settimane dal bacio devastante che Rukawa e Sakuragi si sono scambiati in palestra e durante questi giorni la tensione fra loro è salita in maniera preoccupante.
Preoccupante per il resto della squadra che sente l'elettricità presente fra loro.
La possono percepire benissimo e sono perplessi, quasi increduli, davanti a quello che sta succedendo.
Perché quei due, che prima si rivolgevano la parola a stento, adesso si fissano in silenzio, sfidandosi con lo sguardo, senza perdersi di vista un solo istante.
Niente più sparate megalomani ne insulti inutili ma mezze parole sussurrate, frasi appena accennate, uno sfiorarsi lieve come il volo di una farfalla ma che accende l'aria di un calore che nasce da loro cuore, dal centro di loro stessi, dai loro pensieri, dai loro desideri.
E ogni volta un accenno a Sendoh, come un richiamo a quel ragazzo che non è presente li fisicamente ma che sentono vivo come non mai.
Alla fine sono tutti stravolti e se ne vanno a casa con sollievo, tutti fuorchè loro due.
Perché Rukawa se ne sta li per il suo allenamento supplementare e Sakuragi corre al campetto da Sendoh, dove scarica l'eccitazione in una lezione che assume sempre più l'aspetto di una sfida.
Nessuno dei due chiede un appuntamento.
Hanamichi vuole che parta dalla volpe, deve essere pienamente consapevole a cosa va incontro.
Perché lui non lascerà mai Sendoh.
E sa che nemmeno Rukawa lo vorrebbe.
E la nostra algida kitsune aspetta di essere pronto e di avere le idee chiare in mente.
Accettare quei due nella sua vita equivale a sconvolgerla completamente, ma soprattutto vuol dire mettersi totalmente nelle loro mani.
E' consapevole del potere che già hanno su di lui e quel potere aumenterà maggiormente.
E questo lo spaventa moltissimo.
E' pronto a rinunciare alla sua vita, alla sua libertà, a se stesso?
Eppure, nonostante i suoi dubbi e le sue paure (anche se non lo ammetterebbe nemmeno sotto tortura...) non può fare a meno di seguirlo al campetto qualche volta.
Si limita ad osservarli da lontano come se ne andasse della sua vita, per poi vederli finire l'uno nelle braccia dell'altro.
A questo punto se ne va frustrato,
irritato,
eccitato.
Sta per cedere.
Lo sa che è così.
Lotterà fino alla fine per la sua libertà ma sa benissimo che sarà inutile.
Perfettamente inutile.

Il profumo del mare arriva, chiaro e preciso, fino al ragazzo steso sulla sabbia.
Il mare davanti a lui è soltanto una lunga distesa oscura ed imprecisa, proprio come il cielo coperto di nuvole che sembra abbracciarlo con il suo carico di umidità.
Si sente soltanto il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga, rumore che copre tutti gli altri della notte e che accarezza i sensi sconvolti della macchia scura che adesso si siede portandosi le ginocchia al petto e stringendole forte con le braccia. 
" Ru... quanto ancora ci farai aspettare?" pensa con stanchezza.
Lo vuole così tanto da star male, un male fisico che si ripercuote nell'anima e nella mente, lasciandolo stordito ed affamato, con quella fame atipica che nessun cibo potrà mai saziare.
Comincia a cullarsi dolcemente avanti ed indietro, una danza che ha già fatto molte altre volte quando è sconvolto da qualcosa che sfugge al suo controllo, quando deve rimettersi insieme e sembra che nessuna colla debba tenere.
Adora quel posto sul mare, è come se fosse casa sua e solo lì riesce a ricaricarsi finalmente, lontano dalla civiltà, dalle persone, da tutto quanto possa ricordargli Kaede Rukawa e i suoi dannati occhi blu, quei capelli neri come la notte più profonda e senza stelle, quel corpo bianco e sensuale.
E appena riesce a liberare la mente da ogni cosa terrena dei passi sulla sabbia lo scuotono.
Passi riconoscibili.
Passi a lui molto cari.
C'è solo una persona che sa di quel luogo e che può volerlo cercare, Akira Sendoh.
Sente la sua mano sulla spalla e sorride dolcemente, "caro Akira, se non avessi te sarei già impazzito" e il cuore si riempie d'amore per il primo ragazzo che abbia saputo andare al di là dell''eterno sorriso e delle sbruffonate.
Per chi non si è accontentato di ciò che offriva la facciata ma, con pazienza ed amore, ha saputo scavare a fondo fino a trovare la sua vera essenza.
Essenza che ha poi riportato alla luce soltanto per lui. 
Sakuragi sospira e si appoggia alle gambe di Sendoh:
- Hana-chan... sapevo di trovarti qui...-
non dice altro, non gli chiede il perché è li da solo abbracciato a se stesso, come se lui fosse un'ancora di salvezza in mezzo al mare in tempesta.
Lo sa.
Lo sente.
Perché è così anche per lui.
Rukawa sta per prendere una decisione che cambierà completamente la loro vita, sia che scelga loro sia che decida di restare solo.
E loro due sono dilaniati da questa attesa che logora i nervi e spezza quel fragile autocontrollo che ancora hanno.
Lo sa che va a vedere i loro allenamenti e la tentazione di trascinarlo fuori dal suo nascondiglio è così forte per baciarlo con avidità, con amore, con passione, con tutta la forza che sent nel suo cuore per lui.
Sakuragi strofina la testa lentamente sulle sue gambe e lui si inginocchia sulla sabbia umida, abbracciandolo teneramente.
- Akira... quanto ancora dovremo aspettare? Non ce la faccio più... tutto è preferibile a questa attesa, anche un no...-
- shhh....-
-Sendoh lo culla con dolcezza, appoggiando le labbra su quella testa rossa che adora.
Per poi mormorare tra i suoi capelli.
- Qualunque cosa deciderà non sarai solo perché avrai me così come io avrò te...-
Sakuragi alza il viso verso la sua bocca e Sendoh gli sfiora la fronte, lieve, dolcissimo.
- e poi... come può scegliere la solitudine al nostro amore?-
Gli occhi, il naso.
- lui lo sa che lo amiamo... alla fine verrà da noi, ne sono certo.-
E finalmente la bocca che si apre a lui con gratitudine,con sollievo... con disperazione.
"Kami... quanto lo amo "
E' l'ultimo pensiero prima di annegare in un mare di dolcezza dove esistono soltanto loro due e la passione che sale lentamente, attimo dopo attimo.
Una marea rossa che li sommerge annullando ogni altra volontà che non sia la loro, ogni altro desiderio che non sia quello di perdersi in una passione senza fine.
Si alzano in piedi mentre si stanno ancora baciando, si interrompono lo stretto necessario per tornare a casa.
Tornare abbracciati, strettamente allacciati, incuranti di che passa loro accanto, incuranti di tutto ciò che non sono loro due.
Come se fossero soli su un pianeta deserto.
Solo loro e nessun'altro.
E finalmente l'intimità della loro casa.
Il silenzio che li avvolge e li protegge, come un manto che cela a sguardi indiscreti il loro amore, quella passione che si accende al minimo sguardo, ad un solo tocco.
Ma questa volta hanno bisogno di dolcezza, di tenerezza.
Di amarsi lentamente e con calma, assaporando ogni più piccola sensazione, concentrandosi unicamente su loro stessi.
E le carezze sono lente, dolci, come i baci che sfiorano ogni centimetro di pelle ubriacandoli d'amore.
E quando si prendono è come se fossero fusi in una sola persona. 
Quell'unione tanto agognata ma che raramente riesci veramente a provare, quel calore che si irradia dentro di te, che parte da lui e finisce dritto nel tuo cuore... chi si stupisce delle loro lacrime nel momento dell'orgasmo?
Un amore così grande vive solo nelle favole... e nei puri di cuore.
Come loro.

Ma Sakuragi non sarebbe Sakuragi se non farebbe una delle sue cavolate. 
E questo succede puntualmente una settimana dopo la più bella e sofferta notte d'amore della loro pur breve ma movimentata vita.
Nella palestra dello Shohoku, davanti a Rukawa e Sendoh.
Ma andiamo con ordine.
Quel pomeriggio dovevano saltare i loro quotidiani allenamenti supplementari per andare a fare acquisti in centro e Sendoh era addirittura riuscito a finire prima, così si trovava in palestra ad attendere la fine delle fatiche del suo ragazzo guardando allo stesso tempo un Rukawa in piena forma che lo faceva sbavare indecentemente. 
Quando entrò Arukina cara la sua attenzione però fu focalizzata completamente da lei.
Non si era dimenticato che il suo Hanamichi fino a poco tempo fa proclamava ai quattro venti di amare quell'oca... quell'oca che adesso, nello stupore generale, si avvicina al SUO ragazzo, fermando il gioco e chiamandolo in disparte.

Sakuragi si rende conto subito che è completamente imbarazzata e , per toglierla da quella situazione assurda la segue a bordo campo. 
"In fondo se non era per lei non avrei mai e poi mai iniziato a giocare a basket" si dice per darsi coraggio, cercando di ignorare lo sguardo omicida di Sendoh e della sua volpe che li stanno uccidendo con gli occhi.
Almeno per il momento.
- Sakuragi... scusa se ti ho interrotto ma ultimamente non riesco mai a trovarti da solo, o sei con Sendoh o sei con Rukawa e io... io non sapevo più che fare... mio fratello non mi fa venire a casa tua da sola (" e ci credo"  pensa il rossino..." con me ed Akira che lo facciamo in ogni momento ed in ogni luogo...") ed io DEVO parlarti.
Sakuragi la guarda in silenzio, invitandola con lo sguardo a continuare... nemmeno lui, il grande tensai, ci sta capendo qualcosa.
- io... vedi io... insomma, volevo sapere cosa c'è tra te e Rukawa- e qui al nostro immenso genio cade la mascella ( tipo il genio di Aladin...), quando riesce a riprendersi balbetta qualcosa di inintelligibile, rosso quasi quanto i suoi capelli.
E' lei che continua, imperterrita.
- Perché io ti voglio bene... me ne sono resa conto vedendoti sempre con Rukawa... ho avuto paura di perdere TE e non lui. Non so cosa mi sia successo ma nel mio cuore ci sei soltanto tu...-
E continua così per un po' mentre Sakuragi pensa al modo più indolore per dirle di... togliersi dai piedi.
E' lei che, come prima, risolve il suo dilemma.
Si avvicina ulteriormente, si alza in punta di piedi e lo bacia.
All'ultimo momento lui riesce a voltare la testa dall'altra parte e le offre la guancia.
- volevo dirtelo prima che anche le altre si accorgano della tua reale bellezza e bravura... voglio essere la prima, promettimi che ci penserai... ti prego...- non riesce a rispondere adeguatamente, una pallonata lo becca in pieno viso, si volta, incazzato nero ed incontra lo sguardo furibondo di Sendoh.
E' in piedi sul bordo del campo con i pugni chiusi e gli occhi tempestosi.
Se ne và correndo per non ucciderlo davanti a tutti e finire così in galera.
Deve trovare il tempo di dissolvere la sua rabbia.
Poi lo ridurrà in tanti minuscoli pezzettini e li disperderà al vento.
Sakuragi non riesce a muovere nemmeno un passo verso il suo sconvolto ragazzo che un pugno lo manda a finire lungo disteso per terra.
Un pugno a lui molto noto e molto, molto pesante.
Rukawa è a dir poco gelido, lo guarda dall'alto e gli sibila:
-Fai la pace con Akira, altrimenti con me hai chiuso - e se ne va negli spogliatoi, per la prima volta in anticipo, troppo incazzato per continuare ad allenarsi ma soprattutto... per avere davanti agli occhi la faccia di Hanamichi.
Che resta li per terra, massaggiandosi il mento e chiedendosi, stupito, che accidenti ha fatto lui questa volta!!!



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