La carezza nel pugno

parte II

di Parsifal


Le palle rimbalzano sul parquet lucido della palestra, i due ragazzi fingono di non far caso ai movimenti l'uno dell'altro e cercano di concentrare tutta l'attenzione sulla sfera che tengono in mano ma in realtà sono acutamente consapevoli della reciproca presenza, del respiro affannato, dell'odore penetrante dei loro sudori... in una danza sensuale ed eccitante, che non ha nulla di casuale o di sportivo. 
C'è nell'aria un odore di anticipazione, quasi un'emozione che riescono a respirare più che a sentire.
Penetra nella carne e scorre veloce nel sangue, facendo accapponare la loro pelle.
Sakuragi improvvisamente si ferma e si volta verso Rukawa, lo guarda apertamente, la maglietta fradicia di sudore incollata al corpo, i capelli che ricadono scompostamente attorno al viso bianco come la neve ed assolutamente perfetto.
Anche lui si è fermato appena non ha più sentito la palla di quel ragazzo che lo sta facendo impazzire, le mani sui fianchi e lo sguardo che sembra volerlo trafiggere.
- Un "one to one" Rukawa... o hai paura del grande tensai?-
La battuta è sempre la stessa ma la luce che illumina i suoi occhi no, quella è completamente nuova e Rukawa sente un brivido che gli corre attraverso la pelle, accendendo in lui una fame tremenda, del suo odore, , del suo respiro... lo divorerebbe immediatamente.
- hn...-
non dice altro ma si posiziona davanti a lui pronto per incominciare la sfida, l'ennesima, fra di loro.
- Sempre loquace e Kitsune? OK, adesso vedrai il genio in azione, sei pronto a perdere?-
- Dohao... fammi vedere se le lezioni di Sendoh ti sono servite...- Sakuragi è allibito, non tanto perché la sua silenziosa volpe ha parlato ma per quello che ha detto..." cavolo, sa delle lezioni di Akira... ma chi..."
Però ogni pensiero e considerazione viene annullata da Rukawa che gli ruba la palla e scatta in avanti.
E' un attimo, il rosso gli è subito dietro e riesce a sussurrargli all'orecchio un attimo prima di fermarlo sotto rete - non sottovalutarmi, Kitsune -
" mi ha raggiunto ed è riuscito a fermarmi" pensa Rukawa neanche troppo sorpreso, lo ha visto allenarsi con Sendoh, ha già notato i suoi progressi... - non l'ho mai fatto...- ha appena mosso le labbra ma Sakuragi è riuscito a sentirlo mentre un sorriso luminoso illumina il suo volto.
E la sfida entra nel vivo .

- Non illuderti troppo Rukawa, hai vinto per soli sei punti, in pratica due canestri da tre!!! Non ci metterò molto a superarti, kitsune.-
"E' migliorato paurosamente. Non si è distratto nemmeno per un attimo ed ho dovuto impegnarmi quasi al massimo delle mie possibilità...
Sendoh ha fatto miracoli con lui " ma sa che non è tutto qua, lui ha un talento unico e una scioltezza nei movimenti quasi magica.
Forse dovrebbe preoccuparsi ma tutto ciò che sente, ora come ora, è un'eccitazione pericolosa che è salita attimo dopo attimo ed adesso gli scorre veloce nelle vene come il sangue.
- vedremo Hana, vedremo...-
Glielo mormora mentre lo supera per andare nelle docce sfiorandogli la spalla con la propria e lasciandolo quasi stordito a chiedersi se ha sentito bene, lui, la volpe più silenziosa del mondo... l'algida Kitsune... lo ha chiamato per nome.
Lo segue deciso a parlargli chiaramente, per capire se anche lui sente quell'esplosione nel petto ogni volta che lo vede, che lo pensa... che lo sogna.
Ma appena arrivato negli spogliatoi lui sembra tornato ad essere il solito, indifferente a tutti e a tutto.
Ed allora Hanamichi si stufa.
"Adesso basta1 giocherò il tutto per tutto! Non gli permetterò di farmi ammattire in questo modo.
Io DEVO sapere..." e mentre pensa a questo si avvicina alla doccia accanto a Rukawa e apre l'acqua calda, poi, assicurandosi di essere visto da quegli occhi blu che lo fanno uscire di testa incomincia a spogliarsi.
Si toglie la maglietta con movimenti languidi, mettendo in pratica i consigli di quell'accidenti di fotografo e la fa cadere a terra, accanto a Rukawa che si è immobilizzato e lo sta guardando con i pugni chiusi .
Le mani vanno lentamente sul suo torace ed arrivano ai pantaloncini, se li fa scivolare dolcemente dai fianchi, muovendoli sensualmente come in una danza, per farli cadere meglio ai suoi piedi.
Lo sguardo inchiodato in quelle iridi blu che lo stanno divorando.
" Mi vuole anche lui... così come lo voglio io..." pensa esaltato mentre rimane nudo davanti ai suoi occhi e si volta lentamente per andare sotto l'acqua calda lasciandogli lo spettacolo splendido del suo fondoschiena che si allontana.
Ma Hanamichi non riesce nemmeno a voltarsi per accertarsi che lui lo sta ancora guardando che viene investito da un tornado con i capelli neri.
Un tornado che lo spinge brutalmente contro il muro girandolo verso di sé.
Una mano corre ad afferrargli i capelli e l'altra lo blocca alle piastrelle bagnate all'altezza dello stomaco.
E poi un sussurro sulla bocca semiaperta del rossino che stenta a credere a quello che vede e che sente:
- Credi di essere bravo solo tu in questo gioco?-
Non gli dà il tempo di rispondere, incolla la bocca sulla sua e lo bacia.
E ad Hanamichi sembra di precipitare in una corsa folle senza fine, dove ci sono soltanto loro due e le loro mani che stanno esplorando con foga, con un fame spaventosa.
Le lingue che si muovono  nella bocca, sempre più veloci, in una danza che li lascia storditi e senza fiato.
I fianchi che si cercano, si muovono quasi con frenesia cercando un sollievo a quel fuoco che li sta bruciando.
E quando Rukawa si stacca lentamente Hanamichi chiude gli occhi alzando la testa per cercare di respirare il più velocemente possibile.
Quando li riapre l'espressione enigmatica della sua volpe lo fa gemere ancora, Rukawa avvicina la bocca ai suoi occhi e glieli sfiora, leggero, per poi voltarsi ed andarsene.
Lo vede spogliarsi, asciugarsi e vestirsi.
Il tutto in due minuti precisi, mentre lui scivola a terra cercando di placare la sua erezione che è salita pericolosamente.
" Come farò ad andare a casa in queste condizioni?"
Pensa stordito... la porta si chiude dietro Rukawa dopo un ultimo sguardo bruciante e lui pensa immediatamente a Sendoh e al loro primo, devastante, bacio dato al campetto dietro casa sua.
Si alza velocemente e chiude la doccia.
Si veste a tempo di record, imprecando mentalmente ogni volta che l'impazienza gli fa sbagliare i movimenti, rallentandolo.
Esce dalla palestra e corre a casa di Sendoh senza fermarsi nemmeno un secondo.
Arriva da lui con il cuore in gola e solo il suo fisico perfettamente allenato (ehm... concedetemelo...) gli evita il fiatone ed il viso devastato dal sudore.
Quando il suo ragazzo apre la porta lui è sull'orlo di una crisi bella e buona.... Gli si avvinghia addosso come un koala mandandolo a finire disteso sul pavimento con lui sopra.
E il bacio che si scambiano farebbe arrossire una porno star.
- Hana ma cosa..._ Un'occhiata al suo evidente stato di eccitazione lo blocca all'istante.
C'è solo una persona che  può ridurlo così oltre a lui...
- Ru... che è successo? -
E Hanamichi risponde tra un bacio e l'altro, mentre le mani incominciano a toglierli quei vestiti ingombranti che lo separano dalla sua ultima meta.
- Mi ha baciato... L'ho sfidato per un one to one, lui ha vinto e poi nello spogliatoio mi ha baciato...-
E a Sendoh il sangue si accende nelle vene.
Aveva ragione lui... accidenti, aveva ragione lui, Rukawa è attratto da loro almeno quanto loro da lui.
E a quel pensiero capovolge le posizioni trovandosi sopra il suo ragazzo e tenendogli fermo il viso con le mani sussurra, mentre con la lingua lecca quelle labbra invitanti, cercando una traccia di Rukawa in lui.
- Come ti ha .... Baciato... dimmi cosa ti ha fatto... Hana...com'è la sua bocca...-
MA LE SUE PAROLE SI PERDONO NELLA SUA BOCCA, NEI SUOI BACI, NEI LORO CORPI CHE SI INTRECCIANO, SI CERCANO E SI DONANO L'UN L'ALTRO, PER SPEGNERE quell'incendio che quel dannato ragazzo ha acceso nei loro cuori, nelle loro anime, nella loro carne.
Sendoh lo penetra quasi violentemente e Hanamichi urla dal dolore, dal  piacere, mentre muove i fianchi sempre più freneticamente, aggrappandosi a Sendoh come se da lui dipendesse tutta la sua vita. 
Un ultimo affondo  e vengono quasi contemporaneamente, liberando cosi un po' della tensione che avevano in corpo. 
Ricadono esausti l'uno sull'altro, tutti e due travolti da un piacere troppo grande per poterlo descrivere.
La luna fuori ha preso il posto del sole ma loro non se ne accorgono, mentre riprendono ad accarezzarsi con calma, senza la foga di prima, assaporando ogni più piccolo attimo.
Loro due soli nella stanza ormai in penombra.



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