La carezza nel pugno

parte I

di Parsifal


Rukawa non crede ai propri occhi, li ha lì davanti al naso ma non ci crede ancora.
Sakuragi e Sendoh che si allenano insieme nel campetto dietro la palestra.
E il dohao non spara le solite cavolate megalomani ma ha lo sguardo concentrato e attento e segue tutte le mosse di Sendoh seriamente. 
Pazzesco.
Ma quel che lo lascia ancora più allibito è Sendoh che dimostra di essere dotato di una pazienza infinita.
Gli dà consigli, incoraggiamenti, senza però regalargli niente, in una sfida che risulta veramente appassionante.
Rukawa non riesce a distogliere gli occhi da loro e se ne sta li, inchiodato nel suo nascondiglio.
Ha voluto seguirli di proposito.
E' da un po' di tempo che circola la voce che Sendoh viene a prendere Sakuragi in palestra.
Lui non li aveva mai visti dato che si fermava sempre per prolungare l'allenamento ma ha orecchie buone e sa ascoltare.
Spratutto quello che riguarda Sakuragi.
TUTTO quello che riguarda quel rossino maledetto che non lo fa più dormire.
E quindi era preparato alla sua reazione nei confronti di Hanamichi.
Quello che non immaginava è di essere infastidito anche dalla pazienza e tenerezza evidenti che Sendoh ha per il suo Hanamichi.
E' geloso marcio.
Di tutti e due.
"Devo essere rincoglionito " pensa seccato, geloso di Sendoh è normale ma anche di Hanamichi... come accidenti fa ad essere attratto da tutti e due contemporaneamente? Deve tornare a casa e riflettere con calma alla tempesta che quei due hanno scatenato in lui. Come odia essere costretto a fare qualcosa ... e mentre pensa al modo più veloce per uscire da quel nascondiglio senza essere visto qualcosa che fanno i ragazzi lo gela sul posto.
Stringe con forza i pugni mentre un muro di cemento armato gli sia crollato addosso.
Hanamichi e Sendoh si stanno accarezzando.
Sono uno di fronte all'altro. Le mani di Akira sul viso del rossino che volta leggermente la testa per depositarci un bacio.
E poi, incuranti del luogo pubblico e di tutto il resto si baciano.
E lui digrigna i denti con forza.
Il desiderio di essere li, in mezzo a loro due è così forte da annientarlo.
Avere i loro baci soltanto per se.
Le loro mani sul suo corpo.
" Kami Sama, sono impazzito, non ci sono dubbi".
Poterli accarezzare, toccare.
Se ne va quasi di corsa, la mente in fiamme come il suo corpo e anche se sa che esternamente nulla traspare e la sua maschera resiste sempre per lui niente sarà più come prima.
Mentre Rukawa torna a casa Sendoh e Sakuragi terminano un bacio spettacolare, pagamento che Sendoh richiede al suo ragazzo ogni volta che lo allena.
Pagamento che poi approfondiscono a casa di Akira nei particolari.
E' proprio in questo modo che Sendoh riuscì a strappare il primo bacio a quel ragazzo così dannatamente eccitante.
E il sapore delle sue labbra è proprio come quella prima volta, per non parlare della sua bocca.
Dolce e calda, con la lingua curiosa che esplora con foga ogni più piccolo angolino facendo crescere in lui il desiderio, come una marea inarrestabile.
Si separano di un centimetro, il respiro accelerato, lo sguardo languido. 
- Andiamo a casa mia -
Mormora Sendoh, vive solo, non deve rendere conto a nessuno di chi viene e chi va da lui.
Hanamichi torna a baciarlo con un gemito, le mani che vagano sulla sua schiena, i corpi allacciati... poi qualcosa penetra nella mente del ragazzo dai capelli rossi, un ricordo fastidioso che attraversa il suo cervello; "le foto... cazzo oggi inizio le foto..."
Si allontana a fatica da quella bocca insaziabile, dolorosamente eccitato, eccitazione che si deve tenere visto che l'impegno preso quel pomeriggio è di quelli inderogabili.
Se non vuole finire in un mare di guai.
- che c'è Hana? -
un sussurro nella sua pelle, dove le labbra vagano tentatrici.
- Devo... devo andare... Akira smettila, io...-
ma Sendoh non ha nessuna intenzione di dargli retta e Hanamichi deve staccarsi a forza da quelle braccia che lo stanno avvolgendo come una calda coperta, da quella bocca che continua a baciarla, incurante delle sue proteste... molto deboli a dire la verità.
- Dai, vieni con me...- e la pelle che si accende di mille brividi.
Eppure Hanamichi riesce a mantenere un pizzico di lucidità.
Quella che basta per non dimenticarsi di quelle stramaledette foto che deve fare.
Foto che lo allontanano dal suo ragazzo quando vorrebbe soltanto lasciarsi amare da lui.
Che lo obbligano a mentirgli.
" Maledizione" impreca mentalmente mentre riesce a divincolarsi.
- Non posso, ho un impegno...-
Sendoh lo guarda, troppo stupito per essere arrabbiato e Hanamichi continua, quasi balbettando... non è abituato a dire bugie lui, lo beccano subito, dovrà essere più che convincente ed eccitato com'è non è certo facile.
- Non guardarmi così Akira, devo... devo andare a lavorare!
Ho trovato un lavoro e inizio fra mezz'ora... maledizione, sono anche in ritardo, devo attraversare tutta la città...-
Continua a ruota libera, consapevole che Sendoh lo sta guardando a bocca aperta.
- Lo sai che non ho uno yen e non sopporto l'idea di venire a vivere con te completamente sulle tue spalle.
E so anche che sei schifosamente ricco ma a me non va lo stesso. Ecco!!!-
- Cosa mi nascondi Hana?-
Ma a smentire le parole c'è un tono di voce leggera, anche se ancora incredulo.
- Io? Niente, assolutamente nulla! Perché dovrei nasconderti qualcosa?
Insomma, devo andare... quando stasera ti porterò i soldi capirai che non ti ho raccontato balle.-
Indietreggia un po' ma prima di voltarsi e mettersi a correre torna accanto al suo ragazzo che lo sta guardando con un mezzo sorriso e lo bacia di nuovo.
Un bacio velocissimo, solo uno sfiorarsi delle labbra ma a Sendoh basta... qualsiasi cosa Hanamichi stia combinando lui è in cima ai suoi pensieri " e non soltanto a quelli " pensa divertito sentendo l'inequivocabile eccitazione del rossino premere contro di lui.
Poi Hanamichi se ne va correndo, lanciandogli un " a stasera " da sopra la spalla, cercando di scacciare quella voglia di lui che lo metterà nei guai con quelle stramaledette foto.
Sendoh lo guarda allontanarsi con frustrazione , non riesce ad arrabbiarsi ma essere tenuto all'oscuro di quello che fa lo innervosisce.
Era palesemente in imbarazzo prima e qualsiasi cosa debba fare la fa con molta riluttanza.
Giusto per usare un eufemismo.
Raccoglie il suo borsone e quello di Hanamichi, " accidenti, doveva essere veramente fuori per lasciare qui questo...- Pensa infastidito... c'è qualcosa che quell'accidenti di ragazzo fa di cui lui è all'oscuro, non gli piace, non gli piace proprio.

Il fotografo fa scatti su scatti sempre più soddisfatto.
Non credeva che quel rosso dal corpo esplosivo potesse essere così fotogenico, e così inconsapevolmente sensuale.
Quelle foto saranno la fine del mondo, semplicemente meravigliose.
E la cosa più incredibile è che è un dilettante.
Si capisce lontano un miglio che è la prima volta che fa una cosa del genere, infatti è più rosso dei suoi incredibili capelli e dovrà usare dei filtri per schiarirgli il viso... ma ne vale la pena.
Accidenti se ne vale la pena.
Ad un certo punto si fa scivolare il kimono dalle spalle e lui sussulta alla vista di quella pelle incredibilmente bianca... "favoloso " pensa con entusiasmo.
Quel calendario andrà a ruba.
Sarà un successo enorme nonostante siano in netto ritardo sulla tabella di marcia.
L'anno sta finendo e ancora lui non aveva trovato la persona che gli ispirasse quelle foto particolari.
Doveva essere un ragazzo unico, con la faccia innocente e una sensualità nascosta che solo lui avrebbe tirato fuori con il suo magico obiettivo.
E lo aveva trovato, altro che se lo aveva trovato.
Recupereranno il tempo perduto e il suo direttore non lo ammazzerà... anzi... gli darà una promozione perché grazie a lui faranno un mucchio di soldi.
NE è sicuro.
- Adesso aprilo un po' di più e accarezzati i fianchi languidamente- la sua voce sfiora il viso di Hanamichi che sta andando a fuoco, è quasi dolce ma lui riesce a percepire l'acciaio dietro quella gentilezza.
Sa che non ha scampo, nessuna via d'uscita, nessuna mezza.
DEVE fare quelle maledette foto altrimenti lo rovinano.
La penale da pagare sarebbe così alta da mandarlo diritto in galera.
E mentre il fotografo torna al suo solito posto e riprende a fare scatti lui và con la mente a una settimana fa, quando quel tizio che si presentò come un talent-scaut lo fermò proponendogli delle foto un po' particolari.
Ricorda perfettamente che era una giornata particolarmente calda nonostante la stagione invernale fosse alle porte.
Lui stava andando a scuola ed era pure in ritardo.
Il tizio lo bloccò all'ingresso del cortile e gli propose quelle stramaledette foto per un calendario.
Com'è che non lo fece finire lungo disteso per terra?
Forse perché cominciò a parlare di ricompensa principesca, di fisico atlòetico e a lui venne in mente il discorso più volte affrontato con Sendoh della loro convivenza.
Non voleva andare a vivere con lui senza una lira, senza contribuire al suo sostentamento.
Quella proposta gli sembrò meravigliosa... un vero e proprio segno del cielo.
Avrebbe potuto portare anche lui dei soldi e non si sarebbe sentito un mantenuto completo.
E poi, se veramente Rukawa era attratto da loro come loro lo erano da lui... se Sendoh aveva ragione... e fu proprio questo a convincerlo a dire di si a quel tipo in giacca e cravatta.
Certo, doveva far mettere la firma a sua madre visto che era minorenne ma questo non gli sembrava un problema.
Da quando suo padre era morto sua madre si ammazzava di lavoro e bastava dirle che quello era un nuovo posto ben retribuito per convincerla a firmare il contratto senza nemmeno leggerlo.
Ne era certo.
La conosceva bene.
Ed infatti andò proprio così.
Fu Mito ad accorgersi della fregatura.
E mentre il fotografo continua a fare il suo lavoro con sommo entusiasmo,
Hana và con il pensiero alla faccia incredula di Mito quando gli raccontò delle foto per il calendario.
E dire allibita non rende bene l'idea.
- Tu sei fuori completamente. Come hai potuto accettare una cosa del genere?-
Questa fu la frase più gentile che gli disse.
Continuò almeno per una mezz'ora buona mentre Hanamichi passava dall'euforia alla furia per finire con la depressione più nera.
Quando poi Mito lesse il contratto la tentazione di prenderlo a pugni fu così grande che dovette fare forza su se stesso. Lo fermò soltanto la faccia avvilita del suo amico, sembrava che gli fosse passato sopra un tir.
- Queste non sono semplici foto per un calendario qualunque, queste sono foto per un calendario per sole "donne".-
Lasciò che le sue parole facessero effetto e poi continuò, implacabile:
- Per "donne". Ogni mese ci sarà una tua foto sempre più svestito e in pose particolari... fino alla fine, alla FINE, capito scemo?-
La sua espressione fu un concentrato di emozioni. Alla fine prevalse la rabbia verso quelli che lo avevano insultato a quel modo approfittando della sua ingenuità.
Chiaramente questo non lo pensò, che lui fosse candido ed ingenuo come un bambino non gli sfiorò nemmeno l'anticamera del cervello.
Ma la sua rabbia si infranse contro un muro di cemento armato chiamato contratto.
Quei bastardi avevano pensato a tutto.
- Se rompi il contratto e te ne vai devi pagare ... di penale. Sono in una botte di ferro, non puoi fare proprio niente.-
Mito ormai si divertiva a guardare la faccia multicolori del suo amico e non ebbe il coraggio di infierire ancora.
Gli consigliò di parlare con loro per vedere se poteva fare qualcosa ma di non farsi nessuna illusione.
Voleva anche dirgli di essere deciso ma calmo e gentile... che eresia.
Vorrà dire che andrà con lui.
E mentre cade anche l'ultimo indumento e la sua pelle supera il colore dei suoi capelli la sua mente và alla discussione con quell'accidenti di damerino in giacca e cravatta che gli fece firmare il contratto.
Per fortuna che andò con Mito, lui limitò le testate e i pugni e fece da mediatore perché loro, purtroppo, avevano il coltello dalla parte del manico.
Non ci fu niente da fare, però in parte lo tranquillizzarono: I suoi amici non lo avrebbero mai visto.
Cosa poteva interessare a loro di un calendario per sole donne?
Ma lui sapeva che a qualcuno interessava... eccome!
Sendoh l'avrebbe ammazzato1
Giusto per non esagerare:
Così dovette nascondere al suo ragazzo che aveva firmato quel contratto capestro senza nemmeno leggerlo tutto ed era stato incastrato per bene. 
Se Dio vuole le foto sono finite, Sakuragi si riveste furiosamente senza guardare in faccia nessuno.
Il fotografo vorrebbe dirgli che gli manderà una copia del calendario ma un'occhiata alla sua faccia scura lo fa desistere. Ha ancora il ricordo sul viso delle sue testate... meglio non sfidare la fortuna, vorrà dire che glielo spedirà.

Un sole splendente accoglie l'indomani Sakuragi quando esce di casa. 
Si avvia a scuola di nuovo di buon umore.
In fondo quel che è fatto è fatto e di sicuro nessuno dei suoi compagni avrebbe mai comperato calendari per sole donne.
Poteva essere relativamente tranquillo.
E a Sendoh ci avrebbe pensato lui.
Doveva farsi perdonare anche il mancato appuntamento di ieri sera... non se l'è sentito proprio di vederlo, anche se il desiderio di restare solo con lui era fortissimo.
Voleva quel sorriso particolare che usa soltanto con lui, non quello che dispensa a tutti ma la luce calda che illumina i suoi meravigliosi occhi e che lo scaldano come un fuoco che sale lento per poi liberare le sue fiamme sempre più alte, fino ad avvolgerlo completamente.
Sa benissimo che non ha bevuto la sua storiella, era stanco... aveva mal di testa... ma figuriamoci!
Gli sembrava di essere una di quelle mogli che inventano balle per non andare a letto con i mariti.
Cavolo... era ridotto proprio male.
Adesso, alla luce del giorno, tutto sembra ridimensionato e ogni cosa ha la sua giusta prospettiva.
Così si ritrova in palestra senza quasi essersene accorto, la mattinata che è semplicemente volata via e la prospettiva di passare alcune ore facendo una delle cose che gli piacciono di più, guardando il ragazzo che e diventato il centro dei pensieri suoi e di Sendoh: il bellissimo e dannatissimo Kaede Rukawa.
Ru per lui ed Akira.
Il suo personalissimo show inizia con le solite sventagilate e i pugni che sempre si becca ma questa volta è consapevole dello sguardo di Rukawa che scivola su di lui bruciandogli la pelle.
Si allena come sempre, inveendo contro quelle sceme che lo osannano con frasi idiote ( ma che fico mi ci ficco... brrr)deconcentrando il suo immenso genio.
Prendendo al volo ogni occasione per litigare e picchiarsi (il più delle volte creandole...) e, almeno all'apparenza, è tutto come prima.
Ma in realtà i sensi sono sovreccitati e tutti e due non perdono di vista i movimenti l'uno dell'altro.
Sakuragi è completamente consapevole dell'effetto che il corpo bianco e perfetto di Rukawa ha su di lui.
Soltanto Sendoh è capace di fargli provare simili sensazioni, solo tra le sue braccia placa un po' quella voglia di lui che lo fa uscire di testa.
E sa che anche per il suo ragazzo è la stessa cosa.
Lo vogliono tutti e due, è diventato la loro ossessione e sapere che anche lui prova almeno dell'attrazione verso di lui lo eccita all'inverosimile.
Sendoh è sicurissimo di non sbagliarsi, ha detto che lo sguardo del loro Ru non lo lascia un istante quando giocano e si allenano, se n'è accorto le volte che è venuto a guardarli...e non era uno sguardo di sfida, assolutamente.
Salta su un rimpallo e scatta veloce riuscendo a seminare Kogure che però lo segue subito.
Sente il respiro di Rukawa sul suo collo, i suoi passi che lo inseguono, incalzanti, veloci.
L'andrenalina scorre veloce nelle vene e lui si esalta ancora di più.
Loro tre insieme... ce la faranno, lui e Sendoh riusciranno a conquistarlo completamente.
Ne è sicuro.
Anche se non ha la più pallida idea di " come" lo faranno.

FINE I CAPITOLO.



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