Disclaimers: i psg non sono miei (ç_ç…)ma
dell’immenso Inoue…ma non ci sono speranze che ce li regali?! (NO!
NdMaestro)
Note: allora, in corsivo sottolineato le parole
della canzone (una meravigliosa ballata di fiducia e amore che, per quanto
possa sembrare assurdo, appartiene allo zecchino d’oro del 1995, come un
altro paio di canzoni che ho intenzione di trasformare in ficci! Se l’ha
fatto Ise [vedi “il singhiozzo”^^] allora lo posso fare anch’io!)
Dediche: per il piccolo grande Rapa…ehm, Rapha!^^
Tanti auguri, scusa il ritardo!
Per scriverti questo “Inno alla gioia” ho
accantonato le “Syriane” …
Spero che ne valga la pena e tu ne sia contento!
Un grande bacio a Tes, a Simo, a Saya, a Yukari,
alla mia amika Sara, alla principessa Seimei, a Eliana, a Ise, a Naika, a
Nausicaa (che ancora non ho conosciuto…ç_ç) e a tutte le chicas e i chicos
della ML!
Os kero!
Marty
Per le notine e i siparietti…
Vi rimando a fine fic!
E ora…(parappappà) la fiction!^^
POV Hana, Rukawa, flashback fra asterischi, corsivo
miei commenti!
Non parlo più!^^
La canzone della gioia
di Marty
Era un bel mattino di
novembre, nella provincia di Kanagawa.
Nel quartiere “bene”, una
coppia di giovani aitanti e vitali si apprestava a dare inizio ad un’altra
meravigliosa giornata insieme, che sicuramente sarebbe stata più bella di
quelle precedenti ma decisamente inferiore a quelle che li aspettavano.
Il più alto e piazzato
dei due, con la carnagione che ricordava il colore delle maschere funerarie
degli antichi faraoni ed i capelli che rilucevano del fuoco del tramonto…
STOOOOP!
Ma cosa diavolo stai
scrivendo, Martì?
è_é
Ma ti sembra questo il
modo di descrivermi?!
Maschere funerarie?!
Tzè!
La fai finita, cretino?!
Devo ancora descrivere
Kaede!
A rossì, lassame lavorà!
Uhm…
-__-
Così va meglio!
Allora, riprendiamo.
Insomma, il deficiente
qui si avvicinò con passo felpato al grande letto coperto da una trapunta
ricamata all’uncinetto con una miriade di bianchi fiori di gelsomino tanto
belli che si fermò ad accarezzarli con lo sguardo, riuscendo quasi ad
avvertirne il profumo nella fredda aria del mattino…
Ma non dovevi descrivere
Kaede-amore?!
Che me ne frega dei fiori
sulla trapunta?
So io cosa vorrei
accarezzare, e non solo con lo sguardo…
*ç*
E, per inciso, come
diavolo fa questa “meravigliosa” trapunta ad essere ricamata all’uncinetto?!
Ehm… licenza poetica!
Ora non rompere o non lo
descrivo affatto!
Te capì?
(cosa tu fare, ragazza?
Tu ruba mia battutona? Mia mano mette te due! è_é ndProfBertoldo)
Insomma, il cretino
spostò questa maledetta trapunta…
Rivelando agli occhi un
tesoro più prezioso di qualsiasi gemma: un meraviglioso ed androgino
fanciullo etereo, con la pelle così bianca da sembrare quasi trasparente,
dei capelli corvini più morbidi della miglior seta del Catai che ricadevano
scomposti a nascondere i perfetti lineamenti del suo profilo grecheggiante,
le lunghe dita affusolate che lentamente si stendevano sul letto cercando il
calore del compagno, mentre dalle labbra rosate come il corallo più puro
usciva un sospiro, segno inequivocabile che la visione onirica era prossima
a spalancare sul mondo i suoi grandi occhi color dei lapislazzuli nella
notte…
BWAWAWAWAWA!
Chi è che è prossimo al
risveglio?!
Così sereno e
tranquillo?!
Alle prime luci
dell’alba?!
Ma di chi stai parlando?!
Sicuramente non di Kaede…
E poi…lapislazzuli di
notte?
E come li vedi?
STUPIDO E ROZZO CAFONE!
BASTA, MI HAI STUFATO!
LA TUA IGNORANZA NONCHÈ
MANCANZA ASSOLUTA DI GUSTO MI STA FACENDO GIRARE LE BALLE HAI CAPITO?!
MALEDETTO!
SCRIVITELA DA SOLO
ALLORA, QUESTA MALEDETTA FANFICTION!
VEDIAMO COSA SAI FARE!!!
DAVVERO?!
Posso davvero scriverla
io?
Me lo lascerai fare?
^^
Certo, ma prima firma
questo contrattino.
Di che si tratta?
Semplicemente, ti assumi
la responsabilità di qualsiasi incidente possa capitare.
Una specie di
assicurazione…
Uhm…
Non sono convinto…
Ma dai, fidati!
^_^
Siamo sicuri che poi
potrò scrivere ciò che voglio?
Si si
^_____________^
Il tuo sorriso è
sospetto…
Qualcosa mi dice che
dovrei rifiutare…
^_________________________________^
Però l’idea è troppo
allettante…OK!
X
Certo che almeno una
firma la potevi mettere…vabbè, fa niente!
Eccoti la tastiera, buon
lavoro e…divertiti!
^^
A me questa mi nasconde
qualcosa…
Pazienza!
Ormai è fatta!
Al lavoro, allora!
Vediamo…
Il meraviglioso ragazzo,
che era sicuramente il più bello non solo di Kanagawa ma del Giappone
intero…
Coff coff
Anzi, di tutte le
terreferme e le isole del mondo…
Cough cough
Insomma, che vuoi?!
Sei ancora qui?
E vattene, no?
No, carino!
Ci sono delle clausole al
contratto!
O_O
(leggi leggi)
Non rubare la scena agli
altri
Seguire il copione
redatto dall’autrice
Non uscire dal seminato
Non far spendere soldi
inutili alla produzione, mantenendo basso il livello degli arredi scenici
Non vantarsi
Mantenere la fic allegra
e gioiosa
Ma che palle!
Allora non posso scrivere
niente di quello che volevo…
È_é
Anzi sì che posso!
Ecco qua:
Improvvisamente, senza
alcun preavviso, un meteorite cadde a velocità pazzesca verso Kanagawa.
Le strade erano deserte,
solo un povero cretin…giovane passeggiava stupidament…elegantemente per la
città.
Troppo distratto da una
svendita di gel per capelli non si avvide dell’enorme pietrone che…
Coff
coff cough…
Non puoi!
Leggi il punto 5…
Ma sarebbe tutto MOLTO
più allegro e gioioso senza il porcospino lobotomizzato non credi?
No!
Attieniti al copione ed
occupati del risveglio!
Eh eh…
So ben io come
occuparmene…
Il bellissimo ragazzo
moro, fuseggiando, si avvicinò gattoni allo statuario giovane, che nel
frattempo si era liberato dei pantaloni e della casacca del suo pigiama di
Valentino…
Coff coff
Ehm, no…diciamo…dell’Adidas…
Cough cough
E va bene allora, del suo
scrausissimo pigiama della Standa…
Ora ci siamo! ^_^
Ma tu guarda…
Vabbè, non mi lascio
distrarre, tanto il pigiama è già a terra.
Allora:
Dicevamo, il volpino
surgelato (che in quel momento sembrava tanto un forno ventilato…
Coff
coff
Ehm,
un forno a gas…
Cough
cough
E va bene, un fornelletto
da campeggio, di quelli economici…
^_^ ndMarty
Insomma, tutto era tranne
che freddo)
Si inginocchiò di fronte
a lui, iniziando ad accarezzargli piano il …
Coff coff
…polpaccio sinistro, per
poi far risalire le dita lungo la coscia fino ad arrivare vicino al…
Cough cough
…la cicatrice che si era
fatto da bambino cadendo dalla bicicletta e stuzzicandolo poi con…
BASTA!
Non puoi andare oltre!
COOOOSA?!
E perché di grazia?!
Non hai letto la
postilla…
O_O
(leggi leggi)
postilla: LE SCENE LEMON
SONO ASSOLUTAMENTE VIETATE
MA
PERCHEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE ç_ç
Semplice, non sono ancora
pronta e voglio scriverle solo quando mi verranno più che bene!
Odio non essere fiera di
quello che ho scritto!
Ma se la fic la sto
scrivendo io!
Che t’importa?
Guarda, che andrà a nome
mio sai?
Poi chi la legge pensa
che sia stata io e non voglio!
Hai firmato?
Beh, ora è tardi!
Niente lemon!
Al massimo melassa
incipiente!
E ora DATTI DA FARE!
Marsch!
Già sono in ritardo,
questo dev’essere il regalo di compleanno per Raphy e il comply è stato
l’altro ieri dannazione!
Avevo da fare una cifra
di traduzioni!
E ora, visto che sei
stato così gentile ad offrirti di scriverla tu…
Vado a riposarmi che
domani sera vado a ballare!
^_^
ciao ciao!
Maledetta!
Torna qua!
E adesso io che faccio?
Che faccio?
Ehm…
Salve, cari lettori…
Come forse avrete
intuito, è mio compito scrivere per voi oggi…
Bene, allora, vediamo…
Di cosa vi posso parlare?
Ah sì!
Vi racconterò la nostra
giornata di oggi.
Siccome il tempo è brutto
e non possiamo uscire neppure per allenarci, dovremo divertirci in altro
modo…
Mh…do’hao…torna a letto…
Ho freddo…
E poi sta per iniziare a
piovere, e lo sai la pioggia che effetto mi fa…
*ç*
Ecco perché lo amo tanto…
^^
Mi si avvicina, poi mi
infila le mani tra i capelli e mi piega il collo in modo che le nostre
labbra si incontrino al di sopra della mia spalla.
La sua lingua è dolce,
come sempre…
Mi perdo nei suoi occhi,
che ora hanno assunto tutte quelle sfumature violacee che ha quando la
passione lo prende…
E le sue mani mi scorrono
addosso…
È tutto bellissimo…
Ehm…
Coffcoffcoff…
Ricorda che non puoi…
Ah già, maledizione!
Non posso fare queste
cose!
E così me lo scrollo di
dosso scompigliandogli i capelli e sorridendo imbarazzato.
Ma che diavolo ti prende
do’hao?
Ti ho fatto qualcosa e
sei arrabbiato?
O ti sei semplicemente
stufato di me?
No, perché guarda che se
è così ci sono varie persone che sarebbero più che felici di prendere il tuo
posto…
Ma no, kitsunina adorata,
non è questo…
Diciamo che…ci sono degli
impedimenti…
Glom…
Leggi questo…
Uhm…
(leggi leggi)
Sei proprio un imbecille!
Ma come puoi firmare ‘ste
cose senza prima leggerle?!
Possibile che ancora tu
non abbia capito con chi abbiamo a che fare?
Questa è la stessa che ha
fatto finire male la tua amica d’infanzia e per colpa sua mi hai quasi
stuprato, in Brasile (v “Un mundo mejor”)…oddio, non è che sarebbe stato
male, forse così sbloccavamo la situazione, ma non era neppure il massimo!
Ed è sempre quella che
per ripicca con te stava per fare una RuYohei!
Certo che hai la memoria
corta…
Ehi!
Do’hao!
Perché non rispondi?
*__*
e soprattutto…
perché parlo tanto?!
Ma perché scrivo io,
volpetta!
E a me piace tanto
sentirti parlare…
Volete cominciare la fic,
scansafatiche?
Ok, ok.
Comincio…
Kaede vestiti sennò qua
finisce male…
Mettiamo un po’ di spazio
e appena ho recuperato l’autocontrollo si parte!
La canzone della gioia
By Hanamichi Sakuragi
(^__^)
È un’altra mattina che
comincia bene.
Il calore del mio
volpacchiotto si irradia dal mio braccio che ancora lo stringe a me.
Sicuramente sarà un po’
indolenzito, ma volete mettere la sensazione di completezza che mi ha
accolto quando ho aperto gli occhi?
^_^
Kaede si sta svegliando.
Mi strofina il viso
nell’incavo della spalla e poi mugugna “giorno”
Prima di voltarsi di
nuovo.
Ma non ci provasse
neppure a rimettersi a dormire!
Oggi è un giorno speciale
e voglio festeggiare!
“Svegliati Kaede, avanti,
non ricordi che giorno è oggi?”
Chiedo esultante.
“Hn”
Risponde alzando un
sopracciglio.
“Oggi è il
testataversario” annuncio fiero.
Gli occhi socchiusi del
mio volpino si spalancano, improvvisamente svegli.
“Cosa hai detto che si
festeggia oggi?” mi chiede sgomento.
“Semplice, il nostro
primo incontro sulla terrazza e la prima testata che ti ho dato” spiego.
Ma lui non coglie e mi
dice ironico “Ah, sì, decisamente uno dei momenti più felici della mia
vita!”
Io mi rabbuio.
“Se non ci fosse stato
quel momento, ora non avremo neppure questi…”
Non ottenendo risposta
alle mie parole temo di aver detto qualcosa che ha irritato Kaede e sollevo
timoroso lo sguardo.
Ma lui è sempre lì, e la
luce dolce nei suoi occhi mi dice che ha capito.
“E come avresti
intenzione di festeggiarlo?” chiede malizioso facendomi scorrere i
polpastrelli sul petto provocandomi piacevoli brividi lungo la schiena.
(cough
cough coff coff…è_è)
Ma io gli sorrido e gli
bacio la fronte, scostandogli l’abbondante frangia dal viso.
“Voglio che questa
mattina sia speciale, questi festeggiamenti li teniamo per stasera”
(sperando che a una cert’ora questa maledetta autrice ci lasci in pace!)
Kaede sembra un po’
scocciato, ma ha capito che per me è importante e così annuisce.
Dopo una rapida doccia e
un’altrettanto rapida colazione, eccoci seduti sul divano color crema del
suo salone.
Sul tavolino di vetro fa
bella mostra di sé il mio portatile.
“Cosa vuoi fare, Hana?”
mi chiede il mio amore abbracciandomi la vita.
“Riordinare i nostri
ricordi, e rivivere insieme quelli più belli” rispondo sorridendogli.
Infatti subito dopo
esserci messi insieme io ho comprato sia il pc che una fotocamera digitale,
quindi praticamente tutta la nostra storia è dentro a questa macchina che,
se dovesse un giorno impazzire potrebbe fagocitare due anni d’amore (beh, va
bene, non ci siamo messi insieme PROPRIO il primo giorno, e quello che c’era
tra noi all’inizio non era PROPRIO amore…ma non fate i fiscali!)
Perciò, per non rischiare
che questo avvenga, ho collegato stampante e video al pc ed ora mi appresto
a rivivere con il mio tesoro le tappe più importanti della nostra felicità.
“Succhiare piano piano
una caramella”
Ricordi questa, Kaede?
Com’ero buffo, allora…
“Beh, se è per questo
continui ad esserlo…”
Lascio cadere la
provocazione, preso come sono ad ammirare la prima delle foto scattate
insieme.
Era dopo la mia prima
partita, quella con il Ryonan.
Ero così preso dai miei
pensieri (e va bene, erano mugugni e improperi verso il maledetto porcospino
e la sua bravura), che non mi sono accorto che Kogure si era piegato ad
allacciarsi una scarpa e gli sono franato addosso, quasi strozzandomi con la
caramella che avevo in bocca e facendo cadere tutte quelle del pacchetto che
avevo in mano.
Kaede, che era appena
uscito dalla doccia, è scivolato su una di esse atterrando sul suo sedere
proprio accanto a me.
Vicino a noi c’era l’ex
teppista, che non si è fatto sfuggire l’occasione di fotografare un momento
umano della kitsune, che decisamente, con l’accappatoio spiegazzato, le
gambe all’aria, un’espressione furiosa sul viso impassibile ed i capelli
bagnati che gli ricadevano scomposti appiccicati alla fronte, tutto sembrava
tranne che un iceberg!
Dopo che gli ho parlato
dei miei sentimenti per Kaede, mi ha portato questa foto.
Non sapevo neppure che
l’avesse fatta.
Mi ha spiegato che in
realtà voleva fotografare il suo Kiminobu, ma Ryota gli aveva dato una pacca
sulla spalla e gli si era spostata l’inquadratura.
Stranamente, poi, io sono
venuto molto bene.
Sarà perché la mia
espressione un po’ sorpresa ed un po’ imbarazzata mentre guardo la kitsune è
davvero tenera…
“Che dici Kaede, questa
la mettiamo nel nostro album dei ricordi?” gli chiedo indicandola con il
dito.
Lui ride sommessamente,
poi annuisce.
“Trovare tra le nuvole
una stella”
La seconda foto in cui mi
imbatto è quella della notte di Tanabata.
Tutta la squadra era in
libera uscita, e ci siamo riuniti vicino al tempio per guardare il cielo.
Avevo letto da qualche
parte che in Europa c’è una notte dedicata solo ad osservare le stelle
cadenti.
Lo trovo molto romantico.
Così, approfittando della
notte speciale, ho convinto tutti a portarsi coperte e binocoli e ci siamo
accampati in una radura un po’ appartata, perché altrimenti le luci del
centro abitato avrebbero reso difficile l’operazione di “scandagliamento del
cielo” che ci eravamo proposti.
Io ero il più eccitato di
tutti all’idea di vedere una stella cadente ed esprimere un desiderio.
Ovviamente come sempre io
e Kaede ci siamo accapigliati, neanche ricordo più bene il perché, credo
fosse perché Haruko voleva sedersi vicino a lui ed io non volevo che ciò
accadesse…
Bah!
Non è importante.
La cosa bella è stata
che, dopo esserci picchiati, esausti, siamo crollati.
Mi sono svegliato immerso
in un profumo particolare, come speziato, che non avevo mai sentito, ma che
allo stesso tempo mi sembrava così familiare che qualcosa dentro me si è
stupito di averne potuto fare a me no per tutto quel tempo.
Ho voltato piano la testa
verso la fonte di quel profumo e del calore che mi avvolgeva il cuore e sono
annegato negli occhi più profondi che avessi mai visto.
Erano così brillanti e
luminosi che mi si è fermato il respiro in gola.
E ho capito che non avrei
potuto vedere una stella più lucente neanche se avessi guardato il cielo
fino alla fine del mondo.
E la sua mano bianca che
sfiorava la mia, quasi per caso, era l’unico desiderio che avrei mai potuto
esprimere.
Quindi direi che la mia
serata è stata davvero proficua!
La foto stavolta l’ha
fatta Ayako.
La nostra manager aveva
capito da un pezzo come sarebbe finita fra noi, e così quando un po’
impacciato in seguito le sono andato a rivelare che io e la kitsune eravamo
una coppia, ha sbuffato e mi ha messo la foto in mano.
“Direi che era abbastanza
ovvio, Hanamichi” mi ha detto.
Ed è strano, perché
guardando la foto sembra davvero ovvio.
I nostri occhi
incatenati, le nostre dita che sembrano fondersi, i nostri corpi tesi nella
spasmodica ricerca l’uno dell’altro. Eravamo un’unica cosa, già da allora.
Ma per capirlo ci abbiamo
messo ancora un po’.
“Sentire il vento
fresco fra i capelli”
Questa direi che è una
delle mie preferite, l’ultima scattata prima che le nostre vite prendessero
lo stesso binario.
Dopo la famosa partita in
cui Kaede ebbe lo strappo muscolare alla gamba, mi sono offerto di
accompagnarlo a casa.
Non poteva certo guidare
lui la bicicletta, vi pare?
E poi io ormai avevo
capito di provare qualcosa di speciale per lui, dovevo solo accettarlo,
dargli un nome e poi (forse la parte più difficile) farlo capire ed
accettare a lui.
Vi assicuro che il
tragitto fino a casa sua, con le sue braccia intorno alla vita ed il suo
petto che s’incastrava perfettamente con la mia schiena, avvolto da quel suo
profumo buono, per me è stato come un viaggio in paradiso e ritorno.
Arrivati al suo cancello
l’ho aiutato a smontare, prendendolo al volo prima che cadesse.
Essendo mezzo
addormentato, aveva dimenticato il male alla gamba e ci si era appoggiato
senza pensare.
Nel prenderlo mi sono
trovato con il volto immerso nei suoi capelli neri, profumati d’incenso,
così profumati che mi sono ubriacato di quell’odore e sono rimasto così,
senza muovermi, mentre il vento dispettoso giocava con le sue ciocche
corvine inanellandole con le mie.
Confuso, Kaede ha alzato
lo sguardo e i nostri visi si sono trovati d’un tratto vicinissimi.
Sentivo il suo respiro
affannarsi.
Poi, una folata di vento
più forte lo ha fatto tremare e il mio abbraccio è diventato più avvolgente
nel tentativo di scaldarlo.
Le sue gote che si
arrossavano mi hanno rapito a tal punto che ho agito d’istinto e ho baciato
quelle labbra che, ora ne ero certo, volevo per me.
È stato solo uno
sfiorarsi, appena la mia mente ha realizzato cosa stavo facendo mi sono
allontanato di scatto temendo la sua reazione.
Ho cercato di guardarlo
negli occhi, ma sfuggiva il mio sguardo.
“Do’hao” ha detto, con
una voce diversa dal solito, prima di fiondarsi fra le mie braccia.
Poi, mentre nascondeva il
viso nella mia maglietta ha concluso “Perché ti sei fermato?”
E mi ha baciato lui.
Un bacio vero.
Un bacio in cui la sua
bocca era un prolungamento della mia, in cui il respiro era solo uno, in cui
la mia lingua e la sua sentivano che se non si toccavano tra loro esistere
non aveva senso.
E mi ha guardato di nuovo
in quel modo intenso e magnetico che fino ad oggi gli ho visto solo per me.
Le mie dita gli hanno
accarezzato la guancia, tracciando poi il contorno delle sue labbra
socchiuse.
Non sapevo come
chiedergli, come dirgli che era tutto per me e che volevo stare con lui per
sempre, che volevo prenderlo per mano e camminare verso il futuro con lui.
Ma quando la sua bocca ha
baciato i miei polpastrelli con reverenza e amore, le parole sono uscite da
sole.
“Bacerai…solo me?”
“Non lo permetterei a
nessun altro, do’hao” mi hai risposto con un piccolo sorriso.
Eri così bello Kaede,
bello come non ti avevo mai visto prima, così ho tirato fuori la macchina
fotografica e ti ho immortalato così, con il vento che ti gonfiava la felpa
e ti scompigliava i capelli, quel piccolo sorriso che mi diceva quanto fossi
felice e fortunato ad averti incontrato e le tue mani tese verso di me, muto
invito a condividere con te quel giorno ed i giorni a venire.
Non ringrazierò mai
abbastanza quel vento.
“Dormire e fare tanti
sogni belli”
Questa l’abbiamo scelta
fra tante altre che avevamo.
Di te che dormivi ne ho
fatte moltissime, di foto.
Sai perché questa mi
piace tanto?
Perché il tuo volto,
sereno e rilassato, sorride.
E senza che tu possa
controllarlo, tutto il tuo corpo sorride.
Sei fiduciosamente
abbandonato sul mio petto e il tuo braccio mi riposa sui fianchi.
L’ho fatta con
l’autoscatto la prima notte che abbiamo fatto l’amore.
(coff coff…ricorda che
non puoi descriverlo!
Lo so, lo so, maledetta…ç_ç)
Io ero così terrorizzato
e preoccupato, non volevo farti del male, non volevo che ti pentissi di aver
scelto me, non volevo sembrarti imbranato, avevo paura di sfigurare.
Ma appena sono entrato in
casa, il tuo profumo mi ha invaso le narici e l’anima, facendomi subito
sentire a casa.
Avevi sparso bastoncini
d’incenso di profumi diversi in ogni stanza.
In cucina c’era il
sandalo.
In salotto c’era il legno
di rosa.
Per le scale il patchouli.
E in camera tua…
Ricordo ancora ciò che
vidi:
La camera era piena di
fiori d’arancio.
Il profumo era così
pungente che, chiudendo gli occhi, si poteva pensare di trovarsi in un
frutteto in campagna e non in un centro residenziale.
Era tutto così bello che
le lacrime mi sono uscite senza che potessi controllarle.
Me le hai terse con il
pollice e poi mi hai baciato con dolcezza.
Senza che me ne rendessi
neanche conto, ci siamo ritrovati nudi e abbracciati sul tuo letto
all’occidentale.
Quando tu hai iniziato a
baciarmi il petto, scendendo verso il mio ombelico, ho avuto paura.
Di cosa, non lo so.
Poi ho capito.
Ho capito che saresti
stato tu ad accogliermi.
E le lacrime hanno
rifatto capolino.
È vero, non mi avevi
ancora detto di amarmi, ma quali parole avrebbero mai potuto esprimere
l’amore che mi stavi dimostrando?
“Sei sicuro?” ti ho
chiesto con il fiato corto.
“Do’hao” mi hai
rassicurato facendomi la linguaccia e riprendendo la discesa.
Credo sia la sensazione
più bella del mondo, essere dentro di te.
Può rivaleggiare solo con
quella che provo quando dormi abbracciato a me, come nella foto.
Quando ti abbandoni
fiduciosamente nel mio abbraccio, come se quando siamo insieme tutto il
resto non fosse altro che un puntolino nell’infinità del nostro amore.
(beh? Non dici niente?
*__*
Possibile che giunti a
questo punto non ti vengano commenti acidi da farmi?
*_____*
Ho anche descritto un po’
la nostra prima volta!^^
Non sei arrabbiata?
*___________*
ma non sai fare altre
facce, Martì?
*ç*
mi sa che preferivo
l’altra…-_-
continua continua!
^_^)
Guardare un micio bianco
sul cuscino
Avere un così allegro
palloncino
Oh, Kaede, ti ricordi
questa foto?
^^
L’abbiamo scattata il
giorno del nostro appuntamento al Luna Park.
Al tiro a segno tu hai
vinto la gattina che ancora vive con noi, la piccola Evy.
Sembra incredibile che
non sia di razza ed il proprietario del chiosco non vedesse l’ora di
disfarsene!
Non solo è la gatta più
buona, tranquilla ed affettuosa del mondo, ma è anche bella da mozzare il
fiato!
Sembra un angelo.
È un batuffolo bianco con
il pelo più morbido di quello del più selezionato gatto d’angora, gli occhi
di un verde sottobosco intenso, e una macchiolina che se non fosse assurdo
sembrerebbe azzurra.
Il veterinario dice che è
una tonalità di grigio, io insisto nel dire che è azzurra, mah!
Ce l’ha proprio tra
l’occhio e l’orecchio, nella parte alta della testa.
La foto è una delle poche
che hai scattato tu.
Ci sono solo io (e il tuo
dito, ma d’altro canto che si può pretendere? Mica tutti sanno fare le foto
come me!), con Evy nella mano (kami, quando l’abbiamo presa era così piccola
che entrava comodamente in uno solo dei nostri palmi…) e un gran grappolo di
palloncini variopinti nell’altra.
Con gli occhi brillanti
rido come un bambino, ero così felice di aver condiviso quella giornata
indimenticabile con te!
Anche se, a ben pensarci,
la giornata è stata indimenticabile proprio perché c’eri tu con me…
Avere tanti amici per
giocare
E in questa foto invece
siamo tutti quanti.
Lo Shohoku al gran
completo.
È stata scattata prima
che Akagi e Kogure lasciassero la squadra per iniziare l’avventura
universitaria.
Ho scoperto quanto tenevo
a loro solo dopo che sono andati via, ma per fortuna non ci siamo persi come
temevo.
Siamo rimasti amici, e
spesso usciamo insieme; quando questo non è possibile il telefono, le email
e tutte le altre diavolerie tecnologiche servono egregiamente allo scopo.
Quando il coach ha visto
la foto, si è imbarazzato e sghignazzando come suo solito ha aggiunto tra i
denti “oh, se avessi vent’anni di meno…” io ai chili penserei, nonno, non
all’età!
Ah, voi lettori vi
chiedete il perché di questa reazione?
Beh…
Kogure è seduto in
braccio ad Akagi, che ha un sorriso assurdamente ebete sulle labbra da
gorilla.
Ryota ha un braccio
intorno alle spalle di Ayako (ovviamente piegata sulle ginocchia, altrimenti
il grande puffo non sarebbe mai riuscito a toccarle una spalla…) e sorride
raggiante all’obiettivo.
Mitsui tiene la mano di
qualcuno che però è fuori dall’inquadratura; per forza, non fa parte della
squadra e quindi ha preferito non apparire nella foto, anche se l’ex
teppista cercava di tirarlo con la forza. Ma non può averla vinta col
migliore amico del Tensai!
E noi?
Beh, noi siamo persi nel
nostro mondo di sguardi e carezze…
E ovviamente siamo la
coppia più bella!
“Accarezzare un cane
sulla testa”
Ah, che vittoria
personale questa!
Il cane che appare in
questa foto è Seiji, era stato addestrato a rubare le borsette alle signore
e a fare da palo durante le rapine, senza contare ovviamente la protezione
che i suoi denti affilati offrivano a quei malviventi in caso di fuga.
Ma lui stava con loro e
faceva quello che gli veniva ordinato unicamente per amore.
Era un cane buono.
Per questo durante una
sparatoria con la polizia, fuori da una banca, Seiji si è preso la
pallottola destinata ad uno dei rapinatori salvandogli la vita.
Per ringraziamento, loro
se la sono data a gambe abbandonandolo lì e sono riusciti a far perdere le
loro tracce.
Noi non sapevamo nulla
finché una sera Koshino non è venuto a casa nostra con quel cane enorme tra
le braccia.
Era bendato e respirava a
fatica.
“Non si fida di me” ha
biascicato.
“Non si fida di nessuno.
Non mangia, non dorme,
non partecipa alla vita del canile.
Non interagisce.
Sembra come…spento.
Non sappiamo che fare.
Se continua così, morirà.
Scusatemi se mi rivolgo a
voi, ma siete la mia ultima speranza!”
E noi lo abbiamo preso,
Kaede.
Lo abbiamo fatto
mangiare, lo abbiamo coccolato, gli abbiamo dato tutto l’amore che meritava.
È tornato alla vita,
piano piano.
Ed ha iniziato ad
interagire tanto che lo hanno fatto cane poliziotto, a capo di tutta la
squadra.
Ogni tanto leggiamo di
lui.
Ci manca, ma ne siamo
anche tanto fieri.
Nella foto c’è lui, con
noi, che cerchiamo di fargli il bagno.
Io e te siamo coperti di
schiuma e ridiamo come due matti.
(sì, anche lui ride!
Perché? Hai qualcosa da ridire?
Gno gno…
È kawaii Kaede se ride!
Approvo!
^_^)
Lui fa finta di nulla e
dimena la coda felice.
“Sentire le campane
quando è festa”
Questa l’abbiamo scattata
a capodanno.
Davanti agli archi dello
stesso tempio che abbiamo visitato a Tanabata.
Siamo entrambi in yukata,
e sembriamo due principi in visita.
Sei appoggiato al mio
braccio, e mi guardi come se fossi la cosa più importante della tua vita.
Quasi non credo ancora
che tu sia mio.
Ricordo che volevo
rimanere sveglio per tutti e centoundici i rintocchi della campana, per
garantirci la fortuna per tutto l’anno a venire.
Ma ero così stanco che mi
sono addormentato.
Anche questa foto l’hai
fatta tu, con l’autoscatto.
E sono immagini come
questa che mi danno la certezza che resteremo insieme per sempre.
Un sentimento tanto
grande da passare il vetro di una macchina fotografica non potrà mai venire
meno.
E specchiandomi nei tuoi
occhi innamorati, vedo che la pensi ancora come me.
“Avere la speranza per
compagna”
Questa è una foto
“difficile”.
È del periodo in cui
stavo alla riabilitazione.
La seconda volta.
Perché non mi ero curato
bene la prima, e invece di starmene tranquillo a riposare ho ricominciato ad
uscire ed a giocare.
Troppo presto.
Ma il colpo l’ho avuto
quando ti ho salvato da una grossa rissa.
Tu come al solito ti eri
addormentato in bici mentre tornavi a casa, e così avevi investito uno dei
capi di una banda di teppisti della zona, quindi tutti e diciassette ti
stavano intorno per picchiarti.
Ma io ce l’ho fatta, ti
ho protetto, non ti hanno fatto nemmeno un graffio.
Poi sono svenuto.
Mi sono ripreso
all’ospedale.
Tu eri accanto al letto,
che ti torcevi le mani.
Quando ho aperto gli
occhi mi hai riversato contro una marea di insulti, per poi singhiozzare
silenziosamente avvinghiato al mio collo.
Io avevo paura di non
poter più giocare, ma tu sapevi che non sarebbe stato così.
Tu avevi fiducia, e ne
hai data a me.
Tanta.
Finché tu avevi speranza,
io avrei lottato.
Finché tu non mollavi,
nemmeno io.
Volevo fossi fiero di me.
E lo sei stato.
La foto me l’hai fatta
tu, mentre uscivo dall’ospedale e venivo verso di te, con il sole in faccia
e, finalmente, il passo fermo.
“Andare ad una gita in
campagna”
La prima volta che
abbiamo dimostrato apertamente di essere una coppia.
Arrossisco ancora al
ricordo di quella giornata meravigliosa.
Noi due, le coppiette
dello Shohoku più Mito (tanto ormai lo sdentato non va da nessuna parte
senza di lui!), Sendoh (è_é) e il baccalà Koshino, Jin e Fukuda (-___-),
Maki e Kiyota, Fujima ed Hanagata…
Insomma, eravamo tutti
“ammogliati”.
Ricordo ancora la tua
faccia sconvolta quando hai visto il mio amico Takamiya scambiarsi tenere
effusioni col malefico prendiappunti del Ryonan…(ndTes! Grazie amora per
questo adorabile pairing!^_^)
Pensa che quest’ultimo
per Taka ha lasciato Haruko…
BWAWAWAWA!
Scaricata per il barile
senza fondo!
Ah ah
ah…
Questa è buona, devo
ammetterlo!
Avrei voluto vederla,
‘sta scena…
Hikoichi: scusami
Harukina (ma la chiamano tutti così, ce l’ha scritto in faccia?!)…
Il mio cuore non batte
più per te…
Ma per una persona
meravigliosa, che mi rende completo, che mi riempie (BWAWAWAWA), che mi fa
sentire speciale e meraviglioso…
Haruko: e potrei sapere
chi è?
Magari la conosco e
vorrei farle i miei migliori auguri per la sua felicità…
Hikoichi:…
Haruko: forse è un “lui”?
MA SONO TUTTI GAY?! (ndIn&Out
^_^ troppo bello ‘sto film!)
Hikoichi: ecco…sì…è un
lui…e lo conosci anche…
Haruko curiosa: dai,
dimmelo!
Voglio saperlo!
Credo di meritarmelo, in
fondo sei il terzo che mi scarica per un altro maschio…
(cosa cosa?
Questa non la sapevo!
Spiegami, Marty!*_*
Semplice, la babba si è
dichiarata a Rukawa quando ancora non stavate insieme, ma lui sapeva già di
essere gay e le ha detto “Sono gay, ma se non lo fossi sicuramente
preferirei diventarlo piuttosto che stare con te e la tua faccia da
schiaffi”
O_O
Il mio volpino è crudele…
E il secondo?
Tu!
Hai già scordato “Rosas”?
Dopo sei mesi che stavate
insieme l’hai mollata per Rukawa…
Ma quella era un’altra
fic!
Non c’entra niente!
Sì che c’entra!
Come personaggio, lei
mantiene la memoria di tutte le fanfic in cui è stata presente!
Quindi nella sua breve
carriera come attrice nelle mie fanfic, è stata con te (in “Rosas”,
appunto), con Mito (in “Nadie como tu”, chiedo ancora scusa a Mito per
questo ^^) e con Hikoichi (in “No hace falta”)…
Ma sbaglio o il livello è
andato calando?
Già…
Mi sa che la piazzo con
Yasuda, tanto non so neanche che faccia ha!
Non credo mi serva di
metterlo da qualche parte!
Insomma, do ragione alle
dolci fanfulle che in “Rosas”, alla babba che ti chiedeva “Perché sei stato
con me” o qualcosa del genere, rispondevano “Perché capisse che la sua
vocazione erano i maschietti” ^___^)
Continuiamo a descrivere
la scena tra la babba ed Hikoichi:
Hikoichi: questo perché
sei recidiva!
Haruko: -___-
Hikoichi: comunque…
È uno degli amici di Hana…
Haruko: e quale?!
Hikoichi: ehm…
Takamiya…
Haruko: SBONK
E col simpatico
svenimento della babba malefica concludo il siparietto!
Vai Hana, continua che
sei forte!
^__^
Vabbè…
Insomma, erano così
carini insieme!
Come tutti noi del resto.
Abbiamo fatto un bel
pic-nic sull’erba, e poi abbiamo giocato a rubabandiera per ore.
Tu eri bellissimo, con le
guance accese dalla corsa e dalla gioia che, finalmente, ti aveva fatto
prigioniero.
Tornando a casa, quella
sera, mentre la tua mano scivolava silenziosa nella mia, mi hai sussurrato
“È bello avere degli amici?”
E io ti ho sorriso,
annuendo.
Nella foto ci siamo tutti
quanti, ammucchiati sul plaid di lana a quadri su cui abbiamo mangiato, che
cerchiamo di stringerci per entrare nella foto.
Tutti ridono o fanno
facce buffe.
Ma come sempre, il tuo
sorriso è l’espressione più bella di tutte.
“Giocare a fare bolle
di sapone”
Questa immagine è tenera
tenera…
Stiamo facendo il bagno e
tu sei appoggiato con la schiena sul mio petto.
Con le cannucce facciamo
grandi globi colorati che si perdono nell’aria calda e fumosa intorno a noi.
Io ho gli occhi arrossati
dal sapone ed un grande asciugamano a turbante che mi tiene su i capelli,
mentre la tua pelle pallida è arrossata dal calore e dalle mie carezze.
Vi chiedete il perché
della nostra espressione…diciamo…atterrita?
Beh…
Sapete chi ha fatto la
foto?
Mia madre…
Visto che non facevo che
accampare scuse per ritardare il momento in cui avrebbe conosciuto Kaede, ha
deciso di piombare falconescamente a casa per coglierci di sorpresa…
^///^
E meno male che era il
pomeriggio delle coccole e non del sesso sfrenato…
Comunque, appena ha
capito che eravamo in bagno, ha spalancato la porta e ci ha immortalato.
Ma è una foto davvero
dolce.
“Cantare con gli amici
una canzone”
Questa foto è quella del
gruppo che avevamo messo su con Mitsui e Ryota.
Non è durato molto ma tu
eri bellissimo sul palco.
Io e te cantavamo, con le
nostre voci che si mescolano perfettamente, mentre Ryota alla chitarra e
Mitsui alla batteria, si fondevano ed intrecciavano con la nostra melodia.
Sì, eravamo proprio
bravi.
Purtroppo però anche le
cose belle finiscono.
Ryota si è sposato con
Ayako, e dopo la nascita di Setsouna ci ha lasciato per occuparsi di lei,
naturalmente senza smettere di essere nostro amico né quel matto a cui,
nostro malgrado, vogliamo bene.
E noi due…
Abbiamo intrapreso la
nostra carriera di basketmen professionisti.
Il tempo è diventato
poco, quindi abbiamo dovuto a malincuore rinunciarci.
Ma ancora adesso quando
ci vediamo tutti insieme e Ryota tira fuori la chitarra, le nostre voci e
quella di Mitsui che fa da controcanto creano di nuovo quella magia che
faceva trattenere il fiato al pubblico che assisteva ai nostri concerti.
Quello della foto è il
primo.
E noi, ansanti e felici,
ringraziamo sorridendo chi è venuto a vederci, regalandoci un momento di
gloria.
Amare tutti i doni del
Signore
Mi accorgo che ti sei
abbandonato sulla mia spalla, e sfogli stancamente le pagine dell’album che
abbiamo appena finito di riempire con i nostri piccoli e grandi ricordi.
Mi rivolgi un sorriso
dolce.
“I tuoi amici” dici
indicandomi il gruppo ammassato nel parco.
Ma io scuoto la testa,
intrecciando le tue dita con le mie.
“I nostri amici” ti
correggo.
Tu annuisci e ti
accoccoli un po’ di più nel mio abbraccio.
Non sono mai stato molto
religioso, lo sai.
Eppure ora ringrazio.
Ringrazio kami, o chi per
lui.
Lo si può chiamare in
mille modi.
Dio.
Jahvè.
Visnù.
Brahma.
Hernsto.
Allah.
Krishna…
(tanto non ti risponde
ndBrunelloRobertetti ^_^
Non rovinarmi il finale!
È_é)
So che c’è.
Qualcuno c’è.
E mi ama.
Non so cosa ho fatto per
meritarmi questo amore che mi ha concesso la creatura più pura ed innocente
dell’intero universo.
Ma spero di meritarmi
questa fortuna.
Ho sentito dire una volta
che amare i doni che Dio ci concede è l’unico vero modo per amare lui.
E allora, credo di essere
la persona che lo ama di più.
Perché il mio amore per
Kaede è immenso, inarrestabile, la cosa più bella e forte che abbia mai
provato nella mia vita.
E quando le sue labbra
s’increspano per dirmi in un sussurro quelle due parole che mi spalancano le
porte del cielo, credo di essere felice.
Se non è questa la vera
felicità, beh, ci si avvicina parecchio.
La mia vita è lui.
Con lui.
In lui.
Mentre gli accarezzo i
capelli soffici, sento che il mio cuore batte più forte.
Grazie, Kami.
Grazie per amarmi.
Io amerò sempre questa
creatura di cui mi hai voluto fare dono.
Grazie di cuore.
* OWARI *
Finito!
Sono bravo vero?
^^
bah, diciamo che non è
malaccio…
io avrei fatto di meglio,
ma tant’è…
ehi!
Guarda che lo so che non
è vero!
I tuoi occhi non mentono!
Ti è piaciuta!
E va bene, lo ammetto, mi
è piaciuta molto.
Contento?
Zi zi ^_^
Non ti è piaciuto vivere
qualcosa che non fosse solo sesso, sesso, sesso?
Condividere qualcosa di
importante?
Non ti ha lasciato più
contento e più appagato del vostro rapporto?
Beh, sì, hai ragione.
Sono contento anche se
non c’era la lemon.
I nostri ricordi sono
stati davvero emozionanti e mi si è acceso un bel calorino dentro…
Grazie cara!
(spingendola
impercettibilmente verso la porta)
ehi!
Mi cacci?
Ma no, è che devo
sistemare casa e con te fra i piedi non posso!
Ok, ok
vado!
Buonanotte tesorino!
(slam)
Meno male, la mia
missione di renderli più zuccherosi e meno hentai ha avuto pieno successo!
^_^
Me felice e soddisfatta!
CRASH
Ma che succede là dentro?
Proviamo a guardare dalla
finestra…
COOOSA?!
Si sono avvinghiati sul
divano…
La mano di Hana…
Pantaloni di Kaede…
La bocca di Kaede…
Stanno ansimando
pesantemente e hanno il viso accaldato…
Possibile che…
“Oh Kaede…
Dividere ricordi con te è
bellissimo…
Ma dividere questo è
decisamente meglio…”
“Mph”
Risponde Kaede
riappropriandosi delle sue labbra.
Sigh…
Vuol dire che prima o poi
‘sta lemon la dovrò scrivere…
Ç_ç
Qualcuno mi aiuti!
“Ti aiuto io, cara
autrice!^_______________^”
No!
Il porcospino con la
paresi alla mascella no!
Aiuuuuuto!
Niane!
Tes!
Help
meeeeeeeee
(fuggi
fuggi)
“Ma che ho detto? ç_ç”
Sperando che ti sia
piaciuta, Raphy-amore!
Un bacione e ancora tanti
auguri di buon ciompleanno!
^_^
Anche da noi…
Ma per il prossimo anno,
chiedile una fic con la lemon ok? NdHana&Ru
Auguri anche da me…^___^
ndSendoh
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