Disclaimers: Solita storia...i pg non ci appartengono (mannaggiaNdK)
il film neppure, e i testi delle canzoni sono di David Bowie...insomma, di
nostro c'è poco..^^'
Labyrinth
Parte III
di KeT
D'un tratto Hanamichi
avvertì un rumore alle sue spalle e si voltò di scatto chiamando l'amico,
ma non giunse nessuna risposta, riprovò ma l'unica cosa che le sue
orecchie percepirono fù un leggero eco della sua stessa voce.
Avanzò titubante per qualche minuto, cercando una via di fuga, una luce,
una parete, qualsiasi cosa, ma sembrava essere avvolto dal nulla, non
c'era niente in quell'inquietante luogo, ma più camminava cercando di
divincolarsi dalle tenebre, più queste sembravano avvolgere le loro cupe
spire intorno a lui, fino a che una sgradevolissima sensazione non si
impossessò del giovane.
Nonostante non gli fosse permesso di distinguere nemmeno se stesso in
quella cappa buia, potè distintamente avvertire la presensa di qualcuno, o
qualcosa, che lo osservava con crescente interesse, una presenza
minacciosa, che gli girava attorno celata dietro quella coltre oscura,
giocando come il gatto col topo, aspettando il momento più adatto per
colpirlo.
Il terrore si impadronì di lui, ma si impose di continuare a muoversi,
quell'essere si faceva sempre più vicino e sfacciato nel suo agguato, e
dopo poco accellerò il passo, illudendosi per qualche istante di potergli
sfuggire, prima che se ne rendesse conto, si ritrovò a correre a
perdifiato, senza avere la benché minima idea di dove si stesse dirigendo.
Quando le forze stavano per abbandonarlo, arrestò la sua corsa, e si voltò
a fronteggiare quella cosa...
H: < Bhe, se devo morire, non lo farò fuggendo, e poi non ho più la forza
di muovere neanche un passo...>
Un sibilo basso, emerse dalle tenebre di fronte a lui, a pochi metri da
dove si trovava, e lo fece sobbalzare, istintivamente indietreggiò, e con
sua enorme sorpresa, le sue spalle entrarono in contatto con qualche cosa
di solido, un muro, un barlume di speranza si riaccese in lui.
Prese a spostarsi lateralmente, senza mai perdere il contatto con la
parete, nella speranza di trovare una porta o un passaggio, il sibilo si
ripetè ancora, ma questa volta, parve più cupo e irritato del precedente,
e per una frazione di secondo al rossino sembrò di intravvedere due enormi
occhi gialli scintillare minacciosi ad un paio di metri da lui, ma non si
fermò, continuò a tastare freneticamente il muro alla ricerca di salvezza,
poi come per miracolo, un suono basso di pietra trascinata, si diffuse in
quel luogo buio, sul muro si era aperto un varco da cui irrompeva
prepotente una luce bianca e calda che per un attimo accecò il rosso, una
mano esile ma decisamente forte lo afferrò in malo modo trascinandolo
nell'apertura richiudendola poi dopo il suo passaggio.
Trascorse qualche minuto prima che Hanamichi potesse aprire gli occhi
senza rimanere accecato, ma quando riuscì a sollevare le palpebre, si
trovò di fronte il volto di Miyagi che lo guardava tra il preoccupato e il
seccato.
Impulsivamente, si avvicinò al ragazzo più basso passandogli un braccio
intorno alle spalle dicendo....
H: "Lo sapevo, sei tornato ad aiutarmi!!!"
Ry: "Ma che ti viene in mente io volevo solo..." Non riuscì a completare
la frase, che l'altro tutto contento bisbigliò...
H: "Sei proprio un amico!"
Non appena terminò la frase, il pavimento sotto i loro piedi, si
volatilizzò facendoli precipitare, i due ragazzi si trovarono a cadere in
un cunicolo buio, lungo quello che doveva essere uno scivolo, mentre le
loro menti non poterono che formulare un'unica domanda...cosa li attendeva
alla fine ...?
Le loro mute domande trovarono presto risposta, prima che potessero anche
solo capire cosa stesse succedendo, si ritrovarno all'aperto, qualche cosa
aveva fortunatamente attutito il loro atterraggio rendendolo più dolce del
previsto, ma ora quel 'qualcosa' si stava agitando nervosamente sotto di
loro rischiando di mandarli a gambe all'aria.
Con uno scatto a dir poco atletico i due ragazzi si alzarono guardando
quella montagna semovente che si contorceva, e dopo poco, da sotto una
lacera coperta, con grande meraviglia del rossino, emerse Akagi, che
imbestialito per l'accaduto, iniziò a menare pugni alla cieca, colpendo
tra l'altro il povero Miyagi che, rimasto pietrificato dall'apparizione
del gorilla, non aveva fatto in tempo a reagire.
Fortunatamente Hanamichi riuscì a calmare la situazione, e dopo qualche
istante di confusione, riusci a presentare i due.
Concluse le formalità, il nano si girò verso il rossino e con aria furente
disse...
Ry: "Ma brutto cretino, spiegami perchè hai dovuto dire una cosa del
genere!!!"
H: "...O__O...." -senza parole, non sa a che cosa si riferisce...
Ry: "Perchè hai detto che sono un amico!?!"
H: "Ma sei scemo?"
Ry: "Accidenti a te!!!"
Sakuragi stava per chiedere spiegazioni all'altro, quando Akagi riportò la
calma assestando un sonoro pugno in testa ad entrambi, dopo essersi
massaggiati i bernoccoli appena spuntati, si guardarono attorno, e
finalmente si dedicarono ad un esame più attento dell'ambiente che li
circondava, si incamminarono, nel tentativo di orientarsi e di capire in
quale strano posto erano andati a capitare questa volta, il rossino era
ormai certo di non potersi stupire più di niente, ma dovette ricredersi,
superato uno striminzito gruppo di alberi si trovarono di fronte uno
scenario a dir poco deprimente.
Una landa desolata, no peggio, una palude maleodorante si estendeva
davanti a loro a perdita d'occhio, i pochi alberi che crescevano in quel
luogo squallido e le rocce che affioravano dal terreno, erano coperti da
strati di muschio, funghi e alghe, il suolo era viscido, instabile e
melmoso, l'aria era resa inrespirabile dalle tremende esalazioni delle
acque putride che ristagnavano.
I tre giovani, fissarono con aria disgustata il paesaggio, poi iniziarono
a cercare con frenesia una qualsiasi strada o sentiero che potesse
condurli il più lontano possibile da quell'inferno.
H: "Oh mio dio...ma che razza di posto è questo..."
A: " Non lo so, ma non intendo rimanere qui a scoprirlo.."
Ry: "sono d’accordo col gorilla, diamoci una mossa e andiamocene da qui al
più presto..."
H: "Ok, ma da che parte si va?"
Ry: "Non lo so, sembra tutto uguale, una direzione vale l'altra..."
A: "Aspettate, guardate la, non è una capanna?"
Ry: "Una capanna?? E chi diavolo verrebbe ad abitare in un posto simile?"
H: "Non importa, basta che sappia come uscire da qui!!"
E senza indugiare oltre si diresse verso la piccola abitazione,
saltellando da un masso all'altro nel tentativo di evitare l'acqua
putrida, seguito a ruota dai compagni.
Trovatosi di fronte la piccola porta logora esitò, poi sotto le continue
sollecitazioni da parte degli altri due bussò, dall'abitazione, giunsero
dei suoni, poi l'uscio si aprì, ed Hanamichi si trovo due piccoli occhi
neri puntati addosso con sospetto.
Dall'oscurità della stanza emerse un ragazzo dai corti capelli neri,
tenuti in dietro da chissà quanto gel, era abbastanza basso, ben
proporzionato, e sul suo viso c'era decisione, al fianco del giovane fece
la sua apparizione un enorme cane dal pelo nero e lucido, che dopo essersi
avvicinato guardingo ai tre visitatori, si sporse per annusare la mano che
il rossino aveva teso verso di lui col palmo alzato in modo da fargli
capire di non avere cattive intenzioni, l'animale, dopo averlo studiato
con attenzione, l'annusò a lungo prima di iniziare a scodinzolare
affettuosamente, sul volto del padrone, si accese un sorriso aperto e
sincero, rassicurante...
Yo: "Bene, gli sei simpatico, il mio cane sa riconoscere le canaglie a
distanza, e difficilmente da confidenza agli estranei, è la prima volta
che lo vedo reagire così..."
Dicendo questo si fece da parte in un muto invito ai tre ad entrare in
casa.I ragazzi seppure titubanti attraversarono la soglia, sentendo poi la
porta richiudersi alle loro spalle.
Yo: "Dunque, in che cosa posso esservi utile?" Chiese il ragazzo ai suoi
tre ospiti, mentre li guardava con attenzione seduti intorno al tavolo
nella piccola stanza.
H: "Bhe, ecco noi....siamo finiti qui non so bene neanche io il perchè, ma
ci piacerebbe poter ripartire!" Disse tutto d'un fiato, avvertiva una
strana tensione, e ovviamente non sapeva se fidarsi di quel ragazzo, Yohei
Mito, il guardiano della palude.
Yo: "Ripartire? e per andare dove?"
H: "...al castello...oltre la città di goblin..."
Yo: "Bhe, se dipendesse da me non ci sarebbero problemi, non mi importa
dove voi siate diretti, ma...."
A: "...ma...?"
Yo: "...ma, il mio compito e di impedire a chiunque di attraversare la
palude, un impiego abbastanza noioso se consideriamo che da anni non vedo
anima viva in questo luogo dimenticato da tutti."
H: "Vuoi dire che non puoi proprio lasciarci passare?"
Yo: "Te l'ho detto, fosse per me ti farei anche da guida, ma ho fatto un
giuramento, e nel momento in cui non tenessi fede a questo patto..."
Ry: "Che cosa hai giurato di preciso?"
Yo: "Che nessuno avrebbe oltrepassato questo territorio, non senza avermi
affrontato e battuto!"
H: " In questo caso, mi spiace perchè mi sei simpatico, ma....ti sfido!"
Miyagi ed Akagi guardarono il rossino come se fosse stato un animale
strano, mentre sul viso di Yohei, appariva un sorriso soddisfatto.
Hana, accorgendosi degli sguardi stralunati dei suoi compagni di viaggio,
e sentendosi offeso da tali occhiate li ammonì...
H: "Hey!! cosa sono quelle facce? Non vi fidate di me? Io sono il grande
tensai, e non mi faccio di certo battere dal primo che passa, chiaro?! Ha
ha ha ha ....."
Qualche minuto più tardi, i quattro erano di nuovo all'esterno, e sotto lo
sguardo preoccupato del nano e del gorilla, Hana si apprestava ad
affrontare il guardiano.
Si guardarono per qualche istante, studiandosi a vicenda, attendendo una
mossa dall'altro, poi senza il minimo preavviso, Yohei scattò in avanti
colpendo allo stomaco il rossino, che sorpreso dalla rapidità
dell'avversario si fece cogliere impreparato, ma non rimase impassibile,
dopo aver incassato il colpo, partì al contrattacco, sferrando al ragazzo
più basso un'impressionante serie di pugni, molti dei quali non andavano a
segno, ma quando colpivano lo facevano con forza devastante, Yohei
barcollò un attimo sotto l'irruenza del rosso, ma presto si riprese, e con
rinnovata forza, gli si scagliò contro, questa volta però Sakuragi aveva
previsto le sue mosse, e dopo aver neutralizzato il suo attacco, gli
afferrò saldamente la testa con entrambe le mani, e gli rifilò una sonora
craniata.
Mito finì lungo e disteso ai piedi dell'avversario, poi Hana gli si
avvicinò, e gli schiaffeggiò delicatamente il viso nel tentativo di farlo
rinvenire, ancora parecchio stordito e dolorante, il guardiano aprì gli
occhi, e afferrando la mano che Hana gli offriva, si rialzò.
Yo: "Però...non te la cavi male! Mi hai battuto, questo vi permette di
procedere nel vostro viaggio!"
H: "Grazie, sei sicuro di star bene?"
Yo: "Non ti preoccupare, ho la testa dura, non come la tua ma..."
Ry&A: "Sarebbe impossibile avere la testa più dura di sto qui....¬__¬"
H: "MA COME VI PERMETTETE, IO SONO IL TENSAI!!!!"
Yo: "Ok, ok tensai, posso chiederti perchè state andando al castello?"
H: "Ho un conto in sospeso col vostro re!!!"
Yo: "Oh bhe....se è così, che ne dite se vi accompagno? Conosco bene
questa zona, potrei farvi da guida, e poi non ce la faccio più a stare
tappato qui, ho voglia di divertirmi un po', senza contare che voi mi
siete simpatici!!!"
H: "Perfetto!!! Allora si riparte!!!"
Detto questo, i quattro (Più il cane ovviamente!!!NdYo - Certo certo, ti
ci sei affezionato?NdK - Siiiiii!NdYo) si avviarono.
Man mano procedevano l'ambiente circostante incominciò a mutare, la
vegetazione si fece più folta finchè non si ritrovarono all'interno di una
foresta.
A: " Mmmuuuoooohhhh...(dovrebbe essere uno stomaco che brontola...¬_¬;;
NdT)...ho fame!!!!"
H: " Ah ah ah...mi spiace Gori ma non vedo palme!!!!...Ah ah ah"
A: " IMBECILLE!!!!"
Yo: " Calma calma...cerchiamo in giro se troviamo qualcosa di
commestibile"
Il gruppo si mise subito alla ricerca di cibo sparpagliandosi nei
dintorni. Hanamichi si avvicinò a un cespuglio in cui aveva intravisto
delle spece di bacche, quando avvertì una pacca sulla spalla...
H: "Miyagi...?!"
Ry: " Ehy, trovato qualcosa?"
H: "....no e sto morendo di fame!!"
Ry: "Se è così, prendi questa..." - tirando fuori da una piccola sacca una
pesca
H: "Grazie ,come ho già detto, sei un vero amico!"
Ry: "E piantala stupida scimmia"
Dopo questo cordiale scambio di battute, il rosso guardò perplesso il
frutto che ancora teneva in mano e senza pensarci troppo incominciò a
mangiarlo, dopo qualche morso però, si sentì strano e l'equilibrio gli
venne meno, la testa prese a girare vorticosamente e si dovette appogiare
al tronco di un albero per non crollare a terra, sentiva le forze che lo
abbandonavano finchè le gambe non lo ressero più.
Miyagi, che aveva assistito alla scena impotente, e non aspettandosi una
simile cosa, si mise ad urlare per richiamare l'attenzione degli altri,
che in pochi minuti furono lì, sollevarono il ragazzo e lo spostarono
all'ombra di un albero per ripararlo dal sole iniziando a prendersi cura
di lui e cercando di farlo rinvenire.
Intanto, affacciato ad una finestra della sua grande camera da letto, il
re degli gnomi osservava la sua preda mentre le spire del suo subdolo
incantesimo lo avvolgevano...
R: <Dormi Hana, dormi piccolo mio....dormi e dimentica, dimentica tutto
tranne me!!>
Una dolce melodia si diffuse nell'aria mentre strani personaggi gli
danzavano davanti agli occhi, gli abiti sfarzosi di tutte le tinte, e le
maschere dai volti deformi, a giudicare dai vestiti si sarebbe detta una
festa di qualche corte europea del XVI secolo. Cercando di orientarsi
incominciò a farsi largo tra i presenti che al suo passaggio, si facevano
in disparte osservandolo con sguardo curioso e ridendo divertiti
danzandogli attorno senza sosta, Hana si guardò intorno per capire il
motivo di tutta quella ilarità, poi ad un tratto avvertì una strana
sensazione, si sentiva osservato e cercato, era una sensazione insolita,
ma non nuova, era una sorta di dejavù, un brivido freddo gli attraversò la
schiena facendogli accapponare la pelle, si voltò di colpo, due abissi
profondi del colore della notte gli erano stati spietatamente puntati
addosso, e lo seguivano in ogni suo movimento da dietro un'orribile
maschera bianca che nelle sue fattezze ricordava il volto scarno della
morte, con un movimento elegante della mano il moro si sfilò la maschera
senza mai distogliere lo sguardo, Hana fece per avvicinarlo, per un breve
istante lo perse di vista nel momento in cui alcune persone gli passano
davanti, e quando queste se ne andarono, del moro non c'è traccia. Si
guardò in giro cercandolo freneticamente, e ovunque volgesse il suo
sguardo, inesorabilmente scorgeva la figura di Rukawa che lo fissava con
una strana espressione dipinta sul viso ( AH AH AH...ndT - Espressione???
E chi te l'ha data???Chi ha fornito un'espressione al ghiacciolo? Fuori il
colpevole!!!NdK), continuando a inoltrarsi tra la folla....
....finalmente notò un particolare fin'ora sfuggitogli...
H: " KUSO!!!!!...QUESTO NOOOOOOO!!!...NON VA AFFATTO BENE!!!!...cof cof...AUUUUUTRIIIICIIIII..."
K&T: "...ehm...non abbiamo potuto resistere...sei cosi KAAWAAAIII con quel
vestito luuungo da seeeera, biaaanco, con tutto quel tuuulle!!^________^"
H: "MA IO VI AMMAZZO!!!! RU, e tu...tu non mi hai detto niente!?!
VENDUTO!!!"
R: "Hanno minacciato di mettere in rete le mie prove del balletto...non ho
avuto scelta!! ¬_¬'..."
K&T: "L'arte oscura del ricatto..."
H: "Voglio l'indennizzo!!! anzi, se non mi date dei vestiti decenti mi
rifiuto di continuare!! >_< "
K&T: "Daccordo...uff...non apprezzano la nostra vena artistica!!! Un
completo rosso rubino va bene??"
H: "...stona con i capelli..."
R: "....Oh mio dio.....dove sono andato a finire...."
K&T: "...mmmm, si in effetti hai ragione....bhe, potremmo fare di un bel
beige? Che ne dici?"
H: "perfetto!!! he he...la volpe non saprà resistermi!!!" -->(....e non
solo lui.....^ç^.....NdK)
R: "Allora, ci diamo una mossa o cosa?"
K&T: "Ok, ok non ti scaldare!!!!...Wahahahhahaahahha...'non ti scaldare'...heheheheh...oddio,
ho le lacrime agli occhi...." (Adoro essere bastarda...^___^NdK) "Bene
riprendiamo, dove eravamo arrivate? Ah già, Hana vaga per la stanza..."
....cercando di raggiungere Kaede, nella sua mente il vuoto, colmato
soltanto dalla confusione che gli impediva di ricordare, quello che
contava era raggiungere Rukawa, ma la musica lo avvolgeva, le danze di
quelle strane creature gli apparivano indefinite e sfocate, i suoi sensi
erano intorpiditi, nonostante tutto lui continuava a cercare il moro in
quella folla, ma perfino lui sembrava un parto della sua mente offuscata,
appariva vicino a lui, solo per poi svanire quando stava per raggiungerlo.
Dal canto suo, il re di Goblin, non si lasciava sfuggire una sola mossa di
quel ragazzo, quella fonte di energia e calore che aveva rischiarato tutta
la sua esistenza, perfino in mezzo a quell'enorme stanza bardata a festa,
colma di vita e di colore, lui riusciva a distinguersi dalla massa, pareva
brillare di luce propria, e lui ne era attirato, come una falena è
attratta dal fuoco, e ne era consapevole, sapeva che si sarebbe gettato
tra fiamme per il suo rossino. Poi lo rivide, nella sala da ballo,
stremato e con lo sguardo perso, decise di smetterla di giocare così,
facendosi largo tra i festanti gli si avvicinò, gli regalò uno sguarda
carico di complicità ed un sorriso colmo di tenerezza poi gli tese la mano
in un muto invito, e quando l'altro l'afferrò, lo portò con se al centro
della stanza ed iniziarono a ballare, gli occhi di uno incatenati da
quelli dell'altro, i loro corpi mano a mano più vicini alla ricerca di un
maggior contatto, i loro visi sempre più vici, quasi a sfiorarsi, e mentre
danzavano stretti l'uno tra le braccia dell'altro, Kaede iniziò a
mormorare a fior di labbra le parole di quella musica che aleggiava
leggera nella sala.....
There's such a sad love
deep in your eyes, a kind of pale jewel.....
....I'll place the sky within your eyes
There's such a fooled heart
beating so fast in search of new dreams.....
.....I'll place the moon within your heart
I'll paint you mornings of gold
....we're choosing the path between the stars
I'll leave my love between the stars.....
......but I'll be there for you
as the world falls down.....
.....il cuore di Hanamichi si fermò, sentire la voce di Kaede così calda e
dolce mormorare quelle parole a pochi centimetri dal suo volto era
qualcosa che andava oltre ogni sua aspettativa, e si strinse di più al
moro.
Leggere, come una brezza fresca, le note di quella melodia li
circondarono, dissolvendo poco a poco ogni cosa circostante, le risate dei
danzatori si fecero sempre più fievoli e lontane così come il fruscio dei
voluminosi vestiti mentre le loro strane sagome andavano via via sfumando
in una sottile nebbia bianca, rimasero solo loro ancora stretti l'uno
all'altro in una danza eterna.
La voce di Kaede era così vibrante e profonda che Hanamichi non riuscì a
non farsi trasportare da essa, come in una lenta carezza fece scivolare le
proprie mani sul fresco tessuto che ricopriva le braccia del moro,
assaporandone ogni curva, ogni muscolo, arrivando alle spalle che
accarezzò con la punta delle dita, scese seguendo la linea dei bottoni, ad
ogni tocco, poteva sentire i muscoli contrarsi e il respiro di Kaede farsi
più irregolare, assaporava ogni lineamento di quel corpo perfetto, fino
sopra i fianchi dove fece scivolare le braccia fino a intrappolarlo in un
abbraccio più possessivo ma al tempo stesso abbandonandosi in quello
dell'altro, appoggiò il volto nell'incavo della spalla del moro in modo da
poter respirare a pieno il suo profumo mentre sottili ciocche d'ebano gli
sfioravano una guancia, con le labbra sfiorò il collo di Kaede che a quel
breve contatto sentì mille brividi scendergli lungo la schiena e
l'abbracciò come se avesse avuto paura che scomparisse come un sogno...non
resistette, attirò Hanamichi a sè facendo aderire ogni più piccola parte
dei loro corpi, avvicinò le labbra all'orecchio del rossino per non fargli
perdere neanche una parola di quella che era diventata un'infinita
promessa d'amore, Hana sussultò per il gesto improvviso e Kaede saldò la
sua presa facendogli scivolare le candide dita sulla schiena immaginando
la sua perfetta muscolatura, la sua pelle calda. Senza accorgersene
smisero di ballare, Kaede passò una mano tra le ciocche carminio di Hana
facendogli alzare il viso e allontanandolo di pochi centimetri, per poter
affondare in quegli occhi color cioccolato che lo facevano impazzire, con
due dita seguì i lineamenti del viso fino alle labbra, una lieve carezza
mentre le osservava dischiudersi leggermente, tornò a fissarlo negli occhi
che non lo avevano abbandonato neanche per un attimo e anzi, lo stavano
studiando come a volerne imparare i lineamenti a memoria...Hanamichi
strinse di più la presa e Kaede gli attirò il viso a pochi millimetri dal
suo, gli sguardi ancora fissi l'uno nell'altro, i respiri che si
mescolavano, il profumo inebriante dei corpi...un lieve sfiorarsi di
labbra, poi una muta richiesta di approfondire quel bacio bramato così
tanto da entrambi, un bacio lungo, che sapeva di loro, insieme, capace di
annullare ogni pensiero e ogni volontà. Hanamachi completamente perso in
quel dolce oblio, chiuse gli occhi per poter assaporare il sapore fresco
di quelle labbra per imprimerlo a fondo nella propria mente, mentre la
stretta di Kaede si faceva più sicura come a volersi fondere in un tutt'uno,
non riusciva a resistere al sapore dolce di Hana e questo...gli piaceva.
Ma come tutti i bei sogni, anche quel magico bacio doveva avere termine, e
i due sebbene a malincuore si dovettero separare, se non altro per
riprendere fiato, si guardarono negli occhi per attimi che sembravano non
avere ne inizio ne fine, col cuore che martellava nel petto talmente
intensamente da far male.
Nessuno dei due voleva infrangere quel momento così fragile e delicato,
come un cristallo prezioso, poi il volto del rossino venne illuminato da
un sorriso talmente dolce, spontaneo e sincero, carico di affetto e
passione, che Kaede potè avvertire il ghiaccio del suo cuore cedere
definitivamente, Hana poggiò nuovamente il viso sulla spalla dell'altro,
tornando nuovamente ad abbracciarlo, Rukawa, accostò le labbra
all'orecchio dell'amato sussurrando...
R: "Resta...non andartene, rimani al mio fianco....dimentica
tutto....resta con me..."
...ma nel momento stesso in cui pronunciò quelle parole, Kaede avvertì il
corpo dell'altro irrigidirsi, nella mente del rosso, come se fosse stato
un mantra si ripetevano le parole del volpino...
<...dimentica tutto....>
...e una consapevolezza sempre più forte e concreta si faceva
prepotentemente largo dentro di lui poi, all'improvviso, come un lampo che
squarcia un limpido cielo estivo, tutto riaffiorò nella sua mente, suo
fratello, il labirinto, gli amici incontrati lungo il cammino, la pesca e
poi....
Con un movimento brusco si divincolò dall'abbraccio dell'altro, e fisso il
suo sguardo rovente in quello freddamente stupito della volpe.
Rukawa lesse chiaramente negli occhi limpidi di Hanamichi, quegli occhi
solitamente del caldo colore della terra, ora erano costellati di
pagliuzze dorate e sembravano ardere, e nella luce di quelle iridi erano
lampanti ira e sdegno...ma non c'era solo questo, meno evidenti ma
altrettanto intense erano la delusione e l'amarezza dovute alla
consapevolezza di essere stato preso in giro ed usato, ma la cosa che più
faceva infuriare il rossino, era il fatto di esserci cascato come un
idiota.
Dopo pochi attimi di silenzio, in cui i loro sguardi erano rimasti
incatenati l'un l'altro, Hana con amarezza scosse leggermente il capo in
segno di diniego, mentre la luce dei suoi occhi si incupiva maggiormente,
la rabbia scemava lasciando il dominio del suo animo alla delusione, poi
si voltò all'improvviso e si allontanò con passo rapido e deciso.
Il moro che era rimasto immobile cercando di seguire ed intuire i pensieri
del rosso, senza pensarci si slanciò dietro di lui cercando di
raggiungerlo, con poche falcate gli fù addosso, e afferrandolo per un
polso lo costrinse a voltarsi, e stava per domandargli il motivo di quella
reazione, ma quando i suoi profondi occhi blu incontrarono nuovamente
quelli scuri del rosso, le parole gli morirono sulle labbra nel trovarli
spenti e...lucidi.
E per la prima volta in vita sua, Kaede Rukawa rimase impietrito...
R: < Cos'ho fatto...possibile che...non ci siano speranze? Che tutto
quello che ho fatto, tutto quello che provo sia completamente inutile?>
Hanamichi rimase a fissarlo aspettando che parlasse, che cercasse di
spiegarsi, in cuor suo ancora si fidava di lui, e voleva credere che ci
fosse un motivo per tutto ciò, ma nessuna parola giunse, l'altro sembrava
essersi perso in chissà quali pensieri, così decise di approfittare della
momentanea distrazione per liberarsi dalla sua presa ed allontanarsi di
corsa, urtando e scostando malamente le persone che erano nella grande
sala e che ora gli intralciavano il cammino.
Corse tra le risa e gli strepiti dei presenti, mentre le loro maschere
deformi e grottesche gli vorticavano davanti agli occhi, e le loro risa e
le urla gli stordivano la mente, soffocando e distorcendo la visione di un
viso androgino dalla pelle bianca e levigata come la porcellana e con due
zaffiri come occhi, labbra rosee e delicate come petali, capelli neri come
una notte senza luna ed una voce bassa profonda ed avvolgente.
Corse fino a che si ritrovò faccia a faccia col suo riflesso, e solo
allora si accorse che le pareti della sala erano fatte di specchi, si
guardò attorno confuso, cercando una via d'uscita da quel sogno che si era
così repentinamente tramutato in un incubo, ma le sue speranze furono
deluse, in uno scatto d'ira, afferrò una sedia lì vicino e con forza la
scagliò contro la lucida lastra che si frantumò andando in mille pezzi,
tutta la sala venne scossa da un tremito, i festanti si bloccarono per
pochi secondi, prima di cominciare a fuggire in tutte le direzioni.
L'intero salone si stava sgretolando ripiegandosi su se stesso, Hana in
quel momento si voltò, e lo vide, in mezzo al caos più totale, urla grida
e persone che fuggivano lui, lì immobile al centro della sala che lo
fissava, come se tutto ciò che stava accadendo non lo toccasse
minimamente, l'unico cambiamento che poté notare sul volto del moro era
nello sguardo, ora triste e rassegnato.
Fù l'ultima cosa che vide, prima di essere ingoiato dall'enorme voragine
che lui stesso aveva creato nello specchio alle sue spalle.
Spalancò gli occhi, e con un rapido movimento si mise a sedere guardandosi
attorno, era ormai calata la sera, l'intero firmamento sfilava nel cielo
terso, lasciandosi intravedere tra i folti rami dell'imponente quercia
sotto cui si trovava.
Poco distante da lui, seduti attorno ad un vivace fuoco c'erano Akagi e
Yohei,ma non riusciva a vedere Miyagi, diede una rapida occhiata alla zono
lì attorno fino a che non scorse la figura del giovane, era profondamente
addormentato, con la schiena appoggiata al massiccio tronco dell'albero e
la testa gli ricadeva mollemente sulla spalla.
Al rosso sfuggì un debole sorriso, poi facendosi forza si alzò, la testa
gli sembrava incredibilmente pesante e gli girava, ma riuscì a raggiungere
i suoi compagni.
I due ragazzi sussultarono quando lo videro emergere dall'ombra, ed il
grosso cane di Mito sollevò il muso agitando pigramente la coda, Hana si
lasciò cadere, e fece rapidamente sparire l'acqua e la frutta che i due
gli porsero.
A: "Ti sei ripreso vedo!"
H: "..più o meno...." rispose il rosso stiracchiandosi la schiena
indolenzita.
Yo: "Ma cosa ti è successo? Tutt'ad un tratto sei...crollato..."
H: "Nulla, probabilmente è stata la stanchezza..." disse abbassando gli
occhi.
A: "sarà...ma mi sembra strano..."
Yo: "senza contare che non siamo riusciti a svegliarti in nessun modo, e
ti assicuro che le abbiamo tentate tutte..."
H: "...allora è per questo che ho le ossa a pezzi...tsé"
A: "..cof...cof...-///-"
Yo: "...he he...già, in effetti non ci siamo andati troppo
leggeri..^__^'..."
H: "¬__¬...l'immaginavo...comunque non vi preoccupate, ora sto benone, e
domani si riprende il viaggio quindi....me ne torno a dormire, e fareste
bene a farlo anche voi!"
Detto questo il rossino si alzò trascinandosi fino all'improvvisato
giaciglio dove si era svegliato, seguito a breve distanza dagli altri due,
che dopo aver ravvivato il fuoco, seguirono il consiglio dell'amico
andandosi a riposare.
Si distese, e rimase immobile ad occhi chiusi per qualche momento sperando
che l'intera foresta smettesse di girargli intorno a quella maniera.
Una voce lo riscosse, riaprì gli occhi e voltò il capo nella direzione del
suono, ed incontrò un altro paio di occhi scuri che lo guardavano, Miyagi
si era svegliato, e dal suo angolino buio lo osservava attentamente.
Ry: "Ciao"
H: "Ciao"
Ry: "......."
H: "......"
Ry: ".....ti sei svegliato..."
H: "...già..."
Ry: "......."
H: "........"
Ry: "...stai bene?"
H: "...potrei stare meglio"
Ry: "Senti io..."
H: "lascia perdere, non ha importanza!"
Ry: "Invece ne ha!! Mi sono comportato da vigliacco, ho avuto paura ed ho
ceduto al suo ricatto, e ora...mi sento un verme...mi dispiace..."
H: "Ryo-chan, non ti preoccupare, ti capisco, e ti assicuro che non ce
l'ho con te!!"
Ry: "davvero?"
H: "certo,a voi comuni esseri mortali può capitare di sbagliare,
ovviamente è una cosa del tutto impossibile per un Tensai come me..BWAHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAAAHAHHA!!!"
Ry: "..a quanto pare stai abbastanza bene per sparare stronzate....-___-"
H: "Hey!!! Ti avverto che sto abbastanza bene anche per prenderti a
testate TAPPO!!"
Ry: "COSA?!? TAPPO A CHI STUPIDA SCIMMIA"
H: "PIGMEO"
Ry: "TARZAN DEI POVERI!!!"
L'allegra 'chiacchierata' continuò a lungo, fino a che entrambi ormai
troppo stanchi per continuare, si arresero all'abbraccio di morfeo.. ....cioè,
o era per questo o per il gorilla-punch che si erano beccati dal primate
che stava cercando di dormire.
Il mattino seguente, il loro viaggio verso la città, e quindi per il
castello, riprese.
Seduto nel vano della finestra, su una delle torri più alte, con una gamba
raccolta contro il petto, su cui posava le braccia, osservava delle terre
sottostanti le mura del castello, mentre i caldi raggi del sole lo
raggiungevano.
Il suo sguardo si spingeva fino al lontano orizzonte, mentre la sua mente
si perdeva nel labirinto dei suoi pensieri...
R:< il sole...nemmeno quello riesce a darmi lo stesso calore...maledizione!!
non posso essermi ridotto così solo per un bacio, solo per aver sentito il
SUO calore, quello del suo abbraccio mentre mi stringeva possessivo,
quello delle sue mani che vagavano sul mio corpo, esplorandolo come se
avesse dovuto dissolversi da un momento all'altro come un sogno...ma ero
io quello che temeva che tu sparissi per primo...sentire poi il suo tocco
scivolare sulle spalle...sul petto...sui fianchi...portandomi alla pazzia
con brividi di puro piacere, facendomi desiderare di avere sempre di più...accidenti!!
io voglio di più!! voglio averti ancora qui, voglio accarezzare il tuo
viso e vederlo arrossire per l'emozione che ti do, voglio toccare la tua
pelle calda, possederne ogni centimetro, voglio sentire il tuo corpo
cercarmi, sentirlo sul mio! voglio non dover più interrompere quel
contatto!! non hai idea di come mi sono sentito quando mi hai allontanato
da te, quando il tuo sguardo si è spento di ogni passione e si è
arricchito solo d'odio e di amarezza, non hai sentito il mio cuore
fermarsi quando sei scappato dal mio tocco e le spire della solitudine che
mi circondavano, e quando poi ti sei voltato un'ultima volta hai potuto
vedere solo la rassegnazione nei miei occhi...rassegnazione?...MAI!! mai
rinuncerò a te! alle tue labbra morbide e calde mentre mi baciano! non
dovrai essere di nessun'altro se non MIO! non bacerai altri che me! so che
anche tu mi desideri e non puoi negarlo, quel bacio ne è la prova, sarai
mio Hana, non ti permetterò più di allontanarti da me!!...>
Le sue riflessioni furono bruscamente interrotte, qualcuno stava
letteralmente tempestando di colpi la porta della sua stanza, dopo un
attimo di esitazione, con tono decisamente brusco ed irritato intimò allo
scocciatore di entrare.
La massiccia porta cigolò sinistramente sui vecchi cardini mentre con mano
tremante veniva aperta dal fedele servitore del Re.
Mi: "S-signore, vostra maestà..."
R: "Avanti, parla!! Spero che tu abbia un buon motivo per giustificare una
simile intrusione nelle mie stanze!"
Mi: "Padrone (Mi sembra Gollum...¬__¬NdK - No, Gollum è più carino NdTutti
...a me fanno schifo tutti e due!! NdT)....quel, quel ragazzo...il rossino..."
R: "Hana?!? Cos'è successo!! Parla, gli è accaduto qualcosa??"
Mi: "No, bhe ecco...come dire...è giunto alle porte del castello, e con
lui ci sono il nano il gorilla ed il guardiano della palude!!"
Buttò fuori tutto d'un fiato lo gnomo.
R: < ....Hana....è qui...è arrivato fino al castello...questa volta niente
errori, non ho intenzione di perderlo!!!>
Il piccoletto, notando quest'attimo di esitazione nel suo sovrano gli si
avvicinò timoroso e gli chiese flebilmente, quasi in un sussurro....
Mi: "Sire...cosa dobbiamo fare?"
R: "...nulla..."
Mi: "Co-come?!"
R: "Dov'è il bambino?"
Mi: "...il bambino??"
R: "Si!! Portatelo immediatamente nella sala del trono, dopo di ché..."
Mi: "...dopo di ché??" incalzò il servo
R: "...andatevene"
Mi: "andarcene??"
R: "Si, hai capito bene!!! Tutti quanti, dovrete lasciare il castello!!
Devo affrontarlo da solo!"
Mi: "...ma..."
R: "Niente 'ma', è un ordine!"
Mi: "Si maestà!"
Dopo un leggero inchino, lo gnomo lasciò le stanze del suo padrone per
eseguirne gli ordini.
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T: evvai!!! siamo già al terzo capitolo!!!!..per il quarto aspettasi un
miracolo divino...¬¬
K: Dai...go go go, manca poco e avremo finitooooo....guai a voi se
esultate!! >.<
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