DEDICA: ehm
ehm, coff coff coff… a due persone magnifiche, anche se
diverse tra loro… a cui io voglio un mondo di bene*_*: SAYUCCIA,
pantofolina cucciolosa (XD ti ricorda qlcs, Saya?) e RAPHYNO,
l'ukettoso uke del mio cuore*_*! Per voi, tesori, tutta per voi -.-…
NOTE: FA. SCHIFO. -.- trascinata avanti durante gli esami… è il mio
primo tentativo di fic su harry potter, qnd mi devo ancora fondere
con i personaggi-.-… portate pazienza, la carta igienica non manca
mai, grazie a me-.-…
SALUTI: ehm-///-… so che non centra nulla, ma me voleva mandare msg a
Monchan e Manu nipo love love: RAGAZZE, SIETE SEMPRE NEL MIO CUORE,
ANCHE SE NON CI SENTIAMOç________ç!!!! VI VOGLIO BENE!!!!
…E…
grazie alla mia splendida famiglia di esistere*_*, vi adoro!
LA PENNA
di Tesla
Dal corridoio, Bill sente Ron lamentarsi del comportamento di Piton;
Molly cucina, e ogni tanto borbotta una parola d'assenso, mentre gira
la frittata, e sospira. Sospira, e non sa se per preoccupazione che
le uova siano troppo salate, o se è perché è sul punto di perdere la
pazienza con Ron. Sa già cosa ha fatto Piton, e quanto crudele sia
stato con lui, Harry ed Hermione: è da quando è tornato per le
vacanze di natale che non fa altro che descriverglielo . Non dice
nulla, e continua a rimestare la frittata con la bacchetta.
Bill bussa delicatamente, e la sua testa fa capolino oltre la porta,
una mano sulla maniglia, l'altra piena di carte e documenti vari che
portano l'intestazione della Gringott.
Ron e Molly lo guardano curiosi.
- Hai bisogno di qualcosa, Bill caro?- domanda la signora
Wesley in tono dolce.
- Sì, è… non trovo più la mia penna, e devo sbrigarmi a finire
queste carte… Non ne avreste una da prestarmi? Ron?- domanda,
lanciando un'occhiata speranzosa al fratello più piccolo, ma Ron
scuote dispiaciuto la testa rossa.
- Scusa, Bill, ma ho lasciato tutta la mia roba a Hogwarts.
Prova a chiedere a Percy, lui di sicuro ce l'ha!
Bill fa un cenno d'assenso col capo e si ritira con un sorriso. Sarà
meglio chiedere prima ai gemelli, prima di disturbare Percy e le sue
ricerche su… cos'erano, calderoni brasiliani?
Davanti la stanza dei gemelli, oltre la porta, sente risatine
soffocate e piccole esplosioni in serie. Bussa incuriosito. Dopo un
lungo trambusto di roba spostata e un paio di maledizioni soffocate,
il viso di Fred appare davanti a lui, con un sorriso innocente
dipinto sulle labbra. Oltre di lui, George lo osserva con la stessa
aria cospiratrice.
- Sì?- domanda candido Fred.
Bill trattiene a stento una risatina.
- Si, ehm…non trovo più la mia penna, potreste prestarmene una?
Ho del lavoro urgente da sbrigare entro domattina.
Alla parola 'penna', George scoppia a ridere; Fred si sposta di un
paio di passi lateralmente, coprendo il gemello agli occhi di Bill.
- Penna? Hai detto penna? No, nessuna penna qui, mai. Mai. No,
proprio. No.
- Sì, immagino… andrò a chiedere a Perce.
Prima che la porta si chiuda di nuovo, le risate di George
riscoppiano nell'aria.
Bill sale l'ultima rampa di scale, e a livello del pianerottolo nota
una cosa strana. La porta della camera di Percy è aperta. Non c'è
nessuno dentro. Bill non riflette un attimo di più, sa che se il
fratello lo coglie sul fatto, non lo lascerà più finchè non avrà
spiegato a fondo i mille difetti dei calderoni brasiliani. Afferra la
Penna Prendiappunti marrone che trova sulla scrivania e corre in
silenzio giù per tutte le scale. Quando passa davanti alla finestra
del salone, e vede la bella giornata che c'è fuori, decide di andare
a lavorare in giardino, sotto il grande albero sulla collina.
Tira vento lì, sotto la grande quercia sotto cui è seduto, e le carte
scricchiolano tra le sue dita, minacciando più volte di volar via.
Cerca di immaginarsi la reazione degli gnomi della Tana davanti a
quegli aquiloni di carta.
Divertimento puro, di questo era certo.
Reazione meno positiva per i folletti della Gringott.
Meglio tornare a lavorare, Bill.
Si sistema meglio i documenti sulle ginocchia e succhia l'estremità
della Penna Prendiappunti di Percy. È calda. La poggia sul foglio,
ma non si muove.
Che strano… che sia il vento?
Risucchia la cima dell'asticella, con ancora più forza. Niente. Forse
Percy l'ha usata così tanto da sfinirla, possibile?
Il suo sguardo passa dalle carte alla penna, mentre si rimbocca le
maniche oltre le spalle.
Fa caldo, tanto caldo, pure troppo per essere natale.
Si arrotola la maglia e la ferma in un nodo sopra l'ombelico; le
carte minacciano ogni secondo di volar via, ma ora, Bill se ne
accorge, il vento non è più fresco come prima. Succhia distratto la
Penna Prendiappunti.
Caaaaldo.
Si sfila completamente la maglietta, e ora va un po' meglio, i
capelli lunghi contro la corteccia della quercia e le sue spalle, e
la pelle del petto riscaldata dal sole. Chiude gli occhi, inspira a
fondo. Succhia la penna, lecca con la lingua la plastica dura.
Gli piace.
Espira.
- Bill?- lo chiama una voce incredula davanti a lui.
Riconoscerebbe la voce di Charlie ovunque, bassa e sensuale. Si
chiede se quel tono roco e sicuro può arrapare un drago quanto arrapa
lui.
Arrapare…non può… arrapare… ma è Charlie… il suo Charlie… arrapare…
fratelli…arrapare…
- Bill, che ci fai mezzo nudo in giardino in pieno inverno?! Fa
un freddo cane! Ti senti bene? Bill? Bill?
Bill ci sente, sì, ed è mezzo nudo, sì, ed è in giardino in pieno
inverno, sì sì sì sì sì… lecca la Penna… ma sa anche che lui ha
caldo, tanto tanto caldo, e la pelle di Charlie sembra fresca al
tatto, le lentiggini che ha sul viso come neve da sciogliere sotto la
lingua, come facevano da piccoli.
E ora… ora… vuole.
Sente le mani fredde di Charlie che si appoggiano sulla sua fronte,
dita lunghe e callose che gli sfiorano le tempie. Sì, è quello il
tocco che vuole addosso, è questo ciò di cui ha bisogno. Apre gli
occhi prende delicatamente la mano di Charlie tra le sue. Il fratello
lo guarda un po' preoccupato; Bill sorride. Si porta l'indice di
Charlie alla bocca e inizia a succhiarlo. L'altro emette un gemito,
cerca di ritrarlo, ma anche Bill è forte, e lo trattiene. Continua a
succhiare, e va bene così, perché non è plastica dura che vuole
contro la lingua, ma la carne fresca di Charlie.
Di suo fratello.
Del suo tesoro.
Succhia.
- Bill- bisbiglia Charlie, ma non con troppa fermezza,- no…non
fare così, ho le mani sporche, io…
- Allora lascia che te le lavi, fratellino.
Prende in bocca una per una tutte le dita callose, e le lecca, e le
succhia, passa la lingua tra le pieghe morbide della pelle, e il
palmo, e il dorso, e la linea dell'amore, e i cuscinetti carnosi dei
polpastrelli. Le mani fredde di Charlie si riscaldano al suo tocco,
trasmettono la loro frescura.
Va bene così.
Sono della temperatura giusta, e del giusto sapore. Sanno di Charlie.
Va bene così.
Charlie emette un sospiro lungo, poi afferra il fratello, e lo
attira a sé; ha il viso contro il suo, lentiggini contro lentiggini,
dite intrecciate tra capelli rossi come fiammelle. Labbra unite.
Bill bacia Charlie.
Charlie bacia Bill.
Va bene così.
Le labbra di Bill sono calde, e morbide, e Charlie le afferra, le
lecca, e poi le lingue si intrecciano, esplorano, denti, palato, e
ancora lottano tra loro, ed è bello lottare così. Per questo. Il
cuore batte forte, ancora incredulo, un po' shockato… ma a chi
importa?
La mano di Bill scorre lungo il maglione che mamma Wesley ha fatto a
Charlie per Natale, sente la carne soda dei muscoli sotto di esso,
le linee degli addominali, i tatuaggi di cicatrice che le ustioni dei
draghi gli hanno lasciato.
La sua mano va oltre.
Abbassa la lampo dei pantaloni e infila la mano dentro. Le dita si
chiudono morbide intorno al pene di Charlie, avvolto di stoffa. È già
duro. Sente gocce umide bagnare il tessuto sotto le sue cure.
Caldo.
Caldo.
Non basta tutto questo.
Charlie è fresco.
Bill vuole Charlie.
Charlie.
- Bill, torniamo dentro- bisbiglia tremando.
Bill alza la testa e lo guarda confuso:
- Non vuoi…
- Sì, lo voglio - lo assicura sorridendo,- ma continuiamo
dentro, ti prego, sto morendo di freddo..
- No.
Bill guarda Charlie e sorride.
- Bill…
- Ho caldo.
Bill sfila la mano dalla patta dei pantaloni e si alza. Ora è il
turno di Charlie di dire:
- No!
Ma si zittisce subito. Bill non ha alcuna intenzione di interrompere
la cosa. Si sta solo sfilando i pantaloni, e la biancheria; pochi
secondi dopo è completamente nudo, sotto il sole pallido e il vento
che gli scompiglia i capelli.
- Bill- mormora Charlie con sguardo adorante.
Bill sorride in silenzio, poi si inginocchia a cavalcioni del
fratello, gli sbottona i pantaloni e li fa scivolare con i boxer a
metà coscia. L'erba sotto il sedere di Charlie è fredda e molliccia,
ma non gliene importa un granchè. Ora c'è Bill davanti a lui.
Bill.
Bill Bill Bill…
Non hanno bacchetta con loro, e sono nel giardino della loro casa,
attorniati da gnomi curiosi.
Ma va bene così, va bene così.
Bill si butta un po' di saliva sulle dita e le spalma sul pene dritto
e duro di Charlie, lo massaggia con le dita, ne segue le vene gonfie
e tremanti che lo percorrono; poi lo impugna e lo porta al proprio
buco, Bill lo sente, trema anche quello. Non sa se di paura o
eccitazione. Non è una sensazione brutta.
La cappella del pene di Charlie è grande, e penetra a fatica dentro
di lui, Bill segue i suoi ritmi, si cala sul sesso con calma, senza
fretta. È un tipo paziente, Bill, sa aspettare.
Ora Charlie è dentro di lui, completamente, interamente dentro,
spinge col suo uccello gonfio contro la carne stretta e soffocante di
Bill, sparge crema bianca e morbida in quel calore bollente, ed è
bello, bello, va bene così, così sì…
Bill si alza, ed affonda.
Si alza.
Affonda.
Si penetra, si impala, ed ancora, ed esce, e ancora, e va bene così,
e ancora, ancora, ancora…
E poi quel bisbiglio speculare, quel 'ti amo' soffocato ed eterno nel
momento dell'orgasmo che esplode nel corpo, che esplode nel cervello.
E va bene così.
Sì, va bene così.
Mentre scende le scale, Ginny sente i gemelli ridere forte oltre la
porta. Esita… ha un cesto con tutta la biancheria sporca dei suoi
fratelli, ed è tanta, oh sì, e puzza anche molto, specie lì, tra le
sue braccia, a un centimetro dal suo naso...
Un altro scroscio di risate.
Basta, è troppo! Molla la cesta in un angolo, al buio, in modo che
Molly non possa vederlo se si affacciasse per le scale, e bussa
forte. Le risate cessano di colpo.
- Chi è?- domanda sospettosa la voce di Fred.
- Ginny- dice semplicemente.
Un sospiro di sollievo, e Fred apre la porta, con un gran sorriso
malizioso sulle labbra; dietro di lui, George maneggia una Penna
Prendiappunti pescata da tante altre, ammucchiate in una scatola di
cartone malconcia: è il tipico aspetto dei contenitori dei Tiri Vispi
Wesley, ammaccati e accartocciati, come tutti i bravi contenitori che
vengono gettati in fretta e furia in un armadio per non essere
scoperti.
Ginny sorride complice.
- Che state facendo a quelle Penne Prendiappunti?- domanda
curiosa.
È certa che le spiegheranno tutto. Sarebbero rimasti zitti con Ron, e
Percy, e i loro genitori, e forse anche con Bill e Charlie… ma non
con lei. Non con lei.
Fred sorride, chiude la porta alle loro spalle e si fa dare da George
una delle penne dal mucchio.
- Questa? Una volgare Penna Prendiappunti? Ma l'hai sentita,
fratello?- domanda scandalizzato Fred.
George assentisce gravemente con capo.
- Oh, oh, che cosa ci tocca sentire…
- Questa- le dice Fred mostrandole la penna che stringe in
mano, - è l'ultima novità dei Tiri Vispi Wesley, un prodotto che
andrà a ruba in tutto il mondo, appena riusciremo ad ovviare ad un
piccolissimo problema di base.
Ginny osserva attentamente la penna, ma la sua prima impressione non
cambia: quella è una Penna Prendiappunti come tutte le altre… o
quasi.
- Ma cos'è?- domanda curiosa.
Fred e George si guardano maliziosi.
- Questa, sorellina- esclama orgoglioso, - è la Penna
Amantefocoso dei fratelli Wesley, prezzo di listino quindici galeoni.
C'è voluto un anno per inventarla! Una piccola succhiata - risatina-
qui in cima, e il proprietario perderà tutte le sue stupide
inibizioni, e potrà consumare tranquillamente con la sua dolce metà.
Ginny fissa la penna meravigliata.
- Wow!
- Già, WOW ora lei dice- sghignazza George.
- Te l'ho detto, andrà a ruba!- ride Fred.
- Cavoli, ragazzi, siete dei geni! Ci vorrebbe per Percy una
penna del genere…
I gemelli scoppiano nuovamente a ridere.
- Beh, in effetti ci abbiamo già pensato, abbiamo sostituito la
sua Penna Prendiappunti con una Amantefocoso, ce l'ha commissionata
la sua ragazza.
Ginny scoppia a ridere con loro.
Qualche secondo dopo sentono passi furiosi scendere le scale nella
loro direzione. Si affrettano a mettere tutto via, e un attimo dopo
entra Percy con aria scandalizzata e offesa.
- Ciao Percy! - lo saluta George con aria innocente. Lui, Fred
e Ginny sfoderano sorrisi da cucciolotti indifesi.
- Siete stati voi, ne sono certo!
- A fare cosa, precisamente, fratellino?- domanda candido Fred.
L'immagine di Percy in tanga impegnato in una danza di corteggiamento
come un vecchio orango passa e va. Miracolosamente, riesce a non
ridere. Negli occhi di Goerge intuisce la stessa visione.
Si mordono la lingua e rivolgono le loro attenzioni su Percy.
- La mia Penna Prendiappunti! Me l'avete presa, confessatelo!
All'improvviso i gemelli non hanno più voglia di ridere: come? È
sparita la penna? Ma l'avevano messa sulla sua scrivania, mentre
Percy era sotto la doccia…
- Bill prima cercava una penna - bisbiglia George, e un attimo
dopo lui, Fred e Ginny si guardano con aria sconvolta. Solo Percy
mantiene la sua aria offesa.
Bill e la loro Penna Amantefocoso.
Fred scoppia a ridere.
- Ah ah, vorrà dire che a quest'ora starà aiutando Fleur
Delacour a mellorare el suo engleeese!
Ginny e George rispondono in contemporanea:
- Ma io sapevo che si erano lasciati!
- Ma io sapevo che lei era in Francia!
Percy passa lo sguardo dall'uno all'altra, evidentemente seccato di
non riuscire a seguire il discorso.
Fred fa spallucce.
- Vabbè, povero Bill, vorrà dire che a quest ora si starà
ammazzando di seg…
- Charlie è andato a cercarlo dieci minuti fa- lo interrompe
Ginny con un leggero dubbio.
Geroge attraversa la stanza e corre alla finestra, che si affaccia
in giardino… con un'ottima vista sulla grande quercia sul colle della
Tana.
Strabuzza gli occhi.
A quanto pare, Charlie ha trovato Bill.
A quanto pare, quei rumori che sentiva prima non erano gli gnomi che
inseguivano qualche coniglio.
(Charlie ha trovato Bill. Oh sì sì, l'ha proprio trovato… dritto in
buca!)
- Insomma, non me la raccontate giusta, voi state nascondendo
qualcosa! In qualità di segretario personale del Ministro della magia
è mio dovere che non avvengano casi sospetti in …
Ginny sbuffa, annoiata. Afferra una Penna Prendiappunti da un
cassetto aperto della scrivania e la mette in mano a Percy.
- Non eri venuto a cercare una Penna? Ecco! Non te l'abbiamo
presa noi, ma è giusto che tu continui il tuo lavoro, non puoi
perdere tempo, la tua ricerca su… su…
- I calderoni brasiliani!
- …giusto, non può aspettare! Non faresti una figura magnifica
agli occhi di Caramell se consegnassi la tua relazione tre giorni
prima? Pensa: ti ammirerà! Dirà a tutti il tuo nome, come esempio di
talento e serietà professionale. Lì al Ministero sono persi senza di
te, e lo sappiamo tutti, anche se ci è difficile ammetterlo.
Ginny termina, i gemelli non fanno altro che passare lo sguardo da
lui al fratello più grande, e alla penna che questi tiene tra le
mani. Percy sorride e gonfia il peto. Assentisce con aria
professionale e falsamente modesta.
- Sì, sì, hai proprio ragione, devo andare, non potrebbero fare
a meno di me, devo sbrigarmi.
Stringe la penna e se ne torna in camera.
Quando ormai non si sentono più i suoi passi sulle scale, Fred
sussurra ridacchiando a Ginny:
- Sei -un - genio!
- Lo so.
- Sai che penna gli hai messo in mano?
Ginny lo guarda stordito.
- Una Penna Prendiappunti, no? O una Amantefocoso…
- No. Quella è un altro dei futuri prodotti dei tiri vispi
Wesley: la Penna Faraonica!
Lui e George scoppiano a ridere.
- Ma… che fa?- domanda Ginny.
- Ti ricordi quando siamo andati a trovare Bill in Egitto e Ron
ha mangiato l'insalata…e gli è venuto quell'attacco allucinante di
diarrea?
Ginny assentisce col capo.
- Beh, spiega Fred, - la diarrea lì è nota come 'maledizione
del faraone'.
- Volete dire che ora…
Non termina la frase, viene interrotta dalla corsa disperata di Percy
al gabinetto.
Scoppiano a ridere.
- Andrà a ruba!- assicura Ginny tra le lacrime di ilarità.
Fred e Goerige si guardano.
- Beh, ecco, anche questo prodotto ha un piccolo difettuccio
che ne impedisce attualmente il commercio, come la Penna Amantefocoso…
- Cioè?
- Come dire… una volta che hai iniziato, non smetti più. Non
abbiamo ancora trovato il modo di bloccarla-
- Oh… ma come avete fatto a testare la Penna Amantefocoso?
Nessuno di voi due ha la ragaz…
Si interrompe. I gemelli sono diventati rosso come pomodori.
- Ci arrangiamo- assicura Fred, poi guarda il gemello e scoppia
a ridere.
Ride pure Ginny.
- Ma adesso… Bill e Charlie?
- Ecco, questo è un altro piccolo problema…
- Dici che la mamma si arrabbierà?- domanda curioso George.
Fred fa spallucce.
- Non c'è bisogno di avvertirla per il momento-, ma George non
ha sentito la risposta, è troppo preso dalla lezione di anatomia a
cui sta assistendo; ogni tanto gli scappa un 'incredibile!', poi
torna in silenzio ad osservare. Fred lo raggiunge rapido e si mette a
seguire. Tira fuori dalla tasca un pacchetto di Pop-corn Siper-
Istantaneo di Adelardo Cook ed iniziano a mangiarlo distratti; ogni
tanto, le loro dita si intrecciano, si sfiorano morbide, naturali.
Ginny sorride ed esce in silenzio, chiudendosi la porta alle spalle.
Fine -.-…
Senza parole-.-….
I commenti dei sopravvissuti impietositi-.- a
tesla_vampire@yahoo.it, grazieç_______ç…
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