Eccomi di nuovo… La coppia protagonista di questa fiction non è molto comune, ma vista la bellezza dei personaggi non sono riuscita a non manovrarli a mio piacimento >:)

Il disclaimer è il solito: non sono personaggi miei. L’unica cosa che mi appartiene è la sceneggiatura. Buona lettura…

 


Kyoudai Ai

di Yaoigirl



Mi trovo di fronte ad una caverna. Hai voluto incontrarmi qui. Non mi resta che entrare e raggiungerti nel luogo da te deciso: nel cuore della caverna, di fronte ad una sorgente d’acqua calda. Mentre mi incammino verso il luogo della nostra sfida mi guardo intorno. È un luogo tetro, dal soffitto pendono centinaia di stalattiti millenarie. Ci sono anche alcune liane che avvolgono le rocce, come se volessero soffocarle. L’antro è freddo, un forte odore di umido penetra il mio sensibile olfatto. Sto sull’attenti, so bene che da un momento all’altro potrebbe presentarsi un demone pronto ad attaccarmi.

Cammino a lungo, ma non trovo la sorgente. D’improvviso una fitta nebbia mi avvolge, sembra vapore. Devo essere vicino al luogo della nostra sfida, perciò proseguo a tentoni dritto davanti a me. Ad un tratto sento una presenza alle mie spalle, si tratta di un demone estremamente forte. Mi giro rapidamente. Sei tu. Mio fratello Sesshomaru.

“Ti stavo aspettando, Inuyasha.”

Le tue parole suonano minacciose. Resto immobile, ti guardo fisso negli occhi, ma volgi lo sguardo alla tua destra e continui a parlarmi.

“La razza umana non vuole essere sottomessa… per questo deve sparire. Inuyasha, anche tu, in quanto per metà comune mortale, sei destinato alla sconfitta. Ciò che ti aspetta è dolore… sei ancora in tempo per consegnarmi senza lottare la Sfera dei Quattro Spiriti e fuggire integro.”

“Non ho la minima intenzione di cedere alle tue volontà, Sesshomaru. Se davvero vuoi la sfera, combatti e prova a sconfiggermi.”

Mentre dico queste parole ti mostro i miei artigli, ma tu mi guardi e sorridi. La tua espressione è più fredda del solito, l’odio che provi per me traspare dal bagliore maligno dei tuoi occhi.

“Non mi lasci altra scelta, Inuyasha. Volevo cercare di avere pietà per mio fratello, ma visto che la stai rifiutando, non ti costringerò. Avanti, cominciamo!”

Afferro la Tessaiga, la sguaino e la punto davanti a te. Ma resti fermo, alzi solo una mano verso il soffitto e dalle tue dita si sprigiona una luce.

Le liane di cui mi ero accorto prima ora sono animate. Si avvicinano a me, riesco a difendermi con la spada, ma sono troppe e, infine, cedo. Uno di quei tentacoli mi avviluppa la vita, un altro mi toglie di mano la spada, un altro ancora mi strappa i vestiti di dosso con i suoi denti affilati.

Ora sono nudo e avvolto dai tentacoli. Tremo, e non solo per il freddo pungente sulla mia pelle calda. Non mi aspettavo un attacco simile.

Mi guardi, godi nel vedere la mia espressione impaurita. Ti avvicini a me lentamente e alcuni tentacoli mi lasciano, tenendomi bloccati solamente i polsi sopra la testa, e le caviglie.

“Ti pentirai di non essere fuggito quando eri in tempo, mezzo demone.”

Dopo queste parole ti sistemi alle mie spalle e con le mani mi afferri il petto. I tuoi artigli mi graffiano la pelle e affondano nei miei muscoli. Non riesco a trattenere un urlo di dolore. Una dolce melodia per te. Incoraggiato dalla mia sofferenza, sfiori con le unghie il mio corpo, scendendo sull’addome e passando sui fianchi. Mentre sposti le dita, rabbrividisco per una breve sensazione di piacere. Te ne sei accorto, ti sento sorridere contro la mia schiena.

Mi accarezzi l’inguine con una mano, mentre con l’altra mi stringi il fianco, affondando nuovamente gli artigli. La combinazione di piacere e dolore è strana, quasi insopportabile. Vedi che mi contorco, spingo il bacino in avanti. Ti cerco, fratello. La mia carne è rigida, toccami…

Non riesco ad implorarti, posso solo gemere e lamentarmi. Ma tu comprendi questo linguaggio e con una mano circondi la mia erezione. Stringi e inizi un calmo movimento. Mi paralizzo per un istante, ma poi torno ad ansimare. Sento crescere il piacere in me, ormai ho dimenticato la sfida fra noi.

Ad un certo punto un dolore atroce interrompe il mio momentaneo istante di piacere. Mi stai penetrando. Senza prepararmi, senza avvisarmi.

Inizi a spingere, dal modo in cui inspiri a denti stretti posso capire che la sensazione è piacevole per te. Mentre io non riesco a trattenere le lacrime. Mi mordo un labbro per non farti sentire i miei singhiozzi, ma ancora una volta hai capito la mia reazione e riesci a contrastarla. Ricominci ad accarezzarmi il pene, costringendomi a liberare il pianto e i gemiti.

Fratello…

Il semplice desiderio di un demone è ben superiore alla più ferrea volontà di un mezzo, comune mortale come me. Non posso fare nulla contro la tua passione. È questa la tua vendetta? Ciò che più stai ferendo non è il fisico, ma l’orgoglio. Fratello, stai soddisfacendo le tue voglie violentando il mio corpo mezzo umano. Tu, che hai sempre detto di disprezzarmi per la mia natura ibrida… anzi, forse è proprio il disgusto che provi per me che ti spinge a devastare la mia persona.

Non appena ti seppellisci interamente nel mio corpo, sfiori qualcosa che sprigiona in me un piacere talmente intenso da cancellare la mia sofferenza.

Quando ti estrai, istintivamente spingo il bacino verso di te. Ed è a questo punto che aumenti la velocità. Mi fai oscillare fra il godimento e il dolore. Visto che non lo stai più facendo, voglio toccarmi, provare solo sensazioni piacevoli. Ma i miei polsi sono legati dai tentacoli sopra la mia testa.

“Sesshomaru… fammi venire… toccami!”

Non dovevo implorarti. Non faresti mai qualcosa per accontentarmi. Ma a questo punto non sono più lucido, potresti fare di me tutto ciò che desideri…

Ricominci ad accarezzarmi il membro. Raggiungi la punta, ormai viscida, e mentre scendi aumenti la pressione della mano. Poi, tornando verso l’alto, allenti la presa, dando inizio ad un supplizio insostenibile. Quando l’estasi sta per culminare, affondi gli artigli nella mia carne. Per allontanarmi dalla tua mano mi spingo indietro, ma il dolore della tua penetrazione mi costringe ad allontanare il bacino, andando incontro nuovamente alle tue unghie affilate. È troppo. Urlando il tuo nome con tutta la potenza che riesco a raccogliere, raggiungo l’orgasmo, svuotandomi fra le tue mani. Respiro pesantemente, cerco di rilassare ogni muscolo e appoggio la testa al mio braccio destro.

Dopo un’ultima, potente spinta che mi fa trasalire, riversi il tuo seme nel mio corpo pesante e affannato. Resti abbracciato a me per qualche momento, sento il tuo respiro sul collo. Sulla spalla sento la pelle liscia del tuo viso, le tue labbra morbide mi sfiorano. Dopo un po’ i tentacoli mi lasciano andare e tu fai lo stesso.

Cado a terra, stanco. Ti vedo di fronte a me, sei composto e austero, come se nulla fosse accaduto.

“Allora, la sfera?”

Non riesco a parlare, ma allungo la mano verso un brandello del mio abito rosso e te lo porgo. Lì c’è quello che vuoi. Tutto ciò che hai fatto era dettato solamente dalla tua brama di potere? Non hai provato nemmeno per un istante dei sentimenti nei miei confronti? Nemmeno quando ti sei riposato, anche se per poco, sulla mia spalla? Fratello, questa volta hai davvero vinto tu. La sconfitta… non credevo potesse essere così amara.

 

Fine ( in realtà è Inuyasha che mi ha implorato di non continuare ;P )




Fictions Vai all'Archivio Fan Fictions Vai all'Archivio Original Fictions Original Fictions