DISCLAIMER: I personaggi naturalmente non sono miei ma di papa? Inoue. Io
non ci guadagno niente ecc.
NOTE: Questa fic è frutto di una storia partita per scherzo, mai avrei
immaginato nella mia vita di scrivere una cosa del genere. Secondo le mie
prime intenzioni doveva essere molto più comica. Invece sta uscendo fin
troppo seria. Kogure non doveva esserci invece (da brava socia del club
MitxKogforever-socie fondatrici io e Choco) ho dovuto mettercelo.
Kimi-chan alla riscossa
parte II
di
Schwarzefee
Kogure era arrivato fino a casa, ma una volta arrivato la' era stato preso
dal desiderio di vedere Mitsui. Il piano era semplice: lo avrebbe aspettato
fuori dalla palestra e poi lo avrebbe invitato a mangiare qualcosa. Di
solito il ragazzo non si faceva pregare.
Ma una volta giunto alla palestra aveva sentito che qualcosa non andava.
C'era uno strano silenzio. Poi aveva sentito dei passi veloci, ma soffocati,
come se qualcuno stesse correndo a piedi nudi. Allora, nascosto dietro un
angolo aveva assistito ad una scena curiosa: Mitsui che usciva dalla
palestra praticamente nudo, con l'asciugamano legato intorno ai fianchi e i
vestiti e la borsa in mano.
Subito si preoccupò. Cosa aveva spinto Hisashi a compiere un gesto simile?
Insospettito lo seguì e lo vide fermarsi poco più avanti e vestirsi in
fretta, lanciando occhiate sospettose di qua e di la. Sembrava che avesse
paura di qualcosa. Ma di cosa? Kogure non riusciva a pensare a qualcosa che
potesse spaventare l'amico. Quando vide Mitsui allontanarsi sempre di corsa,
decise di indagare. Circospetto tornò alla palestra, giusto in tempo per
vedere il coach uscire dalla porta.
Il suo sesto senso lo avvertì che c'era qualcosa che non andava. Infatti
non si sbagliava. Anzai aveva un'aria strana. Mentre si voltava la luce
della luna colpì i suoi occhiali i quali emisero un bagliore sinistro. E
sotto le lenti Kogure vide, con un brivido, due occhi rossi come la brace.
Silenziosamente tornò a casa. Adesso toccava a lui.
* * *
Casa Akagi.
Aruko gridò: - Fratelloneeee! Il tuo coso qui lampeggia! Cosa devo fare? -
Akagi allarmato corse nella sua stanza pensando "stupida oca!"
- Lascia stare! Tu non devi toccare niente, capito? Niente! -
Subito chiuse la porta a chiave e rispose al telefono rosso che teneva sul
comodino. Quando quel telefono suonava c'era solo un motivo: Kogure aveva
bisogno di lui.
Infatti soltanto lui conosceva il suo segreto e gli faceva da aiutante.
Rimase per qualche secondo con l'orecchio attaccato al ricevitore.
- Cosa? Anzai? Ma ne sei certo? ... Va bene, arrivo subito. -
La cosa era più grave di quanto immaginava.
* * *
Kogure spinse un bottoncino sulla parete della sua cameretta e subito una
porta invisibile si aprì nel muro, accuratamente celata da un poster di
Mitsui a misure reali. Una ripida scaletta lo portava in un sotterraneo.
Qui nessuno mai avrebbe immaginato che si trovava un laboratorio
attrezzatissimo, dotato di tutte le più sofisticate apparecchiature
elettroniche. Un enorme megaschermo campeggiava al centro della stanza.
Dopo poco arrivò anche Akagi.
- Cosa sta succedendo? E' vero quello che mi hai detto per telefono? -
Kogure lo guardò preoccupato.
- Purtroppo si. "Lui" è tornato -
* * *
Prologo n. 1
Un anno prima.
Kogure era rimasto solo nell'aula di chimica. Voleva a tutti i costi portare
a termine l'esperimento. Dopo mesi di ricerche era sul punto di fare una
scoperta sensazionale, una sostanza che avrebbe fatto aumentare a dismisura
l'intelligenza di una persona.
L'aveva già testata sui topi e questi, dopo aver bevuto un goccio di quel
liquido, erano in grado di risolvere problemi degni di un Nobel.
Il momento era arrivato. Bastava aggiungere una goccia dell'ultimo
ingrediente.
La goccia cadde nel liquido. Subito ci fu un'esplosione. Il liquido bollente
colpì Kogure.
* * *
Stranamente non aveva riportato danni. Dopo un paio d'ore in infermeria era
tornato a casa. Ma quella sera si sentiva strano. Aveva guardato in tv un
documentario e si era accorto di sapere tutto quello che il presentatore
diceva, aveva risposto correttamente a tutte le domande di tre quiz diversi,
si ricordava a memoria la Divina Commedia e riusciva a calcolare il cubaggio
della sua stanza solo dandole un'occhiata.
Ma c'era di più: riusciva a vedere perfettamente senza occhiali. In quel
momento si era reso conto di avere acquisito dei poteri particolari. E tutto
grazie alla sua pozione.
Ma come utilizzare tali strabilianti poteri?
* * *
Una sera lui e Takenori passeggiavano per una via deserta. Intanto
chiacchieravano, soprattutto di basket. Quando erano stati assaliti da un
gruppo di teppisti che volevano rapinarli.
Akagi era grande e grosso, ma contro sette persone nemmeno lui avrebbe
potuto farcela. Improvvisamente Kogure si mise fra Akagi e i teppisti e, con
una giravolta su se stesso si era trasformò. Gli occhiali si
trasformarono in una maschera che gli permetteva di vedere al buio e anche
attraverso i muri e i suoi vestiti si trasformarono in una tuta aderente,
nera e lucida, con una K bianca sul petto. Era nato Super Kimi, che da quel
momento sarebbe stato il terrore di tutti i delinquenti della città e
l'eroe di tutti i giovani.
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